PROGETTO PRELIMINARE CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE



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PROGETTISTI gri e zucchi architetti associati 1, vicolo Pulesi 33100 Udine Italia t.+39 0432 512990 f.+39 0432 298105 e-mail: geza@geza www.geza.it Via Cotonificio, 96 33030 TORREANO DI MARTIGNACCO REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI TAVAGNACCO luogo PROGETTO PRELIMINARE titolo opera CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE titolo disegno scala R4 numero tavola STI Engineering s.r.l. Soluzioni Tecnologiche Integrate Italia (Udine, Milano, Roma) Russia (Moscow) Kazakhstan (Almaty) Oman (Masqat) www.sti-engineering.it data: 2010 STUDIO DI FATTIBILITA' 02 2013 PRELIMINARE w w w. g e z a. i t 27.

IMPIANTI TECNOLOGICI SOMMARIO IMPIANTI TECNOLOGICI 1. OGGETTO DEL DISCIPLINARE STI Engineering s.r.l. 2. PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI Soluzioni Tecnologiche Integrate 3. IMPIANTI ELETTRICI Italia (Udine, Milano, Roma) Russia (Moscow) 3.1. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI Kazakhstan (Almaty) 3.2. CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI Oman (Masqat) 3.3. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI FULMINAZIONE www.sti-engineering.it 3.4. CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI 3.4.1. Premessa 3.4.2. Alimentazioni elettriche 3.4.3. Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche 3.4.4. Gruppo elettrogeno per l alimentazione di riserva 3.4.5. UPS per l alimentazione preferenziale 3.4.6. Impianto di alimentazione e controllo degli impianti meccanici di climatizzazione 3.4.7. Quadri elettrici e distribuzione primaria 3.4.8. Impianto di forza motrice 3.4.9. Impianto di illuminazione 3.4.10. Impianto di illuminazione esterna 3.4.11. Impianto di illuminazione di sicurezza 3.4.12. Impianto domotico 3.4.13. Impianto di trasmissione dati 3.4.14. Impianto antintrusione 3.4.15. Impianto di rivelazione e segnalazione automatica di incendio 3.4.16. Impianto di messaggistica di allarme (EVAC) 3.4.17. Impianto Audiovisivi multimediali 3.4.17.1. Premessa 3.4.17.2. Sistemi di videoproiezione 3.4.17.3. Sistemi di amplificazione e diffusione sonora 3.4.17.4. Impianto luci dedicato all illuminazione dei palchi 4. IMPIANTI MECCANICI 4.1. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI 4.2. PREMESSA Enti Tutori 4.3. IMPIANTO TERMICO E DI CLIMATIZZAZIONE 4.3.1. Generalità 4.3.2. Nuovo fabbricato Pala Expo 4.3.3. Nuovo fabbricato al piano terra e interrato di collegamento tra il Pala Expo e il padiglione 9 4.3.4. Ristrutturazione del padiglione 9 da adibirsi a cucina/ristorante 4.3.5. Dati Climatici 4.4. IMPIANTO IDRICO-SANITARIO 4.5. PREVENZIONE INCENDI 4.5.1. Generalità 4.5.2. Impianto idrico-antincendio 4.5.3. Impianto rivelazione incendi 4.5.4. Sistema di allarme 4.5.5. Serrande tagliafuoco 4.5.6. Estintori 4.5.7. Segnaletica 4.5.8. Planimetrie allegate al piano di emergenza 4.5.9. Armadio con materiale di pulizia 4.5.10. Armadio con materiale pompieristico 28.

1. OGGETTO DEL DISCIPLINARE Il presente disciplinare è relativo alle opere di progettazione impiantistica del nuovo Pala Expo da realizzarsi presso il quartiere fieristico di Torreano di Martignacco (UD). L intervento è costituito da: Nuovo fabbricato Pala Expo Nuovo fabbricato al piano terra e interrato di collegamento tra il Pala Expo e il padiglione 9 Ristrutturazione del padiglione 9 da adibirsi a cucina/ristorante Pavillon espositivo aperto coperto Nuova piazza esterna Il progetto definitivo dovrà essere redatto sulla base delle indicazioni generali e particolari formulate nel presente progetto preliminare inteso nella sua interezza (edile, strutturale, architettonico ed impiantistico) oltre a quelle fornite dall Amministrazione appaltante e da vari Enti preposti con l obiettivo di ottimizzare il funzionamento degli impianti di illuminazione, di forza motrice, di sicurezza e degli impianti speciali, termico e di climatizzazione, idrico-antincendio, idrico-sanitario e di prevenzione incendi al fine di garantire condizioni funzionali ottimali oltre a tutte le norme applicabili e riconducibili alla normativa vigente. Quanto verrà predisposto a livello di progetto definitivo dovrà intendersi comprensivo di tutte le autorizzazioni e prescrizioni necessarie e di tutto quanto sarà necessario per realizzare le diverse opere a perfetta regola d arte, complete, finite in ogni parte ed idonee allo scopo cui sono destinate al fine di garantire la perfetta funzionalità degli impianti. L esecuzione della progettazione è regolata dalle disposizioni del seguente documento e dalle indicazioni contenute negli elaborati grafici del progetto preliminare. 2. PRESCRIZIONI PROGETTUALI GENERALI Il progetto definitivo dovrà rispettare il progetto preliminare; tuttavia esso potrà prevedere l introduzione di varianti migliorative che dovranno essere supportate da validi elementi tecnici (relazioni di calcolo, simulazioni, modellazioni, etc.) sufficienti a poter confrontare oggettivamente le differenti ipotesi e che dimostri il reale vantaggio in termini qualitativi ed economici. Si precisa anche che il progetto definitivo dovrà contenere tutti gli elaborati grafici e tecnici come previsto dalla legislazione vigente ed in particolare relazioni specifiche di calcolo e dimensionali atte a dimostrare il totale rispetto dei parametri progettuali richiesti e normativi, il tutto firmato da Tecnici Professionisti Abilitati. 3. IMPIANTI ELETTRICI 3.1. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI Le principali fonti legislative che regolano la progettazione e la realizzazione degli impianti elettrici, sono le seguenti: DL n 81 del 9 aprile 2008 29.

