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Transcript:

CRUSCOTTO ECONOMICO DELL UMBRIA I TRIMESTRE 2019 Dati congiunturali del primo trimestre 2019 Nel primo trimestre del 2019 le imprese registrate in ammontano a 93.713, di cui 79.407 (l 84,7%) attive, una percentuale leggermente maggiore di quella relativa al dato nazionale (84,4%) e superiore di 4 punti all 80,5% del totale regioni centrali: il valore dell si pone a metà se è vero che la percentuale più bassa si registra nel Lazio dove le imprese attive sono solo il 75% del totale registrate, e quello più alto si ha in Trentino Alto Adige, dove il 92,8% delle imprese risultano attive (fig. 1). Fig. 1 ITALIA per regioni imprese attive su imprese registrate composizione percentuale I trimestre 2019 TRENTINO ALTO ADIGE VENETO VALLE D'AOSTA PIEMONTE EMILIA ROMAGNA BASILICATA FRIULI VENEZIA GIULIA MARCHE MOLISE PUGLIA TOSCANA ABRUZZO CALABRIA LOMBARDIA UMBRIA ITALIA SARDEGNA LIGURIA CAMPANIA ITALIA CENTRALE SICILIA LAZIO 92,8 89,2 88,9 88,9 88,6 87,8 87,5 87,5 87,0 85,8 85,3 85,2 85,2 85,0 84,7 84,4 84,1 83,6 82,2 80,5 79,0 75,0 0% 50% 100% Rispetto alle 94.340 imprese di fine 2018, l perde in tre mesi più di 600 imprese (627) con una variazione negativa dello 0,7%; migliore la situazione a livello tendenziale, anche se sempre negativa, con un % e 287 imprese perse rispetto al I trimestre del 2018 (che segnava 94.000 imprese). A livello congiunturale bisogna evidenziare che non c è regione che non perda imprese, le variazioni sono tutte negative, anche a livello nazionale la perdita è dello 0,5% e a livello di regioni centrali dello 0,3%, leggermente più contenute di quello che accade in. Non mancano comunque valori più alti come il 1,1% del Piemonte, il 1% di Veneto e Molise, mentre le regioni che perdono meno sono Lazio e Sicilia con valori di poco inferiori allo 0 (rispettivamente 3% e 8%). A livello tendenziale invece sono diverse le regioni con segno positivo (Lazio, Sicilia, Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Liguria, Sardegna, Puglia, Trentino) mentre a livello nazionale il valore è negativo anche se molto vicino allo 0 mentre le regioni centrali segnano un +0,2% (fig. 2). 1

