FLAI-CGIL 06-10 luglio 2015
INDICE SCENARIO AGROALIMENTARE 10/07/2015 Avvenire - Nazionale Frodi alimentari, il giro di vite Usa spiazza l'europa 08/07/2015 Il Foglio Tutte le contraddizioni del pauperismo bio sul cibo. Parla il prof. Ponti 09/07/2015 L'Unità - Nazionale Lotta all'agropirateria: L'Italia fa scuola 4 6 7 BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE 10/07/2015 L'Unità - Nazionale Expo ed export: l'italia che cresce 04/07/2015 Vita CARTA DI MILANO RENDIAMOLA MENO BANALE 9 10
SCENARIO AGROALIMENTARE 3 articoli
10/07/2015 Pag. 20 diffusione:105812 tiratura:151233 SCENARIO AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 06/07/2015-10/07/2015 4
10/07/2015 Pag. 20 diffusione:105812 tiratura:151233 SCENARIO AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 06/07/2015-10/07/2015 5
08/07/2015 Pag. 2 diffusione:25000 SCENARIO AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 06/07/2015-10/07/2015 6
09/07/2015 Pag. 6 L'Unità diffusione:54625 tiratura:359000 SCENARIO AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 06/07/2015-10/07/2015 7
BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE 2 articoli
10/07/2015 Pag. 6 L'Unità diffusione:54625 tiratura:359000 BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 06/07/2015-10/07/2015 9
04/07/2015 Pag. 30 N.7 - luglio 2015 diffusione:45000 30 EXPO 2015 GIORGIO BERNARDELLI Pime Bisogna distinguere tra spreco e scarto perché lo scarto sta anche nella filiera, nel modo di produrre, nell impossibilità di conservare, nella mancanza di tecnologie nel Sud del mondo EMANUELA CITTERIO Sulla fame non si specula La nosra campagna è nata dopo la crisi alimentare del 2007/2008 per mettere in rilievo le colpe della finanza ed è stata sottoscritta dal Comune di Milano. Eppure il tema è sparito dalla Carta LUCA DE FRAIA ActionAid La Carta ha una debolezza strutturale: non è vincolante. Eppure si presenta come la legacy di Expo 2015 al mondo. Una Carta ha senso se poi c è un monitoraggio della sua attuazione, seppure semplice CARTA DI MILANO RENDIAMOLA MENO BANALE Il documento destinato a restare come eredità di Expo 2015 è troppo cauto sui temi decisivi della nutrizione. Vita lancia un cantiere per integrarla a cura di Sara De Carli, foto di Antonio Mola La Carta di Milano, ovvero la banalità del bene. Condivisibile in tutto proprio perché innocua e poco incisiva, più cauta sui temi centrali del «nutrire il pianeta» di quanto abbiano fatto diversi padiglioni di Expo, a cominciare dal Padiglione Zero con i suoi venti metri di schermo su cui corrono le oscillazioni dei prezzi della merce/cibo e slogan che denunciano il problema. Il risultato minimo, che è quello di far riflettere frotte di visitatori interessati solo all aspetto ludico di Expo su alcune contraddizioni del mondo contemporaneo legate al cibo, può dirsi raggiunto. Ma, come nel caso VITA luglio 2015 BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 06/07/2015-10/07/2015 10
04/07/2015 Pag. 30 N.7 - luglio 2015 diffusione:45000 PAOLO FOGLIZZO Aggiornamenti sociali Dovremmo fare della Carta di Milano un brand, qualcosa che dica a tutto il mondo abbiamo un problema con il cibo. Se si accende quella lampadina, poi i contenuti li possiamo mettere noi di Expo bisogna riflettere sul dopo, così bisogna interrogarsi su come trasformare le buone intenzioni della Carta in azioni concrete rispetto alle quali verificare la coerenza dei potenti e delle aziende che l hanno firmata. È partita da qui la tavola rotonda che ha riunito a Vita alcune realtà che fin dal 2008, quando il Bie assegnò a Milano l Expo 2015, si sono impegnate per tenere lontana la retorica dal dibattito su fame, cibo e sostenibilità che Milano si apprestava a proporre al mondo. Obiettivo di questo Forum, che vuole continuare