Relazione di piano. Piano di Bacino Stralcio "Bilancio idrico del bacino del lago di Massaciuccoli"



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Autorità di Bacino del Fiume Serchio (Bacino pilota ex legge 183/1989, art. 30) Progetto di Piano di Bacino Stralcio "Bilancio idrico del bacino del lago di Massaciuccoli" Relazione di piano ALLEGATO 6 Siti di importanza regionale (SIR) Fonte: Comune di Vecchiano (PI) Studio NEMO Febbraio 2007

INDICE 1. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO ED ASPETTI METODOLOGICI... 3 1.1 RIFERIMENTI NORMATIVI... 3 1.1.1 Quadro di riferimento della Rete Natura 2000 e recepimento regionale... 3 1.1.2 Quadro di riferimento per la procedura di valutazione di incidenza di un piano... 5 1.2 ASPETTI METODOLOGICI... 8 1.2.1 La procedura di analisi adottata... 8 2. DESCRIZIONE DEI SITI DI IMPORTANZA REGIONALE... 12 2.1 DESCRIZIONE GENERALE DEI SITI... 12 2.1.1 Lago e padule di Massaciuccoli ( IT5120017)... 12 2.1.2 Dune litoranee di Torre del Lago ( IT5160001)... 13 2.1.3 Selva Pisana ( IT5160002)... 13 2.2 DESCRIZIONE SPECIFICA DEI SITI... 15 2.2.1 Habitat di interesse... 15 2.2.2 Fauna di interesse... 16 3. LE MISURE DI CONSERVAZIONE DEI SITI... 24 3.1 Lago e Padule di Massaciuccoli (IT5120017)... 24 3.2 Dune litoranee di Torre del Lago (IT5170001)... 27 3.3 Selva Pisana (IT5160002)... 30 4. BIBLIOGRAFIA... 34

1. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO ED ASPETTI METODOLOGICI 1.1 RIFERIMENTI NORMATIVI 1.1.1 Quadro di riferimento della Rete Natura 2000 e recepimento regionale Nel 1992 con la Direttiva 92/43/CEE 1, definita Direttiva Habitat, l Unione Europea ha ribadito l importanza del mantenimento della biodiversità nel territorio comunitario in quanto...nel territorio europeo degli Stati membri gli habitat naturali non cessano di degradarsi e un numero crescente di specie selvatiche è gravemente minacciato... ; per tale motivo è necessario adottare misure a livello comunitario per la loro conservazione (CEE, 1992). Per il raggiungimento di tale obiettivo l Unione Europea, mediante la Direttiva Habitat, ha previsto la costituzione di una Rete Ecologica Europea di siti (zone speciali di conservazione) denominata Rete Natura 2000. Tale rete, costituita quindi da quelle aree ove sono localizzati habitat e specie rare (elencati negli allegati della Direttiva) dovrà garantire il mantenimento, ovvero all occorrenza il ripristino, in uno stato soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nelle loro aree di ripartizione naturale. I siti della rete Natura 2000 costituiscono delle aree di grande interesse ambientale ove sono presenti habitat e specie, di flora e di fauna, di interesse comunitario o prioritari, la cui conservazione, da realizzarsi attraverso la designazione di aree speciali di conservazione, è ritenuta prioritaria dall Unione Europea. A livello nazionale il regolamento di attuazione delle Direttiva 92/43/CEE è stato recepito con DPR 8 settembre 1997, n. 357. Nel 1996 la Regione Toscana, utilizzando le competenze delle Università della Toscana (Progetto Bioitaly), ha individuato, cartografato e schedato i Siti di Importanza Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale 2. Oltre a tali SIC e ZPS nell ambito dello stesso progetto sono stati individuati Siti di Interesse Regionale (SIR) e Siti di Interesse Nazionale (SIN). L individuazione di queste ulteriori aree (SIR e SIN) ha rappresentato un approfondimento regionale del quadro conoscitivo. 1 Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. 2 In base alla Direttiva 79/409/CEE del 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Con la Direttiva 97/62/CEE è stata quindi modificata la Direttiva 92/43/CEE in seguito all adeguamento tecnico e scientifico. Tale nuova direttiva è stata recepita con Decreto Ministeriale 20 gennaio 1999. Successivamente è stato approvato il DPR 12 marzo 2003, n.120 di modificazione ed integrazione al DPR 357/97. Con L.R. n.56 del 6 aprile 2000 3 la Regione Toscana ha approvato una legge per la tutela della biodiversità riconoscendo il ruolo strategico dei siti di importanza comunitaria, nazionale e regionale. Nell ambito di tale legge sono state individuate nuove tipologie di habitat e nuove specie, considerate di elevato interesse regionale, non ricomprese negli allegati delle direttive comunitarie. In tale contesto le diverse tipologie di siti (psic, ZPS, SIR, SIN) sono state complessivamente classificate quali Siti di Importanza Regionale (SIR). Con il termine Siti di Importanza Regionale si indicano pertanto i siti classificati come di Importanza Comunitaria (psic), le Zone di Protezione Speciale (ZPS) ed il sistema di Siti di Interesse Regionale e di Interesse Nazionale. Di seguito i siti in oggetto sarsaranno indicati come Siti di Importanza Regionale (SIR). Tale legge estende a tutti i Siti di Importanza Regionale le norme di cui al DPR 357/97 e succ. modif. La L.R. 56/2000 si inserisce in quadro di riferimenti normativi regionali assai ricco e distribuiti nel tempo: - Decisione G.R. n.16 del 9.12.1997, riguardante determinazioni relative alle modalità e procedure di recepimento della Direttiva comunitaria Habitat in Toscana. - Del.C.R. 10 novembre 1998, n.342 di approvazione dei siti individuati con il Progetto Bioitaly. - Del.G.R. 23 novembre 1998, n.1437 di designazione come ZPS di siti classificabili di importanza comunitaria compresi nelle aree protette. - art.81 del Piano di Indirizzo Territoriale approvato con Del.C.R. 25 gennaio 2000, n.12. - Del.C.R. 10 aprile 2001, n.98 di modifica della L.R. 56/2000. - Del.C.R. 29 gennaio 2002, n.18 di individuazione di nuovi siti di importanza regionale e modifica dell allegato D. - Del.G.R. 21 ottobre 2002, n. 1148 relativa alle indicazioni tecniche per l individuazione e la pianificazione delle aree di collegamento ecologico. - Del.G.R. 2 dicembre 2002, n.1328 di individuazione come zona di protezione speciale (Dir. 79/409/CEE) del sito di importanza regionale SIR 118 Monte Labbro e Alta Valle dell Albegna. 3 L. R. 6 aprile 2000 n.56 Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche (...).

