Repubblica Ceca: tutte per una... Fed Cup

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Transcript:

E l ora di POP il sensore da polso Babolat lancia un dispositivo che misura i colpi e gli effetti LA RIVISTA Anno XI - n.40-18 novembre 2015 Pag.22 Repubblica Ceca: tutte per una... Fed Cup Non basta la Sharapova contro lo spirito di squadra di Kvitova, Pliskova&co Pag.8 La Grande sfida a Verona e Modena McEnroe, Wilander, Leconte e Bruguera in campo (e in tv) Pag.14 Paddlemania: ecco i nostri campioni Assegnati al Padel Club Laurentina di Roma i titoli italiani Pag.20 Fit-Tpra a Praga: un Master da grandi Ecco chi ha trionfato tra gli oltre 15.000 del circuito amatoriale Pag.18 GLI ALTRI CONTENUTI Una racchetta in comune Pag.3 - Masters Atp: London calling Pag.4 - Batch Point Pag.4 Focus: Jamie Murray Pag.10 - I numeri della settimana Pag.12 - Il tennis in tv Pag.14 - Serie A, l ultima giornata Pag.16 - Personal coach: avanti tutta con il serve&volley Pag.21 - La regola del gioco: ai posti di partenza Pag.24

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3 prima pagina Una racchetta in comune Da sinistra: Fognini e Bolelli alle Finali Atp di Londra. Lucie Safarova e il promoter Fit-Tpra Trevisan a Praga; Valerio e Bocchi vincitori del doppio sempre a Praga di Enzo Anderloni A un certo punto si sono incontrati e salutati, il grande tennis e il tennis della porta accanto. E successo per le strade del centro di Praga, lo scorso sabato sera, quando un gruppetto dei partecipanti al Master del Circuito FIt- Tpra è passato davanti alle vetrine di un ristorante e sbriciando all interno ha scoperto che un paio di tavoli erano occupati da Lucie Safarova e compagne, la squadra della Repubblica Ceca che meno di 24 ore dopo avrebbe sollevato la Fed Cup davanti al naso di Maria Sharapova. I tennisti di livello amatoriale e le star del tennis professionistico stavano vivendo nella stessa unità di tempo e di luogo il momento clou della stagione, quello con i riflettori più forti accesi, in grado di restituire in termini di soddisfazione gli sforzi fatti per primeggiare con la racchetta in mano. E nel frattempo a Londra gli otto masters delle Atp Finals stavano scaldando i motori per l esordio del giorno seguente. Fascino e attrazione di questa racchetta che abbiamo tutti in comune con le superstar, un attrezzo sportivo in grado di scatenare passioni umane che finiscono per corrispondere perfettamente, fino a sovrapporsi, quando si tratta di giocarsela fino in fondo, che sia il nostro torneo Fit a livello di quarta categoria o il circuito mondiale. La tensione e la voglia di vincere di Bolelli e Fognini per la prima volta alla O2 Arena di Londra subito opposti a un idolo locale, Jamie Murray, fratello di Andy, in coppia con l australiano Peers, non saranno state troppo differenti da quelle di Claudio Bocchi e Paolo Valerio impegnati a cercare di battere Mar- Tweet of the week co Mariani e Massimiliano Spadoni per conquistare il titolo mondiale Fit Tpra a Praga. Qui di mondiale c era di sicuro la passione, che in certi casi è più forte anche dei soldi. Perché unisce, anche in queste pagine, tutti gli uomini con la racchetta. C è la voglia che Andy Murray ha di vincere la Davis perché può giocare il doppio, probabilmente decisivo, con suo fratello Jamie, sicuramente sotto gli occhi della mamma-maestra Judy. E tutto questo vale molto di più dei milioni di dollari in palio per chi vince il Masters. C è la voglia di racchetta del multimilionario proprietario della Head Johan Eliasch, uno che si può permettere di comprare pezzi di Amazzonia, e che, a precisa domanda, ti fa capire che la cosa che gli manca è il tempo libero per giocare di più a tennis. C è la voglia di Diego Pelucchi di Bergamo, muratore, che tra un mattone e l altro pensa solo a fare ace. E realizza il sogno di giocare un Masters. Lui e Maria Sharapova adesso hanno qualcosa in comune. A Praga, hanno perso in finale. DIRETTORE Angelo Binaghi COMITATO DI DIREZIONE Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina DIRETTORE RESPONSABILE Enzo Anderloni COORDINAMENTO REDAZIONALE Angelo Mancuso SUPER TENNIS TEAM Antonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica) FOTO Getty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli HANNO COLLABORATO Giovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio A CURA DI Sportcast srl Via Cesena, 58-00182 Roma amministrazione@sportcast.it PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONE Edisport Editoriale Srl REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G 00135 Roma Info: supertennis@federtennis.it Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 dell 8 gennaio 2004 Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www. federtennis.it e www.supertennis.tv e spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a supertennis@federtennis.it

circuito mondiale London calling Il Masters ha trovato sulle rive del Tamigi la sua atmosfera ideale: rimarrà lì per altri tre anni. E la Gran Bretagna ha trovato la sua racchetta di riferimento in Andy Murray, un campione dall aspetto normale che sa fare scelte non convenzionali, seguendo il filo delle sue convinzioni invece che delle convenienze da Londra, Enzo Anderloni foto Getty Images L ondra chiama e Andy Murray risponde. Il Masters, oggi Atp Tour Finals, ha acceso le luci, soffuse, della O2 Arena sugli otto migliori giocatori del mondo proprio mentre Londra accende le luminarie natalizie e si ripropone come centro di quella parte di mondo dove la classe e l opulenza delle vetrine di Harrods hanno ancora un fascino irresistibile. Ma anche il grande tennis si sente a casa perché la O2 Arena è il salotto ideale, quello dove viene valorizzato al meglio lo spettacolo del gran finale di stagione. Altrimenti non avrebbe appena rinnovato il contratto con gli organizzatori inglesi per altri tre anni, fino al 2018 compreso. Londra dunque continuerà a chiamare nel prossimo futuro, anche perché può contare oggi sul fattore Andy Murray, un campione che oggi può fare ancora la differenza perché è differente. Non tanto nel modo di giocare, basato su un fisico bestiale e una determinazione da highlander, quanto nel modo di pensare e di vedere il mondo. E gentile, educato, corretto ma fa di testa sua e le sue scelte non seguono quasi mai il mainstream, o la convenienza politica. Come quando da eroe nazionale, capace di riconquistare Wimbledon dopo oltre 70 anni di astinenza British, si dichiarò apertamente per l indipendenza della sua Scozia. batch-point 4 E che dire della sua scelta di ingaggiare dopo Ivan Lendl, un coach-donna francese? Il mondo a chiedersi che cosa una come Amelie Mauresmo, già n.1 del mondo, ma con uno stile di gioco e di vita completamente diverso dal suo, potesse dargli e lui, felice e soddisfatto. Anzi capace di trovare sempre nuove motivazioni dopo due titoli Slam e una medaglia d oro olimpica (proprio a Londra), nonostante il dominio imperiale di Novak Djokovic sul trono del n.1 mondiale, obbiettivo naturale per un campione alla Murray e al tempo stesso oggi apparentemente fuori portata. Portatore