Carta per le comunità internazionali

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Transcript:

Carta per le comunità internazionali Le comunità internazionali sono una delle forme più concrete attraverso le quali diamo maggiore testimonianza del Regno. Sono molto più di una questione di risorse umane o unione di forze; le comunità sono il luogo per eccellenza in cui possiamo vivere e testimoniare i valori del Regno di Dio. Esistono già diverse comunità internazionali che ne mettono in luce sia le ricchezze che le difficoltà. Con queste proposte si intende arrivare a un documento, condiviso ad ampia maggioranza, che possa essere oggetto di studio e riflessione per tutti gli LMC in partenza per una comunità internazionale e per tutte le comunità internazionali in attesa di un nuovo LMC. Speriamo possa contribuire a una convivenza più ricca e profonda che possa contribuire a evitare frustrazioni e sofferenze, dovuta a una mancanza di preparazione e ad aspettative talvolta illusorie. Da questo tutti sapranno che siete mie discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. Gv 13, 35 1

Comunità internazionali LMC Introduzione La comunità è la prima forma attraverso la quale, senza parlare di Gesù, diamo (o non diamo) la testimonianza del Regno di Dio. Molto più di una questione di risorse umane o unione di forze, le comunità sono il luogo per eccellenza in cui possiamo vivere e testimoniare i valori del Regno di Dio. Tutti gli LMC che partono in missione, integrandosi in una comunità internazionale, dovranno essere consapevoli del valore inestimabile della comunità nella promozione del Vangelo, ma anche preparati a tutte le sfide che spesso si presentano nell incontro con personalità diverse, sfide complicate dalle differenti culture di appartenenza. Nel vivere la dimensione internazionale nell ambito delle comunità l LMC deve avere chiara consapevolezza dei diversi ritmi con cui ogni paese cammina e rispettare gli altri membri, la loro cultura e formazione acquisita. Progetto comunitario Le comunità internazionali devono avere un progetto comunitario in cui siano delineati gli obiettivi, il tipo di presenza missionaria, i ritmi dell esperienza, il tempo di preghiera, il lavoro e il vivere insieme, la formazione, la divisione dei compiti etc. Questo progetto comunitario deve essere meditato e discusso fra tutti per raggiungere il maggior consenso possibile, evitando posizioni di frattura che possano trasformare la nostra presenza missionaria in controtestimonianza. È fondamentale il dono dell ascolto, dell umiltà e della capacità di accettare decisioni che possano essere contrarie alla nostra visione personale delle cose, sempre che non mettano in discussione la nostra coscienza. Sempre se possibile, è auspicabile che l LMC - in procinto di partire per una comunità internazionale ottenga informazioni riguardo il progetto comunitario della comunità che lo attende. Preghiera e spiritualità Non dobbiamo mai dimenticare che il protagonista della Missione è lo Spirito Santo e che la nostra presenza in missione si deve alla sua chiamata. La preghiera personale e comunitaria non deve mai passare in secondo piano. L incontro con il Signore, l ascolto della sua Parola, devono essere la perla intima a partire dalla quale si sviluppano le attività. Ogni comunità dovrà trovare i propri ritmi di preghiera, rispettando il cammino di ognuno senza mai trascurare momenti di preghiera comunitaria. Sarebbe anche bene trovare del tempo per i ritiri annuali dei singoli membri e per individuare momenti di condivisione formativo-spirituale sulla nostra vocazione e carisma. 2