- Del.C.R. 21 gennaio 2004 n.6, con la quale si approvano le modifiche dei perimetri dei SIR e si istituiscono 26 nuove ZPS. - Del.G.R. 5 luglio 2004, n.644 approvazione norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei SIR. - Capo XIX della L.R. 3 gennaio 2005, n.1 Norme per il governo del territorio di modifica degli articolo 1 e 15 della L.R. 56/2000. Il quadro complessivo dei SIC e delle ZPS presenti in Toscana, e nelle altre regioni italiane, è riassunto nel Decreto Ministeriale 3 aprile 2000 Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE ove tali aree sono elencati negli allegati A e B. L elenco completo e aggiornato dei siti presenti in Toscana è contenuto nell Allegato 2 della Del.C.R. 6/2004. In tale atto sono indicati anche i perimetri definitivi dei siti. 1.1.2 Quadro di riferimento per la procedura di valutazione di incidenza di un piano Nell'ambito dei procedimenti di tutela preventiva dei siti della Rete Natura 2000 le procedure di valutazione d'incidenza costituiscono uno degli elementi più importanti. In tale procedura lo studio di incidenza, di un piano o progetto, è finalizzato a verificare se vi siano incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso. La valutazione d'incidenza si applica sia agli interventi/piani che ricadono all'interno delle aree Natura 2000 sia a quelli che, pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito. Dal punto di vista normativo la procedura di valutazione di incidenza è stata introdotta dall articolo 6 della Direttiva Habitat, dal D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, di attuazione nazionale, ma soprattutto dall'art.6 del D.P.R. 30 maggio 2003, n. 120, che ha sostituito l'art.5 del DPR precedente. Tali riferimenti sono implementati dalla L.R. 56/2000 che estende dette procedure all'intera rete di Siti di Importanza Regionale (SIR).

La Direttiva 92/43/CEE afferma, all'art.6, come Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo.. Il DPR 120/2003 dopo aver ricordato come nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei Siti di Importanza Comunitaria (art. 6, comma 1) dichara che I proponenti di interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi nell'allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto sito di importanza comunitaria, sul sito di importanza comunitaria o sulla zona speciale di conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Relativamente alla significatività dell incidenza la Guida all interpretazione dell articolo 6 della direttiva Habitat (Commissione Europea, DG Ambiente, 2000) fornisce il seguente contributo: Il concetto di ciò che è significativo deve essere interpretato in modo obiettivo. Al tempo stesso, bisogna determinare la significatività in relazione alle particolarità ed alle condizioni ambientali del sito protetto cui si riferisce il piano o progetto, tenendo particolarmente conto degli obiettivi di conservazione del sito. Come si evince da molti passaggi della Guida all interpretazione dell articolo 6, sopra ricordata, tale valutazione o studio di incidenza deve essere svolto prima della realizzazione dell intervento; valga per tutti il seguente passaggio: è anche importante il fattore tempo. La valutazione è una tappa che precede altre tappe alle quali fornisce una base: in particolare, l autorizzazione o il rifiuto di un piano o progetto. Secondo l interpretazione ufficiale dell art.6 della Direttiva 92/43/CEE, contenuta nella (...) Guida all interpretazione dell articolo 6 della direttiva Habitat : La probabilità di incidenze significative può derivare non soltanto da piani o progetti situati all interno di un sito protetto, ma anche da piani o progetti situati al di fuori di un sito protetto. Ad esempio, una zona umida può essere danneggiata da un progetto di drenaggio situato ad una certa distanza dai confini della zona umida La procedura dell articolo 6, paragrafi 3 e 4, è attivata non dalla certezza ma dalla probabilità di incidenze significative derivanti non solo da piani o progetti situati all interno di un sito protetto, ma anche da quelli al di fuori di esso. La L.R. 56/2000, come modificata dal Capo XIX della L.R.1/2005, ha ribadito l obbligo della procedura di incidenza a livello di piani e programmi: Gli atti della

pianificazione territoriale, urbanistica e di settore, non direttamente connessi o necessari alla gestione dei siti, per i quali sia prevista la valutazione integrata ai sensi della L.R. 1/2005, qualora siano suscettibili di produrre effetti sui siti di importanza regionale di cui all allegato D, o su geotipi di importanza regionale di cui all articolo 11, devono contenere, ai fini dell effettuazione della valutazione d incidenza di cui all articolo 5 del d.p.r. 8 settembre 1997, n. 357, apposita relazione di incidenza (comma 2, art. 15, L.R. 56/2000 come modificato dall art.195 della L.R. 1/2005). L art.196 della L.R. 1/2005 inserisce un nuovo comma 2 bis all articolo 15 della L.R. 56/2000 La relazione di cui al comma 2 integra la relazione di sintesi relativa alla valutazione integrata di cui all articolo 16, comma 3, della L.R. 1/2005, ai fini dell individuazione dei principali effetti che il piano può determinare sul sito o sul geotipo interessati, tenuto conto degli obiettivi di conservazione degli stessi. Inoltre Gli atti di pianificazione di settore, ivi compresi i piani sovracomunali agricoli, forestali e faunistico venatori, non ricompresi nel comma 2, non direttamente connessi e necessari alla gestione del sito e aventi effetti su Siti di Importanza Regionale di cui all allegato D o su Geotopi di Importanza Regionale di cui all art. 11, contengono una relazione d incidenza tesa a individuare i principali effetti che il piano può avere sul sito interessato, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo, che viene valutata nell ambito della procedura di approvazione degli atti stessi (comma 3, art. 15, L.R. 56/2000). La stessa legge regionale prevede l approvazione degli atti di pianificazione da parte dell Autorità competente solo dopo che la relazione di incidenza accerti che la loro attuazione non pregiudichi l integrità del sito interessato (comma 4, art. 15, L.R. 56/2000). Relativamente alle eventuali conclusioni negative dello studio di incidenza la legislazione regionale, recependo le indicazioni nazionali e comunitarie, prevede le seguenti possibilità: Qualora, nonostante le conclusioni negative che seguano l effettuazione della valutazione di cui ai commi 2 e 3, si debba procedere, in assenza di soluzioni alternative, all attuazione di un atto di pianificazione per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, anche di natura sociale od economica, l amministrazione competente garantisce l adozione di tutte le misure compensative atte a mitigare al massimo l impatto dell intervento di cui si tratti sul sito interessato, garantendo comunque la funzionalità ecologica complessiva della Rete Natura 2000, e ne dà comunicazione alla Giunta regionale (comma 5, art. 15, L.R. 56/2000).

