COMUNE DI PARMA PROVINCIA DI PARMA REGIONE EMILIA ROMAGNA



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COMUNE DI PARMA PROVINCIA DI PARMA REGIONE EMILIA ROMAGNA LAVORO: SUB AMBITO 11 CP1: produttivo LOCALITA S. PROSPERO: via Emilia SOGGETTI PROPONENTI: PRISMA s.r.l. e MEFA s.p.a. FASE: COMMESSA N G 0 9 G A 0 4 8 TITOLO: RELAZIONE GEOLOGICA SERVIZIO ELABORATO GEOLOGIA E GEOTECNICA R G 0 1 A DOCUMENTO G09GA018RG01A ESTENSORE: COMMITTENTE: Dott. Enrico Faccini PARMAGEO Viale Nuovo, 7 43030 Basilicanova (PR) Tel 0521681030 - Fax 0521683561 e-mail: info@parmageo.com Dott. Giancarlo Bonini Geode scrl Via Martinella 50/C 43100 PARMA tel: 0521257057 fax: 0521921910 e-mail: geologia@geodeonline.it PRISMA s.r.l. MEFA s.p.a Variante n.162 approvata con atto di C.C. n.126 del 27/10/2009

INDICE A. PREMESSA... 4 A.1 NORMATIVE DI RIFERIMENTO... 4 B. INQUADRAMENTO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO... 6 B.1 QUADRO GEOLOGICO... 6 B.2 STRATIGRAFIA... 7 B.2.1 Subsintema di Ravenna (AES8)... 8 B.2.2 Situazione geologica locale... 10 B.3 ZONIZZAZIONE SISMICA... 11 B.4 ASPETTI GEOMORFOLOGICI... 17 B.4.1 Situazione geomorfologica locale... 20 B.5 AREE ARCHEOLOGICHE... 20 B.6 IDROGEOLOGIA E VULNERABILITÀ DEGLI ACQUIFERI... 24 B.6.1 Piezometria... 24 B.6.2 La vulnerabilità... 27 B.6.3 Aspetti idrogeologici locali... 31 C. DATI GEOGNOSTICI... 33 C.1 DATI STRATIGRAFICI BIBLIOGRAFICI... 33 C.2 DATI STRATIGRAFICI... 37 C.2.1 Sondaggio a carotaggio continuo... 37 C.2.1.1 Sondaggio S1... 37 C.2.1.2 Sondaggio S2... 38 C.2.2 Prove penetrometriche statiche (CPT)... 40 C.2.3 Prove penetrometriche dinamiche (SCPT)... 40 C.2.4 Risultati delle prove penetrometriche... 41 C.2.5 Indagini MASW... 42 C.2.6 Indagini con elettromagnetometro... 46 C.3 CARATTERIZZAZIONE GEOLITOLOGICA ED IDROGEOLOGICA... 48 D. RELAZIONE GEOTECNICA... 50 D.1 CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEL TERRENO DI FONDAZIONE... 50 D.1.1 Coesione non drenata... 50 D.1.2 Modulo Edometrico... 51 D.1.3 Resistenza al taglio, densità relativa e modulo elastico... 52 D.1.4 Riepilogo caratteristiche fisico-meccaniche del terreno... 57 E. ELEMENTI DI MICROZONAZIONE SISMICA... 58 FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 2

E.1 ANALISI DI PRIMO LIVELLO... 58 E.2 ANALISI DI SECONDO LIVELLO... 59 E.2.1 Il fattore di amplificazione... 60 E.3 RISCHIO DI AMPLIFICAZIONE DELL ACCELERAZIONE SISMICA DAL PSC DI PARMA... 62 F. AZIONI SISMICHE E VERIFICHE GEOTECNICHE... 64 F.1 AZIONI SISMICHE SECONDO LE NCT 2008... 64 F.1.1 Categorie di sottosuolo... 66 F.2 AZIONI SISMICHE SECONDO IL DM 16/1/1996... 68 F.3 ANALISI DELLE FONDAZIONI... 70 F.3.1 Tipologia delle fondazioni... 70 F.3.2 Calcoli di verifica... 70 F.4 SCAVI DI SBANCAMENTO... 72 G. CONSIDERAZIONI FINALI E FATTIBILITA GEOLOGICA... 73 APPENDICE 1 INDAGINI ELETTROMAGNETICHE PER RICERCHE ARCHEOLOGICHE... 77 APPENDICE 2 INDAGINI SISMICHE M.A.S.W. (MULTISPECTRAL ANALYSIS OF SURFACE WAVES)... 81 ALLEGATO 1 INDAGINI GEOGNOSTICHE... 90 ALLEGATO 2 SONDAGGI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA... 91 FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 3

A. PREMESSA Per incarico di PRISMA s.r.l. e MEFA s.p.a. é stato eseguito uno studio geologico-tecnico al fine di ricavare le caratteristiche geologico-geomeccaniche di un area sita in loc. San Prospero, Parma (Figura A.1). Lo studio svolto ha contemplato: Inquadramento geologico e geomorfologico: in esso vengono descritte le formazioni e le litologie presenti nell area; Prove geognostiche; Ricostruzione stratigrafica ed idrogeologica; Caratterizzazione meccanica del sottosuolo; Analisi di Fattibilità geologica A.1 Normative di riferimento - Legge n. 1086 del 05/11/1971. Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica. - Legge nr. 64 del 02/02/1974. Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche. - D.M. LL.PP. del 11/03/1988. Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. - D.M. LL.PP. del 14/02/1992. Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. - D.M. 9 Gennaio 1996 Norme Tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche - D.M. 16 Gennaio 1996 Norme Tecniche relative ai 'Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi' D.M. 16 Gennaio 1996 Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche - Circolare Ministero LL.PP. 15 Ottobre 1996 N. 252 AA.GG./S.T.C. Istruzioni per l'applicazione delle Norme Tecniche di cui al D.M. 9 Gennaio 1996 - Circolare Ministero LL.PP. 10 Aprile 1997 N. 65/AA.GG. Istruzioni per l'applicazione delle Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche di cui al D.M. 16 Gennaio 1996 - O.P.C.M. 3274 del 20.03.2003 Costruzioni in zona sismica FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 4

- D.M. 14 Settembre 2005 Norme Tecniche per le Costruzioni - Atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell art.16, c.1 della L.R. 20/2000 per Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica - D.M. 14 Gennaio 2008. Nuove Norme Tecniche per le costruzioni Figura A.1. Ubicazione dell area su CTR non in scala FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 5

