DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI OMBRINA MARE. CONOSCENZA, RAGIONI E VALORE DEL PROGETTO. MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 2 04/11/13 18.10
Chi siamo. Quando si trattano temi importanti è bene sapere di cosa si parla e con chi si parla. Per questo, per sviluppare un dialogo con i cittadini dell Abruzzo e con tutti coloro che sono interessati a conoscere davvero il progetto relativo al giacimento petrolifero di Ombrina Mare, vogliamo innanzitutto presentarci. Siamo Medoilgas, una compagnia petrolifera indipendente. Il nostro lavoro è cercare e produrre giacimenti di idrocarburi: gas e petrolio, lo facciamo utilizzando le più moderne tecnologie e con la massima attenzione alla sostenibilità ambientale. Operiamo in Italia da 10 anni, dove abbiamo individuato importanti giacimenti. Stiamo investendo in esplorazione nel bacino del Mediterraneo e vogliamo contribuire a fornire energia dal sottosuolo realizzando progetti energetici che rappresentano un valore non solo per noi, ma anche per il Paese e per i territori nei quali sono collocati. Il progetto Ombrina Mare È un progetto di produzione di petrolio e gas del quale si è parlato molto, troppo spesso in modo superficiale e senza una vera volontà di comprenderne le reali caratteristiche e le effettive implicazioni per il territorio. Il giacimento Ombrina si trova al largo della costa teatina, tra Ortona e Vasto. Secondo le stime attuali, il giacimento può produrre oltre 40 milioni di barili di petrolio, un quantitativo sufficiente a soddisfare il fabbisogno petrolifero della Regione Abruzzo per circa quattro anni. Per lo sviluppo del giacimento verrà realizzata una piattaforma di medie dimensioni, situata a 6 km al largo della costa e una nave a supporto della produzione e che sarà posizionata ad almeno 12 km dal punto più vicino sulla costa. Un oleodotto e un gasdotto sottomarino, di ridotte dimensioni, collegheranno la piattaforma con la nave. Tecnicamente, il giacimento di Ombrina non presenta particolari complessità e si può produrre con tecnologie molto collaudate ed applicando i migliori standard di sicurezza. Una volta esaurito il giacimento, tutte le strutture verranno rimosse e il sito verrà ripristinato alle condizioni originali. i vantaggi Oltre 300 milioni di euro di nuovi investimenti privati. Oltre 200 nuovi posti di lavoro per giovani e per professionisti abruzzesi e opportunità di lavoro per le imprese locali specializzate. Dai 3 ai 4 milioni di euro l anno a favore dell economia locale, con la creazione di un indotto commerciale per i servizi locali e per le strutture ricettive. Oltre 700 milioni di euro di nuovo gettito fiscale, anche per la Regione Abruzzo. islanda. Nel gennaio del 2013 l Islanda ha annunciato l avvio delle esplorazioni petrolifere nei propri mari, attraverso la concessione di due licenze alla propria compagnia energetica statale. L Islanda è considerato uno dei Paesi al mondo con la maggiore sensibilità per l ambiente. MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 3 04/11/13 18.10
Parliamo di energia. L energia è ciò che fa vivere e muovere un Paese. L energia delle persone, prima di tutto, ma anche l energia che serve a far funzionare le nostre case, le nostre aziende, i nostri trasporti. In Italia il bisogno di energia è molto elevato, e non potrebbe essere altrimenti, considerato che siamo una nazione densamente popolata e con la seconda più importante industria manifatturiera in Europa, dopo la Germania. L energia si può produrre da diverse fonti: nucleare, rinnovabili, fossili. Il nostro Paese ha rinunciato all energia nucleare e si affida alle fonti rinnovabili e alle fonti