Qualora il Sito d Importanza Regionale ospiti un tipo di habitat naturale o una specie prioritari ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, l applicazione del comma 5 è consentita esclusivamente per motivi di tutela della salute o della sicurezza pubblica, ovvero riconducibili alla stessa tutela dell ambiente ovvero, previo parere della Commissione europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (comma 6, art. 15, L.R. 56/2000). 1.2 ASPETTI METODOLOGICI 1.2.1 La procedura di analisi adottata I più recenti riferimenti metodologici per la realizzazione degli studi di incidenza sono ben delineati nel documento Valutazione dei piani e dei progetti che possono avere incidenze significative sui siti Natura 2000 - Guida metodologica alle indicazioni dell art. 6 comma 3 e 4 della direttiva Habitat (Commissione Europea, DG Ambiente, 2002). In tale contesto viene descritto il procedimento metodologico proposto per i procedimenti di valutazione d incidenza. Di seguito viene illustrato tale modello di organizzazione di uno studio di incidenza come recentemente descritto da Maggiore (2004). Screening: processo che identifica le possibili incidenze su un sito Natura 2000 di un piano o un progetto, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e che porta alla decisione di procedere alla valutazione d incidenza qualora tali incidenze risultino significative in relazione agli obiettivi di conservazione del sito. Valutazione vera e propria: analisi dell incidenza sull integrita del sito Natura 2000 del piano o del progetto, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, nel rispetto della struttura e della funzionalita del sito e dei suoi obiettivi di conservazione e l individuazione di eventuali misure di mitigazione. Definizione di soluzioni alternative: processo che esamina modi alternativi di raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano evitando incidenze negative sull integrita del sito natura 2000. Definizione di misure di compensazione: qualora non esistano soluzioni alternative e nei casi in cui, per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, e necessario che il progetto o il piano vengano comunque realizzati, devono essere individuate azioni in grado di bilanciare in modo proporzionato le incidenze negative previste.

Il passaggio da una fase alla successiva non è obbligatorio, bensì consequenziale alle informazioni e ai risultati ottenuti. Ogni conclusione raggiunta durante la procedura progressiva di valutazione deve essere motivata e documentata. Sulla base dei riferimenti normativi comunitari e nazionali nell'ambito del presente studio si applicano le seguenti definizioni: Incidenza significativa - si intende la probabilità che un piano o un progetto ha di produrre effetti sull'integrità di un sito Natura 2000, su una specie di flora o fauna o su un habitat; la determinazione della significatività dipende dalle particolarità e dalle condizioni ambientali del sito. Incidenza negativa - si intende la possibilità di un piano o progetto di incidere significativamente su un sito Natura 2000, arrecando effetti negativi sull'integrità del sito, su una specie di flora o fauna o su un habitat, nel rispetto degli obiettivi della rete Natura 2000. Incidenza positiva - si intende la possibilità di un piano o progetto di incidere significativamente su un sito Natura 2000, arrecando effetti positivi sull'integrità del sito, su una specie di flora o fauna o su un habitat nel rispetto degli obiettivi della rete Natura 2000. Integrità di un sito - definisce una qualità o una condizione di interezza o completezza nel senso di "coerenza della struttura e della funzione ecologica di un sito in tutta la sua superficie o di habitat, complessi di habitat e/o popolazioni di specie per i quali il sito è stato o sarà classificato". L analisi della compatibilità del piano in esame e della potenziale incidenza, con le specie, gli habitat, e l'integrità complessiva dei siti interessati è stata effettuata tramite una iniziale raccolta della documentazione disponibile per i SIR. In particolare sono state consultate le schede descrittive dei siti, contenute nell archivio Natura 2000, le informazioni interne alle Misure di conservazione, di cui alla Del.G.R.644/04, ed è stata inoltre consultata la letteratura esistente, riguardante l area in esame e le zone limitrofe. L aggiornamento dei dati contenuti nell archivio Natura 2000 è stato effettuato anche attraverso la consultazione delle segnalazioni contenute nel Repertorio Naturalistico Toscano (progetto RENATO; Sposimo e Castelli, 2005; Università di Firenze e Museo di Storia Naturale, 2003) e mediante integrazioni personali. La relazione in oggetto contiene gli elementi necessari ad individuare e valutare le possibili incidenza sugli habitat e sulle specie - di cui alle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE (e loro succ. modifiche) e di cui alla L.R. 56/2000 - per la cui tutela i siti sono stati individuati, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Inoltre sono indicate le eventuali misure previste per rendere compatibili le soluzioni che il piano assume, comprese le mitigazioni e/o le compensazioni. La relazione è organizzata come segue: Introduzione, motivazione dell'opera e della procedura di incidenza (Cap.1). Descrizione dei riferimenti normativi e metodologici (Cap. 2).

Descrizione del piano di classificazione acustica (Cap. 3). Descrizione generale (descrizione degli aspetti ambientali dei siti) e specifica dei SIR (descrizione degli elementi per i quali sono stati istituiti i siti) in oggetto (Cap. 4). Descrizione delle misure di conservazione del sito, di cui alla Del.G.R.644/04, al fine di evidenziare emergenze e problematiche gestionali (Cap. 5). Analisi dell incidenza diretta ed indiretta che il piano produce, sui diversi SIR e valutazione dell incidenza complessiva (Cap. 6). Valutazione degli effetti cumulativi con altri piani o progetti presenti o previsti nel territorio comunale (Cap. 7). Individuazioni eventuali misure di mitigazione e compensazione (Cap. 8). Elencazioni esperti del gruppo di lavoro (Cap. 9). Dall'analisi della letteratura scientifica (vedi anche paragrafo successivo) si evince come effetti del rumore sulle componenti ambientali sono stati riscontrati e misurati soltanto sulle componenti faunistiche, non essendo peraltro atteso alcun effetto su quelle ambientali o floristiche. Nel presente studio sono state pertanto analizzate e valutate le incidenze sulle diverse specie di fauna presenti o potenzialmente presenti nell area di studio. Nello specifico, le potenziali interferenze del piano sono state analizzate con riferimento ad alcuni criteri, quali: 1. perdita - danneggiamento frammentazione integrità delle popolazioni; 2. perdita - danneggiamento frammentazione integrità degli habitat; 3. alterazione dell integrità del sito. Per determinare la significatività dell incidenza, ai criteri sopra indicati sono stati applicati alcuni indicatori, come da successiva tabella. Tabella 1: Criteri di valutazione della significatività dell'incidenza e relativi indicatori Criterio Perdita di aree di habitat Perdita di esemplari Indicatore percentuale di perdita (stima) percentuale di perdita (stima)

