VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA V.I.A. AI SENSI DEL d.lgs. 152/2006 (e s.m.i.) E DELLA l.r. 47/1998 (e s.m.i.)

Documenti analoghi
raccolta di tutta la documentazione tecnica costruttiva dell impianto;

Sommario. 1. Piano di dismissione delle opere Descrizione dei materiali prodotti Stima dei costi di dismissione dell impianto...

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA V.I.A. AI SENSI DEL d.lgs. 152/2006 (e s.m.i.) E DELLA l.r. 47/1998 (e s.m.i.)

Piano di dismissione delle opere. Sommario

Relazione Tecnica Asseverata MODIFICA NON SOSTANZIALE AIA

- PIANO DI RIPRISTINO -

DETERMINAZIONE. Estensore CRESCENZI ROBERTO. Responsabile del procedimento CRESCENZI ROBERTO. Responsabile dell' Area F. TOSINI

INDICE 1 INTRODUZIONE...2

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE

SCHEDA TECNICA N. (una per ogni tipologia di rifiuto da avviare a recupero)

PROGETTO DELLE INFRASTRUTTURE DELL'IMPIANTO DI RACCOLTA E TRATTAMENTO DI INERTI E MATERIALI EDILI

Allegati 115/08 INLINEA

Determinazione n.b0617 del 31 gennaio 2011 OGGETTO: REFECTA S.r.l. - Modifica alla Determinazione n.c2028 del 30/08/2010

Il sottoscritto. nato a Prov... il.. residente in... Prov... Via.. n. Codice fiscale. nella sua qualità di,

REPORT TECNICO SULLA MISCELAZIONE DEI RIFUTI NON PERICOLOSI

PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA

PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE. N in data

RELAZIONE TECNICA (art. 216 del D.Lgs. n. 152/06)

Provincia di Rimini SERVIZIO AGRICOLTURA, AMBIENTE, ENERGIA, LAVORO, SOCIALE, SCUOLA, F.P., POLITICHE COMUNITARIE, TURISMO

Regione Puglia. Comune di Monopoli DO MA N DA DI AIA PER UN IMP IANTO PER LA PRODUZIONE E LO STOCCAGGIO DI ESTERI METILICI (BIODIESEL), SITO IN

Città Metropolitana di Genova

SETTORE BONIFICHE E AUTORIZZAZIONI RIFIUTI

Determinazione del Dirigente del Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali. Il Dirigente del Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali

Determinazione del Dirigente del Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali

A SCOPO... 3 B OPERE DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI... 4 C OPERE DI COMPENSAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI... 7

PIANO DI RIPRISTINO AMBIENTALE

EMISSIONI IN ATMOSFERA

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore FRONZI GABRIELE. Responsabile del procedimento FRONZI GABRIELE

B - RELAZIONE TECNICA. Progetto Preliminare Nuovo Centro di Raccolta via Marconi, Ponte San Pietro (BG)

DETERMINAZIONE. Estensore OLIVIERI FERNANDO. Responsabile del procedimento OLIVIERI FERNANDO. Responsabile dell' Area. Direttore Regionale F.

EUREKAMBIENTE SRL Via Marinoni, Pianiga (VE)

PROGETTO DEFINITIVO. relativo ad un IMPIANTO DI RECUPERO DI RIFIUTI DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE (R.A.E.E.)

