Appunti delle equicene



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Transcript:

Appunti delle equicene Equicena dell 8 gennaio 2014 con a Tema : Ferratura : per il bene del cavallo?! chiacchierata con un maestro maniscalco relatore : m.o. Fabio Tessarolo Contenuti : Cenni sull origine della ferratura e l evoluzione dal dopo guerra in Veneto Ferri e ferrature : rame, plastica, alluminio, rock n roll, resine, ferratura a caldo Difetti e patologie: appiombi, cerchiature, setole, onicomicosi, cagnolismo, incastellamento, Ferrature correttive: puledri, pareggio, Appunti a cura di: Clara Gambaro Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata senza il consenso scritto del rlatore e di Nero Per Passione a.s.d. Il relatore è il responsabile dei contenuti. www.neroperpassione.it - Nero Per Passione info@neroperpassione.it susy 339 8 59 39 49 Alessandro 339 69 29 468 1

EQUICENE dal 2008 al 2014 : ad ognuno Capezze e imboccature: strumenti a confronto Addestramento Naturale Leggerezza nell equitazione classica Ferratura e Piede scalzo due tecniche a confronto Alimentazione : i Fieni tipi e modi della fienaggione Biomeccanica : Testa alta e incapucciamento Gestione di scuderia : lettiere a confronto Trekking : attrezzature e tecniche Erbe medicinali e pericolose per i cavalli Massaggi e manipolazioni per il benessere del cavallo 626/94 : Sicurezza nei maneggi Il Polo : questo sconosciuto Il cervello del cavallo: come ragiona? Stress : che conseguenze nel cavallo e nel cavaliere? Il Puledro : nascita e svezzamento Amministrare un Centro Ippico Andature : un mondo fantastico nel passo, trotto e galoppo Colica : una vecchia compagna di scuderia Trekking : per sfatare qualche luogo comune Marca o è zoppo? : distinguere le zoppie Laminite : un pericolo sempre in agguato Alimentazione : e se non fosse la solita ricetta? West Nile : una febbre che uccide Aggiornamenti: Anagrafe equina, Trasporto, Manifestazioni Rimedi e segreti per i mali del cavaliere Pet-Therapy: nuove frontiere non solo per l equitazione Biomeccanica: come lavora la schiena del cavallo? Ippovie e trekking nel Veneto Selle e sellatura : quante soluzioni sulla schiena del cavallo Denti : non solo l età 100 anni di Equitazione e oggi? Aggiornamenti: fiscali, legali, assicurativi, sicurezza Maremmani: L addestramento del puledro con il Marrone Anagrafe Equina, trasporti, passaporti ed altre burocrazie Pet-Therapy; Montecchio P.il centro dell Italia per le nuove abilità Quanti sussurratori per una sola equitazione naturale? I molti diversi equilibri del binomio Ippovie e trekking: alla ricerca di nuove mete La veterinaria in pillole e polverine: quando è utile? Staminali: sorprendenti i risultati sui cavalli! Caleidoscopio western: quante discipline Redini lunghe: non solo per puledri, cavalli e attacchi Pillole di Equitazione con la E Maiuscola Pierre Ouellet: La voce di un Big Agopuntura e punti di contatto con la sella: strane coincidenze Ippovie & Trekiking: Veneto Italia Mondo: Ambiente e Territorio Pet-Therapy e Ippoterapia: la legge quadro nazionale! e se fossimo tutti cavalli? Un mondo di comunicazione non Verbale Razza Piave: la rinascita possibile? Gestione: quanto si può renderla naturale per il cavallo? Riunire non è accorciare, ne arrotondare Alimentazione: semmmbra facile! Riscopriamo la Monta in Amazzone Biomeccanica: allungare per rilevare, come arrivare alla riunione Free style: quando per caso si scopre che le redini non servono Vaccinazioni, libretti, trasporti: aggionrnamenti Non dirmelo, ti sento: indovinare le emozioni dei cavalli Insegnare (a cavallo e cavaliere)? è una questione di consapevolezza! L acqua è una cura? Patologie e modalità Nero Per Passione: il murgese Cavallo che spettacolo! Patrick: un opportunità di marketing per agriasili e agriturismi Destrieri e pennelli: il cavallo nell arte

