LA BICICLETTA DA VIAGGIO



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LA BICICLETTA DA VIAGGIO La bicicletta è uno strumento "magico" che moltiplica le capacità dinamiche di un uomo demoltiplicandone gli sforzi e, come ogni strumento, è suscettibile a diverse interpretazioni legate all'impiego che se ne deve fare. Una buona bici da viaggio deve avere le caratteristiche di leggerezza e dinamica di una bici da corsa ma la robustezza e la guidabilità di una mountain bike, scorrere sull'asfalto e reggere i percorsi accidentati a pieno carico. Un buon telaio in acciaio cromo molibdeno è l ideale per viaggiare in sicurezza e comfort ma recenti scelte di mercato rendono questi telai sempre meno diffusi. I telai in alluminio sono senza dubbio più rigidi, ovvero, più prestazionali ma meno confortevoli e, soprattutto, meno resistenti al carico localizzato del portapacchi. Ci sono diverse leghe d'alluminio, le più diffuse sono la 7005, più pregiata, e la 6061, più economica. In realtà non vi sono differenze enormi fra i due tipi di lega in quanto, come per l'acciaio, conta molto la bontà del progetto e dei processi di fabbricazione. Io vi consiglio di scegliere un telaio che indichi chiaramente il tipo di lega, diffidate delle generiche indicazioni "alloy" o "alluminium" senza ulteriori specifiche. In particolare ve ne consiglio uno ibrido da turismo o trekking con geometria ed impianto frenante da mountain bike ma con le ruote da 28 pollici. E comunque il peso complessivo della bici non deve mai superare i 14 kg. al netto di cavalletto e portapacchi. Una forcella dritta in materiale composito è troppo rigida e fragile, peggiora l aderenza, la guidabilità ed il comfort della vostra bicicletta. Da evitate quelle ammortizzate perché sono pesanti, non adatte ai sovraccarichi e pregiudicano la resa dinamica soprattutto in salita. Scegliete una buona forcella turistica in alluminio, o meglio, acciaio con il mozzo avanzato che garantisce comfort e direzionalità. Il manubrio deve offrire la presa più adatta in ogni circostanza: in salita, in discesa, in posizione aerodinamica ed in piedi sui pedali. Vi consiglio un manubrio dritto da mountain bike con appendici laterali che offre la possibilità di cambiare posizione durante la pedalata, garantisce la migliore guidabilità e lascia molto spazio per ciclocomputer, borsa con finestrella porta-mappa e proiettore notturno. La sella migliore non è quella più bella, colorata e tecnologica, ma quella che asseconda la conformazione delle vostre branche ischio pubiche, quindi, sceglietene una con lo scafo giustamente dimensionato e senza super-imbottiture che impediscono la libertà di movimento (giusto l'antiprostata in gel). Non prendete selle con elastomeri o cannotti reggisella ammortizzati che riducono sensibilità e controllo nella guida. Evitate uscite intensive nei primi giorni d'utilizzo, è sempre il caso di adattarsi progressivamente ad

una sella nuova. Ricordate che passerete delle ore su quei pochi centimetri quadrati e che non è il caso di risparmiare, ne va della vostra salute. Il cambio deve essere di buona qualità, vi sconsiglio di risparmiare su questo componente ma allo stesso tempo di non buttare soldi su deragliatori ultraleggeri. Spesso i cambi di terza e quarta fascia, anche se meno leggeri, hanno le stesse caratteristiche di robustezza e precisione di quelli da competizione e qualche grammo in più non ci cambiera le sorti del viaggio. Per esempio, la Shimano produce molti cambi da off-road e, partendo dal più sofisticato si chiamano: XTR, XT, LX, Deore, Alivio, Acera, Altus, Turney, ecc... a mio avviso l'alivio ha il miglior rapporto qualità prezzo. In considerazione del peso dei bagagli è meglio disporre di un rapporto particolarmente demoltiplicato che sviluppi meno di tre metri per pedalata, almeno un 39/28. I deragliatori devono funzionare senza incertezze o rumori persistenti, le operazioni di lubrificazione e regolazione sono semplici e potrete apprezzarle nei momenti critici. Non incrociate gli ingranaggi piccolo-anteriore / piccolo-posteriore e grande-anteriore / grande-posteriore per evitare attriti, rumori molesti, maggiore sforzo e usura a causa della posizione obliqua della catena. I pedali tradizionali non necessitano di scarpe specifiche (un paio di scarpe in meno significa meno bagaglio), sono economici e, se dotati di ferma-piedi, garantiscono una pedalata "rotonda" (cioè tirare il pedale verso l'alto oltre che spingerlo verso il basso). Quelli automatici offrono al piede un appoggio