Sentenza n. 247/2017 pubbl. il 11/01/2017 RG n /2014

Documenti analoghi
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SESTA SEZIONE CIVILE

REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI TREVISO IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Ordinanza ex art. 186 quater cpc n. cronol. 2467/2017 del 18/04/2017 RG n. 3901/2015

di credito e di conto corrente ordinario n (già cassa di Risparmio di Puglia c/c n. 191/55, poi Caripuglia S.p.a. c/c 191/55 ridenominat

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale di Bari -sezione IV civilein

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DI APPELLO DI MILANO SEZIONE PRIMA CIVILE. Dott. Amedeo Santosuosso - Presidente relatore

REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI TREVISO SENTENZA

Sentenza n. 164/2017 pubbl. il 23/01/2017 RG n. 104/2014

Repubblica Italiana In Nome del Popolo Italiano. Tribunale Ordinario di Chieti Sezione distaccata di Ortona

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

SENTENZA. nella causa civile di I Grado iscritta al N. 7635/2013 R.G. promossa da:

Tribunale di Como SEZIONE SECONDA CIVILE VERBALE DI CAUSA. Oggi 22 novembre 2017, innanzi al dr. Nicoletta Sommazzi, sono comparsi:

R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale di Napoli, Sezione II

Onere della prova nel Giudizio di Opposizione a decreto ingiuntivo

REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI TREVISO VERBALE D UDIENZA CON SENTENZA EX ART. 281 SEXIES CPC

Tribunale Ordinario di Modena SEZIONE PRIMA CIVILE VERBALE DELLA CAUSA n. r.g /2014 tra S.R.L.

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO DI BELLUNO

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SESTA CIVILE

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il TRIBUNALE DI SASSARI SENTENZA

Sentenza n. 916/2018 pubbl. il 23/03/2018 RG n /2013 Repert. n. 2694/2018 del 23/03/2018

SENTENZA. COMPER S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE (C.F ), con il proc. dom. avv. FABIANI. contro

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SESTA SEZIONE CIVILE

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO

Accoglimento totale del 11/05/2015 RG n /2014

Sentenza n. 289/2019 pubbl. il 14/02/2019 RG n. 7775/2016

Sentenza n /2016 pubbl. il 22/12/2016 RG n /2014

REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI TREVISO IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Opposizione a Precetto e Opposizione Procedimento esecutivo eccessività della somma portata nel precetto

Sentenza n. 2501/2015 pubbl. il 25/02/2015 RG n /2012 Repert. n. 2079/2015 del 25/02/2015

Sentenza n. 391/2017 pubbl. il 07/03/2017 RG n /2014 Repert. n. 1177/2017 del 08/03/2017

Sentenza n. 604/2018 pubbl. il 13/12/2018 RG n. 4468/2015

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE D APPELLO DI MILANO SEZIONE PRIMA CIVILE SENTENZA

con sede in Castelnuovo Rangone, in persona del presidente legale rappresentante Carlo Alberto Rinaldi, partita iva , con

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Tribunale di Milano

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SESTA CIVILE

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI POTENZA Sezione Civile Giudice del Lavoro

REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI TREVISO IN NOME DEL POPOLO ITALIANO SENTENZA

Obbligo della forma scritta e pattuizione degli interessi ultralegali

TRIBUNALE DI LECCE. in persona del Giudice Onorario Dott.ssa Merj Giuri ha pronunciato ai sensi dell'art. 281 sexies c.p.c.

Sentenza n. 620/2018 pubbl. il 06/03/2018 RG n. 6935/2014

Sentenza n. 2434/2018 pubbl. il 01/09/2018 RG n. /2013

Sentenza n. 3979/2017 pubbl. il 19/09/2017 RG n. 4362/2015

Accoglimento totale del 18/04/2015 RG n. 781/2013

PERIZIE TECNICHE SUGLI INTERESSI BANCARI. a cura di Marco Capra, Roberto Capra, Alessio A. Ferrandina

Sentenza n. 685/2017 pubbl. il 17/07/2017 RG n. 75/2015

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO

Sentenza, Tribunale di Milano, Dott. Francesco Ferrari n. 508 del 17 gennaio contro

Indicazione delle rimesse solutorie e ripristinatorie in ipotesi di conto aperto e conto chiuso

LA CORTE D APPELLO DI CAGLIARI SEZIONE DISTACCATA DI SASSARI. composta dai Magistrati Dott. Maria Teresa Spanu Presidente rel.