Danneggiamento (calpestìo, disturbo, ecc.) Frammentazione Integrità delle popolazioni Integrità del sito livello: lieve, medio, medio alto, alto variazione relativa variazione relativa variazione relativa Le interferenze sono state verificate considerando la qualità e la capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona e la capacità di carico dell ambiente naturale. In tale contesto sono state individuate le azioni ed i fattori di impatto reali e potenziali, gli interventi di trasformazione previsti e le relative ricadute in riferimento agli habitat e alle specie per i quali i siti sono stati designati e alla integrità del sito stesso. Tale analisi ha portato ad individuare le incidenze principali e per queste è stata fornita una caratterizzazione relativamente a segno, intensità, dimensione temporale e possibilità di mitigazione e compensazione. Le potenziali incidenze del piano sono state valutate anche rispetto alle emergenze e agli elementi di criticità individuati nelle Misure di Conservazione di cui alla Del.G.R. 644/04. Le eventuali incidenze rilevate hanno portato a rivedere alcune previsioni di piano al fine di mitigare/rimuovere tali elementi di criticità. A fronte degli impatti quantificati sono inoltre fornite alcune indicazioni generali sulle misure mitigative potenzialmente applicabili.

2. DESCRIZIONE DEI SITI DI IMPORTANZA REGIONALE 2.1 DESCRIZIONE GENERALE DEI SITI Tre sono i siti di importanza regionale che ricadono per una loro parte all interno del territorio comunale di Vecchiano: Lago e palude di Massaciuccoli, Dune litoranee di Torre del Lago e Selva Pisana. Tutti e tre i SIR sono a loro volta ricompresi all interno del Parco Naturale Regionale di Migliarino S.Rossore Massaciuccoli, istituito nel 1979 con la finalità di tutelare gli elevati valori naturali espressi dall area costiera compresa tra le città di Viareggio, Pisa e Livorno. Tale area, pur profondamente segnata dalle secolari attività antropiche, è caratterizzata dalla presenza di ambienti rari quali zone umide, boschi planiziali e formazioni dunali per larghi tratti ancora ben conservati. La Tavola I mostra la sovrapposizione tra i SIR sopra menzionati, i confini del Parco Regionale e delle Riserve Naturali, individuate dalla zonizzazione interna del Parco stesso, ed i limiti del territorio del comune di Vecchiano. 2.1.1 Lago e padule di Massaciuccoli ( IT5120017) Quest area conserva una delle zone umide più importanti d Italia, per dimensioni, varietà ed importanza degli habitat e delle specie. Essa è costituita dal più grande bacino lacustre della Toscana e dalla circostante area palustre, particolarmente ben conservata. La superficie complessiva del sito è di oltre 1900 ha, di cui circa 700 occupati dallo specchio lacustre, altrettanti da aree palustri ed i rimanenti da bacini profondi, originati soprattutto nel secondo dopoguerra dall estrazione di sabbie silicee a scapito di porzioni di palude. Il lago è costituito da uno specchio d acqua dolce profondo in media meno di due metri caratterizzato da vegetazione a rizofite e pleustofite, oggi fortissimamente ridotte a causa dell elevato livello di eutrofizzazione delle acque. La palude è estesamente ricoperta da formazioni ad elofite dominate da Cladium mariscus e Phragmites australis, con presenza anche di torbiere e boschetti igrofili. La particolare posizione, sulla costa ma a ridosso di elevati rilievi montuosi, e la complessità strutturale del sito, consentono l instaurarsi di particolari condizioni microclimatiche che favoriscono la presenza di entità floristiche termofile, di tipo relittuale, in stretta vicinanza con altre di origine atlantica. L area costituisce un importante sito di nidificazione per numerose specie di uccelli, in particolare quelle legate a formazioni ad elofite, mentre la sua rilevanza quale sito di sosta migratoria o svernamento, pur ancora rilevante, è notevolmente diminuita rispetto al passato per il deteriorarsi della qualità delle acque ed il conseguente impoverimento delle biocenosi acquatiche. Parimenti i popolamenti ittici sono oggi molto meno diversificati per i già citati problemi di qualità delle acque e per la competizione con specie aliene.

Lo specchio lacustre ed ampi settori dell area palustre sono racchiusi in Riserve Naturali istituite dall Ente Parco, mentre nelle restanti parti, classificate come aree contigue, insiste un intensa attività venatoria che limita ulteriormente le possibilità di sosta per l avifauna acquatica. 2.1.2 Dune litoranee di Torre del Lago ( IT5160001) Il tratto di costa compreso all interno di questo sito, esteso per 127 ha, costituisce uno dei pochi lembi del litorale toscano che presenta ancora buone caratteristiche di naturalità. Esso si configura come una costa bassa con cordoni dunali e modeste depressione retrodunali, caratterizzata dalle tipiche formazioni di psammofite o di ambienti umidi. Il tratto di litorale in questione è per lo più in regressione e solo in minor parte in avanzamento. Le parti più interne sono interessate dalla presenza di formazioni di Juniperus sp. pl. e da pinete. Il sito è caratterizzato dalla presenza di endemismi botanici. La forte pressione turistica che si realizza nei mesi estivi rappresenta una minaccia per il sito, in particolare a causa del calpestio delle aree dunali e retrodunali; un ulteriore elemento di criticità è datto dalla rilevante presenza di specie vegetali esotiche. 2.1.3 Selva Pisana ( IT5160002) Tale sito si estende per oltre 9.000 ha nelle tenute di Migliarino e S.Rossore e nell area di Tombolo. È ricoperto principalmente da formazioni boschive e da aree umide, testimonianza degli estesi complessi forestali e palustri che occupavano le pianure costiere della Toscana settentrionale fino a pochi secoli fa. L attuale copertura boschiva è data dalla compresenza di formazioni naturali e di origine antropica, che si sviluppano su terreni con differente grado di umidità, assicurando un elevato livello complessivo di diversità ambientale e biologica, anche in virtù della maturità della vegetazione arborea. La copertura è costituita prevalentemente da boschi caratterizzati dall associazione di leccio (Quercus ilex) con pino domestico (Pinus pinea) e pino marittimo (P. pinaster) sui terreni più asciutti, e da formazioni dominate da farnia (Quercus robur), ontano nero (Alnus glutinosa) ed altre caducifoglie mesofile su quelli più umidi. La rarità di questi ambienti nel panorama nazionale ed europeo, conferisce una particolare rilevanza a questo tipo di formazioni boschive. Le aree umide, costituite da depressioni allagate, si sviluppano in maniera discontinua all interno del sito nella sua interezza ma caratterizzano decisamente il territorio nella sua parte prossima alla foce dell Arno. Qui, una serie di stagni ed allagamenti temporanei occupa antiche depressioni interdunali, le cosiddette Lame, in cui il differente grado di salinità delle acque costituisce un ulteriore elemento di diversificazione.

