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Transcript:

Suini: tendenze del settore Tensioni sul mercato suinicolo internazionale nella seconda parte del 2018 Nella seconda parte del 2018 il settore suinicolo si trova ad affrontare un clima di forte incertezza, soprattutto nell ambito del mercato internazionale. Secondo il report Short-term Outlook for EU agricultural markets 1, le principali cause di questa incertezza sono le tensioni commerciali tra diversi e il possibile impatto della Peste Suina Africana (ASF, African Swine Fever), che si sta diffondendo in Cina e ha recentemente raggiunto diversi Stati Membri (vedi box). Gli USA hanno imposto dei dazi sulle importazioni di alluminio e di acciaio dalla Cina (in marzo) e dal Messico e dall UE (in giugno). Come ritorsione, ad aprile la Cina ha aumentato del 25% i dazi sulle importazioni di suini dagli USA, e a luglio di un ulteriore 25%, mentre il Messico, sempre sui suini americani, ha imposto una tariffa del 10% a giugno e del 20% da luglio. Tuttavia, il recente negoziato per la revisione delle condizioni commerciali previste dal NAFTA (Accordo di libero scambio del Nord America) ha portato ad un nuovo accordo USA-Messico-Canada (USMCA) che prevede il libero scambio di prodotti agricoli tra USA e Messico 2. Secondo i dati USDA (Dipartimento dell agricoltura degli USA), nel periodo gennaio-luglio 2018 gli USA hanno registrato un crollo delle esportazioni verso la Cina rispetto allo stesso periodo del 2017 (-17%), mentre quelle verso il Messico sono calate in maniera quasi irrilevante (-1%). Dall altra parte, visto il persistere dell embargo russo sulle sue esportazioni, il Brasile si orienta maggiormente verso il mercato cinese, dove i suoi prodotti competono direttamente con i suini UE. Focus: Peste suina africana La peste suina africana (ASF, African swine fever) è una malattia infettiva di origine virale che colpisce i suini e i cinghiali. Si trasmette per contatto o per diffusione di cibo contaminato, e non può essere trasmessa all uomo o ad altre specie animali. È endemica in Africa, dove i facoceri sono portatori del virus, senza manifestare i sintomi della malattia. In Europa a partire dal 1957 si sono registrati numerosi focolai della peste suina, che è diventata endemica in Sardegna a partire dal 1978. Nel maggio 2018 sono stati trovati molti cinghiali infetti in Ungheria, alla fine di agosto è stato registrato un caso nel cortile di una fattoria bulgara e a metà settembre sono stati riscontrati alcuni cinghiali contagiati dal virus nel sud del Belgio. Nuovi casi di suini da allevamento infetti sono stati riscontrati in Lettonia, Lituania, Polonia e Romania. A seguito di questi focolai, finora nel 2018 sono stati abbattuti più di 300.000 capi, con un notevole impatto sulla produzione di carne suina della Romania. In Estonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Belgio nessun allevamento industriale risulta coinvolto dal contagio finora. L UE ha armonizzato la legislazione veterinaria sulla profilassi, il controllo, la diagnosi e la regionalizzazione dell ASF, pienamente in linea con gli standard internazionali. Inoltre è stata sviluppata una strategia per combattere la diffusione della malattia. Per minimizzare i danni provocati dalla peste ed evitare che gli altri impongano restrizioni commerciali ingiustificate o sproporzionate sui suini UE e loro prodotti derivati, l UE il principio veterinario di regionalizzazione 3, scientificamente riconosciuto e adottato a livello internazionale. Ogni volta che viene confermata la presenza di un focolaio, l UE, insieme allo Stato Membro 1 Pubblicato ad ottobre 2018 e disponibile al seguente link: https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/food-farmingfisheries/farming/documents/short-term-outlook-autumn-2018_en.pdf 2 L accordo tra USA, Messico e Canada sarà firmato a novembre 2018. 3 Il principio di regionalizzazione sancito dall Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) è il principio secondo cui ad un Paese esportatore è consentito di proseguire i propri commerci internazionali qualora sia in grado di dimostrare la capacità di relegare e controllare una specifica malattia animale in determinate zone del proprio territorio. 1

