Pagina 1 di 7 rassegna stampa 1 Dicembre 2015 IL CITTADINO Lodi Regole europee negli ospedali: nel Lodigiano scatta l allerta Riforma sanitaria, scintille tra regione e amministratori Oltre cento persone ieri per la festa di saluto del medico Psichiatria, Gatti va in pensione Illegalità nel concorso infermieri, continuano le indagini della procura Lettere & opinioni Professionalità, gentilezza e umanità al Maggiore Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo IL GIORNO Lodi Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo
Pagina 2 di 7 Cadute pesanti dopo il via alla legge sui turni di riposo: ecco il quadro Regole europee negli ospedali: nel Lodigiano scatta l allerta di Cristina Vercellone La legge sui turni di riposo manda nel caos gli ospedali e i servizi rischiano di saltare. A partire dalla famosa chirurgia femminile a Sant Angelo, ritenuta uno dei fiori all occhiello della ginecologia: 340 interventi all anno in isteroscopia, asportazioni di tumori all utero, polipi e infezioni. Tutto questo rischia di svanire se i medici e gli infermieri devono rispettare le 11 ore di riposo previste dalla applicazione della normativa europea. A non passarsela bene sono in generale tutte le chirurgie e i servizi, come il laboratorio analisi, che devono fare i turni di reperibilità. In chirurgia a Codogno stanno facendo i salti mortali. Domenica sera un operatrice ha fatto la notte e ieri è dovuta restare a casa, ma il suo lavoro serviva. Così in chirurgia vascolare a Lodi, la situazione è critica. «Al momento - commenta il primario Ruggiero Curci - abbiamo tamponato. Il problema è che non possono esserci sempre tutti i medici contemporaneamente. Se a uno viene il raffreddore o deve andare a un congresso siamo nei guai. Non so come andrà a finire. Non dico che dovremo sopprimere i servizi, ma sicuramente dovremo organizzare diversamente le attività. Sto cercando di stendere i turni proprio in queste ore». La legge 66 dell Unione europea, del 2003, già applicata negli altri Paesi, è diventata obbligatoria anche in Italia. La norma elimina i turni no-stop e introduce l obbligo di 11 ore di riposo consecutive. Se gli ospedali non garantiscono questo riposo giornaliero dovranno pagare una multa da 100 a 3mila euro, mentre se sforano le 48 ore a settimana, la sanzione sale da 200 a 10mila euro. «Se dobbiamo rispettare i riposi - annota il primario di ginecologia Marco Di Mario - qualcosa dovrà saltare. Fino ad ora abbiamo garantito gli interventi fatti a Sant Angelo, ma non so come possiamo fare a garantire tutto, guardie, reperibilità e presenza in sala operatoria. Prima chi era reperibile di notte faceva l ambulatorio del mattino, adesso questo non è più possibile. Di rinnovi contrattuali non si parla. Se manca una delle 12 persone in organico il sistema salta». «Era da anni che ci aspettavamo l applicazione di questa norma - annota da Codogno il primario chirurgo Renato Pricolo -, come al solito, in Italia, interveniamo in emergenza. Bisognerebbe chiudere molti ospedali. Chi può permettersi di fare 11 ore di riposo ha un organizzazione diversa. Noi andiamo subito in sofferenza. Per anni ci sono state chieste prestazioni sempre maggiori senza legarle all incremento di personale. A noi, per esempio, servirebbero per garantire tutto 3 medici in più». Sulla questione, nei giorni scorsi, è
Pagina 3 di 7 intervenuto il sindacato medico Anaao e per il comparto, ieri ha preso posizione l Fsi: «Questa legge - dice Gianfranco Bignamini - da noi non viene applicata. Oggi faccio partire una segnalazione alla direzione provinciale del lavoro e alla magistratura. La notte la gente lavora 10 ore invece di 8. In pronto soccorso a Codogno gli operatori smontano la notte e il giorno dopo sono reperibili. In sala operatoria le 11 ore di riposo non sono garantite. Stesso discorso per i tecnici di radiologia e del laboratorio analisi. Chiedo di fare degli accertamenti. La legge andava applicata entro il 25 novembre. L ufficio infermieristico ha 30 infermieri che lavorano, ma non fanno gli infermieri, mentre gli altri, nei reparti, saltano i riposi».
Pagina 4 di 7 Riforma sanitaria, scintille tra regione e amministratori di Cri. Ver. La nuova riforma sanitaria torna in primo piano. A presentarla ieri, al Parco tecnologico padano, sono stati il presidente della commissione regionale sanità, il lumbard Fabio Rizzi e il vice presidente Angelo Capelli, esponente del Nuovo centrodestra. Il consigliere regionale Pietro Foroni ha fatto gli onori di casa, ma riuniti al Parco c erano numerosi esponenti della sanità locale, a partire dal direttore generale dell Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi al direttore sociale dell Asl Giancarlo Iannello, ma anche i sindaci e i rappresentanti dell Azienda lodigiana servizi alla persona. Insieme all assessore comunale di Lodi ai servizi sociali Silvana Cesani c erano il sindaco di Casale Gianfranco Concordati, quello di Codogno Vincenzo Ceretti, il deputato leghista Guido Guidesi e i segretari sindacali. «Il nostro strumento legislativo - annota Rizzi - era vecchio di 18 anni, andava rinnovato, rispondeva ai bisogni degli anni 90 che sono diversi da quelli attuali e poi mancava l integrazione tra la parte sanitaria e socio-sanitaria. Abbiamo istituito le Asst, Aziende socio sanitarie territoriali, tra le quali quella di Lodi poi le Ats, Agenzie di tutela della salute che si occupano della programmazione (Lodi sarà nella città metropolitana)». Capelli ha puntato il dito contro «lo spreco» delle risorse in campo sociale. «Gli uffici di piano - ha detto - non fanno mai l analisi reale dei bisogni per chiedere i fondi, ma si basano sullo storico». Non sono mancate però le critiche da parte del sindaco di Casale Gianfranco Concordati, dell assessore Cesani e del presidente dell Azienda consortile Giancarlo Cordoni. «Siamo d accordo sull integrazione tra sanitario e socio sanitario - annota Cesani -, manca però il ruolo dei sindaci. Noi da 10 anni abbiamo un unico distretto e il piano di zona fa un analisi dei bisogni di tutti i 230mila abitanti». «Se in ambito sanitario si può ragionare sull appropriatezza delle cure - commenta Concordati -, nel socio assistenziale non vedo margini. A casale siamo stati esclusi dalla contrattualizzazione per le Rsa. C è gente che paga rette da 2900 euro al mese e si è rovinata. Il mondo è pieno di gente che vuole tagliare, ma il socio assistenziale ha bisogno di un aumento di risorse». «Se la richiesta dei fondi è sempre quella - commenta Cordoni - non è perché ci basiamo sullo storico, ma perché i bisogni aumentano e i Comuni diminuiscono le ore di copertura dei servizi. Ne è un esempio l educativa scolastica».