Sentenza n. 418/2019 pubbl. il 02/04/2019 RG n. 4017/2012

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SESTA CIVILE

REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI TREVISO SEZIONE DISTACCATA DI MONTEBELLUNA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale di Agrigento, Sezione Civile, nella persona del Giudice dott. Andrea Illuminati, ha pronu

Sentenza n. 723/2016 pubbl. il 14/03/2016 RG n. 4445/2009

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO

Sentenza n. 1400/2019 pubbl. il 22/03/2019 RG n /2016

Sentenza n. 2081/2016 pubbl. il 09/08/2016 RG n. 3311/2014 Repert. n. 4324/2016 del 09/08/2016

REPUBBLICA ITALIANA In Nome del Popolo Italiano IL TRIBUNALE DI FORLI

REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE DI TREVISO III Sezione Civile

CONVENUTA - ATTRICE IN RICONVENZIONALE OGGETTO: contratti bancari. CONCLUSIONI: all'udienza di precisazione delle conclusioni del giorno 8 febbraio 20

TRIBUNALE ORDINARIO DI MONDOVI Il Giudice Istruttore Sciogliendo la riserva assunta nella causa iscritta al n. XXX/09 RG, ha pronunciato la seguente:

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI PADOVA

Tribunale di Roma Terza Sezione Civile. Il Giudice,

- CONVENUTA. Firmato Da: LUCA DELI Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: c767

TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZIONE XVI CIVILE

Sentenza n. 1183/2018 pubbl. il 07/06/2018 RG n. 3140/2016

contro MOTIVI DELLA DECISIONE

SOFTLAB - LABORATORI PER LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL SOFTWARE - SOCIETA PER AZIONI

Sentenza n. 1797/2015 pubbl. il 23/07/2015 RG n /2011

2) Quanto al giudizio R.G. ----: Voglia l Ecc.ma Corte, respinta ogni diversa e contraria domanda, istanza, deduzione ed

Il Giudice Unico del Tribunale di Lecce, Sezione Distaccata di Nardò ha pronunziato la seguente

N SENT N RGAC N CRON CONCLUSIONI:

OGGETTO: pagamento somma.

TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI VERONA. Sezione III Civile Il Giudice Dott. Massimo Vaccari ORDINANZA

Sentenza n. 503/2017 pubbl. il 20/11/2017 RG n. 1171/2015 Repert. n. 971/2017 del 20/11/2017


Sentenza n. 1301/2017 pubbl. il 19/12/2017 RG n. 3697/2014 Repert. n. 2822/2017 del 21/12/2017

REPUBBLICA ITALIANA IL TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IX Sezione civile

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di BOLOGNA QUARTA SEZIONE CIVILE SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA

TRIBUNALE DI UDINE. sezione civile

Sentenza n. 1386/2018 pubbl. il 20/03/2018 RG n /2017

Repubblica Italiana In nome del Popolo Italiano


Sentenza n. 5438/2018 pubbl. il 01/06/2018 RG n. 6283/2013

TRIBUNALE DI VERONA SENTENZA. Repubblica Italiana. In nome del popolo italiano

Giudice dott. Alessandro COCO Sentenza depositata in data 23 aprile 2015

Accoglimento totale del 24/11/2016 RG n. 6701/2016


CONCLUSIONI. Le parti hanno concluso come da verbale d udienza di precisazione delle conclusioni del FATTO E DIRITTO


TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZIONE III CIVILE. Giudice dr. Stefano Cardinali ^^^^^^^^^^^^^^^ Il Giudice,

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI VENEZIA I^ SEZIONE CIVILE IL DR. LUCA BOCCUNI IN FUNZIONE DI GIUDICE UNICO

TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZIONE III CIVILE

Transcript:

N. R.G. 41729/2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di MILANO SESTA CIVILE Il Tribunale, nella persona del Giudice dott. Francesco Ferrari ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 41729/2014 promossa da: ****************************************(C.F..), con il proc. dom. avv. CAMPANELLA MARCO, VIALE LIBERTA, 25 PAVIA attrice contro BANCA INTESA SANPAOLO SPA (C.F. 10810700152), con il proc. dom. avv. *****************, **************************** convenuta pagina 1 di 13