molto sano di valori sportivi Andy si sta godendo al massimo la chance di conquistare la Coppa Davis, che alla Gran Bretagna manca dal 1936, quando ancora andavano in campo il leggendario Fred Perry e il precursore Doping e antidoping Siccome quando uno come lui parla non lo fa mai a casaccio, mi chiedo cosa volesse veramente comunicare Roger Federer quando, all indomani della clamorosa sospensione dell intera Federazione di Atletica Leggera russa dalle competizioni internazionali causa doping di stato, ha dichiarato: A volte mi trovo a vincere un torneo e uscire dal campo indisturbato, domandandomi dove siano i controlli antidoping. Non è una buona cosa per il nostro sport, dai quarti di finale in poi tutti andrebbero controllati, che vincano o perdano. Maggiore è la posta in palio, maggiori devono essere i controlli. Stigmatizzando subito dopo il fatto che lui, nel corso dell anno, sia stato controllato solo cinque volte. Quel che vorrei capire bene è se Roger intendeva in primis farci sapere di essere passato indenne da ogni controllo (anche se non c è una singola persona al mondo, credo, che abbia mai minimamente dubitato della sua totale ed assoluta pulizia, non foss altro che per mancanza di bisogno), oppure che, se il doping non fosse stato presente anche nel mondo del tennis, egli avrebbe vinto ancor di più di quanto non abbia fatto nella sua gloriosa carriera. Quali che fossero le sue motivazioni recondite, comunque, speriamo che il suo intervento possa davvero innalzare il livello della lotta a questa piaga anche nello sport un tempo definito dei gesti bianchi. Batch

circuito mondiale dei calzoncini corti, Bunny Austin. Lo ha detto a chiare lettere, mettendo addirittura in dubbio, a un certo punto, la sua partecipazione al Masters per prepararsi sulla terra battuta in vista della finale di Gend, contro il Belgio, prevista cinque giorni dopo la finale della O2 Arena. Apriti cielo! Guai a dire quello che si pensa, specie se contro gli interessi dello show business. Ma Andy Murray, gentilissimo, educatissimo, se ne frega. E dice cose che suonano normali alle orecchie di noi comuni mortali. Tipo che la Davis quest anno è il torneo che lo ha più coinvolto in termini di emozioni, anche perché lo sta giocando insieme al fratello Jamie. E il loro doppio è stato e potrà essere decisivo. Il Masters è la competizione di massimo prestigio per un giocatore perché è la più esclusiva, certifica l appartenenza a un élite assoluta. Ma si gioca tutti gli anni e Andy è un habitue delle alte sfere, uno dei Fab Four del tennis che ha dominato l ultimo decennio. Quando gli potrebbe capitare invece di provare a sollevare un trofeo storico conquistato insieme a suo fratello? E dunque avrebbe scelto la famiglia, come noi e voi. Alla fine ha deciso di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, è troppo educato, e si è presentato pimpante anche davanti al pubblico di Londra. Ma dichiarando apertamente che non doveva aspettarsi troppo da lui, perché la settimana precedente si sarebbe allenato sulla terra battuta, in chiave Davis. Lo ha ribadito con le parole e i fatti presenziando, bello rilassato, abito scuro, camicia immacolata, al lancio della sua nuova Head Radical Pro in un suggestivo Head X Store dalle parti di Carnaby Street, proprio mentre il cerimoniale del Masters prevedeva il sorteggio dei due gruppi. E prima di lanciare sul maxischermo il video che presentava il nuovo attrezzo, sempre più potente e maneggevole, grazie all inserimento massiccio del Graphene Next, seconda generazione del materiale più sottile e resistente sviluppato dalla tecnologia, si è premurato di confermare che il suo focus è sulla Coppa Davis. E sulla nascita la prossima primavera del primo bimbo (o bimba, il sesso ancora non si sa), suo e della bella moglie Kim. Che vorrebbe con sè lungo il circuito. Anche col pancione. Come a suo tempo è stata l allenatrice Amelie Mauresmo che ha partorito lo scorso agosto: ve la ricordate a luglio nel suo box sul Centre Court di Wimbledon? Londra chiama e Murray risponde, a modo suo, con una classe davvero particolare. Uomo normale con la racchetta spaziale che in questi tempi di valori confusi diventa punto di riferimento eccezionale. Maestri a Londra, da sinistra: Nishikori, Ferrer, Wawrinka, Murray, Djokovic, Federer, Nadal e Berdych A tu per tu con Johan Eliasch il magnate della racchetta Johan Eliasch è il proprietario di Head. L ha acquistata nel 1995 quando era sull orlo della bancarotta e l ha riportata ai vertici del mercato mondiale. Imprenditore di grande successo, produttore cinematografico, è stato membro del Parlamento inglese e consigliere speciale del premier Gordon Brown in materia di tutela ambientale. Ha investito parte del suo enorme patrimonio per acquistare 1.600 Km² di foresta Amazzonica, con il suo Rainforset Trust, al fine di preservarla. Lei è un ottimo giocatore di tennis e un altrettanto valido sciatore: che cosa di questa sua esperienza diretta sul campo porta quotidianamente in azienda? Praticare questi sport a un buon livello è importante per me. Provo personalmente tutti i nuovi prodotti, mi piace sentirmi coinvolto nel processo di innovazione. Essere uno che gioca davvero mi permette di avere una buona sensibilità su ciò che aiuta a migliorare la performance. Si dice che le racchette Head fossero la sua passione anche da giovane, molto prima di acquistare l azienda Sì, Head è sempre stato il mio marchio preferito. La mia prima racchetta Head fu la Arthur Ashe, la prima con struttura e fibre evolute. Ora puntate sul Graphene. Altri marchi sono andati in direzioni diverse: Babolat ha puntato sul digitale, sulle racchette connesse; Wilson sulla ricerca dello spin, delle rotazioni, attraverso schemi d incordatura a maglie più larghe. Voi avete scelto il Graphene. Perché? E un materiale che ha proprietà uniche. E più leggero e 200 volte più resistente dell acciaio. Ci permette di avere vantaggi importanti in termini di rendimento. Alla base della performance oggi,ci sono potenza e maneggevolezza. E ovviamente, il controllo. Graphene permette di massimizzare il rendimento sotto alcuni aspetti, senza comprometterne altri. E questo rende le Head davvero performanti. Se si cambia lo string pattern o si modifica la costruzione del telaio si possono migliorare alcuni parametri ma inevitabilmente non si riesce a far crescere anche gli altri. O addirittura, qualcuno peggiora. E secondo me la bontà di una racchetta è data dal livello di qualità del suo lato più debole. Grandi testimonial, come Djokovic, Murray o Sharapova, ricerca e sviluppo, marketing e pubblicità, standard di produzione, prezzo: da dove si parte per costruire il successo? Credo molto nelle innovazioni e ritengo che sia importante convincere i nostri giocatori dei vantaggi che possono avere adottandole. L utilizzo da parte dei campioni è una molla importante per spingere anche il consumatore, il tennista appassionato, a provare sempre qualcosa di nuovo. Certo, tutti gli aspetti che lei ha citato sono importanti ma la base è la bontà del prodotto. Che cosa distingue una racchetta Head dalle altre? La nostra dedizione alla ricerca della performance. E per questo che in tanti ruoli chiave dell azienda ci sono ex giocatori di buon livello? Sì, è un input preciso Che evoluzione si aspetta dal mercato mondiale del tennis nei prossimi anni? Io credo che complessivamente crescerà, soprattutto grazie alla Cina. Un mercato dal potenziale incredibile che oggi in termini relativi è molto molto piccolo. Il mercato complessivo potrebbe triplicare o quadruplicare se la Cina si allineasse alle altre nazioni tennisticamente più attive. A proposito di attività tennistica, lei quante volte alla settimana gioca a tennis? Se il lavoro me lo permettesse, giocherei ogni giorno. Ma mi devo accontentare di farlo quando posso. 5

