18 marzo 2012 quarta di quaresima anno B: del cieco nato ore 18.00 ore 11.30 (Messa vigiliare del sabato: la voce guida quando inizia la processione all altare) Celebriamo la Messa vigiliare della quarta domenica di quaresima: 40 giorni per tornare a vivere. Accogliamo la processione in piedi. (breve pausa) Seguendo l antica disciplina dell oriente cristiano, la Chiesa milanese valorizza, accanto alla domenica, giorno di festa per eccellenza, il carattere festivo che Dio ha assegnato al sabato. La Messa del sabato sera inizia con la celebrazione dei vesperi primi della domenica: vesperi che anche noi celebreremo tra poco. La Messa del sabato sera ci introduce solennemente nel giorno santo del Signore, la domenica, memoria del compimento della Pasqua del Signore con la sua Risurrezione, dalla quale scaturisce ogni luce per il cammino degli uomini e dei popoli. Come dice Gesù nel vangelo di oggi: «Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo. Questo sarà il nostro cammino in quaresima: cercare la luce che è Gesù e lasciarci illuminare da Lui. 1
(prima del segno di Croce) Non è bello camminare nel buio. Non si vive bene al buio. Oggi alla Messa Gesù verrà a dirci che Lui è luce. Non sempre noi amiamo alzare gli occhi alla luce che è Gesù. Noi siamo fortunati. C è chi davanti a noi ci fa la strada. Se guardiamo alla Luce, noi stessi diventiamo luce per gli altri. Se guardiamo alla Luce, noi diventiamo capaci di vedere la Luce che c è negli altri. Chiediamo perdono per non aver guardato la Luce; per non aver visto la Luce che è in noi e negli altri. 2
18 marzo 2012 quarta di quaresima anno B: del cieco nato ore 18.00 - ore 11.30 Passando, il Signore Gesù vide Sia lodato Gesù Cristo! Io non conosco la sofferenza di coloro che non hanno mai visto la luce del sole e i colori delle cose e delle persone. Nemmeno conosco la sofferenza di coloro che hanno visto questa luce e questi colori, e adesso non li vedono più. Oggi però capisco un po di più la sofferenza di chi mi dice che deve affrontare un qualche intervento agli occhi e ha paura di non vederci più. Io vedo la luce e i colori, e so che questa è forse l esperienza più bella che il Signore ha consegnato all uomo dopo quella della vita. Vedere è vivere. Il protagonista del Vangelo, che abbiamo ascoltato poco fa, è un giovane cieco da quando è nato. Incontra Gesù e Gesù dona anche a lui la gioia di vedere, di vedere per la prima volta il volto dei suoi genitori. Questo ragazzo è stato fortunato perché un giorno della sua vita ha incontrato Gesù, meglio: Gesù ha incontrato lui. Lo dice bene il vangelo: Passando, il Signore Gesù vide (un uomo cieco dalla nascita). Gesù vide e il suo sguardo è diventato subito complice della situazione del quel poveretto: non ha risposto alla provocazione dei suoi discepoli, ma si è chiesto se poteva fare qualcosa per quel poveretto. Gesù vide: davanti al male degli altri noi non ci accorgiamo nemmeno; più spesso facciamo finta di non aver visto; peggio ancora, continuiamo a pensare che, se gli è capitato a lui, vuol dire che un po di colpa ce l ha! Gesù vide; e si dà da fare: ci chiede di non fare polemiche, di astenerci da ogni giudizio, ma di farci solidali. Nel mondo c è tanto dolore, c è tanta sofferenza, e buona parte di questa sofferenza è stata provocata da chi soffre perché si è procurato il suo male. Ma davanti al male, al dolore, alla sofferenza, i discepoli del Crocifisso Risorto sono chiamati non a giudicare, ma a farci solidali. E il prenderci cura di chi soffre è il modo di comportarci come Gesù: con il cieco nato, con la vedova di Naim, con la figlia di Giairo, come il buon Samaritano Tutto il dolore che c è nel mondo, ogni dolore che c è nel mondo è una parte del dolore che Gesù aveva sulla Croce. Tutto il dolore che c è nel mondo, ogni dolore è già 3
stato pagato da Gesù sulla Croce. Tutto il dolore che c è nel mondo, ogni dolore che c è nel mondo stava con tutto l amore di Cristo sulla Croce. Tutto il dolore che c è nel mondo, ogni dolore è già stato assunto dall amore di Cristo crocifisso e perciò può diventare luogo e tempo di redenzione, di amore, di perdono: perché siano manifestate le opere di Dio. Ma questo giovane non riceve da Gesù solo di poter vedere con gli occhi, ma anche di poter vedere con la fede: la fede è vedere la nostra vita come la vede Gesù, la fede è vedere Gesù nella nostra vita e nella vita degli altri. Tu l hai visto, gli dice Gesù. L incontro con Gesù avviene sempre dentro la vita di tutti i giorni. La fede è per la vita: se credere non mi aiuta a vivere meglio e a vivere contento, la mia non è vera fede. Gesù chiede al giovane cieco una cosa semplice, che quel giovane forse aveva fatto migliaia di volte nella sua vita: lavarsi gli occhi nella speranza di poter vedere. Adesso non discute con Gesù: accetta di fare quello che Gesù gli chiede : Làvati gli occhi con l acqua della piscina. Quel ragazzo va, si lava e torna che ci vede. Chi crede in Gesù e si affida a Lui, fa volentieri quello che Gesù gli chiede, e gli riesce di far bene e volentieri tutte le cose di tutti i giorni : se io credo in Gesù, mi è più facile e più bello voler bene a tutti; se io credo in Gesù, mi è più facile e più bello perdonare; se io credo in Gesù, mi è più facile e più bello pregare; se io credo in Gesù, mi è più facile e più bello servire coloro che sono più poveri di me; se io credo in Gesù, mi è più facile dividere tutti i giorni il pane che c è sulla mia tavola con chi non ne ha; se tu credi in Gesù, ti è più facile e più bello prenderti cura della tua famiglia e assicurare a tua moglie, a tuo marito, al tuo papà, alla tua mamma la tua presenza in casa, anzi fino a farla desiderare quando non ci sei; se io credo in Gesù, tutta la mia vita diventa più bella, e diventa più bella anche la vita di quelli che vivono con me. La fede con gli occhi aperti: questa è la Grazia che chiediamo per noi durante questa Messa a Gesù; questa è la Grazia che chiediamo anche per i nostri ragazzi e i nostri giovani, ai quali forse non siamo stati capaci di consegnare questa Grazia, la fede 4
in Gesù. La fede sta bene in una vita bella. Non si può credere quando non si ama la nostra vita e la vita degli altri. Il giovane cieco vede che Gesù merita la sua fede: con la fede ci vede meglio. Abbiamo bisogno tutti di fissare più a lungo gli occhi nella luce di Dio: e la luce di Dio è Gesù. Mancano tre settimane a Pasqua : tre settimane ancora nel deserto per guardare la luce che è Gesù. Si cammina bene quando c è la luce: io sogno di camminare con un popolo nella luce. Domani è la festa di san Giuseppe: sposo e padre obbediente per la sua fede. Non tutto è stato facile nella sua vita: ma ha creduto alle parole e alle promesse di Dio. Auguri ai nostri papà e preghiamo per loro: perché siano capaci di credere sempre che le promesse di Dio non vengono mai meno. E ogni figlio che vi è stato dato è una promessa di Dio. 5