CONCLUSIONI Per l attrice: 1) ACCERTARE e DICHIARARE la nullità ed inefficacia, per violazione degli artt. 1283, 2697 e 1418 c.c., dell addebito di interessi debitori ultralegali con capitalizzazione trimestrale applicati nel corso dell intero rapporto al conto corrente n.14755/1 (poi 14755156), oggetto del presente giudizio, e, per l effetto, DICHIARARE l inefficacia di ogni e qualsivoglia capitalizzazione degli stessi al rapporto in esame; 2) ACCERTARE E DICHIARARE la nullità ed inefficacia dell addebito in conto corrente di interessi ultralegali in difetto di pattuizione per iscritto di detti interessi, disponendo l applicazione in via dispositiva del tasso come indicato nella narrativa del presente atto; 3) ACCERTARE E DICHIARARE la nullità ed inefficacia, per violazione degli articoli 1325 e 1418, degli addebiti in conto corrente di non convenute spese e commissioni di massimo scoperto, comunque prive di causa negoziale; 4) ACCERTARE E DICHIARARE la nullità ed inefficacia, per violazione degli artt. 1284 1346, 2697 e 1418 c.c., degli addebiti di interessi ultralegali applicati nel corso del rapporto di conto corrente intercorso sulla differenza in giorni valuta tra la data di effettuazione delle singole operazioni e la data della rispettiva valuta; 5) CONDANNARE, per l effetto, la convenuta Banca alla restituzione della somma illegittimamente addebitata e/o riscossa per i motivi di cui sopra, pari ad 1.199.323,88, così come accertata nell espletata CTU, oltre agli interessi legali in favore dell odierna istante dalla costituzione in mora sino al saldo effettivo. pagina 2 di 13

6) Con condanna all integrale rifusione da parte della Banca convenuta di spese e compensi professionali di causa, con distrazione a favore dello scrivente legale in quanto antistatario. Per la convenuta: IN VIA PRELIMINARE - Accertare e dichiarare l intervenuta prescrizione dei diritti e delle richieste azionate dalla società ****************************************in persona del legale rappresentante pro tempore per i motivi tutti di cui alla narrativa che precede, nonché sulla base dei documenti prodotti sia dalla stessa *********** sia in allegato alla presente; IN VIA PRELIMINARE SUBORDINATA - Accertare e dichiarare l intervenuta prescrizione delle rimesse di natura solutoria dettagliatamente indicate, in via alternativa, nei documenti sub. 1) e 2) di parte convenuta allegati al presente atto che costituiscono parte integrante del medesimo. NEL MERITO - Rigettare integralmente tutte le richieste, eccezioni e deduzioni avanzate dall attrice società *********** & C. ***************** in persona del legale rappresentante pro tempore, poichè generiche, indeterminate, assolutamente prescritte, infondate e basate su erronei presupposti logici, giuridici e fattuali, per i motivi tutti di cui agli atti e documenti di causa. Con vittoria di spese, diritti ed onorari di difesa. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO pagina 3 di 13

Con atto di citazione ritualmente notificato la *********** & C. s.r.l. ***************** conveniva in giudizio Intesa Sanpaolo s.p.a., al fine di ottenere la restituzione di somme pagate indebitamente in relazione a u rapporto di conto corrente. L attrice in particolare esponeva: - che il 3.12.1987 stipulava con la Cariplo, oggi Intesa Sanpaolo, un contratto di conto corrente con apertura di credito, rapporto chiuso il 7.2.2012; - che il saldo del conto correte era stato viziato dall addebito illegittimo di interessi anatocistici e di interessi in misura ultralegale non pattuiti; - che la banca aveva applicato commissioni di massimo scoperto non pattuite e comunque nulle, oltre che spese non concordate; - che il conteggio degli interessi era stato viziato anche dal ricorso alle cosiddette valute fittizie. Si costituiva ritualmente in giudizio Intesa Sanpaolo s.p.a., contestando quanto ex adverso dedotto e, in via preliminare, eccependo la prescrizione del diritto attoreo alla ripetizione di indebito; nel merito la convenuta evidenziava la legittimità degli addebiti in conto corrente. Espletata consulenza tecnica di ufficio di tipo contabile, il giudice rinviava all udienza del 4.10.2016 per la precisazione delle conclusioni; adempiuto detto onere processuale, la causa era trattenuta in decisione, previo deposito di comparse conclusionali e di memorie di replica ad opera di entrambe le parti. MOTIVI DELLA DECISIONE Le domande attoree sono fondate e, pertanto, meritano di trovare accoglimento. pagina 4 di 13