ottimale grazie alla suola rigida delle calzature con attacchi, assecondano le angolazioni delle gambe durante la pedalata limitando lo stress tendineo e permettono l utilizzo di ghette termiche per la stagione invernale. A voi la scelta. Ruote: per ragioni dinamiche io preferisco la ruota da 28 pollici, vi consiglio cerchi in alluminio anodizzato (non verniciati) e mozzi a sgancio rapido. Evitate cerchi con profili aerodinamici che risulterebbero rigidi, poco confortevoli, pesanti, difficili da manutenere, non compatibili con le normali camere d'aria a valvola corta. Per viaggiare spediti ed in sicurezza utilizzate pneumatici semi-slick di buona qualità almeno 700x32 e cambiateli alle prime avvisaglie di cedimento. ACCESSORI I bagagli - E' quando ci si trova in salita, spossati dalle intemperie e dai chilometri, che ogni grammo di troppo diventa un macigno inutile da trascinarsi dietro. Inoltre, il peso dei bagagli tormenta la meccanica della bicicletta e molte forature e rotture di raggi si eviterebbero limitandosi all'indispensabile. Scegliete un portapacchi solido da abbinare ad un set di borse impermeabili e facili da agganciare e rimuovere dal portapacchi, dotate di maniglie per il trasporto a mano e di rifrangenti notturni. Ricordate di riporre gli oggetti più pesanti in basso per avvicinare al suolo il baricentro del mezzo. Per gli oggetti di frequente utilizzo procuratevi una borsa da manubrio, rigida, impermeabile, con finestra porta-mappa e zip apribili in pedalata. Evitate di indossare zaini e marsupi che,

soprattutto nella bella stagione, non permettono una buona traspirazione e vi condannano al mal di schiena. Infine, scegliete il cavalletto e la posizione in cui montarlo in base al peso ed alla distribuzione del carico, io ne uso uno da tandem da installare fra i foderi del mozzo posteriore. Il caschetto - Serve a non trasformare una caduta in una tragedia e, anche se può sembrare un intralcio, è necessario portarlo sempre in testa e ben allacciato, quindi, sceglietene uno che vi calzi a pennello. Premetelo sul capo e se sentite pressioni localizzate su punti specifici non prendetelo. Provate a scuotere la testa ed assumete la posizione che solitamente tenete in bicicletta e se dovesse sballonzolare o scivolare in avanti scartatelo. E' importante che il casco sia ben areato, che i flussi d'aria siano ben distribuiti, che sia dotato di rete anti-insetto, che protegga bene la nuca e che rifranga la luce per essere visibile anche di notte. Per la stagione invernale procuratevi un sottocasco termico avendo l'accortezza di evitare quelli troppo scivolosi che renderebbero il casco instabile. Proteggere gli occhi: è opportuno dotarsi di un paio di occhiali da ciclismo anti-uva ma chi ha problemi di vista e non usa lenti a contatto può optare per dei costosissimi occhiali tecnici corretti o per un casco con visiera (con sotto i normali occhiali) che, oltre ad assicurare la stessa protezione dai raggi uva, dalle intemperie e dagli insetti, risulta anche più confortevole, aerodinamico, economico e vezzoso. Purtroppo, per ora, non sono molto diffusi perché destinati all'uso agonistico (cronometro). Impermeabilizzazione - Gli indumenti tecnici più evoluti sono impermeabili e traspiranti ma costosi e voluminosi, in alternativa potete proteggetevi con un completo impermeabile, economico e facilmente riponibile, purchè dotato di inserti di areazione, cappuccio, cuciture stagne e applicazioni rifrangenti. Ghette o calzari e guanti in neoprene completeranno il vostro equipaggiamento anti-pioggia, delle comuni buste di plastica possono costituire degli ottimi calzari di emergenza. I parafanghi in policarbonato pesano quasi nulla, non fanno rumore e sono utilissimi. Anche i bagagli, in caso di pioggia, devono essere coperti dagli appositi involucri impermeabili che si trovano in commercio, oppure, prima di riporre gli oggetti nelle borse infilateli in buste di plastica. Come trasportare la bici: Quando il viaggio in bici comincia lontano da casa e bisogna portarsi dietro bici ed attrezzatura nascono seri problemi logistici: come può seguirci in aereo, treno, bus o traghetto la nostra fida due ruote? Io vi consiglio di trasportarla come bagaglio smontando ruote, sella, portapacchi, borse e pedali disponendoli, insieme al resto dell'attrezzatura, sui fianchi del telaio in modo da sviluppare il minimo ingombro e fermando tutto con dello spago (dovreste riuscire a contenere le misure in 120x80x60 ed il peso in 20 kg. per essere sicuri di rientrare nei