La nascita della filosofia in Grecia Zenone di Elea o di Cizio Socrate Platone Aristotele Anassimandro Parmenide Empedocle Pitagora Filosofi PRESOCRATICI??? Eraclito Filosofi PRESOFISTI?? Filosofi PREPLATONICI???
I filosofi Presocratici si distinguono in varie tendenze filosofiche: I Presocratici sono un gruppo eterogeneo di filosofi che si sono per lo più interessati del problema della natura elaborando una riflessione filosofica incentrata non sull uomo ma sull universo. Ionici: Talete, Anassimandro e Anassimene Pitagorici: Pitagora e i suoi seguaci Eraclitei: Eraclito e i suoi seguaci Eleati: Parmenide e i suoi seguaci Fisici pluralisti: Empedocle, Anassagora e Democrito Prima di incontrare la figura di Socrate ci soffermeremo anche sui filosofi Sofisti, i primi a spostare la riflessione filosofica dalla natura all uomo. Un po di geografia
Gli Ionici Il mondo in cui viviamo è un mondo multiforme e sempre soggetto al mutamento. Come fondamento della nostra realtà ci sarà qualcosa di altrettanto mutevole oppure potrà esserci qualcosa che al contrario sia immutabile???? La riflessione filosofica conduce gli Ionici a convincersi che al di sotto di tutto esista una realtà UNICA ed ETERNA Archè Materia animata da cui tutte le cose derivano (ilozoismo) Legge unica che spiega la nascita e la morte di ogni elemento del reale (monismo) Forza divina (panteismo) Definizioni Ilozoismo: dottrina filosofica che concepisce la materia come una forza dinamica vivente che ha in se stessa animazione, movimento e sensibilità. Panteismo: dottrina filosofica che identifica Dio con il mondo o con il principio che lo regge. Nel Panteismo Dio non è però una causa trascendete il mondo (= al di sopra, oltre il mondo) come nel Cristianesimo, ma una causa immanente nel mondo (= che sta nel mondo), una forza interna ad esso. Monismo: sistema filosofico che riconduce la realtà del mondo ad un unico principio.
Talete di Mileto (VII-VI a.c.) È uno dei Sette Saggi, era un politico, un astronomo, un matematico e un fisico Talete, iniziatore di questo tipo di filosofia, dice che quel principio è l acqua (per questo afferma anche che la terra galleggia sull acqua), desumendo indubbiamente questa sua convinzione dalla constatazione che il nutrimento di tutte le cose è umido e che perfino il caldo si genera dall umido e vive nell umido. Ora, ciò da cui tutte le cose si generano è il principio di tutto. Egli desunse dunque questa convinzione da questo e inoltre dal fatto che i semi di tutte le cose hanno natura umida e l acqua è il principio della natura delle cose umide. Aristotele, Metafisica A 3, 983 b 20 983 b 27 L archè della realtà è dunque l acqua. Anassimandro di Mileto (VII-VI a.c.) Politico e astronomo, autore dell opera in prosa Sulla natura. È stato il primo ad utilizzare il termine archè. Per Anassimandro l archè è un principio infinito ed indeterminato, l àpeiron. L àpeiron è una materia indefinita in cui tutti gli elementi sono indistinti, è immortale e indistruttibile, ciò da cui tutto deriva e ciò in cui tutto ritorna. L apeiron è in continuo movimento e in virtù di questo in esso si separano i contrari. È grazie a questa separazione che le cose derivano dalla sostanza primordiale. Grazie alla separazione si generano mondi infiniti che si succedono secondo un ciclo eterno.
