PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INCLUSIONE



Documenti analoghi
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Allegati al POF ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso

Disturbi Specifici dell Apprendimento

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILIdell'I.C.di Belgioioso

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI DISABILI

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DIAGNOSI DSA/BES

PIANO ANNUALE DELL INCLUSIONE

5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA

N. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

A livello generale, in base alla Normativa di riferimento, la valutazione degli alunni BES deve:

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

Prot. n. Polignano a Mare,li 14/10/2013. Ai docenti coordinatori SEDE

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s

VADEMECUM PER L INSEGNANTE DI SOSTEGNO

Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBANO. Piano Annuale per l Inclusione Dati riferiti all a.s

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI TRIESTE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DSA. (Anno scolastico 2011/2012)

HANDICAP E INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

Piano Annuale per l Inclusione

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA

Anno scolastico 2013/2014

ISTITUTO CESARE ARICI SCUOLA PRIMARIA PARITARIA. Progetto integrazione diversamente abili

BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1

BUONE PRASSI PER L ACCOGLIENZA PROGETTO ACCOGLIENZA

coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)

PROCEDURA DI SISTEMA GESTIONE ATTIVITÀ PER L INCLUSIONE

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ

La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze

Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado I. Nievo Comuni di Cinto Caomaggiore Gruaro - Pramaggiore

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca

Bisogni Educativi Speciali la normativa

Istituto Comprensivo "SAN GIULIO" a.s.2015 /2016

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DI LINGUA NON ITALIANA

DSA Come costruire un Piano Didattico Personalizzato efficace. Grazia Mazzocchi

PROCEDURA DEL SISTEMA QUALITA GESTIONE DELL ATTIVITA DI SOSTEGNO (PER STUDENTI IN SITUAZIONE DI HANDICAP)

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

Piazza dei Martiri, 1/ Bologna

Protocollo HC. Protocollo Handicap. IO-06 Rev. 0 Pag. 1 di 4. Tipo documento: Istruzione Operativa Area Qualità. Copia controllata n.

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014

Istituto Comprensivo Pio Fedi. Grotte S. Stefano-Viterbo PROTOCOLLO D ISTITUTO

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI

Protocollo di Accoglienza per alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali

Bisogni Educativi Speciali

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAZIANO DA CHIUSI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. Che cosa è il protocollo di accoglienza?

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

Scuola ISTITUTO COMPRENSIVO TARRA DI BUSTO GAROLFO (MILANO) a.s 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura:

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione

Protocollo per l accoglienza degli alunni stranieri

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI

ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Liceo Statale James Joyce

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO

VADEMECUM ALUNNI BES. (degli alunni con DSA, disturbi evolutivi specifici, difficolta di apprendimento e altro)

ISTITUTO COMPRENSIVO N 5 BOLOGNA a.s. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusione

Istituto Comprensivo Statale "Duca degli Abruzzi" di Borghetto Lodigiano. a.s. 2014/2015. Piano Annuale per l Inclusione

Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

Facilitare, per quanto possibile, i contatti fra lo studente e la scuola italiana.

COME SI RICONOSCONO I DSA? Per poter parlare di DSA è necessaria una diagnosi.

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO II ISTITUTO COMPRENSIVO

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DSA

Vademecum procedure per alunni con bisogni educativi speciali Indice

Scuola: IIS Majorana di Moncalieri (Liceo e sezione associata Tecnico Economica ex Marro) a.s. 2015/2016. Piano Annuale per l Inclusività.

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ

SUGGERIMENTI METODOLOGICI, STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI

ISTITUTO COMPRENSIVO GRAMSCI + RODARI SESTU

Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola. I temi. Alunni stranieri a scuola:

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI

P GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUA ZIONE DI HANDICAP

PROGETTO "Diversità e inclusione"

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Ottavio Gravina De Cruyllas

Scuola I.I.S. DON MILANI MONTICHIARI a.s Piano Annuale per l Inclusione

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA

Convegno Nazionale settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI

Direzione Didattica Statale di Caluso. Protocollo d accoglienza per alunni stranieri.

