Dal Manoscritto al Capolavoro



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Transcript:

Attività Come si descrive la scena del delitto Molti autori di libri gialli hanno creato personaggi a cui vengono affidate un indagine dietro l altra. Il successo del noir è infatti assicurato se lo scrittore riesce a creare un protagonista simpatico e accattivante, a cui il pubblico si affezioni restando in attesa del romanzo successivo che tratti di un nuovo caso. Scrittori come Simenon o Agatha Christie hanno affidato le loro indagini al commissario Maigret a Hercule Poirot o a Miss Marple. I lettori appassionati di libri gialli conoscono bene questi meccanismi e ciascuno potrà trovare il suo autore preferito. Il noir italiano di questi ultimi anni è caratterizzato da investigatori che ricalcano le orme dei loro celebri predecessori ma che spostano l attenzione su un presente malavitoso e inquietante: il commissario Montalbano nella Sicilia di Andrea Camilleri; i casi giudiziari dell avvocato barese Guido Guerrieri di Gianrico Carofiglio; le inchieste del commissario Ricciardi, ambientate da Maurizio De Giovanni nella Napoli del periodo fascista; la Modena del commisario Cataldo di Luigi Guicciardi; il personagio dell Alligatore e lo sfondo del nord-est italiano ad opera di Massimo Carlotto. Sono solo alcuni dei giallisti italiani: Ma su questi ed altri che l insegnante potrà individuare e suggerire in classe è possibile costruire molti percorsi di lettura che convolgono non solo aspetti letterari, ma anche una riflessione più ampia dello spaccato sociale e civile che ha segnato il nostro paese negli ultimi anni. Lo scrittore Luigi Guicciardi, nell introduzione al suo romanzo Errore di prospettiva (Hobby & Work, 2008; I ediz. Napoli, Guida, 1997) descrive come avviene il meccanismo della creazione di un sequel letterario: Correva l anno 1997 e un poliziotto nuovo si iscriveva all anagrafe della letteratura, aggirandosi per le strade di Modena. Era appena arrivato, trattava con rispettoso distacco il suo vice Muliere, era single, non aveva ancora smesso di fumare, raccontava ben poco di sé. Solo in seguito, con La calda estate del commissario Cataldo, i lettori avrebbero potuto cominciare a familiarizzare con la sua identità di siciliano anomalo, alto e biondo, venuto da Catania per fare un po di carriera e lasciar decidere alla vita su una storia d amore in crisi: un uomo in principio defilato, riservato, ma poi sempre più inserito nella sua nuova dimensione locale, fino al matrimonio e alla paternità Proposta di attività Dal romanzo di Luigi Guicciardi Errore di prospettiva abbiamo riprodotto un brano che descrive la scena di un duplice delitto. La vicenda si ambienta a Modena, una bellissima città nel cuore dell Emilia. Lo scrittore, nel introduzione al romanzo, ci dice qualcosa in più sul suo modo di costruire il protagonista delle sue inchieste. Scrive infatti: L indagine d esordio di Cataldo contiene altri motivi di interesse: accanto a tratti o tic del personaggio già destinati a diventare costanti (come la fitta alla tempia, indizio familiare della nevralgia in arrivo), può far sorridere certa onomastica topografica intenzionalmente svisata (dalla trattoria Pascoli alla chiesa di San Perdenzo) o ispirare blande nostalgie un quadro urbano che non esiste più (con la vecchia questura i via Saragozza o la sede della Democrazia Cristiana in Sant Agostino). Così come sa un po di tradizione lo stile espressivo di questa prima prova: col passato remoto di una storia irripetibile, di un mondo ormai alla fine, soppiantato dal presente indicativo di ben diverse attualità, nelle inchieste che verranno.