Attuazione dell articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Legge n 186 del 01.03.1968 Materiali ed apparecchiature per installazioni elettriche DM n 37 del 22.01.2008 Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici DM n 236 del 14.06.1989 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l accessibilità, l adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell eliminazione delle barriere architettoniche DM 19.08.1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo L.R. n 15 del 18.06.2007 Misure urgenti in tema di contenimento dell inquinamento luminoso, per il risparmio energetico nelle illuminazioni per esterni e per la tutela dell ambiente e dell attività svolta dagli osservatori astronomici Le normative del Comitato Elettrotecnico Italiano CEI e relative varianti ed in particolare: CEI 0-16 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica ; CEI 11-1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata ; CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo. CEI 11-27 Esecuzione dei lavori su impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. CEI 17-113 (EN 61439-1) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Regole generali. CEI 17-114 (EN 61439-2) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 2: Quadri di potenza. CEI 20-19/1 Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750V. Parte 1: Prescrizioni generali. 30.

CEI 20-20/1 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750V. Parte 1: Prescrizioni generali. CEI 23-31 (EN3764C) Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portatavi e portapparecchi Parte 1: Prescrizioni generali. CEI 23-39 (EN50086-1) Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali. CEI 23-42 (EN61008-1) Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per impianti domestici o similari Parte 1: Prescrizioni generali. CEI 23-44 (EN61009-1) Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per impianti domestici o similari. Parte 1: Prescrizioni generali. CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare CEI 31-30 (CEI EN 60079-10) Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi; CEI 31-33 (CEI EN 60079-14) Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere); CEI 34-111 (CEI EN50172) Sistemi di illuminazione di emergenza CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale inferiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 79-2 Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per le apparecchiature CEI 79-3 Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per gli impianti antieffrazione e antiintrusione CEI 79-4 Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione. Norme particolari per il controllo accessi CEI 81-10/1 (EN 62305-1) Protezione contro i fulmini Parte 1: Principi generali 31.

CEI 81-10/2 (EN 62305-2) Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio CEI 81-10/3 EN 62305-3 Protezione contro i fulmini Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone CEI 81-10/4 EN 62305-4 Protezione contro i fulmini Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture CEI EN 60849 (CEI 100-55) Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di emergenza CEI 103-1/1 Impianti telefonici interni. CEI 306-6 (CEI EN 50173-1) Tecnologie dell informazione Sistemi di cablaggio generico. Parte 1: Requisiti generali e uffici. Le Guide normative del Comitato Elettrotecnico Italiano CEI e relative varianti ed in particolare: Guida CEI 11-35 Guida all esecuzione delle cabine elettriche d utente Guida CEI 31-35 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Guida all applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31.30). Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili Guida CEI 31-35/A Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Guida all applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31.30). Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili: esempi di applicazione Guida CEI 64-12 Impianti di terra negli edifici per uso residenziale e terziario Guida CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori Guida CEI 64-50 Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione degli impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri generali Guida CEI 64-53 Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione degli impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale Guida CEI 64-54 Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione degli impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri particolari per i locali di pubblico spettacolo 32.

Guida CEI 64-57 Guida per l integrazione nell edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione degli impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Impianti di piccola distribuzione distribuita Le normative dell Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI ed in particolare: UNI 10819 Impianti di illuminazione esterna. Requisiti per la limitazione della dispersione verso l alto del flusso luminoso UNI EN 12464-1 Illuminazione dei posti di lavoro. Parte 1: Posti di lavoro in interni. UNI EN 1838 Applicazione dell illuminotecnica Illuminazione di emergenza. UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d incendio. In aggiunta alle Leggi e Norme tecniche precedentemente elencate, si dovrà altresì fare riferimento a: Le prescrizioni e normative di cui alle tabelle di unificazione UNEL Le prescrizioni di collaudo dell istituto Italiano del Marchio di Qualità per i materiali per i quali è previsto il controllo e il contrassegno IMQ. Le disposizioni particolari dell ASL. Le disposizioni del locale comando dei Vigili del Fuoco. I regolamenti, le prescrizioni e disposizioni ENEL-TELECOM. 3.2. CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI I locali dovranno essere classificati in accordo con le Norme CEI e Leggi vigenti sia per quanto riguarda la classificazione degli ambienti a maggior rischio in caso d incendio, sia per quanto riguarda la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione. 3.3. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI FULMINAZIONE Dovrà essere realizzata la valutazione del rischio di fulminazione della struttura in accordo con le Norme CEI e Leggi vigenti. Se risulterà necessario, le strutture dovranno essere protette con un impianto di protezione contro i fulmini LPS esterno. In ogni caso dovrà essere realizzato il sistema di SPD interno. La protezione degli impianti contro gli impulsi potrà richiedere un approccio sistematico che consiste nell installazione di un sistema di SPD, formato da SPD coordinati, sia per le linee di energia che per quelle di segnale. Il criterio generale per il coordinamento degli SPD è lo stesso per entrambi i casi, ma a causa della grande 33.