terza pagina Stan Smith: un campione, mica una scarpa Un gigante biondo e baffuto dal servizio bomba. Vinse Us Open 71, Wimbledon 72 e soprattutto una straordinaria, rocambolesca finale di Davis in Romania contro Nastase e Tiriac. Ma le calzature che portano il suo nome sono più famose di lui di Alessandro Mastroluca aveva otto anni, mio figlio mi chiese: sei nato prima tu o la scarpa Quando che porta il tuo nome?. L ingenuità della questione racconta le due vite di Stan Smith, un campione che tutti ricordano più per le sneakers a lui dedicate: per la rivista Complex, sono al 14 posto nella classifica delle più influenti di sempre. Primo maestro - Gli hanno intitolato anche il girone del Masters con Federer e Djokovic. Un omaggio doveroso al primo nome che compare nell albo d oro del torneo, anche se per quella prima edizione, a Tokyo nel 1970, si qualificavano in sei, e si giocava in un unico round robin, tutti contro tutti. Smith chiude con quattro vittorie e una sconfitta, come Rod Laver, primo giocatore nella storia a superare i 200 mila dollari di prize money in una stagione, ma l americano ha vinto lo scontro diretto e conquista il titolo. Perderà solo nell ultimo ininfluente singolare da Arthur Ashe, insieme a Smith il primo tennista a farsi rappresentare da Donald Dell, il manager che gli farà firmare il primo contratto con Adidas, e di fatto gli cambierà la vita. Decisiva, per la conquista del titolo a Tokyo, la vittoria su Ken Rosewall. È il 14 dicembre del 1970 e Smith, come racconta a Steve Flink, ha molto altro per la testa. Era da quasi un anno che posticipavo la leva militare. Quel giorno festeggiavo il mio 24 compleanno, e sapevo che battendo Rosewall avrei vinto il Masters. A fine partita, Jack Kramer guidò 10 mila giapponesi a cantare Happy Birthday per me. Il giorno dopo persi l ultima partita, lasciai Tokyo alle 23.00 e la mattina 6 dopo mi presentai a Los Angeles per la visita di leva. Resterà a servire nell esercito fino al 1972, ma questo non gli impedirà di vincere lo Us Open del 1971. In finale, giocata di mercoledì perché la pioggia ha ritardato il programma di tre giorni, batte Kodes 3-6 6-3 6-2 7-6. Era il secondo anno con il tiebreak, ne ho giocati cinque in quel torneo e li ho vinti tutti. Storico 1972 - Ma è il 1972 l anno che fa la storia. Vince Wimbledon su Nastase, che si riscatta nella finale del Masters, il primo con la formula attuale: ci arriva grazie al ritiro in semifinale di Tom Gorman, che abbandona a un punto della vittoria per il mal di schiena che gli avrebbe impedito di giocarsi il titolo contro Nasty. Quello che colpisce di Stan Smith - scrive Bud Collins - che ha vinto un accentuata goffaggine adolescenziale. Così è riuscito a diventare uno dei più grandi giocatori di Coppa Davis della storia. Vince 7 titoli in dieci anni, e cambia la storia della finale del 1972, in una Bucarest blindata, contro tutto e contro tutti, tra chiamate spiccatamente casalinghe e raccattapalle che diventano massaggiatori per Tiriac, che ne fa di tutti i colori all amico Gorman. Era lui la vera forza di quella Romania - spiegherà -. Era pronto per il più grande momento della sua vita. Non volevo che succedesse, non dopo quello che aveva fatto contro Tom. È stato molto divertente batterlo 6-0 al quinto, perché a me hanno insegnato a giocare corretto.

circuito mondiale WWW.ZUSTENNIS.IT 7

circuito mondiale Furia ceca Per la quarta volta in 5 anni la Davis in rosa finisce nelle mani della Repubblica Ceca. Che ormai domina il tennis femminile, con la conferma di Karo Pliskova. Sharapova ancora a mani vuote di Andrea Nizzero - foto Getty Images In un weekend buio per tutta l Europa, a Praga la squadra ceca di Fed Cup ha dato a tutti i suoi tifosi un motivo per sorridere. Dopo una finale memorabile, risolta solo al quinto e decisivo incontro, i 14.000 della O2 Arena e i milioni davanti alla televisione hanno festeggiato la loro nona coppa del mondo a squadre. Merito di un gruppo strepitoso, guidato da capitan Petr Pala, che ha sconfitto una Russia forte di Maria Sharapova, alla sua prima presenza in una finale di Fed Cup. La numero 1 russa è uscita sconfitta pur avendo vinto entrambi i suoi incontri, il secondo dei quali contro Petra Kvitova, con la quale ormai dà vita alla rivalità più bella e imprevedibile del tennis femminile mondiale. In generale, è stata una festa del tennis e un ottimo spot per la sempre discussa competizione a squadre. Questi sono cinque dei punti più interessanti emersi dal weekend praghese. Karo non è un bluff Forse per la prima volta, Karolina Pur senza Lucie Safarova, e trascinata da Karolina Pliskova la Repubblica Ceca continua a dominare battendo 3-2 anche la Russia di Maria Sharapova. Le uniche ad aver battute la macchina perfetta di capitan Pala sono le azzurre (semifinale 2013) 8 Pliskova ha dimostrato di valere - eccome - la Top 10 mondiale. Con una lunga serie di ottimi piazzamenti, quest anno si era già guadagnata un posto tra le prime dieci. Le deludenti apparizioni nei tornei più importanti, però, avevano fatto dubitare sulle sue capacità di diventare una vera campionessa. Domenica è scesa in campo con la sua squadra in svantaggio, gli occhi della nazione addosso e nessuna possibilità di sbagliare: ha portato a casa due punti e la vittoria finale. Chiude l anno al numero 11 e ha ancora molto da dimostrare, ma con quel servizio e dopo questa finale sarebbe una sorpresa non vederla tra le otto di Singapore 2016. Masha è antipatica. O no? Sia chiaro, partecipare alla finale di Fed Cup non è stato un atto disinteressato per Maria Sharapova: le presenze nella competizione a squadre sono uno dei requisiti per partecipare alle Olimpiadi ormai alle porte. Per di più, pare che a Praga non abbia nemmeno alloggiato nello stesso hotel della squadra. Però, questa volta c è un però: Masha ha davvero messo se stessa a disposizione della squadra. Ha giocato e vinto le sue due partite, tra cui una strepitosa sfida contro la sua rivale più temuta, Petra Kvitova (nota a margine: Serena non è nella categoria delle rivali, ma in quella delle nemesi). Ha sostenuto le sue compagne durante il doppio decisivo e si è mostrata sorridente e ben disposta anche durante la cerimonia di premiazione, dopo aver visto il resto della sua squadra perdere tre punti su tre. Sentivo che avrei potuto guardare verso la mia squadra e ogni volta trovarli in piedi.