L insegnante potrà integrare la lettura del brano ad altre letture sulle tecniche di costruzione del giallo partendo dalle cosiddette regole di Van Dine, che negli anni trenta del Novecento inventò negli Stati Uniti il celebre investigatore Philo Vence. Le regole sono una specie di ricettario per comporre storie a sfondo poliziesco: si possono consultare su Wikipedia) oppure confrontare con le riletture che vengono offerte dai molti bloggers presenti in rete per poi riutilizzarle in laboratori di scrittura creativa, anche collaborativi e di gruppo per trasformare la classe in autori di brevi racconti gialli. La scena del delitto Fu portato via con svelta efficienza, bianco manichino coperto dal lenzuolo, rigido sulla barella. Ora che se ne andava al reparto di rianimazione del Policlinico, tutto cominciava per Cataldo, come sempre. Diede disposizione a un agente di seguire il ferito all ospedale e di avvertirlo subito, nel caso avesse ripreso conoscenza; poi tornò nell atrio, in tempo per vedere al lavoro i tecnici della scientifica. Erano arrivati il fotografo e quelli delle impronte digitali. Li conosceva tutti, tranne uno, che gli diede un occhiata curiosa con la faccia petulante di un bambino svegliato troppo presto. Tra poco il cadavere del giudice lo avrebbero avvolto in lenzuola di plastica, dopo aver fotografato le macchie di sangue e provveduto alla raccolta dei campioni. Anche gli oggetti trovati sul posto sarebbero stati impacchettati con cura e muniti di etichette, prima d esser portati in laboratorio. Gli oggetti, già. - Trovato qualcosa? - domandò, senza voltarsi. Sapeva che era lì, vicino a lui. - Poco. Tre bossoli in tutto. Uno qui e due sulle scale. - Aveva proprio una voce cavernosa, il vicecommissario Muliere, e due mustacchi, a contraddire il cognome femmineo. - Poco, già - assentì Cataldo. - Ma sempre meglio di niente. Un professionista? Muliere sospirò, per un attimo. - Sì. Penso proprio di sì. Intanto guardava i tecnici della scientifica. Erano professionisti anche quelli e lavoravano con naturalezza, non inibiti dal rispetto per la morte. Parlavano tra loro senza bisbigliare, senza soggezione. Avevano voci normali e sicure. - Un morto e un ferito grave. Che mi dici di loro? - Che non ho mai visto due tanto diversi finire così. Il dottor Alberto Cassese, sessant anni, laurea alla Cattolica, giudice al tribunale di Modena... - Questo lo so. -... E Luigi Pisaniello, terza media, usciere. Trentadue anni, poi... - Molto diversi, già. Chissà se si conoscevano. O se avevano qualcosa in comune... - Fissò Muliere, che annuì. Era efficiente e attento, lo sapeva. Magari senza molta fantasia, ma scrupoloso. Sì, poteva anche chiederglielo, un parere. tecnici della scientifica: il reparto di polizia che si collabora alle indagini attraverso metodi molto complessi. petulante: indispettita, seccata. campioni: i reperti che servono a fare le analisi di laboratorio. voce cavernosa: profonda e roca. mustacchi: baffi folti e vistosi. cognome femmineo: il termine mulìere viene dal latino e significa donna. In italiano ha poi assunto il significato di moglie. non inibiti: non imbarazzati. annuì: approvò. scrupoloso: diligente e preciso.