coinvolto, definisce un area libera dalla malattia per cui possono proseguire gli scambi commerciali in sicurezza sanitaria, e un area infetta soggetta alle restrizioni commerciali. La peste suina potrebbe avere un effetto immediato sugli scambi, come si sta verificando per il recente focolaio che ha coinvolto alcuni cinghiali in Belgio. Alcuni dei partner commerciali dell UE non riconoscono il principio di regionalizzazione e 13 hanno sospeso le importazioni di prodotti a base di carne suina dal Belgio; tra questi ci sono alcuni dei mercati più rilevanti per l export UE di carne suina: Cina, Giappone, Corea del Sud, Filippine e Australia. Di conseguenza, gli esportatori belgi dovranno trovare nuove destinazioni per il 60% delle loro esportazioni di carne suina, che equivalgono al 3% della produzione del Paese. L impatto sulle esportazioni totali dell UE è ancora limitato, ma la situazione potrebbe peggiorare se la peste suina si diffondesse agli altri principali paesi produttori. Produzione UE in crescita, export stabile Macellazioni UE Dopo due anni di contrazione, nel 2017 il numero dei suini riproduttori UE è aumentato come conseguenza dell innalzamento dei prezzi registrato da metà 2016. Tuttavia, durante il primo semestre del 2018 le quotazioni hanno iniziato a calare, e a giugno 2018 già si poteva osservare, rispetto a dicembre 2017, un inversione di tendenza nei principali produttori 4. Solo Spagna e Italia hanno aumentato il numero delle scrofe in questo periodo (rispettivamente +57 mila e +26 mila capi). Tuttavia la recente riduzione dei riproduttori non ha ancora avuto alcun impatto sulla produzione. Nella prima metà del 2018 la produzione di carne suina in UE è cresciuta del 3,7%, trainata da come la Spagna (+8%), la Polonia (+9%) e i Bassi (+6%). Entro la fine dell anno si prevede che la crescita della produzione rispetto al 2017 si fermerà al +1,5%, mentre è previsto un calo per il 2019 (-1%), in linea con la riduzione del numero di capi. Per quanto riguarda gli scambi internazionali, la Cina resta il principale mercato di sbocco delle esportazioni suinicole dell UE, anche se i flussi sono in leggero calo rispetto al 2017 (-2%): nei primi sette mesi del 2018 è stata la destinazione del 35% delle esportazioni UE, seguita, a distanza, dal Giappone con il 12%. Si rileva una diminuzione significativa delle esportazioni verso Hong Kong (-36%), che risulta comunque bilanciata dall aumento delle esportazioni verso altre destinazioni, come Corea del Sud (+16%), Filippine (+11%), USA (+14%), Ucraina (+34%) e Vietnam (+33%). In generale, le esportazioni UE sono cresciute dell 1%, risultato di un aumento del 3% per la carne suina e di un calo del 4% per le frattaglie. Le previsioni confermano un aumento dell export nel 2018 (+2,5% rispetto all anno precedente) e una flessione nel 2019 dovuta alla contrazione della produzione. Nella prima parte del 2018 quasi tutti i principali produttori dell UE fanno registrare un aumento delle macellazioni suine, dovuto all allargamento della disponibilità dei capi riproduttori osservato dall inizio dell anno. Tra gennaio e luglio 2018 le macellazioni UE hanno registrato un incremento del volume (in capi) pari a +3,1% rispetto all anno precedente, tendenza che si può osservare in maniera evidente per la Spagna, secondo maggiore produttore suinicolo in UE, che nello stesso periodo raggiunge quota +6,7%. Rimane in controtendenza l Italia, che con una riduzione del numero di capi macellati dell 1,9% nella prima metà del 2018 conferma l andamento negativo già registrato nel 2017. La Germania, principale produttore di suini in UE con il 22% dei capi macellati, nei primi sette mesi del 2018 mantiene sostanzialmente stabile la sua produzione suinicola (-0,8% rispetto a gennaio-luglio 2017). 4 I maggiori produttori sono: Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Spagna, Irlanda, Ungheria, Bassi, Austria, Polonia, Romania, Svezia, Gran Bretagna e Francia. 2