Scuola : LICEO CLASSICO STATALE "C. BECCARIA" - MILANO - a.s Piano Annuale per l Inclusione

Piano annuale inclusività

P.A.I. (Piano Annuale di Inclusività)

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali?

Transcript:

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INCLUSIONE FINALITÀ Il presente documento contiene indicazioni riguardanti le procedure per un ottimale inserimento di alunni con bisogni educativi speciali, come indicato dalla normativa vigente, al fine di prevenire il disagio, promuovere il benessere, incrementare le potenzialità, permettendo al bambino di crescere e maturare nel rispetto di tempi e modalità differenti fino ai livelli massimi consentiti a ciascuno. Il protocollo di accoglienza delinea prassi di carattere amministrativo burocratico (documentazione necessaria), comunicativo relazionale (prima conoscenza), educativo - didattico, sociale (rapporti e collaborazione della scuola con il territorio); esplicita compiti e ruoli delle figure operanti all interno dell Istituzione scolastica, traccia le diverse possibili fasi dell accoglienza e delle attività di facilitazione per l apprendimento. si propone di definire pratiche condivise da tutto il personale della scuola; facilitare l ingresso a scuola e sostenere la socializzazione nel nuovo ambiente scolastico, favorendo un clima di accoglienza; promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e collaborazione tra scuola ed enti territoriali coinvolti. Tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento [ ] il corrente anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative, con l obiettivo comune di migliorare sempre più la qualità dell inclusione (nota Miur del 22/11/2013). PREMESSA L area dei Bisogni Educativi Speciali comprende: DISABILITA Gli alunni con certificazione ai sensi della Legge 104/92 sono accompagnati nel loro iter scolastico da un docente di sostegno e/o da un assistente educatore; il documento che contiene tutte le attività educative e didattiche programmate, con relative modalità di verifica e valutazione è il PEI, Piano Educativo Individualizzato, che viene formulato dal Consiglio di Classe o team docenti in condivisione con la famiglia e con il personale medico di riferimento dell alunno. (Linee guida sull integrazione scolastica degli alunni con disabilità) DSA Gli alunni con certificazione di Disturbi specifici di apprendimento ai sensi della L.170/2010 sono accompagnati nel loro iter scolastico dal Consiglio di Classe o team docenti che si occupa specificamente delle loro necessità.

Per questi alunni, viene predisposto un PDP, un Piano Didattico Personalizzato che illustri gli strumenti utilizzati per agevolare gli apprendimenti. Tutti i docenti della Classe collaborano alla sua stesura e valutano le modalità da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi. (Linee guida per il diritto allo studio degli alunni con DSA) SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE (altri BES) Gli alunni che manifestano bisogni educativi speciali per determinati periodi sono accompagnati nel loro iter scolastico dal Consiglio di Classe o team docenti, che decide se formulare o non formulare un PDP, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. Le richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, cioè in presenza di difficoltà non meglio specificate, potranno indurre all adozione di un piano personalizzato, con eventuali misure compensative e/o dispensative, e quindi alla compilazione di un PDP, soltanto quando i consigli di classe o i team docenti siano unanimemente concordi nel valutare l efficacia di ulteriori strumenti. La validità del PDP rimane comunque circoscritta all anno scolastico di riferimento. (Nota 2563 Miur del 22 novembre 2013). ATTESTAZIONE CLINICA DA PARTE DI PRIVATO NON ACCREDITATO Il certificato che attesta la diagnosi redatto da uno specialista privato, e accompagnato da una relazione, deve essere comunque convalidato dall UMEE che è tenuta a provvedere ad una valutazione clinica comprovante la situazione. (Accordo di programma provinciale) PERSONE DI RIFERIMENTO PER L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI BES RUOLI E COMPITI Dirigente scolastico -gestionali, organizzativi, consultivi -individuazione delle risorse interne ed esterne per rispondere alle esigenze di inclusione -formazione delle classi -assegnazione docenti -promozione attività di formazione/aggiornamento -rapporti con gli Enti coinvolti Funzione strumentale -raccorda le diverse realtà (Scuole, ASL, famiglie, Enti territoriali, cooperative, Enti di formazione) -coordina le riunioni del GLI -divulga iniziative relative ai BES - raccoglie, studia e fornisce informazioni circa la normativa vigente -diffonde iniziative del CTI e CTS - controlla la documentazione in ingresso e predispone quella in uscita - rendiconta al Collegio docenti - cura la diffusione di materiali utili all attività didattica Docente di sostegno -partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione -cura gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe -svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici

