dicembre 2011 3,00 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1 comma 1, LO/MI Roserio. 030 Identità nascoste. Nel carcere di Paliano si entra con un nome e si esce con un altro. Reportage dalla rocca che accoglie un quarto dei pentiti italiani.
fotografie e testo lara ciarabellini ritornare nei balcani a venti anni dalla guerra. e scoprire che la cenere è ancora calda. A 16 anni dalla fine di un conflitto iniziato giusto vent anni fa (era il marzo del 1992), la Bosnia Erzegovina si trova in un profondo e interminabile dopoguerra, di cui credo sia un dovere morale raccontare le cicatrici. A un occhio superficiale che percepisce i toni quotidiani tipici dell Europa, presenti nei cinema o nei festival e resi esotici dalla magia della cultura ottomana, può sfuggire quel malessere invisibile che ancora si respira in un Paese, dove al di là delle normalità nascoste dietro una parola apparentemente pacificante come riconciliazione, fa ancora capolino l intolleranza etnica. Il mio progetto fotografico parte dall analisi di questa situazione sociale e delle microscosse che ne minano il precario equilibrio, per comprendere quali siano le radici del caos che avvelena il futuro dei Balcani. Una confusione che deriva dal disconoscimento della memoria, denigrata nei luoghi del dolore dagli stessi carnefici, e dalla perpetuazione dello spirito nazionalista evidente, per esempio, nei diversi programmi scolastici dedicati a serbi, croati e musulmani bosniaci, che confondono vincitori e vinti, aggressori ed aggrediti. A questo si aggiunge la propaganda dei politici e dei leader religiosi che alimentano la paura del proprio fratello, sentimento difficile da maneggiare nell ancora indefinito contesto ereditato dagli accordi di Dayton del 1995, attuale Costituzione di questo Paese formato da due entità distinte e con molti poteri autonomi, la federazione croato-bosniaca e la repubblica serba, che sopravvivono ai continui sussulti secessionisti grazie a un delicato -e fragile- sistema di relazioni nazionali e internazionali. fotoreportage urbano a cura di polifemo www.polifemo.org Polifemo è un associazione di fotografi professionisti con base a Milano, che si propone di diffondere la cultura dell immagine e della comunicazione visiva. 16 030 dicembre 11
pace fredda Per recuperare i resti umani nelle fosse comuni, giovani volontari donano il proprio tempo. Nella foto, sono ritratti in un istante di riposo lungo le rive del lago di Perucac. Accanto, padre e figlio alla manifestazione in sostegno di Ratko Mladic, arrestato dopo 16 anni di latitanza. Il generale serbo bosniaco è accusato di genocidio e del massacro di Srebrenica. In basso, l ex caserma di Visegrad: durante la guerra un campo di concentramento, ora ospita bambine e adolescenti. Le sue stanze furono teatro di reati contro le donne. 030 dicembre 11 17
Nella sede di radio Kameleon, a Sarajevo, una cantante di Tuzla si esibisce sotto un ritratto del maresciallo Tito durante la campagna elettorale del 2010. A destra, i minareti del villaggio serbo di Delimedje, abitato da musulmani bosniaci: sono i più alti dei Balcani (e forse d Europa). Due scuole sotto uno stesso tetto : nel liceo di Mostar studiano, in classi separate, sia cattolici che musulmani. In un simile contesto sono frequenti gli scontri tra etnie e spesso salgono alla ribalta della cronaca. Nella foto, una giornalista intervista il capo della polizia su un episodio di violenza appena avvenuto. 18 030 dicembre 11 fotoreportage urbano
Il memoriale di Potocari accoglie i resti di 775 salme che stanno per essere sepolte nell annuale tumulazione di massa, in ricordo degli oltre 8mila morti musulmani di Srebrenica. Nonostante l evidenza, molti serbi bosniaci non riconoscono ancora il genocidio. A pochi chilometri di distanza, nel villaggio di Bratunac, un gruppo di bambini accende fuochi per la festa di San Pietro. Una ricorrenza gioiosa, che cade in luglio, negli stessi giorni del massacro di Srebrenica. Lara Ciarabellini Nata a Grado (Go), laureata in Economia, per 12 anni ha lavorato come consulente organizzativo, finché la passione per il fotoreportage l ha convinta a cambiar vita. Nel 2010 si è diplomata alla Scuola romana di fotografia e ora frequenta il master in Photojournalism and documentary photography al London College of communication. I Balcani sono il suo attuale campo di indagine, i suoi lavori sono pubblicati sul sito laraciarabellini.com. Nella città multietnica di Tuzla, il 5 maggio 2011 un gruppo di serbi bosniaci commemora i propri soldati morti in battaglia contro l esercito della Bosnia Erzegovina. Poche ore dopo, la manifestazione ufficiale in ricordo di tutti i caduti. Accanto, Mario, figlio di una famiglia cattolicomusulmana. Dopo la guerra i matrimoni misti sono diminuiti drasticamente. 030 dicembre 11 19