EQUICENE: cosa sono? Sono nate come un occasione conviviale tra amici amanti dei cavalli uniti da una grande passione. Per non finire a parlare di calcio e di donne abbiamo deciso di trattare un argomento da proporre in ogni serata. Dopo la cena, in una sala convegni un relatore specialista della materia ci apre una finestra su uno degli infiniti aspetti del mondo del cavallo. In due anni sono diventate un punto di riferimento per la gente di cavalli di tutto il Triveneto! EQUICENE : chi sono i partecipanti? Le Equicene sono aperte a tutti gli appassionati del mondo del cavallo e si può partecipare senza invito. I frequentatori sono per lo più cavalieri, sportivi e non, responsabili e proprietari di maneggi e centri ippici, trekkeristi a cavallo, istruttori di equitazione, veterinari, operatori del settore come maniscalchi, sellai, allevatori, gestori di agriturismi, operatori turistici, educatori e operatori sociali, ecc. EQUICENE : chi sono i relatori? Ai partecipanti non è chiesto alcun contributo economico con il preciso intento di non porre nessun ostacolo alla curiosità per la Formazione in un settore, quello equestre, in cui l empirismo è la nota dominante. La gratuità dell iniziativa diventa l incentivo per poter prendere coscienza delle straordinarie possibilità che un adeguata formazione offre nel godere appieno delle proprie passioni. Il livello delle relazioni è, grazie ai relatori molto elevato, e il più delle volte propone le ultime novità. I relatori che, gratuitamente, mettono a disposizione le proprie competenze sono professionisti ed operatori di primario livello tra i quali si possiamo citare : veterinari di rilievo nazionale, presidenti di associazioni di allevatori, olimpionici di equitazione, giudici nazionali di dressage, liberi professionisti specializzati, responsabili della Regione Veneto, operatori ULSS, in un totale clima di familiarità, informalità e amicizia che la comune passione consente di diffondere tra tutti i partecipanti. EQUICENE: I NUMERI CONTATTI DIRETTI : partecipanti all anno 850 Di cui RESPONSABILI DI CENTRI IPPICI 84 CONTATTI INDIRETTI : passaparola centri ippici 4.500 PRESENZE MEDIE PER SERATA ultime equi.ne 80-90 PROVENIENZA ; TRIVENETO LIMITI BACINO D INFLUENZA (vedi cartina) Asiago (Vi), Tonezza del Cimone (Vi), Recoaro (Vi), S. Giovanni Ilarione, Verona, Toscolano Maderno (Bs), Sanguinetto (Vr), Badia Polesine (Ro), Rovigo, Adria (Ro), Correzzola (Pd), Mestre (Ve), Jesolo (Ve), Udine, Motta di Livenza (Tv), Follina (TV), Belluno, Arten (Bl), Trento (Tn) MAILING-LIST OGNI MESE 2.800 SMS-LIST OGNI MESE 1.250 Al centro del veneto 3

BREVI NOTE sul relatore della serata m.o Fabio Tessarolo Formatosi alla scuola di Pinerolo tirocinio per circa 4 anni di presso la mascalcia fu Bigolin Cornelio (Minea) maniscalco di Galliera Veneta Amico delle Equicene 4

Cenni storici ed evoluzione attuale I cavalli sono nati scalzi, 6.000 anni fa andavano scalzi con il cavaliere sopra, da 1.500 anni a questa parte il cavallo è stato ferrato. Il problema è iniziato quando il cavallo ha cominciato ad essere chiuso, quando per invasioni, guerre o altro è stato scuderizzato al chiuso nei castelli. Questo non è nella sua natura, infatti si è indebolito e si è indebolito anche il piede, ecco perché, un po alla volta, si è cominciato a ferrare, altrimenti il cavallo non avrebbe avuto nessun problema a stare senza ferri. Al mio arrivo nel settore, da queste parti venticinque anni fa, c erano solo due o tre famiglie che lavoravano come maniscalchi dove poter fare tirocinio. Infatti negli anni 60, con l arrivo del trattore, il lavoro per i maniscalchi diminuì sempre più perché il cavallo sportivo ancora non aveva preso piede, per cui in molti abbandonarono questo lavoro. Quello che oggi può spaventare è che ci sono nuove leve ma non sono ben preparati in quanto non hanno la pazienza di fare esperienza e da un po di tempo a questa parte l industria si è buttata a capofitto a cercare di produrre dei ferri che possano sopperire a delle incertezze sul pareggio, cosa che non potrà mai essere perché il maniscalco deve vedere il cavallo, deve esaminarlo, non si può tagliare a caso e sperare che il ferro risolva quello che non si è riusciti a fare con il pareggio. Ferri e ferrature Sappiamo che il cavallo nasce con dei difetti che ogni ferro riesce a correggere, dove per correggere si intende non far soffrire il cavallo per il suo problema in quanto, se per esempio, abbiamo un cavallo cagnolo non bisogna minimamente pensare di riuscire a raddrizzare il piede. Il maniscalco deve attenersi a rispettare l appiombo fisiologico, quello che la natura ha fatto. I ferri in rame sono apparsi e, per fortuna, non hanno avuto grande successo. Avevano un peso specifico troppo alto, quasi il doppio del ferro. Chi ha cercato di diffonderli nel mercato diceva che l insorgere del tarlo, fungo che si chiama onicomicosi che a contatto con il rame sembrava regredire, si poteva 5