diversificazione degli impianti elettronici e delle loro caratteristiche (analogici o digitali, c.c. o c.a., bassa o alta frequenza) le regole per la scelta e l installazione degli SPD sono diverse da quelle applicate per la scelta di SPD relativi solo agli impianti di potenza. Il sistema dovrà quindi essere coordinato in funzione delle apparecchiature installate, della loro esatta posizione e della scelta impiantistica adottata. 3.4. CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI 3.4.1. Premessa Gli impianti saranno alimentati dalla cabina MT/bt esistente. Le utenze per le quali ci sarà la necessità di realizzare una alimentazione di riserva saranno alimentate tramite un gruppo elettrogeno in container da esterno insonorizzato. Le utenze per le quali ci sarà la necessità di realizzare una alimentazione preferenziale saranno alimentate tramite UPS. Nell ambito dei vari interventi gli impianti da prevedere saranno essenzialmente i seguenti: Nuovo fabbricato Pala Expo Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; Impianto di alimentazione e controllo degli impianti meccanici di climatizzazione; Quadri elettrici e distribuzione primaria Impianto di forza motrice; Impianto di illuminazione dimmerizzato delle sale conferenze; Impianto di illuminazione dei restanti locali; Impianto di illuminazione di sicurezza; Impianto domotico Impianto di trasmissione dati; Impianto antintrusione; Impianto di rivelazione e segnalazione automatica di incendio; Impianto di messaggistica di allarme (EVAC); Impianti audiovisivi multimediali; Nuovo fabbricato al piano terra e interrato di collegamento tra il Pala Expo e il Padiglione 9 Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; Impianto di alimentazione e controllo degli impianti meccanici di climatizzazione; Quadri elettrici e distribuzione primaria Impianto di forza motrice; Impianto di illuminazione; Impianto di illuminazione di sicurezza; Impianto domotico Impianto di trasmissione dati; Impianto antintrusione; Impianto di rivelazione e segnalazione automatica di incendio; 34.

Impianto di messaggistica di allarme (EVAC); Ristrutturazione del padiglione 9 da adibirsi a cucina/ristorante Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; Impianto di alimentazione e controllo degli impianti meccanici di climatizzazione; Implementazione del quadro elettrico esistente; Implementazione dell impianto di forza motrice; Implementazione dell impianto di illuminazione; Implementazione dell impianto di illuminazione di sicurezza; Impianto domotico Impianto di trasmissione dati; Impianto antintrusione; Implementazione dell impianto di rivelazione e segnalazione automatica di incendio; Impianto di messaggistica di allarme (EVAC); Pavillion espositivo aperto coperto Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; Impianto di illuminazione del Pavillon; Impianto di illuminazione di sicurezza. Nuova piazza esterna Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; Quadri elettrici e distribuzione primaria Impianto di illuminazione della piazza; Impianto di illuminazione di sicurezza. 3.4.2. Alimentazioni elettriche L alimentazione elettrica delle opere oggetto di intervento saranno derivata dalla cabina esistente MT/bt posta a fianco del nuovo fabbricato Pala Expo. La cabina elettrica è attualmente allestita con 2 trasformatori MT/bt in parallelo da 630kVA con riserva di potenza di circa il 50%. Dovrà essere previsto un nuovo gruppo elettrogeno entro container da esterno insonorizzato secondo le Norme e Leggi vigenti posizionato a fianco della cabina MT/bt esistente. Il sistemi di alimentazione da rete ENEL (normale) e da gruppo elettrogeno (riserva) saranno distribuiti attraverso opportuni elettrodotti ai quadri elettrici principali e da questi ai quadri di distribuzione secondaria. Nel caso dell alimentazione esistente al padiglione 9 dovrà essere potenziata la linea di alimentazione esistente al fine di garantire l alimentazione dei nuovi impianti della cucina. In base alla classificazione dei sistemi di distribuzione (CEI 64.8) l impianto in oggetto rientra in un sistema TN-S che corrisponde al sistema elettrico in cui l utenza è alimentata dalla rete di media tensione, la trasformazione dell energia è a carico dell utente e un punto del sistema (neutro) è collegato direttamente a terra, mentre le masse dell impianto sono collegate a quel punto per mezzo del conduttore di protezione. Il conduttore di neutro e di protezione sono distribuiti separatamente. 35.

Le caratteristiche elettriche dell impianto sono le seguenti: - tensione di alimentazione circuiti NORMALI 400/230V - tensione di alimentazione circuiti RISERVA 400/230V - frequenza nominale circuiti di alimentazione 50Hz - tempo d intervento sorgenti energetiche preferenziali <15 secondi - caduta di tensione massima ammessa 4% - fattore di potenza medio 0.9 in ritardo Le condutture non dovranno essere causa di innesco o di propagazione d incendio: dovranno essere usati cavi, tubi protettivi e canali aventi caratteristiche di non propagazione della fiamma nelle condizioni di posa. Per i cavi delle condutture si deve valutare il rischio nei riguardi dei fumi, gas tossici e corrosivi in relazione alla particolarità del tipo di installazione e dell entità del danno probabile nei confronti di persone e/o cose, al fine di adottare gli opportuni provvedimenti; a tal fine sono considerati adatti i cavi senza alogeni (LSOH) rispondenti alle relative Norme. Per quel che riguarda i percorsi delle condutture di alimentazione dei nuovi fabbricati, si dovranno utilizzare per quanto possibile i cunicoli praticabili esistenti. 3.4.3. Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche L impianto da realizzarsi in corrispondenza dei nuovi fabbricati, sarà connesso a quello esistente e sarà costituito da dispersori verticali collegati tra loro da quelli orizzontali. Se richiesto dalla valutazione del rischio di fulminazione della struttura dovrà essere realizzato l impianto di protezione contro i fulmini LPS esterno. 3.4.4. Gruppo elettrogeno per l alimentazione di riserva L alimentazione di riserva sarà derivata da un gruppo elettrogeno da installare in prossimità della cabina MT/bt. Il sistema sarà completo di quadro elettrico di controllo e comando a tempo d intervento medio (inferiore a 15 sec.) con dispositivo di protezione di macchina e di commutazione RETE/GRUPPO. Il serbatoio di stoccaggio del carburante potrà essere interrato nell area antistante la cabina elettrica. Il gruppo elettrogeno potrà essere installato all interno di una cabina insonorizzata; la macchina a cabina insonorizzata chiusa dovrà avere rumorosità residua secondo le imposizioni delle Norme e Leggi Vigenti ed in particolare secondo il D.PC.M. 14 novembre 1997 e relativo regolamento di attuazione comunale, misurata secondo le norme ISO Standard. 3.4.5. UPS per l alimentazione preferenziale L alimentazione preferenziale per le utenze elettroniche ed informatiche presenti nell impianto dovranno essere derivate da uno o più gruppi di continuità assoluta (UPS). Tali gruppi saranno di tipo On-line, di adeguata autonomia al carico nominale previsto e dovranno essere dotati di sistema di 36.

