Panoramica sulla Certificazione



Documenti analoghi
Guida all uso di Java Diagrammi ER

Guida Rapida di Syncronize Backup

Il Sistema Operativo (1)

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Gestione Rapporti (Calcolo Aree)

Product Shipping Cost Guida d'installazione ed Utilizzo

Guida Pro di Verifier

FONDAMENTI di INFORMATICA L. Mezzalira

per immagini guida avanzata Uso delle tabelle e dei grafici Pivot Geometra Luigi Amato Guida Avanzata per immagini excel

PIATTAFORMA DOCUMENTALE CRG

Le novità di QuarkXPress 10.1

Fiery Driver Configurator

Capitolo 4 Pianificazione e Sviluppo di Web Part

Nuovo Order Manager per il software NobelProcera

Aggiornamento Titoli

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione.

Your Detecting Connection. Manuale utente.

Creare diagrammi di Gantt con Visio 2003

Corso Online Analista Programmatore Microsoft

EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENCE / INTERNATIONAL COMPUTER DRIVING LICENCE Strumenti di presentazione Livello avanzato

Office 2007 Lezione 02. Le operazioni più

TECNICHE AVANZATE DI I/O. Al loro livello più basso, tutti i file scritti sull hard disk. Training per esperti SU FILE

Istruzioni per l uso della Guida. Icone utilizzate in questa Guida. Istruzioni per l uso della Guida. Software di backup LaCie Guida per l utente

Office 2007 Lezione 08

Modulo 3 - Elaborazione Testi Presentazione del corso

Demo. La palette allinea. La palette Anteprima conversione trasparenza. Adobe Illustrator CS2

GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL

1. Le macro in Access 2000/2003

Sistemi operativi. Esempi di sistemi operativi

Obiettivi d esame PHP Developer Fundamentals on MySQL Environment

Microsoft Office XP. dott. ing. Angelo Carpenzano. La suite Microsoft Office XP

Fabio Zanasi. 12 maggio 2010

GHPPEditor è un software realizzato per produrre in modo rapido e guidato un part program per controlli numerici Heidenhain.

Il software impiegato su un computer si distingue in: Sistema Operativo Compilatori per produrre programmi

ARCHIVIA PLUS - ARCHIFILE

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux

Mon Ami 3000 Provvigioni agenti Calcolo delle provvigioni per agente / sub-agente

NMG2 Software di analisi NMG2-USB/RS232-PROSOFT

Guida informatica per l associazione #IDEA

Il SOFTWARE DI BASE (o SOFTWARE DI SISTEMA)

Programma di configurazione di reti NetWare

Sharpdesk V3.3. Guida all installazione Versione

Fasi di creazione di un programma

Identificare le diverse parti di una finestra: barra del titolo, barra dei menu, barra degli strumenti, barra di stato, barra di scorrimento.

Gestione Iter Manuale Sistemista. Gestione Iter Manuale Sistemista

PROCEDURA PER LA GESTIONE ESAMI DI STATO AREA ALUNNI AXIOS

Come usare P-touch Transfer Manager

Presentation Draw. Guida dell utilizzatore

Manuale del Docente - Scienze Politiche

Docente Prof. Claudio De Capua Ing. Antonella Meduri

IBM SPSS Statistics per Windows - Istruzioni di installazione (Licenza per sito)

REGISTRO ELETTRONICO SPAGGIARI. MANUALE OPERATIVO PER I DOCENTI Rev. 00 del 21/11/2012

REGISTRO ELETTRONICO SPAGGIARI. MANUALE OPERATIVO PER I DOCENTI Rev. 00 del 21/11/2012

Novità di Access 2010

Istruzioni di installazione di IBM SPSS Modeler Text Analytics (licenza per sito)

Sage Start Archivio file Guida. Dalla versione

Esercizi di base per l apprendimento di LabView

Rich Media Communication Using Flash CS5

Il calcolatore - Applicazioni

DOCUMENTO ESERCITAZIONE ONENOTE. Utilizzare Microsoft Offi ce OneNote 2003: esercitazione rapida

GERARCHIE RICORSIVE - SQL SERVER 2008

Guida Utente Cos è aworkbook Cataloghi e sessioni Prodotti Assortimenti Risorse Presentazioni 11 Procedura d ordine

Sistema operativo. Sommario. Sistema operativo...1 Browser...1. Convenzioni adottate