Anassimene di Mileto (VI a.c.) Anassimene invece, e Diogene, considerarono come originaria, più dell acqua, l aria e, fra i corpi semplici, la considerarono come principio per eccellenza. Aristotele, Metafisica A 3, 984 4 6 984 a 8 Per Anassimene l archè è dunque l aria. L aria è materia infinita e in movimento continuo, è la forza che anima il mondo, da essa nascono tutte le cose secondo un divenire ciclico del mondo. Gli Ionici: aspetti biografici Talete (625-550 a.c.) nacque nella colonia ionica di Mileto. Secondo la tradizione viaggiò in Egitto e Mesopotamia riportando in Grecia conoscenze di astronomia e geometria; gli vengono attribuiti vari teoremi. Si occupò di meteorologia e di biologia, studiò i fenomeni del magnetismo. Per queste sue molteplici conoscenze fu definito da Diogene Laerzio il più saggio dei Sette sapienti. Non sappiamo se scrisse o meno delle opere. Anassimandro (610-540 a.c.) nacque a Mileto ed ebbe probabilmente stretti contatti con Talete. Fu attivo in politica e guidò la fondazione di una colonia. Si occupò di problemi naturali, disegnò la prima cartina geografica del mondo conosciuto ed introdusse in Grecia l orologio solare, o gnomone. Scrisse un opera in prosa che fu successivamente intitolata Sulla Natura. Anassimene (586-528 a.c.) nacque a Mileto ed ebbe probabilmente modo di ascoltare le parole di Anassimandro. Si occupò prevalentemente di meteorologia e astronomia. Scrisse un opera in prosa più tardi intitolata Sulla Natura.
Pitagora di Samo (VI-V a.c) e i pitagorici A Crotone Pitagora fondò una scuola filosofica che era anche un associazione religiosa e politica che si diffuse in tutta l Italia meridionale. I pitagorici hanno contribuito alla fondazione della matematica come scienza, astraendo i concetti matematici dalla pratica e elaborando concettualmente i suoi termini fondamentali (quantità, punto, linea). La matematica diventa scienza rigorosa che procede per dimostrazioni. Pitagora e i pitagorici: il numero La filosofia pitagorica è un riflesso della matematica. Il NUMERO è la sostanza di tutte le cose. Il numero è un insieme di unità e l unità è il punto geometrico. Geometria e matematica si fondono: un numero è anche una figura geometrica. I numeri possono essere pari, ovvero illimitati, o dispari, ovvero limitati e quindi perfetti. Il numero perfetto è il numero 10, triangolo che ha per base il numero 4, la tetraktys. Attenzione: per i filosofi antichi ciò che è perfetto è limitato! L infinito è qualcosa di imperfetto.
Pitagora e i pitagorici: il numero e la natura La realtà, e quindi il mondo naturale, hanno un ordinamento geometrico esprimibile in numeri e quindi misurabile. I numeri sono misurabili La realtà è composta da elementi che sono a loro volta numeri La natura è oggettivamente quantificabile Inoltre, essendo i numeri pari o dispari, anche la realtà è di conseguenza duale, ovvero divisa in contrari che si riuniscono ad un livello superiore nell armonia, attraverso i rapporti numerici musicali (che sono a loro volta rapporti matematici) Dualismo: termine usato per la prima volta nel Settecento, designa una teoria che spieghi un determinato ordine di cose, o lo stesso universo, mediante l azione di due principi opposti ed irriducibili l uno all altro. Pitagora e i pitagorici: la fisica Sono stati i primi a sostenere la sfericità della Terra e dei corpi celesti. Il Pitagorico Filolao (V a.c.) teorizzò un sistema cosmologico con la Terra in moto intorno ad un fuoco centrale (Hestia)
Pitagora e i pitagorici: la metempsicosi Secondo Pitagora, l anima umana è imprigionata dentro al corpo e la vita umana è una punizione. Dopo la morte l anima trasmigra in un nuovo corpo di un animale o di un altro uomo. La filosofia è la via per liberare l anima dal corpo attraverso sapienza e riti purificatori. Pitagora: aspetti biografici Pitagora (570-490 a.c.) nacque a Samo ma abbandonò la città per motivi politici trasferendosi a Crotone. In questa città fondò una scuola filosofica che ebbe una grande influenza politica. Pitagora diventò governatore di Crotone e di altre città della Magna Grecia. Nelle numerose Vite di Pitagora che sono giunte fino a noi è difficile distinguere fra notizie storiche ed elementi leggendari: non sappiamo, per esempio, se è vero che il filosofo abbia viaggiato in Egitto e in Oriente. Secondo una tradizione, una rivolta democratica sovvertì il regime pitagorico di Crotone, che aveva tendenze oligarchiche, e Pitagora fuggì allora a Metoponto dove si lasciò morire di fame nel tempio delle Muse. Pitagora non ha lasciato opere scritte.