IL FEDERALISMO "DIFFERENZIATO" ITALIANO. IL CASO DEL TRENTINO ALTO ADIGE PROF. GIANFRANCO CEREA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - TRENTO



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IL FEDERALISMO "DIFFERENZIATO" ITALIANO. IL CASO DEL TRENTINO ALTO ADIGE PROF. GIANFRANCO CEREA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - TRENTO

UN TEMA COMPLESSO Le differenze fra gli statuti: 1. per i livelli di compartecipazioni ai gettiti erariali ( massime per Sicilia, Trentino A.A. e Valle d Aosta intermedie per Friuli V.G. e Sardegna) 2. per le competenze di spesa riconosciute ( massime per Sicilia, Trentino A.A. e Valle d Aosta intermedie per il Friuli V.G. e modeste per la Sardegna) Le evoluzioni particolari e continue degli ordinamenti 1. per mutamenti di contesto esogeni 2. per istanze locali 3. per cambiamenti negli assetti finanziari e tributari

LE STAGIONI DELL AUTONOMIA 1948-1970 : L autonomia incompiuta Le competenze della Regione delegate di norma alle due Provincie di Trento e Bolzano La paralisi politica Le compartecipazioni monche : Anno 1955 ENTRATE COMPART. COMPART. PRO- CAPITE GETTITO ITALIA PRO- CAPITE COMPART. TEORICA/EFFETTIVA VALLE D'AOSTA 1.486 15.383 42.894 35,9% TRENTINO ALTO ADIGE 5.130 6.842 30.012 16,0% SICILIA 40.309 8.810 24.919 20,5% SARDEGNA 10.811 8.110 42.894 18,9%

LE STAGIONI DELL AUTONOMIA 1971 1989 : La finanza contrattata Il nuovo statuto di autonomia con il ruolo centrale delle due Provincie e la marginalizzazione della Regione L ampliamento delle competenze in relazione all avvento delle regioni ordinarie La riforma del sistema tributario e il mancato adeguamento delle compartecipazioni Anno 1985 TRIBUTI E COMPARTECIPAZ. TRASFERIM. GENERICI TRASFERIM. SETTORIALI di cui per SANITA' ALTRE ENTRATE TOTALE VALLE D'AOSTA 78,90% 3,00% 15,70% 10,40% 2,40% 100,00% Prov. Aut. BOLZANO 58,40% 0,80% 36,50% 22,30% 4,30% 100,00% Prov.Aut. TRENTO 56,60% 0,80% 38,80% 27,30% 3,80% 100,00% FRIULI VENEZIA GIULIA 31,20% 0,10% 63,00% 44,30% 5,70% 100,00% SICILIA 40,90% 15,80% 35,40% 29,00% 7,90% 100,00% SARDEGNA 38,00% 0,60% 56,80% 34,80% 4,60% 100,00% TOTALE 42,90% 9,20% 41,50% 30,50% 6,40% 100,00%

LE STAGIONI DELL AUTONOMIA 1990-2009: Più risorse e più competenze L adeguamento delle compartecipazioni al nuovo ordinamento tributario La puntuale definizione dei gettiti riferibili al territorio L eliminazione dei trasferimenti statali per sanità, trasporti e finanza locale L espansione delle competenze di spesa (anche per delega) con assunzione dei corrispondenti oneri a carico dello Stato: invalidità civile, ciechi e sordomuti, strade ANAS, personale della motorizzazione civile, uffici del lavoro, opere idrauliche, edilizia universitaria, personale docente della scuola primaria e secondaria (medie e superiori), finanza locale.