combattere con questo ferro, anche se basta l ossigeno, perché quando un cavallo ha il tarlo il maniscalco non deve fare altro che aprire senza paura. Inoltre, questi ferri, pesando troppo, gravavano sui flessori creando un ulteriore problema. Anche i ferri in plastica non hanno avuto grande successo. Ci sono stati addirittura i ferri con le molle cioè si usavano due ferri e tra l uno e l altro si mettevano due cunei di gomma che dovevano ammortizzare, ma siccome la natura ha previsto due flessori, un estensore e più legamenti per attutire le pressioni che vengono dal cavallo stesso anche sotto sforzo, questo ha fatto si che molti tendini saltassero, senza contare che poi questi cuscinetti diventavano duri perché la terra entrava tra un ferro e l altro riempiendo le fessure, in questo modo venivano a pesare un enormità. Anche questo tipo di ferri non ha avuto fortuna. Siccome le cose più semplici sono ancora oggi le più funzionali, piuttosto che vedere determinate ferrature è preferibile che il cavallo stia senza ferri. Lo stesso discorso vale per i ferri eccessivamente rullanti, in quanto si diceva che il cavallo doveva staccare dove voleva, ma il piede del cavallo, esattamente come le nostre dita, ha pochissima lassità laterale quindi non può ruotare la falange. Anche questo ha creato dei problemi. Anche il ferro in alluminio rullante da qualche anno se ne è capito il limite: basta guardare un cavallo in natura, non avrà mai una punta così pronunciata. Anche le resine per ricostruire non servono a molto perché dal momento che il piede va demolito, per esempio per un tarlo trascurato, mettere la resina significa dare la possibilità al tarlo di continuare il suo lavoro in quanto chiudendo l apertura non c è più ossigeno. La ferratura a caldo va bene se non abbiamo un piede piatto o un tallone sfuggente perché rischiamo di bruciare il tallone stesso il quale non deve ricevere calore altrimenti il piede si appiattisce ancora di più. I talloni non vanno mai toccati. Se il piede è sano e forte è meglio la ferratura a caldo in quanto c è una disinfezione. Una volta si faceva sempre la ferratura a caldo perché i ferri venivano tutti forgiati. 6

Cavallo con perenni impacchi ai piedi: i piedi si cuociono e pertanto si indeboliscono a dismisura ma per la cura non servono "mesi" di paddock! Piuttosto vanno trattati con tintura di iodio, liquido di villette, solfato di rame ecc. Difetti e patologie I cavalli possono avere difetti di appiombo, di forma, di consistenza, di locomozione. I difetti principali sono quelli di appiombo cioè quando tra le spalle, le ginocchia e i nodelli si cominciano a vedere deviazioni. Il cavallo bisogna vederlo camminare, bisogna vedere come consuma i ferri, vedere come cresce l unghia. Anche il pelo in corona ci da dei segnali, quando è bello a riposo vuol dire che il cavallo non soffre di pressioni eccessive in corona, invece quando il pelo si mette dritto il cavallo inizia a soffrire perché probabilmente ha troppa punta o carica troppo da un lato o dall altro, quindi il pelo si alza prima di formare una formella, callosità che può anche fare male. La cerchiatura può essere data da una cattiva ferratura, da un alimentazione scorretta da febbre, coliche ecc. C è poi il difetto di consistenza, troppo duro o troppo molle. Di forma, piede troppo stretto o troppo largo, quello stretto tende a incastellare, quello troppo largo ha la punta sfuggente e i talloni dolenti. Difetto di locomozione, cioè il cavallo fabbrica, scrive ecc, sono tutte cose sulle quali si deve intervenire ma solo quel tanto che basta senza stravolgere la natura del cavallo. Una volta si pensava che se il cavallo scriveva si dovevano usare dei ferri con i ramponi per non fargli scivolare il piede, ma se prendiamo ad esempio i giocatori di calcio notiamo che molti si rompono i legamenti perché con i tacchetti il piede non scivola e non ruota. Le setole sono per il 90% colpa del maniscalco e per il restante 10% di origine traumatica, in natura il cavallo non ha setole. Se c è una setola vuol dire che c è un eccesso di pressione all interno ed ecco che allora qualcosa scoppia e si forma la setola. Una setola cucita è come se una persona avesse il mal di pancia e per farselo passare stringesse la cintura, visibilmente sembra 7

