Specifiche per la realizzazione del materiale in formato digitale. Versione 1.3



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Transcript:

Specifiche per la realizzazione del materiale in formato digitale Versione 1.3 Roma, 3 aprile 2004

1. Introduzione Questo documento illustra le regole da seguire per far pervenire il materiale in formato digitale alla tipografia, con la massima affidabilità. Le considerazioni seguenti riguardano tutti i tipi di documenti: pubblicità, tabelle, infografici o altro. Il formato scelto a questo scopo è il PDF e di seguito saranno descritte le ragioni di questa scelta. Più avanti saranno indicati i criteri per la creazione di questo tipo di documenti, allo scopo di massimizzare la probabilità che il risultato di stampa sia quello voluto. 2. Perché il PDF Ci sono numerosi programmi per la creazione di documenti da stampare. Qualcuno offre dei vantaggi in certe funzioni, qualcuno in altre. Spesso il vero grande vantaggio è la conoscenza che il singolo grafico o l intera struttura ha su quel preciso modo di lavorare. Questi programmi mettono a disposizione una grande quantità di strumenti per soddisfare la creatività dei grafici. Sempre per la stessa ragione permettono l utilizzo di un numero enorme di fonti di caratteri diversi. Nel mondo grafico c è da sempre una maggiore diffusione della piattaforma Macintosh, ma nel tempo il mondo Windows ha guadagnato terreno anche in questo campo, diffondendosi rapidamente. Tutto questo permette ad ognuno di ottenere il risultato voluto sulle base delle proprie esigenze, conoscenze e possibilità. La contropartita è che spesso un documento creato con un programma, di una certa versione, che gira su una piattaforma, che usa alcune fonti di un certo tipo, non sia interpretabile allo stesso modo cambiando anche uno solo dei parametri citati. A volte basta seguire alcune accortezze per aumentare la compatibilità del documento, a volte occorre una discreta quantità di lavoro specializzato a valle per ottenere i risultati voluti dal creatore. Quasi tutti questi programmi hanno bisogno di allegare al documento anche le fonti usate al suo interno, tale procedura oltre a non garantire comunque la piena compatibilità, è illegale. Come ultima, ma non meno importante, variabile possiamo considerare i RIP che si occupano di trasformare il documento in comandi per i dispositivi di uscita: fotounità o Computer To Plate. specmaterialedigitale13.doc 2 3 aprile 2004

Per risolvere buona parte di questi problemi, la Adobe ha creato il formato PDF, acronimo per Portable Document Format. Come dice il nome lo scopo principale di tale formato è proprio quello di garantire la riproducibilità del documento al variare delle piattaforme di elaborazione e di stampa. Prima che la Adobe arrivasse al formato 1.3 di PDF, relativo ad Acrobat 4, non lo si poteva usare per tutti i tipi di stampa, un esempio per tutti: non era possibile incorporare immagini a colori CMYK. A causa di questa mancanza sono nati diversi sistemi che cercavano di creare un file EPS autoconsistente con tanto di fonti incorporate. Tale sistema non era, e non è, così standard e affidabile come invece è diventato il PDF. Il formato PDF offre diversi vantaggi: Le fonti possono essere completamente incorporate nel documento, risolvendo i problemi di compatibilità. Non essendo estraibili, risolvono anche i problemi di licenza d uso. Il documento è veramente compatibile con tutte le piattaforme hardware e software più diffuse. Tutti i dati necessari alla stampa, immagini fonti e quant altro, sono contenuti in un unico file. I vari elementi componenti il documento sono compressi ognuno con l algoritmo più efficace. Il file risultante è di conseguenza il più piccolo possibile permettendo un risparmio sui tempi e quindi sui costi di trasmissione. Il PDF non contiene alcun comando di programmazione, come invece fa il PostScript. Questo garantisce una affidabilità di interpretazione molto alta da parte dei RIP. I file PDF offrono la massima velocità di interpretazione e stampa con il massimo della qualità. Può essere facilmente convertito in altri formati. Sono disponibili sul mercato moltissimi strumenti per il controllo, la modifica e la conversione di questo formato. specmaterialedigitale13.doc 3 3 aprile 2004