limiti dei colli trasportabili con qualsiasi mezzo). Quindi, procedete all'imballo utilizzando con un telo da campeggio (sono dei grossi teli plastici generalmente di colore verde militare o blu marina provvisti di grosse asole metalliche sui bordi che non costano più di 10 ) sagomato a colpi di forbice e sigillato con l'american Tape (un nastro adesivo particolarmente tenace e dalla buona resa estetica). Potete ottenere un comodo e robusto manico per la vostra "valigia" esponendo il tubo orizzontale (la "canna") del telaio e rivestendolo con gli stessi materiali. Se non sarete voi a curarne lo stivaggio e temete che la vostra bicicletta subisca dei maltrattamenti imbottite l'imballaggio con del materiale antiurto anche riciclato (ideale l'espanso: quello che avevano i "black block" a Genova per proteggersi dalle manganellate) prestando particolare attenzione al fondo della nostra "valigia" (l'ideale sarebbe che rimanesse in piedi da sola). Ho volutamente tralasciato le borse specifiche per il trasporto dei cicli a causa di alcune pecche: l'impossibilità di trasportare qualcos'altro oltre la bici rendendo indispensabile una seconda valigia, il prezzo

proibitivo (meglio spendere 10 che dai 150 in su) e poi una volta saliti in sella il "prezioso borsone" dove ve lo mettete? Meglio un imballo usa e getta, no? POSIZIONE IN SELLA E' fondamentale trovare la giusta posizione in sella per poter affrontare un lungo viaggio in bici. L'antropometria è una scienza esatta che offre tabelle di riferimento, angoli critici ed indici di misurazione che sono più adatti all'agonismo. Noi cicloturisti che spingiamo biciclette da trentacinque chili per delle ore sotto qualsiasi condizione climatica dobbiamo affidarci a poche regole semplici ed alla nostra sensibilità per perseguire il giusto compromesso fra prestazioni e comodità. Regolazione della sella: in teoria la seduta della sella deve essere distante dal movimento centrale l'85% della lunghezza del vostro cavallo. Ma per regolarla finemente vi suggerisco di posizionarla in modo tale che risedendovi, dopo aver pedalato in piedi sui pedali, la ritroviate senza "cercarla", ne' flettendo le gambe (alzate la sella), ne' sollevandovi sulle punte dei piedi (abbassate la sella), ne' sbilanciandovi all'indietro (avanzate la sella), ne' urtandola durante la pedalata in piedi (arretrate la sella). Il manubrio deve essere regolato qualche centimetro più in basso rispetto alla sella per sbilanciare il peso del corpo sulle braccia, questo accorgimento offre tre vantaggi: posizione aerodinamica, pedalata in piedi più immediata ed agevole, minori sollecitazioni al fondo schiena. Inoltre, il manubrio deve essere abbastanza distante da offrire la possibilità di "attaccarsi" e "tirare" quando si spinge sui pedali, a tal proposito vi consiglio di montare delle appendici per manubrio. In sintesi dovreste riuscire a distribuire equamente il peso del corpo fra pedali, sella e manubrio in modo tale da poter abbandonare il manubrio o la sella in qualsiasi momento pur conservando capacità di spinta, posizione dinamica e controllo del mezzo. Si tratta di sensazioni, quindi, è necessario affinare la sensibilità con la pratica. MANUTENZIONE Come lubrificare: mai oliare prima di aver sgrassato a fondo con sostanze detergenti (benzina, gasolio, solventi, ecc.). I lubrificanti per uso automobilistico sono troppo densi e favoriscono la formazione di incrostazioni ad azione abrasiva, quindi, preferite i lubrificanti leggeri specifici per il ciclismo che penetrano meglio fra le parti meccaniche. Al termine della lubrificazione è importante eliminare ogni eccesso di olio o grasso. Come riparare una foratura: se proprio non riuscite a scalzare il pneumatico a mani nude (vi assicuro che è possibile) aiutatevi con leve in materiale plastico prestando attenzione a non pizzicare la camera d'aria. Gonfiate la camera e, localizzato il buco, grattate la zona con carta abrasiva fine. Spalmate uniformemente la gomma liquida sulla camera e sulla toppa ed aspettate che i solventi evaporino (dai 10 ai 15 minuti). Nel frattempo, analizzate l'interno del pneumatico liberandolo da ciò che ha causato la foratura e verificatene lo stato di usura, eventuali lacerazioni o abrasioni della tela devono essere rinforzate con le stesse toppe che usate per le forature. Poi, avendo una camera di riserva, potreste già calzare il pneumatico sul cerchio (operazione da effettuare a mani nude). Incollate la toppa sul buco esercitando una piccola pressione per circa trenta secondi.

