Democratica 201-206 QUANDO SI PARLERA



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copertina 201-206_copertina 10/12/12 12.13 Pagina 1 QUANDO SI PARLERA Quando si parlerà di un operaio si dovrà dire ch era un uomo diverso dagli altri nettamente diverso! L uomo non voleva assomigliargli ma egli era l uomo! l uomo vero un misto di montagne e mattine che ti si avvicinava ti si apriva colorito e tenero. L uomo lo riteneva uno schiavo lo accarezza un cavallo. Ma egli era l uomo veramente libero! l uomo che portava un fondo umano distinto. L uomo cresciuto in dolore che combattè instancabile giorno e notte per la vita per l amore. Ferruccio BRUGNARO (da The days will come, translated by Jack Hirschmam, CC. Marimbo Berkeley 2012) Euro 18,00 DIEST Distribuzioni - Torino P.I. Spa Spedizione in abbonamento postale, Art.1, comma 1 D.L. 353/2003 (convert. in L. 27.02.2004 N 46) Art.1, DCB Varese - ISSN 0391-3600 GENNAIO - DICEMBRE 2012 ------------------------------------------------------------------ Medicina 201-206 Democratica ------------------------------------------------------------------ MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE ATTI DEL VII CONGRESSO NAZIONALE DI MEDICINA DEMOCRATICA MOVIMENTO LOTTA PER LA SALUTE UNIVERSITA DI MILANO 16-18 FEBBRAIO 2012 I MOVIMENTI: MOVIMENTI: UN UN ANTIDOTO ANTIDOTO CONTRO CONTRO LA LA DEMOLIZIONE DELLA DEMOCRAZIA

copertina 201-206_copertina 10/12/12 12.13 Pagina 2 BIMESTRALE N 201-206 gennaio-dicembre-2012 Autorizzazine del Tribunale di Milano n 23 del 19 gennaio 1977 Iscritta al Registro Nazionale della Stampa (Legge 58/81 n. 416, art. 11) il 30 ottobre 1985 al n 8368317, foglio 657 ISSN 0391-3600 EDIZIONE: Cooperativa a r.l. Medicina Democratica movimento di lotta per la salute Tel. 02-4984678 Fax 02-48014680 20100 Milano REDAZIONE: e-mail: medicinademocratica@alice.it Fax 0331-501792 Via Roma, 2 21053 - Castellanza (VA) ABBONAMENTI: ordinario. 35,00 sostenitore. 55,00 estero. 70,00 Conto Corrente Postale n 12191201 intestato a Medicina Democratica Casella Postale 814 20100 Milano Spedizioni in abbonamento postale STAMPA: GRAPHITI S.r.l. Via Newton, 12 20016 Pero (MI) Sede Nazionale Via Venezian, 1-20133 Milano - Sede Amministrativa Via dei Carracci, 2-20149 Milano COMITATO DI REDAZIONE: Fulvio AURORA (direttore responsabile), Lino BALZA, Angelo BARACCA, Cesare BERMANI, Ga briella BERTINI, Roberto BIANCHI, Sergio BOLOGNA, Marco CAL- DIROLI, Roberto CARRARA, Germano CASSINA, Carla CA VAGNA, Gianni CAVINATO, Maria Luisa CLEMENTI, Elisabetta COSANDEY, Angelo COVA, Fernando D ANGELO, Rino ERMINI, Giorgio FORTI, Giorgio GALLEANO, Pietro e Sara GALLI (grafici), Maurizio LOSCHI, Luigi MARA (direttore), Dario MIEDICO, Marcello PALAGI, Barbara PERRONE, Roberto POLILLO, Maurizio PORTALURI, Chiara SAS SO, Matteo SPREAFICO, Vito TOTIRE, Laura VALSECCHI, Bruno VITALE. INOLTRE COLLABORANO A QUESTA RIVISTA: Carlo ALBERGANTI, Giorgio ALBERTINALE, Beppe BANCHI, Giuseppe BLANCO, Michelangio - lo BOLOGNINI, Mario BRAGA, Ferruccio BRU- GNARO, Paolo BULETTI, Roberto CARMINATI, 5 per 1000 E' possibile versare nella prossima dichiarazione dei redditi il 5 per mille dell'irpef all'associazione Medicina Democratica - Movimento di Lotta per la Salute O.N.L.U.S., in breve Medicina Democratica O.N.L.U.S.. Come è noto, si tratta di un associazione autogestita che opera senza fini di lucro attraverso il lavoro volontario e gratuito e le sottoscrizioni dei suoi associati e simpatizzanti, che non ha mai goduto e che non gode di finanziamenti nè diretti nè indiretti da parte di chicchessia. Pertanto, se ne condividete l operato e intendete sostenere le sue iniziative per affermare la Salute, la Sicurezza e l Ambiente salubre in fabbrica, così come in ogni dove della società, nel rigoroso rispetto dei Diritti Umani e contro ogni forma di esclusione, emarginazione, discriminazione e razzismo, Vi chiediamo di indicare il numero di Codice Fiscale 97349700159 dell Associazione Medicina Democratica - Movimento di Lotta per la Salute O.N.L.U.S.. N.B. Si ricorda che la scelta del 5 per mille non sostituisce quella dell'8 per mille (dedicata, per esempio, al culto): le opzioni 5 per mille e 8 per mille si possono esprimere entrambe. Marco CERIANI, Massimo COZZA, Michele DE PASQUALE, Rossana DETTORI, Elisabetta DONI- NI, Antonino DRAGO, Gior gio DUCA, Walter FOS- SATI, Cristina FRANCESCHI, Lidia FRANCESCHI, Ida GALLI, Valerio GENNARO, Patrizia