Missione in Kosovo agosto 2012. Capitolo 8: il nostro Kosovo



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Missione in Kosovo agosto 2012 Capitolo 1: il viaggio e i partecipanti La missione in Kosovo di fine agosto si è svolta dal 28 agosto al 4 settembre. Il viaggio è stato effettuato in aereo, tutto è stato più semplice e meno faticoso rispetto a quando lo svolgiamo via terra con il pulmino. Al viaggio hanno preso parte quattro volontari. Umberto si è occupato di logistica e magazzino, collaborando inoltre per lo sviluppo dei progetti. Marinella ha svolto tutti gli incontri con i responsabili delle associazioni locali, le visite nelle famiglie in difficoltà e sviluppato il Progetto sanitario bambini incontrando le famiglie dei bimbi affetti da malattie incurabili in Kosovo. Franca ha affiancato Marinella in ogni attività, ma si è anche occupata della preparazione e distribuzione dei farmaci, attività di cui è nostra referente. Data la grande quantità di aiuti da distribuire, tutti i volontari hanno dato il proprio contributo fisico, un attività pesante a cui nessuno si è sottratto. Luljeta è la nostra volontaria locale nonchè figlia adottiva di Umberto. In agosto è arrivata in Italia per trascorrere qualche giorno di vacanza, ma è tornata con noi in Kosovo per supportarci nel corso della missione. Al nostro rientro è ritornata a Milano per affiancarci nella gestione dei piccoli pazienti che giungeranno in settembre in Italia per ricevere le indispensabili cure mediche. Di fatto in questa missione è stata una volontaria partecipante al viaggio e non solo una collaboratrice locale. Capitolo 8: il nostro Kosovo Come sempre l'ultimo capitolo della relazione della nostra missione in Kosovo è dedicato a quello che vediamo e che maggiormente ci colpisce, è evidente che quanto detto è legato alle fotografie che riusciamo a scattare, sicuramente le emozioni più forti restano nei nostri occhi e nei nostri cuori, comunque non rinunciamo a coinvolgere donatori, sostenitori e visitatori occasionali del sito. Prossima missione in Kosovo: dal 1 al 8 novembre 2012. Capitolo 2: Progetto sostegno famiglie

Forte e salda è la mana che tendiamo da oltre 13 anni alle tante persone in difficoltà del Kosovo. Questa mano nel corso degli anni si è rafforzata garzie al Progetto sostegno famiglie. Attraverso la collaborazione con 9 Ngo locali riusciamo a sostenere oltre 350 famiglie pari a oltre 2000 persone. Il Progetto è in atto da circa 18 mesi e si stà rivelando fondamentale per le fasce sociali più deboli di Mitrovica, la sua efficienza ed efficacia è riconosciuta da tutti e sono davvero tante le nuove associazioni che chiedono di entrare a far parte dell'iniziativa. Date le nostre limitate possibilità non possiamo però al momento aumentare il numero di Ngo locali.adottiamo un condominio, come al solito ci siamo recati nella struttura che ospita 25 famiglie profughe e prive di casa. In un clima festoso abbiamo consegnato i pacchi aiuti, i farmaci e ascoltato e condiviso le loro storie. Siamo attivi non solo nel sostegno alimentare, ma anche e tanto per soddisfare i tanti minimi ed elementari bisogni, quali la dignità abitativa, il diritto alle cure mediche, all'istruzione e al lavoro. Importante è il nostro intervento per la ricostruzione e sistemazione delle case, la ricompensa migliore al nostro lavoro è quando verifichiamo il corretto uso dei nostri aiuti. In ogni missione verifichiamo la realizzazione di quanto finanziato e il corretto uso dei materiali donati e avviamo nuovi interventi utili alla sistemazione di cucine, bagni e case intere. Con soddisfazione verifichiamo quanto fatto e con apprensione ci apprestiamo a sanare nuove situazioni. Caposaldo del Progetto è il rapporto istaurato con i vari responsabili delle Ong locali. In ogni missione li incontriamo e con loro verifichiamo problemi e necessità, questo è il primo passaggio di ogni missione, poi segue la consegna degli aiuti e le visite famiglia. Un lavoro importante e utile per capire e condividere, un impegno gravoso ma indispensabile. Gli incontri con i responsabili delle Ong locali avviene presso la nostra sede o presso la sede delle associazioni, questo è determinato dal tipo di problematiche che possono derivare da uno spostamento fisico. Di norma ci rechiamo noi da Handikos, sia nella delegazione a Sud che quella a Nord. Siamo sempre noi a recarci nella sede dell'associazione ciechi, questo evidentemente per non aggiungere difficoltà a chi ne ha già tante. Gli incontri si svolgono sempre in un clima simpatico, quasi sempre affetuoso e talvolta persino scherzoso. Le riunioni servono a verificare lo svolgimento del progetto, valutare le situazioni e prendere decisioni risolutive, inoltre è fondamentale documentare l'avvenuta consegna degli aiuti e l'aggiornamento degli elenchi assistiti, questa procedura vale per tutte le associazioni. Dopo le chiacchiere arriva il momento della consegna degli aiuti, di norma avviene i giorni seguenti agli incontri. Le consegne sono effettuate da noi ma riceviamo sempre aiuto dai volontari locali e persino dai vicini di casa. Giungiamo alla sede dei sordomuti e come sempre siamo accolti affetuosamente e con tanta allegria. Questo è un gruppo davvero attivo, fantasioso e simpaticamente casinista. Però sono un gruppo ben organizzato e condividono pienamente le proprie finalità. Il mese scorso abbiamo finanziato la sistemazione della sede dei sordomuti, due piccoli locali malsani e abbandonati sono ora funzionali alle attività sociali dei 33 soci. Con il nostro finanziamento di 2700 euro ora dispongono di uno spazio idoneo alla vita sociale, in questi ambienti giocheranno, trascorreranno le loro giornate, il lavoro è stato svolto interamente da loro. 9 sono le associazioni comprese nel Progetto sostegno famiglie, 200 i pacchi aiuti consegnati in ogni missione, ma poi ci sono anche pannoloni, pannolini, farmaci, borse di studio, legna, e molto altro. La regola suggerita dalle Ong locali e da noi adottata è niente denaro ma aiuti. Con questa semplice regola possiamo aiutare molte famiglie donando un pò a ciascuno, qualcuno riceve solo i farmaci, altri i generi alimentari altri ancora pannoloni o pannolini, nei casi disperati doniamo più tipologie d'aiuto alla stessa famiglia. Importante è il nostro contributo sanitario alle grandi necessità sanitarie dei malati kosovari. Il problema non è l'emergenza ma la quotidianità, spesso le malattie vengono affrontate senza grandi difficoltà, o in Kosovo o nei paesi limitrofi, Albania, Turchia o Macedonia. Ma è il dopo che crea il problema, le stomie necessitano

