Sicurezza stradale e nuovi cittadini



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Sicurezza stradale e nuovi cittadini Premessa Dall Unità d Italia ad oggi, la presenza straniera nel nostro Paese è profondamente mutata sia nei numeri che nella tipologia. Se, infatti, fino a qualche decennio fa l Italia risultava soprattutto un Paese di transito verso altre nazioni europee, oggi i flussi migratori indicano che l Italia è diventata una vera e propria meta per diverse popolazioni. Basti pensare che al 1 gennaio 2011 la popolazione straniera in Italia risulta incidere 52 volte di più rispetto al 1861. Oggi, dunque, le comunità straniere in Italia sono una realtà. Esse contribuiscono fattivamente alla crescita del nostro Paese, ma il processo di integrazione, pur se piuttosto avanzato, non si può ritenere del tutto completato, poiché la lingua e la cultura originaria possono alle volte rappresentare un ostacolo alla piena comprensione ed attuazione delle regole del Paese ospite. Ecco perché progetti di comunicazione e formazione in questo ambito sono strategici per una più rapida ed efficace coesione sociale. Il tema della sicurezza stradale in questo senso rappresenta un esempio emblematico di come conoscenza delle norme e comportamenti responsabili possono aiutare a creare condizioni di convivenza migliori e più sicure per tutti. Il contesto Secondo i dati Istat, al 1 gennaio 2011 gli stranieri residenti in Italia sono 4.570.317: per la maggior parte sono donne (51,8%) e incidono sul totale dei residenti (60.626.442) per il 7,5%. Secondo le stime dell ultimo Dossier Caritas Migrantes 1, ai residenti vanno aggiunte oltre 400.000 persone regolarmente residenti che però non risultano registrate all anagrafe, per una stima totale quindi di poco meno di 5 milioni di presenze straniere in Italia. La ripartizione territoriale degli immigrati in Italia è la seguente: Nord Ovest 35,0%; Nord Est 26,3%; Centro 25,2% ; Sud e Isole 13,5%. Gli stranieri, la cui età media è di 32 anni (contro 44 degli italiani) si caratterizzano per la forte incidenza dei minori (21,7%) e delle persone in età lavorativa (78,8%), mentre gli ultra65enni superano di poco il 2% (sono invece un quinto tra la popolazione italiana). In altri termini, gli stranieri sono appena 1 ogni 100 tra gli anziani, ma oltre un decimo dei minori e dei giovani adulti (18-39 anni). Il volto dell Italia del prossimo futuro è già visibile nelle regioni dove l incidenza degli immigrati ha raggiunto il 10% (Emilia Romagna, Umbria, Lombardia, Veneto) o si aggira sul 9% (Trentino Alto Adige, Toscana, Marche e Lazio). A metà secolo, secondo l Istat, gli stranieri potranno essere 12,4 milioni, con una incidenza del 18% sui residenti. 1 http://www.caritasitaliana.it/materiali/pubblicazioni/libri_2011/dossier_immigrazione2011/scheda.pdf 1