comunicazione dello stato e del servizio dell unità riportato sul sistema di supervisione. 3.4.6. Impianto di alimentazione e controllo degli impianti meccanici di climatizzazione Gli impianti di alimentazione e controllo degli impianti meccanici faranno capo al relativo quadro elettrico di distribuzione bt, costituti da carpenterie metalliche ad armadi modulari assemblabili ed ampliabili, adatti al contenimento delle apparecchiature di sezionamento, protezione, comando, regolazione e supervisione. Gli impianti avranno la possibilità di essere completamente gestiti in locale o tramite la centralizzazione domotica degli impianti. Gli stati, gli allarmi e le regolazioni antigelo dovranno poter essere gestite anche in remoto. 3.4.7. Quadri elettrici e distribuzione primaria I quadri elettrici di distribuzione bt saranno costituti da carpenterie metalliche ad armadi modulari assemblabili ed ampliabili, adatti al contenimento delle apparecchiature di sezionamento, protezione e comando dei circuiti di distribuzione primaria (sottoquadri, processi, ecc.) e secondaria (forza motrice, illuminazione ordinaria e di sicurezza e circuiti ausiliari). Gli impianti dovranno essere anche provvisti di sistemi di rifasamento automatico per la compensazione dell energia reattiva. 3.4.8. Impianto di forza motrice L impianto di forza motrice dovrà essere tale da permettere l alimentazione di tutte le utenze previste. Le prese di corrente dovranno essere uniformemente distribuite al fine di evitare l uso di prolunghe e devono essere scelte ed installate in modo da prevenire i danneggiamenti che possono presumibilmente derivare dalle condizioni ambientali e di uso. Per permettere le installazioni temporanee legate ad eventi particolari dovrà essere studiata una soluzione che consenta la posa dei cavi e l alimentazione delle utenze temporanee evitando l inciampo per le persone ad esempio utilizzando un sistema di distribuzione realizzato con canale incassato nel pavimento e che corre lungo tutto il perimetro delle sale; il canale resta normalmente coperto con pannelli calpestabili facilmente amovibili e riposizionabili fissati stabilmente al pavimento. 3.4.9. Impianto di illuminazione L illuminazione dovrà essere realizzata in accordo con le relative Leggi e Norme con sistemi a basso consumo energetico (fluorescenti con reattore elettronico o a Led). La sala conferenze potrà avere le seguenti configurazioni: plenaria con 1200 posti; oppure suddivisa in una sala da 600 posti e due sale da 200 posti. Nella sala conferenze dovrà essere realizzato un sistema di illuminazione dimmerizzato e sezionabile in modo che durante le proiezioni sia possibile ottenere il massimo oscuramento nella zona degli schermi. La zona del pubblico deve consentire una adeguata modulazione partendo da tutto spento per arrivare a tutto acceso in dimmerazione; dovrà inoltre essere possibile garantire una illuminazione ridotta per poter leggere e prendere appunti. 37.