Macellazioni nei principali UE (numero di capi) 3,1% 6,7% 1,2% 2,2% 5,2% 1,4% 3,5% 5,2% 5,2% 4,3% -1,4% -0,8% -2,6% -1,7% -4,2% -1,3% -3,9% -1,9% -2,1% -3,2% UE 28 Germania Spagna Francia Polonia Danimarca Olanda Italia Belgio Regno Unito Var.% 2017/16 Var.% Gen-Lug 18/17 Quote di produzione dei UE (numero di capi) Italia 4,4% Regno Unito 4,2% Belgio 4,3% Altri 14,0% Germania 22,0% Olanda 6,1% Danimarca 6,9% Spagna 20,3% Polonia 8,8% Francia 9,1% Fonte: Elaborazione Ismea su dati Eurostat (2018) Nel periodo tra gennaio e agosto 2018 i prezzi della carne suina UE hanno registrato valori al di sotto della media degli ultimi quattro anni (-7%), rimanendo intorno ai 1,45 euro/kg tra marzo e agosto. A fine agosto, hanno ripreso a salire fino a 1,50 euro/kg, a seguito della riduzione dell offerta dovuta alle temperature estive particolarmente elevate, che hanno rallentato la crescita degli animali e ritardato le macellazioni. Tuttavia, si registra un calo del 16% rispetto al prezzo di agosto 2017. Il prezzo dei suinetti a livello UE si è mantenuto intorno alla media degli ultimi 4 anni fino a maggio, quando è iniziato un rigido declino stagionale che ha portato i valori ben al di sotto della media, in parte spinto dai prezzi bassi della carne di suino, che ha scoraggiato gli ingrassatori. Infatti ad agosto il prezzo medio UE per i suinetti era di 0,37 euro al kg, registrando un calo del 24,3% rispetto allo stesso mese del 2017. Nell ultimo periodo dell anno è previsto un ulteriore aumento della produzione che comporterà una certa pressione sui prezzi, fortemente condizionati anche dell evolversi della situazione del commercio internazionale. Ulteriori tensioni sulle quotazioni potrebbero derivare dai prezzi all esportazione dei principali competitor dell UE (USA, Brasile e Canada), storicamente più bassi dei prezzi europei. 3

Italia: calo delle quotazioni all origine per tutte le categorie di prodotto Dopo la crescita che ha interessato i prezzi durante tutto il 2017, in Italia durante i primi mesi del 2018 l andamento positivo delle quotazioni all origine si è confermato soltanto per la categoria dei suini da allevamento. Tuttavia, a partire da maggio anche queste quotazioni sono calate nettamente. Ad agosto il valore dell indice Ismea dei prezzi all origine (base 2010) dei suini si attesta ad un - 23,6% rispetto ad agosto 2017, dovuto al calo delle quotazioni sia dei suini da allevamento che dei suini da macello osservato nella prima parte dell anno. In particolare, la categoria che mostra il decremento più rilevante rispetto al 2017 è quella dei suini da macello, per cui da gennaio ad agosto 2018 l indice perde 10,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2017. Per quando riguarda l indice dei suini da allevamento, anche le loro quotazioni sono calate durante il 2018, portando l indice dei prezzi all origine a perdere un -7,1% nel periodo gennaio-agosto 2018 (con un picco al ribasso di -23,9% registrato a giugno 2018). 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 Italia: Indice dei prezzi all'origine 2010=100 gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov gen mar mag lug set nov gen mar mag lug 2015 2016 2017 2018 Agricoltura Prodotti zootecnici Suini Suini da macello Suini da allevamento Fonte: ISMEA Nella seconda parte del 2018 prosegue l andamento negativo dei prezzi delle diverse tipologie di suini che si era osservato ad inizio anno, coinvolgendo anche le quotazioni dei suinetti (da 30 kg), in crescita nella prima parte dell anno. Il calo dei prezzi dei suini da macello che sta caratterizzando il 2018 conferma la forte dipendenza dall estero del settore, che già risente della contrazione della domanda cinese, e testimonia un riallineamento dei prezzi alle quotazioni del 2016. Ad agosto 2018, il prezzo