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Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 270 06.09.2016 Studi di settore: correzione della normalità economica Categoria: Studi di settore Sottocategoria:Correttivi A cura di Devis Nucibella Al fine di tener conto della crisi economica, il Decreto Legge n. 185/2008, c.d. anticrisi, ha previsto l integrazione degli studi di settore, ad opera di uno specifico Decreto ministeriale, in deroga a quanto disposto dall art. 1, comma 1, D.P.R. n. 195/1999. Infatti, l art. 8, D.L. n. 185/2008, rubricato Revisione congiunturale speciale degli studi di settore prevede che: al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati, con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali [...] gli studi di settore possono essere integrati con Decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze, previo parere della Commissione di cui all articolo 10, comma 7, della Legge 8 maggio 1998, n. 146. Con il Decreto 12 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio, sono stati approvati i correttivi relativi al periodo d imposta 2015. Tra le modifiche effettuate figurano anche interventi di correzione della normalità economica. PREMESSA L articolo 8 del Decreto Legge 185/2008 ha previsto che, al fine di tenere conto degli effetti della crisi economica e dei mercati, con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali, gli studi di settore possano essere integrati tenendo anche conto dei dati della contabilità nazionale, degli elementi acquisibili presso istituti ed enti specializzati nell analisi economica, nonché delle segnalazioni degli Osservatori regionali per gli studi di settore. 1

Come avvenuto con gli analoghi decreti che si sono succeduti dal 2009, anche per il periodo d imposta 2015 viene previsto che i ricavi e i compensi risultanti dall applicazione degli studi di settore nonché la coerenza agli specifici indicatori di coerenza e normalità economica sono determinati sulla base della nota tecnica e metodologica allegata al decreto di approvazione. I contribuenti che dichiarano per il 2015, anche per adeguamento, ricavi o compensi di ammontare non inferiore a quello risultante dall applicazione degli studi di settore integrati con i correttivi non sono assoggettabili ad accertamento sulla base degli studi. Il programma informatico di ausilio all applicazione degli studi, Gerico 2016, tiene conto dei correttivi crisi approvati con il Decreto 12 maggio 2016, rilevanti in relazione al solo periodo d imposta 2015. Come già lo scorso anno, il decreto non ha previsto l elaborazione di correttivi specifici al fine di adeguare i risultati derivanti dall applicazione di determinati studi di settore rispetto agli effetti della crisi. È bene evidenziare, comunque, che l Agenzia delle Entrate, da ultimo con la Circolare 30/2015, nel ricordare la centralità della fase del contraddittorio, ha più volte avuto modo di sottolineare che i risultati degli studi di settore evoluti potrebbero trovare applicazione per una eventuale rideterminazione, in contraddittorio con il contribuente, della pretesa tributaria relativa all annualità utilizzata per elaborare i medesimi studi evoluti (e solo per quella), atteso che la base dati utilizzata per l evoluzione si riferisce proprio a tale annualità. L Agenzia ha però precisato che, in tal caso, non rilevano le modifiche apportate agli studi dai correttivi crisi, che sono applicabili al solo periodo d imposta cui fa riferimento il relativo decreto di approvazione. CALCOLO DEI CORRETTIVI La concreta applicazione dei correttivi anticrisi è strettamente legata alla compilazione del quadro T, in cui devono essere indicati i dati necessari per accedere al correttivo: i risultati degli studi di settore non saranno adeguati alla crisi economica in caso di mancata compilazione del quadro T. Per altri correttivi, non legati alla crisi (ad esempio, presenza di apprendisti, quote di affitto locali) deve essere compilato il quadro X del modello degli studi. Se vi sono le condizioni richieste per accedervi, purché il risultato sia quello di 2

non congruità, il software GE.RI.CO. 2016 applica automaticamente il correttivo. Comunque, l abbattimento dei ricavi a seguito dell applicazione dei correttivi anticrisi è evidenziato da GE.RI.CO. nel risultato finale. Con il Decreto 12 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio sono stati approvati i correttivi per il periodo d imposta 2015. Nell allegato al decreto viene descritta la metodologia utilizzata per la revisione congiunturale speciale degli studi di settore e i relativi interventi correttivi individuati al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati. L analisi alla base dell individuazione dei correttivi si fonda sulla situazione economico-congiunturale che ha caratterizzato il 2015, definita: in base ai dati presenti nella banca dati degli studi di settore (proiettati al 2015 sulla base delle previsioni contenute nell Analisi dei microsettori Prometeia, per tener conto dei trend economici dei singoli cluster anche in relazione al territorio); a seguito dell esame di ulteriori fonti informative che hanno permesso di determinare il quadro macroeconomico, settoriale e territoriale, e cioè quelle fornite dall Istat, dalla Banca d Italia, da Prometeia, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dall Angaisa, così come delle valutazioni proposte dagli Osservatori regionali per gli studi di settore. In tal modo, sono state apportate opportune modifiche sia all analisi di normalità economica sia all analisi di coerenza economica e, inoltre, sono stati introdotti specifici correttivi, da applicare ai risultati derivanti dall applicazione degli studi di settore, che tengono conto di alcune grandezze e variabili economiche e delle relative relazioni, modificate a seguito della crisi economica verificatasi nel corso del 2015. Si tratta, in particolar modo, di: contrazioni più significative dei margini e delle redditività; minor grado di utilizzo degli impianti e dei macchinari; riduzione dell efficienza produttiva; riduzioni delle tariffe per le prestazioni professionali; andamenti congiunturali negativi intervenuti nell ambito dei diversi settori, anche in relazione al territorio; ritardata percezione dei compensi da parte degli esercenti attività di lavoro autonomo a fronte delle prestazioni rese. 3