fossili, tra cui il gas e il petrolio. Le energie rinnovabili danno un contributo importante al fabbisogno energetico ma hanno un costo elevato: ogni anno su famiglie ed imprese gravano circa 9 miliardi di euro di costi legati agli incentivi per le rinnovabili. Hanno inoltre un potenziale limitato: attualmente coprono circa il 15% del fabbisogno energetico. L Italia continuerà quindi a dipendere ancora per molti anni dalle fonti fossili. È stato calcolato che nel 2025 oltre il 70% della domanda energetica italiana dovrà ancora fare affidamento su gas e petrolio. LE FONTI FOSSILI. I combustibili fossili - gas, carbone e petrolio - sono una fonte di energia primaria e nascono da processi del tutto naturali subiti nelle ere geologiche per progressivo seppellimento insieme ai sedimenti da accumuli di sostanze organiche di tipo vegetale e animale. Si accumulano nel sottosuolo e tendono a migrare naturalmente verso la superficie attraverso i pori e/o le fratture delle rocce. Vengono trattenuti nel sottosuolo solo nel caso in cui incontrino barriere di permeabilità abbinate a condizioni geologiche particolari che ne consentono l accumulo (le cosiddette trappole petrolifere). L energia: produrla o comprarla? Attualmente importiamo in media dall estero tra 1,3 e 1,5 milioni di barili di petrolio al giorno, con un costo che dipende dalle quotazioni del greggio, ma che non è lontano dalla cifra di un miliardo di dollari alla settimana. Negli ultimi 10 anni l Italia ha speso l enorme cifra di 500 miliardi di euro per importare gas e petrolio. Ciò ha rappresentato un enorme fardello per lo sviluppo della nostra economia. Tuttavia non siamo un Paese povero di petrolio. Non siamo in grado di coprire l intero nostro fabbisogno, ma potremmo produrne molto di più di quanto effettivamente facciamo, con evidenti vantaggi per la nostra economia. Gli Stati Uniti, per esempio, hanno dato grande impulso alla propria produzione di gas e petrolio, per diventare indipendenti sotto il profilo energetico. E anche in Europa tutti gli altri Paesi, anche quelli più verdi, producono più petrolio, rispetto alle proprie riserve, di quanto non faccia l Italia. La fotografia che emerge da questa tabella è chiara. In Europa l Italia è al terzo posto per riserve di petrolio accertate ma è all ultimo posto nel rapporto tra produzione e risorse accertate. Ciò significa che in Italia il petrolio c è (e tanto) ma se ne produce molto poco. In media, i Paesi europei, nel 2010, hanno prodotto petrolio nella misura del 11,3% rispetto alle riserve accertate, mentre l Italia lo ha fatto nella misura del 2,7%, ovvero oltre 4 volte meno della media europea. Tutti gli altri Paesi europei (inclusi quelli spesso citati come esempio di sensibilità ambientale) sfruttano le proprie risorse petrolifere in misura maggiore che in Italia, e senza le polemiche (spesso strumentali) a cui invece si assiste nel nostro Paese. Principali Paesi europei - Produzione e Riserve Accertate di Petrolio - 2010 (min tep) Paesi Produzione Riserve Sfruttamento 1. Ungheria 1,3 3,7 35,1 % 2. Regno Unito 68,5 391,5 17,5 % 3. Austria 1,1 6,9 15,9 % 4. Norvegia 107,6 776,8 13,9 % 5. Francia 1,7 12,5 13,6 % 6. Danimarca 12,3 111,2 11,1 % 7. Germania 4 37,8 10,6 % 8. Croazia 1 9,7 10,3 % 9. Ucraina 4,6 54,1 8,5 % 10. Polonia 1 13,02 7,7 % 11. Turchia 2,4 37,4 6,4 % 12. Romania 4,7 82,2 5,7 % 13. Bielorussia 1,5 27,1 5,5 % 14. Paesi Bassi 1,8 42,5 4,2 % 15. Italia 5,1 187,4 2,7 % Media 11,3 % Fonte: per l Italia, MSE-UNMIG: si fa riferimento alle riserve recuperabili; per gli altri paesi Eni, WOGR 2011 MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 4 04/11/13 18.10