B. INQUADRAMENTO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO B.1 Quadro geologico La zona in esame rientra nel Foglio 73 Parma della Carta Geologica d'italia alla scala 1:100.000 (Figura B.1). LEGENDA Q 2 =alluvium attuale (olocene) Q 2 r = alluvium recente e più antico (olocene) Q 1 t = Diluvium Recente e Tardivo (Pleistocene) Q 1 r =Diluvium recente (Pleistocene) Q 1 a = Diluvium antico (Pleistocene) P 2 a = argille marnose grigio azzurre mt = marne del Termina (tortoniano)(pliocene) abi = Arenaria di Bismantova (Miocene inf. e medio) ma = marne di Antognola (Oligocene) mm = marne di Monte Piano (Eocene sup) al = Alberese (Eocene medio inf) i i = indifferenziato argilloso vari colore (Cretacico) Figura B.1. Estratto dalla Carta Geologica d Italia (Foglio 73 Parma ) alla scala 1:100.000. In particolare l area è ubicata in terreni appartenenti all Alluvium Antico (Q2a), alluvium argilloso con alternanze lenticolari surtumose nere e sabbioso ghiaiose della media pianura, caratterizzate da suolo prevalentemente grigiastro. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 6

La zona in esame rientra nel Foglio 200 Reggio Emilia della Carta Geologica d'italia alla scala 1:50.000. Figura B.2 Estratto dalla carta geologica del progetto CARG disponibile nel sito http://geo.regione.emilia-romagna.it. B.2 Stratigrafia Le unità geologiche affioranti nell area in esame possono essere raggruppate all'interno del ciclo Quaternario Continentale, denominato Supersintema Emiliano-Romagnolo (equivalente all Allogruppo Emiliano-Romagnolo di FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 7

R.E.R., ENI-AGIP, 1998) nel quale sono state individuate due unità principali: un'unità inferiore, detta Sintema Emiliano-Romagnolo Inferiore (equivalente all Alloformazione Emiliano-Romagnola Inferiore della pubblicazione citata) ed un'unità superiore, detta Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore (equivalente all Alloformazione Emiliano-Romagnola Superiore della pubblicazione citata). Nell area in esame il Sintema Emiliano-Romagnolo Inferiore non è affiorante, mentre sono presenti i depositi del Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore. Il Sintema Emiliano-Romagnolo Superiore (Pleistocene medio-olocene) è stato suddiviso in cinque subsintemi identificabili in affioramento mediante caratteristiche morfo-pedostratigrafiche: si tratta infatti di conoidi alluvionali terrazzate, le cui superfici deposizionali relitte, poste a quote diverse e separate da scarpate erosive, presentano un evoluzione pedostratigrafica differente; in ordine crescente di età si trova: * Subsintema di Ravenna (AES8) * Subsintema di Villa Verucchio (AES7) * Subsintema di Agazzano (AES3) * Subsintema di Maiatico (AES2) * Subsintema di Monterlinzana (AES1) Nell area di interesse affiora il subsintema di Ravenna (AES8) descritto nei paragrafi successivi (le descrizioni sono tratte dalle note illustrative della carta geologica Foglio 199 Parma Sud disponibile sul sito http://geo.regione.emiliaromagna.it, in quanto le note del foglio 200 non sono attualmente disponibili). B.2.1 Subsintema di Ravenna (AES8) In contesto intravallivo e in pianura l unità è rappresentata da depositi di conoide alluvionale, terrazzati, costituiti da ghiaie e ghiaie sabbiose prevalenti, con locali intercalazioni di sabbie e limi sabbiosi, ricoperte da una coltre limosoargillosa di spessore variabile. Localmente sono presenti limi e limi sabbiosi prevalenti: depositi di interconoide e del reticolo idrografico minore. Il contatto di base è erosivo e discordante con tutte le altre unità, mentre il limite di tetto è una superficie deposizionale, per gran parte relitta, corrispondente alla superficie FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 8

topografica. Il fronte di alterazione del tetto è di moderato spessore (da qualche decina di cm fino ad 1m) ed i suoli presentano gli orizzonti superficiali decarbonatati o parzialmente decarbonatati. Il profilo è costituito dagli orizzonti A-Bw-Bk (C); Hue degli orizzonti B 2,5Y-10YR. E sede di attività agricola diffusa, di insediamenti produttivi e di nuclei abitativi. Nell area del Foglio 199, il Subsintema di Ravenna raggiunge lo spessore massimo di circa 20 m in corrispondenza della città di Parma e lungo l asse del Fiume Taro tra Medesano e Collecchio. Sulla base delle datazioni radiometriche ottenute nelle successioni continue dei Fogli limitrofi (180, 181 e 200) e in base alle datazioni radiometriche e geoarcheologiche disponibili nell area del Foglio 199, è possibile datare la base del Subsintema di Ravenna a circa 20.000 anni B.P. Età: Pleistocene superiore (post circa 20.000 anni B.P.) Olocene. Su base morfologica, archeologica e pedostratigrafica, viene distinta, all interno del Subsintema di Ravenna, l Unità di Modena. unità di Modena (AES8a). L unità è costituita da ghiaie prevalenti con livelli e lenti di sabbie, ricoperte da una coltre limosa e/o limoso-sabbiosa discontinua: depositi di conoide alluvionale, terrazzati, adiacenti all alveo di piena degli attuali corsi d acqua, sia in contesto intravallivo, sia di pianura. La scarpata che la separa dal Subsintema di Ravenna non supera mai i 2-3m di altezza. Il fronte di alterazione della superficie di tetto è di limitato spessore (poche decine di cm) ed il profilo pedologico è di tipo A-C (Entisuoli) e, localmente, A-Bw-C (Inceptisuoli); Hue dell orizzonte Bw 10YR-2,5Y. Nella zona di alta pianura l unità è sede principalmente di attività agricola e solo localmente di insediamenti produttivi e di nuclei abitativi. Verso la zona di bassa pianura i principali corsi d acqua sono stati arginati artificialmente, e anche le superfici terrazzate riferibili all Unità di Modena risultano intensamente urbanizzate (per esempio la città di Parma). Lo spessore massimo dell unità è di circa 10 metri. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 9

In base alle datazioni geoarcheologiche disponibili nell area del Foglio 199, all unità di Modena è attribuita un età post-romana, probabilmente post IV-VII sec. d.c.. Olocene (post IV-VII sec. d.c.). B.2.2 Situazione geologica locale Sono stati analizzati i principali dati stratigrafici disponibili (profili stratigrafici, pozzi per acqua, sondaggi a carotaggio continuo ed altre indagini geognostiche) reperibili sul Sito del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli e in bibliografia. Questa metodologia ha permesso (vedi Tavola 1 allegata alla Relazione Geologica) di elaborare, tramite linee isobate, l andamento nel sottosuolo del tetto delle ghiaie delle unità geologiche individuate (AES8 e AES7), nel caso in cui esse costituiscano un corpo sedimentario di continuità tale da poter essere ragionevolmente correlato arealmente sulla base dei dati disponibili. Tetto ghiaie AES8: Come si osserva nella Tav.1 Carta geologica, le ghiaie e le sabbie, a partire dalle zone in affioramento per poi immergersi nel sottosuolo, formano dei corpi amalgamati di riempimento di canale fluviale nastriformi, allungati essenzialmente in senso N-S e con una larghezza massima di circa 1200 m. Generalmente il tetto delle ghiaie ha una pendenza variabile dagli 0,2 ai 0,4. Questi corpi ghiaiosi dello spessore massimo di 5-6 m passano in modo netto attraverso una superficie erosiva a depositi limoso sabbiosi di argine distale e a depositi limoso argillosi di piana inondabile. A volte all interno di questi depositi fini si hanno degli intervalli ricchi in materia organica (Torbe) che possono raggiungere lo spessore massimo di circa 1 m. Come si osserva dalla Tavola 1, l area in esame ricade in una zona con tetto delle ghiaie dell AES8 a profondità inferiori a 2 m da p.c.. Tetto Ghiaie AES7: Nella Tav.1 Carta geologica viene illustrato, tramite linee isobate, l andamento nel sottosuolo del tetto delle ghiaie di questa unità, nel caso in cui FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 10

