Potenze, gruppi ciclici e spazi quoziente

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Potenze, gruppi ciclici e spazi quoziente Gregorio D Agostino 8 Aprile 2019

Calcolo delle potenze Gruppi Quoziente

Calcolo delle potenze In molte occasioni è necessario calcolare le potenze di un elemento A di un gruppo G ad una potenza n. Il gruppo può non essere numerico e nemmeno abeliano. Vedremo il prodotto a sinistra, ma il ragionamento è analogo per il prodotto a destra.

Calcolo delle potenze In molte occasioni è necessario calcolare le potenze di un elemento A di un gruppo G ad una potenza n. Il gruppo può non essere numerico e nemmeno abeliano. Vedremo il prodotto a sinistra, ma il ragionamento è analogo per il prodotto a destra. L algoritmo più semplice consiste nello iterare il prodotto (a sinistra) per A: A k+1 = A A k.

Calcolo delle potenze In molte occasioni è necessario calcolare le potenze di un elemento A di un gruppo G ad una potenza n. Il gruppo può non essere numerico e nemmeno abeliano. Vedremo il prodotto a sinistra, ma il ragionamento è analogo per il prodotto a destra. L algoritmo più semplice consiste nello iterare il prodotto (a sinistra) per A: A k+1 = A A k. Questo algoritmo richiede n 1 prodotti e una allocazione di memoria pari a 3 volte quella dell elemento A. Se A è un numero intere servono 3 interi. Se A è una matrice di interi 5x5 serviranno 3 x(5x5)=75 interi.

Potenze di Operatori Ad ogni elemento A è associato un operatore lineare T A : T A (B) def = A B.

Potenze di Operatori Ad ogni elemento A è associato un operatore lineare T A : T A (B) def = A B. Per il calcolo dell azione dell operatore iterato n volte occorrono n passi: T (n) A def (B) = n volte {}}{ T A (... T A (B)...)= T A (T (n 1) A (B)) = A T (n 1) A (B).

Calcolo Rapido delle potenze. Dobbiamo calcolare B = A k :

Calcolo Rapido delle potenze. Dobbiamo calcolare B = A k : Scriviamo k in formato binario (naturale sui computer). Poniamo m = [log 2 (k)] (nextpow già studiato). k = b i 2 i : i=0,m

Calcolo Rapido delle potenze. Dobbiamo calcolare B = A k : Scriviamo k in formato binario (naturale sui computer). Poniamo m = [log 2 (k)] (nextpow già studiato). k = b i 2 i : Si può riscrivere: Esponenziando i=0,m k = b 0 + 2(b 1 + 2(b 2 + 2b m )))); A k = A b 0+2(b 1 +2(b 2 + 2b m)))) ;

Calcolo Rapido delle potenze. Dobbiamo calcolare B = A k : Scriviamo k in formato binario (naturale sui computer). Poniamo m = [log 2 (k)] (nextpow già studiato). k = b i 2 i : Si può riscrivere: Esponenziando Che equivale a: i=0,m k = b 0 + 2(b 1 + 2(b 2 + 2b m )))); A k = A b 0+2(b 1 +2(b 2 + 2b m)))) ; A k = A b 0 (A 2 ) (b 1) (A 4 ) (b 2) (A 2m ) bm.

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k )

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 );

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 ); Ciclo: y=mod(k,2) (legge primo bit a dx di k)

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 ); Ciclo: y=mod(k,2) (legge primo bit a dx di k) if (y!= 0) B=A*B (in generale B = T A (B));

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 ); Ciclo: y=mod(k,2) (legge primo bit a dx di k) if (y!= 0) B=A*B (in generale B = T A (B)); A=A*A

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 ); Ciclo: y=mod(k,2) (legge primo bit a dx di k) if (y!= 0) B=A*B (in generale B = T A (B)); A=A*A k=(k-y)/2; (shift a dx di 1 passo).

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 ); Ciclo: y=mod(k,2) (legge primo bit a dx di k) if (y!= 0) B=A*B (in generale B = T A (B)); A=A*A k=(k-y)/2; (shift a dx di 1 passo). Continua il ciclo e si arresta per k=0.