Dobbiamo nutrire insieme la nostra spiritualità cristiana, missionaria e comboniana, perché senza di essa ci indeboliremmo e la nostra comunità diventerebbe un semplice gruppo di lavoro e non una comunità cristiana. Attività Le comunità internazionali devono fare lo sforzo per registrare ciò che fanno e decidono, in modo che i laici che verranno dopo troveranno più facile continuare il loro lavoro. Le attività in cui ogni membro della comunità LMC è coinvolto dicono molto rispetto a tutta la comunità. Tranne nei casi di segreto professionale, gli argomenti devono essere condivisi, discussi, meditati e pregati insieme. Il tempo dedicato alle attività missionarie dovrà essere oggetto di riflessione, evitando situazioni che portino la vita comunitaria in secondo piano. Se ciò dovesse verificarsi, si provveda ad una pianificazione delle attività insieme alla famiglia comboniana. Affettività e fratellanza L LMC vive un affettività consapevole nell ambiente in cui è inserito (comunità, parrocchia, ambiente sociale, etc..), cercando di essere testimone dei valori del Vangelo; cercherà dunque di vivere l affettività in modo responsabile senza perdere di vista le ragioni per cui è stato inviato. L LMC cerca un equilibrio nelle relazioni di amicizia sia all interno che all esterno della comunità in modo da non compromettere il ritmo di quest ultima o della missione. La comunità deve accogliere bene i nuovi arrivati e fare tutto il possibile per farli sentire integrati. Nel periodo di accoglienza e integrazione dei nuovi membri si pongono le basi della futura comunità e dell esito della missione dei nostri LMC. Le comunità LMC, di cui fanno parte persone sposate e single, dovranno trovare forme di equilibrio che permettano la convivenza e il rispetto della vita di coppia senza isolare gli altri membri. Sappiamo che gli LMC non vanno in missione per trovare l amore, ma sappiamo che può succedere. Per questo prima della partenza proponiamo un adeguata formazione e dialogo sul tema. Se ciò dovesse accadere, consigliamo di individuare un giusto accompagnamento per discernere con lucidità sulla relazione sentimentale (a volte con persone di cultura diversa), affinché questa possa maturare adeguatamente senza far passare la missione in secondo piano. Se la comunità LMC o la comunità apostolica si rendono conto che un LMC sta vivendo una situazione inadeguata e di contro-testimonianza cristiana, dovranno richiamarlo all attenzione e, se necessario, comunicare con i responsabili nel suo paese, affinché possa interrompere il progetto e fare ritorno a casa. Economia L economia è una realtà inerente qualsiasi dimensione della società contemporanea. Gli LMC cercano di vivere questo aspetto della vita in una forma sempre più evangelica, avendo a modello le prime comunità cristiane, in cui tutti i credenti vivevano insieme e possedevano in comune (Att. 2,44). Nelle comunità LMC ogni membro dovrà mettere il denaro, ricevuto a sostegno della sua vita missionaria, nella cassa comune della comunità. La cassa comune dovrà essere gestita dalla comunità e ogni membro ha gli stessi diritti degli altri, indipendentemente dall importo consegnato al fondo. Il denaro che arriva al momento della missione farà parte del fondo comune, tranne nei casi in cui è stato deciso di avere una mancetta (pocket money) per le spese personali. 3

