i lavoratori secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m. in applicazione del DM 21/03/2018

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Transcript:

Prevenzione incendi nelle scuole CORSO DI INFORMAZIONE per i lavoratori secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m. in applicazione del DM 21/03/2018

Prevenzione incendi nelle scuole Il DM 21/03/2018 fa seguito alla mancata proroga al 31/12/2017 degli adeguamenti alle misure del DM 26/08/1992 in materia di edilizia scolastica.

Prevenzione incendi nelle scuole 1) Il numero dei lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione del piano di emergenza deve essere potenziato coerentemente alla valutazione del rischio connessa al mancato adeguamento antincendio dell attività.

Prevenzione incendi nelle scuole 2) Il datore di lavoro deve provvedere all integrazione della informazione dei lavoratori sui rischi specifici derivanti dal mancato adeguamento antincendio dell attività.

Prevenzione incendi nelle scuole 3) Tutti i lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione del piano di emergenza devono aver frequentato il corso di tipo C di cui all allegato IX del DM 10/03/1998 e aver conseguito l attestato di idoneità tecnica.

Prevenzione incendi nelle scuole 4) Devono essere svolte almeno due esercitazioni antincendio all anno in linea con gli scenari individuati nel documento di valutazione dei rischi, in aggiunta alle prove di evacuazione previste al punto 12.0 del DM 26/08/1992.

Prevenzione incendi nelle scuole 5) Deve essere pianificata ed attuata una costante attività di sorveglianza volta ad accertare, visivamente, la permanenza delle normali condizioni operative, della facile accessibilità e dell assenza di danni materiali con cadenza giornaliera sui dispositivi di apertura dei serramenti e sul sistema di vie d esodo e con cadenza settimanale su estintori, apparecchi di illuminazione e impianto di diffusione sonora. I controlli dovranno essere riportati sul registro dei controlli, adottato nel rispetto della normativa attuale.

OBIETTIVI DELLA PREVENZIONE INCENDI: salvaguardia della vita umana preservazione dei beni Come? Rendendo il rischio accettabile attraverso una serie di misure atte a ridurre le occasioni d incendio (frequenza) e i danni in seguito al verificarsi di un incendio (magnitudo)

DM 26.08.1992 - Requisiti Ubicazione Accesso all area Separazione Comportamento al fuoco delle strutture Reazione al fuoco dei materiali Misure per l evacuazione in caso di emergenza Scale Spazi ed aree a rischio specifico Impianti elettrici Impianti fissi di protezione antincendio Segnaletica di sicurezza Norme di esercizio

DM 26.08.1992 - Ubicazione In edifici indipendenti ed isolati da altri e costruiti per destinazione scolastica In altri edifici a destinazione promiscua, nel rispetto del DM 18.12.1975 e purché le norme delle altre attività non escludano la vicinanza e/o contiguità di scuole

DM 26.08.1992 - Accesso Misure per consentire l intervento dei mezzi di soccorso vv.f. Larghezza mt. 3,50 Altezza libera mt. 4 Raggio di volta mt. 13 Pendenza non superiore al 10% Resistenza al carico 20 t SOLO PER NUOVI EDIFICI SCOLASTICI

DM 26.08.1992. Reazione al fuoco dei materiali Nelle vie di esodo, negli atri nei corridoi e nei disimpegni materiali incombustibili per almeno il 50% delle superfici e per il restante di classe 1 Negli altri ambienti si possono adottare classi di reazione al fuoco 1 e 2

DM 26.08.1992 Misure per l emergenza Larghezza vie di uscita: almeno mt. 1,20 (due moduli) ovvero superiore Lunghezza vie di uscita: massimo mt. 30 (rischio elevato) e mt. 45 rischio medio. Numero di uscite da ogni piano: almeno 2 in posizioni ragionevolmente contrapposte Porte delle aule didattiche e per esercitazioni con affollamento maggiore di 25 unità apribili nel verso dell esodo e almeno una porta ogni 50 persone di larghezza mt. 1,20 in caso di rischio elevato. Le porte sulle uscite di emergenza (verso le scale e dalle scale all esterno) devono essere sempre apribili nel verso dell esodo a semplice spinta