Parliamo di sicurezza e ambiente. SICUREZZA Ad ogni attività umana di tipo produttivo - industriale, agricola o commerciale - è associata una questione ambientale e, con essa, dei rischi. Non può quindi esserci un rischio zero né un impatto zero. Comprendere il rischio significa saperlo gestire, e per farlo occorre prima di tutto considerare i fatti. Per quanto riguarda la produzione di idrocarburi nei mari italiani, i fatti parlano chiaro: negli ultimi 40 anni, oltre 120 piattaforme non hanno mai dato vita a particolari problemi ambientali. Questo dato trova riscontro anche sul fronte della Sicurezza sul Lavoro: secondo i dati INAIL, il settore dell esplorazione e produzione di idrocarburi è in Italia di gran lunga uno dei più sicuri, con un numero medio di infortuni minore perfino di settori quali bancario, assicurativo, istruzione e ben al di sotto di settori equivalenti quali manifatturiero, metallurgico, costruzioni. Stiamo dunque parlando di un settore che ha ampiamente dimostrato una grande attenzione alla sicurezza, maturando una significativa cultura delle procedure, del rispetto delle regole, e, di conseguenza, una grande sensibilità alla sostenibilità ambientale. Ambiente PIATTAFORMA L Italia vanta una delle più severe legislazioni a tutela dell ambiente, delle persone e dei territori. Il progetto di sviluppo del giacimento di Ombrina rispetta ampiamente la normativa italiana, come riconosciuto per ben due volte dalla Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell Ambiente, composta da decine di esperti. È importante sottolineare che sulla piattaforma di produzione non ci saranno né emissioni in atmosfera*, né scarichi a mare. Non vi saranno motori e non vi saranno fumi. Si tratta peraltro di una piattaforma di medie dimensioni, più piccola di diverse piattaforme già presenti in Adriatico. Secondo gli studi condotti da diverse istituzioni (tra cui Università di Bologna, Politecnico di Milano e Legambiente), la presenza di idrocarburi nelle acque del Mediterraneo è da imputare per il 60% a scarichi civili e industriali e per circa il 40% al traffico navale. L apporto a tale inquinamento delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi a mare è quindi praticamente nullo. Tali attività hanno anzi un effetto positivo in quanto contribuiscono alla riduzione del traffico di petroliere nel Mediterraneo. Si stima che fermare la produzione di idrocarburi italiani si trasformerebbe in un aggravio di traffico marittimo di circa 200 petroliere in più all anno per importarli dall estero. * Emissioni potranno verificarsi occasionalmente per effetto dei dispositivi di sicurezza che potrebbero bruciare limitati quantitativi di gas in caso di necessità. Tale eventualità è stimata in media in appena 5 ore distribuite nell arco di un intero mese. Produzione e utilizzo degli idrocarburi. Il ciclo di utilizzo degli idrocarburi, e in particolare del petrolio, comprende diverse fasi: 1. la ricerca e la produzione (l attività che si svolgerà ad Ombrina); 2. il trasporto, che può avvenire con oleodotti o petroliere; 3. la raffinazione e la trasformazione (in carburanti e nei numerosi derivati del petrolio, dall asfalto delle strade che percorriamo tutti i giorni alle materie plastiche che compongono la larghissima parte degli oggetti di uso comune); 4. il consumo, di carburanti per il trasporto, per l alimentazione degli impianti termici, per la produzione di elettricità; 5. lo smaltimento o il riciclaggio dei prodotti derivati dal petrolio. La prima fase, quella che si svolgerà ad Ombrina, è quella di minor impatto e di maggiore sostenibilità ambientale. GRECIA. La Grecia, nel 2012, ha attribuito varie licenze per l esplorazione di idrocarburi al largo della costa occidentale del Peloponneso e del Golfo di Salonicco. MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 5 04/11/13 18.10