Il sistema di illuminazione scelto dovrà consentire accensione e riaccensione a caldo. 3.4.10. Impianto di illuminazione esterna L illuminazione esterna sarà realizzata a norma antinquinamento luminoso, a ridotto consumo energetico e secondo i dettami della Legge Regionale 18 giugno 2007, n 15. Gli apparecchi di illuminazione dovranno avere una intensità luminosa pari a 0 cd a 90 e oltre e saranno equipaggiati con lampade al sodio ad alta pressione NAV-T/SON-T o con almeno analoga efficienza luminosa in relazione allo stato della tecnologia e dell applicazione. L accensione e lo spegnimento dovranno essere comandati dal sistema di supervisione generale. 3.4.11. Impianto di illuminazione di sicurezza L illuminazione di sicurezza dovrà essere realizzata in accordo alle relative Norme. L entrata in funzione dell illuminazione di sicurezza deve avvenire automaticamente entro un tempo breve ( 0,5 s) e contemporaneamente al mancare dell alimentazione principale. Le lampade saranno gestite da un sistema centralizzato. Le centrali, in grado di gestire l esecuzione dei test periodici di funzionalità delle lampade d emergenza secondo una cadenza personalizzabile dall utente, potranno essere interconnesse al fine di supervisionare l intero impianto e di rilasciare ad ogni test una stampa degli eventi. 3.4.12. Impianto domotico L impianto domotico dovrà gestire localmente e dalle zone regia o comunque dalle zone individuate per la gestione centralizzata, gli impianti di: illuminazione, automazione e controllo degli impianti di climatizzazione, tende e tapparelle comandate elettricamente e gli impianti speciali come l impianto antintrusione, l impianto di rivelazione e segnalazione automatica di incendio e l impianto di messaggistica di allarme (EVAC). Il sistema domotico dell illuminazione della sala conferenze dovrà essere in grado di comunicare in modalità DMX (gateway DMX-Dali) al fine di controllare in modo integrato sia le luci di sala che le luci dei palchi creando scenari adatti alle diverse situazioni. Come detto la sala del Pala Expo potrà essere suddivisa in 3 zone; le tre zone di regia devono prevedere un sistema che consenta ai tecnici di controllare le luci di sala dalla propria postazione. Nel caso le sale lavorino in modo indipendente con le pareti mobili chiuse ciascuna dovrà avere un proprio controllo luci indipendente. Nel caso le pareti vengano aperte per lavorare in plenaria il controllo della sala regia principale dovrà poter gestire il tutto, attraverso una sorta di scenario programmabile dove si può impostare la modalità sale unite o sale separate. A seconda del tipo di evento potrà essere richiesto di allestire una vera e propria regia in sala o la possibilità di gestire tutto direttamente dal tavolo dei relatori. Qualora si adottino sistemi di controllo luci con tastiera o telecomando via cavo questi dovranno avere almeno i seguenti punti: Zona 1: 1 attacco in uno dei pozzetti del Palco/Tavolo relatori e 1 attacco nella sala regia Zona 2: 1 attacco nel pozzetto del Palco/Tavolo relatori e 1 attacco a parete in zona regia. 38.

Zona 3: 1 attacco nel pozzetto del Palco/Tavolo relatori e 1 attacco a parete in zona regia La programmazione del sistema dovrà essere realizzata comunque in accordo con la Direzione del centro. Oltre alla gestione locale, il sistema domotico dovrà essere in grado di riportare tutti gli allarmi all ufficio presidiato dell Ente al fine di permettere la supervisione degli allarmi e degli stati di funzionamento a distanza in particolare nei periodi di inattività della struttura. Lo stesso supervisore dovrà essere in grado di gestire l illuminazione esterna. 3.4.13. Impianto di trasmissione dati Dovrà essere realizzato un impianto di cablaggio strutturato in Cat. 6 all interno dei locali oggetto di intervento; il nuovo impianto sarà collegato con l impianto esistente. L impianto sarà completo delle apparecchiature attive per trasmissione dati e fonia ed altri componenti hardware non definiti appartenenti alla configurazione di prova dei canali in EIA/TIA 568B, Transmission Performance Specifications for Field Testing of UnshieldedTwistedPairCabling Systems. Il cablaggio strutturato fungerà da vettore per il trasporto di segnali dati, video, di supervisione degli impianti e telefonici su tutta la rete dai punti di demarcazione designati alle prese situate nelle diverse scrivanie, postazioni di lavoro o altri punti, attenendosi alle indicazioni dell Ente. Il cablaggio utilizzato per le trasmissioni dati dovrà partire da switch posti nei rack di cablaggio strutturato, ubicati presso i punti nevralgici della rete. La Rete dati di cui sopra sarà separata dal cablaggio Twisted Pair Cat.6 dedicato ai sistemi audio/ video. Quest ultimo sarà attestato su un Armadio rack dedicato posizionato nella sala regia. Nell armadio audio/video troveranno posto tutte le apparecchiature dedicate al funzionamento di questi impianti. 3.4.14. Impianto antintrusione L impianto antintrusione dovrà rilevare la presenza di intrusi e segnalare attraverso allarmi acustici, luminosi e telefonici la violazione delle zone protette, rappresentando un efficace e sicuro sistema per la protezione dei beni e delle persone. L impianto antintrusione dovrà essere suddiviso per aree funzionali in considerazione delle esigenze di lavoro e dell operatività dei diversi fabbricati; ogni area dovrà essere singolarmente gestibile. L impianto antintrusione sarà in grado di gestire e controllare lo stato, il servizio, le anomalie ed i parametri di funzionamento e la comunicazione remota al sistema di supervisione generale degli eventi di allarme. Dovrà essere previsto un canale di comunicazione a priorità dedicata con il servizio di vigilanza, che permetta di individuare a distanza la tipologia, l ubicazione e l estensione della zona allarmata. 3.4.15. Impianto di rivelazione e segnalazione automatica di incendio Tutti i locali e gli spazi interni al fabbricato, dovranno essere provvisti di un adeguato impianto di rilevazione automatica della presenza di fumo o incendio realizzato in accordo alle disposizioni della Norma UNI 9795 e sarà costituito da centrale antincendio a microprocessore con loop 39.