Prendersi cura delle ruote: Pulite i cerchi in alluminio anodizzato con pagliette metalliche da cucina (quelle per le pentole) e verificate la tensione dei raggi prima e dopo ogni utilizzo. Se necessario eseguite la registrazione del cerchio come segue. Fate girare la ruota ed individuate il fianco del cerchio ed il punto della circonferenza in cui la ruota si avvicina di più ai pattini dei freni. Con una chiave per raggi, mollate il raggio del fianco e del punto individuati e/o serrate il raggio del fianco opposto cercando di tenere uguale la tensione di entrambi i raggi. Ripetete l'operazione fino ad ottenere un equilibratura soddisfacente. Infine, controllate che la ruota non si fermi sempre nello stesso punto accellerando e poi rallentando durante la rotazione. In questo caso individuate il punto più basso in cui la ruota si ferma e serrate entrambi i raggi (destro/sinistro) più vicini. Come regolare i freni: verificate ed eliminate giochi e vibrazioni, controllate i fianchi dei cerchi affinché eventuali imperfezioni, incrostazioni o tracce di lubrificanti non ne compromettano l efficacia. Fate in modo che la distanza fra pattini e cerchio sia ridotta al minimo e che, nell'ambito della coppia frenante, i pattini siano equidistanti dal cerchio. Infine, controllate che in frenata i pattini rimangano simmetrici al fianco del cerchio e non entrino in contatto con i pneumatici. COSA BISOGNA SAPERE ALLENAMENTO L'allenamento del cicloturista deve essere concentrato sulla resistenza agli sforzi prolungati in regime aerobico (fondo). Gli strumenti ideali per tenere sotto controllo le proprie prestazioni sono il cardiofrequenzimetro ed il contapedalate. Se l'acquisto di un cardiofrequenzimetro è inevitabile potete ovviare a quello del contapedalate, convertendo il vostro normale ciclocomputer. Infatti, installando il sensore del ciclocomputer sulla pedaliera e tarando il parametro di circonferenza della ruota a mt. 1,666 otterrete il numero delle pedalate al minuto /10 (es. 83 pedalate al minuto saranno visualizzate come 8,3 km/h). Cercate di non scendete sotto il limite delle 75 pedalate al minuto ed una volta fatta l'abitudine a tenere il ritmo di pedalata il vostro ciclocomputer potrà tornare a fare il suo mestiere. I ciclisti di una volta usavano un sistema semplice ma efficace per regolare la frequenza di pedalata, ogni volta che il pedale destro passa accanto al portaborraccia fate un ta..., poi tenendo il ritmo...ta ta ta ta guardate l orologio in quindici secondi dovete contare almeno 20 ta in pianura ed almeno 15 in salita. Durante i vostri allenamenti è fondamentale esercitare uno sforzo misurato ma continuo per bruciare i grassi e incrementare le capacità cardiache e respiratorie. Preferite, quindi, percorsi poco impegnativi ma lunghi. Per ottimizzare la vostra attività preferite l'agilità alla potenza, allenatevi tutti i santi giorni (meglio un'uscita breve che niente), bevete molta acqua, mangiate sano e dormite almeno 8 ore al giorno. "Oggi viviamo in un mondo dove si fa la limonata con aromi artificiali, e la cera per mobili con limoni veri" (Alfred E. Newman) Non fatevi tentare da farmaci ed integratori che promettono forza e resistenza col minimo sforzo, un cicloturista porta con se solo il necessario figuriamoci se c'è posto per barattoli e bustarelle. Evitate i preparati anonimi che potrebbero contenere sostanze vietate pericolose per la salute e per la fedina penale, sulla bici è diverso che il palestra, si rischia di esser presi per spacciatori o contrabbandieri soprattutto durante gli espatri. Molte volte il miglioramento delle prestazioni è legato all'effetto

placebo dei medicinali, è dimostrato! Alleniamo il fisico e la mente allo sforzo e lasciamo gli aiuti farmaceutici a chi è disposto a tutto per un po' di sprint in più che, nel bilancio di un viaggio, è ininfluente. Eritropoietina, efedrina, steroidi, anabolizzanti e tutte le altre sostanze vietate dalla legge sono pericolose per la salute e, comunque, sappiate che anche amminoacidi e creatina non dovrebbero essere assunti senza un controllo medico costante. Per esempio, integrando la dieta con degli amminoacidi, senza un minimo di monitoraggio, potremmo ingerirne in eccesso stressando ed intossicando reni e fegato per lo smaltimento. Inoltre, innescheremmo un pericoloso meccanismo di dipendenza causato dall'impigrimento dell'organismo a produrre amminoacidi attraverso la metabolizzazione del cibo ed i processi chimici naturali. Allenarsi significa: - abituare i muscoli e la mente allo sforzo; - esercitare l'apparato cardiovascolare e polmonare ad ossigenare e nutrire correttamente ed efficacemente i muscoli; - assuefare l'apparato gastrointestinale ed epatico a metabolizzare al meglio il cibo per ottenerne tutte le sostanze di cui abbiamo bisogno senza essere costretti a passare dalla farmacia, anzi, andando al ristorante... e non mi dite che preferite le polverine. Gli integratori