COMMITTENTE: PICENUM PLAST S.p.A. Via Fiastra, 27/M PETRIOLO (MC)

IL DIRIGENTE. - la suddetta istanza è stata presentata in occasione del rinnovo dell iscrizione citata in precedenza;

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE. SU PROPOSTA del Direttore della Direzione Regionale Attività Produttive e Rifiuti;

ALLEGATO A: recupero di rifiuti non pericolosi di cui all articolo 216 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152; Scheda Tecnica

SCHEDA A - INFORMAZIONI GENERALI

REGIONE LAZIO DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA' E RIFIUTI Area Ciclo Integrato dei Rifiuti Via Del Giorgione, Roma

CITTÀ DI TORINO SETTORE AMBIENTE E TERRITORIO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE. cronologico n. _255 del _19 agosto_ 2009

TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE

SCHEDA «I»: RIFIUTI 1. Sezione. I. 1 Tipologia del rifiuto prodotto

Sistema / Edificio / Argomento. Elaborato Livello Tipo / S tipo. Data 05/03/2014. Centrale / Impianto: Titolo Elaborato: RT - Relazioni GR AD 00139

1 SCOPO OPERE DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI OPERE DI COMPENSAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI...7

FASCICOLO DELL OPERA

SETTORE BONIFICHE E AUTORIZZAZIONI RIFIUTI

Determinazione del Dirigente del Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali. Il Dirigente del Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali

Relazione Tecnica Illustrativa Valutazione Preliminare

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO TERRITORIO. SU PROPOSTA del Dirigente dell Area Rifiuti, della Direzione regionale Energia, Rifiuti, Porti e Aeroporti ;

Allegato C PRESCRIZIONI

Determinazione del Dirigente del Servizio Valutazione Impatto Ambientale

Provincia di Vicenza Servizio Acqua Suolo Rifiuti

DETERMINAZIONE. Estensore GARDI PIERLUIGI. Responsabile del procedimento GARDI PIERLUIGI. Responsabile dell' Area F. TOSINI

Decreto Dirigenziale n. 76 del 18/07/2014

PIANO DI RIPRISTINO AMBIENTALE

DETERMINAZIONE. Estensore OLIVIERI FERNANDO. Responsabile del procedimento OLIVIERI FERNANDO. Responsabile dell' Area. Direttore Regionale F.

Il presente regolamento si riferisce alla gestione dei rifiuti speciali prodotti dalle attività di costruzione, demolizione e scavi, come dettagliati

Comune di Albavilla UFFICIO TECNICO Area Edilizia Urbanistica Attività Produttive

PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI

SETTORE BONIFICHE, AUTORIZZAZIONI RIFIUTI ED ENERGETICHE

IL DIRIGENTE DEL DIPARTIMENTO II ATTESA la propria competenza derivante dal Decreto REGDP/98/2013 del 18/12/2013;

DETERMINAZIONE. Estensore OLIVIERI FERNANDO. Responsabile del procedimento OLIVIERI FERNANDO. Responsabile dell' Area. Direttore Regionale D.

BILANCIO PRODUZIONE SCAVI (ai sensi dell art. 6 del R.R.P. n. 6/2006)

gruppo consiliare SìAMO VALLATA comitato cittadino

OGGETTO: invio atto 234 del 27/6/16.

PIANO DI RIPRISTINO AMBIENTALE DELL AREA

PROVINCIA DI VICENZA

CITTÀ METROPOLITANA DETERMINAZIONE N.

N. Codice CER Tipologia rifiuti Operazione richiesta. Quantità richiesta (Tonn./anno) scaglie di laminazione R4-R12-R13 5

ALLEGATO A REV. 1 (Aggiornamento AIA rilasciata con Atto Dirigenziale 8130/2012) ECOSAVONA S.r.l. Sezione Informativa.

PREMESSA E NORMATIVA DI RIFERIMENTO...

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE MODIFICA NON SOSTANZIALE (Art. 29-nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)

Determinazione del Dirigente del Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali. Il Dirigente del Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali

Valutazione di impatto ambientale Modifica impianto di recupero rifiuti

AREA AMBIENTE E TERRITORIO SERVIZIO GESTIONE E CONTROLLO AMBIENTALE DETERMINAZIONE N.