GENTILINI, Liliana GHILARDI, Ma ria Grazia GIANNICHED- DA, Claudio GIORNO, Pietro GRILLAI, Giuseppe MARAZZINI, Maurizio MARCHI, Gilberto MARI, Gianni MATTIOLI, Bruno MEDICI, Claudio MEZ- ZANZANICA, Alfredo MORABIA, Corrado MON- TEFALCHESI, Celestino PANIZZA, Pietro PEROT- TI, Agosti no PIRELLA, Aris REBELLATO, Giuseppe REZZA, Franco RIGOSI, Marino RUZZENENTI, Aldo SACHERO, Nicola SCHINAIA, Anna SEGRE, Giovanni SERRAVALLE, Claudia SORLINI, Gianni TAMINO, Flavia TRIOZZI, Bruno THIEME, Enzo TIEZZI, Lu ca TRENTINI, Emanuele VINASSA DE RE GNY, Attilio ZINELLI. IMPAGINAZIONE: Stefano DEBBIA, An drea PRAVETTONI. Medicina Democratica è distribuita dalla DIEST di Torino nelle librerie delle principali città e si trova in quelle sotto elencate LOMBARDIA Lib. CUEM, Via Festa del Perdono 7, 20100 Milano Lib. CLESAV, Via Celoria 2, 20133 Milano Lib. CLUED, Via Celoria 20, 20133 Milano Lib. CLUP, P.zza Leonardo da Vinci 32, 20133 Milano Lib. CUESP, Via Consevatorio 7, 20122 Milano Lib. Centofiori, C.so indipendenza 9, 20129 Lib. Nuova Libropoli, Via Arconati 16, 20135 Milano Lib. Feltrinelli, Via S. Tecla 5, 20122 Milano Lib. L incontro. C.so Garibaldi 44, 20122 Milano Lib. popolare, Via Tadino 18, 20124 milano Lib. Sapere, P.zza Vetra 21, 20123 Milano Lib. Unicopoli, Via R. da Carrera 11, 20127 Milano Lib. Utopia, Via Moscova 52, 20121 Milano Il libraccio II, P.zza Indipendenza, 20052 Monza (MI) VENETO Lib. Don Chisciotte, Via Brenta Vecchia, 13-Mestre(VE) Lib. Galileo, Via Poedrio, 30174 Mestre (VE) Edicola La Stasioneta, P.le Municipio 13, 30175 Marghera (VE) Lib. Feltrinelli, Via S. Francesco 7, 35100 Padova LAZIO Lib. Feltrinelli, Largo Torre Argentina, 5/A 00186 Roma Lib. Feltrinelli, Via E. Orlando 78/81, 00185 Roma Lib. Anomalia, Via Campani, 73-00185 Roma Lib. Bibli, Via Fienaroli, 27-00153 Roma Lib. Robinson, Via Ostiense 150/A - 00154 Roma Lib. Baruffe, P.zza Carducci, 20-00041 Albano (RM) TRENTINO ALTO ADIGE La Rivisteria, Via S. Vigilio 23, 68100 Trento EMILIA ROMAGNA Lib. Feltrinelli, Via della Repubblica 2, 43100 Parma Lib. Feltrinelli, P.zza P.ta Ravegnana 1, 40126 Bologna Lib. Tempi Moderni, Via Leopardi, 1/DE 40122 Bologna Lib. Del Teatro, Via Crispi 6, 42100 Reggio Emilia INFOSHOP MAG 6 libri e CD, via Vincenzi, 13/A, 42122 Reggio Emilia Libreria Feltrinelli, Via Garibaldi 30, 44100 Ferrara TOSCANA Belfronte, Via Grande 91, 57100 Livorno La Libreria Rinascita, Piazza Barontini 23, 57023 Cecina (LI) Lib. Feltrinelli, Via Cerretani 30/32, 50123 Firenze Lib. Medicina - Scientifica MASTER - Università e professioni, V.le Morgagni, 39 r, 50134 Firenze Lib. Feltrinelli, Via Bianchi di Sopra 64/86, 53100 Siena Lib. Feltrinelli, C.so Italia 17, 56100 Pisa Lib. Internazionale Vallerini, 56100 Pisa Lib. La Rinascita, Via Gramsci 334, Sesto Fiorentino Centro di doc., Via degli Asili 10, 55100 Lucca Centro di doc., Via degli Orafi 29, 51100 Pistoia UMBRIA Lib. L altra, Via Ulisse Rocchi 3, 06100 Perugia PIEMONTE La Libreria Via Dante Edicola, via Dante 15100, Alessandria Campus, Via U. Rattazzi 4, 10100 Torino Lib. Feltrinelli, P.zza Castello 9, 10100 Torino Comunardi, Via Bogino 2, 10100 Torino C.S., Via Ormea 67/bis, 10100 Torino Coop. Don Milani, Via Terrone 3, 10100 Torino Lib. Claudiana, Via Principe Tommaso 1, 10100 Torino COAP, Via Principe d Acacia 40, 10100 Torino Lib. Popolare, Via S. Anselmo, 10100 Torino C.A.N. Gli elementi di Giovanni Alberganti, Via Manzoni 5, 28026 Omegna (NO) Lib. Margaroli, C.so Mameli 55, 28048 Verbania (NO) Cartolibreria L Aquilone, C.so Milano 59, 28025 Gravellona Toce (NO) Lib. La Talpa, Via Solaroli 4/C, 28100 Novara Lib. Librami, Via Garibaldi 26, 28100 Novara PUGLIA Lib. Feltrinelli, Via Dante 91, 70122 Bari LIGURIA Lib. Feltrinelli, Via Vernazza 40, 16131 Genova CAMPANIA Lib. Feltrinelli, Via d Aquino 70, 80144 Napoli Lib. Quarto Stato, Via Magenta 80, 81030 Avversa (CE) ABRUZZO Lib. Feltrinelli, Corso Umberto 5, 65100 Pescara SVIZZERA Libreria Leggere, Corso San Gottardo 86, 6830 Chiasso Librerie Alternative 1, Via Ospedale 4, 6600 Locarno Librerie Alternative 2, Via Al Colle 2, 6900 Lugano Libreria Taborelli, Via Camminata, 6500 Bellinzona