di sacche uro o colo, ma non si trovano o costano un patrimonio. Il diabete viene diagnosticato e sono prescritti farmaci e raccomandate le misurazioni con le strisce reattive, già ma come possono acquistarle? Una confezione di 50 strisce reattive per la misurazione del diabete costa 50 euro, circa il 25% di un salario mensile, costi impensabili per tante famiglie. Anche per queste necessità riusciamo ad aiutare davvero molte persone, tantissime persone dipendono ormai dal nostro aiuto, questo ci addolora ma rende la nostra opera qualificata e fondamentale. Dopo gli incontri, le riunioni e la consegna degli aiuti alle associazioni locali, dedichiamo parte della missione alle visite famiglie. Resta per noi fondamentale il contatto e il rapporto diretto, il vedere e toccare con mano le situazioni, afflitti come dal primo giorno di presenza in Kosovo dal difetto di voler verificare in prima persona necessità e sviluppi. Ogni nostra azione è pensata prima di intraprendere la missione e questo metodo prosegue in Kosovo e ci impegniamo per formare i volontari locali. Come detto, prima di consegnare gli aiuti, è per noi fondamentale incontrare i responsabili e approfondire tutti gli aspetti del progetto. Questo nostro atteggiamento ci risulta faticoso ma lo riteniamo indispensabile e quindi lo perseguiamo tenacemente convinti come siamo che la nostra opera è una scelta e quindi o la svolgiamo bene o è meglio non farla. Capitolo 3: donazione legna Con l'avvicinarsi della brutta stagione si ripresenta per le famiglie kosovare il problema di riscaldarsi. Lo definiamo problema perchè l'unico modo per difendersi dal freddo è la legna e questa ha un costo insostenibile per tante persone. Ancora una volta siamo intervenuti per aiutare i più deboli. Grazie ad una donazione mirata abbiamo acquistato 36 mt cubi di legna donandone 2 metri cubi a 18 famiglie segnalateci come le più disastrate. Il costo della legna varia dai 24 ai 35 euro al metro cubo, prima la si compra e meno la si paga. A questo prezzo vi è poi da aggiungere il costo del taglio e del trasporto, a noi è stato praticato un prezzo di 30 euro comprensivo di tutto, donando la legna ad anziani e vedove non era possibile chiedere loro di tagliarsela e trasportarsela. Per superare il rigidissimo inverno kosovaro servono mediamente 6 metri cubi di legna per ogni famiglia. Donare l'intero fabbisogno è impensabile, le cifre sono troppo elevate per le nostre esigue risorse, comunque nel corso dell'inverno interverremo nuovamente per sostenere le situazioni più drammatiche, utile sarebbe ricevere donazioni mirate per sostenerci.