- Com è andata, per te? Si irrigidì, lusingato. - Beh, può essere andata così. Il killer viene qui e ammazza il giudice. Poi però arriva l usciere, che per caso lo vede in faccia. Così lo insegue su per le scale, e uccide anche lui. - Fece un mezzo sorriso, soddisfatto. - Come dice uno in un romanzo: partivu pi astutàrinni unu e mi tuccà astutàrinni du. Che Muliere conoscesse Il giorno della civetta era una sorpresa. Ma forse aveva visto solo il film. Uscì dal tribunale e si guardò intorno, sul marciapiede. Il cielo era cupo e c era poca luce, ma aveva smesso di piovere. Se almeno avesse saputo da che parte era scappato, dopo gli spari; se a destra o a sinistra... Perché di sicuro era fuggito a piedi, magari a viso scoperto, come pensava Muliere, camminando in fretta ma senza correre. Era probabile, in fondo: una maschera, un casco o un passamontagna gli avrebbero nascosto la faccia, ma avrebbero anche attirato l attenzione su di lui. E qualcuno forse si sarebbe ricordato della direzione che aveva preso, o della macchina su cui era salito. Chi lo diceva, poi, che fosse uno solo? Poteva esserci un palo, oppure un autista. Si fermò a riflettere, e decise. Per prima cosa avrebbe pensato ai parcheggi più vicini al tribunale, dove poteva esserci la macchina in attesa: con l isola pedonale e i divieti d accesso al centro storico, le zone dove lasciare un auto in sosta, col rischio di una multa o del carro attrezzi, erano tutto sommato abbastanza poche. Poi avrebbe cercato un testimone, magari tra quelli che s accalcavano poco prima davanti al tribunale, e che erano stati lasciati fuori. Forse qualcuno aveva visto qualcosa, forse voleva davvero parlare. Gente alla fermata dell autobus davanti alla Standa, clienti del caffè di fronte, vecchiette alla Messa del mattino... La Messa, già. D istinto fece due passi sulla destra, verso la chiesa di San Perdenzo, a trenta metri dal Palazzo di giustizia. Spinse la porta, la trovò chiusa. Dall interno. Non pensava certo che l assassino si fosse nascosto lì dentro, ma la cosa lo contrariò lo stesso. Eppure c era proprio scritto che la prima Messa feriale era alle otto. Spinse ancora il battente, ma non si aprì; allora tornò indietro e salì le scale del tribunale. Avrebbe cominciato a lavorare subito. Sul giudice, sul suo carattere, sui suoi nemici. Perché un uomo, lo sapeva, è il centro del mistero della propria morte. Si muore sempre per quel che si è, o che si è stati. lusingato: compiaciuto dal fatto di essere stato invitato ad esprimere il proprio parere. partivu pi astutàrinni unu e mi tuccà astutàrinni du: è una citazione tratta dal romanzo di Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta che vuol dire partivo per ammazzarne uno e mi tocca di ammazzarne due. Astutari in siciliano significa spegnere, eliminare. un palo: un complice dell assassino. s accalcavano: si affollavano. contrariò: irritò Luigi Guicciardi, Errore di prospettiva, Napoli, Guida, 1997, pp. 15-18.

Per comprendere il testo Completa il testo nelle parti mancanti utilizzando i termini opportuni Al palazzo di giustizia di, una mattina d inverno, un fredda a colpi di pistola il Cassese e l Pisaniello. Le indagini, difficili per l assenza di, sono affidate al commissario Cataldo, che le indirizza subito al magistrato, alla sua vita, ai suoi nemici. Grazie alla collaborazione di un, Cataldo mette a punto una lista di persone altamente, vuoi per antichi, vuoi perché sotto inchiesta. All improvviso, tuttavia, ecco arrivare un altro morto a complicare il. Finché tra e menzogne, ipotesi e incertezze una catastale e un medico condurranno Cataldo a correggere il suo errore di e a risolvere il caso. rebus rancori Modena prospettiva reticenze sicario sospettabili giudice mappa usciere testimoni referto cronista L insegnante potrà riassumere il brano in classe utilizzando la LIM per individuare le sequenze narrative e punti chiave del racconto. Quindi potrà soffermarsi su alcuni particolari: Qual è il lavoro della scientifica? In che cosa consiste? Che cosa caratterizza la fisionomia del vicecomissario Muliere? Che cosa non avrebbe dovuto fare l assassino per non attirare l attenzione su di sé? A che cosa si riferisce Cataldo quando, parlando con il suo vice, usa l espressione professionista? Ad un certo punto il narratore fa un riferimento ad un libro (e a un film), Il giorno della civetta. Scopri chi è l autore e di che cosa parla. Ritieni che possa avere un qualche legame con il romanzo di Guicciardi?

Modificare la pagina dello scrittore Un esercizio di riscrittura di questo brano potrebbe coinvolgere i particolari, la scena del delitto, i dialoghi tra Cataldo e il vicecommissario Muliere, facendo assumere alla vicenda una piega diversa. Prova a mescolare le carte di questa, aggiungendo un dettaglio e prefigura un nuovo sviluppo immaginando un finale diverso. Scrivi un racconto giallo rispettando la seguente struttura e aggiungendo il movente e l arma del delitto: Luogo del delitto: un ricco palazzo aristocratico. Vittima: una ricca ed anziana eriditiera. Arma del delitto: Investigatore: l ispettore Galbusera. Movente: Città: Milano Indizi: una macchina fotografica, alcuni mozziconi di sigaretta, una lettera della signora soltanto iniziata con le parole Mia carissima Clara [la nipote], nonostante la tua buona volontà ho deciso di..