a posto ma dentro c è sofferenza. Comunque sulla setola si può intervenire e tutte le setole si chiudono. I migliori saltatori sono ferrati in modo semplice e in caso di piede piatto il piede non va mai incavato e poi chiuso con strati di cuoio e alluminio, perché il cavallo al momento sembra stare bene in quanto cammina su dei cuscini ma non essendoci più aerazione per la sudorazione, il piede cuoce e se si perde un ferro in quella situazione il cavallo deve fare sei mesi di paddock perché non c è più struttura, dentro è tutto cucinato. Quindi è bene alternare e far respirare il piede un paio di mesi nel periodo invernale quando è più saldo per natura e poi mettere il ferro quando si entra in gara. Bisogna comunque stare attenti a non asportare troppo per poi aggiungere, la suola si sgretola comunque da sola. Si può mettere un po di cotone e catrame vegetale, non certo silicone in quanto il piede marcisce. All estero per gestire i cavalli si usano molto i paddock che assicurano una vita agonistica più longeva: si usano in gara anche cavalli di vent anni; al contrario in Italia i nostri cavalli i paddock li usano molto poco (se li usano). Ferrature correttive In termine generico si chiamano ferrature correttive però della parola correttiva non bisogna farne abuso, la correzione non è altro che proteggere il cavallo dal suo problema, per esempio un cavallo cagnolo avrà il peso distribuito sulla mammella esterna e sul tallone interno il che non va bene perché la muraglia interna del piede di tutti i cavalli è più debole, infatti anche tutti i ferri all interno hanno un chiodo in meno, pertanto la parte interna del piede è più soggetta ad ammaccature. Per risolvere il problema della tallonite (il cavallo che salta, quando si riceve batte i talloni per terra e si ammacca) si usa un ferro con la parte interna più sottile e la parte dei talloni semichiusa, così quando il cavallo si riceve porta il peso sulla forchetta, non essendo chiuso, la spinge su dando un effeto-pompa maggiore. L unico handicap è che questo è un ferro un po difficile da forgiare. L importanza del maniscalco sui puledri è fondamentale perché prima si interviene su eventuali piccole malformazioni o difetti e prima si riesce a 8

correggere visto che il puledro ha una crescita molto veloce e un peso molto leggero. Quello che non va bene a volte è il pareggio, perché se noi lasciamo un centimetro di unghia in più e mettiamo questo ferro, non abbiamo risolto niente. Il maniscalco deve essere all altezza di fare un ottimo pareggio perché a determinare la salute e il prosieguo della vita agonistica o meno del cavallo è il pareggio. È la cosa che dovrebbe essere più curata. Un piede incastellato rimarrà sempre così, si può intervenire solo un poco perché non si può abbassarlo improvvisamente ed è assolutamente necessario lasciare più forchetta possibile per dare modo all elaterio di funzionare. Nei cavalli ferrati infatti, i glomi sono molto più piccoli in quanto non lavorano e quindi non portano sangue. Non tutti i cavalli si possono sferrare in quanto non tutti hanno un posto con vari tipi di terreno dove poterli abituare a camminare scalzi. Questi appunti sono tratti dal video dell Equicena dell 8.1.2014 grazie al contributo di Clara Gambero, e sono stati rivisti dall autore. Il video, se non presente su Youtube nella pagina di neroperpassione è richiedibile a info@neroperpassione.it 9