analogici, in grado di controllare lo stato, il servizio, le anomalie ed i parametri di funzionamento e la comunicazione remota al sistema di supervisione generale degli eventi di allarme, da rilevatori di fumo analogici ed indirizzabili, installati mediante apposite basi di fissaggio, da pulsanti antincendio manuali a rottura di vetro e da segnalatori acustici con ripetitori ottici lampeggianti. Al di sopra del controsoffitto si dovranno prediligere sistemi di rilevamento che per la gestione e manutenzione limitino il numero dei punti di accesso, come ad esempio sistemi a campionamento d aria. Dovrà, essere previsto un canale di comunicazione a priorità dedicata con il servizio di vigilanza, che permetta di individuare a distanza la tipologia, l ubicazione e l estensione della zona allarmata. 3.4.16. Impianto di messaggistica di allarme (EVAC) L impianto di messaggistica di allarme (EVAC) dovrà essere in grado, in caso di pericolo, di gestire l emergenza. La gestione dell emergenza dovrà essere realizzata impartendo opportune istruzioni alle persone presenti per un ordinata evacuazione e ricordando agli addetti le operazioni da svolgere, in modo tale che possano tempestivamente mettere in atto le procedure pianificate. Il sistema pertanto dovrà essere costituito da una centrale, in cui sono installati tutti i componenti destinati a generare, miscelare, selezionare, amplificare, ecc., i suoni ed i messaggi di allarme e dai diffusori acustici finalizzati a diffondere tali suoni e messaggi nell ambiente. Il sistema inoltre dovrà poter essere utilizzato per diffondere anche comunicazioni di servizio in condizioni ordinarie, le quali dovranno essere immediatamente sospese quando il sistema di emergenza entra in funzione. L area coperta dal sistema dovrà essere divisa in più zone ovvero in più aree nelle quali le informazioni possono essere date separatamente rispetto alle altre; tali zone dovranno essere determinate in modo tale che la comprensibilità del messaggio diffuso in una zona non venga ridotto al di sotto dei limiti sonori dalla diffusione dei messaggi nelle altre zone o dalla contemporanea presenza di più diffusori acustici in una stessa zona. Ogni tipologia di guasto al sistema dovrà essere opportunamente segnalata al sistema di supervisione generale. Il comando del sistema di allarme dovrà essere ubicato in un luogo continuamente presidiato e nella postazione ad uso dei VVF. L impianto dovrà essere completato da radiomicrofono per la diffusione dei messaggi di servizio. 3.4.17. Impianto Audiovisivi multimediali 3.4.17.1. Premessa La sala conferenze potrà avere le seguenti configurazioni: plenaria con 1200 posti; oppure suddivisa in una sala da 600 posti e due sale da 200 posti; ogni sezione e anche la saletta da 60 posti, dovrà essere provvista di tutto quanto necessario per la diffusione audio, per la proiezione di immagini video in alta definizione e per l illuminazione del relativo palco, il tutto gestito dalla propria postazione di regia. La configurazione plenaria avrà un locale regia dedicato in grado di accogliere tutti gli apparati attivi per la gestione integrata audio e video, mentre le sale più piccole avranno la predisposizione dei cablaggi che consentano di posizionare una regia temporanea e una cabina interpreti. Gli impianti dovranno poter operare in modo che la sala da 600 posti e le due sale da 200 posti 40.

unite assieme abbiano un unica programmazione, ovvero programmazioni del tutto indipendenti. Inoltre Si potrà lavorare in una qualsiasi delle tre sezioni lasciando spenti totalmente o parzialmente gli impianti delle altre, con poche eccezioni. Nel caso una delle sale venga utilizzata come zona buffet o area espositiva si potrà comunque sfruttare il sistema di diffusione audio per musica di sottofondo come pure gli schermi esistenti per inviare eventuali messaggi grafici/video. 3.4.17.2. Sistemi di videoproiezione I sistemi di videoproiezione saranno basati su macchine di classe professionale ad alte prestazioni con risoluzione reale FULL HD, formato Whidescreen 16:10 e matrice da 1920x1200 pixels reali. La tecnologia utilizzata, HD-BaseT consente di trasferire segnali ad alta risoluzione: HD, FULL HD, 2K, 4K, 2D e 3D in formato realmente digitale su cavi Twisted Pair Cat.6, coprendo tratte fino a 100 metri in ingresso ed in uscita dalla regia senza alcuna perdita o degrado qualitativo delle immagini anche alle risoluzioni ed alle frequenze più elevate. Il sistema dovrà essere progettato per adattarsi a sviluppi futuri, consentendo una gestione a matrice completa e particolarmente facile da adattare alle diverse necessità di utilizzo. Dovrà essere possibile definire come utilizzare i 4 sistemi di proiezione con la massima elasticità ovvero con proiezioni replicate su più schermi in contemporanea o con programmazioni indipendenti a seconda delle necessità. Questi apparati e relativi accessori si intendono installati in un armadio rack nella sala regia. 3.4.17.3. Sistemi di amplificazione e diffusione sonora La diffusione sarà preferibilmente realizzata con proiettori di suono installati a soffitto in quanto è il sistema più semplice ed efficiente per l applicazione in sale ed ambienti modulari sezionabili con pereti mobili. L eventuale orientamento degli altoparlanti sarà comunque da definire in corso di installazione mediante apposita strumentazione. La sonorizzazione dovrà consentire una riproduzione anche agli estremi della gamma di frequenza con maggiore efficienza nel caso di riproduzione di musica o colonne sonore legate ad applicazioni video e multimediali. I diffusori dovranno essere di classe professionale a due vie caricati in bass reflex, l altoparlante per i toni bassi, mentre la parte ad alta frequenza in Driver HF (Tweeter) caricato a tromba che consente di ottenere una migliore efficienza sulla riproduzione della voce. Il sistema verrà gestito in modo integrato da un mixer matrice digitale con processore DSP che consente una elevata elasticità operativa in quanto può essere programmato con diversi preset richiamabili istantaneamente in modo da gestire i diversi scenari di utilizzo delle sale, programmato in fase di installazione utilizzando un apposito software. Il tutto dovrà comunque consentire il collegamento al sistema di mixer integrativi, interfacce audio e microfoni via filo o via radio con la massima libertà operativa ma con la certezza che l impianto funzionerà sempre al meglio e che si auto-proteggerà da eventuali danni per sovraccarico. Tutte le connessioni audio verranno realizzate con cavi Low Noise bilanciati e connettori professionali in modo da eliminare già in origine l insorgere di disturbi o ronzii. La parte di potenza sarà preferibilmente realizzata con amplificatori a 2 canali installati entro armadio rack nella sala regia. L apparato potrà essere controllato e gestito in remoto tramite apposito pannello di comando semplificato collegato tramite comuni cavi Twisted 41.

