PROGETTO SCUOLA SICURA ( Rischi Educazione Stradale) anno scolastico 2012/2013 1
PRESENTAZIONE Il 3 Circolo Didattico di Gubbio, a seguito del decreto legislativo n. 626/94 che ha introdotto importanti novità concernenti la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori, ha elaborato il progetto SCUOLA SICURA come strumento di difesa in caso di eventi calamitosi e situazioni di emergenza. FINALITÀ Il progetto intende: mettere il bambino in grado di difendersi dai rischi ( a scuola, a casa, nel territorio) controllando la propria emotività, rafforzando la fiducia in se stesso, reagendo razionalmente all eccitazione collettiva. Avviare il fanciullo a divenire utente sempre più sicuro e consapevole del corretto comportamento stradale Far acquisire agli insegnanti, al personale ATA e agli alunni la cultura della sicurezza OBIETTIVI Conoscere la Protezione Civile e la sua evoluzione storia come strumento di difesa sociale Individuare le aree a rischio ambientale e tecnologico del territorio. Sviluppare le capacità di coordinamento e di orientamento spaziale. Conoscere la dinamica di determinati fenomeni fisici e chimici. Conoscere la dinamica dei fenomeni naturali e l incidenza dell azione dell uomo sul loro verificarsi. Conoscere le regole e le norme riferite alla strada Acquisire gli strumenti per la comprensione del sistema di circolazione stradale in vigore. Acquisire una condotta cosciente in ogni situazione di traffico 2
PROPOSTE OPERATIVE Lettura dei brani e articoli di giornale incentrati su eventi calamitosi Ricognizione storica dei maggiori eventi calamitosi verificatisi nel territorio. Ricerca di fonti documentarie Conoscenza dell organizzazione statale della protezione Civile Studio del territorio Realizzazione di mappe tematiche Strategie e attività per il superamento del panico e dei suoi riflessi sul gruppo Esercizi ginnici di orientamento spaziale Lettura e studio della segnaletica Riconoscimento dei luoghi di raccolta in caso di pericolo Conservazione e informazione tecniche su argomenti connessi alla circolazione stradale desunte da esperienze di vita quotidiana Somministrazione di schede fornite dal MPI sul rispetto degli altri sulla strada. L uso corretto del marciapiede, l uso corretto della carreggiata, il comportamento corretto del pedone. Attività supportate dalle tecnologie educative : proiezioni diapositive, uso del computer e della rete internet. Lettura e riconoscimento dei principali cartelli stradali. Classificazione di insiemi in base alla forma e al colore dei segnali stradali: pericolo, divieto obbligo e indicazione. Giochi di simulazione in cui i bambini assumeranno vari ruoli (pedone, vigile urbano, autista..) Giochi di simulazione sulla strada (incroci, segnali stradali, veicoli) Interventi di esperti esterni ( vigili urbani, carabinieri, polizia, volontari soccorso) Lettura di carte stradali, piante e stralci del codice stradale DISCIPLINE PRINCIPALMENTE COINVOLTE: Lingua Italiana, Storia, Geografia, Educazione Alla Convivenza Civile, Scienze. 3
QUADRO ORGANIZZATIVO Designazione per plesso di nominativi incaricati in modo da garantire una continuità della loro presenza in caso di necessità: Due persone responsabili che al verificarsi di una situazione d emergenza assumono il coordinamento dell operazioni di evacuazione e di primo soccorso. Due responsabili incaricati dell emanazione dell ordine di evacuazione Due responsabili incaricati della diffusione dell ordine di evacuazione Tre responsabili per le chiamate di soccorso ai Vigili del fuoco, alle forze dell ordine, al pronto soccorso e ad ogni organismo ritenuto necessario al momento. Due responsabili per l interruzione dell energia elettrica e del combustibile che alimenta la centrale termica. Due incaricati per il controllo periodica dell efficienza degli estintori ed idranti Due persone incaricate al controllo quotidiano della praticabilità delle uscite di sicurezza, dei percorsi per raggiungerli, delle porte e cancelli sulla pubblica via e all interruzione del traffico. Due persone addette alla prevenzione degli incendi. I componenti della commissione provvederanno a redigere con i colleghi del plesso e il personale ausiliario il Piano di Evacuazione secondo la conformazione architettonica di ogni edificio scolastico. STRUMENTI DI VERIFICA VALUTAZIONE 1. Attuazione del piano di evacuazione 2. Conservazione critica sui comportamenti al fine di individuare atteggiamenti non idonei emersi 3. Relazione finale 4. verifiche individuali 4