esse costituiscano un corpo sedimentario con continuità tale da poter essere ragionevolmente correlato arealmente sulla base dei dati disponibili. Nella Tavola si nota come il tetto delle ghiaie abbia una estensione molto maggiore rispetto a quelle dell AES8. In particolare l immersione del tetto delle ghiaie dalle zone di affioramento nel sottosuolo ha una pendenza di 0,4. Mentre lateralmente ai dossi sepolti l immersione delle ghiaie può raggiungere una pendenza di circa 1,4. B.3 Zonizzazione sismica Per valutare la pericolosità sismica si fa riferimento alle disposizioni regionali e nazionali. La Regione Emilia-Romagna, nella delibera della Giunta Regionale n. 1677 del 24 Ottobre 2005 Prime indicazioni applicative in merito al decreto Ministeriale 14 Settembre 2005 (Pubblicato sul supplemento ordinario n.159 alla Gazzetta Ufficiale n.222 del 23 settembre 2005) recante Norme Tecniche per le costruzioni stabilisce quanto segue Nel silenzio del Decreto Ministeriale, si deve ritenere che a decorrere dal 23 ottobre 2005 continui a trovare applicazione la classificazione sismica di tutti i Comuni della Regione, stabilità, in via di prima applicazione, ai sensi del punto 3. dell Allegato 1 all Ordinanza n.3274/2003 Nell Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003 "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica", pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 72 alla Gazzetta Ufficiale n. 105 dell'8 maggio 2003 il Comune di Parma viene classificato in zona 3. Nella figura seguente viene riportata la classificazione sismica a scala regionale. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 11

LEGENDA n. Comuni coinvolti zona 2 zona 3 zona 4 Figura B.3. Riclassificazione sismica dell'emilia-romagna in base all Ordinanza del PCM n. 3274 / 2003, il n di comuni si riferisce all intero territorio regionale. Nelle norme tecniche allegate all ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003 ogni zona sismica è contrassegnata da un diverso valore del parametro a g (accelerazione orizzontale massima su suolo di categoria A). Nelle classificazioni definite dai decreti emessi fino al 1984 la sismicità era definita attraverso il grado di sismicità S, nella classificazione proposta dal Gruppo di Lavoro del 1998 vennero invece proposte tre categorie sismiche (prima, seconda e terza) ed una categoria per i comuni Non Classificati, la nuova classificazione (Ordinanza del PCM n.3274/2003) prevede invece la suddivisione in quattro zone numerate da 1 a 4. Nello schema seguente si riporta la corrispondenza tra le diverse classificazioni. Decreti fino al 1984 GdL 1998 Classificazione 2003 S = 12 Prima categoria Zona 1 S = 9 Seconda categoria Zona 2 S = 6 Terza categoria Zona 3 Non classificato Non classificato Zona 4 FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 12

Nella già citata delibera della Giunta Regionale n. 1677 del 24 Ottobre 2005 in riferimento ai valori di accelerazione di picco orizzontale e grado sismicità si riporta quanto segue: 2.3 La prima fase applicativa della normativa e classificazione sismica Anche per la normativa tecnica prevista dal Decreto ministeriale è stabilita una fase di prima applicazione, della durata di 18 mesi a decorrere dal 23 ottobre 2005. Per tale periodo è data la facoltà agli interessati di applicare, in alternativa, o la normativa tecnica prevista dal Decreto ministeriale, ovvero la normativa precedente sulla medesima materia di cui alla legge n. 1086/1971 e alla legge n. 64/1974 e ai relativi decreti di attuazione. Si osserva che, a differenza della analoga fase transitoria di applicazione dell'ordinanza n. 3274/2003 (che si conclude il 23 ottobre 2005), il soggetto interessato non potrà fare riferimento alla precedente classificazione sismica (potendo in tal modo sottrarsi all'osservanza della normativa tecnica per le zone sismiche, in quanto a buona parte dei Comuni della Regione Emilia-Romagna in precedenza non era stato assegnato alcun grado di sismicità) ma potrà soltanto scegliere quale normativa tecnica applicare, sempre avendo riguardo alla nuova classificazione sismica del Comune. 2.4 Valori di accelerazione di picco orizzontale e grado di sismicità La possibilità di continuare ad applicare la sopra elencata normativa tecnica previgente, per un periodo di 18 mesi (a partire dal 23 ottobre 2005), richiede però una precisazione per quanto attiene alle diverse zone sismiche nelle quali sono classificati i Comuni, in prima applicazione, secondo quanto riportato nell Allegato B della presente delibera. A ciascuna zona, pur se non individuata secondo il criterio di cui al punto 2 dell Allegato 1 dell Ordinanza n. 3274/2003, risulta assegnato un intervallo di valori dell accelerazione di picco orizzontale del suolo (ag), con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, ed in particolare, ai fini della determinazione delle azioni sismiche, risulta assegnato un valore (ag /g), di ancoraggio dello spettro di risposta elastico, pari a: 0,35 (per la zona 1); 0,25 (per la zona 2); 0,15 (per la zona 3) e 0,05 (per la zona 4). Siccome il D.M. 16 gennaio 1996 "Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche" considera invece valori differenziati del grado di sismicità (S = 12 o 9 o 6), da prendere a base per la determinazione delle azioni sismiche, in rapporto a tre ipotetiche zone a sismicità decrescente ( alta, media e bassa ) con le quali risulti classificato un determinato territorio, ne consegue la necessità di procedere ad una interpretazione che consenta di utilizzare la classificazione di cui all allegato B della presente delibera, assegnando una corrispondenza con i suddetti gradi di sismicità. Pertanto, confermando a tal fine un precedente indirizzo già assunto con altra delibera della Giunta regionale n. 2329/2004, per l utilizzo del D.M. 16 gennaio 1996 Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche vanno considerate le specifiche di sismicità media (S = 9) per i Comuni in zona 2 e di FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 13