Sulle aree costiere si sviluppano formazioni dunali relativamente ben conservate. Nelle aree retrodunali depresse, soprattutto in quelle prossime alle foce del Serchio, si formano stagni la cui estensione e durata sono variabili. Essi infatti possono essere più o meno in contatto diretto con il fiume e con il mare che li creano e ne rimodellano la forma, in contrapposizione ai venti marini che tendono a colmarli di sabbia. Il popolamento animale è particolarmente ricco: tra gli invertebrati sono presenti alcuni endemismi ed altre entità di interesse biogeografico. Tra i vertebrati gli uccelli rappresentano la classe di maggior interesse: le aree boscate, grazie alla loro varietà ed all abbondante presenza di alberi maturi, ospitano un popolamento complesso; in quest area molte specie forestali raggiungono densità particolarmente elevate; le zone umide sono tra le principali aree a livello regionale e nazionale per lo svernamento e la migrazione degli uccelli acquatici. Il sito, soprattutto nella porzione compresa all interno della tenuta di S.Rossore, è minacciato dalla forte erosione costiera che provoca una rapida perdita di habitat, in particolare di zone umide, dall aerosol marino, che soprattutto in passato ha provocato la morte degli alberi più prossimi alla linea di costa. Un ulteriore fattore di squilibrio è dato dalla notevole presenza di ungulati, in particolare Daini Dama dama, il cui sovrappascolo incide sul rinnovamento della vegetazione. L integrità della copertura vegetale è inoltre minacciata, soprattutto lungo alcune aree litoranee, dalla forte diffusione di essenze alloctone. Nelle aree liberamente accessibili si verifica una forte pressione turistica nei mesi estivi e nei giorni festivi durante tutto l anno. Nel sito insistono attività antropiche non in sintonia con le finalità di tutela, come un ippodromo ed un poligono militare, mentre importanti assi viari, autostradali e ferroviari lo attraversano.

2.2 DESCRIZIONE SPECIFICA DEI SITI 2.2.1 Habitat di interesse Tabella 2: Habitat di interesse regionale o comunitario presenti nei siti e relativa copertura percentuale Nome habitat di interesse regionale o comunitario (* prioritario) (Nota: il nome dell'habitat fa riferimento alla relativa dizione contenuta nella Direttiva 92/43/CEE, DM 20 gennaio 1999 ) Codice Corine Biotopes Codice Natura 2000 Copertura % nel SIR 1 Copertura % nel SIR 2 Copertura % nel SIR 3 Lagune costiere * 21 1150 3 Vegetazione annua delle linee di deposito marine 17,2 1210 0,1 0,1 Praterie e fruticeti alofili mediterranei a termo - atlantici (Sarcocornetea fruticosi) 15,6 1420 2 Dune mobili embrionali 16,211 2110 3 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria ( dune bianche ) Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae 16,212 2120 16,223 2210 5 0,3 1 Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua 16,229 2240 1 Dune costiere con Juniperus spp. 16,27 2250 3 1 Dune con formazioni arboree a dominanza di 16,29 x Pinus pinea e/o P.pinaster (1). 42,8 2270 3 32 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio - Holoschoenion 37,4 6420 20 Torbiere di transizione e torbiere alte instabili 54,5 7140 Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion 54,6 7150 5 Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie 53,3 7210 del Caricion davallianae 10 3 1 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis, Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion 44,4 91F0 20 minoris) Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 45,3 9340 14 Nome habitat di interesse regionale o comunitario = Nome indicato nell'allegato A1 della L.R. 56/2000. SIR 1: Lago e padule di Massaciuccoli; SIR 2: Dune litoranee di Torre del Lago; SIR 3: Selva Pisana = Altri habitat non inseriti nella scheda Natura 2000.

n.c. = non conosciuta. 2.2.2 Fauna di interesse Tabella 3: Specie di fauna di interesse comunitario o regionale (Fonte: Schede Natura 2000 con integrazioni per le specie di interesse regionale) Nome specifico Nome italiano SIR 1 SIR 2 SIR Specie di Interesse 3 Comunitario Regionale Molluschi (Gasteropodi) Physa (Physa) fontinalis (Linnaeus, -- 1758) Planorbarius corneus (Linnaeus, -- 1758) Vertigo moulinsiana -- Viviparus contectus (Millet, 1813) -- Molluschi (Bivalvi) Unio mancus Lamarck, 1819 -- Insetti Carabus granulatus interstitialis -- (Duftschmidt) Cerambyx cerdo -- Dytiscus circumcinctus Ahrens -- Ergates faber (L.) -- Hoplia dubia (Rossi) -- Hydroporus gridellii Focarile -- Hydroporus incognitus Sharp -- Hygrobia tarda (Herbst) -- Hygrotus decoratus (Gyllenhal) -- Hyphydrus anatolicus Guignot -- Keroplatus tipuloides Bosc -- Laelia coenosa (Hübner) -- Lindenia tetraphylla -- Lucanus cervus (L.) -- Lycaena dispar -- Rhantus suturellus (Harris) -- Rhizotrogus grassii Mainardi -- Trithemis annulata (Palisot de -- Beauvois) Anfibi Triturus carnifex Tritone crestato Bufo viridis Rospo smeraldino Rettili Elaphe quatuorlineata Cervone Emys orbicularis Testuggine d acqua Natrix tessellata Natrice tessellata Testudo hermanni Testuggine comune Uccelli