9 circuito mondiale Doppio decisivo: sul risultato di 2-2, il titolo è stato deciso da Karolina Pliskova (a rete) e Barbora Strycova (4-6 6-3 6-2 il punteggio) occasione di tirare una boccata d aria respirabile, mentre infuria il gigantesco scandalo doping che sta sconvolgendo Mosca. Invece, pur con Maria Sharapova a disposizione e contro una Repubblica Ceca priva di Lucie Safarova, la squadra di Nastia ha fallito e lei sarà chiamata a dare spiegazioni. In particolare non le sarà facile motivare la scelta di puntare ancora su Anastasia Pavlyuchenkova, reduce da due sconfitte in singolare e palesemente afflitta dalla pressione del momento, per il doppio decisivo. Con Sveta Kuznetsova fresca in panchina. Questo è il significato di un evento così. Non c è sensazione migliore, ha detto Maria dopo la conclusione. Lei rimane sicuramente una delle sconfitte del weekend, ma vederla saltare, ridere, disperarsi - in una parola, emozionarsi -, ha fatto bene alla sua immagine di glaciale siberiana. La macchina perfetta di Petr Pala Il capitano ceco Petr Pala ha costruito una macchina perfetta. Il suo gruppo di ragazze, sempre affiatatissimo, ha vinto quattro delle ultime cinque edizioni della Fed Cup e dà la sensazione di essere sempre una vera squadra, quali che siano le variazioni. Solo una nazione è riuscita a sconfiggere il team di Pala negli ultimi sei anni. Sì esatto, l Italia. Le preoccupazioni di Nastia Myskina Anastasia Myskina, ex campionessa del Roland Garros, si diceva, non deve aver preso benissimo questa sconfitta. E non solo perché le è sfuggita la possibilità di diventare la quarta donna di sempre a vincere la Coppa sia come giocatrice sia come capitano. A crearle qualche preoccupazione dev essere l idea del rientro in patria e del confronto con i piani alti, di questi tempi poco tranquilli. Il vacillante Comitato Olimpico russo aveva una buonissima Pubblico in campo Questo pubblico è come una quinta persona nella nostra squadra : questa efficace metafora è di Barbora Strycova, che con Karolina Pliskova ha portato la Repubblica Ceca alla vittoria. Conquistando il quinto e decisivo punto in una O2 Arena rovente, hanno regalato ai cechi la nona Fed Cup, la quarta degli ultimi cinque anni. Di questi trionfi, tre hanno avuto come palcoscenico l arena praghese: è uno dei rari casi in cui un pubblico e un luogo riescono a trasmettere solo supporto e non pressione. Non sono stati molto gentili. Giochiamo in Russia e vediamo!, ha detto al proposito Anastasia Myskina, che non deve aver preso benissimo la sconfitta. Doppio decisivo, niente Masha Repubblica Ceca b. Russia 3-2 Si è giocato alla O2 Arena di Praga, in casa della RepubblicaCeca e di fronte a 14.000 persone. Superficie: sintetico indoor (Novacrylic Ultracushion System) Gli incontri Day 1: Kvitova (C) b. Pavlyuchenkova (R) 2-6 6-1 6-1, Sharapova (R) b. Ka. Pliskova (C) 6-3 6-4. Day 2: Sharapova (R) b. Kvitova (C) 3-6 6-4 6-2, Ka. Pliskova (C) b. Pavlychenkova (R) 6-3 6-4, Ka. Pliskova/Strycova (C) b. Pavlyuchenkova/Vesnina (R) 4-6 6-3 6-2 Le rose Repubblica Ceca: Petra Kvitova, Lucie Safarova (infortunata), Karolina Pliskova, Barbora Strycova; cap.: Petr Pala Russia: Maria Sharapova, Ekaterina Makarova (infortunata), Anastasia Pavlyuchenkova, Elena Vesnina; cap.: Anastasia Myskina Era la grande attesa, la star, ma Maria Sharapova - alla prima finale di Fed Cup - è rimasta ancora a mani vuote. E il doppio decisivo lo ha visto dalla panchina

focus La Storia - Jamie Murray nasce a Dunblane (Scozia) il 13 febbraio del 1986, un anno e mezzo prima di Andy. Nel 1996 scampano entrambi alla strage della Dunblane Primary School, quando un folle di nome Thomas Watt Hamilton uccide (prima di suicidarsi) 16 alunni di 5 e 6 anni oltre a un insegnante. Tragedia solo sfiorata per i due ragazzi, che ben conoscono l attentate alcune interessanti offerte da alcune accademie, abbandonando pian piano la carriera di singolarista (best ranking al n.834 nel maggio del 2006, nessun titolo vinto. Jamie Murray ha 29 anni, è alto un metro e 91 per 82 kg. È n.7 al mondo in doppio, specialità nella quale ha raggiunto due finali Slam (Wimbledon e Us Open 2015) e nel 2007 ha vinto il misto a Wimbledon con Jelena Jankovic Jamie Murray, il fratellone Un 2015 fantastico per il doppista scozzese: si è giocato due finali Slam, si è qualificato per il Masters di Londra e ora sarà protagonista, proprio con il fratellino, di una storica finale di Davis. Da piccolo Andy ci perdeva sempre di Alessandro Nizegorodcew foto Getty Images Il peso del cognome è uno dei fardelli più pesanti da sostenere, in particolar modo per uno sportivo. Per Jamie Murray, fratello maggiore di Andy, non deve essere stato semplice portare avanti una vita a suon di quello scarso di famiglia oppure il Murray senza talento. Eppure, nel suo piccolo, Jamie si è costruito una carriera di tutto rispetto, con l obiettivo Coppa Davis, un tempo una chimera, oggi più vivo che mai. tore ( Quando mamma aveva da fare era lui a riportarci a casa, racconteranno Andy e Jamie negli anni a seguire). Tennisticamente crescono sotto l ala di mamma Judy, che recentemente ha dichiarato che Jamie batteva sempre suo fratello quando erano piccoli grazie al suo enorme talento. Fratelli profondamente diversi anche dal punto di vista tecnico, non fosse altro perché Jamie impugna la racchetta con la sinistra, Andy con la destra. A livello under 14 il maggiore dei Murray vince e convince, facendosi notare anche dalla federazione britannica. Ma pian piano Andy lo sovrasta e la luce dei riflettori cambia il proprio obiettivo. A livello under 18 Andy raggiunge il n.2 del mondo, mentre Jamie si issa al massimo alla 40a piazza. Insieme, però, conquistano la semifinale dello