sismicità bassa (S = 6) per i Comuni sia in zona 3 che in zona 4. Naturalmente, in alternativa, anche nel primo periodo di 18 mesi (a partire dal 23 ottobre 2005), è possibile usare le Norme tecniche per le costruzioni di cui al Decreto ministeriale con relativa scelta di un codice applicativo di dettaglio tra quelli indicati nel capitolo 12 (Referenze tecniche essenziali) delle stesse norme tecniche. Con Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 14/01/08 sono state approvate le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (G.U. n 29 del 04/02/08); le Nuove norme tecniche per le costruzioni sono in vigore, a partire dal 5 marzo 2008, contestualmente alla norma transitoria che, fino al 30 giugno 2009 (Art 20 L.31 del 28 febbraio 2008), dà la possibilità di operare in alternativa con le norme tecniche precedenti, a parte le eccezioni di esclusiva competenza statale, di cui agli elenchi A e B dell allegato 1 al decreto 21 ottobre 2003 del Capo del DPC. Art.20. (Regime transitorio per l operatività della revisione delle norme tecniche per le costruzioni). 1. Il termine di cui al comma 2-bis dell articolo 5 del decreto-legge 28 maggio 2004, n.136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n.186, già prorogato il 31 dicembre 2007, ai sensi dell articolo 3, comma 4-bis, del decreto-legge 28 dicembre 2006, n.300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n.17, è differito al 30 giugno 2009. omissis La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto 30 dicembre 2008, n. 207, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti. Nel provvedimento risulta aggiunto all art. 29 il seguente comma: 1-septies. Al comma 1 dell articolo 20 del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, le parole "30 giugno 2009" sono sostituite dalle seguenti: "30 giugno 2010". Nel marzo 2004 è stata pubblicata sul sito http://zonesismiche.mi.ingv.it/ una zonazione sismogenetica Zonazione sismogenetica ZS9 App.2 al Rapporto conclusivo a cura di Meletti et al. (2004) nella quale partendo dalla FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 14

zonizzazione ZS4 (Scandone e Stucchi, 2000) sono state accorpate e modificate le zone sorgente rendendole più coerenti con le informazioni e i dati acquisiti negli ultimi anni. In particolare il territorio del comune di Parma nella nuova zonazione si viene a trovare nella zona sismogenetica 913 (Meletti et al, 2004). Le zone sismogenetiche 913, 914 e 918 risultano dalla scomposizione della fascia che da Parma si estende fino all Abruzzo. In questa fascia si verificano terremoti prevalentemente compressivi nella porzione nord-occidentale e probabilmente distensivi nella porzione più sud-orientale; si possono altresì avere meccanismi trascorrenti nelle zone di svincolo che dissecano la continuità longitudinale delle strutture. L intera fascia è caratterizzata da terremoti storici che raramente hanno raggiunto valori molto elevati di magnitudo. Le profondità ipocentrali sono mediamente maggiori in questa fascia di quanto non siano nella fascia più esterna. (Meletti et al, 2004) Nel Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (Gruppo di lavoro CPTI, 2004 - Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione 2004 (CPTI04), INGV, Bologna) per un intorno significativo dell area in esame (un raggio di 30 Km con centro lat. 44.774 e long. 10.405) sono stati identificati 34 eventi significativi dei quali si riportano alcuni dati nella tabella successiva. Interrogazione effettuata sui seguenti parametri: Area circolare con centro C (44.774, 10.405) e raggio 30 km N Tr Anno Me Gi Or Mi Se AE Rt Np Imx Io TI Lat Lon TL Maw Daw TW Mas Das TS Msp Dsp ZS9 TZ Ncft Nnt Ncpt 90 DI 1345 1 31 CASTELNUOVO DOM 1 55 55 44.81 10.564 A 4.63 0.13 4.00 0.20 4.25 0.19 912 A 596 90 130 DI 1409 11 15 11 15 Parma CFTI 5 70 60 M 44.8 10.33 A 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 173 598 130 144 DI 1438 6 11 20 Parmense CFTI 12 80 80 44.85 10.23 A 5.62 0.17 5.47 0.26 5.61 0.26 913 G 181 599 144 160 DI 1465 4 15 14 40 Reggio Emilia CFTI 6 65 65 44.7 10.63 A 5.03 0.33 4.60 0.49 4.80 0.45 913 G 192 600 160 242 DI 1547 2 10 13 20 Reggio Emilia CFTI 13 80 70 M 44.7 10.63 A 5.21 0.25 4.86 0.37 5.05 0.34 913 G 223 603 242 264 DI 1572 6 4 22 PARMA DOM 8 70 70 44.851 10.422 A 5.13 0.23 4.74 0.34 4.93 0.32 913 A 604 264 281 DI 1591 5 24 REGGIO EMILIA DOM 4 60 60 44.697 10.631 A 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 606 281 304 DI 1608 1 6 REGGIO EMILIA DOM 2 60 60 44.697 10.631 A 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 607 304 333 DI 1628 11 4 15 15 PARMA DOM 8 70 70 44.801 10.329 A 5.17 0.30 4.80 0.45 4.99 0.42 913 G 608 333 501 DI 1732 2 27 PARMA DOM 1 60 60 44.801 10.329 A 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 611 501 589 DI 1774 3 4 PARMA DOM 2 60 60 44.801 10.329 A 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 613 589 703 DI 1806 2 12 NOVELLARA DOM 28 70 70 44.862 10.671 A 5.26 0.16 4.93 0.24 5.11 0.22 912 A 875 703 717 DI 1810 12 25 45 NOVELLARA DOM 33 70 70 44.898 10.712 A 5.28 0.10 4.97 0.15 5.15 0.14 912 A 876 717 740 DI 1818 12 9 18 52 LANGHIRANO DOM 27 75 75 44.668 10.286 A 5.57 0.10 5.40 0.15 5.55 0.15 913 G 615 740 791 DI 1831 9 11 18 15 Reggiano CFTI 24 75 75 44.75 10.55 A 5.48 0.13 5.27 0.19 5.43 0.18 912 G 378 616 791 798 DI 1832 3 13 3 30 Reggiano CFTI 93 75 75 44.77 10.47 A 5.59 0.07 5.43 0.10 5.57 0.10 913 G 382 617 798 906 DI 1857 2 1 PARMENSE DOM 22 65 65 44.749 10.48 A 5.26 0.12 4.94 0.18 5.12 0.17 913 G 619 906 984 DI 1873 5 16 19 35 REGGIANO DOM 15 65 65 44.612 10.701 A 5.13 0.20 4.74 0.29 4.93 0.27 913 G 621 984 1124 DI 1886 10 15 2 20 COLLECCHIO DOM 44 60 60 44.75 10.306 A 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 623 1124 1590 DI 1913 11 25 20 55 VAL DI TARO DOM 73 50 50 44.597 10.279 A 4.85 0.14 4.33 0.21 4.55 0.19 913 G 587 1590 1622 DI 1915 10 10 23 10 REGGIO EMILIA DOM 30 65 60 44.732 10.469 A 5.01 0.08 4.57 0.12 4.78 0.11 913 G 626 1622 1843 CP 1930 9 24 19 10 55 SCANDIANO POS85 60 44.6 10.6 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 629 1843 1931 CP 1937 9 17 12 19 5 PARMA OVEST POS85 60 44.8 10.3 4.56 0.11 3.89 0.17 4.15 0.16 913 G 632 1931 1960 CP 1940 5 1 9 36 5 NOCETO POS85 50 44.8 10.183 4.89 0.14 4.39 0.21 4.61 0.19 913 G 634 1960 2047 DI 1950 5 6 3 43 REGGIANO DOM 4 40 40 44.731 10.67 A 4.46 0.14 3.74 0.21 4.01 0.19 912 G 635 2047 2230 CP 1967 4 3 16 36 18 CORREGGIO POS85 55 44.8 10.75 4.71 0.08 4.12 0.12 4.36 0.11 912 G 886 2230 2231 CP 1967 5 15 10 3 34 S.POLO POS85 60 44.6 10.4 4.83 0.26 4.30 0.39 4.53 0.36 913 G 637 2231 2278 CP 1970 5 3 4 17 41 S.POLO POS85 60 44.633 10.383 4.80 0.21 4.26 0.31 4.49 0.29 913 G 639 2278 2303 DI 1971 7 15 1 33 23 Parmense CFTI 228 80 75 M 44.82 10.35 A 5.61 0.07 5.45 0.10 5.59 0.10 913 G 536 641 2303 2313 CP 1972 6 25 17 10 49 CALESTANO POS85 60 44.6 10.2 4.66 0.21 4.04 0.31 4.29 0.29 913 G 642 2313 2437 DI 1983 11 9 16 29 52 Parmense CFTI 836 70 65 44.765 10.27 A 5.10 0.18 O 4.99 0.06 5.16 0.05 913 G 2435 2456 DI 1987 5 2 20 43 53 REGGIANO DOM 803 60 60 44.797 10.697 A 5.05 0.07 4.79 0.08 4.98 0.08 912 G 9020 2460 2509 DI 1996 10 15 9 55 60 CORREGGIO INGVAM 135 70 70 44.782 10.683 A 5.44 0.18 O 5.09 0.04 5.26 0.04 912 G 2534 CP 2000 6 18 7 42 8 REGGIANO OFTEP 44.786 10.746 4.46 0.18 O 4.17 0.18 4.41 0.16 912 G Numero di record estratti: 34 FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 15