Nel contesto delle nostre responsabilità economiche è necessario avere una visione ampliata che comprenda un bilancio trasparente e modalità per raccogliere denaro destinato alle necessità presenti e future della missione (si può creare un fondo destinato a questo scopo o per sostenere le spese di casa, auto, ferie o ritorno a casa, partecipazioni a incontri internazionali etc.). Dobbiamo avere una vita sobria, ma degna, un alimentazione appropriata, cure mediche etc.. Ricordiamo di mantenere una contabilità separata per la gestione del denaro destinato ai progetti. Nell ambito di tali progetti possiamo destinare una percentuale per il mantenimento della comunità o per l'assunzione di un membro della comunità da dedicare alla gestione del progetto stesso. Non andiamo in missione alla ricerca di un lavoro, ma dobbiamo essere consapevoli che la nostra presenza è necessaria per facilitare le cose. Il salario farà parte del fondo comune che consentirà la vita della comunità. Dobbiamo inoltre considerare come contribuire alle spese come movimento LMC a livello internazionale, creando così una rete di solidarietà e di aiuto reciproco. Ferie e rinnovi Gli eventuali periodi di ferie o rinnovi della presenza missionaria di ogni LMC dovranno essere discussi in comunità; successivamente sarà necessario l accordo con il gruppo LMC e la provincia MCCJ di origine e di destinazione per coordinare nel miglior modo possibile il servizio missionario che svolgiamo come famiglia comboniana. Questo discernimento dovrà essere condiviso ugualmente dal Comitato Centrale LMC responsabile di aiutare il coordinamento e la continuità della presenza missionaria. Gestione dei conflitti I conflitti fanno parte di ogni essere umano e della vita comunitaria. Anche con un eccellente preparazione è normale che possano accadere. Sono un momento privilegiato per la nostra crescita personale e comunitaria, ma allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che sono dolorosi per le persone che li attraversano. Non dobbiamo sfuggirne, ma confrontarci in modo fraterno e con reciproca comprensione. La grande battaglia nella gestione dei conflitti deve avvenire nel nostro intimo ed essere combattuta con il nostro ego. Questa battaglia va costantemente illuminata dalla preghiera, dalla Parola, dall ascolto dell Altro e dall apertura al perdono. Nel conflitto con gli altri membri della comunità l LMC dovrà tener presente che più che pretendere ragione per sé, dovrà cercare il miglior interesse per la missione che passerà sempre per la maggiore dimostrazione possibile di amore. È importante che ogni comunità abbia un referente che aiuti nel discernimento delle parti in conflitto. Il referente può essere un missionario o una missionaria comboniana o un'altra persona vicina e con le opportune qualità. In situazioni gravi ogni LMC dovrà discernere (preferibilmente con una persona di riferimento) la sua permanenza nella comunità LMC. Nella misura del possibile Le decisioni chiave dovranno essere discusse in comunità e accompagnate dalla preghiera comunitaria. Continuità La continuità della nostra presenza missionaria è una responsabilità di tutti noi. Tale continuità comprende l analisi della realtà in cui siamo inseriti come comunità LMC e, insieme alla famiglia comboniana o comunità pastorale, il discernimento sul nostro presente e futuro. In questo senso dovremmo anche essere consapevoli della necessità di una corretta pianificazione della nostra presenza, in particolare a livello personale. A questo 4

proposito resteremo in contatto con i nostri organismi di coordinamento per informarli dei rinnovi e delle necessità specifiche che possiamo avere come comunità. Comunicazione Come sapeva bene il Comboni, parte del nostro servizio missionario è l animazione missionaria e la comunicazione delle realtà in cui serviamo per far conoscere agli altri queste realtà e animare la collaborazione tra tutti (chi parte, chi rimane come appoggio, chi lavora in rete con noi etc.). Pertanto, deve esserci una comunicazione fluida, sia di notizie, come di foto o altre informazioni sulla realtà della missione. Ciò può far sentire agli altri parte della loro missione e anche aprire possibilità di animazione missionaria e promozione vocazionale. Devono comunicare non solo con i loro paesi di origine ma con tutti gli altri. La missione sarà possibile solo con questo lavoro in rete e per mantenerlo è necessario comunicare. Da inviati in missione manteniamoci in contatto con coloro che ci mandano, incoraggiando e condividendo la missione stessa. La comunicazione va mantenuta con i nostri organismi di coordinamento LMC, sia a livello locale, sia attraverso il gruppo di origine, con il coordinamento internazionale, con le reti di appoggio (famigliare, parrocchiale, diocesana, gruppo di amici, enti no profit che aiutano), con le reti sociali attraverso i nostri blog locali e internazionali, riviste e altri mezzi che possiamo utilizzare per il bene della missione. Conclusioni Per concludere consideriamo le prime comunità cristiane descritte negli Atti degli Apostoli; i discepoli erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Avevano una sola anima, spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e avendo compassione per tutto il popolo (cf Att 2, 42). Ricordiamoci che S. Daniele Comboni vedeva il suo istituto come un piccolo cenacolo di apostoli per l Africa, un punto luminoso che manda al centro della Nigrizia altrettanti raggi quanti sono gli zelanti e virtuosi missionari che escono dal suo seno (cf E2648). Perché questi raggi, che insieme brillano e scaldano, necessariamente rivelano la natura del centro da cui emanano, Gesù Cristo! (cf. E 2648) 5