Nome specifico Nome italiano SIR SIR SIR Specie di Interesse 1 2 3 Comunitario Regionale Gavia stellata Strolaga minore Gavia arctica Strolaga mezzana Podiceps nigricollis Svasso piccolo Podiceps auritus Svasso cornuto Botaurus stellaris Tarabuso Ixobrychus minutus Tarabusino Nycticorax nycticorax Nitticora Ardeola ralloides Sgarza ciuffetto Egretta garzetta Garzetta Casmerodius albus Airone bianco maggiore Ardea purpurea Airone rosso Ciconia nigra Cicogna nera Ciconia ciconia Cicogna bianca Plegadis falcinellus Mignattaio Platalea leucorodia Spatola Phoenicopterus roseus Fenicottero Anser anser Oca selvatica Tadorna tadorna Volpoca Anas querquedula Marzaiola Melanitta fusca Orco marino Aythya nyroca Moretta tabaccata Mergus albellus Pesciaiola Pernis apivorus Falco pecchiaiolo Milvus milvus Nibbio reale Haliaeetus albicilla Aquila di mare Circaetus gallicus Biancone Circus aeruginosus Falco di palude Circus cyaneus Albanella reale Aquila clanga Aquila anatraia maggiore Pandion haliaetus Falco pescatore Falco tinnunculus Gheppio Falco biarmicus Lanario Falco peregrinus Falco pellegrino Porzana porzana Voltolino Porzana parva Schiribilla Grus grus Gru Himantopus himantopus Cavaliere d'italia Recurvirostra avosetta Avocetta Burhinus oedicnemus Occhione Glareola pratincola Pernice di mare Charadrius alexandrinus Fratino Pluvialis apricaria Piviere dorato Philomachus pugnax Combattente Lymnocryptes minimus Frullino Limosa lapponica Pittima minore Numenius arquata Chiurlo maggiore Tringa glareola Piro piro boschereccio Xenus cinereus Piro piro del Terek Larus melanocephalus Gabbiano corallino

Nome specifico Nome italiano SIR SIR SIR Specie di Interesse 1 2 3 Comunitario Regionale Larus audouinii Gabbiano corso Sterna nilotica Sterna zampenere Sterna caspia Sterna maggiore Sterna sandvicensis Beccapesci Sterna hirundo Sterna comune Sterna albifrons Fraticello Chlidonias hybrida Mignattino piombato Chlidonias niger Mignattino comune Columba oenas Colombella Clamator glandarius Cuculo dal ciuffo Otus scops Assiolo Asio flammeus Gufo di palude Caprimulgus europaeus Succiacapre Alcedo atthis Martin pescatore Coracias garrulus Ghiandaia marina Calandrella brachydactyla Calandrella Luscinia svecica Pettazzurro Acrocephalus melanopogon Forapaglie castagnolo Acrocephalus paludicola Pagliarolo Panurus biarmicus Basettino Lanius collurio Averla piccola Lanius minor Averla cenerina Lanius senator Averla capirossa Mammiferi Muscardinus avellanarius Moscardino SIR 1: Lago e padule di Massaciuccoli; SIR 2: Dune litoranee di Torre del Lago; SIR 3: Selva Pisana Specie di Interesse Comunitario = All. II Direttiva 92/43/CEE; All. I Direttiva 79/409/CEE e succ. mod.; All. B DM 20/1999. Per il codice vedere Appendice C Formulario standard Natura 2000. Specie prioritarie = * Specie di Interesse Regionale = All. A2 L.R. 56/2000. = specie non inserita nella scheda Natura 2000 ma individuata nell ambito del presente studio. Tabella 4: Rapporto tra specie di fauna di interesse ed habitat Specie Molluschi (Gasteropodi) Physa (Physa) fontinalis (Linnaeus, 1758) Planorbarius corneus (Linnaeus, 1758) Vertigo moulinsiana Tipologie vegetazionali in cui si localizza la specie nel sito Note sulla distribuzione all interno dei siti Vegetazione sommersa in acque lentiche Presente in maniera localizzata nel Vegetazione sommersa in Presente nel acque lentiche suoli umidi sia prativi che Presenza documentata per il passato ripariali nel fondali di acque lentiche Presente nel Viviparus contectus (Millet, 1813) Molluschi (Bivalvi) Unio mancus Lamarck, 1819 Vegetazione sommersa in Diffusa negli stagni del sito 2 e nel

Specie Insetti Carabus granulatus interstitialis (Duftschmidt) Cerambyx cerdo Tipologie vegetazionali in cui Note sulla distribuzione all interno si localizza la specie nel sito dei siti acque lentiche boschi paludosi Presente nei boschi allagati del sito 3 boschi di latifoglie (in Presente nei boschi mesofili del sito 3 prevalenza Quercus) Dytiscus circumcinctus Ahrens corsi d'acqua limpidi Segnalato nel sito 3 prima degli anni '60 Ergates faber (L.) boschi di conifere (in Presente nelle pinete del sito 3 prevalenza Pinus) Hoplia dubia (Rossi) fioriture di ombrellifere Presente nelle aree aperte del sito 3 Hydroporus gridellii Focarile Vegetazione sommersa in Presente negli stagni del sito 2 acque lentiche Hydroporus incognitus Sharp Vegetazione sommersa in Presente negli stagni del sito 3 acque lentiche Hygrobia tarda (Herbst) Vegetazione sommersa in acque lentiche Presente in corsi d'acqua e stagni del sito 3 Hygrotus decoratus (Gyllenhal) Vegetazione sommersa in Presente negli stagni dei siti 2 e 3 acque lentiche Hyphydrus anatolicus Guignot Vegetazione sommersa in Presente in alcuni stagni del sito 3 acque lentiche Keroplatus tipuloides Bosc boschi di latifoglie (associato al Presente nelle porzioni di bosco basidiomicete Fomes mesofilo più vecchio del sito 3 fomentarius) Laelia coenosa (H³bner) vegetazione palustre ad elofite Si rinviene nelle formazioni ad elofite del Lindenia tetraphylla acque stagnanti litoranee Presente negli stagni dei siti 1 e 2 Lucanus cervus (L.) boschi di latifoglie Diffuso nei boschi mesofili del sito 3 Lycaena dispar acquitrini di pianura Presente nell'area palustre del Rhantus suturellus (Harris) acque stagnanti fredde e Segnalato nel sito 3, forse oggi estinto torbiere Rhizotrogus grassii Mainardi Descritto nel sito 3, forse estinto Trithemis annulata (Palisot de acque lentiche di pianura Segnalata da alcuni anni nel Beauvois) Anfibi Triturus carnifex acque lentiche Presente negli stagni di tutti e tre i siti, anche se mancano segnalazioni recenti per il Bufo viridis Boschi asciutti (aree allagate per la riproduzione) Presente diffusamente nel sito 3 Rettili Elaphe quatuorlineata boschi mediterranei Presente nei boschi asciutti del sito 3 Emys orbicularis acque lentiche Presente negli stagni del sito 3, la sua presenza nel, segnalata, non è stata confermata Natrix tessellata zone umide Presente nel e nelle zone umide del sito 3 Testudo hermanni boschi e macchia mediterranei Presente nei siti 2 e 3 Uccelli Gavia stellata specchi d'acqua Svernante nelle acque costiere del