medio del suino pesante (156-176 Kg) - principale specializzazione produttiva italiana, destinato principalmente all industria di trasformazione di alta qualità (DOP) risulta pari a 1,40 euro/kg, registrando un calo del 20,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Si rileva un andamento simile anche per il prezzo del suino leggero (90-115 Kg), destinato alla produzione di carni fresche, che nello stesso periodo ha assunto un valore medio di 1,38 euro/kg (-25% rispetto al prezzo medio registrato nell agosto 2017). Da maggio 2018 anche il prezzo all origine dei suinetti (30 kg) ha iniziato a calare fino a raggiungere il valore medio di 2,9 euro/kg, perdendo 17,7 punti percentuale sulla quotazione di agosto 2017. 4

Prezzi all'origine dei suini da macello e d'allevamento 4,0 3,5 Prezzo medio /kg 3,0 2,5 2,0 1,5-17,7% rispetto ad agosto 2017 1,0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago 2016 2017 2018 Suini grassi - 156/176 kg Suini leggeri - 90/115 kg Suinetti - 30 kg Fonte: ISMEA I prezzi all ingrosso Per quanto riguarda i prezzi all ingrosso dei tagli di carne suina industriale, l andamento è diventato flessivo nell ultima parte del 2017 e questa tendenza negativa si sta confermando anche nei primi mesi di quest anno. In particolare, a maggio 2018 i prosciutti freschi destinati alle produzioni tipiche registrano un calo delle quotazioni, sia su base tendenziale che su base congiunturale. Per le cosce pesanti (12-15 kg) il prezzo si è ridotto dell 11,7% su base tendenziale e del 3,6% su base congiunturale; stessa dinamica per le cosce leggere (10-12 kg), le cui quotazioni subiscono una caduta pari al - 9,2% rispetto a maggio 2017 e pari al -2,4% rispetto ad aprile 2018. La dinamica delle quotazioni del lombo di Modena risulta invece positiva rispetto al 2017 (+2,9%), mentre su base congiunturale si registra un calo dell 8,1%. Nel periodo gennaio-maggio 2018 il prezzo medio del taglio della spalla disossata ha subito un calo del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2017, ed in questi seconda parte dell anno si sta attestando sulle quotazioni medie più basse rispetto a quelle registrate durante l anno scorso. 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 Prezzi all'ingrosso dei principali tagli di carne ( /Kg) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag 2017 2018 Prosciutti freschi tipici 10/12 Kg Lombo di Modena Prosciutti freschi tipici 12/15 Kg Spalla senza osso Fonte: ISMEA 5

I costi di produzione Nella seconda metà del 2018 si ripresenta la stessa dinamica osservata a fine 2017: la voce di costo dei suini da allevamento mostra un andamento decrescente, dopo essere stata caratterizzata da un trend positivo per tutta la prima parte dell anno, replicando la dinamica osservata durante il 2017. L indice Ismea dei mezzi correnti di produzione (base 2010) relativo alla voce animali di allevamento ad agosto 2018 assume il valore di 129,6 in calo del 25% rispetto al valore di aprile. Anche l indice del costo dei suini da macello mostra un oscillazione ciclica, con un calo pari a 12% tra il valore di agosto e quello di aprile. 180 Indice dei mezzi correnti di produzione (2010=100) -25% rispetto ad aprile 2018 160 140 120 100 80 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago 2017 2018 Suini da macello Animali da allevamento Mangimi Prodotti energetici Salari Fonte: ISMEA Macellazioni Italia Nel corso del 2018 le macellazioni suine in Italia continuano a diminuire, confermando il trend negativo registrato durante il 2017. Tra gennaio e luglio 2018 sono stati macellati 6,7 milioni di suini, con un calo dell 1,9% rispetto ai capi macellati durante lo stesso periodo del 2017. Nel dettaglio, dai dati Istat si può osservare che la categoria di prodotto maggiormente interessata da questo calo delle macellazioni è quella del suino leggero (magrone) per cui tra gennaio e luglio si registra un calo del 15% dei capi rispetto al 2017. 6

