1. PREMESSA. Piazza Liber Paradisus, Bologna Tel

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Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni U.I. Controlli e Sviluppo qualità pasti Piazza Liber Paradisus, 6-40129 Bologna Tel. 051 219 5740 email: refezionescuola@comune.bologna.it INDICAZIONI PER IL RECUPERO A FINI SOLIDARISTICI DI PANE, FRUTTA, LATTE UHT E PRODOTTI NON DEPERIBILI CONFEZIONATI PROVENIENTI DAL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA 1. PREMESSA Lo spreco alimentare è un problema con importanti risvolti sociali e ambientali, per questo va affrontato lungo l intero ciclo di vita del cibo, dai campi alla tavola. Le azioni mirate alla riduzione degli scarti nelle mense scolastiche delle scuole del Comune di Bologna vedono interventi su molti fronti, in primis su quello della prevenzione volta a ridurre la produzione a monte di sprechi nonché a sensibilizzare e promuovere economia circolare, sostenibilità e solidarietà. Pianificazione quotidiana della produzione dei pasti, ottimizzata attraverso l introduzione di: un sistema di pagamento a consumo, con possibilità di comunicare le assenze da parte delle famiglie entro la mattina del giorno stesso, con un sistema multicanale semplice e accessibile (sms, tel, ) da attivare per non vedersi addebitato il costo del pasto. un sistema di rilevazione delle assenze, attraverso l uso del registro elettronico e di badge in dotazione alle scuole, per integrare ulteriormente le informazioni su eventuali assenze non comunicate dai genitori, utili ad ottimizzare la produzione. Monitoraggio puntuale dello spreco su un campione rappresentativo di scuole, sviluppato in modo strutturato dall a.s 2016/17, con rilevazioni e pesature dei prodotti alimentari non consumati (primi piatti,, pietanze e contorni) durante 15 settimane all anno nelle scuole di diversi quartieri della città Riformulazione periodica dei menù e delle ricette in funzione, oltre che dell equilibrio nutrizionale e dei corretti stili alimentari, anche del gradimento da parte dei bambini, nell ambito di un tavolo integrato (composto dai rappresentanti di Comune, Asl, Gestore della refezione, insegnanti, genitori) che analizza i diversi strumenti di ascolto, le indagini di customer e i dati del monitoraggio degli scarti Momenti e attività di educazione alimentare e sensibilizzazione di insegnanti, famiglie e bambini sul tema della lotta allo spreco Raccolta differenziata in tutte le scuole, con ridotto utilizzo di stoviglieria a perdere comunque sempre e tutta compostabile. Le presenti indicazioni rivolte alle scuole vengono redatte al fine di agevolare l attuazione di attività di donazione di prodotti alimentari in carico ai singoli istituti scolastici, in coerenza con le finalità della Legge 25 giugno 2003, n. 155, cosiddetta "Legge del Buon Samaritano" e della successiva Legge 166/2016, cosiddetta Legge antisprechi, che incoraggiano e facilitano il recupero di cibo e prodotti alimentari ancora perfettamente commestibili a fini di solidarietà sociale, promuovendo l autoresponsabilizzazione dei soggetti coinvolti nel rispetto della sicurezza alimentare. Ottobre 2018 1/5

2. INDICAZIONI PER L ATTIVAZIONE DELLE DONAZIONI 1. Il Consiglio di Istituto può decidere in autonomia di destinare il pane, la frutta e il latte a lunga conservazione e altri eventuali alimenti non deperibili confezionati provenienti dal servizio di refezione scolastica, non consumati né al pasto né a merende, a enti beneficiari autorizzati, preferibilmente operante nelle vicinanze della scuola, stipulando con tale ente apposita convenzione. 2. La scuola, quale donatore, si farà carico di raccogliere giornalmente il pane avanzato, ancora confezionato, la frutta integra e il latte a lunga conservazione o altri prodotti alimentari non deperibili in confezioni integre, che saranno consegnati ad un incaricato dell organizzazione beneficiaria. 