Excel. A cura di Luigi Labonia. luigi.lab@libero.it

Guida rapida per i docenti all'uso della piattaforma di e-learning dell'istituto Giua

PORTALE CLIENTI Manuale utente

Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009

IBM Software Demos Rational Performance Tester Extension for Citrix

Opuscolo Outlook Express

ISTRUZIONI PER LA DICHIARAZIONE TARIFFE ONLINE (GUIDE TURISTICHE)

Corso di Informatica

EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENCE / INTERNATIONAL COMPUTER DRIVING LICENCE Foglio elettronico Livello avanzato

Amministrazione classi

Portale Servizi Online Sogetras versione del 08/10/2010 Pagina 1 di 18

41126 Cognento (MODENA) Italy Via Bottego 33/A Tel: +39-(0) Internet: Fax: +39-(0)

MANUALE UTENTE Fiscali Free

Amministrazione gruppi (all interno della Scuola)

Il sistema di I/O. Hardware di I/O Interfacce di I/O Software di I/O. Introduzione

Aruba Sign 2 Guida rapida

BMSO1001. Virtual Configurator. Istruzioni d uso 02/10-01 PC

Comando STAMPA. Attiva la finestra di dialogo nella quale vengono impostati i parametri per ottenere tavole stampate:

Guida all uso delle Web View su ios

Introduzione a Dev-C++

15J0460A300 SUNWAY CONNECT MANUALE UTENTE

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

Guida di Pro PC Secure

Calcolatori Elettronici. La memoria gerarchica La memoria virtuale

Algoritmo. I dati su cui opera un'istruzione sono forniti all'algoritmo dall'esterno oppure sono il risultato di istruzioni eseguite precedentemente.

Guida introduttiva. Aprire una finestra di dialogo Facendo clic sull'icona di avvio vengono visualizzate ulteriori opzioni per un gruppo.

ISTR Uso del Windows Messenger

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms.

Online Help StruxureWare Data Center Expert

MANUALE DI RIFERIMENTO

Analisi sensitività. Strumenti per il supporto alle decisioni nel processo di Valutazione d azienda

Riccardo Dutto, Paolo Garza Politecnico di Torino. Riccardo Dutto, Paolo Garza Politecnico di Torino

PaperPort 11 comprende molte nuove e utili funzioni che consentono di gestire i documenti.

ALBO PRETORIO WEB MANUALE DELLA PROCEDURA SOMMARIO. Uso del manuale. Informazioni generali. Interfaccia grafica. Guida di riferimento

Gestione delle informazioni necessarie all attività di validazione degli studi di settore. Trasmissione degli esempi da valutare.

Istruzioni di installazione di IBM SPSS Modeler Text AnalyticsServer per Windows

La VPN con il FRITZ!Box - parte II. La VPN con il FRITZ!Box Parte II

Transcript:

Panoramica sulla Certificazione Il Programma di Certificazione di National Instruments LabVIEW è costituito dai seguenti tre livelli di certificazione: - Certificazione LabVIEW Associate Developer (CLAD) - Certificazione LabVIEW Developer (CLD) - Certificazione LabVIEW Architect (CLA) Ogni livello è un prerequisito per il successivo livello di certificazione. Un utente con la certificazione CLAD dimostra un'ampia e completa comprensione delle funzionalità principali disponibili in LabVIEW Full Development System e l'abilità di applicare tali conoscenze per sviluppare, fare il debug e manutenere piccoli moduli LabVIEW. L'esperienza tipica di un utente CLAD è approssimativamente tra 6 e 9 mesi di utilizzo di LabVIEW Full Development System. Un utente con la certificazione CLD dimostra esperienza nello sviluppo, nel fare il debug, nella distribuzione e manutenzione di applicazioni LabVIEW di media e larga scala. Un utente CLD è un professionista con un'esperienza cumulativa di sviluppo di applicazioni di media e larga scala compresa tra 12 e 18 mesi. Un utente con la certificazione CLA dimostra grandi capacità nella progettazione di applicazioni LabVIEW in un ambiente con molteplici sviluppatori. Un utente CLA non possiede solamente conoscenze tecniche e l'esperienza di sviluppo software per suddividere le specifiche di un progetto in componenti LabVIEW, ma possiede anche l'esperienza per coordinare il progetto utilizzando strumenti di gestione e configurazione. Un utente CLA è un professionista con un'esperienza cumulativa di sviluppo di applicazioni di media e larga scala di 24 mesi. Note La certificazione CLAD è un prerequisito per sostenere l'esame CLD. La certificazione CLD è un prerequisito per sostenere l'esame CLA. Non ci sono eccezioni a questi requisiti per ogni esame. Pagina 1 di 16