.000 capi 1.200 1.100 1.000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 - Macellazioni di suini in Italia gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 160 140 120 100 80 60 40 20 0 tonnellate peso morto capi 2017 capi 2018 peso morto 2017 peso morto 2018 Macellazioni per categoria di suini - Var.% gen - lug 2018/2017 1,7% 1,5% -1,8% -1,1% -1,9% -11,7% -14,7%-15,1% Lattonzoli Magroni Grassi Suini n. capi peso morto Ancora in leggero aumento le esportazioni italiane Nella prima metà del 2018 in Italia si osserva un calo nelle esportazioni totali di suini, che rispetto allo stesso periodo del 2017 perdono il 7,8% in valore e circa il 2% in volume. Al contrario, il commercio estero delle preparazioni e conserve suine conferma la tendenza positiva osservata già da inizio anno (+2% sia in valore che in volume). Si mantengono stabili gli scambi con l estero dei prosciutti disossati, speck e culatelli, che da soli rappresentano circa il 43% in valore (23% in volume) delle esportazioni del settore suinicolo italiano. Tra gennaio e luglio 2018 crescono in maniera notevole le esportazioni di prosciutti con osso, stagionati rispetto all anno precedente, mentre i prosciutti cotti, i cui scambi con l estero avevano registrato risultati molto brillanti nel 2017, sono il prodotto che ha perso di più (rispettivamente -9,8% in valore e -21,3% in volume). 7

Dinamica esportazioni principali prodotti - Var.% gen - lug 2018/2017 79,5% 1,3% 2,7% 3,8% 3,0% 2,6% 2,6% 15,0% -9,8% -21,3% -4,0% -3,4% Prosciutti disossati, speck, culatelli Salsicce e salami stagionati Prosciutti cotti Mortadella, wurstel, cotechini e zamponi Pancette, stagionate Prosciutti con osso, stagionati valore volume I principali mercati di sbocco per la categoria di prodotto prosciutti disossati, speck e culatelli sono Francia e Germania, che insieme assorbono circa il 40% delle esportazioni italiane (in valore). Tuttavia il mercato tedesco mostra qualche segnale di cedimento, visto che nel periodo gennaio-luglio 2018 le importazioni di questi prodotti trasformati dall Italia sono calate sia in valore che in volume rispetto al 2017 (rispettivamente -4,4% e -5,3%). Invece, per quanto riguarda salsicce e salumi stagionati la Germania si conferma il primo Paese di destinazione, in crescita durante la pima metà del 2018, sia in valore che in volume. Molto promettente il mercato belga, verso cui le esportazioni di questa tipologia di prodotti trasformati cresce a doppia cifra (+15,4% in valore e +13,5% in volume). Esportazioni italiane di prosciutti disossati, speck e culatelli per Paese di destinazione Valore (000 euro) Quantità (000 t) gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% Export totale 408.551 413.756 1,3% Export totale 47.466 48.732 2,7% Francia 79.749 82.204 3,1% Francia 11.378 11.769 3,4% Germania 87.015 83.144-4,4% Germania 10.179 9.639-5,3% Regno Unito 41.909 41.476-1,0% Regno Unito 3.455 3.569 3,3% Belgio 26.540 26.579 0,1% Belgio 2.867 2.977 3,8% Austria 21.950 20.521-6,5% Austria 3.332 3.197-4,0% Esportazioni italiane di salsicce e salami stagionati per Paese di destinazione Valore (000 euro) Quantità (000 t) gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% Export totale 170.970 177.532 3,8% Export totale 15.759 16.226 3,0% Germania 50.003 51.805 3,6% Germania 4.739 4.821 1,7% Regno Unito 25.623 27.185 6,1% Regno Unito 2.309 2.332 1,0% Francia 14.780 15.142 2,4% Francia 1.556 1.608 3,3% Belgio 9.793 11.303 15,4% Belgio 933 1.059 13,5% Austria 8.211 8.427 2,6% Austria 870 867-0,4% In crescita le quantità importate Tra gennaio e luglio del 2018 si osserva una contrazione del valore delle importazioni di tutte le principali categorie di prodotto che l Italia acquista all estero; restano stabili o addirittura in crescita i volumi in ingresso nel mercato domestico. Per i suini vivi si registra un calo dell -11,8% in valore rispetto al 2017), ma il calo più evidente è quello che ha interessato le importazioni dei 8