In primo luogo, infatti, la correntista ha contestato l applicazione per tutta la durata del rapporto contrattuale degli interessi anatocistici. La difesa è fondata, considerato come debba essere dichiarata nulla la clausola contrattuale di capitalizzazione degli interessi debitori con periodicità trimestrale, in quanto in contrasto con la disciplina dettata in materia di anatocismo dall art. 1283 c.c., senza che tale deroga potesse considerarsi giustificata dalla sussistenza di usi normativi difformi. In proposito non possono che essere solo ricordate le pronunce giurisprudenziali ormai assolutamente consolidate nel senso sopra riassunto, con l effetto che gli interessi anatocistici addebitati dalla banca per tutta la durata del rapporto e, quindi, sino alla sua chiusura nel 2012, dovranno essere necessariamente scomputati in sede di rideterminazione del saldo finale. A tal proposito, infatti, va evidenziato come non possa essere condivisa la pretesa della banca diretta a ottenere che detto scomputo fosse circoscritto solo sino al 30.6.2000. Parte convenuta, infatti, ha obiettato di essersi adeguata al dettato dell art. 120 secondo comma TUB e alla richiamata Delibera C.I.C.R. del 9.2.2000, con la quale era stata riconosciuta la legittimità della prassi anatocistica bancaria a condizione che fosse assicurata una pari periodicità della capitalizzazione degli interessi creditori e debitori, prevedendo la possibilità per gli istituti di credito di adeguarsi alla nuova disciplina entro il 30.6.2000, mediante pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un avviso circa la modifica delle condizioni contrattuali previgenti, sempre che detta modifica fosse attuata in senso favorevole ai correntisti. Sennonchè non può non rilevarsi come parte convenuta non abbia adeguatamente provato di essersi adeguata alle prescrizioni appena ricordate, avendo prodotto in giudizio anzichè l estratto della pagina 5 di 13

pubblicazione in Gazzetta Ufficiale riguardante i conti correnti facenti capo alla CARIPLO s.p.a., una mera intestazione dei dati societari della CARIPLO sotto l intestazione della Gazzetta Ufficiale. In sostanza, quindi, il documento che a detta della difesa della convenuta avrebbe dovuto comprovare l adeguamento massivo dei contratti di conto corrente in essere alla subentrata disciplina di cui al secondo comma dell art. 120 TUB, in realtà si è risolto in una mera intestazione su pagina intitolata della Gazzetta Ufficiale, senza contenere in alcun modo la pubblicazione dell adeguamento richiesto. Per tali ragioni, pertanto, in difetto di prova dell adeguamento, ne consegue che per l intera durata del rapporto abbia operato la clausola nulla di capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi e che, conseguentemente, tutti gli addebiti a tale titolo effettuati dovranno essere scomputati in sede di rideterminazione del saldo finale di conto corrente. Parimenti va dichiarata la nullità per indeterminatezza della clausola contrattuale che rimetteva la determinazione dei tassi di interesse agli usi su piazza. Richiamato sul punto l orientamento giurisprudenziale assolutamente consolidato diretto a riconoscere la nullità di simili pattuizioni, non può che essere dichiarato illegittimo l addebito operato dalla banca di interessi convenzionali in misura ultralegale, dal momento che la relativa pattuizione deve essere dichiarata nulla; trattandosi di contratto stipulato nel 1987, quindi, ciò comporta che gli interessi applicabili (sia dal lato creditore che debitore) dovranno essere quantificati secondo il tasso legale di volta in volta vigente (Corte Cost., ord. 338/2009). In sede di rideterminazione del saldo finale del conto corrente dovranno, poi, essere scomputati gli importi addebitati a titolo di spese e di commissioni di massimo scoperto di volta in volta applicati, pagina 6 di 13

