Uno schema di intervento educativo per la formazione dei seminaristi



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Tredimensioni 2(2005) 1, 93-99 Uno schema di intervento educativo per la formazione dei seminaristi Massimo Nardello * B en consapevole dei limiti e degli inevitabili riduzionismi inerenti ad ogni scheda operativa, soprattutto se finalizzata a comprendere l interiorità delle persone, offro alcuni spunti per individuare aree di osservazione e di loro gestione durante il cammino vocazionale, con la ovvia premessa che ogni schema è in funzione della persona e non viceversa. AREE DELLA PERSONALITÀ l. Area della relazione con Dio e dell'impegno spirituale Quest area riguarda le modalità con cui una persona si rapporta a Dio e ai valori evangelici e la sua disponibilità a lasciarsi formare. presa di coscienza della vocazione come realtà che supera la comprensione e attuazione finora raggiunta dal soggetto; richiamo reciproco fra Parola di Dio e sua attuazione nella vita quotidiana; partecipazione sempre più consapevole alla vita sacramentale della Chiesa e alla pietà eucaristica; disponibilità a lasciarsi aiutare dagli educatori non scelti dal seminarista stesso; fedeltà e applicazione ai compiti quotidiani, anche nelle difficoltà; * Insegnante di Teologia Dogmatica e Direttore dell Istituto Superiore di Scienze Religiose Beato Contardo Ferrini Modena.

attitudine a modellare la propria spiritualità sulle linee di quella presbiterale così come è indicata dai documenti della Chiesa. la fedeltà esteriore ai tempi di preghiera; la scelta di particolari penitenze o mortificazioni; la proclamazione esplicita dei valori evangelici e vocazionali; banalizzare la complessità dei problemi ricorrendo subito a soluzioni spiritualistiche; attenzione al formalismo liturgico. 2. Area della relazione con la verità e dell impegno intellettuale Quest'area riguarda le modalità con cui una persona si impegna a conoscere i valori umani e cristiani, si sforza di comprendere e di assimilare la riflessione teologica, si relaziona in modo critico e costruttivo con la cultura, sa cercare onestamente la verità. maturazione nella capacità di percepire i valori oggettivi, evangelici e vocazionali secondo l'insegnamento dei Vangelo e la dottrina della Chiesa, anziché ricondurli ai propri schemi cognitivi precedenti; interesse crescente per lo studio della teologia e suo utilizzo per la vita spirituale e pastorale; capacità di dialogo e di critica nei confronti della cultura contemporanea, con particolare attenzione all'informazione che superi la semplice cronaca; maturazione di un equilibrio che permetta di ragionare con oggettività senza lasciarsi sviare dai propri interessi o dalle proprie emozioni. assolutizzare il valore dello studio o della pastorale; riferire ogni criterio di valutazione soltanto alla forza del proprio ragionamento o alle proprie persone di riferimento; assolutizzare il proprio punto di vista nel discernimento delle situazioni; fare di un solo contributo disciplinare l'unica chiave di lettura della realtà;

eccessiva soggettività nell'interpretazione dei valori; eccessivo interesse per le espressioni culturali sganciato da una qualche finalità pastorale; la difesa della verità anche a scapito della carità. 3. Area della relazione con se stessi e della volontà Quest'area riguarda le modalità con cui una persona percepisce se stessa (aspetti positivi e limiti) e la sua capacità di utilizzare le potenzialità che ha per vivere i valori anche quando non gratificano i suoi bisogni. progressiva disponibilità a misurare la propria dignità sulla fedeltà alla Parola di Dio e non sulle proprie prestazioni o sul consenso altrui; capacità di cogliere il nucleo motivazionale centrale del proprio agire, al di là degli aspetti più esteriori ed emotivamente contingenti; integrare le esperienze negative del proprio passato nell attuale cammino, accettandone gli errori e gli insegnamenti; accettare l esistenza dei propri aspetti infantili, riconoscendoli come infantili e senza subirne l influsso; capacità di apprezzare i doni altrui senza invidia e di riconoscere i limiti del prossimo senza ritenersi superiori; perseveranza nel proprio dovere, anche in momenti difficili. apprezzamento di sé fondato sulle proprie doti e sulle proprie caratteristiche; la svalutazione o il disconoscimento della rilevanza delle proprie esperienze passate e del proprio vissuto familiare; svalutazione di sé che non sa riconoscere il bene compiuto e gioirne; eccessiva pretesa di perfezione verso se stessi; eccessiva dedizione ai propri impegni senza libertà interiore da essi; delegare ad altri la responsabilità dei propri atti.

