CONVEGNO PSICOLOGIA DEL LAVORO, AZIONI DI MIGLIORAMENTO E SALUTE ORGANIZZATIVA Le opportunità della valutazione del rischio stress: stato dell arte, buone prassi ed esperienze a confronto Piani di attività ed interventi di promozione del Benessere degli SPISAL nel Veneto 6 DICEMBRE 2013 Antonia Ballottin Spisal ulss 20 Verona
PROGRAMMA REGIONALE PER L ERGONOMIA OCCUPAZIONALE Piano attività 2013 2015 (Dgrn. 1760 del 03 ottobre 2013)) Promuovere il miglioramento della qualità del lavoro e della salute dei lavoratori attraverso l applicazione sistematica dei principi ergonomici negli ambienti di lavoro. OB. 1 Monitoraggio delle pratiche ergonomiche svolte dai Servizi SPISAL delle Aziende ULSS della Regione OB. 2 Definizione del profilo di rischio ergonomico in alcuni comparti produttivi del Veneto (edilizia, istituti bancari) OB. 3 Sperimentazione/ricerca di metodi e strumenti di valutazione del rischio ergonomico e del rischio da stress lavoro-correlato in relazione ad età e genere in specifici ambiti (es. contesto sanitario) OB. 4 Formazione rivolta al Sistema Regionale della Prevenzione e a soggetti esterni OB. 6 Produzione e aggiornamento/revisione di documenti e linee guida operative OB. 5 Coordinamento delle azioni per la prevenzione e contrasto del disagio negli ambienti di lavoro e promozione del benessere organizzativo (in attuazione della L.R. 8/2010) RESPONSABILITÀ Coordinatore del Programma Regionale: dott. DorianoMagosso Direttore SPISAL AULSS n. 17 Referente scientifico obiettivo 5: dr.ssa Antonia Ballottin Psicologa presso SPISAL AULSS n. 20
Legge regionale 22 gennaio 2010, n. 8 Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Articolo 3 FORMAZIONE Articolo 4 INFORMAZIONE e RICERCA Articolo 5 OSSERVATORIO REGIONALE SUL MOBBING, DISAGIO LAVORATIVO E STRESS PSICO-SOCIALE NEI LUOGHI DI LAVORO Articolo 6 SPORTELLI DIASSISTENZA ED ASCOLTO SUL MOBBING, DISAGIO LAVORATIVO E SULLO STRESS PSICO SOCIALE NEI LUOGHI DI LAVORO Articolo 7 CENTRI DI RIFERIMENTO PER IL BENESSERE ORGANIZZATIVO
Articolo 6 SPORTELLI DIASSISTENZA ED ASCOLTO SUL MOBBING, DISAGIO LAVORATIVO E SULLO STRESS PSICO SOCIALE NEI LUOGHI DI LAVORO Soggetti attuatori Destinatari Le aziende ULSS istituiscono, anche a livello di singolo distretto, sportelli di assistenza ed ascolto a) fornire informazioni ed indicazioni sui diritti dei lavoratori e sui relativi strumenti di tutela; b) orientare il lavoratore presso le strutture di supporto presenti nella Regione. ATTIVO IN TUTTI GLI SPISAL DELLA AZIENDE ULSS DELLA REGIONE VENETO Monitoraggio delle modalità di applicazione della procedura adottata dagli Sportelli di assistenza e ascolto sul disagio lavorativo degli SPISAL e della registrazione delle attività in PrevNet (art. 8 L.R. n.8 del 22.1.2010).