emissioni dalla nave FPSO La nave FPSO non sarà una raffineria a mare (come alcuni hanno tentato di far credere). Il petrolio prodotto ad Ombrina sarà infatti raffinato altrove. Sulla nave si effettuerà soltanto la separazione tra il gas, l acqua e il petrolio provenienti dal giacimento e, con lo stesso gas del giacimento, si produrrà l energia elettrica necessaria al funzionamento degli impianti. Questo processo può essere fatto a terra, sulla piattaforma o su una nave. Nel caso di Ombrina, la scelta di farlo su una nave ad almeno 12 km dalla costa rappresenta una soluzione che tiene conto delle sensibilità del territorio. Nel Mondo operano 156 navi FPSO, di cui 4 nel Mediterraneo (in alcuni casi anche più vicino alla costa rispetto a quella prevista per Ombrina Mare) e 20 nel Mare del Nord. L IDROGENO SOLFORATO. Sulla nave si procederà anche alla cattura dell idrogeno solforato (H2S), contenuto nel gas associato al greggio, e alla sua conversione in zolfo elementare allo stato solido. Oltre il 95% di questo gas verrà tramutato in panetti di zolfo solido (utilizzabili nell agricoltura, nella farmaceutica, nella cosmesi e nell industria alimentare). I quantitativi di H2S residuo rilasciato in atmosfera saranno veramente trascurabili, mediamente meno di 15 grammi al giorno, quantitativo paragonabile, ad esempio, a quello di monossido di carbonio emesso da un auto a benzina Euro 5 in appena 15 km di percorrenza. Ciò significa che una sola automobile Euro5 spostandosi tra Ortona e Vasto emette in atmosfera, un quantitativo di monossido di carbonio superiore di 3 volte al quantitativo di idrogeno solforato che verrà emesso mediamente nell arco di un intera giornata sulla nave, a 12 km dalla costa. Le emissioni dovute alle operazioni di produzione che si effettueranno sulla nave saranno ampiamente al di sotto dei limiti di legge e notevolmente inferiori a quelle di tanti impianti industriali o commerciali presenti sul territorio Principali emissioni sulla nave SOx (Ossidi di Zolfo) H2S (Idrogeno Solforato) CO (Monossido di Carbonio) Concentrazione (mg/nm3) 77 1,5 10 Limite di legge (mg/nm3) 1200 10 100 Il progetto e i limiti di legge (Dlgs 152/2006) 27 volte inferiore 6,6 volte inferiore 10 volte inferiore Nox (Ossidi di Azoto) 250 350 Ampiamente inferiore Ricadute sulla costa Concentrazione Limite di legge Il progetto e i limiti di legge (Dlgs 155/2010) La ricaduta di queste emissioni sulla costa sarà virtualmente nulla, centinaia e addirittura migliaia di volte inferiore ai limiti di legge, come evidente dalla tabella a fianco SO2 (μg/m3) H2S (μg/m3) CO (mg/m3) 1 0,0001 0,002 350 0,4 10 350 volte inferiore 4.000 volte inferiore 5.000 volte inferiore Nox (μg/m3) 1,53 200 130 volte inferiore Norvegia. Secondo le università Yale e Columbia, la Norvegia è il terzo Paese al Mondo per la qualità dell ambiente. La Norvegia è anche il maggior produttore europeo di petrolio e nelle sue acque vi sono numerose navi FPSO, come quella prevista per Ombrina, segno che produzione petrolifera e qualità dell ambiente sono compatibili. MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 6 04/11/13 18.10
