LAVORO AGILE Spunti e riflessioni per una legislazione «smart»

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1 LAVORO AGILE Spunti e riflessioni per una legislazione «smart» LA SICUREZZA NEL RAPPORTO DI LAVORO Giulietta Bergamaschi Partner, avv. Lexellent 1

2 Lavoro Agile Lavorare Agile è sinonimo di lavorare smart. Ad oggi, non è in vigore alcuna normativa ad hoc. C è un progetto di legge sullo smart working, depositato nel gennaio Il Lavoro Agile, ovvero l opportunità di svolgere la prestazione di lavoro senza vincoli di luogo e di orario, può essere prevista da policies aziendali, contratti integrativi aziendali e dal contratto di lavoro individuale. Il telelavoro è la forma di svolgimento della prestazione che più si avvicina a quella del Lavoro Agile 2

3 Telelavoro Grandi aziende internazionali che utilizzano il telelavoro riportano un aumento di produttività del 35-40% e circa il 63% di assenteismo in meno. In Italia il telelavoro è presente nel 20% delle aziende, ma è disponibile per tutti i lavoratori solo nel 2% dei casi e nel 2013 la % dei telelavoratori per più di un quarto del loro tempo lavorativo è stata appena del 6,1%. 3

4 Telelavoro: quali criticità? Posto che i lavoratori fuori dall azienda sono mediamente più produttivi dei dipendenti in ufficio, si assentano meno e sono più soddisfatti, perché la disciplina esistente sul telelavoro non ha avuto successo? La normativa sul telelavoro è molto rigida e restrittiva, non tenendo conto dell evoluzione degli strumenti tecnologici a disposizione, ed espone l azienda interessata all utilizzo di questa modalità lavorativa a costi e rischi troppo elevati, soprattutto in materia di sicurezza sul lavoro. 4

5 Telelavoro e sicurezza: cosa deve fare il datore? Art. 3, comma 10, d.lgs. 81/ Se fornisce attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, deve controllare che queste siano conformi a quanto previsto dal T.U. 2. Informare i lavoratori a distanza circa le politiche aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in ordine alle esigenze relative ai videoterminali. 3. Dare direttive aziendali di sicurezza. 5

6 Telelavoro e sicurezza: cosa deve fare il datore? Art. 3, comma 10, d.lgs. 81/ Al fine di verificare la corretta attuazione della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza da parte del lavoratore a distanza, il datore di lavoro, le rappresentanze dei lavoratori e le autorità competenti hanno accesso al luogo in cui viene svolto il lavoro nei limiti della normativa nazionale dei contratti collettivi, dovendo tale accesso essere subordinato al preavviso e al consenso del lavoratore qualora la prestazione sia svolta presso il suo domicilio. 5. Garantire l adozione di misure dirette a prevenire l isolamento del lavoratore a distanza rispetto agli altri lavoratori interni all azienda, permettendogli di incontrarsi con i colleghi e di accedere alle informazioni dell azienda, nel rispetto di regolamenti o accordi aziendali. 6

7 Il progetto di legge sullo Smart working Consentire a tutti i lavoratori di utilizzare il Lavoro Agile, a patto che svolgano mansioni compatibili con questa possibilità, anche in maniera «orizzontale»: alcuni pomeriggi a settimana, tre ore al giorno, tutte le mattine, a seconda dell accordo raggiunto tra datore di lavoro e lavoratore. Diventa fondamentale elaborare un corretto contratto individuale di lavoro. 7

8 Telelavoro VS Lavoro Agile TELELAVORO LAVORO AGILE Accordo quadro europeo, Il telelavoratore, anche se a distanza, lavora in un luogo specifico e durante il «normale orario di lavoro». Normale rapporto di fiducia tra datore e lavoratore. In materia di sicurezza, ai telelavoratori si applicano le regole specifiche previste dal T.U. sulla salute e sicurezza ex art. 3, comma 10, d.lgs. 81/2008. Non esiste una normativa specifica. Garantisce una forma più flessibile di svolgimento della prestazione, non essendoci vincoli né di luogo né di orari. Implica un rapporto di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro stabile e se non consolidato, per lo meno collaudato. Si applicano le regole generali del T.U che estende le tutele a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio. Il progetto di legge sullo smart working prevede una deroga all art. 3 comma 10 d.lgs. 81/

9 Cosa cambia rispetto al telelavoro? Vengono superate le rigidità legate alla sicurezza sul lavoro presenti nel caso del telelavoro e viene ipotizzata la predisposizione di un nuovo impianto in materia di sicurezza incentrato sull informazione e sulla prevenzione, attraverso la fornitura di strumenti informatici adeguati. 9

10 Smart working e sicurezza sul lavoro Art. 6 proposta di legge N Considerata l impossibilità di controllare i luoghi di svolgimento della prestazione lavorativa, il datore di lavoro, in deroga a quanto previsto dal T.U. sulla salute e sicurezza dei lavoratori: 1. Consegna allo smart worker un informativa nella quale sono individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alle modalità di svolgimento della prestazione. 2. Fornisce allo smart worker strumenti informatici o telematici conformi ai migliori standard tecnici e normativi e loro constante aggiornamento. 3. Monitora periodicamente le condizioni di lavoro, attraverso un colloquio con scadenza annuale, nel quale sono affrontati in maniera specifica gli aspetti della prevenzione dei rischi in relazione alle modalità di svolgimento della prestazione. 10

11 Smart working e sicurezza sul lavoro Art. 6 proposta di legge N E previsto un obbligo di cooperazione in capo allo smart worker che, per i periodi nei quali si trova al di fuori dei locali aziendali, deve cooperare all attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro. 11

12 Concretamente cosa deve fare il datore di lavoro che voglia utilizzare smart workers? 1. Valutare i rischi del lavoratore Agile, individuando delle macro aree di rischi, che devono quindi essere oggetto di specifica informazione. 2. Comprendere gli strumenti di lavoro utilizzati dal lavoratore Agile (ad es. videoterminali diversi dagli smartphone) 12

13 Il rapporto con l INAIL L INAIL riconduce l infortunio del lavoratore Agile alla fattispecie dell infortunio in itinere. In conformità a quanto previsto dal T.U. sulla salute e sicurezza dei lavoratori, l imprevedibilità e l abnormità dell evento infortunistico devono rimanere fuori. In collaborazione con l Inail Lombardia e ASL Milano, Assolombarda ha elaborato importanti linee guida in materia. 13

14 Conclusioni Ad oggi, non essendoci ancora una normativa specifica sullo smart working in vigore, non è possibile applicare al Lavoro Agile per analogia quella prevista sul telelavoro. Si applicano quindi le regole del T.U. Se è vero che si può lavorare Agile fuori dal «normale» orario di lavoro in cui il dipendente è in ufficio, in ogni caso, l obbligo del datore di lavoro di controllare che il lavoratore Agile svolga la sua prestazione in regime di sicurezza sussiste durante il «normale orario di lavoro». Sarebbe troppo gravoso imporre al datore di lavoro un obbligo di verifica 24 ore su

15 Jobs Act: un occasione mancata o un opportunità da cogliere? Considerato il suo scarso appeal sulle imprese italiane, non si vede perché nello schema di decreto legislativo sulla tutela e conciliazione delle esigenze di cura, vita e di lavoro si parla ancora di telelavoro. Si potrebbe introdurre lo smart working nello schema di decreto legislativo sulle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni. 15

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