Panoramica sull'esame Prodotto: LabVIEW Full Development System versione 2010 per Windows. Fare riferimento al confronto con LabVIEW Development Systems per dettagli sulle funzionalità disponibili in LabVIEW Full Development System. Durata dell'esame: 1 ora Numero di Domande: 40 Stile delle Domande: Domande a Scelta Multipla Percentuale per superare l'esame:70% L'esame valida le conoscenze applicative e non l'abilità di richiamare passi dei menu o nomi di VI e componenti. L'utilizzo di LabVIEW o qualsiasi altra risorsa esterna è vietato durante l'esame. Nell'esame vengono fornite immagini del LabVIEW Help per assistenza e li dove necessarie. Per mantenere l'integrità dell'esame, non si può copiare o riprodurre alcuna sezione dell'esame. La non osservanza di tali regole risulterà in una bocciatura. Nelle aree dove l'esame è consegnato in formato cartaceo, staccare la graffetta che lega i fogli comporterà una bocciatura senza la valutazione dell'esame. Logistica dell'esame Stati Uniti d'america ed Europa: L'esame CLAD può essere sostenuto in un centro Pearson Vue. L'esame è al computer ed i risultati sono disponibili immediatamente al completamento dell'esame. Fare riferimento a www.pearsonvue.com/ni per ulteriori dettagli e programmazione. Asia: L'esame è in formato cartaceo e la valutazione ed i risultati sono disponibili in 4 settimane. Per favore contattate il vostro ufficio locale di National Instruments per dettagli e programmazione. Per domande o commenti, email: certification@ni.com. Pagina 2 di 16

Variabili Pannell o frontale Programmazio ne Strutture Generale Certificazione LabVIEW Associate Developer (CLAD) Argomenti di Esame Il CLAD è costituito da 40 domande. Ogni esame è costitutio da uno specifico numero di domande da ogni categoria elencata nella tabella sottostante. Argomenti di Esame Numero di Domande Concetti di base della 3 programmazione Ambiente LabVIEW LabVIEW 2 Tipi di dato 2 Array e Cluster 4 Gestione degli errori 2 Documentazione 1 Debugging 2 Cicli 4 Strutture Case 1 Strutture Sequence 1 Strutture Event 2 File I/O 1 Temporizzazione 2 VI Server 2 Sicronizzazione e Comunicazione 2 Design Pattern 2 Charts e Graphs 2 Azione meccanica dei Booleani 1 Property Node 2 Variabili Locali 1 Variabili Functional Global 1 Totale 40 Pagina 3 di 16

Argomento Argomenti di Esame (Panoramica): Sottoargomento 1. Concetti di base della a. Flusso dei dati programmazione LabVIEW b. Parallelismo 2. Ambiente LabVIEW a. Virtual Instruments (VI) b. Pannello Frontale e Diagramma a Blocchi c. Icona e Connector Pane d. Finestra Context Help 3. Tipi di dato a. Numerico, Stringa, Booleano, Path, Enumerativo b. Cluster c. Array d. Definizioni di tipo e. Waveforms f. Timestamps g. Tipo di dato Dynamic h. Rappresentazione dei dati i. Coercizione j. Conversione dei dati e Manipolazione 4. Array e Cluster a. Funzioni degli Array b. Funzioni dei Cluster c. Polimorfismo delle funzioni 5. Gestione degli errori a. Cluster di errore b. VI e Funzioni di gestione degli errori c. Codici di errore personalizzati d. Gestione Automatica/Manuale degli errori 6. Documentazione a. Importanza b. Context Help 7. Debugging a. Strumenti b. Tecniche 8. Cicli a. Componenti dei Cicli b. Auto indicizzazione c. Shift Register d. Comportamento dei Cicli 9. Strutture Case a. Selettore Case b. Tunnel c. Applicazioni 10. Strutture Sequence a. Tipi Pagina 4 di 16

