PROGETTO EDUCATIVO 2011-2014



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Transcript:

AGESCI Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani Gruppo Venezia 7 PROGETTO EDUCATIVO 2011-2014 Pagina 1 di 20

Indice Introduzione... 3 Cos è il PE?... 4 Analisi d ambiente... 5 L Associazione... 5 Il territorio... 6 Le unità del Gruppo... 6 Le famiglie dei ragazzi... 7 I ragazzi... 7 Aree di impegno prioritario... 8 Educare all essenzialità... 9 Educare al rispetto delle regole... 10 Educare alla socialità... 11 Educare all autonomia e allo sviluppo del senso critico... 12 Essere Associazione di frontiera... 14 Allegati... 15 Pagina 2 di 20

Introduzione Ci sono fondamentalmente due modi per guardare il presente:. dal passato verso il presente,. dal futuro verso il presente. Il Progetto Educativo che un gruppo scout scrive, appartiene al secondo modo di guardare: dal futuro verso il presente. Esso infatti è il tentativo, concreto e per certi versi scientifico, di immaginare una situazione, un ambiente, una città, una comunità, e di organizzarsi per andare verso. Esprime la capacità di sognare, ad occhi aperti e ben svegli, il cambiamento e di attrezzarsi per realizzarlo. Il movimento fisico, concreto, di andare verso è la condizione di chi è sulla strada, di chi non vuole stare fermo, di chi non si preoccupa di ciò che deve abbandonare, perchè è attratto da ciò che lo attende. La condizione mentale dell' andare verso è quella di chi non accetta il classico tanto, il mondo va così..., o l'ancor più classico...e io che ci posso fare?, perché pensa che il futuro possa essere migliore e, proprio per questo, è disposto ad impegnarsi in prima persona. È il pensiero di chi antepone l'altro al sé. L' andare verso è pensiero tipico di un educatore, dell'adulto maturo, consapevole del suo ruolo, sia esso genitore, catechista, prete o capo scout. Che cosa caratterizza lo sguardo del presente a partire dalle considerazioni sul futuro? Innanzitutto la speranza. Speranza che qualcosa cambi e migliori. Chi è impegnato in educazione coltiva questa speranza a prescindere, agisce insomma secondo un pregiudizio di positività. Il nostro fondatore diceva che in ciascuno dei nostri ragazzi, in ciascuno di noi, esiste almeno un 5% di buono. Noi dobbiamo preoccuparci di scovare e far emergere il 95% che è forse nascosto per chi ha occhi distratti! Ma tutti gli adulti sono educatori, tutti siamo chiamati ad essere sentinelle di positività... Poi anche la fiducia, nei giovani, nei ragazzi, in noi stessi. Significa voglia di scommettere insieme a loro, voglia di stringere ogni giorno, con loro, un patto, significa impegno a costruire ponti che uniscano e che mettano in comunicazione le troppe isole in cui siamo soliti rintanarci. Ogni educatore sa che è chiamato a scommettere, ogni giorno, anche quando sembra che si possa solo perdere, perché sa che quando si investe nelle relazioni e nei rapporti umani non si è mai sconfitti del tutto, non si perde mai... Il tutto vissuto dentro a relazioni diverse, nuove, relazioni con un territorio, con un popolo, con delle famiglie, con una chiesa, con la comunità... Un bravo educatore è un uomo o una donna che sa generare relazioni positive, che sa suscitare rapporti che fanno crescere. Pensare, scrivere, diffondere, il Progetto Educativo è allora andare verso, ma è anche guardare oltre, è capacità di buttare il cuore oltre l'ostacolo, di conoscere le difficoltà, ma di volerle affrontare e superare... Pagina 3 di 20

E' questo allora l'augurio che possiamo farci davanti al Progetto Educativo di Gruppo, perché tutti assieme, come una comunità viva, possiamo andare verso l'altro, anche se diverso, perché possiamo guardare oltre al nostro individualismo ed egoismo, perché possiamo disegnare assieme il percorso che dal presente possa condurre i nostri ragazzi e ragazze, i nostri giovani, ad un futuro migliore. Per loro, prima di tutto! Buona Strada! Alberto Fantuzzo Presidente Comitato Nazionale AGESCI Cos è il PE? Il Progetto educativo, ispirandosi ai principi dello scautismo ed al Patto associativo, individua le aree di impegno prioritario per il Gruppo e indica i conseguenti obbiettivi e percorsi educativi. In pratica il nostro Gruppo scout dopo aver compiuto un'attenta analisi della situazione del territorio nel quale operiamo, si propone di raggiungere degli obbiettivi comuni a tutte le unità, da perseguire durante i prossimi tre anni. Queste linee comuni uniformano il cammino del lupetto e quello dello scout e della guida, del rover e della scolta, permettendo ciò che chiamiamo Progressione Personale Unitaria. Il Progetto Educativo è uno strumento che viene regolarmente utilizzato dalle singole unità per la programmazione annuale ed è verificato e rinnovato dalla Comunità Capi. Pagina 4 di 20