Capitolo 4: Sos Famiglia Prosegue e si intensifica il nostro sostegno a Sos Famiglia di Pristina, la struttura si occupa di assistere e accudire centinaia di bambini, adolescenti e ragazzi. Il nostro ruolo è quello di soddisfare alcune delle numerose necessità utili al funzionamento della comunità. Ricordiamo che Sos Famiglia ha costituito 12 gruppi famigliari ognuno composto da sei bambini e una Sos mamma, la metà dei bimbi, quelli da 0 a 3 anni, gli sono dati in affido dal tribunale e sono in fiduciosa attesa di adozione, tutti gli altri bimbi, quelli da 3 a 14 anni gli sono ormai affidati in maniera stabile. La loro opera prosegue con il sostegno ai ragazzi dai 14 in su, e infine hanno realizzato un asilo frequentato sia dai loro bambini che da quelli di famiglie di Pristina. Giunti alla struttura di Sos Famiglia siamo stati accolti in maniera calorosa sia dal personale che da i Dirigenti. Dopo i saluti e lo scarico degli aiuti abbiamo svolto la consueta riunione utile a spiegarci le novità, gli sviluppi e le necessità. Un colloquio piacevole e francamente facile, il dialogare tra persone abituate a programmare e gestire rende le cose semplici, riscontriamo profonda sintonia operativa e unanime sensibilità. Giunti alla struttura di Sos Famiglia siamo stati accolti in maniera calorosa sia dal personale che da i Dirigenti. Dopo i saluti e lo scarico degli aiuti abbiamo svolto la consueta riunione utile a spiegarci le novità, gli sviluppi e le necessità. Un colloquio piacevole e francamente facile, il dialogare tra persone abituate a programmare e gestire rende le cose semplici, riscontriamo profonda sintonia operativa e unanime sensibilità. Alla riunione è poi seguita la visita alla struttura, fiore all'occhiello è l'asilo, vera eccellenza sia in ambito formativo che organizzativo. La nostra visita è coincisa con il giorno di apertura della scuola materna, con piacere abbiamo osservato i tanti bimbi e i loro genitori, entrambi emozionati. Quest'anno ci sono state 136 iscrizioni, il costo mensile è di euro 70, ma non tutti pagano o pagano la stessa cifra, 36 bimbi sono inseriti gratuitamente, altri ancora con quota scontata del 30%, infine vi sono i bimbi delle famiglie più benestanti di Pristina le quali pagano doppia retta cosi sostenendo di fatto i bambini non paganti. Ci pare un sistema molto giusto, Sos Famiglia non esclude nessuno e accoglie anche i bimbi di famiglie in difficoltà cercando di coprire le necessarie spese attraverso le donazioni delle famiglie benestanti.

Capitolo 5: Progetto sanitario bambini Impegnati come siamo per cercare soluzione ai casi sanitari più drammatici, a volte trascuriamo altre nostre azioni altrettanto importanti e necessarie per i piccoli pazienti kosovari afflitti da malattie non solo cardiache. Anche in questa missione abbiamo prestato attenzione a numerose famiglie angosciate dalle malattie dei propri figli. Come sempre abbiamo ascoltato tutti e a tutti abbiamo offerto sostegno, vale per la bimba con la scoliosi piuttosto che al bimbo diabetico, nel limite del possibile noi ci siamo sempre. Rilevante è il lavoro per raccogliere la documentazione da presentare all'ambasciata italiana di Pristina per ottenere il visto d'ingresso in Italia, ma i documenti sono necessari anche per l'ospedale che accoglierà il paziente. Di tutto questo si occupa Marinella, la nostra Responsabile dei progetti sanitari, coadiuvata in Kosovo da Luljeta nostra volontaria locale. L'espatrio di un minore richiede oltre 20 documenti e numerose firme dei genitori. Prima di far giungere in Italia i piccoli pazienti, è nostra prassi incontrare in Kosovo la famiglia sia per conoscerci che per spiegare bene le procedure e come si svolgeranno le cose una volta giunti a Milano. Sicuramente un ulteriore aggravio alla nostra fatica, ma nessuno ci obbliga e quindi continuiamo a fare le cose per bene, con amore e intelligenza. Immodestamente dobbiamo dire che il nostro Progetto sanitario bambini ha raggiunto livelli d'efficienza e efficacia davvero importanti. Ma dobbiamo purtroppo prendere atto della grave battuta d'arresto che nel corso di quest'anno stà vivendo, la Regione Lombardia probabilmente non supporterà il nostro ma anche gli altri progetti sanitari in ambito di sanità internazionale, questo ci priva di circa otto interventi chirurgici salvavita, non numeri ma persone che mancheranno all'appelo di presenza della vita. Nonostante la situazione proseguiamo con le nostre sole forze, per questo presto giungerà in Italia Ergin, il costo dell'intervento, 18.500 euro e sarà interamente a nostro carico, ma non possiamo continuare ad assistere passivamente alla perdita di tante vite umane. Dei 15 bambini inseriti nella nostra lista per essere operati urgentemente ne restano solo nove, il calcolo matematico è doloroso e deprimente, ma non ci arrendiamo. Per donazioni: Iban: IT81P0521634080000000004570 "Progetto sanitario bambini"