trattandosi di oneri non previsti nel contratto e che, pertanto, non potrebbero essere addebitati unilateralmente ad opera di una delle parti, ossia da parte dell istituto di credito. La genericità della contestazione mossa da parte attrice, viceversa, non consente di accogliere la contestazione riguardante le cosiddette valute fittizie, ossia la postergazione delle valute con riferimento alle singole operazioni in conto corrente, rilevato come la difesa sul punto articolata sia rimasta relegata ad affermazioni assolutamente generiche, non implicando mai l individuazione degli importi a tal fine contestati. La pretesa ripetitoria azionata dall attrice, nei limiti sopra indicati riconosciuta come fondata, deve tuttavia essere valutata sul piano temporale per effetto dell eccezione di prescrizione sollevata dalla banca. In proposito, infatti, la convenuta, preso atto da un lato dell orientamento giurisprudenziale consolidato, nel senso di ritenere come la prescrizione dell azione di ripetizione dell indebito decorra come regola generale dalla chiusura del rapporto di conto corrente, quale rapporto unitario, e non dalla data di ciascuna annotazione in conto; dall altro lato della precisazione introdotta dalle Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 24418/2010), rivolta a distinguere tra rimesse solutorie e meramente ripristinatorie (solo le prime, aventi valenza di pagamento e quindi suscettibili di far decorrere il termine prescrizionale del diritto alla loro ripetizione già dalla data della relativa annotazione), ha eccepito come il diritto dell attrice a ripetere quanto pagato indebitamente per effetto di somme addebitate sul conto corrente, ma non dovute, fosse ormai estinto con riferimento a tutti gli importi che fossero risultati oggetto di pagamento per effetto di versamenti in conto corrente effettuati in epoca risalente a oltre dieci anni rispetto all introduzione del presente giudizio con la notifica dell atto di citazione. pagina 7 di 13

Per effetto di tale eccezione, quindi, si è reso necessario richiedere al consulente tecnico dell ufficio, incaricato di rideterminare il saldo del conto corrente, di stralciare dallo scomputo degli importi accertati come non dovuti, in quanto riferiti a interessi anatocistici illegittimi, a commissioni di massimo scoperto e a spese non pattuite, tutte le somme eventualmente risultate pagate dal correntista oltre dieci anni prima dell introduzione del giudizio, in quanto coperte da versamenti con portata solutoria, ossia riferiti a importi a debito del correntista in misura eccedente ai fidi concessi o in assenza di fidi (ossia in situazioni di scoperto in senso stretto). Parte attrice, tuttavia, dopo avere evidenziato come l esistenza di affidamenti in conto emergesse non solo dalle dichiarazioni difensive della stessa controparte, ma anche dai differenti tassi di interesse applicati, così come riportati negli estratti conto, ha sostenuto come, in difetto di prova ad opera della banca dei limiti degli affidamenti (non avendo l istituto di credito prodotto i relativi contratti), tutte le rimesse avrebbero dovuto essere considerate come ripristinatorie e, quindi, inidonee a far decorrere il termine prescrizionale, secondo quanto spiegato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza n. 24418/2010). La difesa sopra riassunta, concernente la delicata questione del riparto degli oneri probatori in materia di eccezione di prescrizione, deve essere pienamente condivisa: la parte che solleva una eccezione, infatti, è tenuta a fornire la prova dei fatti su cui l eccezione si fonda (art. 2697 c.c.) e, quindi, nel caso della prescrizione, la prova degli elementi costitutivi della vicenda estintiva del diritto, rappresentati dalla decorrenza del termine e dall allegazione dell inattività del titolare del diritto di cui si discute; sarà, poi, onere della controparte, in termini di contro-eccezione, provare che in realtà il conto corrente era affidato e che, quindi, le rimesse annotate non erano solutorie, bensì ripristinatorie, tali cioè da non far decorrere pagina 8 di 13