proteici sono il risultato di elaborazioni chimiche del latte in polvere (viene liofilizzato solo il latte di pessima qualità) e sono prodotti poco controllati dal sistema sanitario, soprattutto in italia. Se volete proteine fresche mangiate carni bianche o, se ne volete un vero concentrato, il bianco dell'uovo fresco o sodo. Un buon integratore idrosalino invece non ha controindicazioni, ma sappiate che gli ingredienti del Gatorade si trovano in natura (acido citrico, potassio e vitamina C nel limone, sodio nel sale e glucosio nello zucchero) freschi, economici e privi di conservanti, coloranti, stabilizzanti ed altre schifezze. Quindi, aggiungete a mezzo litro d'acqua il succo di un limone grande o di due piccoli, un cucchiaino scarso di sale grosso (gr. 3 circa), un cucchiaio di zucchero (gr. 12 circa), o meglio, maltodestrine, ovvero zuccheri complessi, che hanno il vantaggio, rispetto agli zuccheri semplici, di rilasciare il nutriente in maniera progressiva. ORIENTAMENTO Un viaggio in bicicletta comincia sulla carta: procuratevi una buona mappa e pianificate il percorso, le soste ed i tempi annotando tutto sul diario di bordo. Giorno per giorno annotate le condizioni climatiche, i dati del ciclo-computer, i fatti salienti, i recapiti delle persone che avete conosciuto, i nomi dei monumenti e delle piazze che avete ammirato, quello che avete mangiato e bevuto, i modi di dire e le leggende del luogo, gli stati d'animo, eventuali disagi o malattie, le ore di sonno. Non trascurate il corredo fotografico o non vi resterà che pentirvene e, quando potete, speditevi una cartolina, sarà piacevole trovarla rientrando a casa. Ogni traccia delle vostre imprese ciclistiche si rivelerà nel tempo un documento prezioso. A fondo pagina il calcolatore/convertitore di velocità media. "Non c'è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca) Se preferite utilizzare il GPS buon per voi, io trovo che rubi un po' di sana avventura al viaggio e, comunque, quando vi ritroverete con le pile scariche un minimo di "orienting" vi servirà. Etimologicamente la parola "orientamento" deriva, come è semplice dedurre, dal termine "oriente", gli antichi romani avevano come riferimento l'est e non il nord. Infatti, non conoscendo la bussola (che individua il nord) si riferivano al levar del sole (che sorge ad est). Una cartina dettagliata (non conta la scala ma il numero e la precisione dei punti di riferimento), una buona bussola e una certa pianificazione del percorso sono i presupposti migliori per intraprendere un viaggio tranquillo e senza troppe fermate (chiedere informazioni, soprattutto in posti dove non si parla la propria lingua, non è

semplicissimo). Ma se la bussola non c'è? Per trovare i punti cardinali senza bussola, il modo più semplice consiste nell'osservare il movimento del sole durante la giornata. Il sole nasce a est e tramonta a ovest: a mezzogiorno si trova esattamente a sud (alle 11 durante l'ora legale, cioè in primavera ed estate). E durante il resto della giornata? Datevi un'occhiata in giro e se trovate del muschio sappiate che cresce solo su superfici esposte a nord. E se non c'è il muschio? Basta avere un orologio analogico e procedere come segue: si divida per 2 l'ora che si ha al momento della misurazione e si individui sul quadrante dell'orologio il raggio che passa per questa ora dimezzata (ad esempio, se l'orologio segna le 10h si prenda il raggio delle 5h, oppure, se segna le 17h si prenda quello delle 7h30m, oppure, se segna le 13h10m quello che sulla scala delle ore rappresenta le 6h35m). Poi, tenendo il quadrante orizzontale, lo si ruoti sino a che l'ora dimezzata precedentemente calcolata punti in direzione del sole, o meglio, verso il punto dell'orizzonte in cui si proietta verticalmente il sole. In questa posizione, l'ora 12 del quadrante indica il punto cardinale NORD approssimativo. Per ulteriori chiarimenti riferirsi alla figura esemplificativa sottostante. Infine, per evitare errori grossolani sarà bene ricordare che in primavera e in estate, quando e' in vigore l'ora legale, bisogna togliere 1h in partenza. E se il sole è tramontato? Per orientarsi di notte occorre individuare la stella Polare che è l'ultima del timone della costellazione del Carro Minore, non è molto luminosa ma si trova abbastanza facilmente perché le stelle che la circondano lo sono ancora meno. Se tuttavia non dovessi riconoscerla (e le prime volte è un po' difficile) può aiutarti la luminosissima costellazione del Carro Maggiore, come mostrato nel disegno. PERICOLI Un viaggio in bici è un'avventura e qualche problema fa parte del gioco, l'importante è averlo previsto. Solo l'imprevisto può evolvere in disavventura. Animali: qualche anno fa una vespa si è incastrata nelle feritoie di areazione del mio caschetto e sono riuscito a liberarmene solo dopo che mi aveva iniettato tutto il veleno che aveva in corpo. Proteggetevi dagli insetti con occhiali, visiere, e