Pair Cat.6. 3.4.17.4. Impianto luci dedicato all illuminazione dei palchi L impianto di illuminazione dovrà, in generale, essere progettato in modo da poter gestire l illuminazione della sala, del palco, del tavolo relatori e del leggio in modo che la luce non vada a colpire gli schermi di proiezione. Per questo motivo si dovrà prevedere la messa in opera di sistemi luminosi dedicati ai palchi e impostati su fari alogeni di tipo teatrale con lente PC che consentono un preciso puntamento della luce grazie alla regolazione del fascio luminoso meccanica/ottica e grazie alla presenza di alette paraluce che possono essere regolate per sagomare in modo preciso il perimetro della sezione da illuminare. Una buona illuminazione è oltremodo fondamentale quando l evento viene ripreso da telecamere, nei casi di proiezione in diretta delle immagini, per videoconferenze o per dirette streaming che saranno sempre più frequenti in futuro. I fari alogeni verranno controllati da Dimmers (uno per zona) che consentono di regolare con continuità l intensità della luce passando da 0 a 100%. I dimmers verranno posizionati nella sala quadri elettrici, e dovranno essere controllati da mixer luci che, grazie alla tecnologia DMX, possono essere posizionati anche a grande distanza ai rispettivi dimmer verso i quali si collegano con un singolo cavo. A seconda delle necessità ogni sezione di sala avrà modo di gestire le luci del proprio palco in modo indipendente. I fari verranno sospesi alle americane o a strutture più semplici agganciate al soffitto. 4. IMPIANTI MECCANICI 4.1. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI D.M. 19/8/1996 Approvazione regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione, ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo D.M. 37/2008 Norme sulla sicurezza degli impianti. D.M.27/7/2010 Regola tecnica di prevenzione incendi per le attività commerciali. EN 29001 Sistemi di qualità e criteri sulla qualità nella progettazione... D.M. 12/4/96 Applicazione regola tecnica di prevenzione incendi impianti termici alimentati a gas. Legge 1/3/68 n.186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici (regola d arte). Norma UNI 10779 42.

Impianti di estinzione incendi- reti idranti- progettazione, installazione ed esercizio. D.P.R. N. 503 del 24/07/1996 Regolamento recante norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. D.M. 20/12/1982 n. 5 Norme tecniche e procedurali relative agli estintori portatili d incendio, soggetti all approvazione del tipo da parte del Ministero dell Interno. D.Lgs. n. 493 del 14-08-1996 Attuazione delle direttive 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro. LINEE GUIDA PREV.LEGIONELLOSI 04.04.2000 Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 04/04/2000. NORMA UNI-CTI 8199 Misura in opera e valutazione del rumore NORMA UNI-CTI 10381-1-2 Condotte d aria... NORMA UNI-ENV 12097 Ispezioni per pulizia canali d aria NORMA UNI-CTI 8728 Apparecchi per la diffusione dell aria NORMA UNI-EN 1822 Filtri d aria NORMA UNI-EN 779 Filtri d aria antipolvere NORMA UNI-CT 7831-7832-7833 Filtri a bassa, media, alta efficienza NORME EUROVENT 4/4 Filtri d aria D.Lgs. 81/2008 Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro D.M. 10.3.98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro Legge 10/91, DPR 412/92, D.Lgs.192/05, D.Lgs.311/06 Contenimento consumi energetici negli edifici NORMA UNI-CTI 10339 Impianti aeraulici ai fini di benessere DPCM 14/11/97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore 43.

LEGGE QUADRO 447/97 Legge quadro sull inquinamento acustico DPCM 5/12/97 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici 4.2. PREMESSA Enti Tutori Per il complesso Ente Fiera Udine Esposizioni si dovrà chiedere apposito Parere di Conformità al Comando VVF di Udine con le modalità previste nel D.P.R.1/8/2011 n.151. Si dovrà chiedere un parere all Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli per quel che riguarda i presìdi sanitari. Si dovrà inoltrare fare denuncia all ISPELS per la nuova caldaia e per il nuovo gruppo frigorifero. 4.3. IMPIANTO TERMICO E DI CLIMATIZZAZIONE 4.3.1. Generalità Il complesso Ente Fiera Udine Esposizioni dispone di una centrale termica alimentata a gas metano con n. 2 caldaie della potenza di 813 kw. ciascuna che alimentano i padiglioni a nord della roggia (n.5,6,7,8,9 e ingresso). Il locale CT può accogliere ancora una caldaia ed i relativi equipaggiamenti idraulici per alimentare il nuovo fabbricato Pala Expo. Per quel che riguarda la produzione del fluido freddo per la climatizzazione estiva, è necessaria l installazione di un gruppo frigorifero della potenzialità orientativa di 400/500 kw, da posizionare nella corte delle centrali (termica ed elettrica) nei pressi del padiglione n.6. Il gruppo frigorifero dovrà essere dotato di desurriscaldatore per la produzione del fluido caldo necessario al post-riscaldamento delle unità di trattamento aria (UTA). Per quel che riguarda i percorsi delle tubazioni dell acqua calda e dell acqua refrigerata, si dovranno utilizzare per quanto possibile i cunicoli praticabili esistenti. 4.3.2. Nuovo fabbricato Pala Expo Nel nuovo fabbricato verranno realizzati due locali tecnici rispettivamente per la sottocentrale di pompaggio dell acqua calda/refrigerata e per l alloggiamento delle UTA. Le UTA previste saranno al servizio dei seguenti locali: -sala grande da 600 posti -sala piccola 1 da 200 posti -sala piccola 2 da 200 posti -foyer/reception Per la saletta da 60 posti, viste le dimensioni, si dovrà utilizzare una macchina autonoma provvista anche di produzione del fluido caldo e del fluido freddo per evitare l accensione di una caldaia o del gruppo frigorifero. Per minimizzare i consumi dovranno essere messe in atto le soluzioni più idonee all ottimizzazione energetica di cui al D.Lgs. 192/05, del D.Lgs. 311/06, della L. 10/91 e successive modificazioni e del relativo D.P.R. 412/93 nonchè le norme UNI recepite dal D.M. 26/8/94. 44.