Us Open Junior nel 2004 (torneo vinto in singolare da Andy). Uno dei turning point è alle porte: il futuro fab-four si trasferisce in Spagna per affinare il proprio tennis, il futuro doppista rimane a casa nonostan- 10 Doppio mon amour - Non si può certo dire che la potenza e la pesantezza di palla siano le peculiarità tennistiche di Jamie Murray, ma talento e sensibilità non sono mai mancati allo scozzese. Nel 2007 nasce il connubio con lo statunitense Eric Butorac, che porta Jamie tra i Top 30 in doppio grazie ai successi Atp a San Josè, Memphis e Nottingham. Nello stesso anno giunge l unico Slam dello scozzese, che a Wimbledon conquista il doppio misto in coppia con Jelena Jankovic. Nelle stagioni successive arrivano altri successi (13 in totale in carriera), due dei quali con il fratello (Valencia 2010 e Tokyo 2011), ma è con l australiano John Peers che arriva la vera svolta: sei titoli in due anni, due finali Slam (Wimbledon e Us Open 2015) e un livello tecnico-tattico sempre più alto. L ingresso nella Top 10 è una inevitabile conseguenza, così come la prima qualificazione alle Atp Finals. In Coppa Davis ha un record di 6 vittorie e 3 sconfitte in doppio ma, insieme ad Andy, è imbattuto. All inizio della carriera ha avuto anche l onore di far coppia con mostri sacri del tennis britannico come Tim Henman e Greg Rusedski. Il cognome, di quelli pesanti, sembra aver bloccato Jamie solamente nei primi anni della propria carriera. Qualcosa, poi, è cambiato, e il maggiore dei Murray pare aver trovato grande equilibrio e consapevolezza dei propri mezzi. In Coppa Davis contro il Belgio non dovremo avere paura di niente - ha spiegato -, è semplicemente una grande occasione di andare lì e giocare una finale, anche divertendoci, mostrando a tutti le nostre capacità. Se vinceremo, sarà stupendo. Altrimenti dovremo accettarlo, questa è la vita». E questo è Jamie Murray. In coppia, i fratelli Murray hanno vinto due tornei Atp (Valencia 2010 e Tokyo 2011) e in ottica finale di Davis, insieme in doppio, possono rappresentare l ago della bilancia

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i numeri della settimana 14 anni da Maestro di Giorgio Spalluto foto Getty Images 14 le partecipazioni consecutive di Roger Federer (nella foto) alle Finali Atp: dal 2002 al 2015. Lo svizzero eguaglia il recordman di presenze ogni-epoca al Masters, vale a dire Andre Agassi. 10 il totale delle edizioni delle Atp World Tour Finals che verranno ospitate alla 02 Arena di Londra considerando il prolungamento del contratto fino al 2018. La capitale britannica diventa la seconda sede più longeva del Masters dopo il Madison Square Garden di New York, che lo ospitò tra il 1977 e il 1989. 88 la percentuale di successi al Masters di Ilie Nastase, vincitore di 23 match su 26. Il rumeno, cui è stato dedicato uno dei 2 gruppi della fase a gironi si è aggiudicato 4 edizioni (1971, 1972, 1973, 1975). Roger Federer lo segue a ruota in seconda posizione con l 81,3% di successi. 3 le coppie ancora in lizza per chiudere la classifica di doppio al numero 1. Bob e Mike Bryan cercano di terminare la stagione per l 11 a stagione in vetta al ranking, ma dovranno guardarsi le spalle da Rojer/Tecau e Melo/Dodig. 15 le edizioni del Master in cui la finale è stata la ripetizione di un match disputato nel girone eliminatorio. Solo 7 volte l esito è stato il medesimo. L ultima rivincita vittoriosa è stata consumata da David Nalbandian ai danni di Roger Federer: era il 2005. I primi 25 del ranking Atp Pos. Nome (nazionalità) Punti 1 Novak Djokovic (SRB) 15285 2 Andy Murray (GBR) 8470 3 Roger Federer (SUI) 7340 4 Stan Wawrinka (SUI) 6500 5 Rafael Nadal (ESP) 4630 6 Tomas Berdych (CZE) 4620 7 David Ferrer (ESP) 4305 8 Kei Nishikori (JPN) 4035 9 Richard Gasquet (FRA) 2850 10 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 2635 11 John Isner (USA) 2495 12 Kevin Anderson (RSA) 2475 13 Marin Cilic (CRO) 2405 14 Milos Raonic (CAN) 2170 15 Gilles Simon (FRA) 2145 16 David Goffin (BEL) 1805 17 Feliciano Lopez (ESP) 1690 18 Bernard Tomic (AUS) 1675 19 Benoit Paire (FRA) 1633 20 Dominic Thiem (AUT) 1600 21 Fabio Fognini (ITA) 1512 22 Gael Monfils (FRA) 1510 23 Viktor Troicki (SRB) 1487 24 Ivo Karlovic (CRO) 1485 25 Roberto Bautista Agut (ESP) 1480 Le prime 25 del ranking Wta Pos. Nome (nazionalità) Punti 1 Serena Williams (USA) 9945 2 Simona Halep (ROU) 6060 3 Garbine Muguruza (ESP) 5200 4 Maria Sharapova (RUS) 5011 5 Agnieszka Radwanska (POL) 4500 6 Petra Kvitova (CZE) 4220 7 Venus Williams (USA) 3790 8 Flavia Pennetta (ITA) 3621 9 Lucie Safarova (CZE) 3590 10 Angelique Kerber (GER) 3590 11 Karolina Pliskova (CZE) 3285 12 Timea Bacsinszky (SUI) 3133 13 Carla Suarez Navarro (ESP) 3090 14 Belinda Bencic (SUI) 2900 15 Roberta Vinci (ITA) 2785 16 Ana Ivanovic (SRB) 2645 17 Caroline Wozniacki (DEN) 2641 18 Madison Keys (USA) 2600 19 Elina Svitolina (UKR) 2590 20 Sara Errani (ITA) 2525 21 Jelena Jankovic (SRB) 2445 22 Victoria Azarenka (BLR) 2276 23 Ekaterina Makarova (RUS) 2201 24 Andrea Petkovic (GER) 2185 25 Svetlana Kuznetsova (RUS) 2006 12 I primi 25 italiani del ranking Atp Pos. Rank. Nome Punti 1 21 Fabio Fognini 1515 2 29 Andreas Seppi 1360 3 58 Simone Bolelli 790 4 68 Paolo Lorenzi 725 5 89 Marco Cecchinato 615 6 115 Luca Vanni 502 7 156 Thomas Fabbiano 362 8 157 Andrea Arnaboldi 360 9 178 Matteo Donati 286 10 193 Filippo Volandri 256 11 221 Gianluca Naso 235 12 230 Salvatore Caruso 221 13 238 Riccardo Bellotti 215 14 242 Federico Gaio 210 15 248 Lorenzo Giustino 206 16 250 Alessandro Giannessi 205 17 280 Roberto Marcora 180 18 297 Erik Crepaldi 166 19 301 Matteo Viola 162 20 323 Flavio Cipolla 147 21 337 Edoardo Eremin 139 22 338 Gianluca Mager 139 23 345 Gianluigi Quinzi 136 24 361 Alessandro Bega 129 25 366 Francisco Bahamonde 126 Le prime 25 italiane del ranking Wta Pos. Rank. Nome Punti 1 8 Flavia Pennetta 3621 2 15 Roberta Vinci 2785 3 20 Sara Errani 2525 4 35 Camila Giorgi 1325 5 51 Karin Knapp 1031 6 113 Francesca Schiavone 541 7 280 Martina Caregaro 157 8 290 Giulia Gatto-Monticone 148 9 303 Alberta Brianti 136 10 329 Alice Matteucci 119 11 353 Gioia Barbieri 107 12 362 Cristiana Ferrando 103 13 364 Anastasia Grymalska 102 14 373 Martina Trevisan 97 15 383 Nastassja Burnett 93 16 389 Georgia Brescia 90 17 428 Corinna Dentoni 73 18 440 Claudia Giovine 70 19 466 Jessica Pieri 61 20 468 Gaia Sanesi 60 21 473 Alice Balducci 59 22 482 Bianca Turati 57 23 486 Anna Giulia Remondina 56 24 536 Stefania Rubini 49 25 540 Alice Savoretti 48