caschetti dotati di reti anti-insetto e nello scacciarli o evitarli limitate al minimo manovre repentine che vi esporrebbero a rischi ulteriori. Se temete i cani randagi procuratevi uno scacciacani ad ultrasuoni (di solito hanno anche la funzione antiscippo) ma adoperatelo nell'interesse vostro, del cane e degli altri fruitori della strada. I gatti sfidano ogni legge statistica... se ne vedete uno intento ad attraversare la strada state pur certi che partirà non appena la collisione sarà inevitabile, quindi, massima allerta. Attenti anche agli uccelli, soprattutto in corrispondenza dei cavalcavia dove vengono ingannati dall'improvviso dislivello... mentre ne percorrevo uno sono stato colpito da una gazza... mi ha centrato sul fianco all'altezza del rene... un botto incredibile per essere un volatile... vi garantisco che non è stata una bella esperienza sia per me che per il povero animale... è proprio il caso di dire che ci ha rimesso le penne. Automobili: prediligete le strade poco trafficate a costo di qualche chilometro in più, tenete la destra (in alcuni stati esteri la sinistra) ma lasciate sempre un margine di

sicurezza dal ciglio della strada, segnalate per tempo i cambi di corsia e direzione, qualsiasi cosa accada evitate serpeggiamenti o manovre imprevedibili, tenete presenti gli ingombri dei vostri bagagli posteriori, bardate la bicicletta ed il vostro abbigliamento con rifrangenti ed accendete il proiettore anteriore e la luce di posizione posteriore non appena diminuisce la visibilità. Buche: evitatele solo se non vi costano acrobazie eccessive, meglio prendere una buca che cadere o essere investiti da una macchina, terreni sconnessi e buche vanno affrontati in piedi sui pedali per limitare i tormenti alla meccanica ed a se stessi. Metropoli: che nel traffico delle grandi città i ciclisti abbiano più probabilità di essere coinvolti in incidenti lo dicono le statistiche, io aggiungo che, se una pedalata per le strade del centro città vale il rischio, l'anonima e sterminata periferia possiamo attraversarla a bordo di un mezzo pubblico. Così, le borgate mal frequentate e gli squallidi dedali industriali ci limiteremo a guardarli dal finestrino. Pioggia: riduce la visibilità, diminuisce l'udibilità dei mezzi che sopraggiungono, compromette l'efficienza della frenata e peggiora la tenuta di strada (soprattutto su strisce segnaletiche e pavé), quindi, sgonfiate leggermente le gomme per aumentare la superficie di contatto con il suolo e procedete con prudenza. Non fatevi mai sorprendere dalla pioggia. Oltre a fermarvi temporaneamente potrebbe esporvi a dei disagi tali da compromettere il viaggio. Gli indumenti tecnici più evoluti sono impermeabili e traspiranti ma costosi e voluminosi, in alternativa potete proteggetevi con un completo impermeabile, economico e facilmente riponibile, purchè dotato di inserti di areazione, cappuccio, cuciture stagne e applicazioni rifrangenti. Ghette o calzari e guanti in neoprene completeranno il vostro equipaggiamento anti-pioggia, delle comuni buste di plastica possono costituire anche degli ottimi calzari di emergenza. I parafanghi in policarbonato pesano quasi nulla, non fanno rumore e sono utilissimi. Anche i bagagli, in caso di pioggia, devono essere coperti dagli appositi involucri impermeabili che si trovano in commercio, oppure, prima di riporre gli oggetti nelle borse infilateli in buste di plastica. Salite: la fatica, il traffico ed il sovraccarico le trasformano in esercizi di equilibrio durissimi. Affrontatele con rapporti agili ed a testa alta per poter localizzare ed assecondare le asperità della strada senza cambiamenti di direzione che potrebbero rivelarsi letali. Soprattutto sui cavalcavia e sulle salite isolate in distese pianeggianti prestate attenzione ad eventuali depositi di cemento solidificato sul ciglio della strada. A lasciare in giro queste autentiche trappole per ciclisti sono le betoniere che, all'aumentare della pendenza, lasciano cadere i residui di cemento ancora fresco rimasti sullo scivolo. ESPATRIO Dove non è richiesto documento di espatrio A chi viaggia in Europa non sono richiesti documenti alla frontiera all'interno dell'area di libera circolazione costituita dai nove Paesi aderenti al trattato di Schengen del 1992: Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna. Oltre che tra i Paesi UE indicati, i documenti di identità non sono richiesti al passaggio di frontiera fra l'italia e San Marino, l'italia e lo Stato del Vaticano, la Francia e il Liechtenstein, la Spagna e Andorra, fra i Paesi Scandinavi. Il viaggiatore deve comunque essere munito di documento d'identità da esibire al check-in dell'aeroporto o in albergo. Se siete in un paese che aderisce al trattato di Schengen e volete effettuare delle escursioni anche brevi in paesi confinanti che non aderiscono al trattato, avrete bisogno di Carta d'identità o Passaporto (es. vi trovate in Austria e volete andare in Slovenia).

