Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica 57 Congresso Nazionale Ordini Ingegneri d Italia Rimini 12-14 settembre 2012 Tavola Rotonda Sviluppo ed occupazione LE SOCIETÀ DI INGEGNERIA E L ESPORTAZIONE Luigi Iperti, Vicepresidente Vicario OICE Premessa Viviamo un momento di grandi difficoltà e di grandi incertezze. Giovanni Sartori, un personaggio che, per il solito, ha idee molto chiare, chiudeva un suo articolo, il 10 agosto, sul Corriere della Sera con la domanda Qualche economista mi potrebbe aiutare a capire meglio? Si parla di spending review, di mettere i conti a posto, ma poi ci si rende conto che ci vorrebbe anche sviluppo, ossia investimenti, ma le risorse non ci sono. La globalizzazione ha portato alla delocalizzazione di molte industrie nei paesi a basso costo di manodopera ed a una deindustrializzazione più o meno spinta dei paesi dell occidente, che ha interessato anche l Italia. I riflessi sul mondo dell ingegneria I riflessi sul mondo dell ingegneria sono evidenti: meno fabbriche, meno ingegneria industriale; meno risorse e meno infrastrutture e quindi meno ingegneria civile. Ci rendiamo conto che ci vorrebbe più sviluppo, la parola magica, ma i nostri governanti non riescono a concretizzare questa parola in programmi credibili e che possano essere d impatto immediato sulla situazione. Si dovrebbero fare tante cose, di alcune di queste se ne parla con una certa intensità, come delle smart cities, di salvaguardia del territorio, infrastrutture, ecc. Emblematico è il bando MIUR che scade il 9 novembre: Smart Cities and Communities and Social Innovation"- Le proposte dovranno riguardare i problemi di scala urbana e metropolitana nei seguenti ambiti: Sicurezza del Territorio, Invecchiamento della Società, Tecnologie Welfare ed 1
Inclusione, Domotica, Giustizia, Scuola, Waste Management, Tecnologie del Mare, Salute, Trasporti e Mobilità Terrestre, Logistica Last-Mile, Smart Grids, Architettura Sostenibile e Materiali, Cultural Heritage, Gestione Risorse Idriche, Cloud Computing Technologies per Smart Government. Alcune di queste cose si faranno, ma non in tempi rapidi. Nel frattempo dobbiamo trovare mercati alternativi. L esportazione. A mio avviso, ci sarebbe un attività, di cui si parla poco o niente, che potrebbe dare uno stimolo immediato allo sviluppo ed è una politica forte a favore dell esportazione. Da essa può arrivare lavoro aggiuntivo, nuova occupazione e quindi maggiori risorse per fare ripartire i consumi interni. Qui siamo in un congresso di Ingegneri ed è proprio da questo palcoscenico importante che dobbiamo parlare dell esportazione d ingegneria. Il nostro può essere uno dei settori trainanti di questo programma obiettivo che dobbiamo porci. Dico questo come responsabile di una Associazione, l OICE che rappresenta oltre 500 società, ma lo dico anche come Vicepresidente di una di queste società, la Techint che esporta il 90% del suo fatturato. E mi fa piacere trovarmi molto d accordo con la ricerca Ingegneri 2020, coordinata dal dott. Palumbo, la dove dice Le maggiori opportunità di lavoro per gli ingegneri si manifesteranno nelle aziende esportatrici di tecnologia o con cantieri all estero. La forza della nostra offerta Possiamo partire da una realtà esistente rappresentata dalle medie e grandi società di ingegneria che hanno continuato a svilupparsi in questi anni di crisi, anche in presenza di una fortissima concorrenza estera e senza il supporto promozionale governativo, quasi tutto dedicato al made in Italy, inteso come settore moda. Le società di ingegneria main contractors esportano 35/40 miliardi di Euro (ingegneria più forniture) all anno. Esse possiedono un know how tecnologico ed organizzativo di grande valore. Accanto ai main contractors vi sono altre società medie e piccole, studi professionali e liberi professionisti dotati di know how specialistici, qualche volta di nicchia, che esportano ingegneria pura. Le nostre prestazioni vengono richieste ed apprezzate dai Paesi in via di sviluppo che devono creare le loro industrie e le loro infrastrutture. 2
Gli ingegneri che lavorano nelle società d ingegneria italiane sono oltre 30.000 e sono tra i migliori del mondo. Spesso li troviamo all estero ai vertici di società nostre concorrenti. Sono ingegneri con alta preparazione tecnica, ed il merito va ai nostri politecnici ed alle nostre facoltà di ingegneria ed ai loro professori. I nostri ingegneri sanno operare in team internazionali, con una capacità di management incredibile. La caratteristica che più li distingue è la cultura del project management, cioè la capacità di gestire un progetto rispettando i budget di tempi e costi prefissato anni prima. Potendo contare su questa qualità di risorse umane, le nostre società di ingegneria sono tra le più competitive. Le più importanti di esse sono globalizzate, cioè dispongono di filiali o vere e proprie società satellite in giro per il mondo, qualche volta create dalla casa madre, ma il più delle volte acquisite perché apportatrici di specifici know how o introduzioni nel paese estero. Tra le poche società multinazionali italiane vi sono alcune società di ingegneria. Vorrei citare il caso di Saipem con oltre dodici miliardi di fatturato o il caso più recente di Techint/Tenova che ha allargato il suo settore di ingegneria mineraria acquistando una società in Sudafrica con uffici in molti altri paesi. Che cosa possiamo fare per aumentare l esportazione? Che cosa possiamo fare per incrementare la presenza dell ingegneria italiana all estero? Dimentichiamo per un momento le grandi società di ingegneria. Questo è un congresso specialmente dedicato ai liberi professionisti, agli studi associati ed alle piccole e medie società di