3. L ente beneficiario deve: destinare, in forma gratuita, le eccedenze alimentari ricevute, idonee al consumo umano, prioritariamente a favore di persone indigenti; dichiarare di possedere i requisiti previsti dalla Legge 166/2016 e dal Decreto legislativo del 3 luglio 2017, n. 117; dichiarare il proprio impegno ad utilizzare direttamente i beni ricevuti in conformità alle finalità istituzionali oltre che l effettivo utilizzo diretto a fini di solidarietà sociale senza scopo di lucro; concordare con la scuola le modalità del ritiro e le sedi in cui tali prodotti verranno utilizzati. 4. L ente beneficiario è responsabile del controllo dei prodotti all atto del ritiro e del corretto mantenimento delle condizioni igienico sanitarie, della salubrità e idoneità all uso durante tutte le fasi di trasporto, consegna fino alla distribuzione ai destinatari finali. Deve altresì adottare sistemi di rintracciabilità analoghi a quelli previsti dall art. 18 del reg. CE 178/2002 al fine di poter ritirare tempestivamente i prodotti eventualmente interessati da ritiri o allerte. 5. L ente beneficiario si farà carico di rendicontare alla scuola periodicamente i quantitativi di cibo recuperato. Deve dotarsi di documentazione e relative registrazioni, che potranno essere messe a disposizione delle autorità competenti per controlli e verifiche, anche ai fini della tracciabilità in caso di allerte e ritiri di prodotti. Resta inteso che la responsabilità del soggetto gestore del servizio della refezione scolastica non si estende al processo di donazione. E infatti circoscritta alla sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti ed al rispetto dei relativi requisiti organolettici e di legge, per i soli ambiti definiti dal contratto di appalto per l erogazione del servizio stesso, ovvero per il consumo dei prodotti da parte degli iscritti al servizio e degli adulti aventi diritto nella medesima giornata di consegna e presso i locali della scuola. Il Comune di Bologna, nell ambito del sostegno alle politiche di riduzione degli sprechi, si rende disponibile a: fornire supporto alle scuole nell'individuazione degli enti beneficiari; promuovere e diffondere le migliori pratiche di gestione; elaborare i dati di rendicontazione ricevuti dalle scuole, anche in relazione a progetti di rilevazione degli scarti realizzati in collaborazione con Last Minute Market ed altre pratiche virtuose; favorire il raccordo con le strutture competenti sul piano tecnico scientifico (quali SIAN e SVET) al fine di assicurare il presidio corretto di tutte gli aspetti igienico sanitari a tutela della salute dei destinatari finali dei prodotti oggetto di donazione. Ottobre 2018 2/5

3. INDIVIDUAZIONE DEGLI ENTI BENEFICIARI A CUI CEDERE I PRODOTTI ALIMENTARI CHE POSSONO ESSERE DONATI I beni in eccedenza o inutilizzati possono essere donati ad enti senza fini di lucro, pubblici o privati, che perseguano finalità civiche e solidaristiche e che realizzino attività d interesse generale. Le donazioni possono essere quindi rivolte, ad esempio, ad organizzazioni di volontariato o altri soggetti non lucrativi che operino con finalità di utilità sociale. La legge 16672016 è stata ampiamente coordinata con la riforma del Terzo settore, includendo tra i donatari tutti gli enti iscritti nel costituendo registro unico nazionale. Rientrano in questa categoria, ad esempio, APS, ODV, enti filantropici, cooperative ed imprese sociali. Gli enti beneficiari possono quindi appartenere alle seguenti tipologie: enti pubblici enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche enti del Terzo settore di cui al codice del Terzo settore, iscritti nel registro unico nazionale del terzo settore. enti religiosi civilmente riconosciuti con regolamento depositato presso il registro unico nazionale del terzo settore 1. In base ai requisiti previsti dalla Legge 166/2016 Art 5 e dal Decreto legislativo del 3 luglio 2017, n. 117 - Art. 4, occorre individuare il soggetto destinatario e farsi rilasciare una dichiarazione del possesso dei requisiti o copia del certificato di iscrizione al registro unico nazionale del Terzo settore (o se non ancora istituito, agli appositi registri onlus). 