Specie Tipologie vegetazionali in cui si localizza la specie nel sito Note sulla distribuzione all interno dei siti sito 3 e più raramente nel Gavia arctica specchi d'acqua Svernante nelle acque costiere del sito 3 e più raramente nel Podiceps nigricollis specchi d'acqua Svernante e migratore nelle acque costiere delle sito 2 e nel Podiceps auritus specchi d'acqua Svernante raro nelle acque costiere del sito 3 e nel Botaurus stellaris vegetazione palustre ad elofite Presente tutto l'anno e nidificante con un importante popolazione nel, migratore nel sito 3 Ixobrychus minutus vegetazione palustre ad elofite Nidificante con un importante popolazione nell'area palustre del, soprattutto migratore nel sito 3 Nycticorax nycticorax paludi di acqua dolce Migratore nelle zone umide del sito 3 e nel Ardeola ralloides paludi di acqua dolce Migratore nelle zone umide del sito 3 e nel Egretta garzetta paludi di acqua dolce Presente tutto l'anno, ma non nidificante, nelle zone umide del sito 3 e nel Casmerodius albus paludi di acqua dolce Svernante nelle zone umide del sito 3 e nel Ardea purpurea paludi di acqua dolce Nidificante con un importante popolazione nell'area palustre del, soprattutto migratore nel sito 3 Ciconia nigra zone umide Migratore raro nelle zone umide del sito 3 e nel Ciconia ciconia zone aperte Migratore non comune nelle zone umide del sito 3 e nel Plegadis falcinellus paludi di acqua dolce Migratore regolare nelle zone umide del sito 3 e nel Platalea leucorodia paludi di acqua dolce Migratore regolare nelle zone umide del sito 3 e nel Phoenicopterus roseus stagni e lagune Migratore regolare nelle zone umide del sito 3 e nel Anser anser paludi di acqua dolce Svernante regolare nelle zone umide del sito 3 e nel Tadorna tadorna stagni e lagune Migratore regolare nelle zone umide del sito 3 e nel Anas querquedula paludi di acqua dolce Migratore regolare nelle zone umide del sito 3 e nel Melanitta fusca acque costiere Svernante regolare nelle acque costiere dei siti 2 e 3 Aythya nyroca paludi di acqua dolce Migratore regolare nelle zone umide del sito 3 e nel Mergus albellus specchi d'acqua Svernante raro nel Pernis apivorus boschi Migratore regolare nelle aree boscate del sito 3 Milvus milvus boschi Migratore regolare nel Haliaeetus albicilla paludi di acqua dolce Svernante raro nel sito 3 Circaetus gallicus Ambienti aperti Migratore regolare nel Circus aeruginosus paludi di acqua dolce Nidificante con un importante

Specie Tipologie vegetazionali in cui si localizza la specie nel sito Note sulla distribuzione all interno dei siti popolazione nell'area palustre del, soprattutto migratore nel sito 3 Circus cyaneus zone aperte Svernante regolare nel e nel sito 3 Aquila clanga paludi di acqua dolce Svernante raro nel sito 3 Pandion haliaetus zone umide Migratore regolare nel Falco tinnunculus zone aperte Residente nel sito 3 Falco biarmicus zone aperte Presente occasionalmente nel Falco peregrinus zone aperte Migratore regolare, talvolta svernante, nel sito 3 Porzana porzana paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Porzana parva paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Grus grus prati umidi Migratore regolare nel sito 3 e nel Himantopus himantopus paludi di acqua dolce Nidificante con un importante popolazione nell'area palustre del, soprattutto migratore nel sito 3 Recurvirostra avosetta paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Burhinus oedicnemus litorali sabbiosi e ambienti Nidificante raro nelle aree litoranee aridi del sito 3 Glareola pratincola paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Charadrius alexandrinus litorali sabbiosi e ambienti Nidificante regolare lungo i litorali aridi dei siti 2 e 3 Pluvialis apricaria paludi di acqua dolce Svernante regolare nel sito 3, migratore occasionale nel Philomachus pugnax paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Lymnocryptes minimus paludi di acqua dolce Svernante raro nel Limosa lapponica paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Numenius arquata paludi di acqua dolce Svernante regolare nel sito 3 Tringa glareola paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Xenus cinereus paludi di acqua dolce Migratore raro nel sito 3 Larus melanocephalus paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Larus audouinii acque costiere Migratore regolare lungo il litorale del sito 3 Sterna nilotica zone umide Migratore regolare nel sito 3 e nel Sterna caspia paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Sterna sandvicensis zone umide Svernante regolare nel sito 3 e nel Sterna hirundo zone umide Migratore regolare nel sito 3 e nel Sterna albifrons zone umide Migratore regolare nel sito 3 e nel