3. Regole per la realizzazione del materiale Purtroppo anche con il PDF, le numerose possibilità messe a disposizione dai vari ambienti, non eliminano l eventualità che il risultato finale non sia quello voluto in fase di creazione o che il documento non possa essere interpretato da alcuni RIP. A questo scopo sono riportate alcune regole da seguire per rendere massima la probabilità di successo. 3.1. Costruzione del documento Per ottenere un documento PDF veramente portabile a garanzia di un buon risultato finale, occorre seguire alcune accortezze già nella costruzione del layout: 3.1.1. Immagini Le immagini devono essere tutte in alta risoluzione (no OPI). La risoluzione dovrà essere di almeno150 dpi per colore e scala di grigio e 1200 dpi per line-art e bitmap. Le immagini devono essere elaborate alla giusta misura con un programma apposito e non all interno del sistema di impaginazione. Scansionare le immagini alla giusta risoluzione, tenendo conto dell eventuale ridimensionamento. Le immagini a colori devono essere tutte in CMYK. I sistemi di stampa sono linearizzati in accordo con le specifiche spesso denominate Eurostandard newsprint, le tavole di separazione in CMYK dovranno quindi tenere conto delle curve di dot-gain classiche di questo tipo di stampa (30% al 50% di retino). Il metodo di separazione normalmente consigliato è il GCR con un inchiostrazione totale massima del 240-260%. Le immagini in bianco nero devono essere in scala di grigio. Devono possibilmente essere evitati i documenti provenienti da immagini DCS create con scanner copydot. Nel caso fosse indispensabile il loro uso, occorre farli pervenire con un anticipo maggiore e concordare la loro prova nel flusso di produzione. 3.1.2. Fonti Non usare stili generati artificialmente. Usare font PostScript Type 1 quando possibile. Evitare fonti TrueType quando possibile. Tutte le fonti devono essere incluse e complete. specmaterialedigitale13.doc 4 3 aprile 2004

3.1.3. Varie I box devono essere costruiti con gli appositi tool e non con quattro linee. La densità delle aree colorate deve essere compresa tra il 5 e il 95%. Non devono essere usati colori Pantone, RGB o colori speciali di qualsiasi tipo per fondi, linee, box, testi, eccetera. Tutti i colori devono essere convertiti in CMYK con i parametri già citati. Il retino deve avere una frequenza di 85 lpi. L inclinazione delle varie separazioni avrà i classici valori: Nero 45 Magenta 75 Giallo 90 Ciano 105. Gli elementi non necessari così come le pagine bianche devono essere cancellati. Non usare documenti multipagina. Ogni documento deve contenere solamente la pagina o il modulo al quale fa riferimento il suo nome. Le informazioni sul trapping, sulle forature e sulla sovrastampa, devono essere correttamente generate in fase di costruzione del layout. Linee molto fini o caratteri molto piccoli devono essere realizzati con un solo colore per minimizzare i problemi di registro. Per la dimensione dei caratteri, il limite inferiore di leggibilità aumenta nel caso di scritte in negativo, soprattutto su fondi in quadricromia. Per garantire una buona qualità, nella letteratura corrente si consiglia di non scendere sotto i seguenti limiti : 4 punti per le linee in quadricromia 7 punti per i caratteri in quadricromia senza grazie (bastoni) 12 punti per i caratteri in quadricromia con grazie 14 punti per i caratteri in quadricromia con grazie molto delicate come il Bodoni 12 punti per i caratteri in negativo su fondi in quadricromia 10 punti per i caratteri in negativo su fondi di un solo colore 12 punti per i caratteri con grazie, in negativo su qualsiasi fondo Evitare il più possibile informazioni vettoriali molto pesanti come sfumature con un numero esagerato di livelli o percorsi di ritaglio inutilmente complessi (numero di nodi superiore ad alcune migliaia). Evitare l annidamento di documenti EPS (EPS che incorpora EPS). Nel caso ci siano fondi passanti su due pagine, andrebbero realizzati con colori semplici per garantirne l uniformità di stampa. specmaterialedigitale13.doc 5 3 aprile 2004

