LEGGE ANTICORRUZIONE n. 190 del 6 novembre 2012 (in vigore dal 28 novembre 2012)

Documenti analoghi
Art. 41 del DECRETO LEGISLATIVO 25 maggio 2016, n. 97

La L. 190 Anticorruzione e le implicazioni per la Pubblica Amministrazione Milano, 12 e 13 marzo 2013

Legge n. 190/2012 SOGGETTI COMPETENZE/ADEMPIMENTI TERMINI RIFERIMENTI NORMATIVI. DPCM di istituzione e disciplina del Comitato interministeriale

SOGGETTI COMPETENZE/ADEMPIMENTI TERMINI RIFERIMENTI NORMATIVI

COMUNE DI PIOBBICO Provincia di Pesaro e Urbino

Responsabile per la trasparenza e piano triennale per la prevenzione della corruzione. a cura di prof. avv. Pierluigi Mantini

Comune di Villata PROVINCIA DI VERCELLI VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N.18

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE

COMUNE DI VAILATE Provincia di Cremona

Piano triennale di prevenzione della corruzione triennio (LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012)

UNIONE LOMBARDA DEI COMUNI DI BELLUSCO E MEZZAGO Provincia di Monza e della Brianza (MB)

COMUNE DI ZUMAGLIA PROVINCIA DI BIELLA PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI RETORBIDO (Provincia di Pavia) COPIA

Piano triennale di prevenzione della corruzione (a carattere provvisorio-transitorio)

COMUNE DI CONDOVE VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 6 OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE 2018/2020

PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO Triuggio (MB) - Via Vittorio Veneto, 19 - Tel Fax L.R N.

COMUNE DI SANFRONT PROVINCIA DI CUNEO PRIME MISURE PROPEDEUTICHE ALLA DEFINIZIONE DEL PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE

LEGGE 6 novembre 2012, n. 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione

DECRETO DEL PRESIDENTE N. 2 DEL

VERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 29 GENNAIO L anno 2016 il giorno ventinove del mese di gennaio alle ore si è riunita, in

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE A CARATTERE PROVVISORIO E TRANSITORIO

PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Il ruolo del Sindacato nei piani Anti Corruzione, per la trasparenza e la legalità

Comune di Palena Provincia di Chieti Touring Club Italiano

COMUNE DI CAVAGNOLO Provincia di Torino PIANO PROVVISORIO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. ai sensi della Legge 6 novembre 2012, n.

Disposizioni per la prevenzione e repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione. (Legge 6 novembre 2012, n.

Comune di Limone Piemonte

DECRETO DEL SINDACO N 8 DEL

Piano triennale di prevenzione della corruzione (a carattere provvisorio transitorio)

DELIBERAZIONE N. 28: APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI STAZZEMA Medaglia d Oro al Valor Militare PROVINCIA DI LUCCA

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA

BOZZA PIANO TRIENNALE PROVVISORIO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Verbale n. 6 Seduta del L anno duemila sedici, il giorno trenta del mese di gennaio, presso la sede sociale, della Amalfi Mobilità srl, L

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PRIME MISURE

PIANO TRIENNALE 2016/2018 PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COPIA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE 08/01/2014 N. 1 OGGETTO: LEGGE 190 DEL NOMINA RESPONSABILE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

2.2 Il Dipartimento della Funzione Pubblica 2.3 Il responsabile della prevenzione della corruzione

Comune di Limone Piemonte

La normativa sull anticorruzione

Agenzia Mobilità Metropolitana Torino ESTRATTO DAL VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO D AMMINISTRAZIONE

COMUNE DI ALTISSIMO Provincia di Vicenza

COMUNE DI CASTELVECCHIO DI ROCCA BARBENA (PROVINCIA DI SAVONA) PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO

I NUOVI REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Legge n.190/2012 e successive modificazioni.