Analisi d ambiente L Associazione L'Agesci, attraverso vari documenti proposti, mette già in evidenza alcuni temi importanti nell'educazione La Co.Ca li ha analizzati ed evidenziato quelli che maggiormente corrispondono ad esigenze dei ragazzi del Gruppo: - contribuire, secondo il principio dell autoeducazione, alla crescita dei ragazzi come persone significative e felici; - avere un azione educativa che cerchi di rendere persone libere, nel pensare e nell agire; - fare in modo che il ragazzo sia protagonista, anche se non l unico responsabile, della sua crescita, secondo la sua maturazione psicologica e la sua età. Il Capo, con intenzionalità educativa, fornisce ai ragazzi mezzi e occasioni di scelta in un clima di reciproca fiducia e di serena testimonianza che evita ogni imposizione; - imparare il senso dell essenziale e della semplicità giocando, vivendo l avventura e camminando nella natura; - proporsi come associazione di frontiera, rappresentando in questo modo, per molti ragazzi, l unica occasione di ricevere un annuncio di fede; - educare ad essere cittadini attivi attraverso l assunzione personale e comunitaria delle responsabilità che la realtà ci presenta; - impegnarsi ad educare al discernimento e alla scelta, perché una coscienza formata è capace di autentica libertà; - impegnarsi a vivere e promuovere una cultura di responsabilità verso la natura e l ambiente; - essere capi capaci di vivere la realtà concreta del nostro oggi esercitando la nostra cittadinanza attiva in coerenza con i valori dell Associazione. Inoltre nella relazione del Comitato Nazionale dell'agesci sullo stato sociale emergono alcuni punti per noi importanti: - la difficoltà crescente degli adulti nel leggere le realtà e cogliere le sfide lanciate dal mondo giovanile, la perdita di consapevolezza del ruolo di educatore; - la difficoltà dei ragazzi ad immaginare il loro futuro, a sognare una vita da grandi perché troppo spesso aspettative e sogni sono forniti e imposti dagli adulti; - la coeducazione (educare insieme ragazzi e ragazze) e la diarchia (staff sempre composte da almeno un uomo e una donna) sono strumenti fondamentali nell'educazione dei nostri ragazzi - l'essenzialità e la sobrietà nell'educazione consentono di contrastare il dilagante consumismo e sono un punto chiave del metodo scout; - i propri talenti, messi a disposizione degli altri, contrastano l'egoismo - la difficoltà dei capi scout ad entusiasmare i ragazzi con le proposte, perché non percepite come proprie, a causa dei troppi stimoli che bombardano i giovani. Pagina 5 di 20