Pagina 5 di 7 Oltre cento persone ieri per la festa di saluto del medico Psichiatria, Gatti va in pensione di C. V. Oltre cento persone per salutare Eligio Gatti. Il responsabile del dipartimento di salute mentale ha compiuto 63 anni ed è andato in pensione. Ieri ha salutato tutti i suoi colleghi nel centro di riabilitazione di via Mosè Bianchi. Il direttore generale dell Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi, intanto, ne ha approfittato per annunciare contemporaneamente che a tirare le fila del servizio ora sarà lo psichiatra Luigi Grazioli. Tra i numerosi presenti, oltre a Rossi c erano il direttore amministrativo Maurizio Bracchi e quello sanitario Roberto Riva, ma anche l ex direttore sanitario Franco Pavesi e l ex manager dei conti degli ospedali Agostino Cardana. Non sono mancati nemmeno i direttori di presidio Angela Bocconi e Paolo Bernocchi, la responsabile della neuropsichiatria infantile Paola Morosini, numerosi primari, da Giovanni Ucci a Costantino Bolis, la responsabilità del corso di laurea triennale in infermieristica Adele Riboni, il responsabile del dipartimento emergenza urgenza Giuseppe Rivolta, i segretari sindacali e i rappresentanti dell Asl, tra i quali Lorenzo Colonna, Giuseppe Monticelli e Clara Riatti. Ad abbracciare Gatti sono arrivati anche tanti infermieri e colleghi del suo dipartimento, i rappresentanti del volontariato e l assessore comunale ai servizi sociali Silvana Cesani. Per tanto tempo Cesani ha collaborato con Gatti nelle giornate di apertura della psichiatria al territorio, nell ambito dell iniziativa Viviamo insieme il nostro quartiere. Da 35 anni Gatti si occupava dei malati psichiatrici nel territorio. Parole di ringraziamento a Gatti sono arrivate da Rossi: «Insieme - ha detto il direttore generale - abbiamo condiviso un percorso. Ho trovato in Gatti una risorsa fondamentale per puntare sulla competenza».
Pagina 6 di 7 Sentito Bignamini Illegalità nel concorso infermieri, continuano le indagini della procura Continuano le indagini sul concorso degli infermieri in ospedale. Ieri pomeriggio, dalle 16 alle 17.30, a rilasciare la sua testimonianza in procura è stato il rappresentante dell Fsi Gianfranco Bignamini. «Sono stato chiamato come soggetto informato dei fatti - commenta -. Una denuncia su presunte irregolarità nello svolgimento del concorsone era partita da me. Non posso però dire nulla di più visto che ci sono delle indagini in corso. Ho sentito delle lamentele anche rispetto al concorso degli Oss, operatori socio sanitari, ma non ho ancora preso in esame la situazione». Il concorso degli infermieri si era svolto lo scorso agosto al palazzetto dello sport, ma il sospetto degli investigatori, sulla base di una serie di segnalazioni giunte ai carabinieri, è che nelle procedure per il concorso ci siano state delle irregolarità. Il fascicolo è nelle mani del pm Emma Vittorio che ha iscritto nel registro degli indagati tre persone. L ipotesi di reato è abuso d ufficio. «L attività è solo all inizio - aveva riferito nei giorni scorsi il pm Vittorio -. Ora ci vorranno alcuni mesi per vagliare tutti i documenti che abbiamo prelevato e poi decideremo quali altre iniziative intraprendere». Nel frattempo però i carabinieri del nucleo investigativo, agli ordini del capitano Biagio Bertoldi, hanno iniziato una serie di interrogatori a personale dell Azienda ospedaliera e ad alcuni candidati al concorso. Lo scorso 8 ottobre i carabinieri si sono recati negli uffici amministrativi dell Azienda ospedaliera, nel reparto ex maternità, e nelle abitazioni private e hanno sequestrato computer, telefoni e diversi documenti. Le indagini ora continuano.
Pagina 7 di 7 Lettere & opinioni Professionalità, gentilezza e umanità al Maggiore Gentile Direttore, tramite il suo giornale vorrei rendere pubblico riconoscimento al personale reparti TIS e Medicina Generale dell Ospedale Maggiore di Lodi, dove sono stato ricoverato per un increscioso incidente. Oltre la grande professionalità, ho potuto constatare la gentilezza e umanità di medici e personale infermieristico. Grazie ancora a tutti Gaetano Conti