TESTIMONIANZE organizzare e consolidare la società civile a partire dai gruppi, dai giovani, dalle comunità, dallassociazioni esistenti, dai poveri... sostenendoli nel diventare soggetti del cambiamento Rosanna Gasparotto 52
ROSANNA GASPAROTTO Rosanna Gasparotto Ho lavorato alcuni anni (dal gennaio 1993 al dicembre 1996) nell ambito della cooperazione internazionale allo sviluppo, nel nordest del Brasile. L esperienza è stata possibile grazie all aspettativa dal lavoro, secondo la legge n. 49 sul servizio civile volontario, e alla collaborazione tra il MLAL (Movimento Laici America Latina) e il Centro Missionario della diocesi di Vicenza, in particolare nella persona di Mons. Valentino Grolla. Il progetto, e la relativa richiesta di volontari disponibili, si inseriva nella necessità di sviluppare e consolidare un tessuto organizzativo e formativo a livello di base capace in seguito di auto-sostenersi e di moltiplicarsi sia nella formazione come nell organizzazione, ossia come accompagnamento agli animatori e leader locali (i quadri ) nel complesso e delicato processo di costruzione della cittadinanza attiva e democratica. Aiutare ad organizzare e consolidare la società civile a partire dai gruppi, dai giovani, dalle comunità, dalle associazioni esistenti, dai poveri..., sostenendoli nel diventare soggetti del cambiamento di un Brasile nuovo. Una sfida importante, nella quale già da vari anni si sono impegnati vari sacerdoti fidei donum della diocesi di Vicenza, come pure laici, preparando perciò un terreno fertile e allo stesso tempo rendendo possibile una lettura della situazione in tutta la sua complessità, delicatezza e mettendo in guardia rispetto ad interventi più o meno opportuni nel contesto di una città come Serra Talhada. L espressione fazer jogo de cintura 11, non traducibile in italiano, indica questa complessità e la necessità di confrontarsi spesso fra agenti di pastorale e non, valutando i passi da compiere. Nel periodo in cui ho lavorato a Serra Talhada e nella diocesi di Afogados da Ingazeira erano presenti don Attilio Santuliana, don Egidio Bisol, don Mario Costalunga, don Carlo Tessari ed Enrica Rosato. Molto importante, anzi fondamentale, la presenza come vescovo della diocesi di Dom Francisco Austregesilo, pastore, profeta, maestro e amico, che rimpiango molto. 11 Letteralmente far gioco di cintura. L espressione significa la capacità di adattarsi alle varie realtà, senza irrigidirsi nelle proprie posizioni. 53
TESTIMONIANZE 1993 - l anno dell ascolto attivo e del servizio... Arrivo a gennaio. Il terzo gennaio consecutivo di siccità. È emergenza acqua, terra, raccolto. È fame. Molti stanno lasciando il sertão 12 per la grave situazione di siccità. Arrivano le ceste basiche 13 da distribuire alla popolazione. L esercito le custodisce nelle caserme e ci chiede la collaborazione per il censimento della popolazione. Si discute di industria della siccità e di fronti di emergenza, di voto di scambio, di corruzione nello sviare i fondi che arrivano per affrontare l emergenza siccità. Gli assassinii non si contano, in pieno giorno, nel mezzo del mercato... Il silenzio e, contemporaneamente, le lunghe discussioni sulla politica che non sa o non vuole affrontare questa tragedia, sul voto di scambio alimentato da questa situazione e dal bisogno della gente che vive nella miseria, la sporca miseria come diceva Dom Helder; la voce alta e sicura di Dom Francisco che denuncia l ingiustizia e il disegno politico rivolto alla masse di esclusi fra cui i nordestini; l incapacità di affrontare il presente con lo sguardo rivolto al domani e ai cambiamenti strutturali, la necessità di costruire cisterne d acqua piovana e pozzi per essere in grado di affrontare i momenti prevedibili di crisi... Finalmente a fine dicembre 1993 arriva la pioggia. È gioia. I volti si distendono, le prospettive si allargano, l emigrazione si ferma, l angoscia si placa, il paesaggio muta radicalmente. Dal giallo deserto al verde speranza. I bambini che saltano sotto le grondaie, un immagine che rimane... peccato non averla fotografata. Ma non si riusciva a fotografare l allegria, la speranza, la voglia di futuro... Con i giovani, soprattutto, si tocca con mano la necessità di affrontare la vita e si discute del futuro. Una grande vivacità e il bisogno di costruire su basi portanti la propria vita, le riflessioni sulla cittadinanza e il diritto di esserci e di partecipare consapevolmente alla vita sociale e politica per contribuire a cambiare la realtà e le concrete situazioni di ingiustizia. 