Parliamo di sviluppo sostenibile. La storia dell industria italiana degli idrocarburi ha dato vita a un grande patrimonio professionale, tecnologico e produttivo. È la storia di imprese, molte delle quali abruzzesi, che operano in ogni angolo del mondo, ma che a causa della sempre maggiore difficoltà ad operare in Italia, rischiano oggi di vedere impoverita la propria competitività, e con essa, quella del Paese. Petrolio e gas: un opportunità per l economia Gli investimenti esteri in Italia: una ricetta contro la crisi Nuova occupazione: una priorità per il territorio Royalties ed introiti fiscali: solo benefici Oggi sarebbe possibile raddoppiare la produzione nazionale di petrolio e gas in Italia. Questo significherebbe il risparmio di 100 miliardi di euro nei prossimi 20 anni. Si darebbe vita a oltre 17 miliardi di euro di investimenti che genererebbero 10.000 nuovi posti di lavoro e importanti risorse da destinare alla crescita interna del Paese, al lavoro, alla sicurezza energetica e più in generale al miglioramento delle finanze pubbliche. Nel 2012 gli investimenti provenienti dall estero in Italia sono crollati di oltre il 70%, un dato decisamente allarmante in un momento di crisi economica in cui gli investimenti internazionali diretti al nostro Paese sono invece strategici per il futuro dell economia italiana e per la creazione di nuova occupazione. Gli oltre 300 milioni di euro che verranno investiti nel progetto Ombrina sono quindi un capitale molto significativo e che avrebbe un importante ricaduta sull economia del territorio. L avvio del progetto Ombrina consentirà di creare oltre 200 nuovi posti di lavoro, tra occupazione diretta e indotta. Medoilgas Italia svilupperà la propria presenza in Abruzzo e assumerà professionisti, collaboratori e neo-laureati provenienti dalle Università abruzzesi. Le imprese che forniranno servizi a Medoilgas potranno a loro volta creare nuova occupazione grazie al lavoro che verrà loro affidato, con un giro d affari per l economia locale di alcuni milioni di euro l anno. Molti Paesi europei non applicano royalties per la produzione di idrocarburi a mare. In Italia queste royalties sono state notevolmente aumentate nel 2012 e sono oggi del 7% per il petrolio e del 10% per il gas. Ma la tassazione su questo tipo di attività va ben oltre le royalties e supera in Italia il 65%, in linea con la media europea. Ombrina Mare potrà generare oltre 700 milioni di euro di nuove entrate fiscali. La realizzazione del progetto Ombrina, comporterebbe quindi un immediato beneficio per il finanziamento di interventi anche destinabili alla riqualificazione del territorio. Piattaforme e Turismo: il caso Emilia Romagna Nel 2012 le spiagge della costa romagnola hanno ottenuto 96 bandiere blu, il migliore dato in Italia. Di fronte alla costa della regione Emilia Romagna operano più di 40 piattaforme per la produzione di idrocarburi. Inoltre è noto che l industria turistica balneare della regione è tra le più floride d Italia, segno che piattaforme, turismo e ambiente sono del tutto compatibili e che le paure di effetti sul turismo non sono giustificate. Da molti anni in Abruzzo sono presenti una decina di piattaforme di produzione, in alcuni casi più vicine alla costa di quella che verrà realizzata per Ombrina, senza che ciò abbia mai rappresentato un problema per il turismo. MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 7 04/11/13 18.10
impatto visivo: dalla costa sarà limitato La piattaforma e la nave saranno visibili dalla costa, ma con un impatto limitato e che dipenderà molto dalle condizioni atmosferiche di visibilità. La nave sarà visibile più o meno come le tante navi che transitano al largo e la piattaforma, essendo di dimensioni contenute, non darà luogo a un impatto visivo particolarmente significativo. Simulazione della visibilità della piattaforma e della nave dal punto più vicino della costa FAUNA MARINA: UN AREA DI TUTELA AGRICOLTURA ED ENOGASTRONOMIA: NESSUN RISCHIO Assodato che non vi saranno scarichi a mare, resta da capire che impatto possa avere la produzione del giacimento