2. Occorre richiedere a ciascun ente beneficiario una dichiarazione da conservare agli atti, attestante l impegno ad utilizzare direttamente i beni ricevuti in conformità alle finalità istituzionali e l effettivo utilizzo diretto a fini di solidarietà sociale senza scopo di lucro. Tale dichiarazione può essere richiesta annualmente una tantum e rinnovata ogni anno. (Allegato 1 fac simile dichiarazione requisiti beneficiario). 3. Occorre archiviare presso la scuola in un apposito prospetto la quantità e la qualità di beni ceduti quotidianamente. Tale prospetto può essere compilato al momento del ritiro direttamente dal beneficiario. Trimestralmente verrà prodotto un rendiconto periodico di quantità e destinazione dei beni alimentari ricevuti da consegnare alla scuola. 4. E utile stipulare con l ente destinatario una convenzione che definisca ruoli e responsabilità e impegni reciproci (Allegato 2 fac simile convenzione). Ottobre 2018 3/5

4. I PRODOTTI ALIMENTARI PROVENIENTI DAL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA CHE POSSONO ESSERE OGGETTO DI DONAZIONE PER USO UMANO A FINI SOLIDARISTICI Possono essere recuperati gli alimenti con caratteristiche di stabilità termica, quali alimenti trattati ad alte temperature UHT ( latte, succhi di frutta ), frutta, pane, prodotti da forno, biscotti, prodotti confezionati non deperibili. Non devono presentare segni di alterazione (colore e/o odori sgradevoli, ammuffimento). Le confezioni devono essere integre e tali da non compromettere la salubrità del prodotto o permettere all alimento il contatto con l ambiente esterno. Pane e panificati I prodotti della panificazione che non necessitano di condizionamento termico sono cedibili anche oltre le 24 ore dopo la produzione. I prodotti cedibili devono essere senza segni di alterazioni (parassiti o muffe) e conservati e trasportati in contenitori idonei. Il pane e altri prodotti da forno senza farcitura devono essere utilizzati preferibilmente nelle 24 ore dall arrivo presso l ente beneficiario. Il pane può essere essiccato in forno e successivamente riutilizzato o può essere congelato. Frutta La frutta cedibile è quella che può essere conservata a temperatura ambiente, con idoneo stato di maturazione ed integra. Non deve presentare evidenti tracce di alterazione (insetti, infestanti, parassiti o muffe). Può essere donata anche successivamente al giorno di consegna se correttamente conservata. Può essere trasportata ad una temperatura compresa tra + 8 /10 C ma anche a temperatura ambiente, salvaguardandone il più possibile l integrità. Latte UHT (a lunga conservazione) Il prodotto cedibile è solo il latte sterilizzato UHT, se in confezione integra, che può essere conservato a temperatura ambiente. E cedibile se la confezione risulta chiusa ed integra, non presenta imperfezioni tali da compromettere la salubrità del prodotto. Prodotti confezionati industriali secchi e a lunga conservazione Possono essere mantenuti a temperatura ambiente e sono confezionati, come per esempio merendine, cracker, gallette, taralli, cerchietti, biscotti, thè, succhi di frutta. Devono avere la confezione integra e non devono presentare imperfezioni della confezione tali da compromettere la salubrità del prodotto. Devono essere correttamente conservati sino al momento della donazione. Informazioni e data di scadenza La confezione deve riportare ingredienti e data di scadenza o te rmine di conservazione. Mentre non è possibile donare prodotti che hanno superato la data di scadenza (DA CONSUMARSI ENTRO data"), la legge oggi consente di donare beni alimentari anche oltre il Termine Minimo di Conservazione, (DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO) purché siano garantite l'integrità dell'imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. Si consiglia di far riferimento ai limiti temporali suggeriti per ogni tipologia di alimento nel Manuale pe rle corrette prassi operative per le organizzazioni caritative - CARITAS ITALIANA FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE O.N.L.U.S. Validato dal Ministero della Salute in conformità al Regolamento (CE) n. 852/2004 (pag. 29). Per quanto riguarda le altre informazioni di legge (provenienza, composizione, ingredienti e allergeni) eventualmente non disponibili