Fig. 2 ITALIA per regioni imprese registrate var. % su trimestre precedente e stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 ITALIA CENTRALE ITALIA VENETO VALLE D'AOSTA UMBRIA TRENTINO ALTO ADIGE TOSCANA SICILIA SARDEGNA PUGLIA PIEMONTE MOLISE MARCHE LOMBARDIA LIGURIA LAZIO FRIULI VENEZIA GIULIA EMILIA ROMAGNA CAMPANIA CALABRIA BASILICATA ABRUZZO 0,5 1,0 0,7 0,8 0,8 0,7 0,5 0,2 0,1 0,4 0,5 1,1 1,1 1,0 1,1 0,8 0,5 0,8 0,7 0,6 0,6 0,8 0,7 0,1 0,2 0,1 0,1 0,2 0,3 0,3 1,5 1,5 var. % su IV 2018 var. % su I 2018 0,5 0,9 0,9 Nei primi 3 mesi le iscrizioni ammontano a 1.563, un buon +4,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (ad inizio 2018 erano state invece il 10,2% in meno rispetto all anno precedente); per contro, e purtroppo, aumentano anche le cancellazioni, 2.197, un 8,7% in più rispetto ai primi tre mesi del 2018. Rispetto al dato nazionale le iscrizioni in si fermano ad un +1% mentre le cessazioni sono in linea con quelle umbre con un +8,1%. Calano le aperture di unità locali (421) che in segnano un 18,4% con negativo anche il dato nazionale ma solo di un 3,7%. La chiusura di unità locali (448) cala invece in del 14,3% mentre aumenta del 3,2% in. In aumento gli addetti totali delle imprese umbre che arrivano a 233.033 con una crescita dell 1% (lo scorso anno era stata del +1,3%) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno; aumento inferiore al dato nazionale che segna un +2,1%. Rilevante è anche il dato relativo ai fallimenti e alle altre procedure concorsuali che in nel primi 3 mesi sono 72, con un aumento rispetto allo scorso anno del 22%, aumento che non è confermato a livello nazionale dove c è per contro una diminuzione dell 1,7%. Per quanto attiene i settori, il 23,2% delle imprese registrate in appartiene al settore del commercio seguono con il 17,7% l agricoltura e con il 13,1% le costruzioni (fig. 3); anche a livello nazionale i tre settori appena menzionati sono i più importanti anche se la percentuale dell agricoltura per il totale regioni incide in misura minore (12,2%).. Sempre a livello settoriale, rispetto allo stesso trimestre del 2018 l perde 253 imprese nel commercio ( 1,2%), 194 imprese in agricoltura ( 1,2%) e 118 imprese nelle costruzioni ( 1%); anche trasporti e manifatturiero hanno il segno meno. In aumento il settore turistico (alloggio e ristorazione con un +1% e 68 imprese in più), i servizi alle imprese e gli altri settori (sanità, attività ricreative etc..). La fig. 4 mostra il confronto e e le variazioni % dei settori rispetto lo stesso trimestre dello scorso anno. 2

Fig. 3 distribuzione delle imprese registrate per comparto produttivo I trimestre 2019 altri settori; 6,5 nc; 6,1 agricoltura; 17,7 servizi alle imprese; 11,7 estrazione; 0,1 ass e credito; 2,1 manifatturiero, energia minerarie; 1 trasporti; 2,4 turismo; 7,1 costruzioni; 13,1 commercio; 23,2 Fig. 4 ITALIA e UMBRA variazione percentuale per settori rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 nc 0,4 1,7 altri settori servizi alle imprese 1,5 1,8 1,8 2,3 ass e credito trasporti 1,6 0,5 0,8 0,9 turismo commercio 1,0 1,2 1,4 1,0 costruzioni manifatturiero, energia minerarie 0,7 1,0 1,2 1,1 estrazione agricoltura 4,5 1,9 0,7 1,2 5,0 2,5 2,5 5,0 3

L andamento delle iscrizioni e delle cessazioni nei diversi comparti produttivi e saldi Il 65,3% delle iscrizioni (1.021) è rappresentato dalle imprese individuali (nel I trimestre dello scorso anno la percentuale era stata del 55,8%), seguono le società di capitali con il 25,7% e 401 iscrizioni (30,7% lo scorso anno) e le società di persone con 7,5 e 117 iscrizioni (lo scorso anno rappresentavano 9,4% del totale); le altre forme rappresentano l 1,5%. Fig. 5 ITALIA e UMBRIA iscrizioni per natura giuridica var. % sullo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 35 22,7 0 7,6 4,9 1,0 6,7 12,3 16,4 14,5 12,2 35 70 60,7 società di capitali società di persone imprese individali altre forme totale imprese A livello settoriale aumentano le iscrizioni nell ordine per trasporti (+29,4%), costruzioni (+25,8%) servizi all impresa (+28,6%), manifatturiero (+7,1%) e commercio (+1,6%); tra i settori in negativo rilevante il 12,9% del turismo. A livello nazionale valori positivi solo per le costruzioni con un +12,7% e assicurazioni e credito con un +8,8% (fig. 6). Il totale cessazioni nei primi 3 mesi del 2019 ammonta a 2.197 di cui 2.024 sono cessazioni d ufficio: quest ultime diminuiscono del 2,1% nelle società di persone e del 7,1% per le altre forme, in aumento nelle altre tipologie con un valore totale di +1,9%. A livello nazionale invece le cessazioni non d ufficio aumentano del 5,8% con un +8,5% nelle individuali e un +1,4% per le società di capitali. 4