b. Comportamento c. Applicazioni 11. Strutture Event a. Eventi Notify e Filter 12. File I/O a. Funzioni e VI 13. Temporizzazione a. Funzioni di temporizzazione 14. VI Server a. Gerarchia di Classe 15. Sicronizzazione e Comunicazione dati a. Notifiers b. Code c. Semafori d. Variabili Globali e. Applicazioni 16. Design Pattern a. Macchina a Stati b. Master/Slave c. Producer/Consumer (Dati ed Eventi) d. Applicazioni 17. Charts e Graphs a. Tipi b. Grafici dei dati 18. Azione meccanica dei Booleani Vedi i dettagli degli argomenti del CLAD 19. Property Node Vedi i dettagli degli argomenti del CLAD 20. Variabili Locali a. Comportamento 21. Variabili Functional Global a. Comportamento Pagina 5 di 16

Dettagli Argomenti CLAD 1. Concetti di base della programmazione LabVIEW a. Flusso dei dati i. Definizione di flusso dei dati ii. Identificazione dell'importanza del flusso dei dati in LabVIEW iii. Identificazione di tecniche di programmazione che forzano il flusso dei dati nel diagramma a blocchi, VI e subvi iv. Identificazione di tecniche di programmazione che spezzano il flusso dei dati v. Tracciare l'esecuzione di un codice in un VI b. Parallelismo i. Definizione di esecuzione parallela ii. Identificazione di strutture di codice parallele iii. Identificazione delle problematiche di programmazione riguardante il parallelismo iv. Definizione di race condition v. Identificazione di race condition nel codice vi. Identificazione di esecuzioni indeterminate 2. Ambiente LabVIEW a. Virtual Instruments (VI) i. Pannello Frontale e Diagramma a Blocchi 1. Identificazione della relazione tra gli oggetti del pannello frontale e del diagramma a blocchi 2. Ispezionare visivamente ed analizzare i pannelli frontali e diagrammi a blocchi per descriverne la funzionalità 3. Determinazione dei risultati del pannello frontale in base ad un dato diagramma a blocchi 4. Identificazione dei tipi di VI che non hanno un diagramma a blocchi 5. Utilizzo delle proprietà ed opzioni degli oggetti del pannello frontale per una data applicazione ii. Icona e Connector Pane 1. Identificazione dello scopo dell'icona e del connector pane 2. Identificazione e distinzione tra differenti tipi di connessioni b. Finestra Context Help Pagina 6 di 16

i. Identificazione e definizione dei tre tipi di terminali del connector pane - Required, Recommended, ed Optional ii. Determinazione della funzionalità di un VI o una funzione, data la sua finestra di Context Help 3. Tipi di Dati e Strutture Dati a. Numerico, Stringa, Booleano, Path, Enumerativo i. Identificazione del tipo di dato più adatto per oggetti del pannello frontale e del diagramma a blocchi ii. Identificazione e descrizione di funzioni primitive associate ai seguenti tipi di dato 1. Numerico-Numerico, Conversione, Manipolazione dei Dati, paletta di Comparazione 2. Stringa-Stringa, Converisone Stringa/Numero, e paletta di conversione Stringa/Array/Path 3. Paletta Booleano-Booleano 4. Funzioni Path-Path nella paletta File I/O b. Cluster i. Identificazione di applicazioni che trarrebbero beneficio dal raggruppamento dei dati usando i cluster ii. Selezione ed utilizzo delle funzioni Bundle, Unbundle, Bundle by Name, e Unbundle by Name iii. Determinazione dell'impatto del riordinamento di controlli o indicatori in un cluster c. Array i. Selezione ed utilizzo di funzioni della paletta Array ii. Identificazione delle tecniche che causano problemi di utilizzo di memoria iii. Identificazione di tecniche che minimizzano l'utilizzo di memoria iv. Identificazione e descrizione di applicazioni che trarrebbero beneficio da un uso appropriato di array d. Definizioni di tipo i. Identificazione e descrizione di applicazioni che trarrebbero beneficio dall'uso di definizioni di tipo e definizioni di tipo strict ii. Determinare se una definizione di tipo o una definizione di tipo strict è richiesta per rappresentare un dato e. Waveforms i. Selezione ed utilizzo di tipi di dato waveform per visualizzare i dati in graphs e charts Pagina 7 di 16