Il territorio In questi ultimi 10 anni, la Giudecca ha vissuto un periodo di forti trasformazioni che tuttora cambiano i connotati di questa parte di Venezia. L'isola è stata, tra l'altro, oggetto di un progetto europeo di rivalutazione del territorio denominato Programma Urban, che partiva da una serie di osservazioni, solo in parte condivise con la nostra Comunità Capi: una struttura demografica precaria, una forte presenza studentesca, la necessità di integrazione sociale, il livello elevato di criminalità, una popolazione prevalentemente anziana e poche nascite, la presenza di molte aree produttive dismesse associate al degrado ambientale. Lo sviluppo di questo progetto ha trasformato la realtà territoriale, ottenendo dei risultati significativi, come l'inversione della tendenza demografica, l'utilizzazione da parte dei residenti di alcune strutture universitarie (biblioteca ad es.) e il miglioramento delle strutture pubbliche (centro civico con Internet point), il recupero di siti degradati e portando avanti altre iniziative di politiche sociali per anziani e fasce più deboli della popolazione. L'offerta culturale è stata inoltre incrementata. Le parrocchie della Giudecca e Sacca Fisola sono raggruppate dal 2010 in Unità Pastorale, in questo senso la Co.Ca. è chiamata a far sentire maggiormente il suo servizio sull intera Unità Pastorale. La novità principale sul fronte scolastico è rappresentata dalla riapertura della scuola media alla Giudecca, frutto di un coinvolgimento diretto delle famiglie, della loro volontà di partecipare alla formazione dei loro figli. Questa scuola ha facilitato il rapporto con le famiglie, in particolare con quelle più problematiche, che trovano maggiore supporto in questa vicinanza. La scuola è motivo di grande fiducia da parte delle famiglie che contano molto sull'impegno educativo e anche sulle attività extrascolastiche (teatro, musica, ecc). I problemi evidenziati nella scuola sono comuni a quelli già emersi in altre realtà: difficoltà ad accettare e rispettare le regole, scarsi confronti di ragazzi con altri educatori che non siano genitori o insegnanti, poca vita all'aria aperta, forte presenza di famiglie separate con conseguenti sofferenze dei ragazzi, solitudine di molti bambini. Per verificare le esigenze del territorio, la Coca ha recentemente organizzato un incontro con vari rappresentanti delle istituzioni, associazioni ed enti religiosi che gravitano attorno al mondo giovanile sul territorio. In questa interessante occasione abbiamo potuto mettere in evidenza: - emergenze: abbandono scolastico, difficoltà dei bambini problematici ad uscire dalla loro cerchia ; - potenzialità: presenza di molte associazioni vivaci e grande volontà di collaborazione. Le unità del Gruppo In seguito ad una analisi effettuata prendendo in considerazione i censimenti del nostro gruppo dal 2009 sono emerse le considerazioni rappresentate nei grafici in appendice. Particolarmente significativa è la distribuzione geografica del gruppo che vede la maggior parte del Ve 7 provenire dalla Giudecca (79%), una forte componente di Dorsoduro (18%); Sacca Fisola è quasi inesistente. Pagina 6 di 20

Le famiglie dei ragazzi E' stata fatta un'indagine presso tutte le famiglie dei nostro Gruppo, attraverso un questionario, che ha messo in evidenza, in particolare, la buona conoscenza del metodo scout e la collaborazione con i capi, la convinzione che lo scautismo aiuta ad educare i figli. Le tematiche che stanno a cuore delle famiglie sono: il rispetto delle regole famigliari e sociali, l'educazione all'autonomia e il rispetto delle diversità umane, la capacità di formare ad un giudizio critico sulle persone e sui fatti. I ragazzi L'indagine effettuata sui ragazzi ci ha aiutato a capire meglio le loro occupazioni al di fuori dell'attività scout, le loro preferenze. Spicca naturalmente il bisogno, a tutte le età, di coltivare le amicizie. Si usa internet soprattutto per ascoltare musica o guardare film. La maggior parte dei ragazzi frequenta la parrocchia e il patronato. Il punto di riferimento nelle difficoltà sono prevalentemente gli amici, seguiti dai genitori. Nelle richieste dei più grandi (R/S) si nota il desiderio di confrontarsi sui temi legati alla politica, al sesso ma anche la voglia di parlare di capitalismo, altro mercato o di affettività e di condividere musica con i coetanei, Pagina 7 di 20

Aree di impegno prioritario Facendo una sintesi di quanto ottenuto nelle diverse analisi ed evidenziando le voci sulle quali è stato rilevato un maggior interesse, sono emerse le seguenti aree di impegno prioritario: - educare all essenzialità; - educare alla socialità; - educare al rispetto delle regole; - educare all autonomia e allo sviluppo del senso critico. - essere Associazione di frontiera Pagina 8 di 20