-collabora con gli insegnanti affinché l iter formativo dell alunno possa continuare anche nelle ore in cui non è presente -tiene rapporti con la famiglia, esperti ASL, operatori comunali -verbalizza incontri, riunioni, compila le documentazioni previste -partecipa alle riunioni del GLI, dove coopera per un miglioramento costante del servizio Docente curricolare -accoglie l alunno nel gruppo classe favorendone l integrazione -partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata -collabora alla formulazione del PEI e successivamente predispone interventi personalizzati e consegne calibrate per l alunno disabile soprattutto quando non è presente il collega specializzato -si accorda con l educatore professionale sui compiti da svolgere durante le sue ore di lezione per il potenziamento dell autonomia, della comunicazione e della relazione. Docente coordinatore di classe - partecipa alle riunioni dell UMEE e riferisce -segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere Collaboratori scolastici - Su richiesta aiutano l alunno negli spostamenti interni e nei servizi. Tale compito è oggetto d incentivazione. Personale educativo Provvede all assistenza per l autonomia: - Accesso e uscita da scuola - Uso servizi igienici - Cura igiene personale - Fornisce supporto nell assunzione di alimenti - Fornisce supporto all utilizzo di strumenti didattici Provvede all assistenza alla comunicazione: - Funge da mediatore nella relazione con i pari e nella comunicazione con gli adulti Personale di segreteria -Acquisisce la documentazione necessaria; -verifica la completezza del fascicolo personale -collabora con il Dirigente e la coordinatrice del GLI per tutti gli adempimenti burocratici - amministrativi. Famiglia -Provvede a far valutare l alunno, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra o della scuola, secondo le modalità previste dalla normativa; -consegna alla scuola la diagnosi; -condivide la documentazione dei PEI o PDP; -verifica che l alunno porti a scuola i materiali richiesti; -verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati.

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA DOCUMENTAZIONE ALUNNI CERTIFICATI AI SENSI DELLA L.104/92 La DIAGNOSI FUNZIONALE descrive i livelli di funzionalità raggiunti e la previsione di possibile evoluzione dell alunno certificato. Viene redatta all atto della prima segnalazione da operatori ASUR o specialisti privati accreditati. Viene consegnata alla famiglia che ne presenta copia alla scuola. La diagnosi funzionale include il PROFILO DINAMICO FUNZIONALE, che indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali dell alunno, le possibilità di recupero, le capacità possedute da sollecitare e progressivamente rafforzare. Devono essere evidenziate le aree di potenziale sviluppo sotto il profilo riabilitativo, educativo, didattico e socio-affettivo (in base alle linee guida degli accordi di programma). Viene redatto da operatori socio-sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell alunno (art.12, commi 5 e 6 della L. 104 / 92) nel primo anno di certificazione dell alunno e viene aggiornato al passaggio ad ogni ordine di scuola successivo e durante la Scuola Secondaria di secondo grado o in caso di variazioni significative del quadro clinico funzionale. Il PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati predisposti per l alunno; mira ad evidenziare gli obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più opportune, i risultati attesi e la valutazione mediante l assunzione concreta di responsabilità da parte delle diverse componenti firmatarie. Viene redatto dagli insegnanti curricolari, dal docente di sostegno, dagli operatori degli enti locali e dai genitori dell alunno. Viene preferibilmente formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico. MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE La valutazione è effettuata sulla base del PEI in relazione alle discipline previste e alle eventuali attività aggiuntive programmate. Il CdC o team docenti definisce nel PEI i criteri didattici da adottare per le verifiche e per la valutazione. Le prove di verifica possono essere uguali o differenziate rispetto a quelle della classe, in relazione alla tipologia di PEI progettata. Dove è possibile si consiglia di non differenziare le prove scritte articolandole piuttosto in richieste graduate a difficoltà crescente. I colloqui orali e le prove in attività pratiche o espressive hanno valore complementare e/o compensativo e concorrono a definire le competenze raggiunte. La valutazione intermedia e finale dello studente deve essere congruente con quanto definito nel PEI. Per la scuola secondaria di primo grado, al fine di un accompagnamento coerente dello studente, è opportuno segnalare nella scheda di valutazione che l alunno ha seguito la programmazione definita nel PEI. Nel diploma e nei relativi certificati non verrà però fatta menzione delle prove differenziate affrontate in sede d esame. VERIFICA FINALE Il riscontro delle attività programmate nel PEI, con eventuali modifiche, viene redatto dagli insegnanti di sostegno e curricolari a fine anno scolastico.