ii. Selezione ed utilizzo delle funzioni Build Waveform e Get Waveform Component per una data applicazione f. Timestamps i. Descrizione del tipo di dato timestamp e come si utilizza nei dati di misura ii. Selezione ed utilizzo delle funzioni timestamp situate nella paletta Timing per una data applicazione g. Tipo di dato Dynamic i. Identificazione di casi di utilizzo del dato dinamico ii. Descrizione della funzionalità del Convert from Dynamic Data Express VI iii. Identificazione dei tipi di controllo/indicatori ed ingressi/uscite che possono usare i dati dynamic h. Rappresentazione dei dati i. Descrizione dell'utilizzo dei bit per le differenti rappresentazioni dei dati ii. Modifica della rappresentazione numerica di controlli, indicatori e costanti iii. Identificazione delle limitazioni dei range di rappresentazione dei dati e arrotondamento con i differenti dipi di interi iv. Identificazione di formati big-endian in LabVIEW i. Coercizione i. Selezione del tipo di dato più adatto per limitare la coercizione ii. Identificazione di tipi di dati risultanti ed utilizzo di memoria in operazioni numeriche eterogenee iii. Selezione e corretto utilizzo di funzioni della paletta Conversion j. Conversione dei dati e Manipolazione i. Definizione ed utilizzo di concetti di conversione dei dati, manipolazione e typecasting ii. Identificazione e selezione di funzioni usate per convertire tipi di dati e rappresentazioni numeriche 4. Array e Cluster a. Funzioni degli Array i. Identificazione di funzioni della paletta Array ii. Determinazione del funzionamento di un diagramma a blocchi che utilizza le funzioni degli array iii. Selezione ed utilizzo di funzioni per ottenere un comportamento di esecuzione desiderato Pagina 8 di 16

iv. Comparazione e selezione di design equivalenti alternativi b. Funzioni dei Cluster i. Identificazione di funzioni della paletta Cluster, Class, & Variant pertinenti ai cluster ii. Determinazione del funzionamento di un diagramma a blocchi che utilizza le funzioni dei cluster iii. Selezione ed utilizzo di funzioni dei cluster per ottenere un comportamento di esecuzione desiderato c. Polimorfismo delle funzioni i. Definizione di polimorfismo ii. Identificazione dei benefici del polimorfismo iii. Determinazione del risultato di VI che usano ingressi polimorfici 5. Gestione degli errori a. Cluster di errore i. Definizione ed identificazione della funzione dei componenti di un cluster di errore ii. Identificazione dei terminali che accettano i cluster di errore come ingressi iii. Differenza tra errori e avvisi b. VI e Funzioni di gestione degli errori i. Identificazione di VI della paletta Dialog & User Interface pertinenti alla gestione degli errori ii. Identificazione del punto migliore nel codice per gestire e salvare gli errori iii. Selezione di un VI o funzioni per la piena funzionalità di gestione degli errori e relativa reportistica c. Codici di errore personalizzati i. Identificazione dell'intervallo riservato per codici di errore personalizzati ii. Generazione di errori personalizzati manipolando i cluster di errore d. Gestione Automatica/Manuale degli errori i. Descrizione degli effetti della gestione automatica degli errori ii. Progettazione di VI per la effettiva gestione degli errori iii. Dato un certo diagramma a blocchi, descrivere il comportamento dell'esecuzione in caso di errore Pagina 9 di 16

6. Documentazione a. Importanza i. Identificazione dell'importanza di aggiungere una descrizione nelle proprietà di un VI ii. Identificazione dell'importanza di aggiungere una tip strip b. Context Help i. Determinazione degli ingressi obbligatori per l'esecuzione di un VI ii. Descrizione di come si documentano gli ingressi e le uscite di un VI nel Context Help 7. Debugging a. Strumenti i. Identificazione di strumenti di debug - Highlight Execution, Breakpoints e Single-Stepping, Probes ii. Spiegazione della funzione e utilizzo appropriato di strumenti specifici di debug b. Tecniche i. Data una situazione, selezione del più adatto strumento di debug o strategia ii. Determinare se si genera un errore in uno specifico diagramma a blocchi 8. Cicli While e Cicli For a. Componenti dei Cicli i. Identificazione dei componenti dei cicli e descrizione delle loro funzionalità - Tunnels, Count Terminal, Conditional Terminal, Iteration Terminal, Shift Registers ii. Descrizione del comportamento dei componenti di un ciclo b. Auto indicizzazione i. Identificazione dei tunnel di auto indicizzazione ii. Identificazione dei settaggi di indicizzazione di default quando si creano nuovi tunnel iii. Descrizione dei tunnel di auto indicizzazione e determinazione degli effetti dell'utilizzo o meno di tunnel auto indicizzati c. Shift Register i. Descrizione dell'utilizzo appropriato ed inizializzazione di shift register come elementi di immagazzinamento dei dati ii. Determinazione dei valori dei dati negli shift register dopo un certo numero di iterazioni o al termine del ciclo Pagina 10 di 16