prosciutti freschi (che rappresentano più del 50% in valore dei prodotti suinicoli importati) che perdono in valore il 20,2%. Dinamica importazioni principali prodotti - Var.% gen - lug 2018/17 29,1% 17,8% 9,2% 3,2% 5,1% 0,4% -20,2% -7,0% -5,7% -8,1% -18,7% -11,8% prosciutti freschi altre carni suine disossate, fresche e refrigerate carcasse e mezzene di suini, fresche e refrigerate altre carni suine disossate, congelate pancette di suini, fresche e refrigerate suini vivi volume valore Per quanto riguarda i di provenienza dei suini vivi, la Danimarca e i Bassi si confermano i principali fornitori di suinetti degli allevamenti italiani anche durante i primi sette mesi del 2018. Si osserva un calo del valore delle importazioni totali di suini vivi pari a circa il 12% del valore registrato nello stesso periodo dell anno precedente, mentre restano stabili i volumi scambiati. A determinare questo andamento è stata soprattutto la forte riduzione del prezzo internazionale dei suinetti da ingrasso nel corso del 2018. Nel caso delle carni fresche, Germania e Spagna restano i principali fornitori del mercato italiano, ma l incremento maggiore nell ultimo anno è stato registrato per le importazioni dalla Francia (+31,9% in quantità rispetto ai primi sette mesi del 2017). Importazioni italiane di suini vivi per Paese fornitore Valore (000 euro) Quantità (000 kg) gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% Import totale 65.608 57.851-11,8% Import totale 28.586 28.702 0,4% Danimarca 16.131 15.650-3,0% Bassi 4.927 5.313 7,8% Bassi 12.806 12.388-3,3% Danimarca 4.346 5.141 18,3% Francia 6.965 5.432-22,0% Francia 3.826 3.647-4,7% Spagna 12.034 9.820-18,4% Spagna 6.155 5.876-4,5% Croazia 7.194 6.865-4,6% Croazia 4.178 4.486 7,4% Ungheria 1.083 1.246 15,0% Ungheria 508 703 38,3% Importazioni italiane di carni fresche per Paese fornitore Valore (000 euro) Quantità (000 kg) gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% gen - lug 2017 gen - lug 2018 var.% Import totale 1.109.458 1.031.915-7,0% Import totale 571.774 617.899 8,1% Germania 396.771 357.759-9,8% Germania 198.708 204.750 3,0% Bassi 165.085 158.196-4,2% Bassi 83.960 95.567 13,8% Spagna 178.945 161.260-9,9% Spagna 93.118 96.106 3,2% Danimarca 103.994 103.660-0,3% Danimarca 54.764 64.682 18,1% Francia 88.292 98.242 11,3% Francia 46.611 61.040 31,0% Polonia 67.614 54.328-19,6% Polonia 39.589 39.263-0,8% 9

Si riduce il deficit della bilancia commerciale Dinamica dei consumi domestici Nella prima metà del 2018 migliora il deficit che caratterizza il settore suinicolo italiano, determinato dalla strutturale dipendenza dall estero sia di carni fresche che di animali da ristallo. Infatti, sebbene la bilancia commerciale si confermi negativa (-256 milioni di euro tra gennaio e luglio 2018), rispetto ai primi sette mesi del 2017 c è stato un miglioramento del 20,4% dovuto al maggiore calo del valore delle importazioni (-6,8%) rispetto a quello delle esportazioni (-2,4%). I consumi interni di carni suine fresche nel periodo gennaio-luglio 2018 si mantengono stabili, registrando una lieve flessione in volume (-0,9%) rispetto allo stesso periodo del 2017, e un aumento in valore del 1,7%. Anche la spesa destinata all acquisto di salumi si è mantenuta stabile, con variazioni poco consistenti per i consumi di tutte le principali categorie di prodotto. Nei primi sette mesi del 2018 si conferma la dinamica positiva per lo speck, per cui aumentano i consumi sia in volume che in valore (rispettivamente +4,4% e +4,3% rispetto allo stesso periodo del 2017). Consumi domestici carni fresche e salumi Principali prodotti Var. % gen - lug 2018/17 Quantità Spesa Carni fresche suine -0,9% 1,7% Salumi -0,3% 0,8% Altri salumi 1,5% 3,1% Prosciutto cotto -1,4% -1,3% Prosciutto crudo -2,2% -0,7% Salame -1,3% 1,2% Wurstel -0,7% -1,4% Mortadella -2,1% -0,3% Speck 4,4% 4,3% Fonte: Elaborazione su dati ISMEA Nielsen- Consumer Panel Service Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale Responsabile: Antonella Finizia Redazione a cura di: Linda Fioriti www.ismeamercati.it www.ismea.it 10