Dove è sufficiente la carta d'identità La carta d'identità consente ai cittadini italiani di recarsi in tutti i Paesi UE più Andorra, Liechtenstein, Malta, Principato di Monaco, Norvegia, Svizzera e Turchia (per questo paese è necessario però esibire oltre alla carta di identità un visto). Perché il documento sia valido non deve essere scaduto (la validità del documento è di 5 anni) e che non rechi la scritta "non valida per l'espatrio". Dove è richiesto il passaporto Il passaporto è ammesso in tutti i Paesi i cui governi sono riconosciuti da quello italiano e viene rilasciato dalla questura di residenza ed è valido 5 anni, rinnovabile per altri 5, dopo dovrà essere rifatto ex novo. Per tutta la documentazione e le procedure di rilascio dovrete contattare l'ufficio passaporti della questura di residenza o consultate questo link. Dati gli elevati costi per chi non lo utilizza abitualmente, è anche possibile, per chi viaggia in gruppo, richiedere almeno un mese prima della data di utilizzo un passaporto collettivo, per un minimo di cinque e un massimo di cinquanta persone che viaggiano insieme. Viene intestato al capogruppo ed emesso in tante copie quante sono le frontiere da attraversare. I componenti del gruppo devono essere comunque in possesso della carta d'identità. Dove sono necessari i visti Per entrare in determinati Paesi non sono sufficienti la Carta di Identità o il Passaporto, occorre anche il Visto d'ingresso. Informazioni presso i Consolati. Ecco alcuni suggerimenti importanti che riguardano il passaporto: Prima di intraprendere un viaggio verificate che il vostro passaporto abbia almeno 6 mesi di validità residua dalla data prevista di partenza (molti Paesi con o senza visto, richiedono che la validità del passaporto sia almeno 6 mesi). Controllate che la marca da bollo sul passaporto sia valida per il periodo in cui volete effettuare il viaggio, altrimenti munitevi della stessa prima di partire (la marca da bollo scade con la scadenza del passaporto, quindi se il vostro passaporto scade domani, e voi avete applicato ed annullato la marca da bollo oggi, per partire domani, ve ne sarà richiesta una nuova). Firmate sempre il passaporto, la mancanza della firma potrebbe causarvi problemi per la richiesta di visti. Controllate infine che il vostro passaporto abbia delle pagine libere ove poter apporre il visto nel caso che il viaggio che volete intraprendere richieda anche questo, nel caso non ne aveste più a disposizione dovrete richiedere un nuovo passaporto. Copertura sanitaria e assicurazione All'interno dell'unione Europea il cittadino italiano che è in possesso del Mod. E111 ha diritto ad ricevere assistenza sanitaria gratuita. Il modello deve essere compilato e visitato dall'a.s.l (Azienda Sanitaria Locale) competente per il Comune di residenza. Il cittadino europeo ha diritto alle cure sanitarie entro i confini dell Unione Europea. Per Paesi quali: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Scozia, Spagna, Svezia, Finlandia, Islanda, e Norvegia la A.S.L. di residenza rilascia dei modelli di assistenza (E111 per turisti e E106 per i lavoratori) e tutte le informazioni necessarie alla tutela della salute. Per Croazia, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino, Slovenia sono state stipulate Convenzioni relativamente all'assistenza sanitaria. Anche in questo caso è bene informarsi presso la propria A.S.L. Per quanto riguarda le altre nazioni (Svizzera compresa) è opportuno che i turisti si muniscano di una assicurazione privata. Queste polizze vi garantiscono un assistenza 24 ore su 24, con personale altamente specializzato, che sarà in grado di mettervi a disposizione qualsiasi cosa di cui doveste aver bisogno (ricovero, ambulanza, rimpatrio con aereo ambulanza, assistenza medica specialistica, invio di medicinali urgenti che non reperite in loco, interprete, anticipo di contante ecc.). Per avere un'idea

dei costi e dei servizi offerti fatevi fare un preventivo on-line da Europassistance.. Tabella riepilogativa per stato estero Le informazioni riportate in questa tabella si riferiscono ai documenti necessari agli italiani che si recano in altri paesi europei. Si consiglia di controllare sempre presso le autorità competenti, soprattutto se necessario visto per l'espatrio. Si ricorda di controllare sempre la validità del documento per l'espatrio, sia esso carta d'identità, passaporto o visto. Contribuisci ad aggiornare questa tabella. Stato Albania Adorra Austria Belgio Bielorussia Bosnia Erzegovina Bulgaria Ceca, Repubblica Cipro Croazia Danimarca Estonia Documenti per l'espatrio, assistenza sanitaria, costumi e consuetudini locali Passaporto + Visto - E' consigliabile procedere a vaccinazioni per epatite A, epatite B, difterite, tetano, tifo e richiamo polio. - Il movimento della testa da destra a sinistra, che