LE STAGIONI DELL AUTONOMIA 2009-2014: Il federalismo e le manovre di finanza pubblica Il patto di Milano in attuazione della legge n.42/2009: Rinuncia a tutti i trasferimenti statali Eliminazione dell IVA all importazione Migliore definizione dei gettiti riferiti ai territori Incasso diretto dei tributi Nuove competenze di spesa (anche delegate): Università Ammortizzatori sociali (disoccupazione e cassa integrazione) Sostegno ai comuni di confine Le manovre di finanza pubblica: Tagli lineari Riserve all erario dei gettiti tributari

Miglioramenti per il bilancio dello Stato (saldo netto da finanziare) in attuazione della L. n.42/2009 sul federalismo Milioni i euro Concorso richiesto alle regioni a statuto speciale Valori assoluti in milioni di euro

Autonomia di diritto e autonomia di fatto: il diverso grado di attuazione delle competenze Numero di norme emanate in materia di attuazione degli statuti di autonomia speciale, suddivise per tematica e rilevanza degli oneri di spesa Tra parentesi il dato riferito alle norme emanate dal 1985

SPESA PRO CAPITE IN EURO Spesa pubblica consolidata Valori pro-capite in Euro - anno 2009 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 PIEMONTE LOMBARDIA VENETO LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA VALLE D'AOSTA Prov. Aut. di Prov.Aut. di BOLZANO TRENTO FRIULI VENEZIA GIULIA SICILIA SARDEGNA

1. Equità previdenziale: Le implicazioni territoriali delle diverse nozioni di equità dell intervento pubblico i contributi sociali e le prestazioni previdenziali risulteranno più elevati della media nei territori con un mercato del lavoro più favorevole, ovvero dove il reddito aggregato risulta più elevato; le esigenze di tutela dei soggetti più deboli (art.38), comporteranno una spesa di carattere assistenziale - a garanzia dei livelli essenziali e a carico dello Stato ( art. 117, lettera m) - relativamente più elevata nei territori economicamente meno sviluppati. 2. Equità territoriale: il prelievo locale sarà maggiore dove gli imponibili sono relativamente più elevati e, a parità di imponibili, dove la volontà locale richiederà un prelievo relativamente maggiore ( art.119, comma 1 e 2 )o più corretti saranno i comportamenti fiscali; la spesa locale sarà superiore ai livelli garantiti dallo Stato ( art. 117, lettera m) per effetto di un reperimento locale di risorse relativamente maggiore; 3. Equità nazionale: il prelievo erariale sarà più elevato nelle regioni dove maggiori sono gli imponibili (art.53); la spesa statale risulterà indipendente dal prelievo e unicamente condizionata dai fabbisogni (art. 3); a parità di altre condizioni territoriali, le esigenze connesse alla perequazione, allo sviluppo (art. 119, comma 3 e 5 ) e alla garanzia dei livelli essenziali ( art. 117, lettera m) comporteranno una spesa statale a carattere redistributivo in favore delle aree svantaggiate.

Equità nazionale ed autonomie speciali A parità di fabbisogni, un territorio caratterizzato da autonomia differenziata (speciale) dovrà godere di un identico ammontare di risorse rispetto a quello altrove osservato, solo diversamente distribuito fra poteri centrali e poteri locali

Componenti della spesa statale locale Incidenza sulla spesa locale totale anno 2011

SPESA COMPLESSIVA DELLO STATO RIPARTITA FRA LE REGIONI Milioni di euro madia anno 2010-2011

FATTORI ESPLICATIVI ( per il 97%) DELLA SPESA REGIONALIZZATA AL NETTO DEI TRASFERIMENTI ALLA PREVIDENZA 1. una componente di spesa fissa per abitante pari a 6.130 euro; 2. un fattore correttivo che comporta una riduzione di spesa di 364 euro, moltiplicata per il numero di abitanti, espresso in forma logaritmica; 3. una maggiorazione di spesa, per la popolazione di montagna di 1.724 euro, pari a circa il 20% del valore totale; 4. una maggiorazione di spesa di 508 euro per ogni residente delle regioni arretrate e delle Isole ( 1.400 euro se comprensivo trasferimenti previdenza); 5. una maggior spesa nel Lazio di 2192 euro; 6. la anomalia della Valle d Aosta,3.285 euro; 7. una maggior spesa nei territori retti da autonomie speciali mediamente pari al 5,1% del locale PIL pro capite, assunto come riferimento per le compartecipazioni. (Una maggior spesa nelle isole di 708 euro)

