AVIS NAZIONALE CONVEGNO AVIS NEL TERZO SETTORE



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AVIS NAZIONALE CONVEGNO AVIS NEL TERZO SETTORE RELAZIONE AVIS E I LUOGHI DI RAPPRESENTANZA DEL TERZO SETTORE Felice Majori 1

La individuazione dei luoghi di rappresentanza del Terzo Settore interessanti per AVIS richiede e stimola qualche considerazione sull iniziativa di AVIS Nazionale 2

1. Con questo Convegno AVIS Nazionale desidera avviare il percorso previsto dal piano di attività quadriennale per giungere ad una linea di politica associativa avisina condivisa all interno del Terzo Settore e nei suoi luoghi di rappresentanza 2. L iniziativa si giova di un censimento sulla partecipazione di Rappresentanti avisini ai vari luoghi del Terzo Settore, anche al fine di costituire un coordinamento tra i nostri esponenti operanti in tale settore 3

3. L iniziativa si propone come avvio alla trattazione di altri temi, quali la rappresentanza, il Libro Verde del Terzo Settore e la valorizzazione delle reti associative 4. Anche il FORUM permanente del Terzo Settore, col suo Libro Verde si propone di avviare un percorso al fine di definire le nuove strategie del Settore, avviando per esso una fase costituente Si legge nell appendice al Libro Verde del FORUM: il Terzo Settore è spesso rappresentato come un pulviscolo composto da decine di migliaia di organizzazioni, frammentato, disperso e disorganizzato. Non risulta che sinora si sia fatta adeguata riflessione circa le reti del Terzo Settore, in specie la loro capacità di aggregazione e di promozione, sostegno, orientamento del fenomeno, ed in particolare sulle reti di livello nazionale 4

5. Da varie parti si auspica una legge quadro che vada a sostituire e fare sintesi riguardo alle anime del Settore 6. Un intergruppo parlamentare lavora per una Legge sulla sussidiarietà 7. Da altre parti si auspica una rilettura della 266 del Volontariato 8. Il Ministro Alfano dichiara al Meeting di CL di Rimini che vanno riviste le norme previste dal Codice Civile del 1942 sul Volontariato e Terzo Settore. Il Presidente Nazionale ACLI e Portavoce Nazione del FORUM del Terzo Settore Andrea Olivero, su Vita del 10 settembre u. s. giudica la bozza Alfano un buon testo. 5

9. Un pulviscolo di cantieri, aperti da tempo o previsti per studiare questo oggetto un po misterioso: il Terzo Settore. Si pongono infatti problemi non semplici di compatibilità con la normativa in vigore sull impresa sociale, prospettiva affacciata anche in casa AVIS, e si ripropone il nodo tra Terzo Settore e Impresa, definito una delle grandi questioni di questi anni. 6

10. Vogliamo aggiungere una questione rilevante, da sempre ma di questi tempi particolarmente evidente, anche in prospettiva futura: il rapporto tra AVIS e il mondo del Lavoro 11. Sullo sfondo di questa panoramica, la sfortunatissima legge 328/2000 la cosiddetta Riforma dei Servizi Sociali, finalizzata all obiettivo mitico dell integrazione socio sanitaria, largamente inapplicata, a cominciare dai mai nati LIVEAS 7

12. Nel frattempo la temutissima funzione di supplenza nei confronti della Istituzione, la cosiddetta stampella assistenzialistica dello Stato risulta ufficialmente riconosciuta e testata: nel Libro Bianco del Ministro Sacconi, si legge, riguardo al ruolo del Terzo Settore, che esso è erogatore di Servizio tra Stato e Mercato in un ruolo di supplenza, per coprire le insufficienze del pubblico e del privato 8