Fig. 5 ITALIA e UMBRIA iscrizioni per settore economico var. % sullo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 40 25,8 29,4 28,6 20 0 20 3,3 11 7,1 1,3 12,7 1,6 4 2 12,9 8,5 2,9 8,8 1,7 4,7 27,8 40 Fig. 6 ITALIA e UMBRIA cessazioni per settore economico var. % sullo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 20 15,9 12,2 10 7,4 5,5 2,3 7,6 6,7 8,1 2,9 4,7 8,2 5,4 3,6 3,0 2,9 6,1 5,8 1,9 0 2,7 1,4 6,5 4,3 10 5

A livello settoriale in le cessazioni diminuiscono nelle costruzioni ( 2,7%), nel commercio ( 1,4%), nei trasporti ( 6,5%) e nelle assicurazioni e credito ( 4,3%); in aumento nei restanti settori, per un valore totale dell 1,9%. A livello nazionale la situazione risulta peggiore in quanto il totale ha una variazione del 5,8% ma soprattutto non esiste settore che veda le cessazioni non d ufficio diminuire, con le variazioni più altre che si registrano nel commercio con +8,1%, nelle assicurazioni e credito con +8,2% nel manifatturiero con +7,6% e nelle costruzioni con un +6,7%. Iscrizioni di imprese femminili, giovanili e straniere 1 Nel primo trimestre 2019, il 28,2% % delle nuove iscritte sono imprese femminili, il 26,7% sono giovanili e il 19,2% sono straniere. Per quanto attiene alla forma giuridica le imprese femminili con il 2% sono quelle che hanno la percentuale più ampia di società di capitali, seguite dalle imprese giovanili (14,4%), mentre le straniere si fermano al 12,7. Rilevante la quota delle iscrizioni straniere come imprese individuali che arriva all 84,3% notevolmente superiore al 74,5% del I trimestre 2018 (ma in linea con l 84,6% registrato nel I trimestre del 2017); seguono con l 81,3% le giovanili e con il 73,9% le femminili. Tra le società di persone le imprese femminili arrivano al 5,9%, le giovanili al 3,6% e le straniere al 2,7%. Fig. 7 femminili, giovanili e straniere per natura giuridica var. % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 9 81,3 84,3 73,9 45,0 2 14,4 12,7 5,9 3,6 2,7 0,2 0,7 0,3 femminili giovanili straniere società di capitale società di persone imprese individuali altre forme 1 Imprese femminili: l insieme delle imprese la cui partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di partecipazione e cariche attribuite; Imprese giovanili: l insieme delle imprese la cui partecipazione di persone under 35 anni risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di partecipazione e cariche attribuite; Imprese straniere: l insieme delle imprese la cui partecipazione di persone non nate in risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di partecipazione e cariche attribuite; 6