iii. Identificazione del comportamento di stacked shift register inizializzati e non inizializzati iv. Identificazione dei Feedback Node ed il loro utilizzo nei cicli d. Comportamento dei Cicli i. Identificazione del comportamento specifico dei cicli For e While ii. Selezione ed utilizzo della miglior struttura iterativa iii. Dato un diagramma a blocchi, determinazione del numero di iterazioni eseguite dal ciclo iv. Identificazione dei casi di utilizzo del terminale condizionale dei cicli For v. Determinazione di quali terminali dei cicli sono obbligatori per l'esecuzione del codice in varie situazioni 9. Strutture Case a. Selettore Case i. Identificazione dei tipi di dati che sono accettati come ingressi ii. Identificazione di opzioni dei differenti casi per quanto riguarda gli intervalli numerici iii. Dato un diagramma a blocchi, determinazione del caso che viene eseguito b. Tunnel i. Identificazione delle differenti opzioni per i tunnel di uscita ii. Identificazione degli aspetti pro e contro di ogni tipo di tunnel c. Applicazioni i. Determinazione di quando dovrebbe essere usata una struttura case rispetto alle altre strutture ii. Identificazione del corretto posizionamento di controlli ed indicatori rispetto alle strutture case 10. Strutture Sequence a. Tipi i. Strutture Flat sequence ii. Strutture Stacked sequence b. Comportamento i. Identificazione delle funzionalità principali delle strutture sequence ii. Determinazione del risultato di un dato diagramma a blocchi contenente strutture sequence iii. Descrizione del comportamento di una struttura sequence quando si verifica un errore Pagina 11 di 16

iv. Descrizione del comportamento di sequence local nelle strutture stacked sequence c. Applicazioni i. Identificazione di aspetti pro e contro delle strutture stacked e flat sequence ii. Determinazione di quando una struttura sequence è più adatta rispetto ad altre strutture 11. Strutture Event a. Eventi Notify e Filter i. Definizione di eventi filter e notify ii. Descrizione del comportamento differente degli eventi filter e notify iii. Identificazione di eventi filter e notify nel diagramma a blocchi iv. Utilizzo dei property node Value (signaling) con le strutture ad eventi i. Identificazioni dei vantaggi di una programmazione ad eventi ii. Identificazione dei vari modi in cui può essere generato un evento iii. Dato un diagramma a blocchi, determinazione del risultato dell'esecuzione 12. File I/O a. Funzioni e VI i. Identificazione di VI e funzioni della paletta File I/O ii. Determinazione del funzionamento di un diagramma a blocchi che utilizza tali funzioni iii. Identificazione di aspetti pro e contro dei VI di File I/O di alto livello e basso livello i. Predizione di errori nel diagramma a blocchi ii. Determinazione del numero di byte scritto da certe funzioni in un dato diagramma a blocchi iii. Determinazione del metodo peggiore e migliore per scrivere i dati in un file 13. Temporizzazione a. Funzioni di temporizzazione i. Identificazione e descrizione delle funzioni della paletta Timing ii. Descrizione degli effetti dell'azzeramento (rollover) della funzione Tick Count Pagina 12 di 16