Ufficio di staff Gestione contributi regionali (Piano di Azione Ambientale) Termini specifici dettati da delibere regionali

DETERMINAZIONE. Estensore MAZZEO FORTUNATO. Responsabile del procedimento TUCCINI MORENO. Responsabile dell' Area F. TOSINI

Nell area sono presenti più tipologie di costruzioni, fisse al suolo.

PROCEDIMENTO AUTOMATIZZATO Artt. 5 e 6 del DPR 160/2010

COMUNE DI RAVANUSA PALAZZO DI CITTÀ VIA ROMA, RAVANUSA AG

DELIBERAZIONE N. 46/31 DEL

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO ECONOMICO E OCCUPAZIONALE. SU PROPOSTA del Direttore vicario della Direzione regionale Attività Produttive ;

La P.O. Gestione Rifiuti e Bonifiche Siti Inquinati

Dife SPA opera con successo da 40 anni nel settore dei servizi ambientali. Affronta, gestisce e risolve i problemi e le esigenze legate alla gestioni

DETERMINAZIONE. Estensore MAZZEO FORTUNATO. Responsabile del procedimento TUCCINI MORENO. Responsabile dell' Area F. TOSINI

Decreto Dirigenziale n. 599 del 14/12/2012

PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE. SU PROPOSTA del Direttore della Direzione Regionale Attività Produttive e Rifiuti;

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore LEONE FERDINANDO. Responsabile del procedimento GIANMARCO MARCELLI

SCHEDA «I»: RIFIUTI 1 1/7

DETERMINAZIONE. Estensore MAZZEI PAOLA. Resposabile del procedimento MARIA ROSARIA CIUFFI. Responsabile dell' Area L.FEGATELLI

SCHEDA «INT 6»: RACCOLTA E STOCCAGGIO OLI USATI 1, 2

PIANO DI DISMISSIONE

COMUNE DI FORLI' Area Servizi al Territorio SERVIZIO INNOVAZIONE IMPRESE E PROFESSIONISTI UNITA' SUAP

spica srl sede legale: s.s. 17 Zona Industriale-Area Autoporto, Sulmona (Aq) Località Noce Mattei Comune di Sulmona

PROVINCIA DI COMO PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE SETTORE ECOLOGIA E AMBIENTE

STABILIMENTO DI TARANTO. Ulteriore Documentazione per la Gestione Rifiuti

DE MICCO METALLI s.r.l. via Tagliatelle (viale delle Industrie) -Zona ASI San Marco Evangelista(CE)

Le fasi operative principali comprendono i seguenti passaggi:

ALLEGATO A. VALLONE S.r.l. P.IVA e C.F.: Sede Legale: Gestore :

PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA

Transcript:

REGIONE BASILICATA PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI TITO VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA V.I.A. AI SENSI DEL d.lgs. 152/2006 (e s.m.i.) E DELLA l.r. 47/1998 (e s.m.i.) Progetto per le attivita' di messa in riserva e recupero dei rifiuti non pericolosi con impianto mobile da utilizzare in modalita' fissa in area industriale del (PZ) F4 ingegneria srl via Nazario Sauro 112, 85100 Potenza Tel: +39 0971 1 944 797 - Fax: +39 0971 5 54 52 www.f4ingegneria.it - f4ingegneria@pec.it NEW ECOLOGY SYSTEM srl Sede legale: loc. Matina snc. - Area industriale di Tito (PZ) Sede operativa: loc. Matina snc. - Area industriale di Tito (PZ) Tel. +39 0971 1830952 email: newecologysystem@gmail.com Il Tecnico (ing. Pierfrancesco ZIRPOLI) Società certificata secondo le norme UNI-EN ISO 9001:2008 ed UNI-EN ISO 14001:2004 per l'erogazione di servizi di ingegneria (settore IAF: 34).