PAG 1 5 NOTE A MARGINE ok:505p06_081_084 6 12 2012 22:59 Pagina 1 Milano: VII Congresso Nazionale di Medicina Democratica di Luigi MARA* Penso che il VII Congresso nazionale di Medicina Democratica sul tema Partecipazione e Promozione della Salute. Medicina fra Cura e Prevenzione, al di là dei limiti che sono stati evidenziati da alcuni costituisca un fatto culturale, sociale e politico positivo, tenuto conto dei mezzi esigui a disposizione di Medicina Democratica, mezzi che sono stati compensati dal lavoro volontario e gratuito di decine di compagne e di compagni, segnatamente delle sezioni di Castellanza (VA) e di Milano: sono Loro che hanno reso possibile, ben organizzato e fruibile a tutti i partecipanti il Congresso tenutosi presso l Aula Magna dell Università degli Studi di Milano nei giorni 16 17 e 18 febbraio 2012. A tutti/e Loro va un pubblico ringraziamento per il prezioso lavoro svolto con rigore e competenza. In proposito, va sottolineato che è stato un congresso aperto e partecipato (che ha visto anche una nutrita partecipazione ai lavori di studenti della Facoltà di Medicina), nel quale nessuna voce è stata compressa o esclusa, anzi (!), si è dato spazio, sia nei Gruppi di Lavoro che in Assemblea plenaria, alle voci critiche, che, come è noto, costituiscono l ossigeno della democrazia e per la vita di un Movimento di lotta per la salute, quale è Medicina Democratica. Lungi da chi scrive fare retorica. Tenuto conto del dibattito concreto che si è sviluppato in questi tre giorni, nonchè delle decine di contributi scritti fatti pervenire ancor prima dell apertura dei lavori e distribuiti gratuitamente ad ogni partecipante in un apposita cartellina contenente i materiali congressuali (sia detto per inciso, materiali andati letteralmente a ruba e più volte fotocopiati e distribuiti durante il Congresso), va detto a chiare lettere che tutto questo rappresenta un risultato importante, che va ben oltre Medicina Democratica. Anche il tema congressuale è stato ampiamente condiviso e arricchito: infatti, le tematiche affrontate nel corso dei lavori hanno avuto al loro centro il ruolo della partecipazione nella promozione della salute, un tema fondante di Medicina Democratica, Movimento di Lotta per la Salute, come ci ha lucidamente ricordato Piergiorgio DUCA nell apertura dei lavori (cfr. Atti pagg. 11-14); un tema introdotto e approfondito da Giulio Alfredo Maccacaro nella relazione da Lui presentata al Primo Congresso nazionale del 15 e 16 maggio 1976 a Bologna. Non va poi taciuto che il Congresso si è svolto in un periodo di feroce aggressione che continua! - alle condizioni di lavoro e di vita della stragrande maggioranza della popolazione del paese. Una aggressione il cui punto focale è costituito da una devastante politica di deregolazione, un mix di interventi padronal governativi tesi alla cancellazione dei diritti fondamentali della persona sanciti dalla Carta costituzionale: J) - al lavoro e all esercizio dei diritti sindacali (artt. 1, 4, 35, 37, 39, 41 Cost.); JJ) - alla salute (art. 32 Cost.) e alla sanità (pubblica, universale e gratuita); JJJ) - allo studio (in una scuola pubblica, qualificata e gratuita) e alla cultura (art. 33, Cost.); JJJJ) - all ambiente salubre e alla fruizione del paesaggio e del patrimonio storico e artistico (art. 9, Cost.) e dei beni comuni; JJJJJ) - alla pace e al ripudio di ogni guerra comunque ammantata (art. 11, Cost.); JJJJJJ) - a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, ovvero all informazione (art. 21, Cost.); *Medicina Democratica, Sezione di Castellanza (VA). note a margine 1

PAG 1 5 NOTE A MARGINE ok:505p06_081_084 6 12 2012 22:59 Pagina 2 JJJJJJJ) - al diritto di ogni lavoratrice e lavoratore a una retribuzione, o pensione, o indennità di disoccupazione, o salario sociale, sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un esistenza libera e dignitosa (art. 36, Cost.); JJJJJJJJ) - al rigoroso rispetto dei diritti umani (artt. 2 e 3 Cost.) In altri termini, questo nostro VII Congresso nazionale si è svolto in un quadro (qui solo accennato) di devastata situazione sociale, culturale e politica caratterizzata, lo si ripete, da continui attacchi alle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari. Una situazione che si aggrava sempre più: stanno lì a ricordarcelo milioni di lavoratrici e lavoratori disoccupati, cassaintegrati, precari, il 36% dei giovani senza lavoro; tutti fatti che rappresentano il termometro di una gravissima situazione sociale. Purtroppo, tutto questo avviene in assenza di una opposizione politica e sindacale degna di questo nome. Valgano per tutto le modalità e la facilità con le quali il governo ha aumentato l età pensionabile di 5 anni nel giro di una notte, senza un