il termine prescrizionale; una volta acquisita la prova degli affidamenti (o attraverso la produzione dei relativi contratti o in quanto desunta dalle annotazioni negli estratti conto, piuttosto che aliunde, come ad esempio da quanto riportato in estratti della Centrale Rischi), sarà una contro-controeccezione della banca dimostrare che gli affidamenti erano stati concessi sino a un determinato importo e che, pertanto, al di sopra di esso le rimesse assumono portata solutoria e fanno decorrere il termine prescrizionale, per cui, in difetto di prova del plafond dell affidamento, tutte le rimesse devono essere considerate come ripristinatorie. Se così è, quindi, deve rilevarsi come nel caso di specie da un lato la stessa difesa della convenuta abbia sostenuto l esistenza di apertura di credito, giustificando proprio in ragione di tali affidamenti la legittimità degli addebiti di commissioni di massimo scoperto (peraltro da scomputarsi, come si è detto, in quanto non pattuite); parimenti l esistenza di tali affidamenti risulta ulteriormente desumibile dagli estratti conto, ovviamente non in considerazione degli importi a debito ivi registrati (i quali, di per sè, non implicano l esistenza di aperture di credito, non essendo in linea di massima condivisibile una generalizzata teoria dei fidi di fatto ), quanto, viceversa, dall esplicito riferimento a un tasso di interesse applicato differente se intra fido o ultra fido; dall altro lato, a fronte di tali risultanze, sempre la difesa della convenuta anche nell ambito delle operazioni peritali ha ipotizzato un importo affidato pari a lire 300.000.000, senza tuttavia che di tale limite risulti essere stata fornita prova alcuna, nonostante la contestazione sul punto sollevata dalla difesa attorea. Per effetto di tali considerazioni, quindi, non può che essere accolta la difesa dell attrice, diretta a far considerare tutte le rimesse come ripristinatorie sull assunto della mancanza di prova in ordine al plafond pagina 9 di 13

degli affidamenti e, conseguentemente, a ritenere non decorso il termine prescrizionale con riferimento a tutti gli addebiti illegittimi operati in corso di rapporto, oggetto dell odierna azione di ripetizione. Sulla base di tali premesse e indicazioni, dovendo fare proprie le conclusioni contabili alle quali è pervenuto l ausiliario del giudice, in quanto espressione di un ragionamento logico matematico scevro da errori, deve farsi richiamo al conteggio esposto nell allegato 8 della consulenza tecnica di ufficio, in quanto ipotesi di ricalcolo del saldo finale fedele ai criteri di rideterminazione sopra esposti. Per tali ragioni, pertanto, il saldo finale del conto corrente oggetto di causa deve essere rideterminato alla data del 7.2.2012 (giorno di chiusura del rapporto) in euro 1.199.323,88 a credito della correntista. La banca convenuta, pertanto, va condannata a restituire ex art. 2033 c.c. l importo indebitamente pagina 10 di 13

pagato dalla correntista, importo tuttavia da contenersi nei limiti della domanda effettivamente proposta con il presente giudizio e, quindi, in euro 1.125.650,89, oltre a interessi secondo il tasso legale dall 11.7.2014 (data della domanda) al saldo. Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano in complessivi euro 24.696,01, oltre c.p.a., di cui euro 3.000,00 per spese generali ed euro 1.696,01 per rimborso spese; detti importi vanno distratti ex art. 93 c.p.c. in favore del difensore, il quale ha dichiarato di nulla avere percepito a titolo di compensi professionali e di avere anticipato le spese. A carico della convenuta vanno poste in via definitiva anche le spese di c.t.u., liquidate in complessivi euro 7.700,00, oltre i.v.a. e previdenza. P.Q.M. Il Tribunale in composizione monocratica, definitivamente pronunciando nel contraddittorio delle parti, ogni diversa istanza disattesa: - in accoglimento della domanda proposta da *********** & C. s.r.l. ***************** nei confronti di Intesa Sanpaolo s.p.a., condanna quest ultima a pagare all attrice la somma di euro 1.125.650,89, oltre a interessi secondo il tasso legale dall 11.7.2014 al saldo; - condanna la convenuta a rifondere l attrice delle spese di lite, liquidate in complessivi euro 24.696,01, oltre c.p.a., di cui euro 3.000,00 per spese generali ed euro 1.696,01 per rimborso spese; - dispone che detti ultimi importi siano distratti ex art. 93 c.p.c. in favore del difensore dichiaratosi antistatario; 11 di 13

- pone definitivamente a carico della convenuta le spese di c.t.u., liquidate in complessivi euro 7.700,00, oltre i.v.a. e previdenza. Così deciso in Milano il 11 gennaio 2017 pagina Il giudice Francesco Ferrari 12 di 13

pagina 13 di 13