Sommario ambientale 2 1 Introduzione 3 2 Modalità operative 5 2.1 Fluidi di servizio 6 2.2 Componenti di impianto 6 2.3 Strutture metalliche 6 2.4 Materiale elettrico 7 2.5 Manufatti in muratura e strutture in calcestruzzo 7 1 / 7

ambientale 2 / 7

1 Introduzione La Società New Ecology System S.r.l. dispone di un impianto di recupero rifiuti ubicato nel nella relativa Zona Industriale. L impianto in oggetto è già autorizzato AUA dalla Provincia di Potenza Ufficio Ambiente (Determinazione Dirigenziale n. 49024 del 7.12.2016 rilasciata ai sensi del d.p.r. 59/2013) alle operazioni di recupero (in regime di procedura semplificata ai sensi dell art. 216 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i. nel rispetto dei requisiti di cui al d.m. 5.02.1998 e s.m.i.) R3, R4, R5, R10, R13. In particolare, il suddetto provvedimento di A.U.A. prevede quanto di seguito riportato: la Ditta può esercire le attività di sola messa in riserva (R13) dei rifiuti appartenenti alle tipologie 7.1, 7.6, 7.11 e 7.31bis di cui all allegato 1 Suballegato 1 al d.m. 5.02.1998 (e s.m.i.) fino alla pronuncia di compatibilità ambientale da parte della Regione Basilicata che deve essere comunicata a questo Ufficio almeno giorni prima dell avvio all esercizio delle attività di recupero (R5 e R10); la Ditta può comunque avviare le campagne mobili per il recupero dei rifiuti di cui al punto precedente secondo la procedura definita dalla D.G.P. n. 228 del 30.06.2013 e secondo le prescrizioni indicate nella D.D. della Regione Basilicata n. 19AB.2016/D.00114 del 23.02.2016. Il suddetto impianto ricade in zona D1 del suddetto agglomerato industriale di Tito in un lotto di circa 11.700 m 2 (interamente recintato) composto da: un capannone di circa 2.000 m 2 con all interna una pressa per la riduzione volumetrica dei rifiuti; un area esterna preposta allo stoccaggio in cumuli (coperti da teli in pvc) dei rifiuti inerti; una tettoia preposta alla copertura di un impianto di preselezione delle frazioni secche. Si specifica che è in corso d opera, sulla base del permesso a costruire ottenuto in data 09.06.2016 (p.d.c. 21/2016), la chiusura della suddetta tettoia in un nuovo capannone (le cui caratteristiche planimetriche sono rappresentate nell elaborato grafico Piante, prospetti e sezioni. Si specifica infine che è stata inoltrata in data 15.09.2016 al suddetto SUED del Comune di Tito anche una richiesta di permesso di costruire per la realizzazione di ulteriori due tettoie necessarie alla copertura di alcune frazioni di rifiuti. La realizzazione è stata autorizzata con p.d.c. n. 4/2017. L ubicazione all interno del lotto e le caratteristiche dimensionali delle suddette tettoie sono riportate negli elaborati grafici depositati unitamente alla presente relazione. Al fine di inserire le attività di cui alla lettera R12 (come riportato nella nota 7 dell allegato C parte IV d.lgs. 152/2006) ed incrementare unicamente i flussi in attività R13, la Società New Ecology System S.r.l. ha presentato regolare istanza alla Provincia di Potenza Ufficio Ambiente in data 23.01.2017 per il passaggio al regime autorizzativo ordinario ai sensi dell art. 208 del d.lgs. 152/2006 (e s.m.i.). Nell ambito del suddetto passaggio si prevede (come meglio dettagliato di seguito): l inserimento dell attività R12 per alcune frazioni; l incremento dei flussi annui in attività R13; la rimodulazione delle aree esterne e quindi degli stoccaggi istantanei (R13); l inserimento di alcuni nuovi codici CER da gestire in attività R13; 3 / 7