ora di sciopero e con il voto favorevole di quasi tutti i parlamentari, nonchè lo stravolgimento, la vanificazione della norma prescrittiva alla reintegra nel posto di lavoro e nel salario sancita nell art. 18 dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori e delle Lavoratrici nei casi di licenziamenti illegali, ovvero privi di giusta causa. [Per questo, si invita ogni persona a sottoscrivere presso il proprio comune, il quesito referendario per l abrogazione della c.d. legge Fornero sul lavoro]. Un governo di destra (chiamato a presiederlo chi già presiedeva la Commissione Trilateral Europa!), con il plauso del padronato e dei suoi reggicoda ha così spalancato le porte a ogni tipo di licenziamento individuale e collettivo, in violazione dei diritti costituzionali e umani. Per questo ritengo che il VII Congresso non debba terminare con la pubblicazione dei suoi Atti, cosa pur importante e che abbiamo realizzato fra innumerevoli difficoltà, data la fragile e precaria situazione economica di Medicina Democratica; proprio per questo siamo stati costretti a realizzare un volume costituito dai sei numeri della Rivista previsti per il 2012: non abbiamo avuto altra scelta e di questo ci scusiamo con le nostre Lettrici e con i nostri Lettori, che, spero, comprenderanno le difficoltà economiche che dobbiamo affrontare per continuare a pubblicare questa testata (1). Infatti, pensiamo che questi Atti, con il loro carattere plurale, con le analisi, le indicazioni e le proposte contenute, costituiscano un prezioso ed utile strumento per promuovere una informazione libera e rigorosa, premessa indispensabile per sviluppare iniziative tese ad affermare la salute, l igiene e la sicurezza del e nel lavoro, nonché i diritti umani di ogni persona segnatamente delle persone migranti - in ogni dove della società. I problemi umani, etici, culturali, sociali e politici sollevati nel corso del Congresso, inducono a qualche ulteriore considerazione. A trentasei anni dal crimine industriale di Seveso (10 luglio 1976), e a fronte di quello causato dall ILVA di Taranto (2), al centro dell odierna attenzione (luglio-novembre 2012) di mass-media, forze politiche e sindacali, Confindustria, enti locali, regione e governo - [dopo che il disastro industriale è stato scoperchiato dalle sacrosante iniziative assunte dalla Procura della Repubblica e dal Giudice del Tribunale di Taranto, Dr.ssa Patrizia Todisco, tese a far cessare l inquinamento nefasto dei diversi comparti dell ambiente (aria, acque superficiali e di falda, suolo e sottosuolo), che, da decenni, causa malattia e morte fra i lavoratori e la popolazione tarantina e, in primis, fra gli abitanti del quartiere Tamburi ] - molti, troppi, stentano ancora a prendere coscienza del fatto che uno dei problemi nodali irrisolti, da affrontare con determinazione e usando categorie culturali nuove, è rappresentato dal mancato sviluppo di una cultura che ci piace definire dell ecologia della formazione, della ricerca e sperimentazione, della produzione e dell informazione scientifica e tecnica, la cui promozione non è più rinviabile, pena una regressione culturale (e non solo) e una incapacità ancor più spiccata ad affrontare problemi ambientali, produttivi e del lavoro, per fermarci ad essi, che una società industriale e complessa come la nostra pone. In altre parole, si tratta della necessità di affrontare temi attraverso un nuovo orizzonte culturale, ancor prima che politico. 2 note a margine

PAG 1 5 NOTE A MARGINE ok:505p06_081_084 6 12 2012 22:59 Pagina 3 Questo consente di osservare la società in profondità e di percepirne le sue domande il più delle volte oscurate dalle nebbie e coperte da un assordante rumore di fondo, diffusi dai sacerdoti del pensiero unico, proni, ieri come oggi, a una oligarchia economica sempre più ristretta e insofferente al rispetto dei diritti dei singoli e della collettività, nonché a sottostare alle regole della democrazia di una società civile. Anche per questo, è necessaria una cultura con una visione nuova della società del mondo! -, fondata su paradigmi che fuoriescano dalle aride e totalizzanti categorie economiche che permeano in modo asfissiante l attuale realtà sociale, in grado, cioè, di dare risposte appropriate ed efficaci alle domande, sempre più pressanti, per restare ai temi affrontati in questo VII Congresso di Medicina Democratica, di tutela, promozione e affermazione della salute e dell ambiente