VERIFICA Il progetto tiene conto dei bisogni di informazione formazione emergenti dall esigenza di mobilitarsi per ridurre i fattori di rischio cercando di realizzare interventi educativi volti alla crescita personale e culturale dei singoli nonché dell intera comunità Gli argomenti trattati e portati avanti durante l anno scolastico, le attività proposte, comprese le prove di evacuazione, sono state accolte con entusiasmo ed interesse. I bambini hanno acquisito buone abitudini comportamentali, individuali e collettive, riuscendo a controllare la propria emotività e a rafforzare la fiducia in se stessi. Sulla base delle esperienze fatte e vissute derivate dalla prevenzione a dalla conoscenza dei rischi con i quali si convive, ci sentiamo di dire che gli obbiettivi prefissati sono stati raggiunti dalla maggiore parte dei bambini Questi,infatti, in modo semplice e naturale sono riusciti a conseguire risultati positivi: autocontrollo e collaborazione in caso di necessità. PIANO DI EVACUAZIONE Il piano di evacuazione tende a ricostruire nella sfera della razionalità ogni manifestazione di panico. Crea uno stimolo alla fiducia per superare un pericolo Il piano è dato dai rischi che si possono dividere in interni ( incendio, folgorazione) ed esterni (incendio, alluvioni, terremoti, frane). 5
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO: 1. mantenere la calma 2. se l incendio si è sviluppato in aula uscire immediatamente 3. se l incendio è fuori dall aula ed il fumo rende impraticabile le scale, i corridoi chiudere bene la porta e sigillare le fessure con panni bagnati 4. se il fumo non fa respirare, filtrare l aria attraverso un fazzoletto, meglio se bagnato, e sdraiarsi sul pavimento fino a quando il fumo sale verso l alto. 5. Conversazioni guidate relative al comportamento da adattare in caso di incendio NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO: se ci trova in un luogo chiuso: 1. mantenere la calma 2. non precipitarsi fuori 3. restare in aula e ripararsi sotto ai tavoli, sotto l architrave della porta o vicino ai muri portanti 4. allontanarsi dalle finestre, porte con vetri, armadi perché cadendo potrebbero ferire 5. all ordine di evacuazione abbandonare l edificio per mettersi nella zona di raccolta assegnata se si è all aperto: 1. allontanarsi dall edificio, dagli alberi, dai lampioni elettrici 2. cercare un posto dove non si ha nulla sopra di sé 3. cercare riparo sotto qualcosa di sicuro come una panchina 6
PROCEDURE DI EVACUAZIONE IN CASO DI INCENDIO: 1) l addetta alla diramazione del segnale di evacuazione darà l allarme con l apposita suoneria (campana) 2) l allarme darà avvio alla procedura per l evacuazione 3) le insegnati ordineranno ai bambini di interrompere immediatamente ogni attività 4) chiameranno i bambini apri-fila dietro ai quali si disporranno tutti gli altri appoggiando le mani sulle spalle del compagno avanti e per ultimo il bambino serra-fila 5) sempre facendo mantenere la calma, le insegnanti si posizioneranno insieme ai bambini nei punti di raccolta stabiliti in precedenza PROCEDURE DI EVACUAZIONE IN CASO DI TERREMOTO 1) la collaboratrice scolastica di plesso darà l allarme con l apposita suoneria (trombetta da stadio) 2) l allarme darà l avvio alla procedura per l evacuazione 3) l insegnate batterà in alto le mani due volte ed i bambini a questo segnale si disporranno sotto i tavoli 4) dopo aver contato fino a venti, l insegnate chiamerà il bambino apri- fila e provvederà a far mettere in fila indiana tutti gli altri bambini, facendo appoggiare loro le mani sulla spalla del compagno davanti, tale comportamento, oltre ad impedire che eventuali bambini spaventati possono prendere la direzione sbagliata o mettersi a correre, contribuisce a infondere coraggio. Il bambino serra-fila, chiuderà la fila dei bambini che usciranno, mantenendo la calma, dall aula e si posizioneranno nell apposito spazio esterno precedentemente stabilito 7
GRUPPO DI LAVORO - COMMISSIONE Cardoni Carla Mosca Fiammetta Lepri Franco Moschettini Laura SCUOLA PRIMARIA: (Torre Calzolari) (Padule) (Madonna del Ponte) (San Martino) Ferranti Lucia Angeletti Rita Morelli Gabriella Lispi Angela Mancini Luca Satiri Donatella SCUOLA DELL INFANZIA (San Martino) (Madonna del Ponte) (San Marco) (Padule) (Torre Calzolari) (Branca) Lepri Franco COORDINATORE DEL GRUPPO DOCENTI IMPEGNATI NEL PROGETTO Tutti gli insegnanti di scuola dell Infanzia e Primaria PERSONALE IMPEGNATO NELL ATTUAZIONE DEL PIANO DI EVACUAZIONE Tutti i docenti di ogni plesso Personale ausiliario Esperti esterni I Membri Della Commissione 8