la chiusura della tettoia preposta alla copertura del suddetto impianto di preselezione delle frazioni secche, per la quale è stato già ottenuto il permesso a costruire in data 09.06.2016; la realizzazione di due tettoie preposte alla copertura dei rifiuti in uscita dalle operazioni già autorizzate, per le quali è stato già ottenuto regolare permesso di costruire n. 4/2017. La suddetta idea progettuale, si configura come variante sostanziale alla citata Determinazione Dirigenziale n. 49024/2016 tale da comportare l implementazione della procedura di cui ai all art. 208, comma 19 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i. comprensiva dell endoprocedimento di cui all art. 269 (autorizzazione alle emissioni in atmosfera) del medesimo Decreto Legislativo. Si rappresenta che gli scarichi idrici (acque meteoriche di prima pioggia dei piazzali, acque meteoriche bianche dei pluviali, acque derivanti da eventuali percolamenti ed acque civili) confluiscono in rete fognaria di gestione del Consorzio ASI previo specifico rapporto contrattuale con il suddetto Consorzio. Il presente elaborato ha come finalità quella di illustrare le operazioni che si intendono mettere in atto nel caso di cessazione delle attività e ripristino e sistemazione finale dell area. 4 / 7

2 Modalità operative Viste le finalità, la tipologia e la rilevanza plano volumetrica delle strutture che saranno presenti e funzionali all impianto in esame, un eventuale futuro intervento di ripristino ambientale dell area si colloca molto avanti nel tempo anche in relazione alla valenza strategica che la pianificazione di settore attribuisce alla tipologia di impianto proposta nella gestione dei rifiuti. Non è quindi realistico delineare oggi un dell area anche tenendo conto del fatto che l inserimento dell opera nel contesto territoriale è stato già approfonditamente valutata in fase progettuale e che pertanto parte degli elementi architettonici, se non tutti, potranno essere oggetto di valorizzazione, anziché di dismissione, una volta terminata la loro funzione tecnologicoproduttiva. Data la destinazione d uso dell area è presumibile che anche a fine vita dell impianto le opere edilizie (capannone, tettoie, piazzali, ecc.) possano subire solo una eventuale opera di ristrutturazione per destinare l intera area ad una nuova attività produttiva, nel pieno rispetto della destinazione d uso dell area. Il resto delle opere impiantistiche potranno essere oggetto di dismissione. Ad oggi si può affermare che la fase di dismissione dell impianto verrà preceduta da una fase di sviluppo dettagliato del progetto relativo e della sua programmazione che, in linea di massima, includerà le seguenti fasi: - raccolta di tutta la documentazione tecnica costruttiva dell impianto; - suddivisione dell impianto in aree omogenee; - identificazione dei manufatti da riutilizzare; - identificazione dei componenti alienabili; - predisposizione per ogni area omogenea di liste dettagliate dei materiali e componenti presenti suddivisi per tipologia e per necessità di trattamento; - determinazione riassuntiva dei quantitativi della varie tipologie dei materiali; - determinazione delle necessità delle aree di stoccaggio ed identificazione delle stesse; - determinazione delle necessità delle aree di trattamento, identificazione delle stesse e progettazione della loro attrezzatura; - identificazione delle destinazioni finali delle varie tipologie di materiali; - programmazione delle attività. Sulla base di tale programma le attività di dismissione si svolgeranno in accordo alla seguente sequenza: - preparazione delle aree di stoccaggio; - preparazione e attrezzatura delle aree di trattamento; - raccolta, trattamento e smaltimento di eventuali fluidi di servizio; - smontaggio ed immagazzinamento di tutti i componenti alienabili; - smontaggio dei componenti meccanici non alienabili e separazione di quelli da trattare; - smontaggio dei componenti elettrici e loro separazione per tipologia; - eventuale demolizione delle strutture metalliche e delle tubazioni e separazione di quelle da trattare; - decontaminazione di tutte le apparecchiature meccaniche che lo richiedano; 5 / 7