salubre, poste dai soggetti sociali e, in primis, dai lavoratori e dalle lavoratrici in fabbrica e dalla popolazione autoorganizzata sul territorio, che svolge un ruolo fondamentale per affermare al tempo stesso salute, ambiente salubre e democrazia, come sta lì a ricordarci la popolazione tarantina che si batte contro il crimine industriale dell ILVA di Taranto e per la rigorosa bonifica del sito e del territorio devastato ed inquinato. Insomma, qui si vuole sottolineare la necessità di una radicale critica ecologica dell economia e della politica, come premessa per lo sviluppo delle culture della salute, dell ambiente salubre del rispetto dei diritti umani. Una critica che contesti la logica quantitativa e della crescita fine a se stessa e ricerchi e realizzi le soluzioni ai problemi sociali e ambientali in un ambito nuovo fondato - (sui diritti di eguaglianza e fondamentali di ogni donna e di ogni uomo) - sulla qualità dotandosi anche di nuovi indicatori socio-sanitari-culturali-ambientali alternativi al PIL. In questo orizzonte assumono una pregnante valenza i diritti umani della terza generazione che stanno acquistando sempre più importanza; così i diritti umani comprendono i diritti individuali (e dei Popoli) riguardanti l integrità della Natura, cioè dell ambiente in cui vivono gli esseri umani. Mentre la prima generazione di diritti umani riguarda quei diritti contro violazioni indirette o strutturali dell integrità personale o sociale e il diritto a uno autonomo sviluppo culturale, economico e sociale contro tutti gli ostacoli derivanti da un ordinamento internazionale ingiusto, la terza generazione dei diritti umani comprende i diritti all integrità ambientale. Pertanto, in aggiunta al diritto allo sviluppo, alla giustizia sociale, alla disponibilità della ricchezza naturale, l integrità ambientale è diventata una questione topica a causa proprio dell acuta crisi ambientale. Nel dopoguerra, i diritti di prima e seconda generazione sono diventati pre-requisiti del moderno discorso democratico e in alcuni casi rivendicano la dignità di principi costituzionali. Ma recentemente i processi di globalizzazione, inclusa la dissoluzione della sovranità politica da un lato, e la crisi ecologica dall altro (di cui è figlia anche l attuale crisi economico-finanziaria), minano la rivendicazione dei diritti fondamentali. Per questo l ordine democratico deve affrontare nuovi dilemmi. Si tratta di temi tutt altro che avulsi dalle problematiche sollevate durante il dibattito congressuale, che sono stati anche richiamati nella Dichiarazione conclusiva di questo VII Congresso Nazionale di Medicina Democratica (cfr. pp. 333-337), ma lo spazio non ci consente di andare oltre. Ritornando al tema iniziale, da questi Atti congressuali le Lettrici ed i Lettori potranno trarre utili indicazioni dai contributi che seguono in tema di: Partecipazione e promozione della salute: medicina tra cura e prevenzione (cfr. P. DUCA, pp. 11-14); i note a margine 3

PAG 1 5 NOTE A MARGINE ok:505p06_081_084 6 12 2012 22:59 Pagina 4 Movimenti di lotta per l affermazione dei diritti umani, alla pace, alla salute, al lavoro, all ambiente salubre, ai beni comuni (cfr. L. BALZA, L. TACCO, C. GIORNO, R. ANTONINI, Movimento NO- F35; Capitolo I, pp. 15-56); Lotta all handicap (cfr. S. VALESI e I. SALA, L. VALSEC- CHI e W. FOSSATI, B. BANCHI; Capitolo II, pp. 57-82); Salute, sanità, società (cfr.v. SIRONI, G. TOGNONI, G. BACCILE, M. CAMPEDELLI, V. LEPORE, M. ROMERO, M. VALERIO, F. AURORA, D. MIEDICO, A. BIGGERI, Sportello Salute - Medicina Democratica di Savona e Firenze, G. JEAN; Capitolo III, pp. 83-141); Salute e Lavoro (cfr. L. PEPINO, F. GIANNASI, L. MARA; Capitolo IV pp. 143-191); Salute, ambiente e società (M. BOLOGNINI, G. FORTI, E. MORICONI, G. SERRA, G. CASSINA, P. L. CAZZOLA, M. CALDIROLI, P. GENTILINI; Capitolo V, pp. 193-248); Salute mentale, lotta contro ogni forma di contenzione e per l abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari-opg (E. COSANDEY, L. BENE- VELLI, Associazione StopOPG, C. BON- DIOLI, E. DE NOTARIS, A. ZINELLI; Capitolo VI, pp. 249-298); Magistratura e periti fra i diritti della difesa e quelli degli offesi (cfr. F. CASSON, L. MASERA, P.VINEIS; Capitolo VII, pp. 299-314); Scuola e società (cfr. R. ERMINI, Capitolo 8, pp. 317-322). In proposito, segnalo che la pregnante relazione svolta al Congresso da Vittorio AGNOLETTO sul tema Salute e Globalizzazione, sarà oggetto