Specie Tipologie vegetazionali in cui Note sulla distribuzione all interno si localizza la specie nel sito dei siti Chlidonias hybrida paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Chlidonias niger paludi di acqua dolce Migratore regolare nel sito 3 e nel Columba oenas boschi di latifoglie Svernante e raro nidificante nel sito 3 Clamator glandarius boschi litoranei Nidificante raro nel sito 3 Otus scops boschi aperti Migratore regolare nel sito 3 e nel Asio flammeus aree palustri Svernante occasionale nel sito 3 e nel Caprimulgus europaeus boschi aperti, litorali sabbiosi Nidificante regolare nelle aree litoranee dei siti 2 e 3, dove occupa anche i boschi aperti Alcedo atthis zone umide Residente nel sito 3 e nel Coracias garrulus boschi aperti Nidificante raro nel sito 3 Calandrella brachydactyla litorali sabbiosi e ambienti Nidificante regolare lungo i litorali aridi dei siti 2 e 3 Luscinia svecica vegetazione palustre ad elofite Migratore regolare nel sito 3 e nel Acrocephalus melanopogon vegetazione palustre ad elofite Nidificante con un importante popolazione nell'area palustre del, soprattutto migratore nel sito 3 Acrocephalus paludicola vegetazione palustre ad elofite Migratore raro nel Panurus biarmicus vegetazione palustre ad elofite Nidificante con un importante popolazione nell'area palustre del Lanius collurio praterie con cespugli Nidificante nelle aree aperte del sito 3 Lanius minor praterie con cespugli Nidificante oramai molto raro nelle aree aperte del sito 3 Lanius senator praterie con cespugli Svernante raro nel sito 3 Mammiferi Muscardinus avellanarius boschi di latifoglie Presente nei boschi di latifoglie del sito 3 SIR 1: Lago di Massaciuccoli; SIR 2: Dune litoranee di Torre del Lago; SIR 3: Selva Pisana.

Tabella 5 Altre specie importanti di fauna presenti nei siti Nome specifico Nome italiano SIR SIR SIR LR1 LR2 End Conv REN Altro 1 2 3 Crostacei Palaemonetes antennarius (H. Milne Edwards 1837) -- Insetti Lophyridia [=Cicindela] littoralis nemoralis (Olivier) -- Uccelli Bubulcus ibis Airone guardabuoi Anas penelope Fischione Anas strepera Canapiglia Anas crecca Alzavola Anas platyrhynchos Germano reale Anas acuta Codone Anas clypeata Mestolone Aythya ferina Moriglione Fulica atra Folaga Vanellus vanellus Pavoncella Dendrocopos minor Picchio rosso minore SIR 1: Lago e padule di Massaciuccoli; SIR 2: Dune litoranee di Torre del Lago; SIR 3: Selva Pisana LR1 = Specie inserita nel Libro rosso della Fauna italiana (Bulgarini et al., 1998) o nel Libro rosso degli animali d Italia Invertebrati (Cerfolli et al., 2002); LR2 = Specie inserita nella Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Toscana (Sposimo e Tellini, 1997). End = Specie endemica Conv = Convenzioni internazionali REN = Elemento di attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano Altro = Altri motivi (ad es. SPEC, specie ornitica di interesse conservazionistico in Europa; specie di fauna dell All. IV della Direttiva 92/43/CEE; specie animale protetta dalla L.R. 56/2000 - All. B) = specie non inserita nella scheda Natura 2000 ma individuata nell ambito del presente studio.

3. LE MISURE DI CONSERVAZIONE DEI SITI 3.1 LAGO E PADULE DI MASSACIUCCOLI (IT5120017) Tipo sito anche psic e ZPS CARATTERISTICHE DEL SITO Estensione 1.908,01 ha PRESENZA DI AREA PROTETTA Sito interamente compreso nel Parco Regionale "Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli" o nella sua area contigua. ALTRI STRUMENTI DI TUTELA Presenza di un Oasi faunistica a gestione LIPU. TIPOLOGIA AMBIENTALE PREVALENTE Vasto specchio d acqua dolce, circondato da formazioni elofitiche (canneti e cladieti), torbiere e vegetazione igrofila flottante. ALTRE TIPOLOGIE AMBIENTALI RILEVANTI Boschetti igrofili, specchi d acqua profonda originati dall estrazione della sabbia. PRINCIPALI EMERGENZE Habitat Nome habitat di cui all'allegato A1 della L.R. 56/2000 Cod. Corine Cod. Nat.2000 All. Dir. 92/43/CEE Piccole depressioni su substrato torboso con comunità a Rhynchospora alba e/o R. fusca. Paludi torbose neutro-basofile con formazioni a dominanza di Cladium mariscus e/o Carex davalliana 54,6 7150 AI* 53,3 7210 AI* FITOCENOSI Aggallati a drosera del Lago di Massaciuccoli (Lucca). Fitocenosi a Cladium mariscus del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. SPECIE VEGETALI

Hibiscus palustris (ibisco di palude) rara specie igrofila. Drosera rotundifolia (drosera a foglie rotonde) rarissima specie igrofila della torbiere. Marsilea quadrifolia rara specie igrofila. Associazioni igrofile ricche di specie rare. Diffusa presenza di Periploca graeca, rara liana presente nei boschi umidi di litorale nelle aree umide retrodunali. SPECIE ANIMALI (AI) Acrocephalus paludicola (pagliarolo, Uccelli) Specie globalmente minacciata di estinzione, nel sito è migratrice irregolare. (AI) Botaurus stellaris (tarabuso, Uccelli) Presente con una popolazione che era la principale a scala nazionale, la cui consistenza si è drasticamente ridotta negli ultimissimi anni. (AI) Aythya nyroca (moretta tabaccata, Uccelli) Migratrice. (AI) Circus aeruginosus (falco di palude, Uccelli) Nidificante e svernante. (AII) Emys orbicularis (testuggine d acqua, Rettili) La presenza della specie nel sito è molto dubbia. È in corso una ricerca per definirne lo status su tutto il territorio del Parco. Importante area di sosta per specie migratrici. Consistenti popolamenti nidificanti di specie rare di Passeriformi di canneto. Principale sito di nidificazione della Toscana dell airone rosso Ardea purpurea. PRINCIPALI ELEMENTI DI CRITICITÀ INTERNI AL SITO Inquinamento delle acque, con gravi fenomeni di eutrofizzazione e morie primaverili ed estive di pesci e uccelli, crolli nei popolamenti di uccelli svernanti e nidificanti. Presenza massiccia di specie alloctone invasive (pesci, gambero rosso). Profonda alterazione delle comunità vegetali (scomparsa quasi completa delle macrofite di fondale) e animali. Interrimento. Fondo fangoso con elevati livelli di inquinamento. Attività venatoria e conseguente disturbo (nell area contigua), abbattimenti illegali (anche a carico del tarabuso, come recentemente accertato). Crollo della popolazione nidificante di tarabuso per cause in parte sconosciute. Problemi di gestione legati alla presenza di numerose aree di proprietà privata all interno del sito.