Le persone di seconda generazione sono quasi 650mila, nate sul posto ma senza cittadinanza. Gli iscritti a scuola nell anno scolastico 2010-2011 sono 709.826 (incidenza del 7,9% sulla popolazione studentesca, e ancora più alta nelle materne e nelle elementari). Gli universitari stranieri ammontano a 61.777 (3,6% del totale). L interesse all apprendimento dell italiano è diffuso, ma negli esami sostenuti per il rilascio del permesso di soggiorno per lungoresidenti, è stata molto differenziata la percentuale dei bocciati (3,5% a Roma e 34% a Padova). Le comunità straniere in Italia Nel 2011, gli stranieri provenienti da Romania (968.576), Albania (482.627), Marocco (452.424), Cina (209.934) rappresentano poco più del 46% del totale degli stranieri in Italia e il 3,5% della popolazione residente nel complesso. Una situazione profondamente diversa rispetto a soli quindici anni fa quando per raggruppare il 50% degli immigrati presenti in Italia bisognava considerare dieci Paesi di provenienza, ad indicare come si vanno via via radicando presenze di specifiche realtà socio-culturali. L incidentalità stradale e gli stranieri Il rapporto annuale Aci Istat sull incidentalità stradale non fornisce il dato relativo alla nazionalità delle persone coinvolte in incidente stradale. Per avere informazioni relative alla sinistrosità correlata agli stranieri in Italia, è necessario prendere come riferimento i dati assicurativi ANIA che, seppure con alcune specifiche interpretative per la lettura dei dati 2, possono dare indicazioni relative a questa problematica. Secondo gli ultimi dati disponibili (2010), la frequenza sinistri 3 registrata in relazione ai cittadini stranieri è del 9,7%: due punti percentuali e mezzo in più rispetto a quella degli italiani (7,2%). Questo dato diventa ancora più negativo se lo si va ad analizzare per alcune singole realtà: i guidatori rumeni hanno una frequenza sinistri dell 11,1%, i marocchini 11,3%, i cinesi 13,1% e gli albanesi 13.3%. Un dato serio, forse facilmente prevedibile, che indica come le presenze più numerose sul nostro territorio sono anche le più sinistrose, reso ancora più critico da un altro dato significativo, il costo medio dei sinistri che è pari a 3.221 euro nel caso siano coinvolti rumeni, 3.902 euro per gli albanesi, 4.092 euro per i marocchini e ben 4.607 euro per i cinesi a fronte dei 2.990 euro che fanno registrare gli italiani. A completamento di questa analisi sono stati considerati i punti patente decurtati suddivisi per anno e per Paese di origine (grafico 1), il numero di patenti convertite per anno e per Paese di origine (grafico 2) e i risultati degli esami per il conseguimento della patente 4. 2 Per avere un dato significativo si prendono in considerazione le comunità all interno delle quali vi sono almeno 1000 persone assicurate con l RCauto. 3 Rapporto tra numero di incidenti denunciati e numero di veicoli assicurati 4 I dati sono stati forniti dalla Direzione delle Motorizzazione Civile del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2

TOTALE PUNTI DECURTATI PER PAESE E PER ANNO 120.000 Tot punti patente decurtati 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 ROMANIA ALBANIA MAROCCO R.CINESE 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Anno Grafico 1 Punti decurtati TOTALE PATENTI CONVERTITE PER ANNO E PER PAESE NUMERO PATENTI CONVERTITE 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 ANNO ROMANIA ALBANIA MAROCCO R.CINESE Grafico 2 Patenti convertite Quanto agli esami patente, di seguito riepiloghiamo le principali evidenze: 1) nel 2010 i cinesi hanno fatto registrare la minore percentuale di respinti all esame di teoria, ma sono risultati i peggiori nella prova di guida. Il contrario accade per i marocchini che sono i "peggiori" nella teoria, ma i più bravi nella pratica. Albania e Romania riportano valori percentuali uguali sia nell'esame pratico che teorico. 2) Negli ultimi 4 anni, dal 2007 al 2010, nella prova pratica i cinesi sono sempre i peggiori, mentre per la teoria si alternano i marocchini e gli albanesi 3

3) dal 2004 al 2008 i migliori nel superare l'esame teorico sono sempre i rumeni, anche se nel 2009 e nel 2010 hanno una percentuale di persone bocciate all'esame che sfiora quasi il 50% tra coloro che si presentano. Nella pratica invece, i rumeni fanno registrare un miglioramento a partire dal 2007 (anno in cui entrano a far parte della Comunità Europea). Prima di allora avevano sempre tra le più alte percentuali di persone bocciate all'esame pratico. 4) in linea generale sono sempre i cinesi a far registrare le più alte percentuali di persone bocciate all'esame pratico. La triade di parametri sopra considerata evidenzia come il tema dell incidentalità stradale e della formazione alla guida rappresentino un problema da affrontare seriamente e con urgenza attraverso un intervento strutturato e ben definito che porti ad un innalzamento dei livelli di sicurezza nella circolazione dei veicoli guidati da questi nuovi cittadini che sicuramente necessitano di una preparazione alla guida specifica, anche per singole nazionalità, e diversa da quella prevista per gli italiani. 4