Educare all essenzialità Sentiamo la necessità che i nostri ragazzi imparino il senso dell essenziale e della semplicità, giocando, vivendo l avventura e camminando nella natura. Dobbiamo puntare ad educare a vivere in modo essenziale e sobrio per contrastare il dilagante consumismo di questa società. STRUMENTI Branca L/C Branca E/G Branca R/S CoCa Proporre giochi semplici ma curati, che utilizzino materiali poveri privilegiando l ambiente naturale come campo di gioco Stimolare riflessioni ed attività dei ragazzi attorno a questo argomento. Aiutare a fare scelte personali e comunitarie che siano sotto il segno dell'essenzialità (nelle uscite, nella route) Curare le imprese in modo da privilegiare l uso di materiali poveri. Educare al senso del denaro rendendo i ragazzi attenti alla fase di finanziamento delle proprie attività. Stimolare i ragazzi, attraverso giochi o proposte di catechesi, a discernere le cose per loro essenziali da quelle che non lo sono (esempio, l'uso del cellulare alle attività ed al campo, la figura di S Francesco ma anche il voto di povertà dei frati che collaborano con noi, ecc) Curare l amministrazione di gruppo e di unità mantenendo una contabilità trasparente nel rispetto delle linee guida proposte dall Associazione Riflettere sulle scelte critiche ed equo solidali in occasione degli acquisti per cambuse o materiali, non trascurare l'impatto ambientale delle nostre presenze nelle località che ospitano i nostri campi. Pagina 9 di 20

Educare al rispetto delle regole Educare i ragazzi a comprendere, accettare e rispettare le regole che necessariamente esistono in ogni ambiente comunitario. (scout, famiglia, scuola, etc.) mettendo in evidenza l aspetto virtuoso e costruttivo che scaturisce dalla loro condivisione. STRUMENTI Branca L/C Branca E/G Branca R/S CoCa Proporre giochi in cui il rispetto delle regole collettivo ed individuale sia premiato nel risultato. Curare il rispetto delle regole attraverso i giochi e le imprese. Porre l'attenzione su alcuni comportamenti nella vita comunitaria come la raccolta differenziata durante il campo / applicazione di regole utili per l'ambiente Riflessione sulle regole nel mondo civile, come partecipazione alla vita sociale. Cercare di comprendere il valore della libera adesione alle regole (no costrizione ) Stimolare le famiglie a condividere le regole, rendendole partecipi della scelta e dell'applicazione. Impegno durante gli incontro con le famiglie Grande attenzione alla presentazione delle regole, soprattutto per i cuccioli che entrano nel branco, evitare lo smarrimento iniziale. Partecipare alla vita politica del territorio tendendo al valore del bene comune. Curare la co-educazione, stimolare i più grandi ad insegnare ed applicare le regole per mostrare ai più piccoli Pagina 10 di 20

Educare alla socialità Educare ad essere cittadini attivi contrastando l egoismo e favorendo la visione delle diversità (culturali, sociali, etc.) come occasione di crescita e di ricchezza senza perdere però il riferimento alla propria storia. Fare forza sulla forte volontà dei ragazzi di stare assieme per contrastare gli episodi di solitudine giovanile. STRUMENTI Branca L/C Branca E/G Branca R/S CoCa Stimolare l'incontro con altri bambini attraverso il gioco fuori dai confini soliti. Scegliere uscite di Branco in ambienti vari, coinvolgendo i Lupetti nella scoperta delle diversità (ambiente, cultura, persone) Incentivare le specialità come giornalismo, internazionalità che coinvolgono nella scoperta di diverse culture e ambienti. Proporre incontri con altre culture Puntare ad una continuità di servizio del clan in ambiti territoriali (es. casa famiglia/carcere). Incentivare iniziative di apertura ad esperienze esterne anche difficili (es. carcere) Aumentare i rapporti con il territorio /le relazioni con altre associazioni/enti Offrire occasioni di confronto ed approfondimento sulla cittadinanza attiva Favorire attività gemellate con il cerchio del Ve1, per aiutare i lupetti a combattere i propri pregiudizi e gli stereotipi negativi. Favorire incontri con associazioni che operano per il bene comune Incentivare attività gemellate con altri gruppi, sia di Venezia che di altre città, per aiutare i ragazzi a non chiudersi all'interno del proprio gruppo per favorire lo scambio e l'apertura a nuove amicizie, rafforzando allo stesso tempo l'identità di gruppo in maniera positiva e non campanilistica Favorire imprese che coinvolgono il territorio e lasciano un segno visibile Favorire esperienze di servizio in altri gruppi e far conoscere le diverse realtà di servizio extra associativo presenti nel territorio (x es croce rossa, casa famiglia e simili, protezione civile) Promuovere giochi in cui l'inattività di un singolo pregiudica il risultato complessivo Potenziare lo strumento dei campetti per i ragazzi e per capi, ricordandone l'esistenza in coca Pagina 11 di 20