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 ); Ciclo: y=mod(k,2) (legge primo bit a dx di k) if (y!= 0) B=A*B (in generale B = T A (B)); A=A*A k=(k-y)/2; (shift a dx di 1 passo). Continua il ciclo e si arresta per k=0. Bastano m passi, cioè log 2 k iterazioni e allocazione di 4 interi (o due interi e due oggetti di tipo A).

Calcolo Rapido delle potenze: algoritmo Vediamo uno schema per l algoritmo per il calcolo di B = T (k) A A 0 = A k A 0 (ad esempio B = A k ) Inizializzazione: B=I (in generale B = A 0 ); Ciclo: y=mod(k,2) (legge primo bit a dx di k) if (y!= 0) B=A*B (in generale B = T A (B)); A=A*A k=(k-y)/2; (shift a dx di 1 passo). Continua il ciclo e si arresta per k=0. Bastano m passi, cioè log 2 k iterazioni e allocazione di 4 interi (o due interi e due oggetti di tipo A). Esercizio: Scrivere codice Octave per il quickpower.

Definizioni Dato un gruppo G (non necessariamente abeliano). La potenza k-esima (con k N) di un suo elemento a G è definita dalle proprietà seguenti: { a 0 def = I, a k+1 def = a k a; in cui I è l elemento neutro del gruppo.

Definizioni Dato un gruppo G (non necessariamente abeliano). La potenza k-esima (con k N) di un suo elemento a G è definita dalle proprietà seguenti: { a 0 def = I, a k+1 def = a k a; in cui I è l elemento neutro del gruppo. Quando esiste, si definisce periodo τ di un elemento a, il numero più piccolo non nullo per il quale vale l eguaglianza: a τ = I.

Definizioni Dato un gruppo G (non necessariamente abeliano). La potenza k-esima (con k N) di un suo elemento a G è definita dalle proprietà seguenti: { a 0 def = I, a k+1 def = a k a; in cui I è l elemento neutro del gruppo. Quando esiste, si definisce periodo τ di un elemento a, il numero più piccolo non nullo per il quale vale l eguaglianza: a τ = I. Esplicitando: τ(a) = τ equivale alle eguaglianze seguenti: a k I for k < τ, a τ = I, a k = I k = mτ.

Esempi di periodi nei gruppi abeliani G = (Z p, ) cioè il gruppo moltiplicativo dei numeri tra 1 e p 1 modulo p. I periodi di tutti gli elementi devono essere sottomultipli della funzione di Eulero, cioè divisori di p 1 nel caso in cui p primo. a φ(p)+1 a (mod p) φ(p) = p 1 = mτ; cioè: τ p 1.

Esempi di periodi nei gruppi abeliani G = (Z p, ) cioè il gruppo moltiplicativo dei numeri tra 1 e p 1 modulo p. I periodi di tutti gli elementi devono essere sottomultipli della funzione di Eulero, cioè divisori di p 1 nel caso in cui p primo. cioè: a φ(p)+1 a (mod p) φ(p) = p 1 = mτ; τ p 1. Alcuni elementi hanno un periodo strettamente minore di p 1. Ad esempio il numero p 1 ha sempre periodo 2: (p 1) 2 = p 2 2p + 1 = p(p 2) + 1 1 (mod p). (p 1) 3 p 1 (mod p).

Esempi di periodi nei gruppi abeliani G = (Z p, ) cioè il gruppo moltiplicativo dei numeri tra 1 e p 1 modulo p. I periodi di tutti gli elementi devono essere sottomultipli della funzione di Eulero, cioè divisori di p 1 nel caso in cui p primo. cioè: a φ(p)+1 a (mod p) φ(p) = p 1 = mτ; τ p 1. Alcuni elementi hanno un periodo strettamente minore di p 1. Ad esempio il numero p 1 ha sempre periodo 2: (p 1) 2 = p 2 2p + 1 = p(p 2) + 1 1 (mod p). (p 1) 3 p 1 (mod p). Vedremo che se p è primo esistono elementi aventi per periodo tutti i sottomultipli di p 1.

