PRIMAVERA - ESTATE
ZANZARE Palpebra - Tumefazione - Prurito intenso - Rossore -Possibilità di sovrainfezione Spesso non si vede la puntura
Orticaria papulosa
Strofulo orticaria papulosa IPERSENSIBILITA alle punture d insetto gli aspetti sconfortanti della condizione sono: -decorso prolungato con riaccensioni di vecchie lesioni in occasione di nuove punture -difficoltà ad identificare ed eradicare l agente offendente - last but not least", la scarsa accettazione da parte della famiglia della etiologia della affezione
PUNTURE D INSETTO PROTEZIONE Repellenti DEET: N, N-diethyl-3-methylbenzamide è il più efficace topico repellente disponibile e con il più ampio spettro d'azione (zanzare, zecche, mosche) Zanzariere Maniche lunghe Trattamenti antiparassitari agli animali domestici TERAPIA Cortisonici locali antistaminici
KBR 3023, in grado di interferire specificamente con il sistema olfattivo delle zanzare senza influire sulla salute dell uomo 4. Come agiscono gli insetto-repellenti? Gli insetto-repellenti contengono sostanze in grado di creare un ambiente sfavorevole agli insetti che vengono dunque tenuti lontani. Vi sono diverse sostanze che esercitano un effetto insetto-repellente nei confronti dei comuni insetti molesti e, in particolare, delle zanzare. Tra questi la N, N Dietiltoluammide (DEET) e' il principio attivo piu' largamente impiegato negli insetto-repellenti. La DEET e' il principio attivo usato nei prodotti della linea Off!. Riconosciuta e approvata dai piu' alti Isituti di Igiene e Sanita' a livello internazionale come sicura ed efficace, la N, N Dietiltoluammide presenta un ampio spettro di azione verso i comuni insetti e artropodi ed e' resistente alle alte temperature, non perdendo significativamente di efficacia.
APIS MELLIFERA VESPA CRABRO POLISTES VESPULA
In caso di puntura d'imenottero 1.Verificare la presenza del pungiglione e rimuoverlo evitando di spremere il sacco contenente il veleno 2.non schiacciare l'estremità del pungiglione 3. premere lateralmente nella zona di puntura, (tirare il pungiglione non è efficace, è dotato di uncini ben ancorati). L'applicazione immediata di ghiaccio o liquido freddo è il primo provvedimento da adottare, serve ad alleviare subito il dolore, e ad ostacolare l'infiammazione. applicare subito una crema a base di cortisone oppure assumere un antistaminico orale, (le creme antistaminiche non sono utili e solitamente inducono dermatiti da contatto). Se la puntura causa forte dolore va bene l'assunzione di un farmaco analgesico orale (paracetamolo per preferenza) utile contro il dolore.
Reazioni a veleno di imenotteri Epidemiologia Reazioni allergiche a punture di insetti: 0,4% 20-30 morti/anno api apis mellifera vespidi vespula polistes vespa
Classificazione delle reazioni da veleno di imenotteri Immediate (entro 4 ore dalla puntura) locali (limitate o estese) sistemiche Ritardate (oltre 4 ore dalla puntura) locali IgE-mediate sistemiche (malattia da siero, altre)
Aspetti clinici delle reazioni Le reazioni sistemiche Classificazione di Mueller Grado I: orticaria, malessere, ansia Grado II: i sintomi precedenti + angioedema, nausea, vomito, diarrea Grado III: i sintomi precedenti + dispnea (edema laringeo) Grado IV: i sintomi precedenti + ipotensione o shock con perdita di coscienza
Grado III: i sintomi precedenti + dispnea (edema laringeo) Grado IV: i sintomi precedenti + ipotensione o shock con perdita di coscienza Adrenalina e immunoterapia
MEDUSE Rhizostoma pulmo Pelagia noctiluca
MEDUSA Intenso bruciore come di bruciatura, nella zona colpita dai tentacoli della medusa. Le meduse alle nostra latitudini non possono provocare danni irrimediabili come quelle dei mari australiani capaci di causare shock anafilattico, arresto respiratorio ed aritmie cardiache - uscire dall acqua. - non strofinare la parte colpita - sciacquare con acqua di mare ed applicare acqua calda fino alla diluizione del dolore. Se sulla pelle sono rimaste attaccati i tentacoli della medusa, evitare di rimuoverli con pinzette al fine di lacerarli e provocare la fuoriuscita di altre tossine MA rimuoverli con cautela e con le dita aiutandosi con una miscela di acqua di mare e bicarbonato effettuando degli impacchi sulla zona colpita ogni cinque minuti.