N numero d'ordine (I4) Tr tipo di record (indica se esistono dati di base) (A2) Anno tempo origine: anno (I4) Me mese (I2) Gi giorno (I2) Or ora (I2) Mi minuto (I2) Se secondo (I2) AE denominazione dell'area dei massimi effetti (A20) Rt codice bibliografico dell'elaborato di riferimento (A6) Np numero dei punti di intensità (I4) Imx intensità massima (scala MCS) (I3) Io intensità epicentrale (scala MCS) (I3) TI codice di determinazione Io (A1) Ncft codice di aggancio: numero progressivo dei record nel catalogo CFTI 2 (I3) Lat Localizzazione epicentrale: latitudine in gradi e decimali Lon longitudine in gradi e decimali (A6) TL codice di localizzazione (A1) Me magnitudo: magnitudo equivalente (I3) De errore associato alla stima di Me (I2) Mm magnitudo macrosismica (I3) Dm errore associato alla stima di Mm (I2) Tm codice di determinazione di Mm (A1) Ms magnitudo strumentale (I3) Ds errore associato alla stima di Ms (I2) Ts codice di determinazione di Ms (A1) Ma magnitudo media pesata (I3) Da errore associato alla stima di Ma (I2) Nnt codice di aggancio: numero d'ordine dei record nel catalogo NT4.1.1 (I4) Tabella B.1. Estratto dal Catalogo Parametrico dei Terremoti italiani, terremoti con epicentro compreso in un raggio di 30Km dall area in esame. (A6) Il 23 dicembre 2008 un terremoto di magnitudo (Ml) 5.1 è avvenuto alle ore 16:24 italiane (15:24 UTC) e ha colpito l area appenninica fra il reggiano e il parmense. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell INGV nel punto di coordinate Lat. 44.519 Lon. 10.382. La profondità ipocentrale stimata è corrispondente a circa 27 km. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale, riportata nella figura seguente e disponibile sul sito http://zonesismiche.mi.ingv.it/, elaborata dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, riferimento ordinanza PCM del 28 Aprile 2006 n.3519, all.1b. In tale cartografia il comune di Parma ricade in una zona con accelerazione massima al suolo (amax) con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita a suoli molto rigidi (V s30 >800 m/s; cat.a) compresa tra 0.100 e 0.175g. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 16

Figura B.4. Estratto da Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale espressa in termine di accelerazione massima al suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita a suoli molto rigidi (V s30 >800 m/s; cat.a.all.2.3.1) B.4 Aspetti geomorfologici Dal punto di vista morfologico l area, ubicata nel tratto di pianura tra i torrenti Parma e Enza è, in prevalenza, il risultato dell azione prodotta dalle acque di scorrimento superficiale e dall attività antropica. L idrografia di superficie è rappresentata da opere idrauliche per il drenaggio di superficie e dal Rio delle Fontane ubicato a ovest dell area in esame. Nella Carta Geologica di Pianura dell Emilia-Romagna (1999) l area in studio è contraddistinta dalla presenza di sedimenti di Conoidi e terrazzi alluvionali, in particolare, è caratterizzata dalla presenza di Ghiaie e sabbie in corpi canalizzati e lenticolari amalgamati, intercalate a sabbie e sabbie limose in strati di spessore decimetrico. Depositi di conoide e di terrazzo. Si segnala inoltre la presenza di tracce di canali estinti, legate alla presenza dei paleo alvei dei torrenti Parma ed Enza. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 17

Dal punto di vista pedostratigrafico l area è caratterizzata da depositi a basso grado di alterazione, con fronte di alterazione >1 m (100-150 cm) con al tetto suoli con orizzonti superficiali decarbonatati con differenziazione del profilo in orizzonti A-Bw-Bk-C; Hue degli orizzonti B 2.5Y-10YR. Nelle porzioni dell unità costituite da depositi prevalentemente fini, il fronte di alterazione può raggiungere 3-4m ed è costituito da più suoli sovrapposti, saldati o distinti, con differenziazione del profilo in orizzonti A-Bw-Bk-(C)-Ab-Bwb-Cb; hue degli orizzonti B 2.5Y-10YR. All interno dei suoli si trovano reperti dal Mesolitico all età Romana. 1 Ghiaie e sabbie in corpi canalizzati e lenticolari amalgamati, intercalate a sabbie e sabbie limose in strati di spessore decimetrico. Depositi di conoide e di terrazzo. Al tetto all interno suoli a diverso grado di evoluzione 2 Sabbie, limi sabbiosi e limi, in strati di spessore decimetrico, ghiaie sabbiose e sabbie in corpi canalizzati e lenticolari. Depositi di conoide e di terrazzo. Al tetto ed all interno suoli a diverso grado di evoluzione 3 Limi e limi argillosi in strati di spessore decimetrico, subordinatamente ghiaie e ghiaie sabbiose in corpi canalizzati e lenticolari. Depositi di conoide e di terrazzo. Al tetto e all interno suoli a diverso grado di evoluzione 4 Ghiaie, sabbie, limi e limi argillosi. Depositi alluvionali indifferenziati 5 Sabbie medie e fini in strati di spessore decimetrico passanti lateralmente ed intercalate a sabbie fini e finissime limose, subordinatamente limi argillosi. Depositi di canale e argine prossimale. Al tetto suoli a diverso grado di evoluzione 6 Limi sabbiosi, sabbie fini e finissime, argille limose e subordinatamente sabbie limoso-argillose intercalate in strati di spessore decimetrico. Depositi di argine distale. Al tetto suoli a diverso grado di evoluzione FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 18