in etichetta (presente solo nell imballo primario), si può fare riferimento alle schede tecniche pubblicate sul sito Ribòscuola.it e consegnarne copia insieme al prodotto donato. Selezione e trasporto Chi seleziona e prepara i prodotti per il ritiro dovrà provvedere, tramite esame visivo, alla verifica dello stato igienico dei prodotti, dell integrità delle eventuali confezioni, nonché dello stato igienico dei contenitori e dei mezzi di trasporto utilizzati per il recupero. Gli alimenti adeguatamente imballati, che non necessitano di catena del freddo, possono essere trasportati in mezzi non refrigerati. Ottobre 2018 4/5

ATTENZIONE 1) Per la donazione di alimenti deperibili, alimenti sfusi e cibi cotti occorre ottemperare alle norme di legge in materia di igiene e sicurezza, nonché alle indicazioni di gestione prescritte dalla delibera regionale dell Emilia Romagna 367/2014 Linea guida per il recupero, la distribuzione e l utilizzo di prodotti alimentari per fini solidarietà sociale :. Eccedenze di ristorazione o comunque di cibo cotto, se non immediatamente somministrate, è opportuno siano preventivamente sottoposte ad abbattimento della temperatura fino a -10 C presso il luogo di produzione o di vendita e conservate a tale temperatura fino al momento del consumo. Il cibo deve essere trasportato e conservato in contenitori chiusi in materiale idoneo per alimenti con indicazioni che consentano l identificazione dell OSA donatore del prodotto, la data di consegna e di congelamento; durante il trasporto la temperatura non deve superare i 10 C per i prodotti da consumare nell arco delle 12 ore e i -7 per trasporti di breve durata dei prodotti congelati.... Gli alimenti cotti che non sono stati sottoposti ad abbattimento rapido di temperatura, quali ad esempio primi piatti cotti, secondi piatti cotti, verdure cotte, ecc. egli alimenti che sono stati conservati in catena del freddo. Il livello di attenzione è correlato alla tipologia di produzione, conservazione e al rilascio in catena del caldo o del freddo. Possono essere recuperati i pasti solo se sottoposti ad abbattimento rapido di temperatura. Per gli alimenti che non prevedono alcun trattamento termico permane il problema dello sfuso, della manipolazione per la preparazione al ritiro e dei contenitori idonei al trasporto. Tale gestione risulta pertanto non praticabile in assenza di abbattitori di temperatura, sistemi e strumenti di garanzia per il mantenimento della catena del caldo e del freddo e della salubrità dei prodotti, personale autorizzato alla manipolazione e contenitori dedicati 2) Per la donazione di pasti del servizio di refezione scolastica in confezione monodose non consumati (scuole secondarie di primo grado) Pur dovendo rispettare i medesimi requisiti citati al punto precedente, la donazione dei pasti in confezione monodose può essere considerata meno critica di quella di cibi sfusi sotto l aspetto del trasferimento e della manipolazione ma prevede comunque attenzioni scrupolose in capo alla scuola e all ente beneficiario. Occorre che gli alimenti al momento del recupero siano in confezioni perfettamente integre e non siano stati esposti in somministrazione, alla manipolazione di soggetti diversi dagli operatori autorizzati. L Istituto scolastico che intende valutare la fattibilità di questa donazione, deve provvedere secondo una procedura costruita ad hoc, sentito il parere del SIAN, volta a valutare la tollerabilità delle temperature in funzione dei tempi e delle modalità di trasporto e consumo e della diversa tipologia di alimenti. Tale procedurà dovrà tener conto: a) delle condizioni organizzative del servizio presso la scuola presenza e utilizzo dei mantenitori di calore (nutrocalor); tempi di preparazione, somministrazione e consumo del pasto; modalità di somministrazione e recupero dei pasti b) delle caratteristiche dell ente beneficiario distanza/prossimità rispetto al luogo del ritiro; tempi e modalità di ritiro; trattamento successivo in sede (abbattimento, cottura, congelamento, consumo tal quale) modalità e tempi di consumo da parte dei destinatari, consumatori finali. La