13. Di un così ricco e complesso panorama, in evoluzione propositiva dall apparenza francamente pulviscolare, almeno sotto il profilo normativo, anche l individuazione dei luoghi di rappresentanza del Terzo Settore, per AVIS, si pone in termini problematici. 14. Fa riflettere un problema cruciale, il profilo identitario di AVIS, sanitario e sociale, soggetto concorrente e parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale (legge 219) immersa com è nella rete dei Servizi Socio Sanitari, attraverso i suoi rapporti con le Istituzioni, Regioni, Province, Comuni, Aziende Sanitarie Ospedaliere e Locali, col mondo della Scuola, del Lavoro, e con i Cittadini, mondi attraversati che legittimano AVIS quale soggetto promotore di salute, di educazione e di cultura. Potremmo benissimo dire produttore di salute, sia dal punto di vista sanitario che sociale. Val la pena di ricordare lo Statuto: la donazione di sangue intesa come valore umano universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il Donatore promotore di un primario servizio Socio Sanitario e operatore della salute, anche al fine di diffondere nella Comunità Nazionale ed internazionale, i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute. Un affermazione totalmente sottoscrivibile anche oggi. 9

15. Anche i FORUM del Terzo Settore, Nazionale, Regionali, Provinciali e Locali, i Centri di Servizio del Volontariato e Coordinamenti, i Comitati di Gestione del Fondo Sociale, luoghi di rappresentanza del Terzo Settore, si troveranno di fronte ai cambiamenti proposti dalla discussione in atto alla quale è impossibile rimanere estranei, per l AVIS 10

16. Si aggiungono ai luoghi noti e riconosciuti di rappresentanza altri momenti di confronto tra Istituzioni e Terzo Settore emergenti dalla multiforme e per alcuni aspetti pirotecnica legislazione regionale e normazione locale, ad es. il Tavolo di Consultazione della Regione Lombardia ed i Tavoli di Consultazione organizzati dalle Aziende Sanitarie Locali, ai fini della attuazione condivisa dei Piani di Zona. L estrema utilità di questi luoghi è dimostrata da interessanti iniziative avviate e sperimentate in comune, tra Aziende Sanitarie Locali, Comuni ed Associazioni di Volontariato, tra cui AVIS, per es. in materia di alimentazione, o problematiche cardio circolatorie, diabete, etc. Questi luoghi sono importanti per AVIS, innanzitutto per il contributo che essa può dare alla loro attività e alla loro fortuna ma anche riguardo al rapporto tra Azienda Sanitaria Locale e Azienda Ospedaliera sede dei Servizi di Medicina Trasfusionale. Pensiamo alle convenzioni, alle modalità organizzative e alle scelte di strutturazione dei Servizi Trasfusionali e del rapporto con la cosiddetta Medicina di Base, gestita dall Azienda Sanitaria Locale 11

17. Anche in tali luoghi può dimostrarsi come le scelte identitarie di AVIS le consentano di porsi come soggetto significativo del Terzo Settore, in grado di dare un contributo positivo alla costruzione della rete. Ci conforta in questa convinzione la storia antica della nostra Associazione, per vari aspetti, di cui si può ricordare il controllato rispetto delle severe condizioni di accesso delle persone alla forma di Volontariato Avisino, al dono e di responsabile permanenza in essa 12

18. L esito del censimento ci potrà mettere nella condizione di riflettere: a) Sul peso specifico di AVIS nei luoghi di rappresentanza del Terzo Settore sparsi per l Italia; b) Sulla reale capacità di AVIS di farsi carico di un affronto significativo delle sfide normative riguardo al Terzo Settore, ed in particolare al Volontariato. 13

19. Per tale affronto e per tali sfide, appare maggiormente utile rispetto la passato anche il rafforzamento dei rapporti con le Società Scientifiche, a cominciare da SIMTI, mentre non vedrei male un AVIS colloquiante con le rappresentanze dei Medici di Medicina Generale, figure professionali prossime ai bisogni di salute delle persone/cittadini oltre che con le Associazioni sorelle come AIDO, ADMO o comunque affini. 14

20. Infine, una considerazione riguardo al ruolo di AVIS nei luoghi di rappresentanza del Terzo Settore, anche banale: molto dipende e dipenderà dalle scelte operate e da operarsi da parte delle varie AVIS concernenti le persone alle quali affidare il non semplice compito di rappresentare, in concerti interassociativi ed interistituzionali culturalmente e socialmente complessi, il ruolo di AVIS di promotore e produttore della salute e di fattore di coesione sociale. Una rappresentanza di qualità. Non escluderei l opportunità di una formazione specifica. 15