I motori dei ventilatori delle nuove macchine dovranno essere di tipo BRUSHLESS con efficenza totale del 50-65% con controllo elettronico. Gli umidificatori al servizio delle macchine UTA dovranno essere di tipo ad ultrasuoni le cui caratteristiche sono un basso consumo di energia (60W per ogni litro/ora di nebbia prodotta) dovuto alla conversione dell energia elettrica in energia meccanica che provoca una cavitazione dell acqua e successiva bollitura a bassa temperatura. Le particelle dell acqua avranno infine il diametro di qualche micron e quindi saranno facilmente assorbibili dall aria. I canali dell aria dovranno essere realizzati in acciaio o lamina di alluminio con rivestimento termico/ anticondensa, per competenza secondo il D.M. 19.8.96 e D.M. 27.7.010 con classificazione secondo il D.M. 15.3.05. I recuperatori di calore installati tra l espulsione dell aria viziata e la presa d aria esterna dovranno avere efficenza di recupero calore sensibile 80%, efficenza di recupero calore latente 63-77%. Le UTA dovranno essere dotate di sonde di temperatura ed umidità esterna, e quindi qualora le condizioni esterne lo permetteranno dovranno avere la possibilità di effettuare il FREE COOLING. 4.3.3. Nuovo fabbricato al piano terra e interrato di collegamento tra il Pala Expo e il padiglione 9 Gli impianti di questo fabbricato dovranno essere la prosecuzione funzionale ed estetica di quelli del Pala Expo e quindi saranno realizzati con la stessa filosofia pur adattati alle esigenze specifiche degli ambienti. 4.3.4. Ristrutturazione del padiglione 9 da adibirsi a cucina/ristorante Per il fabbricato esistente ora sprovvisto di cucina si prevedono le seguenti opere: a) Alimentazione fluido caldo dalla centrale termica. b) Chiller per la produzione del fluido freddo da posizionarsi all esterno del fabbricato. c) UTA per l aria di ricambio e controllo dell umidità ambiente (aria primaria) del tipo da esterni da posizionare nei pressi del fabbricato. d) Estrattore d aria cassonato da esterni. e) Nuovi ventilconvettori con potenza e caratteristiche commisurate alle nuove esigenze termoigrometriche dei locali con eventuali recuperi di alcuni ventilconvettori esistenti. f) Nuove canalizzazioni per la distribuzione dell aria complete di bocchette di diffusione e di estrazione. g) Nuova linea del gas per la cucina con potenza fino a 35 Kw. h) Nuovi collegamenti elettrici al servizio delle nuove apparecchiature 4.3.5. Dati Climatici - Provincia: UD - Comune: Udine - Quota s.l.m. : 163 m. - Gradi giorno: 2323 - Latitudine: 46 3 42 84N - Longitudine: 13 14 16 08E 45.

- Zona climatica: E - Periodo di riscaldamento: 180 gg. - Categoria dell edificio: E2 Estate - temperatura interna : 26 C - temperatura esterna : 32 C - umidità relativa interna : 50 % - umidità relativa esterna : 60 % - portata aria di rinnovo minimo : mc/h 39,6 per persona - velocità dell aria a livello delle persone minimo : m/sec.0,15 Inverno - temperatura interna : 20 C - temperatura esterna : -5 C - umidità relativa interna : 50 % - umidità relativa esterna : 80 % - portata aria di rinnovo minimo : mc/h 39,6 per persona - velocità dell aria a livello delle persone minimo : m/sec.0,15 - Tolleranza temperatura: +/-2 C - Tolleranza umidità: +/-5% - Tolleranza T reale-t set : 1 C - Tolleranza V : 0,25 m/sec 4.4. IMPIANTO IDRICO-SANITARIO Le opere riguarderanno l installazione degli apparecchi sanitari del blocco dei servizi igienici. Gli apparecchi sanitari saranno in ceramica e la rubinetteria della migliore qualità, provvista di miscelatori termostatici. La forma e la tipologia dei sanitari si presterà ad una agevole pulizia ed igienizzazione. Le tubazioni di scarico saranno in polietilene alta densità tipo GEBERIT. Le tubazioni di alimentazione dell acqua sanitaria saranno realizzate in polietilene reticolato. La produzione dell acqua calda dovrà essere fatta con bollitori elettrici. I bagni dedicati ai disabili verranno realizzati in ottemperanza al D.P.R. 503/96. L intero blocco dei servizi sarà provvisto di un impianto di estrazione dell aria pari a 10 volumi/h. L energia necessaria alla produzione dell acqua calda sanitaria dovrà essere fornita da fonti rinnovabili. 46.