A livello settoriale le imprese femminili vedono aumentare le iscrizioni rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno nel manifatturiero con un +25% (contrariamente al dato nazionale che è del 1,4%), in agricoltura con un +6% ( 14,0% in ) e nei servizi alle imprese con un +2% ( inferiore al +4,4% dell ). Negativi gli altri settori (con l unica eccezione del settore trasporto con iscrizioni invariate in e in aumento del +2,2% in ): da evidenziare il 70% nelle costruzioni che vede negativo anche il dato nazionale ma solo con una diminuzione delle iscrizioni del 1,9%; un 15,4% si registra nelle assicurazioni (per contro in la crescita è del 14,4%); perdono anche altri settori con un 14,9% (e 1,7% a livello nazionale); il turismo segna un 14% (confermato dal 9,5% dell ) mentre la diminuzione di iscrizioni nel commercio si ferma al 5,5% ( 3,5% in ) (fig. 8). Fig. 8 e iscrizioni nelle imprese femminili per settore var. % rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno I trimestre 2019 Altri settori 14,9 1,7 Servizi alle imprese Assicurazioni e credito Trasporti e spedizioni Turismo Commercio 15,4 9,5 14,0 3,5 5,5 4,4 2,0 10,4 2,2 Costruzioni 7 1,9 Manifatturiero, energia e minerarie 1,4 25,0 Agricoltura e att. connesse 14 6,0 9 45,0 45,0 Le imprese giovanili in vedono notevolmente in crescita le iscrizioni per il settore dei servizi alle imprese con un +131,3% rispetto allo scorso anno, laddove l ha un aumento ma solo del 3,7%. Buona la variazione anche del comparto del credito con un +45,5% che in arriva al 18,5%. Sempre di entità notevole è la variazione nel settore del turismo che vede le iscrizioni crescere al 34,8% mentre per contro in la perdita del 13%. Ultima variazione positiva degna di nota è quella nel commercio dove le iscrizioni di imprese giovanili crescono del 21,4% (in calano di un modestissimo %). Invariati i dati di agricoltura e trasporti, mentre perdono il manifatturiero con un 14,3% (in crescita del 2,3% in ) e altri settori con un 31,4% (fig. 9). Le imprese straniere in vedono le iscrizioni diminuire solo per altri settori, con un 5,6% (contrariamente al dato nazionale che è del +7,1%), e per il turismo, con un 17,6% confermato nel segno meno a livello nazionale da un più contenuto 3,1%. Tra i restanti settori risultano invariati agricoltura e trasporti (entrambi con il segno meno in e rispettivamente 2,2% e 13,5%). Gli altri hanno tutti variazioni positive molto consistenti: si va da un +200% nelle assicurazioni (+27,8% in ), ad un +168,4% nei servizi alle imprese (solo un +4% in ) ad un 56,3% di iscrizioni in più nelle costruzioni (confermato 7

da un +25,4% a livello nazionale) ad un +46,8% nel commercio (+2,5% in ) ad un +40% nel manifatturiero, che a livello nazionale si ferma al +6,5% (fig. 10). Fig. 9 e iscrizioni imprese giovanili per settore var. % rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno I trimestre 2019 Altri settori 31,4 1,6 Servizi alle imprese 3,7 131,3 Assicurazioni e credito 18,5 45,5 Trasporti e spedizioni 11,4 Turismo 13 34,8 Commercio Costruzioni Manifatturiero, energia e minerarie Agricoltura e att. connesse 2,9 14,3 21,6 21,4 11,3 2,3 50 0 50 100 150 Fig. 10 e iscrizioni imprese straniere per settore var. % rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno I trimestre 2019 Altri settori 5,6 7,1 Servizi alle imprese 4,0 168,4 Assicurazioni e credito 27,8 20 Trasporti e spedizioni Turismo Commercio 13,5 3,1 17,6 2,5 46,8 Costruzioni 25,4 56,3 Manifatturiero, energia e minerarie 6,5 4 Agricoltura e att. connesse 2,2 50 0 50 100 150 200 250 8

Fallimenti, concordati, scioglimenti e liquidazioni 60 fallimenti e 12 concordati in questo primo trimestre 2019, con i primi che aumentano dell 1,1% e i secondi del 140%. Per quanto riguarda il loro andamento per natura giuridica la fig. 11 mostra che in sono in diminuzione solo i fallimenti nelle imprese individuali con un 28,6%, fallimenti che invece aumentano del 60% per le società di persone, del 15% per le società di capitali e del 50% per le altre forme. A livello nazionale i fallimenti segano un +0,1% nelle società di capitali e un +6,4% nelle altre forme, nelle restanti forme giuridiche diminuiscono del 10,1% per le società di persone e del 19,8% per le imprese individuali. I concordati invece aumentano in per le società di capitali (anche in segnano un +11,1%) e altre forme (con variazioni consistenti del +80% e +140%); in in calo i concordati solo nelle società di persone con un 18,8%. Fig. 11 UMBRIA e ITALIA fallimenti e concordati per natura giuridica variazione % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 180 135 133,3 14 90 45 8 6 5 4 0 15,0 11,1 0,1 6,4 45 10,1 18,8 19,8 28,6 società di capitali società di persone imprese individuali altre forme fallimenti concordati Per quanto riguarda la distribuzione settoriale, i fallimenti si concentrano nel manifatturiero (13 fallimenti e 18,6% del totale), nelle costruzioni e commercio (15,7% e 11 fallimenti) e nel turismo (14,3% e 10 fallimenti). Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno aumentano i casi di fallimento nel turismo (che aumenta anche in ma con percentuale inferiori) e nel commercio (in diminuiscono). Invariati i settori di agricoltura e manifatturiero mentre diminuiscono i fallimenti nelle costruzioni, nei trasporti e nelle assicurazioni (fig. 12). 9