RELAZIONE FINALE La relazione finale, contenente la metodologia di aiuto e i punti di forza e di debolezza dell alunno, viene redatta dal docente di sostegno e condivisa nel CdC e, insieme al PEI, costituisce la base di partenza per il successivo anno scolastico. ESAME CONCLUSIVO NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Nella scuola secondaria di primo grado gli studenti con disabilità certificata in sede d esame possono svolgere prove differenziate in linea con gli interventi educativi/didattici e programmati nel PEI. Nel diploma non è fatta menzione delle prove differenziate sostenute dagli studenti. Il CdC delibera se ammettere o meno agli esami di licenza media gli studenti certificati. Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi del PEI, il consiglio di classe può decidere che l alunno ripeta la classe o che sia comunque ammesso agli esami di licenza al solo fine dell attestato di frequenza. L attestato di frequenza documenta il percorso scolastico e formativo dello studente e permette l iscrizione e la frequenza alla scuola secondaria di secondo grado o alla formazione professionale. RINUNCIA AL SOSTEGNO In qualsiasi momento, la famiglia può notificare alla scuola la decisione di rinunciare al sostegno scolastico attraverso una comunicazione scritta, di norma condivisa con l UMEE, che individua i motivi che la giustificano. AGGRAVAMENTO La scuola deve avanzare al competente ufficio scolastico la richiesta di un incremento di ore di sostegno allegando la necessaria documentazione di supporto rilasciata dall UMEE. NECESSITA DI ASSISTENZA In caso di necessità di assistenza, la scuola trasmette anche all ente locale la documentazione rilasciata dall UMEE qualora l UMEE non l invii direttamente. DOCUMENTAZIONE ALUNNI DSA L istituzione scolastica provvede a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze di un possibile disturbo specifico di apprendimento persistenti nonostante l applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, al fine di favorire il rilascio di una certificazione diagnostica dettagliata e tempestiva da parte delle strutture preposte. All atto della prima segnalazione, lo specialista rilascia una relazione clinica in cui vengono indicate la diagnosi (che non può essere usata come indicatore di disabilità), una valutazione neuropsicologica delle potenzialità cognitive, caratteristiche del disturbo, aspetti affettivorelazionali e proposte per l intervento. Sulla base delle abilità strumentali specifiche, il CdC o team docenti definisce gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare. Alla famiglia spetta il compito di consegnare tutta la documentazione, che viene aggiornata in caso di passaggio dello studente da un grado di scuola ad un altro, ovvero quando lo specialista o lo psicologo lo ritenga necessario, anche tenendo conto delle indicazioni del consiglio di classe o della famiglia.