i. Dato uno scenario, selezionare la funzione più adatta ii. Selezione della funzione più adatta per decrementare l'utilizzo della CPU in un ciclo iii. Selezione delle funzioni appropriate per temporizzare applicazioni su un lungo periodo 14. VI Server a. Gerarchia di Classe i. Descrizione dell'ereditarietà dei metodi e proprietà ii. Selezione dei riferimenti adatti per interagire con i controlli e subvi i. Identificazione di casi adatti all'uso di property node ed invoke node ii. Selezione di property node ed invoke node adatti per richiamare proprietà e metodi iii. Differenza tra riferimenti di tipo strictly e weakly typed iv. Descrizione dell'interazione tra VI chiamante e subvi utilizzando il VI Server 15. Sicronizzazione e Comunicazione dati a. Notifiers i. Identificazione e descrizione delle funzioni della paletta Notifier ii. Dato un diagramma a blocchi che usa i notifier, determinazione del risultato dell'esecuzione b. Code i. Identificazione e descrizione delle funzioni della paletta Queue ii. Dato un diagramma a blocchi che usa le code, determinazione del risultato dell'esecuzione c. Semafori i. Descrizione delle funzionalità dei semafori ii. Identificazione di casi adatti all'uso dei semafori d. Variabili Globali i. Descrizione del comportamento delle variabili globali ii. Identificazione di casi adatti all'uso delle variabili globali e. Applicazioni i. Dati degli scenari di sviluppo, selezione del metodo migliore per la sincronizzazione dati ii. Descrizione delle differenti funzionalità tra notifier e code Pagina 13 di 16

16. Design Pattern a. Macchina a Stati i. Identificazione dei principali componenti dell'architettura macchina a stati ii. Identificazioni dei metodi usati per mantenere le informazioni di stato b. Master/Slave i. Identificazione dei principali componenti dell'architettura master/slave ii. Identificazioni degli aspetti pro e contro del design pattern master/slave iii. Descrizione della temporizzazione del ciclo fornita dai notifier c. Producer/Consumer (Dati ed Eventi) i. Identificazione dei principali componenti del design pattern producer/consumer ii. Identificazioni degli aspetti pro e contro del design pattern producer/consumer iii. Descrizione della temporizzazione del ciclo fornita dalle code d. Applicazioni i. Dato un compito di programmazione, selezione del design pattern migliore ii. Comparazione dei design pattern ed indentificazione degli aspetti pro e contro di ognuno 17. Charts e Graphs a. Tipi i. Distinzione tra i differenti tipo di chart e graph ii. Descrizione delle funzionalità di buffering dei waveform charts iii. Identificazione dei graphs che supportano scale per gli assi X non equispaziate iv. Identificazione dei tipi di charts e graphs che supportano assi multipli b. Grafici dei dati i. Identificazione dei tipi di dati accettati dai chart e graph ii. Dato uno scenario, selezione del miglior tipo di chart o graph 18. Azione meccanica dei Booleani a. Descrizione delle sei differenti azioni meccaniche b. Identificazione di casi adatti all'uso di ogni azione Pagina 14 di 16

c. Dato uno scenario ed un diagramma a blocchi, determinazione del risultato dell'esecuzione 19. Property Node a. Definizione dell'ordine di esecuzione dei Property Node b. Identificazione dei casi ideali di utilizzo dei Property Node c. Determinazione di cosa succede se un errore si verifica durante l'esecuzione di un Property Node 20. Variabili Locali a. Comportamento i. Descrizione del comportamento delle variabili locali ii. Dato un diagramma a blocchi che usa le variabili locali, determinazione del risultato iii. Identificazione di possibili race condition i. Determinazione di quando è opportuno utilizzare le variabili locali per la comunicazione ii. Debug di diagrammi a blocchi che usano variabili locali in modo inopportuno 21. Variabili Functional Global a. Comportamento i. Descrizione del comportamento delle variabili functional global ii. Identificazione dei componenti e dei metodi di immagazzinamento dei dati iii. Identificazione delle necessità della non rientranza i. Descrizione delle capacità di sincronizzazione delle variabili functional global ii. Descrizione di come si nascondono le informazioni iii. Dato uno scenario, determinare se una variabile functional global è opportuna Pagina 15 di 16

Risorse di Preparazione all'esame CLAD Utilizzare le seguenti risorse per la preparazione dell'esame: Preparazione CLAD: CLAD Preparation E-Kit (include la guida di preparazione e degli esempi di esame) Webcast per la Preparazione CLAD: National Instruments CLAD Preparation Course (Online) webcast Most missed concepts on the CLAD exam Online LabVIEW Training & Tutorials gratuiti Online LabVIEW Graphical Programming Course (tenuto da Connexions) LabVIEW Introduction Course Three Hours LabVIEW Introduction Course Six Hours Corsi di formazione National Instruments con istruttore o autonomi: LabVIEW Core 1 LabVIEW Core 2 LabVIEW Core 3 LabVIEW Performance Altre Risorse National Instruments: National Instruments Academic Web National Instruments Developer Zone National Instruments LabVIEW Zone National Instruments LabVIEW Support Pagina 16 di 16