Articolo 7 CENTRI DIRIFERIMENTO PER IL BENESSERE ORGANIZZATIVO Soggetti attuatori Compiti Ogni azienda ULSS del comune capoluogo di provincia istituisce un centro di riferimento per il benessere organizzativo al lavoro a) accertamento dello stato di disagio psico sociale o di mala3a del lavoratore ed eventuale indicazione del percorso terapeutico di sostegno, cura e riabilitazione. b) individuazione delle eventuali misure di tutela da adottarsi da parte dei datori di lavoro nelle ipotesi di rilevati casi di disagio lavorativo. c) supporto agli SPISAL nelle verifiche sui luoghi di lavoro in tema di valutazione dei rischi psico sociali ai sensi dell'ar5colo 28 del decreto legislativo n. 81 del 2008 e successive modificazioni. ATTIVO IN 6 ULSS CAPOLUOGO DIPROVINCIA DELLA REGIONE VENETO Nei centri è istituito il collegio multidisciplinare di specialistimedici e psicologi Definizione di linee di indirizzo/procedure operative per la rete dei Centri di riferimento provinciali per il benessere organizzativo in particolare in relazione alle funzioni di cui ai punti a) e c) dell art. 7 L.R.n.8 del 22.1.2010
Articolo 3 -FORMAZIONE Soggetti attuatori Destinatari La Giunta regionale, anche attraverso le aziende unità locali socio-sanitarie (ULSS), approva progetti di formazione rivolti prioritariamente ai seguenti soggetti: a) medici di medicina generale; b) operatori dei servizi SPISAL e di salute mentale delle aziende ULSS; c) operatori degli sportelli di assistenza ed ascolto sul mobbing, sul disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale nei luoghi di lavoro di cui all articolo 6; d) componenti dei comitati e delle commissioni regionali sulle pari opportunità e sul fenomeno del mobbing -Formazione operatori degli Sportelli di assistenza e ascolto sul disagio lavorativo (c) - Formazione degli operatori dei Centri di riferimento provinciali (b) -Formazione degli operatori Spisalper attività di vigilanza e controllo in azienda in relazione alla valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato -Attività di informazione in ogni provincia in relazione alla valutazione e prevenzione delle condizioni di stress e disagio lavoro correlato
Articolo 3 -FORMAZIONE Soggetti attuatori Destinatari La Giunta regionale, anche attraverso le aziende unità locali socio-sanitarie (ULSS), approva progetti di formazione rivolti prioritariamente ai seguenti soggetti: a) medici di medicina generale; b) operatori dei servizi SPISAL e di salute mentale delle aziende ULSS; c) operatori degli sportelli di assistenza ed ascolto sul mobbing, sul disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale nei luoghi di lavoro di cui all articolo 6; d) componenti dei comitati e delle commissioni regionali sulle pari opportunità e sul fenomeno del mobbing -Formazione operatori degli Sportelli di assistenza e ascolto sul disagio lavorativo (c) - Formazione degli operatori dei Centri di riferimento provinciali (b) -Formazione degli operatori Spisalper attività di vigilanza e controllo in azienda in relazione alla valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato -Attività di informazione in ogni provincia in relazione alla valutazione e prevenzione delle condizioni di stress e disagio lavoro correlato
Articolo 8 - MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Soggetti attuatori Destinatari La Giunta regionale, anche attraverso le aziende unità locali socio-sanitarie (ULSS), approva progetti di formazione rivolti prioritariamente ai seguenti soggetti: a) il resoconto delle azioni e degli interventi intrapresi, in particolare di quelli previsti dagli articoli 3, 4, 6 e 7, ed una prima valutazione circa la corrispondenza di tali elementi ai risultati attesi dalla legge; b) l elenco delle iniziative attivate per assicurare la più ampia diffusione e conoscenza della presente legge. -Monitoraggio delle attività dei Centri di riferimento provinciali. - Monitoraggio delle modalità di applicazione della procedura adottata dagli Sportelli di assistenza e ascolto sul disagio lavorativo -Monitoraggio dell attività di vigilanza SLC nelle aziende da parte degli SPISAL, secondo documento del Coordinamento tecnico interregionale P.I.S.L.L.
Proposta iniziative di raccordo con Ordine degli Psicologi In relazione al PROGRAMMA REGIONALE PER L ERGONOMIA OCCUPAZIONALE: Coordinamento delle azioni per la prevenzione e contrasto del disagio negli ambienti di lavoro e promozione del benessere organizzativo (Dgr n. 1760 del 03 ottobre 2013) - Monitoraggio delle condizioni di MOBBING, DISAGIO E STRESS PSICO SOCIALE NEI LUOGHI DI LAVORO - Iniziative di formazione comuni