12 Così è chiamata l area del nordest brasiliano soggetta a ricorrenti siccità, o piogge scarse e irregolari, che non permettono la maturazione dei raccolti. 13 Una quantità minima di alimenti basici distribuiti per aiutare le persone indigenti a superare l emergenza-siccità. 54
ROSANNA GASPAROTTO Ricordo il nostro impegno nei tanti incontri di formazione per giovani e con le équipe di animatori della Pastorale giovanile diocesana che ci vedevano impegnati per i fine settimana sia a Serra Talhada che a São José do Egito, incontri di formazione e di coordinamento delle attività dei gruppi, momenti di crescita personale e di scambio, confronto, festa... Molti di questi giovani sono entrati poi in seminario ed ora sono sacerdoti della diocesi, altri sono impegnati nei movimenti popolari o nella politica o nel sindacato. E poi tanti incontri nelle comunità e a livello vicariale e diocesano per far mettere radici alla Pastorale del Mondo del Lavoro e alle Pastorali Sociali, in coordinamento con il Regionale Nordest II della CNBB 14, discutendo e cercando soluzioni possibili per la convivenza con il semi-arido. Brasile: alternative e protagonisti : era lo slogan della Settimana Sociale lanciata dalla CNBB nella quale tutti i gruppi, parrocchie e diocesi del Brasile erano coinvolti e chiamati per costruire collettivamente il tema e risvegliare la coscienza della società civile. I temi dell acqua, della terra, dell esclusione sociale e della necessità di essere protagonisti attivi nella storia del paese a partire dalla partecipazione politica e sociale erano gli argomenti all ordine del giorno. E il Grido degli esclusi, la ricerca a livello diocesano sulla realtà del lavoro e dell esclusione sociale. In questo percorso si inserisce pure l Assemblea diocesana delle pastorali sul tema della partecipazione del laicato alla vita della Chiesa e della società. Viene così decisa la costituzione del Consiglio Diocesano dei Laici e la scuola di formazione teologica. Inizia un processo di formazione, presa di coscienza e organizzazione a livello di base in tutte le parrocchie e comunità della diocesi per giungere alla costituzione del Consiglio Diocesano. Grande appoggio e incentivo a tale lavoro viene dato dal vescovo Dom Francisco, convinto sostenitore dell importanza della vocazione e missione laicale e del suo ruolo attivo e organizzato nella Chiesa e nella società civile. Il Consiglio Diocesano dei Laici, dopo lunga e laboriosa preparazione, si è finalmente costituito il 13 ottobre 1996 ed ha iniziato il suo cammino autonomamente. 14 Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile. 55
TESTIMONIANZE Che dire?... un abbraccio grandissimo agli amici e amiche con cui abbiamo lavorato e lottato condividendo un bel pezzo di strada assieme: Alzenì, Nanà, Penha, Ary, Zefinha, Rosinha, Adalva, Ivete, Ottaviano, Dino, Joaquim, Marcos, Joana, Kleber, Claudivan, Chico, Dilson, Socorro, Custodio, Pe. Afonso, Suor Leonilia, Luis, Luisinho, Gilberto, Paola, Agrinalda, Suor Célia, Assis, Paulo, Pe. Egidio, Pe. Attilio, Dom Francisco... e tanti altri. Abbiamo camminato tanto, tanto, tanto. E anche se non abbiamo raggiunto la luna, abbiamo comunque fatto una bella passeggiata in mezzo alle stelle (Il Piccolo Principe) Grazie a tutte le stelle. Thiene (VI), maggio 2008 56
ROSANNA GASPAROTTO abbiamo camminato tanto, tanto, tanto, anche se non abbiamo raggiunto la luna, abbiamo comunque fatto una bella passeggiata in mezzo alle stelle Rosanna Gasparotto 57