sulla fauna marina. Gi studi effettuati ci dicono che non sarà assolutamente rilevante. é anzi ormai ampiamente dimostrato che grazie al divieto di pesca in prossimità delle piattaforme, queste rappresentano un habitat idoneo al rifugio di specie ittiche, favorendone riproduzione e ripopolamento. La produzione di petrolio e gas di Ombrina Mare non avrà alcun impatto sulle attività agricole e sulla produzione enogastronomica della Regione. Chiarito che dalla piattaforma e dalla nave d appoggio non vi saranno emissioni nocive per il territorio, è evidente che il progetto Ombrina non avrà alcun effetto sulla produzione agricola essendo tra l altro a mare ed a diversi chilometri dalla costa. Il patrimonio agricolo ed enogastronomico del territorio abruzzese non corre alcun rischio da Ombrina. Massiccio della Maiella. La Maiella, oltre a essere il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini e ad ospitare il Parco Nazionale che ne porta il nome, fu originariamente anche il serbatoio geologico di un grande giacimento di petrolio. Essendo emerso dal sottosuolo alcuni milioni di anni fa con il sollevamento della catena Appenninica, oggi non è possibile produrvi idrocarburi, tuttavia ve ne restano numerose tracce tra i pori e le fratture della roccia. MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 8 04/11/13 18.10
Parliamo di vero e falso. La petrolizzazione dell Italia: un mito da sfatare Chi lancia l allarme sulla petrolizzazione dell Abruzzo e dell Italia non conosce i fatti e pronuncia slogan privi di fondamento. I dati dimostrano chiaramente il contrario: 1. Le aree marine del Mediterraneo interessate dalla ricerca e produzione di idrocarburi sono pari al 100% in Albania, al 95% in Libia, al 90% in Tunisia, al 90% a Malta, all 80% in Marocco, ed appena al 15% in Italia. 2. Complessivamente, nel territorio italiano e nel mare prospiciente, sono in produzione meno di mille pozzi (uno ogni 300 km 2 ). Negli USA, ad esempio, i pozzi in produzione sono circa 1 milione (uno ogni 9 km 2 ): una densità superiore oltre 30 volte a quella italiana. 3. Dal 2007 al 2012 la produzione di petrolio in Abruzzo è diminuita del 77%. Quindi non vi è nessuna petrolizzazione, ma semmai rischia di scomparire un importante settore industriale abruzzese. 4. Gli impianti di produzione di idrocarburi in Abruzzo occupano meno dello 0,015% del territorio regionale, praticamente nulla. Ciò che si è detto su Ombrina La nave FPSO è una raffineria a mare Come stanno veramente le cose La raffinazione avverrà altrove Il petrolio di Ombrina soddisfa il fabbisogno nazionale per poche settimane Il petrolio di Ombrina è di cattiva qualità A produrre Ombrina ci guadagna solo la Medoilgas L Italia è il Paese con le più basse royalties Gli italiani non vogliono questi impianti I fanghi di perforazione hanno composizione segreta e contengono inquinanti VERO Ma è in grado di soddisfare il fabbisogno dell Abruzzo per circa 4 anni È un petrolio di grande valore e che ha numerosi utilizzi I benefici saranno ampiamente distribuiti su Stato, Regione, Comuni e aziende locali Inghilterra e Norvegia non hanno royalties. La fiscalità totale in Italia supera il 65% Secondo un indagine ISPO, il 57% degli italiani è a favore della produzione di idrocarburi a mare La composizione è nota e pubblica e non contengono inquinanti seychelles. Le Seychelles sono un paradiso naturalistico. È un Paese che vive di agricoltura e turismo, ed ha spiagge e coste tra le più belle al Mondo. Il 10 giugno 2013, anche il Governo delle Seychelles ha annunciato l apertura dell esplorazione petrolifera nei propri mari. www.medoilgas.it MOG_InsertoOmbrina_ese.indd 1 04/11/13 18.10