Figura B.4.1. Estratto dalla Carta Geologica di Pianura dell Emilia-Romagna Nella carta geomorfologica del PSC del comune di Parma (2006), di cui si riporta un estratto nella figura seguente, si osserva come l area in esame ricada a nord della linea che demarca il passaggio morfologico tra alta e bassa pianura e sia caratterizzata dalla presenza immediatamente a sud di dossi fluviali poco rilevati. Figura B.4.2. Estratto dalla carta geomorfologica (SA1-02) PSC Parma (2006) FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 19

B.4.1 Situazione geomorfologica locale Nella Carta geomorfologica (Tav. 2) allegata alla presente relazione si osserva come l area in esame sia caratterizzata dalla presenza di forme morfologiche e processi fossili, come tracce di paleoalvei e dossi morfologici. Dal punto di vista idrografico l area è ricompresa all interno della fascia C del PAI relativa al Torrente Enza, mentre ricade esternamente all area di inondazione per piena catastrofica del fiume Po e per inadeguatezza della rete scolante di pianura e all ambito a rischio idraulico per inadeguatezza della rete scolante e/o fognaria. Dalla carta si osserva infine come tutta la porzione di territorio circostante l area in esame sia caratterizzata da forme ed elementi antropico testimoniali e in particolare aree di accertata consistenza archeologica, aree di interesse archeologico ed elementi della centuriazione. In particolare l area in esame ricomprende un area archeologica perimetrata di età neolitica (v. paragrafo successivo) e elementi della centuriazione. B.5 Aree archeologiche L area in esame ricomprende un area archeologica corrispondente alla scheda di sito n.78 del Museo Archeologico Nazionale di Parma; nell area su segnalazione del Gruppo Culturale del Quigento sono stati rinvenuti affioramenti di rari materiali neolitici. Dalla cartografia di progetto gestione del PSC del comune di Parma (2006) alla tavola CTG02-foglio 11, Emergenze culturali, storiche e paesaggistiche, di cui si riporta un estratto nella figura seguente, si osserva come il sito in esame ricomprenda un area di interesse storico accertato perimetrato (con D.M. ai sensi della L.1.06. 39 n.1089) (art.71 delle NTA Aree archeologiche ). A sud e ad est si segnala inoltre una linea appartenente agli elementi di permanenza della centuriazione (come indicati nel PTCP). FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 20

Figura B.5.1. Estratto dalla carta CTG-02-foglio 11- Emergenze culturali, storiche e paesaggistiche del PSC Parma (2006). FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 21

Figura B.5.2. Estratto dalla carta 36-I-B del RUE Parma (2009). L area archeologica è indicata anche nella cartografia (tav. 36-I-B) del Regolamento Urbanistico Edilizio (adottato con atto del C.C.n 11 del 27/01/2009) sempre come area di interesse storico accertato perimetrato (con D.M. ai sensi della L.1.06. 39 n.1089). Tali aree sono normate all art. 6.4.2 del RUE, riportato qui di seguito: FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 22

Art. 6.4.2 Aree archeologiche 1) Tutto il territorio comunale può essere interessato dalla presenza di siti di interesse archeologico. A tale proposito il RUE localizza puntualmente, mediante l indicazione dei perimetri delle aree, i siti noti di interesse archeologico, oggetto di tutela; tale indicazione non è comunque esaustiva delle presenze archeologiche. 2) Ai sensi del DLgs. n.42/2004, chi scopre fortuitamente cose immobili o mobili deve farne denuncia entro ventiquattro ore al soprinetendente o al sindaco ovvero all autorità di pubblica sicurezza e provvedere alla conservazione temporanea di esse, lasciandole nelle condizioni e nel luogo in cui sono state rinvenute. 3) Qualunque ritrovamento di natura archeologica che avvenga nel territorio comunale, anche esternamente ai perimetri del presente articolo, appartiene allo Stato ed è soggetto alle forme di tutela di cui al DLgs. n.42/2004. 4) Nelle aree interessate dalla formazione di strumenti urbanistici attuativi o da progetti per la realizzazione di opere pubbliche, pur in assenza di perimetri di tutela di cui al comma 1 del presente articolo, dovranno essere eseguite, in accordo con la Soprintendenza, indagini archeologiche preventive volte a verificare l eventuale presenza di siti di potenziale interesse. 5) Dovranno essere eseguite, in accordo con la Soprintendenza, indagini archeologiche preventive nelle seguenti aree individuate dal RUE: a) Vincolo archeologico (L. 1089/'39, D.Lgs 490/'99) b) Aree di concentrazione di materiale archeologico (L. 1089/'39, D.Lgs 490/'99, art. 21 ptpr) c) Aree archeologiche (PTCP) d) Aree di interesse archeologico accertate già perimetrale (con DM ai sensi della L L. 1089/'39) e) Aree di interesse archeologico accertato in via di perimetrazione f) Aree di importante interesse archeologico ai sensi della L. 1089/'39 la cui dichiarazione è in corso. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 23

B.6 Idrogeologia e vulnerabilità degli acquiferi La conoscenza idrogeologica del territorio indagato è aumentata con la pubblicazione dei risultati delle ricerche e della collaborazione triennale tra R.E.R. ed ENI-AGIP. La situazione idrogeologica dell area documenta come il sito in esame sia ubicato in una zona di ricarica del gruppo acquifero A, caratterizzata da suoli ondulati molto profondi a permeabilità lenta con temporanee condizioni di saturazione idrica e stagionalmente soggetti a moderato rischio d incrostamento superficiale (elevata è la capacità d infiltrazione per fessurazione nella stagione secca). Lo spessore cumulativo dei depositi porosi permeabili è compreso tra 20 e 40 m e la profondità del limite basale è compresa tra i 50-100 m s.l.m. B.6.1 Piezometria Nella carta idrogeologica allegata al PSC del Comune di Parma (2006) sono riportate le isopieze relative al maggio-giugno 2000: nell area in esame il livello piezometrico risulta attraversata dall isopieza dei 45 m sl.m. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 24