DM 26.08.1992 Misure per l emergenza Capacità di deflusso 60 persone/modulo Affollamento: 26 persone aula salvo dichiarazione del responsabile dell attività; per aree comuni (refettori e palestre) 0,4 pers/mq. e per aree destinate a servizi persone effettivamente presenti + 20 %

DM 26.08.1992 - Scale Larghezza minima mt. 1,20 Rampe rettilinee, senza restringimenti Non meno di 3 gradini e non più di 15 per rampa Alzata e padata costanti Alzata massima 17 cm, pedata minima 30 cm Roma, 27 ottobre 2004

DM 26.08.1992 Impianti elettrici e speciali Realizzati a regola d arte. Presenza pulsante generale di sgancio Selettività orizzontale e verticale Protezione da corto circuito, sovraccarico e contatti diretti e indiretti Circuiti di sicurezza per alimentazione utenze quali illuminazione di emergenza, impianto di diffusione sonora, impianti di rilevazione incendi, alimentazione gruppi di pompaggio antincendi.

DM 26.08.1992 Impianti elettrici e speciali L illuminazione di sicurezza per l esodo deve essere installata lungo i passaggi, le uscite e i percorsi di esodo e deve garantire un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux. Nessun altra apparecchiatura può essere collegata all impianto elettrico di sicurezza. L autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30 minuti. Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore.

DM 26.08.1992 Impianti elettrici e speciali Nelle scuole con presenze contemporanee maggiori di 500 persone deve essere realizzato un impianto di diffusione sonora (altoparlanti), da utilizzare in caso di emergenza Nelle scuole con presenze contemporanee fino a 500 persone può essere usato il sistema a campanelli

DM 26.08.1992 Protezione Antincendio Rete idranti o naspi Impianti di spegnimento automatico Impianti di rilevazione e allarme d incendio Estintori

Rete idranti Una o due pompe di pressurizzazione Riserva idrica antincendio Rete di tubazioni con montanti disposte nei vani scala protetti o in vani REI 60 con stacchi ai piani e idranti posti in prossimità delle uscite Linee elettriche preferenziali dei gruppi Caratteristiche prestazionali minime di 120 lt/min per 3 idranti per 60 minuti a 1,5 bar

Impianto Spegnimento Automatico Necessario per depositi con carico d incendio maggiore di 30 kg/mq Qualora non fosse raggiunto il valore, l archivio va diviso in più ambienti.

Estintori Devono essere installati estintori portatili d incendio di adeguata capacità estinguente in ragione di uno ogni 200 mq. di pavimento con minimo due estintori per piano

DM 26.08.1992 Segnaletica di sicurezza Deve essere conforme al D.Leg.vo n. 81/08 e deve consentire di individuare: Le vie di esodo e le uscite (segnali di colore verde); Le attrezzature antincendio (segnali di colore rosso)

DM 26.08.1992 - Norme di esercizio Il dirigente scolastico deve: Predisporre e tenere aggiornato un registro dei controlli, a disposizione per le verifiche dell autorità competente Predisporre il piano di emergenza, in esito al quale almeno due volte l anno devono effettuarsi prove di evacuazione per edificio a rischio elevato quattro Far mantenere sempre sgombre le vie di uscita Far mantenere in efficienza i serramenti delle u.s. (verifica prima dell inizio di ogni giorno di lezioni) Far mantenere in efficienza gli impianti e le attrezzature antincendi; Fare in modo che talune operazioni pericolose (in laboratori) siano effettuate con le precauzioni di legge e solo nei locali ove sono consentite Far rispettare divieto di fumare e divieto di utilizzare fiamme libere nei locali ove vengono depositate o manipolate sostanze infiammabili o facilmente combustibili

DM 26.08.1992 Norme di esercizio Curare l ordine negli archivi e nei depositi, affinché i materiali depositiati consentano una facile ispezionabilità lasciando corridoi e passaggi di larghezza non inferiore a cm.90 Eventuali scaffalature almeno distanti 60 cm. dall intradosso del solaio Non deve far alterare le condizioni di sicurezza

Il triangolo della combustione Affinché la combustione abbia luogo è necessaria la presenza di tre elementi : O 2 oil Energia 26