CALCOLO DELLA SPESA STANDARD Media 2010/11 - milioni di euro pro capite in euro Spesa totale Fattori Spesa correttivi standard Pro capite Piemonte 32.559 225 32.784 7.364 Valle d'aosta 1.849-355 1.494 11.664 Lombardia 50.156 3.465 53.621 5.432 Pr. Aut. Di Bolzano 4.231-1.149 3.082 6.096 Pr. Aut. Di Trento 4.703-1.189 3.514 6.665 Veneto 28.797 782 29.579 6.006 Friuli Ven. Giulia 10.926-393 10.533 8.529 Liguria 14.549-1.567 12.982 8.031 Emilia Romagna 28.223 720 28.943 6.570 Toscana 27.284-197 27.087 7.242 Umbria 7.353-550 6.803 7.528 Marche 11.286-403 10.883 6.925 Lazio 36.040 1.367 37.407 6.558 Abruzzo 11.310-893 10.417 7.770 Molise 2.994-496 2.498 7.807 Campania 46.083 1.355 47.438 8.138 Puglia 33.155 844 33.999 8.318 Basilicata 5.069-746 4.323 7.349 Calabria 18.274-868 17.406 8.658 Sicilia 45.353 343 45.696 9.054 Sardegna 16.299-295 16.004 9.561 ITALIA 447.342-447.342 7.396 Nord 175.993 539 176.532 6.381 Centro 81.963 217 82.180 6.895 Sud e isole 178.537-756 177.781 8.508 Fattori correttivi: popolazione e montagna

LA STAGIONE PROSSIMA DELL AUTONOMIA Nuove competenze di spesa con assunzione diretta della relativa spesa statale: Agenzia delle entrate Personale degli uffici giudiziari Le definitiva attuazione del federalismo: Il contributo a solidarietà, perequazione e manovre di finanza pubblica basato sul residuo fiscale Le autonomie del Trentino Alto Adige garantiscono un saldo fra tributi erariali e spesa statale sul territorio (comprensiva delle devoluzioni) pari a quello pro capite che si registra nei territori delle regioni del nord L aggancio automatico nel caso di applicazione dei fabbisogni standard a comuni e regioni ordinarie.

IL RESIDUO FISCALE COME STRUMENTO DI RIEQUILIBRIO FRA TERRITORI DI REGIONI SPECIALI E ORDINARIE Miliardi di euro RESIDUO ATTESO: Valle d A., Trentino A.A., Friuli V.G.: residuo fiscale pro capite nei territori delle ordinarie del Nord Sardegna: residuo fiscale pro capite medio nei territori delle ordinarie del Sud e Italia Sicilia: residuo fiscale pro capite nei territori delle ordinarie del Sud QUOTA DI COMPETENZA: Peso delle risorse statali devolute alla regione sul totale della spesa statale riferita al territorio