Figura B.6.1. Estratto dalla Carta idrogeologica (SA5-04) del PSC del comune di Parma Nel sito http://www.regione.emilia-romagna.it/geologia/webgis/piezometrie_rer.htm sono disponibili i dati piezometrici per il pozzo PR55_01 ubicato a sud est dell area in esame, presso località Santo Stefano, riassunti nella tabella e grafico seguenti. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 25

codice PR55_01 Acquifero: A profondità 93.00 quota p.c. 45.8 coordinate UTM 32 Nord (datum ED50) data coordinata x 611550.0 coordinata y 4957860.0 livello piezometrico soggiacienza m s.l.m m da p.c. 18/09/07 41,9 3,9 15/05/07 45,45 0,35 22/02/07 44,02 1,78 12/12/06 44,7 1,1 04/09/06 42,92 2,88 06/06/06 44,76 1,04 22/12/05 45,17 0,63 20/09/05 42,59 3,21 18/05/05 45,18 0,62 11/10/04 44 1,8 12/05/04 45,8 0,0 05/05/03 44,6 1,2 07/10/02 43,2 2,6 06/05/02 44,9 0,9 Figura B.6.2. Livello piezometrico e soggiacenza per il pozzo PR55_01 dal 06/05/2002 al 18/09/2007 Livello piezometrico (m s.l.m) 46 45,5 45 44,5 44 43,5 43 42,5 42 41,5 04/04/2002 10/12/2002 17/08/2003 23/04/2004 29/12/2004 05/09/2005 13/05/2006 18/01/2007 25/09/2007 Figura B.6.3. Livello piezometrico per il pozzo PR55_01 dal 06/05/2002 al 18/09/2007 FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 26

Nei pressi dell area in esame sono presenti alcuni pozzi utilizzati dall Amministrazione Provinciale di Parma per il monitoraggio della superficie piezometrica ed i cui dati sono riportati nella tabelle seguenti. Pozzo n 200 205 212 P673 Profondità (m) 26 40 63 40 Quota p.c. (m s.l.m.) 54,50 51,80 53,90 52.0 Località Coloreto S. Prospero S. Prospero S. Prospero Soggiacenza (m s.l.m.) Lug. 1993 46,30 Nov. 1993 46,45 Giu.1993 48,40 giu. 2001 49.30 Soggiacenza (m s.l.m.) Nov. 1993 47,60 Nov.1993 46,45 Nov.1993 47,30 sett. 2001 48.08 Soggiacenza (m s.l.m.) Giu. 1995 48,60 Giu. 1995 47,40 Giu. 1995 48,60 Soggiacenza (m s.l.m.) Nov. 1995 47,50 Mag. 1996 49,80 Soggiacenza (m s.l.m.) Set. 1999 42,50 Soggiacenza (m s.l.m.) Mag. 2000 48,25 Soggiacenza (m s.l.m.) Sett. 2000 46,81 Soggiacenza (m s.l.m.) Mag. 2001 49,48 Soggiacenza (m s.l.m.) Sett. 2001 47,29 Durante l esecuzione delle indagini geognostiche (Febbraio 2009), spinte alla profondità di 15.0 m dal pc è stata rilevata la presenza di una falda superficiale avente soggiacenza minima di 2.20 m. Profondità Data PROVA falda (m da p.c.) SCPT1 2.50 12/02/2009 SCPT5 3.00 13/02/2009 S1 2.50 13/02/2009 S2 2.50 16/02/2009 S2 2.20 19/02/2009 S2 1.70 07/04/2009 B.6.2 La vulnerabilità Per meglio individuare la zona in esame sotto il profilo della pericolosità idrogeologica sono state consultate diverse cartografie disponibili. La carta della vulnerabilità intrinseca o naturale consiste nella zonizzazione del territorio in funzione delle caratteristiche dei terreni e delle condizioni idrogeologiche. La valutazione della vulnerabilità intrinseca consiste nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica, per zone omogenee, delle caratteristiche delle unità idrogeologiche, che determinano la predisposizione naturale del territorio, in termini di suscettività specifica, ad essere più o meno vulnerabile nei confronti di agenti inquinanti liquidi o idroveicolati, che possono essere dispersi FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 27

o immessi nell'acqua superficiale. Il grado di vulnerabilità è in funzione dei seguenti fattori: - caratteristiche degli acquiferi - elementi idrostrutturali - stato di inquinamento reale dei corpi idrici sotterranei. Le classi di vulnerabilità sono quattro che dalla meno vulnerabile alla più vulnerabile assumono le seguenti definizioni: poco vulnerabile, vulnerabilità a sensibilità attenuata, vulnerabilità a sensibilità elevata, bacini drenanti direttamente su aree vulnerabili. Figura B.6.4. Estratto dalla Carta della vulnerabilità all inquinamento FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 28

Nella Nuova carta della vulnerabilità degli acquiferi (approvato dalla giunta provinciale nella seduta del 06/04/2000 con deliberazione esecutiva il 18/04/2000), di cui si riporta un estratto nella figura precedente, si osserva come l area in esame ricada in una zona a vulnerabilità a sensibilità attenuata. Figura B.5. Estratto dalla Carta degli indirizzi e individuazione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, degli scarichi produttivi che recapitano in CIS, delle località che presentano scaricatori di piena e reti fognarie non trattate dalla pubblica depurazione - tavola 6 - del PTCP FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 29

Approfondimento in materia di tutela delle acque (Variante approvata il 22 Dicembre 2008 con Delibera di Consiglio Provinciale n 118) Figura B.6. Estratto dalla Carta Le aree di salvaguardia per la tutela delle acque potabili ed emergenze naturali - tavola 15 del PTCP Approfondimento FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 30

in materia di tutela delle acque (Variante approvata il 22 Dicembre 2008 con Delibera di Consiglio Provinciale n 118). Nella carta idrogeologica del PSC del comune di Parma (2006) l area in esame ricade in una zona di protezione parziale degli acquiferi principali. Nella tavola 6 della Variante PTCP-Approfondimenti in materia di tutela delle acque (approvata con delibera provinciale n 118 del 22/12/2008), si osserva come l area in esame ricada in un area a vulnerabilità a sensibilità attenuata. Nella tavola 15 Aree di salvaguardia per la tutela delle acque potabili ed emergenze naturali della Variante PTCP-Approfondimenti in materia di tutela delle acque (approvata con delibera provinciale n 118 del 22/12/2008) si osserva come l area sia ricompresa nelle zone di protezione settore B. B.6.3 Aspetti idrogeologici locali Nella Tav.3 Carta idrogeomorfologica è riportata una suddivisione del territorio in classi di vulnerabilità idrogeologica, elaborata sulla base dello schema di attribuzione delle classi di vulnerabilità riportato in figura seguente e delle isobate del tetto delle ghiaie del Subsintema di Ravenna (AES8) e del Subsintema di Villaverucchio Unità di Vignola (AES7b). FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 31

Figura B.7. Schema di attribuzione delle classi di vulnerabilità. Aggiornamento secondo il nuovo modello idrogeologico (Amm. Prov. Parma, 2001) L analisi di tale cartografia evidenzia come l area in esame ricada in parte su terreni a vulnerabilità idrogeologica alta e in parte a vulnerabilità idrogeologica elevata (porzione a sud est). Dalla carta si osserva inoltre come l area si collochi in corrispondenza dell isopieza dei 45 m s.l.m (rilevata nel maggio-giugno 2000; da PSC comune di Parma), con una soggiacenza (anno 1999) dell acquifero A 0 fino a 2 metri da p.c. Durante l esecuzione delle prove è stata misurata la presenza della falda a profondità comprese tra 2.2 e 3.0 m da p.c. FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 32