Fig. 12 UMBRIA e ITALIA fallimenti per settore variazione % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 Altri settori Servizi alle imprese 1,0 2,6 5 4 Assicurazioni e credito Trasporti e spedizioni 46,2 10 10 21,3 Turismo 0,5 233,3 Commercio Costruzioni 3,2 13,3 15,4 37,5 Manifatturiero, energia e minerarie Agricoltura e att. connesse 6,4 42,1 150 0 150 300 I concordati aumentano in nel manifatturiero (+100%) e nei servizi alle imprese (+200%) mentre calano del 50% nel commercio. A livello nazionale meno concordati per costruzioni, turismo e assicurazioni. Fig. 13 UMBRIA e ITALIA scioglimenti e liquidazioni volontarie fallimenti per settore variazione % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente I trimestre 2019 Altri settori Servizi alle imprese 27,4 13,0 19,4 2,8 Assicurazioni e credito 18,4 35 Trasporti e spedizioni Turismo Commercio Costruzioni Manifatturiero, energia e minerarie Agricoltura e att. connesse 5,3 3,4 11,5 0,7 2,3 5,5 24,5 43,6 7,8 5,5 8,0 100 0 100 200 300 400 10

Le imprese che hanno avviato le procedure di scioglimento e di liquidazione volontaria nei primi 90 giorni del 2019 sono 454, un 5,8% in più rispetto al numero segnalato lo scorso anno, variazione leggermente superiore a quello che accade a livello nazionale la variazione è del 3,1%: in calo in solo le altre forme, mentre le società di capitale vedono un aumento del 9,6% mentre le società di persone del 4,3%. A livello settoriale In calano gli scioglimenti solo per quanto attiene ai servizi alle imprese ( 27,4% rispetto ad un +2,8% dell ), e nel manifatturiero con un 11,5% che si contrappone al +7,8% del dato nazionale. In aumento gli scioglimenti nelle imprese di assicurazione, un +350% notevole confrontato con un +18,4% dell ; le costruzioni segnano un +43,6% mentre in calano del 3,4%; il commercio vede gli scioglimenti aumentare del 24,5% (+5,5% in ) mentre l agricoltura segna un +8% rispetto ad un +5,5% dell. La variazione degli addetti nelle imprese co presenti Considerando un campione di 52.464 imprese compresenti nel IV trimestre 2018 e nel IV trimestre 2017 la variazione degli addetti si assesta per il totale imprese a +1,7% (dato invariato rispetto allo scorso anno), a livello nazionale il +2,3% è invece leggermente inferiore al +2,5% del IV trimestre 2017. Andamento positivo dell occupazione per quasi tuti i comparti produttivi della nostra regione, eccezion fatta per un 1,1% nelle assicurazioni (perdita invariata rispetto allo scorso anno); le variazioni più consistenti si hanno nei trasporti con un +4,2% e nel turismo con un +3,5% Correlata con la dimensione delle imprese si nota che gli addetti risultano in calo solo per le micro imprese (inferiori a 9 addetti) con un 0,7% (% era stato il valore dello scorso anno), positive le altre dimensioni con precisamente: le piccole (da 10 a 49) che segnano un +5,1%, le medie (50 249 addetti) con un +3,8% e le grandi (oltre 250 addetti) con un +1,9% (tutte variazioni leggermente superiori a quelle registrate nello scorso anno) Anche i dati nazionali confermano che a soffrire sono solo le imprese piccolissime ( 1,6%), con variazioni positive per tutte le altre. 11