- taglio, stoccaggio e trasporto di tutti i rottami metallici; - eventuale demolizione delle opere in muratura; - eventuale demolizione delle opere in calcestruzzo; - sgombero delle aree. La dismissione dell impianto comporterà l attività di rimozione di componenti, smantellamento di strutture e demolizioni di manufatti ma saranno previste anche le attività necessarie a valutare un eventuale contaminazione ed il conseguente intervento di bonifica del suolo e del sottosuolo e acque sotterranee. L attività di smantellamento dell impianto riguarderà pertanto il trattamento, la manipolazione, e lo smaltimento delle seguenti tipologie di apparecchiature e materiali di risulta. 2.1 Fluidi di servizio Per quanto riguarda i fluidi di servizio si può presupporre che lo smaltimento di tali sostanze non porrà alcun problema particolare rispetto alle procedure normalmente seguite durante l esercizio dell impianto stesso. 2.2 Componenti di impianto Molti dei componenti di impianto risulteranno facilmente alienabili in considerazione del loro stato di funzionalità ed efficienza. Rientrano sicuramente in tali tipologie di componenti: i motori elettrici, i trasformatori, le batterie, le pompe, i ventilatori ecc. relativamente ai componenti non alienabili, essi sono per lo più costituiti da apparecchiature meccaniche e pertanto il loro trattamento e la loro finalità potrà essere assimilata a quella delle strutture metalliche. Le modalità costruttive degli impianti previsti sono tali da garantire, previa verifica della loro funzionalità ed efficienza, un loro completo smontaggio ed eventuale riutilizzo in altri impianti. 2.3 Strutture metalliche Rientrano in tale tipologia le strutture metalliche di supporto (pipe racks e supporti) le strutture di servizio (scale, passerelle, grigliati), le tubazioni ed i loro ausiliari di linea, le lamiere di rivestimento, le carpenterie metalliche costituenti le strutture degli edifici e, come detto, tutti i componenti di impianto non alienabili, quali: serbatoi, valvole ecc. Per tutti tali materiali la destinazione finale, verificata l impossibilità di riutilizzo in altri impianti simili, sarà quella di essere conferiti come rottami a stabilimenti siderurgici. A tal fine le attività di smantellamento saranno effettuate secondo la seguente sequenza: - separazione di materiali non ferrosi (quali materiali di coibentazione termica, gomma, filtri ecc.), che richiedono per il loro smaltimento il conferimento a ditte specializzate ed autorizzate; - separazione dei materiali, componenti ed apparecchiature che risulteranno inquinanti da incrostazioni di oli o lubrificanti; 6 / 7

- decontaminazione dei suddetti materiali in un area di trattamento che verrà specificatamente attrezzata allo scopo; - rottamazione di tutti i materiali risultanti dalle demolizioni e dai trattamenti fino a dimensioni adattate alla fusione siderurgica. 2.4 Materiale elettrico I materiali di tale tipologia che non consistano in componenti alienabili rientrano essenzialmente nelle seguenti categorie: - materiali conduttori quali cavi elettrici o condotti da conferire a ditte specializzate per il recupero di rame o alluminio; - materiale da avviare a discarica. 2.5 Manufatti in muratura e strutture in calcestruzzo Come detto in precedenza, data la destinazione d uso dell area, non si ritiene economicamente sostenibile perseguire una completa demolizione dei manufatti esistenti (piazzali, capannoni, tettoie) pertanto si prediligerà la conservazione dei manufatti per una successiva attività produttiva e quindi per tutte le parti edificate in muratura e calcestruzzo relative ad edifici, fabbricati, opere di contenimento, recinzioni ecc. si proporrà un progetto di valorizzazione o riutilizzo da concordare con gli Enti competenti; qualora ciò non fosse possibile si procederà alla demolizione. Il materiale di risulta, in funzione delle situazioni locali esistenti all atto della dismissione verrà prioritariamente utilizzato come inerte o, se non sarà possibile, verrà conferito a discarica. 7 / 7