di una prossima pubblicazione su Medicina Democratica (segnalo altresì il recentissimo libro di Vittorio Agnoletto e Carlo Gnetti: AIDS: lo scandalo del vaccino italiano, di cui pubblichiamo in questi Atti la Prefazione di Robert Gallo e la prima di copertina; cfr. pp. 323-325). Qui, mi preme ricordare il contributo portato anche in questo Congresso dal compianto compagno Michelangiolo Bolognini, che dallo scorso mese di agosto non è più tra noi, medico colto e voce critica, fuori dal coro - [come si evince anche dal Suo contributo, cfr. pp.195-197 di questi Atti: L ambiente contro la salute (l ideologia ambientalista contro la resistenza popolare alle nocività)] -, da sempre impegnato a difesa dei diritti dei lavoratori, delle lavoratrici, delle persone più deboli, segnatamente di quelle migranti, nonchè delle popolazioni esposte ai rischi industriali e ambientali. Con Lui Medicina Democratica perde un sicuro punto di riferimento. Caro Michelangiolo, cercheremo di far tesoro della Tua opera, non Ti dimenticheremo! Il dibattito congressuale non ha neppure eluso una delle domande fondamentali: Per un futuro sostenibile, quale crescita? Infatti alla generale lamentela sul lungo periodo di ristagno e contrazione a livello del PIL che connota il dibattito del Paese, come sopra accennato, si è contrapposta la necessità di un diverso paradigma indicatore del benessere, che abbia al suo centro uno sviluppo senza crescita (3) di queste merci e di questi consumi (di questo PIL!), che privilegi la qualità (dell ambiente e della vita) sulla quantità, finalizzando la produzione - (ed i servizi socio-sanitari-assistenziali e culturali) primariamente al soddisfacimento dei bisogni fondamentali della persona e alla qualità dell ambiente naturale e sociale. Una svolta così radicale è imposta dai limiti che l ambiente presenta al processo di crescita e di estensione all intero globo terrestre del modello produzione/consumo che contrassegna le società capitalistiche occidentali. Gli osservatori più acuti hanno da tempo individuato questo nuovo limite all orizzonte del modello di sviluppo dominante; dopo gli allarmi suscitati all inizio degli anni 70 dalla traumatica scoperta della scarsità delle materie prime energetiche (4). Questo concetto ha ottenuto una nuova formalizzazione nella seconda metà degli anni 90 come limite della capacità di carico carryng capacity (5) degli ecosistemi o dello spazio ambientale del pianeta Terra. Questo criterio di determinazione del limite, riconosciuto dagli ecologisti come una crisi ambientale globale, non si è ancora diffuso significativamente nella percezione della popolazione generale non per carenza di conferme ma per una ostilità dei media più diffusi anche quelli di divulgazione scientifica che va superata, anche attraverso il nostro rinnovato impegno. La pubblicazione di questi Atti rappresenta un contributo in tale direzione. 4 note a margine

PAG 1 5 NOTE A MARGINE ok:505p06_081_084 6 12 2012 22:59 Pagina 5 NOTE 1. Come è noto, Medicina Democratica è un associazione autogestita che non ha mai avuto e che non ha finanziamenti nè diretti nè indiretti da parte di chicchessia e, che, dall inizio degli anni 70, opera attraverso il lavoro volontario e gratuito e le sottoscrizioni dei suoi aderenti e simpatizzanti: per questo chiediamo a coloro che ne condividono l operato il sostegno e la partecipazione sia alla produzione della omonima rivista che alle molteplici iniziative che verranno intraprese dal Movimento di lotta per la salute. E possibile versare nella prossima dichiarazione dei redditi il 5 per mille dell IRPEF all Associazione Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute O.N.L.U.S.. Codice Fiscale 97349700159. N.B. Si ricorda che la scelta del 5 per mille non sostituisce quella dell 8 per mille (dedicata, per esempio, al culto): le opzioni del 5 per mille e dell 8 per mille si possono esprimere entrambe. 