Prima di essere pubblicati, gli interventi di revisione degli studi sono stati verificati tenendo conto dei dati relativi alle comunicazioni annuali Iva e alle dichiarazioni annuali Iva relativi all anno 2015, presentate entro il mese di febbraio 2016, nonché delle informazioni di natura strutturale e contabile relative a un campione di circa 100mila soggetti, messe a disposizione dell Amministrazione Finanziaria da parte delle Organizzazioni di categoria. CORRETTIVI 2015 I correttivi per il periodo d imposta 2015 tengono conto: della crisi economica che determina una riduzione dei margini e della redditività; della rigidità dei fattori produttivi, che comporta una riduzione dell efficienza produttiva. Di conseguenza, si crea una sovrastima dei ricavi teorici sulla base dei costi di gestione, per ovviare alla quale si apportano i correttivi congiunturali. In base a tali elementi, i correttivi introdotti possono classificarsi come: correttivi congiunturali di settore; correttivi congiunturali territoriali; correttivi congiunturali individuali; interventi di correzione della normalità economica; interventi di correzione della coerenza economica. CORREZIONE DELLA NORMALITÀ ECONOMICA Come per gli scorsi anni, gli interventi relativi all analisi di normalità economica riguardano il solo indicatore Durata delle scorte e si applicano ai soggetti che, con riferimento al periodo d imposta 2015, presentano contemporaneamente le seguenti condizioni: situazione di coerenza delle esistenze iniziali; situazione di normalità economica rispetto agli indicatori di controllo del valore dei beni strumentali (e cioè Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili, Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi, Assenza del valore dei beni strumentali); riduzione dell efficienza produttiva rispetto a quella storica di riferimento, individuata come il maggior valore di efficienza produttiva del triennio precedente; dichiarazione, per il biennio 2014-2015, dello stesso codice attività prevalente o applicazione dello stesso studio di settore, anche se evoluto nel 2015. 4

La metodologia approvata con il decreto prevede che, con riferimento all indicatore Durata delle scorte, la soglia massima di normalità economica viene aumentata in modo da tener conto dell incremento di rimanenze finali riconducibile alla crisi economica (merci e prodotti invenduti a seguito della contrazione delle vendite). Per i soggetti che rimangono non normali anche dopo l applicazione delle nuove soglie di normalità dell indicatore Durata delle scorte, il maggior costo del venduto, che costituisce il parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, viene pertanto diminuito dell incremento delle rimanenze finali riconducibile alle merci e ai prodotti invenduti a causa della crisi economica. INTERVENTI RELATIVI ALL ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA Gli interventi relativi all analisi di normalità economica riguardano l indicatore durata delle scorte e si applicano ai soggetti che presentano contemporaneamente: una situazione di coerenza delle esistenze iniziali; una situazione di normalità economica rispetto agli indicatori di controllo del valore dei beni strumentali; una riduzione dell efficienza produttiva rispetto a quella di riferimento, individuata come il maggior valore di efficienza produttiva del triennio precedente (periodi d imposta 2012-2014); dichiarazione, per il biennio 2014-2015, dello stesso codice attività prevalente o applicazione dello stesso studio di settore, anche se evoluto nel 2015. L ammontare dell incremento delle rimanenze finali riconducibili alla crisi economica è pari a: Rimanenze finali crisi = valore massimo tra Ricavi 2014 - Ricavi 2015 Ricarico 2015 Il ricarico 2015 è pari al valore massimo tra 1 e (Ricavi 2014/Costo del venduto 2014) se il costo del venduto è positivo, altrimenti (costo del venduto negativo o zero) il Ricarico 2014 è pari a 9999999999999999. 5

costo del venduto = costi per l acquisto di materie prime sussidiarie, semilavorati e merci + costo per la produzione di servizi + esistenze iniziali - rimanenze finali Il calcolo del costo del venduto tiene conto anche delle variabili: beni distrutti o sottratti (esclusi quelli soggetti ad agio o ricavo fisso) relativi a Materie prime, sussidiarie, semilavorati, merci e prodotti finiti; beni distrutti o sottratti relativi a Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all art. 93, comma 5, TUIR. ESEMPIO Ipotizziamo la seguente situazione: Ricavi 2014 = 100.000 Ricavi 2015 = 80.000 Costo del venduto 2014 = 20.000 Ricarico 2015 = 100.000 / 20.000 = 5 Rimanenze finali crisi = valore massimo tra 20.0000 5 CHECK LIST Il contribuente è coerente rispetto le esistenze iniziali? Il contribuente è normale per l indice di controllo dei beni strumentali Il contribuente presenta efficienza produttiva ridotta Il contribuente ha applicato lo stesso codice attività prevalente o stesso studio di settore anche nel 2014 Ricavi 2014 Ricavi 2015 Costo del venduto 2014 - Riproduzione riservata - 6