Un grande week-end per una Grande Sfida. Con quattro campioni senza tempo e senza età. Loro sono John McEnroe, Mats Wilander, Henri Leconte e - novità dell ultima ora - Sergi Bruguera. Lo spagnolo, titolare di due allori Slam e icona del tennis rosso targato Anni 90, prenil tennis in tv Sfide da non perdere John McEnroe, uno dei più attesi alla Grande Sfida 4. Venerdì a Verona, sabato a Modena (foto Getty Images) derà il posto di Yannick Noah, infortunato a una spalla. Così, da 15, le vittorie nello Slam portate in campo in Italia dai 4 big diventano 16 (fuori il Roland Garros 1984 di Noah, dentro i due di Sergi del 93 e 94). Dal vivo o in tv La Grande Sfida 4 fa parte dell Atp Champions Tour e vive del suo primo atto venerdì 20 novembre al Palaolimpia di Verona, con le semifinali, mentre le finali si giocano domenica 22 al Palapanini di Modena: i biglietti sono ancora disponibili su www.lagrandesfida.net. Ma lo spettacolo è anche sugli schermi di SuperTennis Tv, che trasmetterà in diretta le finali a partire dalle 16. I match saranno dunque visibili in chiaro sul canale n.64 del digitale terrestre, sul n.224 della piattaforma Sky e sul n.30 di TivuSat. Oltre che in web streaming su www.supertennis.tv. A bordo campo, anche uno postazione per raccogliere a caldo le battute e le impressioni delle quattro leggende. Intanto, come consuetudine, il più atteso tra gli attesi è McGenius, che nonostante i 56 anni continua a regalare perle - in campo e fuori - agli appassionati. Roba da grandi. 4 leggende in 4k Le 4 leggende sono McEnroe, Wilander, Leconte e Bruguera. I 4k rappresentano invece un modo rivoluzionario di gustarsi un programma in tv. La definizione delle immagini è quattro volte superiore a quelle dell HD, per una resa e una qualità incredibili. La Grande Sfida 4, in onda domenica pomeriggio su SuperTennis Tv, sarà prodotta proprio secondo questi standard, grazie alla partnership con Eutel- Sat e Fransat. Chi ha un televisore predisposto per il 4k potrà dunque sintonizzarsi sul canale 4k1 e godersi lo spettacolo. Il Challenger di Brescia è quasi un Atp, guarda le fasi finali Giovedì 19 00:45 - Il Pallettaro 01:15 - Muguruza vs Radwanska, WTA Finals 2015 SF 03:00 - Circolando CT Palermo 2 03:30 - Finale Fed Cup 2015 Rep. Ceca vs Russia 2 Singolare 05:30 - Nadal vs Fognini, ATP 500 Rio de Janeiro 2015 08:00 - La Voce delle Regioni 09:00 - S. Williams vs Azarenka, WTA Roma 2013 Finale 10:30 Nadal vs Djokovic, ATP Roma 2014 Finale 13:00 - Finale Fed Cup 2015 Rep. Ceca vs Russia 4 Singolare 15:00 - Nadal vs Dolgopolov, ATP 500 Queen s 2015 17:00 - News 17:05 - Tennis Magazine 17:30 - Il Pallettaro 18:00 - Ivanovic vs Bacinszky, WTA Pechino Semifinale 20:30 - Magazine ATP 21:00 - News 21:05 - Magazine WTA 22:00 - Nadal vs Federer, ATP 500 Basilea Finale Venerdì 20 00:00 - La Voce delle Regioni 01:00 - A. Radwanska vs P. Kvitova, WTA Finals Singapore Finale 03:00 - Reloaded Master 1000 Parigi Becy 04:00 - Finale Fed Cup 2015 Rep. Ceca vs Russia 3 Singolare 06:00 - Berdych vs Wawrinka, ATP 500 Rotterdam Finale 08:00 - Tennis Magazine 08:30 - Magazine ATP 09:00 - Sharapovs vs Na Li, WTA Roma 2013 Finale 12:00 - Reloaded Master 1000 Parigi Becy 13:00 - Finale Fed Cup 2015 Rep. Ceca vs Russia Doppio 15:00 - Magazine WTA 16:00 - LIVE Challenger Brescia SF 18:00 - LIVE Challenger Brescia SF 20:00 - Il Pallettaro 20:30 - Circolando CT Palermo 2 21:00 - News 21:05 - Schiavone vs Stosur, Finale Roland Garros 2010 23:00 - Challenger Brescia SF (replica) Sabato 21 01:00 - Challenger Brescia SF (replica) 03:00 - Tennis Magazine 03:30- Magazine ATP 04:00 - Finale Fed Cup 2015 Rep. Ceca vs Russia 4 Singolare 06:00 - Ferrer vs Monfils, ATP 500 Vienna 2015 08:00- Circolando CT Palermo 2 08:30 - Federer vs Djokovic, ATP Roma 2012 11:00 - Magazine ATP 11:30 - Roddick vs Federer, Wimbledon 2009 Finale 15:30 - Il Pallettaro 16:00 - LIVE Challenger Brescia Finale Doppio 18:00 - LIVE Challenger Brescia Finale Singolare 20:00 - Tennis Magazine 20:45 - Kia trophy Sassuolo 21:00 - News 21:05 - Schiavone vs Li, Finale Roland Garros 2011 23:00 - Challenger Brescia Finale (replica) Domenica 22 01:00- Circolando CT Palermo 2 01:30 Azarenka vs Begu, WTA Roma 2015 03:30 - Il Pallettaro 04:00 - Finale Fed Cup 2015 Rep. Ceca vs Russia Doppio 06:00 - Magazine WTA 07:00- Magazine ATP 07:30 - Fognini vs Nadal, ATP Barcellona 2015 09:45 - Kia Trophy Sassuolo 10:00 - Challenger Brescia Finale (replica) 12:00 - Tennis Magazine 12:30 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 Finale 15:30 - Circolando CT Palermo 2 16:00 - LIVE La Grande Sfida 4 - Modena 20:00 - Magazine WTA 21:00 - News 21:05 - Errani vs Sharapova, Finale Roland Garros 2012 23:00 - La Grande Sfida (replica) Lunedì 23 00:00 - Kukuskin vs Bolelli, Coppa Davis 1 turno Italia vs Kazakistan 02:30 - Magazine ATP 03:00 - Ivanovic vs Bacsinszky, WTA Pechino 2015 05:00 - Magazine WTA 06:00 - Challenger Brescia Finale 08:00 - Murray vs