2.Va sottolineato che il crimine industriale reiterato per decenni dall ILVA di Taranto, che ha causato un devastante inquinamento di elevata magnitudo dei diversi comparti dell ambiente (aria, acque superficiali e di falda, suolo e sottosuolo), con i conseguenti gravissimi impatti sanitari che hanno colpito con malattie e morti la popolazione tarantina, e, segnatamente, gli abitanti del quartiere Tamburi limitrofo all acciaieria, è stato anche al centro del VI Congresso nazionale che si è tenuto a Brindisi nei giorni 17, 18 e 19 ottobre 2008. Infatti, negli Atti del VI Congresso, fra l altro, si legge: << Raccogliamo e rilanciamo pertanto il pressante appello che Piero Mottolese, ex operaio dell ILVA di Taranto, in memoria di altri operai deceduti per tumore da inquinamento in fabbrica, ha portato al VI Congresso nazionale di Medicina Democratica tenutosi a Brindisi nell ottobre 2008. E venuto il momento di esercitare tutto il nostro potere di cittadini, di dare forza e visibilità al nostro senso etico oltre che ai nostri diritti. E il momento di esercitare la nostra responsabilità verso gli altri, verso i bambini in particolare e verso chi dovrà ancora nascere. E in gioco il diritto alla salute, all ambiente e alla vita stessa. >>. (Cfr. Medicina Democratica nn 180/182, pag. 67). Inoltre, in riferimento al devastante inquinamento ambientale causato dall ILVA, con i conseguenti gravissimi impatti sanitari, il VI Congresso votò una mozione di adesione al Comitato di cittadine e cittadini che avevano proposto un referendum a livello locale, per la chiusura dei processi produttivi inquinanti (e tossici) delle lavorazioni a caldo, nonchè per la bonifica del sito industriale e del territorio tarantino, con la garanzia occupazionale per i lavoratori da adibire alla realizzazione dei predetti interventi di bonifica. 3. Per un inquadramento di questo concetto si invitano le lettrici ed i lettori a consultare le opere di Ivan Illich La convivialità. Una proposta libertaria per una politica dei limiti allo sviluppo (Red edizioni, Como, 1993: 1 ed. it. Mondatori, Milano, 1974) e di Wolfgang Sachs (a cura di), Dizionario dello sviluppo, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1998. 4. Il problema scoppiò nel 1973 con l interruzione della fornitura di petrolio da parte dei paesi OPEC a seguito della Guerra del Kippur tra Egitto e Israele. L affermazione della insostenibilità della crescita connessa con l estensione del modello di società dei consumi anche ai paesi considerati in via di sviluppo era già stata presentata dal Club di Roma (di cui Umberto Colombo era l animatore assieme ad Aurelio Peccei) e pubblicata in Italia nel 1972 da Mondatori con il titolo I limiti dello sviluppo (più corretto e appropriato sarebbe stato I limiti della crescita traduzione letterale del titolo originale Limits to Growth ). 5. Basato a sua volta sul concetto di impronta ecologica ( Footprint ) introdotta da M. Wackernagel e W. Rees, L impronta ecologica, Edizioni Ambiente, Milano 1996: l impronta ecologica di qualsiasi popolazione (dal livello individuale, fino al livello di città o di nazione) è il totale della terra e del mare ecologicamente produttivi occupati esclusivamente per produrre tutte le risorse consumate e per assimilare i rifiuti generati da una popolazione. note a margine 5

Sommario Note a margine di Luigi MARA 1 INTRODUZIONE Partecipazione e promozione della salute: medicina tra cura e prevenzione. Relazione introduttiva al VII Congresso Nazionale di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute di Piergiorgio DUCA 11 CAPITOLO I I MOVIMENTI DI LOTTA PER L AFFERMAZIONE DEI DIRITTI UMANI, ALLA PACE, ALLA SALUTE, AL LAVORO, ALL AMBIENTE SALUBRE, AI BENI COMUNI Dopo la vittoria dei referendum: una sconfitta epocale dei movimenti? di Lino BALZA 17 CAPITOLO II LOTTA ALL HANDICAP Il manifesto della vita indipendente di Stefania VALESI e Ida SALA 59 Disabilità: bisogno o diritti di Laura VALSECCHI e Walter FOSSATI 63 Il progetto di nuove residenzialità: la Casa di Gabriella di Beppe BANCHI 71 CAPITOLO III SALUTE, SANITA, SOCIETA Responsabilità sociale del medico e della medicina di Vittorio A. SIRONI 85 Movimento NO TAV: promuoviamo la partecipazione, la salute, la sicurezza, i diritti umani, la democrazia Claudio GIORNO 25 Amianto: testimonianza di un massacro operaio di Lorena TACCO 41 La strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 di Riccardo ANTONINI 45 La lotta contro i cacciabombardieri F-35 nel territorio novarese a cura del Movimento NO F-35 di Novara 51 Una epidemiologia plurale per una medicina democratica di Gianni TOGNONI, Gianni BACCILE, Massimo CAMPEDELLI, Vito LEPORE, Marilena ROMERO, Marta VALERIO 91 La sanità bene comune: difendere e affermare la sanità pubblica di Fulvio AURORA 97 Cosa sono e cosa si propone con gli sportelli salute di Medicina Democratica di Dario MIEDICO 109 Lo Sportello della salute a cura di Medicina Democratica di Firenze 112 6 sommario