Sottogruppo Un sottogruppo di un gruppo G è un sottoinsieme S del gruppo che forma anch esso un gruppo (cioè è chiuso rispetto all operazione e possiede elemento neutro ed inversi).

Sottogruppo Un sottogruppo di un gruppo G è un sottoinsieme S del gruppo che forma anch esso un gruppo (cioè è chiuso rispetto all operazione e possiede elemento neutro ed inversi). Tutti i sottogruppi devono quindi contenere l unità I.

Sottogruppo Un sottogruppo di un gruppo G è un sottoinsieme S del gruppo che forma anch esso un gruppo (cioè è chiuso rispetto all operazione e possiede elemento neutro ed inversi). Tutti i sottogruppi devono quindi contenere l unità I. I sottogruppi si dicono propri o non banali se non coincidono con il solo elemento neutro o con tutto il gruppo G. S G, S {I }.

Sottogruppo Un sottogruppo di un gruppo G è un sottoinsieme S del gruppo che forma anch esso un gruppo (cioè è chiuso rispetto all operazione e possiede elemento neutro ed inversi). Tutti i sottogruppi devono quindi contenere l unità I. I sottogruppi si dicono propri o non banali se non coincidono con il solo elemento neutro o con tutto il gruppo G. S G, S {I }. Il teorema di Lagrange (che dimostreremo) ci assicura che la cardinalità di un sottogruppo è un sottomultiplo della cardinalità del gruppo in cui è immerso.

Ogni sottogruppo induce un equivalenza Dato un gruppo G è un suo sottogruppo proprio S. Si definisce una equivalenza tra gli elementi di G mediante la relazione: A B C S : A = B C.

Ogni sottogruppo induce un equivalenza Dato un gruppo G è un suo sottogruppo proprio S. Si definisce una equivalenza tra gli elementi di G mediante la relazione: A B C S : A = B C. Verifichiamo che si tratta di una equivalenza: la proprietà riflessiva è ovvia: A A C = I S : A = A I.

Ogni sottogruppo induce un equivalenza Dato un gruppo G è un suo sottogruppo proprio S. Si definisce una equivalenza tra gli elementi di G mediante la relazione: A B C S : A = B C. Verifichiamo che si tratta di una equivalenza: la proprietà riflessiva è ovvia: La proprietà simmetrica: A A C = I S : A = A I. A B C S : A = B C B = A inv(c) B A.

Ogni sottogruppo induce un equivalenza Dato un gruppo G è un suo sottogruppo proprio S. Si definisce una equivalenza tra gli elementi di G mediante la relazione: A B C S : A = B C. Verifichiamo che si tratta di una equivalenza: la proprietà riflessiva è ovvia: La proprietà simmetrica: A A C = I S : A = A I. A B C S : A = B C B = A inv(c) B A. La proprietà transitiva: (A B) (B C) A C. (A = B D) (B = C E) A = C (ED).

Classi laterali Le classi definite dalla nozione di equivalenza con l azione a destra degli elementi del sottogruppo si chiamano classi destre. Analogamente si definiscono le classi sinistre.

Classi laterali Le classi definite dalla nozione di equivalenza con l azione a destra degli elementi del sottogruppo si chiamano classi destre. Analogamente si definiscono le classi sinistre. L orbita destra dell elemento A di un gruppo G rispetto ad un sottogruppo S è l insieme degli elementi che si ottengono con l azione degli elementi del sottogruppo a destra: O A (S) def = {B G : B A} = {B G : C S : B = A C}.

Classi laterali Le classi definite dalla nozione di equivalenza con l azione a destra degli elementi del sottogruppo si chiamano classi destre. Analogamente si definiscono le classi sinistre. L orbita destra dell elemento A di un gruppo G rispetto ad un sottogruppo S è l insieme degli elementi che si ottengono con l azione degli elementi del sottogruppo a destra: O A (S) def = {B G : B A} = {B G : C S : B = A C}. L orbita di un elemento coincide con la classe laterale a cui esso appartiene. L elemento si dice rappresentante della classe.