Young, Coppa Davis 2015 1 turno 10:00 - Radwanska vs Muguruza, WTA Singapore 2015 13:00 - Tsonga vs Wawrinka, Coppa Davis 2014 Finale 15:00 - Vinci vs Kuznetsova, WTA Elite Trophy Zhuhai 17:00 - News 17:05 - Golubev vs Seppi, Coppa Davis 1 turno Italia vs Kazakistan 15:00 - Magazine WTA 21:00 - News 21:05 - La Grande Sfida (replica) 22:45 - Il Pallettaro 23:15 - Doppio, Coppa Davis 1 turno Italia vs Kazakistan Martedì 24 03:00 - Circolando CT Palermo 2 04:30 - Pennetta vs Radwanksa, WTA Singapore 2015 05:00 - La Grande Sfida (replica) 08:30 - Nedovyesov vs Fognini, Coppa Davis 1 turno Italia vs Kazakistan 12:30 - Circolando CT Palermo 2 13:00 - Monfils vs Federer, Coppa Davis 2014 Finale 15:00 - Magazine WTA 16:00 - Tennis Magazine 16:30 - Il Pallettaro 17:00 - News 17:05 - Ward vs Isner, Coppa Davis 2015 1 turno 21:00 - News 21:05 - La Voce delle Regioni 22:00 - Doppio Gran Bretagna vs USA, Coppa Davis 2015 1 turno Mercoledì 25 01:45 - Tennis Magazine 02:15 - Soderling vs Federer, Roland Garros 2009 04:30 - Suarez Navarro vs Halep, WTA Roma 2015 07:00 - Magazine WTA 08:00 - Il Pallettaro 08:30 - Murray vs Isner, Coppa Davis 2015 1 turno 11:00 - Sharapova vs Pennetta, WTA Singapore 2015 13:00 -Doppio Francia vs Svizzera, Coppa Davis 2014 Finale 15:30 - Circolando CT Palermo 2 16:00 - La Voce delle Regioni 17:00 - News 17:05 - Muguruza vs Kerber, WTA Wuahan 2015 19:15 - Ward vs Simon, Coppa Davis 2015 QF 21:00 - News 21:05 - Tennis Magazine 21:30 - Magazine ATP 22:00 - Murray vs Tsonga, Coppa Davis 2015 QF NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali 14

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giro d italia Luna Park Genova Montagne russe tra genovesi nel girone 4: il Tennis Park beffa al fotofinish il Tc 1893. Arnaboldi & Co volano in semifinale contro Forte dei Marmi. Prato-Aniene l altra sfida. Tra le donne, Cagliari-Genova e Prato-Parioli Marcel Granollers e Jordi Samper-Montana. Oltre che sulla freschezza dei baby fratelli Berrettini. Prato dal canto suo ha le armi e la squadra per giocarsela, specie sulla distanza di andata e ritorno. Con gli stranieri Gerald Melzer (Austria) e Jan Mertl (Repubblica Ceca), ma anche con il talento di Matteo Trevisan e con l esperienza di Grassi e Crugnola. Gli scontri salvezza, sorteggiati partendo da due urne (una con le terze classificate dei gironi, l altra con le quarte), sono Tc Sinalunga-Ct Maglie, Due Ponti Roma-Canottieri Casale, St Bassano-Ct Rovereto, Selva Alta Vigevano-Ata Battisti Trento. Il canturino Andrea Arnaboldi, 27 anni e n.158 Atp, grande protagonista della stagione del Tennis Park Genova (foto Rota) di Gabriele Riva Prima Park, poi Tc, poi di nuovo Park. Genova non si è fatta mancare nulla in queste ultime battute della fase a gironi. Alla fine, dopo un sorpasso dietro l altro, chi festeggia è proprio il Park, che scende dalle montagne russe del girone 4 con il pass per le semifinali della Serie A1 2015 (contro l imbattuto Tc Italia Forte dei Marmi, l altra semi è Prato- Canottieri Aniene). Lo fa dopo il successo nell anticipo di sabato 14 novembre a Trento (6-0) e dopo lo sgambetto dei toscani di Sinalunga ai cugini del Tc 1893, fermati sul 3-3. E pensare che solo una settimana fa erano stati questi ultimi a gioire per un derby stravinto e per un biglietto play-off ormai a portata di mano. Invece la sesta giornata ha ribaltato ancora gli equilibri, mandando Andrea Arnaboldi, Alessandro Giannessi e Gianluca Mager sulla via del Tricolore. Dove potrebbero ritrovarsi con un Fabio Fognini in più, se non proprio in semifinale (l andata è molto vicina al Masters di Londra dove il n.1 d Italia è impegnato in doppio), almeno per la finalissima. Che, a proposito, quest anno si gioca al Palaterme di Montecatini tra il 4 e il 6 dicembre. Prato sfida i campioni Ma sulla via per Montecatini c è, in semifinale, una squadra tosta come Forte dei Marmi. Il Tc Italia di Filippo Volandri e di Matteo Viola, ma pure del tedesco Jan Lennard Struff, a ridosso dei Top 100 Atp. Molto dipenderà, in casa Park, da chi verrà schierato (non dimentichiamo che in rosa ci sono, oltre a Fognini, pure Andreas Seppi, Paolo Lorenzi e lo spagnolo Pablo Andujar). Come detto l altra semifinale vede di fronte i campioni in carica dell Aniene Roma e i toscani del Tc Prato. L Aniene riparte dallo Scudetto 2014, da Simone Bolelli e dai latinos Cagliari contro il Replay La secca vittoria del Tc Genova 1983 in trasferta ad Albinea (0-4) nell ultima giornata della fase a gironi spinge le liguri alle semifinale della A1 femminile. Come da pronostico di inizio stagione, certo, ma lungo il cammino qualche dubbio era venuto. Specie per la perdita di Karin Knapp (infortunata) e per la sconfitta inattesa sul campo della neopromossa Ceriano Laghetto. Ma ora il Replay, finale fotocopia del 2014, potrebbe diventare realtà, con Genova e Prato di nuovo una di fronte all altra. Il team toscano, con Maria Elena Camerin e Corinna Dentoni, in queste semi sfida il Parioli Roma con il vantaggio del ritorno casalingo, ere- Maria Elena Camerin, ex n.41 Wta, affronta con Prato il Parioli a caccia della terza finale Scudetto in 3 anni (foto GDVPixel) 16