Le fasi di un incendio EVOLUZIONE DI UN INCENDIO NEL TEMPO Nell andamento di un incendio si distinguono le seguenti fasi: innesco propagazione incendio generalizzato estinzione per consumo combustibile 27

Quando è possibile intervenire? Prima del flash over e della generalizzazione dell incendio è possibile spegnere l incendio con le misure attive di estinzione Quando l incendio è sviluppato in modo generalizzato rimangono le protezioni passive a garantire la possibilità di evacuazione

Le fasi di un incendio 29

Le principali cause di un incendio Le cause e i pericoli di incendio più comuni richiamati dal DM 10/03/98 sono riferibili complessivamente a: deposito e manipolazione di sostanze combustibili mancato ordine e pulizia negligenza nell uso di fiamme libere mancato rispetto delle disposizioni sul fumo realizzazione, uso e manutenzione non corretti di impianti ed apparecchi (elettrici, termici, ecc.) comportamento inadeguato del personale sia interno, sia esterno, dovuto a negligenza, insufficiente formazione professionale o informazione sui rischi specifici 30

Accorgimenti e misure per prevenire gli incendi La sicurezza antincendio si attua attraverso: la prevenzione, che mira a ridurre le occasioni di sviluppo di un incendio; la protezione, che punta a limitare i danni, qualora l incendio si verifichi. L adozione combinata di misure di prevenzione e protezione serve a ridurre il RISCHIO incendio

Accorgimenti e misure per prevenire gli incendi Principali misure TECNICHE di PREVENZIONE Impianti, apparecchi e componenti elettrici a regola d arte Messa a terra di impianti, strutture, serbatoi, ecc Protezione dalle scariche atmosferiche Impianti e attrezzature di lavoro correttamente progettati, realizzati, installati, controllati e manutenuti Dispositivi di sicurezza su impianti di distribuzione e di utilizzazione delle sostanze infiammabili Ventilazione dei locali Utilizzo di materiali incombustibili Utilizzo di pavimenti e attrezzi antistatici

Accorgimenti e misure per prevenire gli incendi Alle misure TECNICHE di PREVENZIONE, si aggiungono le misure PRECAUZIONALI o di ESERCIZIO. Tali misure comprendono divieti, limitazioni di esercizio e misure comportamentali.

Accorgimenti e misure per prevenire gli incendi Deposito ed utilizzo di materiali infiammabili e facilmente combustibili: utilizzare solo lo stretto necessario, evitando gli accumuli nei luoghi frequentati tenere lontano i combustibili dalla vie di esodo depositare i combustibili in aree apposite, separate con strutture resistenti al fuoco addestrare adeguatamente il personale che manipola sostanze infiammabili o chimiche pericolose seguire le istruzioni riportate sulle etichette e sulle schede di sicurezza

Accorgimenti e misure per prevenire gli incendi Rifiuti e scarti di lavoro combustibili: evitarne il deposito lungo le vie d esodo rimuoverli regolarmente Il fumo e l'utilizzo di portacenere identificare le aree dove vige il divieto di fumo e quelle dove è permesso fumare impiegare portacenere nelle aree dove è consentito fumare; svuotarli regolarmente non mescolare il contenuto dei portacenere con altri rifiuti combustibili

Le principali cause di un incendio Gli incendi di ORIGINE ELETTRICA: Le fonti di pericolo Impianto elettrico utilizzatore Apparecchi elettrici Organi di collegamento mobili 36

Le principali cause di un incendio L IMPIANTO ELETTRICO UTILIZZATORE 37

Le principali cause di un incendio Gli apparecchi elettrici 38

Le principali cause di un incendio Gli organi di collegamento mobile 39

Le principali cause di un incendio Gli incendi di ORIGINE ELETTRICA: Le cause Sovracorrenti (sovraccarichi e corto circuiti) Dispersioni e correnti di guasto verso terra Cattivi contatti per allentamento connessioni Superfici di componenti o apparecchi troppo calde Archi elettrici Scariche elettrostatiche 40

Le principali cause di un incendio Cattivo uso degli organi di collegamento mobile Foto degli autori 41