Il PDP elaborato dall Istituto per alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento contiene i dati dell alunno,la diagnosi, la tipologia del disturbo, gli interventi extrascolastici, le informazioni utili sulle abilità strumentali, le caratteristiche del processo di apprendimento, il patto di corresponsabilità educativa (misure dispensative, strumenti compensativi, aiuti nei compiti a casa). Periodicamente, in modo condiviso con la famiglia, vanno rivalutate la necessità e l efficacia delle strategie e delle misure introdotte, adattandole ai bisogni e all evoluzione dello studente. Questa condivisione è utile dal momento che le strategie e gli strumenti compensativi dovrebbero essere utilizzati sia a scuola che a casa. MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE La valutazione degli studenti è effettuata sulla base del PDP in relazione sia alle misure dispensative che agli strumenti compensativi adottati, anche in via temporanea. La strutturazione delle verifiche dovrà consentire allo studente il grado di prestazione migliore possibile. È opportuno che ciascun docente, per la propria disciplina, definisca le modalità più facilitanti con le quali le prove, anche scritte, vengano formulate (organizzazione percettiva delle informazioni nello spazio pagina, ripasso poco prima della verifica, formulazione della stessa domanda in differenti modalità ). Le verifiche vanno programmate informando lo studente. Le prove scritte in lingua straniera vanno progettate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà che presenta lo studente. La prestazione orale va privilegiata. È buona prassi applicare, anche nelle verifiche, le misure che possono favorire le condizioni ottimali per una miglior prestazione possibile. RELAZIONE FINALE Riscontro delle attività programmate nel PDP con eventuali modifiche. ESAMI CONCLUSIVI NEL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE. In sede di esame le prove non possono essere differenziate. Ciò significa che lo studente dovrà in ogni caso sostenere tutte le prove scritte, ma potrà avvalersi delle misure dispensative e degli strumenti compensativi utilizzati in corso d anno. La valutazione delle prove dovrà tenere conto della situazione particolare dello studente e in nessun modo egli dovrà essere penalizzato per l uso delle misure dispensative o dei tempi supplementari. DOCUMENTAZIONE ALUNNI IN SITUAZIONI DI SVANTAGGIO È compito degli operatori dei servizi sociali segnalare situazioni di svantaggio socio-economico; è compito della scuola rilevare lo svantaggio derivante dall origine straniera di recente immigrazione, da disturbi evolutivi non compresi dalla L.104/92 né dalla L.170/2010 o con orientamenti diagnostici di specialisti non accreditati o con iter attivato per intervento dell UMEE al fine dell individuazione di una disabilità o della certificazione di DSA o per valutazione per altri disturbi di sviluppo. Il Consiglio di Classe ha un ruolo pedagogico e didattico importante nella rilevazione dei bisogni relativi all apprendimento e nell attivazione di progettualità personalizzate. L assunzione del parere di uno specialista favorisce la comprensione più approfondita e completa della situazione personale e socio/ambientale dello studente.

Il PDP viene adottato ogniqualvolta il CdC o team docenti rileva una situazione di svantaggio tale da compromettere in modo significativo la frequenza e il positivo svolgimento del percorso di istruzione e formazione. Il PDP redatto dal Centro Territoriale per l Inclusione, che l istituto comprensivo utilizzerà per alunni con altri BES, contiene la descrizione delle abilità e dei comportamenti, il patto educativo con la famiglia e le strategie didattiche di personalizzazione. RUOLO DELLA FAMIGLIA Per quanto riguarda il coinvolgimento della famiglia, si sottolinea non solo la necessità che essa sia informata dei bisogni rilevati dagli insegnanti, ma anche sul proprio ruolo di corresponsabilità e sulla necessità di una collaborazione. Senza un parere positivo della famiglia i percorsi personalizzati non possono essere attivati. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Pertanto la comunicazione con la famiglia deve essere puntuale, in modo particolare riguardo ad una lettura condivisa delle difficoltà e della progettazione educativo/didattica per favorire il successo formativo. MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE. Al momento della valutazione è necessario tenere conto, da un lato dei risultati raggiunti dal singolo studente in relazione al suo punto di partenza, dall altro è fondamentale verificare quanto gli obiettivi sono riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti dal grado di scuola frequentato. A tal fine è importante: - concordare le attività svolte in modo differenziato rispetto alla classe e le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze; - individuare modalità di verifica che prevedano anche prove assimilabili al percorso comune; - stabilire livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e il possibile passaggio alla classe successiva. Considerato il carattere temporaneo, occorre valutare l opportunità o meno di trasferire le informazioni da un ordine di scuola a un altro. In sede di esame finale per questi studenti non sono previste modalità differenziate di verifica, tuttavia la valutazione dovrà tener conto della situazione dello studente e del progetto personalizzato portato avanti nel corso d anno. INIZIATIVE PER L INCLUSIONE Facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola a quello successivo L osservazione pedagogica compete a tutti i docenti della Classe e agli operatori che affiancano lo studente; ha la finalità di raccogliere informazioni sugli aspetti cognitivi, emotivi, comportamentale e relazionali dello studente. La normativa richiama con forza la competenza del Consiglio di Classe o team docenti per l analisi della situazione e la definizione dei bisogni dello studente. L osservazione pedagogica è funzionale alla stesura della documentazione richiesta e, nel corso dell anno, al monitoraggio degli esiti dell azione educativa e alla verifica dell efficacia e dell adeguatezza del percorso progettato ed effettuato dallo studente.