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale

IPAB SS. ANNUNZIATA VIA ANNUNZIATA GAETA

COMUNE DI BESENELLO Provincia Autonoma di Trento VERBALE DI DELIBERAZIONE N 13 DELLA GIUNTA COMUNALE

COMUNE DI SALCEDO (Provincia di Vicenza)

COMUNE DI CAFASSE PROVINCIA DI TORINO

Comune di MAGNAGO Piazza Italia n. 1 - MAGNAGO. Relazione Responsabile per la prevenzione della corruzione

Deliberazione del Direttore Generale N Del 12/06/2013

COMUNE DI DIPIGNANO ( PROVINCIA DI COSENZA)

COMUNE DI PRECI PIANO PROVVISORIO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. (art. 1, comma 8 e 9 della legge 6 novembre 2012, n. 190)

Comune di Codogno. Provincia di Lodi

EUROPA E ITALIA A CONFRONTO: L EVOLUZIONE DEL PRINCIPIO DI TRASPARENZA

DELIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Piano Triennale Anticorruzione e Trasparenza

La riforma Madia e gli schemi dei decreti attuativi

COMUNE DI CERES PROVINCIA DI TORINO PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Relazione annuale del responsabile della prevenzione della corruzione

Casa di riposo Alessandro Riberi Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza Via Nazionale Stroppo Cn

Città di Villorba Provincia di TREVISO

;:::=================================;

CONSORZIO ACQUEDOTTO VAL NURE BETTOLA DELIBERA DI AMMINISTRATORE UNICO

COMUNE DI GRAVELLONA LOMELLINA Provincia di Pavia INQUADRAMENTO GENERALE DEL SISTEMA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA

Piano triennale di prevenzione della corruzione

N. 11 Del 06/02/2017

SANITAS SERIATE SRL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Gennaio 2016

COMUNE DI CADREZZATE PROVINCIA DI VARESE Via Vittorio Veneto, (VA) Tel Fax PEC:

C:\bak-new\ORDINE CHIMICI\2016-OC\Piano Anticorruzione Ordine doc

REPUBBLICA ITALIANA CITTA DI MAZARA DEL VALLO {} DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE. Atto n. 10 del 30/01/2015

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

P R O V I N C I A D I F O G G I A PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

AZIENDA SANITARIA LOCALE - A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE D.P.G.R. N DEL

Assume la presidenza l Ing. MORCIANO Ippazio Antonio in qualità di SINDACO. Partecipa il SEGRETARIO COMUNALE Dr.ssa Donatella POLIGNONE.

PG.N /2014 Comune di Bologna Segretario Generale ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Comune di Pasiano di Pordenone

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROVVISORIO-

PIANO PROVVISORIO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

AZIENDA OSPEDALIERA G. Rummo BENEVENTO

DECRETO PRESIDENZIALE N 6 DEL 31/01/2017 OGGETTO: ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA

D.Lgs.231/2001 e Ddl anticorruzione

COMUNE DI VILLANOVA DEL GHEBBO P R O V I N C I A D I R O V I G O

SEGRETARIO GENERALE AREA STRATEGICA: AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE, CITTADINI, TRASPARENZA E DIALOGO

COMUNE DI ROTTOFRENO PROVINCIA DI PIACENZA

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (Legge 6 novembre 2012 n. 190)

Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza OPERA PIA ISTITUTO SANTA LUCIA Via Principe di Belmonte, 105 PALERMO Codice Fiscale:

FARMACIA CONCORDIA SRL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE PROVINCIA DI BOLOGNA

Direzione Generale. DISPOSIZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 06 del 25 marzo 2016

Piano triennale di prevenzione della corruzione provvisorio

Comune di Palazzo San Gervasio Provincia di Potenza

COMUNE DI CASALE SUL SILE

COMUNE DI MONTRESTA - Provincia di Oristano VIA S.M. DELLA NEVE MONTRESTA - C.F Tel Fax

Piano triennale di prevenzione della corruzione 2013/2015

SOCIETÀ CONSORTILE A R. L. LANGHE MONFERRATO ROERO

DECRETO DEL COMMISSARIO

Transcript:

LEGGE ANTICORRUZIONE n. 190 del 6 novembre 2012 (in vigore dal 28 novembre 2012)

L AUTORITA NAZIONALE ANTICORRUZIONE (art. 1, c. 2 e 3 ) La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l integrità delle amministrazioni Pubbliche (CIVIT) opera quale Autorità Nazionale Anticorruzione e svolge attività di controllo, prevenzione e contrasto al fenomeno dell illegalità. Poteri: - Collabora con i paritetici organismi stranieri, con le organizzazioni regionali ed internazionali competenti; - Approva il Piano nazionale anticorruzione, predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica; - Analizza le cause ed i fattori della corruzione ed individua gli interventi, che ne possono favorire la prevenzione e il contrasto;