Classi laterali Le classi definite dalla nozione di equivalenza con l azione a destra degli elementi del sottogruppo si chiamano classi destre. Analogamente si definiscono le classi sinistre. L orbita destra dell elemento A di un gruppo G rispetto ad un sottogruppo S è l insieme degli elementi che si ottengono con l azione degli elementi del sottogruppo a destra: O A (S) def = {B G : B A} = {B G : C S : B = A C}. L orbita di un elemento coincide con la classe laterale a cui esso appartiene. L elemento si dice rappresentante della classe. Vedremo che le orbite posseggono tutte la stessa cardinalità.

Orbite Per definizione due elementi non equivalenti appartengono ad orbite diverse.

Orbite Per definizione due elementi non equivalenti appartengono ad orbite diverse. Gli elementi di un orbita sono pari alla cardinalità del sottogruppo che la genera. Dati B 1, B 2... B m= S S, possiamo costruire A i def = A B i ;

Orbite Per definizione due elementi non equivalenti appartengono ad orbite diverse. Gli elementi di un orbita sono pari alla cardinalità del sottogruppo che la genera. Dati B 1, B 2... B m= S S, possiamo costruire A i def = A B i ; Gli elementi dell orbita sono tutti diversi A i A j A B i A B j inv(a)ab i inv(a)ab j B i B j.

Orbite Per definizione due elementi non equivalenti appartengono ad orbite diverse. Gli elementi di un orbita sono pari alla cardinalità del sottogruppo che la genera. Dati B 1, B 2... B m= S S, possiamo costruire A i def = A B i ; Gli elementi dell orbita sono tutti diversi A i A j A B i A B j inv(a)ab i inv(a)ab j B i B j. Quindi tutte le classi laterali posseggono la stessa cardinalità.

Teorema di Lagrange Siccome elementi non equivalenti generano orbite distinte vale il Teorema di Lagrange La cardinalità di un sottogruppo è sempre un divisore della cardinalità del gruppo. Se chiamiamo L il numero delle classi laterali: G = ml = S L.

Teorema di Lagrange Siccome elementi non equivalenti generano orbite distinte vale il Teorema di Lagrange La cardinalità di un sottogruppo è sempre un divisore della cardinalità del gruppo. Se chiamiamo L il numero delle classi laterali: G = ml = S L. La dimostrazione avviene per costruzione. Si considerano gli elementi del gruppo e se ne calcola l orbita (la classe laterale dell elemento scelto). Poi si continua scegliendo un elemento che non appartiene a nessuna delle classi laterali precedenti. Quando la procedura si arresta non può essere rimasto alcun elemento di G e dunque la sua cardinalità è multipla di quella di S.

Gruppo Quoziente Data una equivalenza è sempre possibile costruire lo spazio quoziente (lo spazio delle classi indotte). Si pone il problema di stabilire quando tale spazio costituisca ancora un gruppo.

Gruppo Quoziente Data una equivalenza è sempre possibile costruire lo spazio quoziente (lo spazio delle classi indotte). Si pone il problema di stabilire quando tale spazio costituisca ancora un gruppo. Un sottogruppo proprio S è normale se verifica: ovvero GS SG; a G, b S : b S : ab = b a.

Gruppo Quoziente Data una equivalenza è sempre possibile costruire lo spazio quoziente (lo spazio delle classi indotte). Si pone il problema di stabilire quando tale spazio costituisca ancora un gruppo. Un sottogruppo proprio S è normale se verifica: ovvero GS SG; a G, b S : b S : ab = b a. Se il sottogruppo S è normale lo spazio quoziente è anch esso un gruppo.

Gruppo Quoziente Data una equivalenza è sempre possibile costruire lo spazio quoziente (lo spazio delle classi indotte). Si pone il problema di stabilire quando tale spazio costituisca ancora un gruppo. Un sottogruppo proprio S è normale se verifica: ovvero GS SG; a G, b S : b S : ab = b a. Se il sottogruppo S è normale lo spazio quoziente è anch esso un gruppo. I gruppi abeliani (commutativi) ammettono solo sottogruppi normali. Basta scegliere b =b.

Gruppi quoziente rispetto ad un sottogruppo normale L unico punto da verificare è che il prodotto tra le classi sia indipendente dalla scelta del rappresentante.