Capitolo 6: il magazzino e la distribuzione aiuti La consegna aiuti è attività impegnativa e faticosa ma certamente è l'azione che maggiormente concretizza il nostro operato a favore dei più deboli. Chiunque partecipi alla missione si presta perchè le donazioni giungano ai beneficiari, quell'offrire in maniera onesta le proprie forze consente un lavoro di gruppo condiviso e ripartito proporzionalmente tra i volontari. La procedura è consolidata, si carica il pulmino di materiali e si parte, giunti a destinazione veniamo sempre aiutati dai destinatari degli aiuti. Naturalmente non siamo capaci di stare con le mani in mano e quindi le riempiamo di pacchi accelerando notevolmente lo scarico. Non tutte le consegne sono agevoli, talvolta ci dobbiamo districare tra sentieri, strade non asfaltate o viottoli molto stretti, ma ci siamo abituati. Anche in questa missione sono stati consegnati un numero davvero importante di materiali, citiamo solo i più importanti, 200 pacchi alimentari, 80 pacchi di pannoloni e 60 di pannolini, ma non sono mancate le donazioni di alimenti per bambini, arredi, supporti per disabili, indumenti e farmaci. I farmaci ricoprono un ruolo molto importante nella tipologia di aiuti donati, in ogni missione ne distribuiamo per un valore economico di circa 400 euro, di questa attività se ne occupa e vi provvede Franca. I medicinali donati sono tutti salvavita e non sono reperibili in Kosovo, Franca provvede a redigere i bisogni e organizzare la distribuzione, un lavoro duro ma fondamentale per tanti malati. Come sempre è un lavoro di gruppo, Marinella provvede in Kosovo a registrare i bisogni e consegnare i farmaci, Franca come detto si occupa della gestione e gli altri volontari provvedono di imballo e trasporto. Tutte queste attività sono possibili grazie al magazzino, al suo interno ricoveriamo i materiali e sviluppiamo tutte le azioni programmate. Ormai sono otto anni che usufriamo positivamente della sua esistenza con grande giovamento per ogni progetto. I cicli gestionali si ripetono semestralmente, ad aprile e ottobre arriva il carico d'aiuti dall'italia e il magazzino si riempie, in quella stessa missione il grosso dei materiali viene consegnato. Nelle missioni di febbraio, giugno, agosto, dicembre e febbraio consegniamo il resto degli aiuti. E' cosi che a fine missione di agosto e febbraio il magazzino si presenta vuoto e pronto per accogliere nuovamente gli aiuti provenienti dall'italia.

Capitolo 7: la sede e la vita sociale La missione di fine agosto è stata positiva e priva di tensioni e questo ha contribuito a rendere serena la vita in comune. Alle intense giornate di volontariato sono seguite delle serate rilassanti. Marinella con poveri ingredienti ci ha regalato ricche cene, Franca con la sua tranquillità ci ha consentito di chiacchierare piacevolmente, Umberto con il suo computer ha offerto svago riproducendo musica e film. Domenica 2 settembre ci siamo persino presi qualche ora di vacanza e siamo andati a visitare Prizren, cittadina multi etnica/religiosa ai confini con l'albania. Dopo ogni intensa giornata di volontariato e la lunga serata passata tra discorsi seri, semiseri e scherzosi, giunge finalmente il meritato riposo. Il caldo lasciato in Italia è un ricordo, è ancora agosto ma di notte la coperta è d'obbligo, ormai è tardi e sarà bene riposare, il giorno dopo ci attende un duro impegno. La luce si spegne e ogni volontario resta solo con i propri pensieri, probabilmente sono comuni, la sofferenza vista e vissuta e la ricerca di soluzioni per aiutare meglio e di più chi soffre. Poi arriva il sonno e il mattino dopo davanti ad un caffè la storia rincomincia. Buongiorno Kosovo