- Esprime pareri facoltativi agli organi dello Stato ed a tutte le amministrazioni pubbliche, in materia di conformità di atti e comportamenti dei funzionari pubblici alla legge, ai codici di comportamento e ai contratti, collettivi e individuali, regolanti il rapporto di lavoro pubblico; - Esprime pareri facoltativi in materia di autorizzazioni, di cui all'articolo 53 del D.Lgs n.165/2001, per lo svolgimento di incarichi esterni da parte dei dirigenti amministrativi dello Stato e degli enti pubblici nazionali; - Esercita la vigilanza ed il controllo sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dalle Pubbliche amministrazioni in applicazione della legge n. 190/2012; - Riferisce al Parlamento, presentando una relazione entro il 31 dicembre di ciascun anno, sull'attività di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e sull'efficacia delle disposizioni vigenti in materia.

Per l'esercizio delle attribuzioni di vigilanza e controllo, la Commissione esercita poteri ispettivi, mediante richiesta di notizie, informazioni, atti e documenti alle pubbliche amministrazioni, ed ordina l'adozione di atti o provvedimenti, richiesti dai Piani Anti-corruzione e dalle regole sulla trasparenza dell'attività amministrativa e dalle altre disposizioni vigenti. La Commissione può ordinare la rimozione di comportamenti o atti contrastanti con i piani e le regole sulla trasparenza. La Commissione e le amministrazioni interessate danno notizia, nei rispettivi siti web istituzionali, dei provvedimenti adottati.

Il Dipartimento della funzione pubblica: Coordina l'attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione elaborate a livello nazionale e internazionale; Promuove e definisce norme e metodologie comuni per la prevenzione della corruzione, coerenti con gli indirizzi, i programmi e i progetti internazionali; Predispone il Piano nazionale anticorruzione (trasmesso e approvato dalla CiVIT); Definisce modelli standard delle informazioni e dei dati occorrenti per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla legge n. 190/2012;

Il Dipartimento della funzione pubblica Definisce criteri per assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione e misure per evitare sovrapposizioni di funzioni e cumuli di incarichi nominativi in capo ai dirigenti pubblici, anche esterni. Opera secondo linee di indirizzo adottate da un Comitato Interministeriale istituito e disciplinato con D.P.C.M., che ha il compito di fornire indirizzi attraverso l elaborazione di LINEE GUIDA (P.N.A.) Il Comitato è stato istituito con il D.P.C.M. 16 gennaio 2013.

IL PREFETTO Su richiesta, fornisce il necessario supporto tecnico e informativo agli enti locali, anche al fine di assicurare che i Piani siano formulati e adottati nel rispetto delle linee guida contenute nel Piano nazionale approvato dalla Commissione (art. 1, comma 6, L. 190/2012). Presso ogni Prefettura, è istituito un elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa operanti nei medesimi settori. (c.d. white list, art. 1, comma 52, L. 190/2012). Le società iscritte nel predetto elenco sono tenute a comunicare ogni variazione dell'assetto proprietario e degli organi sociali entro 30 gg. dalla data della modifica (art. 1, comma 55, L. 190/2012).

L'organo di indirizzo politico individua (di norma tra i dirigenti di ruolo di prima fascia in servizio) il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione. L'organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile, entro il 31 gennaio di ogni anno adotta il Piano triennale di prevenzione della corruzione, curandone la trasmissione al Dipartimento della funzione pubblica. Il responsabile, entro lo stesso termine, definisce procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione.

IL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (art. 1, c. 9) deve: a)individuare le attività, nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, anche raccogliendo le proposte dei dirigenti; b) Prevedere, per le attività individuate ai sensi della lettera a), meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni, idonei a prevenire il rischio di corruzione; c) Prevedere obblighi di informazione nei confronti del responsabile, chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del piano; d) Monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;

a) Monitorare i rapporti tra l'amministrazione ed i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione; b) Individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge. L'attività di elaborazione del piano non può essere affidata a soggetti estranei all'amministrazione. La mancata predisposizione del piano e la mancata adozione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti costituiscono elementi di valutazione della responsabilità dirigenziale.

SANZIONI a carico del Responsabile anticorruzione (D.Lgs. 33/2013, art. 46) Dirigenziale per inadempimento agli obblighi di pubblicazione o mancata predisposizione del PTTI, salvo che le cause non siano a lui imputabili.