Gruppi quoziente rispetto ad un sottogruppo normale L unico punto da verificare è che il prodotto tra le classi sia indipendente dalla scelta del rappresentante. In formula: a s 1 C a b s 2 C b (a s 1 ) (b s 2 ) = a ((s 1 b) s 2 ) =

Gruppi quoziente rispetto ad un sottogruppo normale L unico punto da verificare è che il prodotto tra le classi sia indipendente dalla scelta del rappresentante. In formula: a s 1 C a b s 2 C b (a s 1 ) (b s 2 ) = a ((s 1 b) s 2 ) = per l ipotesi di normalità s 3 S : s 1 b = b s 3, quindi (a s 1 ) (b s 2 ) = a ((s 1 b) s 2 ) = a ((b s 3 ) s 2 ) = (a b) (s 3 s 2 );

Gruppi quoziente rispetto ad un sottogruppo normale L unico punto da verificare è che il prodotto tra le classi sia indipendente dalla scelta del rappresentante. In formula: a s 1 C a b s 2 C b (a s 1 ) (b s 2 ) = a ((s 1 b) s 2 ) = per l ipotesi di normalità s 3 S : s 1 b = b s 3, quindi (a s 1 ) (b s 2 ) = a ((s 1 b) s 2 ) = a ((b s 3 ) s 2 ) = (a b) (s 3 s 2 ); Siccome anche s 3 s 2 S il prodotto di due qualsiasi rappresentanti di una classe è un rappresentante della classe del prodotto dei rappresentati.

Gruppi quoziente rispetto ad un sottogruppo normale L unico punto da verificare è che il prodotto tra le classi sia indipendente dalla scelta del rappresentante. In formula: a s 1 C a b s 2 C b (a s 1 ) (b s 2 ) = a ((s 1 b) s 2 ) = per l ipotesi di normalità s 3 S : s 1 b = b s 3, quindi (a s 1 ) (b s 2 ) = a ((s 1 b) s 2 ) = a ((b s 3 ) s 2 ) = (a b) (s 3 s 2 ); Siccome anche s 3 s 2 S il prodotto di due qualsiasi rappresentanti di una classe è un rappresentante della classe del prodotto dei rappresentati. Quindi anche l inverso di una classe esiste ed è indipendente dal rappresentante: a x = I ; ammente una soluzione perché G è un gruppo (ed esiste quindi inverso di a in G) e l orbita di questa soluzione rappresenta la classe inversa di a.

Alcune conseguenze utili Se un gruppo possiede cardinalità prima allora non può avere sottogruppi propri.

Alcune conseguenze utili Se un gruppo possiede cardinalità prima allora non può avere sottogruppi propri. Tutti gli spazi quoziente di un gruppo commutativo sono ancora dei gruppi commutativi.

Alcune conseguenze utili Se un gruppo possiede cardinalità prima allora non può avere sottogruppi propri. Tutti gli spazi quoziente di un gruppo commutativo sono ancora dei gruppi commutativi. Lo spazio quoziente G/S è un gruppo perché i sottogruppi di un gruppo abeliano sono abeliani e dunque normali.

Alcune conseguenze utili Se un gruppo possiede cardinalità prima allora non può avere sottogruppi propri. Tutti gli spazi quoziente di un gruppo commutativo sono ancora dei gruppi commutativi. Lo spazio quoziente G/S è un gruppo perché i sottogruppi di un gruppo abeliano sono abeliani e dunque normali. Il prodotto di due classi di un gruppo abeliano è commutativo: (a s 1 ) (b s 2 ) = a (b s 3 ) s 2 = (a b) (s 3 s 2 ) = (b a) (s 3 s 2 ).

Alcune conseguenze utili Se un gruppo possiede cardinalità prima allora non può avere sottogruppi propri. Tutti gli spazi quoziente di un gruppo commutativo sono ancora dei gruppi commutativi. Lo spazio quoziente G/S è un gruppo perché i sottogruppi di un gruppo abeliano sono abeliani e dunque normali. Il prodotto di due classi di un gruppo abeliano è commutativo: (a s 1 ) (b s 2 ) = a (b s 3 ) s 2 = (a b) (s 3 s 2 ) = (b a) (s 3 s 2 ). quindi G/S è un gruppo commutativo.