3.2. Trasformazione in PDF Dal momento che il materiale sarà impaginato all interno di gabbie standard, il documento non deve contenere crocini di registrazione anche se è a pagina intera. Il modo migliore per creare il documento PDF, in termini di qualità e di ripetibilità dei parametri scelti, è quello di configurare una stampante virtuale con il driver di stampa della Adobe. Questo è disponibile gratuitamente sul sito Adobe (www.adobe.it) sia per Mac sia per Windows. Stampando verso questa stampante con un programma che gestisca il PostScript (come tutti quelli normalmente usati per produrre documenti sia vettoriali sia bitmap), si ottiene un file PostScript contenente tutti gli elementi necessari. Distillando questo file con Acrobat Distiller 4 o 5, si ottiene il file PDF che garantisce la perfetta trasportabilità tra le diverse piattaforme. In appendice A sono riportate le maschere di configurazione di Acrobat Distiller sia versione 4 sia 5, con le configurazioni che rispettano le considerazioni precedenti. I file di configurazione corrispondenti ai parametri suggeriti (job options) per entrambe le versioni di Acrobat, sono disponibili su richiesta. Si raccomanda vivamente di usare la versione 4.05 o 5.05 di Acrobat. Versioni precedenti (4.0, 4.01 o 5.0) creano documenti PDF non corretti in alcune situazioni. In appendice A ci sono anche alcuni esempi di configurazione di stampa per Xpress, usando il diver Adobe. Il documento PDF va creato con Acrobat Distiller configurato come esposto in appendice A e non con PDF Writer. Nessuna protezione deve essere applicata al file PDF. Per conservare i vantaggi citati, occorre mantenere il più possibile inalterate le informazioni vettoriali nel documento e non trasformarlo in bitmap con programmi tipo PhotoShop. specmaterialedigitale13.doc 6 3 aprile 2004

3.3. Formato file Il file PDF è per definizione multipiattaforma. Per mantenerne le caratteristiche di compatibilità si devono seguire queste regole: Non comprimere il file. Una compressione ulteriore a quella interna di Acrobat, oltre che inutile potrebbe non essere compatibile con tutti i sistemi operativi. Il nome del file deve essere filename.pdf, dove filename è: Lungo non più di 27 caratteri (aggiunti all estensione fanno 31 che è il limite inferiore di tutte le piattaforme). Formato solo da lettere, numeri e trattino (-) o sottolineato (_) come carattere separatore. Da escludere assolutamente punteggiatura e caratteri speciali che possono essere consentiti in alcuni file-system ma non in altri. 4. Controllo di congruità Tra i vantaggi del PDF abbiamo citato la possibilità di controllare la congruenza del file con i parametri richiesti. Uno dei software che svolge queste funzioni di preflight è PitStop della Enfocus Software. La versione Server consente di creare un flusso di lavoro automatico: se il documento soddisfa le specifiche impostate, prosegue automaticamente la sua strada verso la tipografia ed il sistema editoriale. Altrimenti viene parcheggiato in una cartella da controllare ed è generato un log che indica quali elementi non rispettano le specifiche. In questo caso c è bisogno dell intervento di personale qualificato, che decida se il documento è comunque stampabile senza rischi o se è richiesta una rielaborazione da parte di chi lo ha generato. Il grosso vantaggio di questo flusso di lavoro è che il documento è controllato al momento della ricezione, quando è ancora reperibile chi ha generato il documento e c è ancora tempo per azioni correttive. Controllando il file in questo modo, abbiamo una probabilità vicina al 100% che esso non dia alcun problema al momento dell uscita sui RIP nella fase finale, e quindi più critica, del ciclo di produzione. In appendice A sono riportate le schermate di configurazione di PitStop Server. I controlli impostati derivano direttamente da tutte le considerazioni fatte in precedenza. Nel caso si volessero convalidare i file in partenza con PitStop Professional o Server, sono disponibili i profili corrispondenti a questa configurazione. specmaterialedigitale13.doc 7 3 aprile 2004