ed allargarsi nella riflessione, è quello di elaborare un documento condiviso da inviare entro il 16 ottobre a Salvatore Veca, curatore della Carta di Milano, con proposte di osservazioni e integrazioni. Il documento verrà presentato in un seminario pubblico, promosso da Vita e dalle altre realtà presenti al Forum e che via via si aggregheranno da qui ad ottobre. Già dal primo incontro sono emersi con chiarezza sei temi su cui la Carta di Milano, che si propone come eredità di Expo 2015, non può tacere. Sei temi da citare ma soprattutto da tradurre in impegni concreti: ogm; land grabbing; speculazione finanziaria sul cibo; spreco e scarto; cooperazione internazionale; rapporto fra città e campagna. Sono titoli provvisori, ancora al livello di strumenti di lavoro. In queste pagine le sintesi degli interventi al Forum svoltosi nella redazione di Vita. VITTORIO RINALDI Altromercato Nella Carta di Milano manca la politica, è un appello fatto ai cittadini, ma manca totalmente l appello alle istituzioni, alle aziende. Si tace poi completamente sul rapporto fra città e campagne Superare l approccio individualistico MARCELLO ESPOSITO MARCO DOTTI Vita Nella Carta di Milano c è l individuo e l ecologia è questione di stile di vita. Noi invece dobbiamo lavorare sulle forme di vita, sull antropologia, trovare l equilibrio fra la pressione dei soggetti e l istituzione Per inquadrare il dopo-carta bisogna partire proprio dalle conseguenze logiche degli enunciati della Carta che purtroppo sono state omesse. D altro canto, da una Regione e da una Città che sono state protagoniste nello sviluppo dell agricoltura moderna, dell industria e della finanza il mondo si aspetta una riflessione pragmatica e originale sui grandi temi della nutrizione: ogm, finanziarizzazione delle materie prime agricole, ruolo del commercio internazionale, land grabbing, spreco, ect. Per rendere misurabile l impegno che i firmatari hanno assunto, bisogna superare l approccio individualistico che informa la Carta e la rende di fatto innocua agli occhi dei potenti. La Carta si basa esclusivamente sulla responsabilità individuale delle persone in quanto cittadini. Ma cosa si chiede alle istituzioni e alla politica? E cosa si chiede ai rappresentanti delle istituzioni o degli organismi internazionali? Se, per esempio, chi firma la Carta deve impegnarsi per combattere il lavoro irregolare in agricoltura non dovrà essere monitorato in base ai tweet di incitamento, ma in base ai risultati che il suo governo riuscirà ad ottenere nello sconfiggere il nuovo capolarato. Una volta sottolineate le responsabilità dagli individui ai governi, alle istituzioni e alle agenzie internazionali, si possono affrontare i grandi temi sopra menzionati. Ed evitare che la Carta si riduca a poco più di una campagna di educazione alimentare. Gli ogm non vengono mai menzionati nella Carta. Si parla salomonicamente di tutela della bio-diversità, ma anche di uso e diffusione della tecnologia. Non bisognerebbe avere paura di parlare di ogm. Milano dovrebbe avere risorse culturali e scientifiche sufficienti per fornire una propria idea su quali sono i limiti e le regole che vanno imposte alla ricerca scientifica, oltre che all utilizzo e alla condivisione dei risultati. Il land grabbing è un altro tema presente nelle discussioni preparatorie ma che è poi scomparso dalla versione ufficiale della Carta. E lo stesso vale per il problema della regolamentazione dell uso di strumenti finanziari basati su commodities agricole, dove si potrebbe sfruttare la nuova normativa comunitaria MiFID II per ottenere risultati utili a livello continentale e replicabili in altri Paesi finanziariamente evoluti. 31 luglio 2015 VITA BIG PLAYERS SETTORE AGROALIMENTARE - Rassegna Stampa 06/07/2015-10/07/2015 11