Esercizi svolti alla lavagna Calcolare i periodi di Z n e Z n (con n=7,14,15,9). Calcolare le cardinalità di D n (elementi minori di n e non primi con n) e Z n e verificare la funzione di Eulero.

Esercizi svolti alla lavagna Calcolare i periodi di Z n e Z n (con n=7,14,15,9). Calcolare le cardinalità di D n (elementi minori di n e non primi con n) e Z n e verificare la funzione di Eulero. Abbiamo verificato che Z 9, Z 14 e Z 7 hanno 2 generatori.

Esercizi svolti alla lavagna Calcolare i periodi di Z n e Z n (con n=7,14,15,9). Calcolare le cardinalità di D n (elementi minori di n e non primi con n) e Z n e verificare la funzione di Eulero. Abbiamo verificato che Z 9, Z 14 e Z 7 hanno 2 generatori. Abbiamo verificato che Z 15 non ha generatori e il suo massimo periodo è 4.

Esercizi svolti alla lavagna Calcolare i periodi di Z n e Z n (con n=7,14,15,9). Calcolare le cardinalità di D n (elementi minori di n e non primi con n) e Z n e verificare la funzione di Eulero. Abbiamo verificato che Z 9, Z 14 e Z 7 hanno 2 generatori. Abbiamo verificato che Z 15 non ha generatori e il suo massimo periodo è 4. Verifica della regola dell orologio per il periodo delle potenze di un elemento.

Esercizi svolti alla lavagna Calcolare i periodi di Z n e Z n (con n=7,14,15,9). Calcolare le cardinalità di D n (elementi minori di n e non primi con n) e Z n e verificare la funzione di Eulero. Abbiamo verificato che Z 9, Z 14 e Z 7 hanno 2 generatori. Abbiamo verificato che Z 15 non ha generatori e il suo massimo periodo è 4. Verifica della regola dell orologio per il periodo delle potenze di un elemento. Quick Power con Octave.

Il regolo ciclico è ciclico. 2 è un generatore. La serie da esso generata : {1, 2, 4, 8, 3, 6, 12, 11, 9, 5, 10, 7}. Possiamo rappresentare la serie su una circonferenza. Z 13 Rappresentazione ciclica di Z 13 in base 2. Regolo ciclico di Z 13 in base 2. Tabellina del 3

Il regolo ciclico è ciclico. 2 è un generatore. La serie da esso generata : {1, 2, 4, 8, 3, 6, 12, 11, 9, 5, 10, 7}. Possiamo rappresentare la serie su una circonferenza. Z 13 Rappresentazione ciclica di Z 13 in base 2. Regolo ciclico di Z 13 in base 2. Tabellina del 3 Essendo 2 un generatore, ad ogni k si associa un esponente j k compreso tra 0 e 11: k j k : 2 j k = k; gli esponenti (che possiamo chiamare logoritmi) definiscono una trasformazione biunivoca: k t(k) = j k def = log 2 (k).

Additività Il prodotto di due numeri in Z 13 = G({1, 2,..., 12}, ) (gruppo rispetto al prodotto modulo 13) corrisponde alla somma dei loro trasformati in G({0, 1, 2,..., 11}, +) (gruppo rispetto alla somma): in cui k 1 = 2 l 1 e k 2 = 2 l 2. k 1 k 2 = 2 l1 2 l 2 = 2 l 1+l 2 ;

Additività Il prodotto di due numeri in Z 13 = G({1, 2,..., 12}, ) (gruppo rispetto al prodotto modulo 13) corrisponde alla somma dei loro trasformati in G({0, 1, 2,..., 11}, +) (gruppo rispetto alla somma): in cui k 1 = 2 l 1 e k 2 = 2 l 2. k 1 k 2 = 2 l1 2 l 2 = 2 l 1+l 2 ; Quindi la trasformazione t() = log 2 () definisce un isomorfismo tra G({1, 2,..., 12}, ) e G({0, 1,..., 11}, +). Trasforma il prodotto in una somma.