C. DATI GEOGNOSTICI C.1 Dati stratigrafici bibliografici Sono stati analizzati i dati del tetto delle ghiaie riportati nel sito http://geo.regione.emilia-romagna.it, riportati nella figura e tabella sottostanti: Figura C.1.1. Ubicazione dei dati provenienti dal sito http://geo.regione.emilia-romagna.it Numero OBJECTID GISID SIGLA QUOTA p.c. PROF. RAGGIUNTA DATA ESECUZIONE TETTO GHIAIE 1 137167 16165 200010P649 50 38 25/12/1929 6.00000 pozzo per acqua TIPO PROVA 2 137906 16276 200010U506 51 2 29/02/2000 1.90000 prova CPT con punta elettrica con piezocono Per la prova Cpt con punta elettrica con piezocono (20010U506) sono disponibili sul sito http://www.regione.emiliaromagna.it/wcm/geologia/canali/cartografia/sito_cartografia/web_gis_sezioni_g eo.htm i valori di qc, fs e pressione nei pori (u) riportati nei grafici seguenti: FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 33

qc (Mpa) fs (MPa) 1 0 10 20 30 40 1 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 1,1 1,1 1,2 1,2 1,3 1,3 1,4 1,4 1,5 1,5 profondità (m) 1,6 1,7 profondità (m) 1,6 1,7 1,8 1,8 1,9 1,9 2 2 2,1 2,1 2,2 2,2 FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 34

1 pressione nei pori, u (Mpa) -0,05 0 0,05 0,1 0,15 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 profondità (m) 1,6 1,7 1,8 1,9 2 2,1 2,2 Figura C.1.2. Grafici dei valori misurati di qc, fs e pressione nei pori (u) nella prova CPTU 200010U506 Nella pubblicazione Pozzi idrici nella Pianura delle province di Parma e Piacenza (F. Petrucci) sono disponibili alcune stratigrafie di pozzi ubicati nei pressi dell area in esame, riportate qui di seguito: Pozzo n 497 Località San Prospero Borghetto quota p.c. 52 m profondità 45.50 m da p.c stratigrafia 0.00-2.00 Ghiaia e argilla 2.00-10.00 Ghiaia 10.00-12.50 Argilla blu 12.50-20.00 Ghiaia 20.00-21.00 Argilla gialla 21.00-24.00 Ghiaia 24.00-26.00 Argilla gialla 26.00-30.00 Ghiaia 30.00-42.50 Argilla gialla 42.50-45.50 Ghiaia FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 35

Pozzo n 429 Località Martorano quota p.c. 57 m profondità 87.50 m da p.c stratigrafia 0.00-24.00 pozzo preesistente 24.00-26.00 Argilla giallastra 26.00-45.00 Ghiaia con ciottoli e argilla giallastra [ ] [ ] Pozzo n 308 Località Martorano quota p.c. 58 m profondità 111.50 m da p.c stratigrafia 0.00-0.60 Terreno vegetale 0.60-4.50 Argilla giallognola 4.50-11.00 Ghiaia grossa e ciottoli 11.00-13.50 Argilla giallognola sabbiosa 13.50-24.00 Ghiaia grossa parzialmente cementata 24.00-27.00 Argilla gialla e cenere scura 27.00-35.00 Ghiaia grossa e ciottoli 35.00-37.50 Argilla cenere e giallognola 37.50-42.00 Ghiaia grossa 42.00-51.00 Argilla cenere [ ] [ ] FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 36

C.2 Dati stratigrafici Per la caratterizzazione dei terreni dell area in esame sono state eseguite 10 prove penetrometriche statiche, 6 prove penetrometriche dinamiche, 2 sondaggi a carotaggio continuo e 3 indagini sismiche Masw. L ubicazione delle prove è riportata nella tavola allegata (Tav_4 Ubicazione indagini ). C.2.1 Sondaggio a carotaggio continuo Tale prova permette l estrazione della colonna di terreno (carota) e di visionare direttamente il materiale presente in sito consentendo di descrivere nel dettaglio la stratigrafia del sottosuolo. Durante l esecuzione della prova possono essere eseguite indagini geologiche e geotecniche in sito quali: misurazione acqua nel foro, prelievo di campioni indisturbati, esecuzione di SPT in foro etc. L'indagine geognostica si è svolta mediante l'esecuzione di n 2 sondaggi a carotaggio continuo che ha permesso di acquisire informazioni dettagliate sulla litologia e sui parametri geotecnici dei terreni presenti. Di seguito vengono riportate le stratigrafie semplificate dei sondaggi a carotaggio continuo effettuati per questo lavoro. La documentazione fotografica relativa ai sondaggi è riportata in allegato. C.2.1.1 Sondaggio S1 Profondità Descrizione litologica 0.00-0.30 Terreno Vegetale 0.30-0.70 Argilla debolmente limosa di colore marrone scuro Ghiaie e ciottolame (raro) eterometrici (Dmax=10cm, Dmed=1cm), arrotondati e 0.70-5.80 appiattiti, con sabbie e sabbiosi, debolmente limosi, Matrice in colorazione marrone. Deposito molto consistente Irregolari alternanze di limi con argilla e argillosi di colore grigio (da chiaro a scuro) distribuiti su orizzonti decimetrici, argille limose 5.80-13.50 di colore marrone chiaro con screziature ocracee in livelli decimetrici e pluridecimetrici, limi sabbiosi di colore marrone in orizzonti da centimetrioci a decimetrici. Terreni per gran Unità geologica AES8 FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 37

Profondità 13.50-15.00 Descrizione litologica parte moderatamente consistenti. Ghiaie eterometriche (Dmax=3-4 cm, Dmed=1cm) arrotondate ed appiattite, con sabbie, debolmente limose. Matrice limosabbiosa di colore marrone chiaro. Sedimento molto addensato. Unità geologica AES7 Sono state inoltre eseguite alcune prove SPT di cui nella tabella seguente si riportano i risultati. S1 Profondità (m dal p.c.) Numero colpi NSPT NSPT1 3.55-4.00 28 40 48 88 NSPT2 7.55-8.00 8 8 9 17 NSPT3 14.00 50 50 Di seguito si riportano i valori ottenuti dalle misure con Pocket penetrometer: S1 Profondità (m dal p.c.) Valori di Pocket Penetrometer 5.30 1.30 5.60 1.25 7.00 1.00 7.30 1.25 7.60 1.50 8.80 0.50 9.20 1.00 9.50 0.25 10.20 0.50 11.20 0.25 11.60 1.00 11.90 1.00 12.30 1.50 12.50 0.25 13.10 0.75 13.40 1.00 E stata rilevata la presenza della falda alla profondità di 2.5 m da p.c. C.2.1.2 Sondaggio S2 Sondaggio S2 Profondità Descrizione litologica 0.00-0.30 Terreno Vegetale Unità geologica FILE: G09_048_GA_San prospero POC.doc Pagina 38