Educare all autonomia e allo sviluppo del senso critico Offrire un azione educativa capace di aiutare la formazione di persone libere, nel pensare e nell agire, facendo in modo che i ragazzi siano protagonisti della loro crescita. Aiutare a prendere consapevolezza di sé stessi, delle proprie risorse e quindi dei propri limiti. Far maturare una sicurezza che diventi mezzo, strumento, bagaglio per il futuro di ognuno. Educare ad essere cittadini attivi attraverso l assunzione personale e comunitaria delle responsabilità che la realtà ci presenta, impegnandoci ad educare al discernimento e alla scelta. Aiutare i ragazzi a sognare il loro futuro nella consapevolezza che spesso l adulto non è in grado più di comprendere bene le loro esigenze e quindi mettersi in ascolto con maggiore attenzione e disponibilità. Cominciare a mettere in discussione sé stessi, quindi imparare ad accettare gli altri specie quando abbiano parole o atteggiamenti diversi dai nostri ma, evitare di omologarsi assumendo comportamenti del gruppo per pura moda o imitazione. Non temere innanzitutto di esporsi perché così facendo migliora l accettazione reciproca. Accettare che in ogni confronto c è il rischio di uno scontro ma sicuramente un opportunità di crescita. STRUMENTI Branca L/C Branca E/G Branca R/S CoCa Attraverso il gioco delle prede e specialità aiutare i lupetti a sviluppare le proprie competenze pratiche, al fine di essere più autonomi nelle cose basilari attraverso il gioco e l esperienza. Valorizzare lo strumento delle specialità e delle competenze. Servizi individuali anche extra-associativi. Informarsi e confrontarsi su tematiche di attualità che riguardano da vicino anche noi scout, come per esempio l'omosessualità, la chiesa con le sue contraddizioni, la convivenza ecc.. Incentivare i ragazzi ad uscire dalle sedi attraverso attività che li portino a contatto con la città fino a realizzare situazioni che cambino concretamente il territorio in cui viviamo. Proporre attività che aiutino i ragazzi a formarsi come buoni cittadini, come ad esempio attività sulla raccolta differenziata, sulla salvaguardia dell'ambiente, sulle diversità religiose, etniche ecc. Garantire almeno un uscita di squadriglia durante l anno. Partecipazione attiva agli eventi nel territorio e in altri contesti. Riscoperta delle specialità personali (soprattutto quelle più vecchie e cadute in disuso). Creare tutti i presupposti perché ci siano gli hike personali durante l anno; il punto strada come primo momento di verifica della propria crescita; correzione fraterna costruttiva e non corrosiva; Condivisione degli strumenti metodologici delle varie unità per facilitare la PPU; il progetto del capo come strumento indispensabile per la crescita del singolo e della comunità; momenti di deserto su tematiche forti. Pagina 12 di 20

Impresa, momento privilegiato; continuità nelle riunioni di squadriglia; offrire momenti forti con tematiche attuali in alta squadriglia; il sentiero come primo momento di verifica della propria crescita; sviluppare nella Consiglio di Squadriglia e nel Consiglio della Legge la consapevolezza della critica positiva; Pagina 13 di 20

Essere Associazione di frontiera Secondo Baden Powell, fondatore dello scautismo, la nostra associazione deve rivolgersi soprattutto a quei ragazzi che si trovano più in difficoltà. Dobbiamo quindi puntare su questi ragazzi, andandoli a cercare e creando quindi le condizioni che possano favorirne un inserimento positivo nelle nostre unità. STRUMENTI Branca L/C Branca E/G Branca R/S CoCa Cercare di essere più visibili in tutte le zone della Giudecca, andando più spesso a fare attività al di fuori della zona Palanca. Favorire l incontro con le diverse realtà locali del nostro territorio così da offrire interessanti occasioni di confronto. Cercare di coinvolgere più spesso ed in maniera significativa i genitori (è vero che tante delle famiglie dei ragazzi sono normali e benestanti, però si nota in parecchi ragazzi anche una carenza forte di educazione alle regole e di capacità di interagire in modo sano con gli altri). Cercare di stabilire un rapporto più costante con i genitori dei ragazzi in difficoltà, che spesso tendono a evitare il confronto per paura forse di un nostro giudizio. Pagina 14 di 20

Allegati Dati unità Numero di Capi per classe di Età Pagina 15 di 20

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Nota: Nel 2002 il branco non figura in quanto è stato censito nel Venezia 5 Pagina 17 di 20

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Distrubuzione geografica del gruppo Pagina 20 di 20