-non usare l acqua dolce che favorisce la comparsa di neurotossine con danni al sistema nervoso - no anche a ghiaccio od acqua fredda - no pure al grattamento, che agendo sui muscoli attiverebbe la diffusione della sostanza tossica. - No ad impacchi d aceto od ammoniaca, no all impiego di alcool, che potrebbe facilitare l apertura delle cellule urticanti delle meduse. - Si all acqua di mare e la disinfezione con bicarbonato. - Cortisonici locali - antibiotici locali - antistaminici
Le reazioni cutanee da meduse sono varie: la più comune è quella orticarioide localizzata di natura tossica, che può persistere anche per alcune ore. Sono possibili anche reazioni vescico-bollose ed edematose con sintomi soggettivi (prurito, bruciore, dolore) molto intensi.
-Non applicare acqua fredda ma, poiché il veleno dell anemone tende a perdere vigore con il calore, è bene fare impacchi di acqua calda e salata ANEMONI -Uscire dall acqua. -Mai e in nessun caso la pelle colpita deve essere sfregata per eliminare residui di tentacoli urticanti, non si farebbe altro che provocare altre microlesioni favorendo l espansione del veleno dalla zona colpita. -lavare la ferita.
Le reazioni da anemoni di mare sono più gravi ed estese, con lesioni bollose, necrotiche, pustolose ed intensamente edematose. I sintomi soggettivi e sistemici possono essere molto severi e possono necessitare di ospedalizzazione in ambienti di rianimazione. I motivi della più grave sintomatologia sono legati al fatto che, a differenza di quanto accade con le meduse, libere nell acqua (sfioramento dell animale), il contatto con gli anemoni di mare, attaccati al fondo marino, è al contrario molto "stretto", ad esempio quando ci si siede o ci si stende sugli scogli.
Sia i danni cutanei da meduse che da anemoni di mare possono lasciare sequele più o meno importanti di tipo atrofico-cicatriziale. Dal punto di vista terapeutico non esistono antisieri specifici per l avvelenamento da Celenterati Evitare l uso di acqua dolce, che, essendo ipotonica, fa scoppiare le nematocisti - acqua di mare o acqua salata calda. I tentacoli vanno rimossi dalla cute con guanti spessi; nel caso sia colpito un arto, può essere impiegato un laccio emostatico. Oltre ai corticosteroidi topici, si usano corticosteroidi e antistaminici per via generale. Nei casi più severi è consigliabile l ospedalizzazione.
Responsabili sono i peli del corpo e i numerosissimi microscopici peli uncinati e urticanti, lanciati e dispersi in aria da quelle particolari aree del corpo del bruco dette specchi urticanti quando l animale è molestato, e che possono essere rilevati nell atmosfera circostante
Le lesioni possono essere provocate a livello cutaneo sia dalla penetrazione dei peli nella pelle, determinando una vera reazione da corpo estraneo, sia dall azione del veleno urticante. La dermatite: - orticaria papulosa, di solito per pochi peli trasportati dal vento; -a tipo orticaria con chiazze vescicolo-bollose per azione dei peli portati dalle mani a contatto con varie zone cutanee; CORTISONICO LOCALE - come una chiazza pomfoide con vescicole e bolle, di solito quando è il nido staccatosi da un ramo a colpire la cute.