giro d italia dità del primo posto nel proprio girone. L ostacolo più grosso sulla via del Replay, però, è il Tc Cagliari di Gioia Barbieri, Alice Matteucci, Anna Floris e Cristiana Ferrando. Domenica prossima la corsa Scudetto in rosa parte con Tc Genova-Tc Cagliari e Parioli Roma- Tc Prato. Per restare in A1 Le terze e le quarte dei gironi tornano tutte in campo, negli stessi giorni delle semifinali-scudetto, per mantenere la categoria. Il Tennis Beinasco e il Ct Albinea, con tutte le effettive a disposizione, possono dare vita a uno scontro piuttosto incerto, mentre pare più semplice l impegno del Ct Ceriano. Sì, perché le ragazze brianzole, che in casa giocano nella sede del Robur Saronno, affrontano il Castellazzo Parma, unica formazione di tutto il campionato a non portare a casa nemmeno un punto (e due soli set) in 24 partite giocate. 6 a giornata: così Sinalunga sgambetta Genova MASCHILE Girone 1 Tennis Club Italia Forte dei Marmi - Tennis Club Parioli Roma 4-2 Fago (P) b. Struff (F) 76 (4) 2-6 6-4, Volandri (F) b. Bessire (P) 6-0 6-1, Trusendi (F) b. Bonacia (P) 6-1 6-0, Marrai (F) b. Bessire (P) 6-0 6-0, Trusendi/ Giorgini (F) b. Fago/Bonacia (P) 6-4 6-3, Bessire/ Benedetti (P) b. Grasso/Mancini (Forte dei Marmi) 6-2 6-4. Società Canottieri Casale - Sporting Club Selva Alta Vigevano 3-3 Pospisil (C) b. Munoz-De La Nava (S) 6-4 7-6(7), Baldi (S) b. Ghedin (C) 2-6 6-3 7-5, Bella (C) b. Dotti (S) 6-0 6-2, Reale (C) b. Curto (S) 6-2 6-2, Rossanigo/Dotti (S) b. Ghedin/Reale (C) 6-3 3-6 10/5, Munoz-De La Nava/Baldi (S) b. Pospisil/Bernardi (C) 6-3 6-1. Classifica finale: 18 Tennis Club Italia Forte dei Marmi, 10 Tennis Club Parioli Roma, 5 Sporting Club Selva Alta Vigevano, 1 Società Canottieri Casale Monferrato. Girone 2 Tennis Club Crema - Circolo Tennis Maglie 3-3 Remedi (C) b. Baglivo (M) 6-1 6-1, Garzelli (M) b. Mora (Crema) 6-1 6-0, Grimolizzi (M) b. Melchiorre (C) 6-3 6-3, Sinicropi (M) b. Crepaldi (M) 3-6 6-4 7-6, Sinicropi/Melchiorre (C) b. Grimolizz/Portaluri (M) 6-2 6-1, Garzelli/Crepaldi (M) b. Remedi/Coppini (C) 7-5 6-4. Canottieri Aniene Roma - Società Tennis Bassano 5-1 Panfil (A) b. Bortolotti (B) 7-5 6-0, Cipolla (A) b. Salviato (B) 7-5 6-0, Scerrati (A) b. Baldi (B) 6-2 6-4, Berrettini (A) b. Gabrieli (B) 6-4 7-6(3), Santopadre/Di Nocera (A) b. Zitarosa/Salviato (B) 6-2 6-4, Gabrieli/Bortolotti (Bassano) b. Perin/J. Berrettini (A) 6-4 5-7 10/6. Classifica finale: 16 Circolo Canottieri Aniene Roma, 11 Tennis Club Crema, 4 Società Tennis Bassano, 2 Circolo Tennis Maglie. Girone 3 Tennis Club Prato - Due Ponti Roma 3-3 Melzer (P) b. Starace (D) 7-5 6-4, Grassi (P) b. Azzaro (D) 6-2 6-4, Stefanini (P) b. Abbruciati (D) 6-0 6-3, Teodori (D) b. Donato (P) 5-7 6-4 6-2, Starace/ Teodori (D) b. Stefanini/Donato (P) 6-1 6-4, Azzaro/ Abbruciati (D) b. Innocenti/Trovato (P) 6-2 6-0. Tennis Club Schio Arket - A.T.A. Battisti (Trento) 3-3 Giustino (S) b. G. Pecoraro (B) 6-1 6-3, Bosa (S) b. P. Pecoraro (B) 6-3 6-1, Jurman (S) b. Sterni (B) 6-4 6-1, Zampoli (B) b. Medda (S) 6-2 6-1, G. Pecoraro/Zampoli (B) b. Pettinà/Broccardo (S) 7-6(2) 6-3, Sterni/P. Pecoraro (B) b. De Rigo/Savio (S) n.d. Classifica finale: 14 Tennis Club Prato, 8 Tennis Club Schio Arket, 5 Circolo Tennis Battisti Trento, 5 Due Ponti Roma. Girone 4 Circolo Tennis Rovereto - Park Tennis Club Genova 0-6 (giocata sabato 14) Arnaboldi (P) b. Oradini (R) 6-3 7-6(6), Giannessi (P) b. Holzer (R) 6-4 6-4, Mager (P) b. Ager (R) 7-5 6-3, Ceppellini (P) b. L. Stoppini (R) 6-7(5) 6-2 7-6(7), Arnaboldi/Ceppellini (P) b. Oradini/Stoppini (R) 4-6 6-3 10/8, Giannessi/Sanna (P) b. Lotti/Vidal (R) 6-4 6-4. Tennis Club Genova 1893 - Tennis Club Sinalunga 3-3 Vanni (S) b. Eremin (G) 3-6 6-3 6-3, Basso (G) b. Licciardi (S) 6-1 6-2, Picco (G) b. Galuppo (S) 6-4 6-2, Olejniczak (S) b. Motti (G) 7-6(4) 3-6 7-6(7), Vanni/Tenconi (S) b. Picco/Barilari (G) 6-4 7-6(8), Basso/Motti (G) b. Licciardi/Galuppo (S) 6-1 6-3. Classifica finale: 13 Park Tennis Club Genova, 12 Tennis Club Genova 1893, 4 Circolo Tennis Rovereto, 4 Tennis Club Sinalunga. FEMMINILE Girone 1 Tennis Beinasco b. Tennis Club Cagliari 4-0 Gatto Monticone (B) b. Floris (C) 6-0 6-0, Grymalska (B) b. Sulpizio (C) 6-0 6-2, Pairone (B) b. Lechner (C) 6-2 6-3, Pairone/Gatto Monticone (B) b. Floris/Sulpizio (C) 6-1 7-5. Tennis Club Parioli Roma - Circolo del Tennis Castellazzo 4-0 Shamayko (P) b. Tcherkes Zade (C) 3-6 6-4 6-1, Di Giuseppe (P) b. Marzano (C) 6-0 6-1, Lombardo (P) b. Terranova (C) 7-5 6-2, Di Giuseppe/Giovanardi (P) b. Tcherkes Zade/Gheorghiu (C) 6-1 6-1. Classifica finale: 15 Tennis Club Cagliari, 12 Tennis Club Parioli Roma, 9 Tennis Beinasco, 0 Circolo del Tennis Castellazzo. Girone 2 Circolo Tennis Albinea. - Tennis Club Genova 1893 0-4 Brianti (G) b. Gabba (A) 6-2 6-3, Balducci (G) b. Pafundi (A) 6-1 6-3, Samsonova (G) b. Dario (A) 6-2 7-6(7), Brianti/Samsonova (G) b. Gabba/Dario (A) 6-1 6-3. Club Tennis Ceriano - Tennis Club Prato 4-0 Moroni (C) b. Peoni (P) 6-2 6-2, Sussarello (C) b. Piccinetti (P) 6-2 6-3, Melena (C) b. Romoli (P) 6-2 6-1, Sussarello/Melena (C) b. Peoni/Piccinetti (P) 3-6 6-1 11/9. Classifica finale: 13 Tennis Club Prato, 10 Tennis Club Genova 1893, 8 Club Tennis Ceriano, 2 Circolo Tennis Albinea. Kia Trophy, -1 al Master. A Sassuolo hurrà per Locatelli e Rossi Ora al Master manca solo un appuntamento, quello di Milano. Poi sarà la volta di stabilire chi parte per l Australia, regalandosi un viaggio da sogno nell estate tennistica di Melbourne e degli Australian Open. A chi sogna un biglietto, vale a dire chi è arrivato in finale nelle tappe fin qui disputate, si sono aggiunti anche Alberto Locatelli, Stefano Corradini, Patrizia Rossi e Monica Roggiani. Sono stati loro i protagonisti della tappa giocata lo scorso week-end allo Sporting Sassuolo e sono sempre loro che a metà dicembre andranno a Milano (al Quanta Club) per giocarsi il Master decisivo. Locatelli si è aggiudicato il torneo maschile prevalendo su Corradini per 9-0, mentre Patrizia Rossi si è aggiudicata il titolo su Monica Roggiani per 9-5. E adesso, all appello per il Master finale mancano gli ultimi 4 qualificati, che usciranno dalla tappa del Tc Ambrosiano, sempre a Milano, dal 26 al 29 novembre. Già chiuse le iscrizioni, con entrambi i tabelloni al completo da settimane. 17