GLI EFFETTI DELLA LEGGE DELEGA E DELLE MANOVRE DI FINANZA PUBBLICA

UN BILANCIO DI LUNGO PERIODO successi e insuccessi delle autonomie speciali

ITALIA =1 VARIAZIONI RISPETTO A MEDIA ITALIA PIL pro capite CRESCITA PIL CRESCITA POPOLAZIONE 1938 1970 2012 2012/1970 1938/1971 2011/1971 Piemonte 1,39 1,29 1,08-21,1% 1,5% -10,1% Valle d'aosta.. 1,36 1,34 19,7% 2,8% 5,1% Lombardia 1,39 1,35 1,30 0,8% 14,6% 3,4% Trentino A. Adige 0,95 0,96 1,33 31,6% -1,4% 9,8% Bolzano 1,02 1,01 1,45 29,1% 8,8% 8,7% Trento 0,88 0,92 1,20 34,2% -9,7% 10,8% Veneto 0,85 1,00 1,15 13,8% -9,5% 6,9% Friuli Venezia Giulia 0,96 1,11 1,13 7,6% -14,2% -8,9% Liguria 1,68 1,41 1,05-25,5% -1,0% -22,0% Emilia Romagna 1,04 1,13 1,24 6,8% -9,8% 2,5% Toscana 1,01 1,07 1,09-2,8% -8,7% -3,6% Umbria 0,96 0,89 0,91-1,9% -15,9% 4,2% Marche 0,79 0,90 0,99 7,2% -16,7% 3,4% Lazio 1,19 1,08 1,15 12,8% 38,3% 8,9% Abruzzo 0,58 0,71 0,87 16,9% -24,0% 2,8% Molise 0,58 0,58 0,77 13,0% -35,4% -10,5% Campania 0,82 0,70 0,63-3,8% 7,2% 3,1% Puglia 0,72 0,68 0,67 2,2% 6,2% 2,1% Basilicata 0,57 0,60 0,69 1,3% -13,0% -12,7% Calabria 0,49 0,56 0,64 5,2% -12,1% -9,5% Sicilia 0,72 0,69 0,65-11,8% -8,4% -3,5% Sardegna 0,83 0,78 0,76-2,0% 11,6% 1,6% NORD netto spec. 1,24 1,24 1,21-2,7% 1,3% -0,8% Centro 1,03 1,04 1,09 5,8% 5,6% 3,6% SUD netto spec. 0,69 0,67 0,67 1,8% -2,8% -0,2% ITALIA 1,00 1,00 1,00 0,0% 0,0% 0,0%

LE RAGIONI DEI DIVERSI ESITI Ovvero: la storia è rilevante, ma solo per ciò che ha lasciato nel capitale umano e sociale.

NUMERO INDICE PIL PER ABITANTE - ITALIA 100 P I L P R O C A P I T E 140 REGIONI REGIONI ITALIANE ITALIANE TASSO - TASSO DI ANALFABETISMO DI ANALFABETISMO NEL 1951 1951 E PIL E MEDIA PER PIL ABITANTE PER ABITANTE NEL 20112009 130 TRENTINO A.A. 120 110 LOMBARDIA EMILIA R. VENETO FRIULI LAZIO TOSCANA 100 PIEMONTE LIGURIA MARCHE 90 UMBRIA 80 70 ABRUZZO MOLISE SARDEGNA PUGLIA BASILICATA CALABRIA 60 CAMPANIA SICILIA 50 40 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% TASSO DI ANALFABETISMO AL CENSIMENTO 1951

Giorgio Nuzzo- Quaderni dell Ufficio Ricerche Storiche, Banca d Italia, Roma 2006

LA LEZIONE DELLE SPECIALI: 1. L autonomia speciale non ha ovunque prodotto esiti analoghi: è stata fattore di sicura crescita economica e sociale per Aosta, Trento e Bolzano; ha prodotto esiti ragionevoli più in Friuli che in Sardegna ; si è associata ad un regresso generalizzato in Sicilia. 2. Responsabilità e meriti vanno ricercati in tre fattori: 1. La cultura dell autogoverno, a sua volta frutto di un processo storico di accumulazione in capitale umano e sociale; 2. La ritrosia dello Stato nel condizionare le dotazioni delle risorse finanziarie, sulla base delle competenze (onerose) effettivamente esercitate; 3. L assenza di un quadro interpretativo della specialità, capace di coniugare decentramento dei poteri e delle risorse con il principio di una autonomia responsabile e rispettosa dell equità fra territori. 3. Più autonomia può essere fondamentale fattore di sviluppo solo in presenza di una adeguata capacità di autogoverno, espressione a sua volta del capitale umano e sociale di una comunità. 4. In base all esperienza delle speciali, espandere significativamente i poteri e l autonomia delle regioni ordinarie può diventare fattore di sviluppo, ma solo se vi sono le necessarie condizioni culturali e comunque secondo una logica di responsabilità. Dove queste non sono adeguate, lo Stato si dovrebbe probabilmente riappropriare delle competenze regionali, ovvero porre limiti più stringenti all esercizio delle stesse.

Residui fiscali nelle regioni italiane - Media 2010/11 Pro-capite in euro