8 anni Ha giocato due giorni fa in un prato appena Falciato lesioni bollose allungate, con striature fitofotodermatite
Dittamo
VALUTAZIONE NEVI NEL BAMBINO PREPUBERE
NEVI MELANOCITARI ACQUISITI
COSA IL PEDIATRA DEVE SAPERE RIGUARDO AI NEVI Il melanoma in età prepurale è rarissimo. - nevi congeniti giganti (> 20 cm) 1-2% dei nati - bambini con pregressa neoplasia (irradiati) - bambini con patologie cutanee croniche (EB) - bambini con familiarità per melanoma
< 1.5 cm: piccolo 1.5-20 cm: intermedio > 20 cm (> 50-60 cm): grande (gigante)
COSA IL PEDIATRA DEVE SAPERE RIGUARDO AI NEVI - il melanoma nell 80% dei casi insorge come tale su cute integra - i nevi in età evolutiva si modificano e quindi non ci si deve preoccupare se cambiano e non serve la mappatura -I nevi acrali non sono più pericolosi -il sole non fa male ai nevi ma ne stimola la produzione
NEVO DI SPITZ IPOPIGMENTATO
MOLLUSCO CONTAGOSO
ANGIOMA LOBULARE ERUTTIVO
NEVO DI SUTTON o ALONEVO Digestione del nevo
Nevo di sutton o leucoderma centrifugo acquisito Lesione benigna costituita da un nevo circondato da un alone depigmentato Fisiopatologia: melanociti riconosciuti come anomali e attaccati dal sistema imunitario Tipicamente durante l adolescenza Spesso al dorso Nel 50% scompare completamente Può essere singolo o multiplo (25%) e la VITILIGINE? Il nevo con alone non evolve in vitiligine la vitiligine può associarsi all alo nevo Da trascurare perché sempre benigno.
Emangioma Capillare più frequente tumore benigno dell infanzia: 8-12% nati vivi F>M (3:1) proliferazione attiva di elementi angioblastici con formazione di capillari immaturi lesione invisibile alla nascita (70%) o precursore (30%) crescita anche tumultuosa fino a 6-8 mesi (a volte fino a 24 mesi) fase di stato involuzione spontanea lenta: 60% < 4 anni 76% < 7 anni >90% 8-10 anni
08/02/12 27/02/12 19/03/12 16/04/12
Emangioma Capillare Il 10% circa necessita di un trattamento nella fase proliferativa: lesioni in sedi che compromettono funzioni vitali (alte vie respiratorie-laringe, fegato insuff. cardiaca cong.) cavo orale, orbite) lesioni che vanno incontro a COMPLICANZE (ulcerazioni, sanguinamenti, sovrainfezioni, dolore) CICATRICI lesioni esteticamente inaccettabili
Emangioma Capillare Lesioni in sedi che compromettono funzioni vitali lesioni esteticamente inaccettabili Chirurgia quando è possibile (sedi aggredibili) Cortisone alte dosi per os a cicli (o intralesionale) Interferon vincristina
LA SVOLTA 11 bambini durata media trattamento: 6 mesi Dose: 2-3 mg/kg remissione: Stabile RISPOSTA RAPIDA
Malformazioni vascolari venose
Malformazioni (vascolari) linfatiche
Malformazioni (vascolari) linfatiche linfangiomi circoscritti
Malformazioni artero venose
CONCLUSIONI prima scelta (trial vs cortisone sospeso perché nessuno più accetta il cortisone) Non significa che tutti devono essere trattati (piccoli, parti coperte ) cautela per RARI effetti collaterali (ipoglicemia, ipopotassiemia) problema della formulazione pediatrica eventuali nuove indicazioni (linfangiomi?)
ANGIOMA SPIDER
ANGIOMA LOBULARE ERUTTIVO
ANGIOMA LOBULARE ERUTTIVO INVIO ASPORTAZIONE