scuola si deve far carico di raccogliere i pasti in confezione monodose non consumati, non distribuiti agli studenti o manipolati in alcun modo, nei tempi più brevi possibile. I cibi, a seconda della tipologia, devono essere stati mantenuti a temperature 60 C per i pasti caldi, a temperature 8 C per i pasti freddi. Per il trasporto devono essere utilizzati contenitori isotermici a seconda della temperatura dell alimento al momento del recupero per garantire il mantenimento delle temperature anche durate il trasporto. Il tempo che intercorre fra il luogo di recupero e la consegna all ente beneficiario deve essere comunque ridotto al minimo e considerato in procedura per valutare l esposizione al rischio dei diversi tipo di alimenti. Ottobre 2018 5/5

Allegato 1 Dichiarazione requisiti e utilizzo diretto a cura dell ente beneficiario Modello dichiarazione da farsi rilasciare annualmente su Carta intestata dell Ente Beneficiario, prima della prima donazione e da conservare agli atti presso la scuola. Spett. le Denominazione Scuola Oggetto: dichiarazione ai sensi della Legge del 19/08/2016, n. 166 Il sottoscritto.nato a.il.residente..codice fiscale., in qualità di legale rappresentante di Nome dell ente (contrassegnare la tipologia tra quelli seguenti) Enti senza fine di lucro pubblici o privati Organizzazioni di Volontariato Associazioni di promozione sociale Enti filantropici Cooperative ed imprese sociali Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) Enti iscritti al Registro Nazionale del Terzo Settore Altro (specificare) dichiara di essere in possesso dei requisiti previsti dalla legge 166/2016, art 5. di essere iscritto al registro del terzo settore (Decreto legislativo del 3/07/2017, n. 117) Con riferimento a tutte le derrate alimentari che la medesima riceverà a titolo gratuito dalla scuola, nel corso dell anno scolastico, si impegna a: 1. Utilizzarle direttamente in conformità alle proprie finalità istituzionali. 2. Realizzare l effettivo utilizzo diretto delle stesse a fini solidali, prioritariamente a favore di persone indigenti. Luogo data Firma legale rappresentante

Allegato 2 Esempio di accordo per la donazione a fini solidaristici di prodotti alimentari provenienti dalla refezione scolastica Esempio di accordo da stipulare su Carta intestata dell Istituto Scolastico, tra Ente Beneficiario e Istituzione scolastica prima della cessione gratuita e da conservare agli atti. Bologna, lì Oggetto: Il presente accordo è finalizzato a definire impegni e responsabilità dei soggetti intestatari in funzione di attività di recupero di alimenti non consumati della refezione scolastica a fini solidaliristici, in particolare per l assistenza a persone svantaggiate. Oggetto dell accordo sono le corrette modalità di recupero e donazione volte a garantire il rispetto delle prassi igienico sanitarie e la salubrità dei prodotti donati. Donatore: Nome e Cognome (dirigente scolastico) Rappresentante legale dell Istituto Strutture scolastiche individuate per il ritiro Nome scuola Via Nome scuola Via Beneficiario: Nome e Cognome Rappresentante legale dell ente Prodotti oggetto della donazione provenienti dal servizio di refezione scolastica (barrare le caselle interessata) PANE FRUTTA LATTE UHT A LUNGA CONSERVAZIONE ALIMENTI NON DEPERIBILI CONFEZIONATI I prodotti oggetto di donazione devono esser in perfetto stato di conservazione; le confezioni devono essere integre e non si devono tra l altro, evidenziare segni d infestazione. Si deve assicurare l informazione prevista dal Decreto legislativo 109/92 e successivi aggiornamenti riportandole in etichetta o in documentazione a parte o garantendone l accessibilità (siti web). L Istituto scolastico, in qualità di donatore si impegna a: 1. Garantire che i prodotti oggetto della donazione vengano gestiti, durante la permanenza all interno della scuola, secondo le prassi igienico sanitarie che ne preservino integrità e salubrità, assicurandone l idoneità al successivo consumo umano. 2. Consentire l accesso alle strutture scolastiche agli incaricati al ritiro individuati dal beneficiario, preventivamente identificati.