ingegneria. Il mercato è molto vasto, ma noi dobbiamo orientarci verso quei settori dove vengano richiesti servizi più complessi e tecnologicamente più avanzati in modo da essere competitivi considerando i nostri costi. Per esempio progettazione di impianti sofisticati a basso consumo energetico, automatizzati ed in grado di operare con limitata manutenzione. Vediamo che cosa facciamo come OICE. Facciamo proprio alcune delle cose che la ricerca che ho citato dice che si verificheranno nei prossimi anni. Noi abbiamo creato, per i nostri cinquecento associati, una rete di antenne in vari paesi per dare un punto di appoggio a tutte le piccole e medie società di ingegneria che vogliono esportare. Inoltre cerchiamo di favorire l aggregazione attraverso la creazione di reti d imprese ed aiutando, in tutti i modi possibili, i processi di fusione ed acquisizioni perché l andare all estero richiede risorse economiche e tecniche multifunzionali di cui le piccole unità produttive non dispongono. Questi processi di collaborazione ed aggregazione devono riguardare anche i liberi professionisti e gli studi professionali dotati di specifiche competenze. 3
Ma sinergie importanti possono nascere dalla collaborazione con le grandi società di ingegneria e con il mondo delle costruzioni. A questo proposito mi piace ricordare l esperienza del passato quando ingegneri di grande talento, studi professionali e società di ingegneria erano spesso alleate con le grandi imprese di costruzione italiane e riuscivano, mettendo a fattore comune le loro conoscenze, ad ottenere successi significativi. Vedasi a questo proposito il recente libro, patrocinato dall OICE, In cerca di eroi, una storia dell ingegneria italiana, dell editore Francesco Brioschi. E evidente che per andare all estero è importante disporre di strumenti societari il più capitalizzati possibile. E necessario infatti investire, per tempi anche lunghi, in attività promozionali ed i liberi professionisti o gli studi associati di ingegneria, con poco o nullo supporto di soci finanziari, poco possono fare. Eppure in questa situazione gli Ordini degli Ingegneri si sono fatti paladini di una legge che vuole limitare proprio la presenza di capitale finanziario nelle socetà di ingegneria. Dico questo non per inutile polemica ma per dare un contributo positivo. Noi siamo fermamente convinti che dobbiamo creare condizioni per tutti gli ingegneri per lavorare proficuamente all estero e siamo pronti a dialogare su questi temi con tutti gli interlocutori disponibili. Dove andare a vendere i nostri servizi Nel 2011 l UE ha emesso 16.477 bandi e nei primi sei mesi del 2012 7.595 bandi. I bandi in Italia nello stesso periodo sono stati rispettivamente 3827 e 1918. Vari enti internazionali hanno emesso 1407 bandi, come la Banca Mondiale, EBRD, ADB, ed hanno aggiudicato contratti a entità italiane per circa 20 milioni di US$ nel 2010. Questi bandi e questi contratti dimostrano che esiste una domanda di servizi di ingegneria rilevante. E come studi e società di ingegneria esteri vengono in Italia - il complesso di edifici in cui ci troviamo è stato realizzato da una società di architetti tedeschi noi possiamo e dobbiamo andare in Europa, se non vogliamo rinchiuderci in un mercato italiano sempre più povero e dove società di ingegneria straniere vengono a contenderci i pochi progetti disponibili. Che cosa chiediamo Le nostre associazioni ed i nostri sforzi individuali necessitano di un supporto promozionale degli enti governativi deputati. Vorremmo un Ministro o almeno un Vice Ministro del commercio estero, vorremmo una nuova ICE capaci di rivolgere maggiore attenzione al made in Italy tecnologico. 4
Quando si esporta ingegneria si esportano macchinari, direttamente o indirettamente, ed attività di costruzione. Inoltre si legano i clienti esteri ai nostri prodotti per lungo tempo. Ricordiamoci che i beni di consumo o anche quelli della moda possono essere fabbricati dai nuovi paesi industrializzati molto facilmente, come sta avvenendo, mentre il macchinario tecnologico e l ingegneria richiedono molti anni per essere copiati. L esempio della Germania che ha conservato un industria manifatturiera meccanica forte ed esporatatrice è il modello che anche noi dobbiamo seguire. E chiediamo un ultima cosa agli enti governativi che valutano e appaltano lavori di ingegneria in Italia. La qualità deve essere valorizzata. Si deve tenere presente che le cose fatte bene e da personale competente possono apparentemente costare qualcosa di più, ma un opera realizzata con una buona ingegneria dura nel tempo, richiede meno manutenzione, mantiene splendenti i valori architettonici e può essere mostrata con orgoglio ai nostri potenziali committenti esteri. Lavorare all estero Certo lavorare all estero non è come lavorare in Italia. Spesso gli impianti e le infrastrutture sono realizzate in paesi difficili ed in aree pericolose. La nostra lingua non ci è più sufficiente e non sempre è possibile portare con noi i nostri familiari. Eppure progettare e costruire per questi nuovi popoli è una sfida avvincente, ricca di soddisfazioni. Vorrei chiudere il mio intervento ricordando una frase di orgoglioso ottimismo, in un momento in cui vediamo solo i fatti negativi. La frase è citata nel libro In cerca di eroi, di cui ho appena detto, ed è del grande Enrico Mattei ai suoi ingegneri della Snamprogetti, bloccati dalla neve, alla vigilia di Natale del 1958, in uno sperduto aeroporto della Siberia: Non lamentiamoci, siamo qui per i nostri figli e per i loro figli che si ricorderanno di noi per quanto di buono ci siamo sforzati di fare e anche ora stiamo facendo per dare a loro una vita migliore. Se sarà così non rimarremmo mai soli. 5