5. Il PDF/X Il formato PDF continua ad evolversi, diventando sempre più general purpose, includendo sempre più funzioni adatte all interscambio di documenti in tutti i campi; sempre più programmi di elaborazione permettono l esportazione diretta in formato PDF, mantendo nel file una serie di informazioni caratteristiche di quell applicazione. Tutto questo porta ad un maggior rischio di incompatibilità tra chi produce il documento e chi lo deve stampare. Proprio per migliorare la situazione nel mondo della pubblicità digitale per la carta stampata, mantendo i vantaggi del formato PDF senza doverne subire le complicazioni, una serie di associazioni internazionali ha emesso una norma, l ISO standard 15930-1:2001, che include il PDF/X-1a. La norma raccoglie tutte le regole, simili a quelle esposte in precedenza, che garantiscono la qualità del risultato. Questo non comporta grossi cambiamenti nei programmi per la creazione dei PDF, non cambia la struttura del file studiata da Adobe, occorre solamente seguire alla lettera le prescrizioni indicate e condivise da tutti. Essendo uno standard, sono nati molto rapidamente una serie di strumenti per la verifica e la certificazione della congruità del documento alle specifiche. Adobe Distiller 6 ha una configurazione (Joboptions) di default per la creazione di documenti conformi. In appendice c è una descrizione dei parametri impostati. Ovviamente anche gli standard evolvono e ammettono deroghe, la versione di PDF/X attualmente adatta ai nostri scopi è la PDF/X-1a:2001, a metà tra l obsoleta PDF/X-1:1999 e l avvenieristica PDF/X-3:2002 che permette anche la gestione dei profili colore. Un ottimo documento sul PDF/X è: ULTIMATE GUIDE TO PDF/X" scritto a più mani proprio da chi ha collaborato alla stesura dello standard. È scaricabile da: http://www.enfocus.com/standards/index.php?pid=5 Lo standard ISO riguarda il materiale adatto a tutti i tipi di stampa; ci sono necessariamente delle piccole differenze tra i documenti per la stampa commerciale e quelli per i quotidiani. La Enfocus ha previsto alcuni profili per il suo programma di pre-flight PitStop adatti alle varie situazioni. Sono scaricabili da: http://www.enfocus.com/news/shownews.php?id=74 In appendice si possono vedere alcune delle caratteristiche specifiche del profilo per i quotidiani. specmaterialedigitale13.doc 8 3 aprile 2004

Appendice A Specifiche ed esempi di configurazione per la creazione di un corretto documento PDF ed il suo controllo Versione 1.3 Roma, 3 aprile 2004 specmaterialedigitale13.doc 9 3 aprile 2004

Xpress 3.32 Di seguito un esempio di configurazione del formato di stampa e della stampa, verso un documento PostScript da trasformare in PDF. E stata usata una stampante virtuale realizzata con il driver di stampa Adobe: specmaterialedigitale13.doc 10 3 aprile 2004

Xpress 4.1 L equivalente della pagina precedente, con Xpress 4.1 specmaterialedigitale13.doc 11 3 aprile 2004

Acrobat Distiller 4 E riportata di seguito, la configurazione di Acrobat Distiller versione 4.05 necessaria a creare i documenti in PDF con i requisiti richiesti. E disponibile a richiesta anche il file di configurazione relativo (JobOptions) specmaterialedigitale13.doc 12 3 aprile 2004

Acrobat Distiller 5 Come sopra, per la versione 5. Anche in questo caso è disponibile a richiesta il file di configurazione relativo (JobOptions) specmaterialedigitale13.doc 13 3 aprile 2004

PitStop Segue la configurazione del programma di pre-flight PitStop Server della Enfocus Software (www.enfocus.com), usato per validare tutti i file PDF ricevuti. Da questi si ricavano facilmente i requisiti che devono avere i file per essere accettati nel flusso di lavoro automatico. Nel caso si volessero convalidare i file in partenza con PitStop Professional o Server, sono disponibili i profili corrispondenti a questa configurazione. specmaterialedigitale13.doc 14 3 aprile 2004

specmaterialedigitale13.doc 15 3 aprile 2004

PDF/X Nella versione 6 di Acrobat Distiller sono già previste di serie le configurazioni per la creazione ed il controllo di file PDF conformi con le specifiche PDF/X. Di seguito la configurazione relativa al PDF/X-1a specmaterialedigitale13.doc 16 3 aprile 2004

specmaterialedigitale13.doc 17 3 aprile 2004

Profilo PitStop PDF_X_1a_PLUS_Newspapers_v3 come disponibile in: http://www.enfocus.com/support/pdfprofileslist.php specmaterialedigitale13.doc 18 3 aprile 2004