Nel caso vengano rilevate difficoltà tali da rendere necessario suggerire una valutazione clinica è necessario che: i docenti si confrontino sul tipo di difficoltà rilevate in relazione alle scelte didattiche ed alle strategie adottate; previa condivisione con il Dirigente scolastico, si contatti la famiglia a cui spetta la richiesta di valutazione e dell eventuale successiva certificazione; la scuola predisponga una relazione, che la famiglia consegna allo specialista, nella quale si descrivono le difficoltà di apprendimento, relazionali e/o comportamentali rilevate e le azioni educative e didattiche messe in atto fino a quel momento. Con l intento di semplificare e riassumere le varie fasi, si fornisce uno schema di sintesi: FASI TEMPI ATTIVITA PERSONE COINVOLTE Iscrizione Entro i tempi stabiliti Preaccoglienza Condivisione e passaggio di informazioni Accoglienza Entro maggio Entro giugno Inizio anno scolastico (settembre/ ottobre) L Istituto organizza, prima dell iscrizione, un assemblea per uno scambio di informazioni. Su richiesta la famiglia può visitare la scuola e vedere l ambiente in cui verrà inserito il bambino (soprattutto in caso di disabilità grave in cui sono necessarie particolari attenzioni e adattamenti strutturali). I genitori procedono con l iscrizione dell alunno nei termini prestabiliti. La famiglia dovrà, entro breve tempo, far pervenire la certificazione attestante la diagnosi clinica direttamente alla segreteria dell Istituto. Nell ambito dei percorsi di continuità tra scuole, vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca conoscenza tra l alunno e l ordine di scuola successivo (personale, struttura, attività, ) Presentazione del caso dell alunno disabile, in occasione dell incontro dell equipe, al referente BES e al coordinatore di plesso della scuola che accoglie il bambino. In occasione della formazione delle classi, vengono presentati in modo generale tutti gli alunni, compresi quelli con difficoltà. Prima dell inizio della scuola il CdC o il suo coordinatore o il team docenti incontra i genitori per uno scambio di informazioni riguardo ai bisogni, abitudini, interessi, ecc del bambino/ragazzo. Viene convocata una riunione specifica per presentare in maniera dettagliata il profilo di Dirigente, primo collaboratore, insegnanti coinvolti e genitori. Docenti coinvolti dei due ordini di scuola. Insegnanti di classe e di sostegno coinvolti dei due ordini di scuola, genitori, equipe medica. Insegnanti di classe e di sostegno, genitori.

ciascun alunno con bisogni educativi speciali (spazio adeguato per la presentazione del gruppo classe.) In altri tempi, si programmano delle attività di accoglienza per la prime settimane di scuola. Il dirigente scolastico può avviare progetti sperimentali che consentano al docente del grado scolastico già frequentato di partecipare all inserimento in quanto la presenza di una persona conosciuta facilita e affretta il passaggio a nuove figure di riferimento e garantisce una continuità d insegnamento adeguato alle personalità e capacità del bambino. Successivamente vengono contattati gli operatori sanitari e costruito un primo percorso didattico (individualizzato o personalizzato) da definirsi entro novembre. Docente tutor e sostegno, docenti del CdC, equipe medica, genitori. La funzione strumentale Ilenia Chiatti