4. Area della relazione con gli altri e dell affettività Quest area riguarda le modalità con cui una persona comunica con gli altri vivendo la propria affettività (anche nella dimensione sessuale). capacità di rispetto della dignità altrui, di ascolto e di accoglienza dei punti di vista dell'altro, di non avvalersi degli altri per i propri fini; capacità di evitare relazioni di arrogante potere o di servile sottomissione; capacità di assumersi la cura degli altri e di empatia; attitudine a percepire affetto per le persone e ad esprimerlo con segni appropriati alla situazione e alla scelta di vita; disponibilità a rinunciare ad una relazione affettiva privilegiata con una persona per vivere una più ampia donazione di sé; accettare di confrontarsi sul tema sessuale. comportamento educato e relazioni cordiali; il desiderio di stringere molte amicizie; eccessiva docilità nelle relazioni o l'incapacità di manifestare se stessi; desiderio di conoscere e di risolvere i problemi altrui; manifestazione troppo spontanea dei propri sentimenti; scarso interesse per relazioni profonde e le manifestazioni dell'affetto; l'assenza di cadute nell'area della sessualità; il disinteresse per l'altro sesso. 5. Area della relazione con la comunità e dell'impegno apostolico Quest'area riguarda le modalità con cui una persona vive nella Chiesa e ne condivide l'impegno apostolico, e quelle con cui il futuro pastore si dispone a vivere la sua identità in rapporto alla comunità. disponibilità a condividere l'impegno apostolico della sua Chiesa diocesana;

non negare i limiti della propria Chiesa e continuare in essa la propria azione pastorale; desiderio di sottoporre alla verifica altrui la propria azione pastorale; flessibilità nei ruoli anzichè crearsi una pastorale su misura; usare le iniziative pastorali come mediazione per arrivare a toccare la coscienza delle persone; capacità di dialogare con tutti, senza inquadrare le persone a seconda dei loro gruppo di appartenenza. il successo nel proprio lavoro apostolico; la tenacia nell'andare avanti a tutti i costi, anche contro i valori della comunione; l'eccessiva adesione ai valori, ai modi espressivi e alle tradizioni dei passato; l'attaccamento alla propria comunità; agire con troppa libertà nei confronti della comunità, ricercare l'approvazione a qualunque costo, evitare comunque le situazioni di conflitto; stare con tutti con uno stile di rinuncia alla propria identità. METODO DI INTERVENTO L itinerario educativo comprenderà indicativamente una fase di presa di coscienza della situazione personale, un momento di riscoperta dei valori oggettivi e degli obiettivi personali verso cui tendere, l'individuazione di alcune esperienze capaci di orientare verso di essi, e una verifica del cammino fatto. Tale itinerario, pur non essendo strettamente vincolante, permette al seminarista e all'educatore di avere una pista di lavoro. A. Momento di analisi come la persona si percepisce in relazione a ciascuna delle 5 aree indicate sopra; si prendano in esame anche problemi specifici che il seminarista dice di avere;

comunicazione di come l'educatore vede la persona relativamente all'area in esame; ovviamente egli deve valutare lo stile di vita e non il semplice comportamento esteriore; ricerca delle motivazioni che sostengono la fedeltà e di quelle che stanno alla base dell'infedeltà; dialogo sulle esperienze passate e sulle abitudini contratte che spingono la persona ad agire in un determinato modo nell'area in questione. B. Momento di progettazione individuazione dei valori oggettivi di quell'area; individuazione degli obiettivi di crescita in quell'area (bene reale anziché bene apparente); presa di coscienza di cosa significa per la persona peccato in quell'area; C. Momento di strategia individuazione di alcune attività pratiche che aiutino la persona a raggiungere gli obiettivi progettati; individuazione di alcune esperienze di formazione del carattere che aiutino la persona a raggiungere i propri obiettivi (scelta delle tematiche sulle quali riflettere, come servirsi della vita sacralmentale ); eventuale scelta di un sostegno psicologico per ampliare la libera risposta della persona ai valori. D. Verifica previsione dei tempi entro i quali prevedere il raggiungimento degli obiettivi della persona; individuazione delle modalità di verifica: colloquio, osservazione del vissuto da parte dell'educatore, descrizione dei frutti da parte della persona; sintesi dei cammino svolto per evidenziare la pedagogia seguita e servirsene per il futuro.