L ente beneficiario con riferimento a tutte le derrate alimentari provenienti dal servizio di refezione scolastica che riceverà a titolo gratuito dalla scuola, nel corso del periodo di validità della presente convenzione si impegna a: 1. Presentare al donatore la documentazione preventiva obbligatoria, relativa al possesso dei requisiti formali e all uso diretto a fini solidali dei prodotti ricevuti (allegato 1). 2. Distribuire gratuitamente i prodotti ricevuti, in conformità alla normativa sanitaria vigente, non accumularli e non utilizzarli a fini commerciali. 3. Astenersi dal distribuire alimenti che possano in qualche modo nuocere alla salute dei destinatari. 4. Recuperare presso le strutture scolastiche indicate dal donatore i prodotti alimentari ceduti gratuitamente, oggetto del presente accordo, secondo tempi e modalità concordate con il donatore, attraverso mezzi idonei atti a evitare rischi igienico sanitari e contaminazioni. 5. Comunicare preventivamente l identità delle persone autorizzate al ritiro dei prodotti. 6. Verificare l idoneità dei prodotti alimentari ricevuti e in caso di inidoneità provvedere a darne comunicazione scritta al donatore entro 3 giorni dal ritiro. 7. Garantire che il prodotto ceduto gratuitamente sia perfettamente edibile e non costituisca un rischio per il consumatore finale. Adottare a tal fine le modalità organizzative e di gestione tali da garantire l igiene e la sicurezza degli alimenti donati durante tutte le fasi delle attività di raccolta fino alla destinazione finale, dotandosi di procedure tecniche ed attrezzature adeguate. 8. Utilizzare i prodotti ricevuti entro i termini di legge e provvederne al trasporto, alla conservazione e alla gestione secondo quanto prescritto dalla normativa vigente in materia di sicurezza e igiene degli alimenti, oltre che alle indicazioni contenute nel Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative validato dal Ministero della Salute in conformità al Regolamento (CE) n. 852/2004 e alle Linee guida per il recupero, la distribuzione e l'utilizzo di prodotti alimentari per fini solidarietà sociale della Regione Emilia Romagna Delibera 367/2014. 9. Adottare sistemi di rintracciabilità analoghi a quelli previsti dall art. 18 del reg. CE 178/2002 al fine di poter ritirare tempestivamente i prodotti eventualmente pericolosi per il consumatore. 10. Rendicontare e fornire al donatore periodicamente su apposito modulo i quantitativi ritirati e la loro destinazione. 11. Accettare eventuali visite da parte della scuola permettendo di visionare i locali utilizzati e le attività svolte. Costituiscono motivi di risoluzione immediata della presente convenzione: il mancato rispetto della normativa igienico sanitaria; il mancato rispetto degli impegni di uso diretto e destinazione gratuita a fini solidaristici dei prodotti ricevuti; la perdita dei requisiti in qualità di ente beneficiario. La presente convenzione decorre a partire dal ed è rinnovabile tacitamente salvo disdetta da comunicarsi almeno 8 giorni prima della data di scadenza. Donatore Ente Beneficiario