in Italia sarebbe interpretato come negazione, in Albania equivale ad un'affermazione, mentre il movimento del capo di assenso, secondo i criteri italiani, esprime una negazione. Carta d'identità - Consigliata la vaccinazione contro la meningite da zecche (la cui incidenza è peraltro rara), se si intende attraversare boschi e foreste nel periodo estivo. - L'uso di droghe, anche leggere, è considerato reato. - Chi deve portare con se sostanze stupefacenti per motivi terapeutici (es. metadone), deve essere provvisto di un certificato medico rilasciato dalla competente autorità italiana e tradotto in tedesco. Passaporto + Visto - Obbligo di Polizza assicurativa medica sanitaria riconosciuta dalle Autorità locali. E' possibile la stipula di tali assicurazioni all'atto dell'attraversamento della frontiera bielorussa. Le assicurazioni stipulate con altre compagnie (comprese quelle emesse in Italia) non sono riconosciute valide sul territorio bielorusso. Dichiarazione doganale in entrata ed in uscita della valuta posseduta (solo se la somma supera l'equivalente di 1.500 dollari USA). Si raccomanda di conservare le ricevute dei pagamenti, altrimenti si incorre, al momento di uscire dal Paese, nella confisca delle somme eccedenti non dichiarate. Passaporto Passaporto - Visto non necessario per soggiorni inferiori a 90 gg.- Obbligo di Assicurazione medica sanitaria valida anche in questo Paese. Passaporto - Anche per i minori passaporto individuale - Visto non necessario per soggiorni inferiori a 90 gg. per turismo (obbligatorio per lavoro o studio) - Consigliata polizza assicurativa sanitaria privata Passaporto - Visto non necessario per soggiorni inferiori a 90 gg. per turismo Carta d'identità - Consigliata polizza assicurativa sanitaria che preveda la copertura delle spese Carta d'identità - Mod. E111 Passaporto - Visto non necessario per soggiorni inferiori a 90 gg.

Finlandia Francia Germania Gibilterra Gran Bretagna (e Irlanda del Nord) Grecia Irlanda Islanda Jugoslavia Lettonia Liechtenstein Lituania Lussemburgo Macedonia Malta Moldova Monaco, Principato Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Romania San Marino Slovacca, Repubblica Slovenia Spagna nell'arco di 6 mesi Carta d'identità - Per i minori Passaporto - Mod. E111 Carta d'identità Carta d'identità - Mod. E111 Carta d'identità - Permesso di soggiorno per visita al Monte Athos - Mod. E111 - Consigliata polizza assicurativa sanitaria privata - Vietato l'accesso alle donne nella zona del Monte Athos Carta d'identità - Mod. E111 Carta d'identità - Per i minori Passaporto - Mod. E111 Passaporto con Visto e lasciapassare (alla frontiera) - Non vi sono limiti quantitativi all'introduzione di valuta straniera nel Paese. Gli stranieri in entrata ed anche in transito devono dichiarare alle Autorità doganali di frontiera al momento dell'entrata o del transito la valuta posseduta. Al momento della dichiarazione, è necessario farsi rilasciare apposita ricevuta, in mancanza della quale si rischia la confisca della valuta all'uscita dalla Jugoslavia. All'arrivo in Jugoslavia un visitatore deve recarsi presso un ufficio di polizia per le formalità di registrazione Passaporto - Visto - Consigliabili vaccini contro la difterite, l'encefalite trasmessa dalle zecche Carta d'identità - Visto non necessario per soggiorni inferiori a 90 gg. in 6 mesi - Servizio sanitario a spese del visitatore Passaporto - Visto non necessario per soggiorni inferiori a 90 gg. - Consigliata assicurazione medico sanitaria privata Passaporto Carta d'identità - Consigliata copertura assicurativa contro infortuni Passaporto + visto - Consigliata assicurazione medico sanitaria privata Carta d'identità Carta d'identità - Mod. E111 Passaporto - Visto non necessario per soggiorni inferiori a 90 gg. per turismo - Consigliata assicurazione medico sanitaria privata Passaporto - Consigliata assicurazione medico sanitaria privata Carta d'identità - Copertura sanitaria come in Italia Passaporto con validità 6 mesi - Visto non necessario per soggiorni turistici inferiori a 30 gg. Carta d'identità

Svezia Svizzera Ucraina Ungheria Carta d'identità - Passaporto per i minori - Mod. E111 Carta d'identità - Si segnala che ai fini del ricovero in una struttura ospedaliera pubblica o privata, il turista deve versare una cauzione, spesso di importo molto elevato e deve altresì provvedere a saldare il conto finale Passaporto + visto - Consigliata assicurazione medico sanitaria privata - Fortemente consigliata vaccinazione antidifterica - E' vivamente consigliabile portare con se il passaporto da mostrare in ogni non infrequente occasione di controllo da parte della polizia Carta d'identità - Passaporto per i minori - Visto non necessario per soggiorni turistici inferiori a 90 gg. - Eventuali spese mediche sono interamente a carico degli interessati.