Evoluzione del profilo di mortalità 30 74 anni per le coorti di nascita dal 1889 al 1968 nelle Regioni italiane di Annibale BIGGERI 113 INAIL: ente previdenziale o ricco serbatoio per padroni e governo? a cura dello Sportello Salute di Medicina Democratica di Savona 115 Alcol, alcolizzati ed unità d Italia di Gaspare JEAN 121 CAPITOLO IV SALUTE e LAVORO OGM di Giorgio FORTI 199 Allevamenti intensivi, conseguenze ambientali, sociali, sanitarie etc. di Enrico MORICONI, Giorgio SERRA, Germano CASSINA, Pietro Luigi CAZZOLA 206 La contaminazione della filiera alimentare di Enrico MORICONI, Giorgio SERRA, Germano CASSINA, Pietro Luigi CAZZOLA 213 Le norme ambientali sono uno strumento di tutela dell ambiente e di promozione della partecipazione delle popolazioni a rischio? di Marco CALDIROLI 224 Salute e lavoro nella Costituzione della Repubblica di Livio PEPINO 145 Stephan Schmidheiny: il Bill Gates svizzero o il padrino dell asbesto? La mirabolante storia di un uomo d affari di Fernanda GIANNASI 151 Il lavoro continua... ad uccidere di Luigi MARA 157 CAPITOLO V SALUTE, AMBIENTE, SOCIETA L ambiente contro la salute (l ideologia ambientalista contro la resistenza popolare alle nocività) di Michelangiolo BOLOGNINI 195 Incenerimento di rifiuti e rischi per la salute infantile di Patrizia GENTILINI 229 CAPITOLO VI SALUTE MENTALE, LOTTA CONTRO OGNI FORMA DI CONTENZIONE E PER L ABOLIZIONE DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI (OPG) La salute mentale di Elisabeth COSANDEY 251 Società e disagio mentale: la campagna per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e contro la contenzione di Luigi BENEVELLI 257 Napoli: una buona pratica di salute mentale di Enrico DE NOTARIS 272 sommario 7

Per l abolizione degli ospedali psichiatrici stopopg a cura dell Associazione StopOPG 275 Lettera aperta sul Decreto di chiusura degli OPG di Cesare BONDIOLI 277 L io come identità personale L io come orizzonte del senso di Attilio ZINELLI 279 CAPITOLO VIII SCUOLA E SOCIETA, LETTURE, DOCUMENTI Le riflessioni di un insegnante di italiano e storia di Rino ERMINI 317 LETTURE AIDS : lo scandalo del vaccino italiano di Vittorio AGNOLETTO e Carlo GNETTI 323 CAPITOLO VII MAGISTRATURA E PERITI FRA I DIRITTI DELLA DIFESA E QUELLI DEGLI OFFESI La Costituzione è il nostro faro e il nostro punto di riferimento di Felice CASSON 301 MOZIONE votata all unanimità dal VII Congresso nazionale di Medicina Democratica - Movimento di Lotta per la Salute contro il licenziamento del ferroviere Riccardo Antonini 326 RELAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO SICUREZZA ED ENERGIA 328 Il diritto ed il danno alla popolazione: alcune suggestioni dopo la sentenza Eternit di Luca MASERA 307 Causalità e conflitti di interesse di Paolo VINEIS 312 RELAZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO I MOVIMENTI 331 DICHIARAZIONE CONCLUSIVA DEL VII CONGRESSO NAZIONALE DI MEDICINA DEMOCRATICA 333 8 sommario

PAG 9 10 introduzione :505p06_081_084 5 12 2012 20:52 Pagina 9 Introduzione

PAG 9 10 introduzione :505p06_081_084 5 12 2012 20:52 Pagina 10 10 atti Medicina Democratica numeri 201-206 gennaio / dicembre 2012

PAG 11 14 DUCA ok:505p06_081_084 5 12 2012 21:30 Pagina 11 Partecipazione e promozione della salute: medicina tra cura e prevenzione di Piergiorgio DUCA* RELAZIONE INTRODUTTIVA AL VII CONGRESSO DI MEDICINA DEMOCRA- TICA - MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE Tenere il congresso nazionale di Medicina Democratica nell aula magna dell Università degli Studi di Milano ha il duplice significato di consentire il coinvolgimento nelle riflessioni e nei dibattiti che svolgeremo in queste giornate i giovani, in particolare gli studenti delle varie lauree sanitarie che fanno capo alla facoltà di medicina, e di riportare il dibattito su medicina, classe e salute in una delle sedi storiche della sua nascita, se si pensa al ruolo che ebbe nella facoltà di medicina e chirurgia di Milano e in generale nell università italiana una personalità come quella di Giulio Alfredo Maccacaro, al cui pensiero Medicina Democratica si rifà largamente. MEDICINA DEMOCRATICA HA LE SUE RADICI: - nelle lotte operaie degli anni 60 per il diritto alla salute, da affermare all interno delle fabbriche con indagini operaie e lotte contro la nocività del lavoro; - nelle lotte studentesche del 68 per il diritto allo studio, che mettono in discussione contenuti e modi della formazione del medico e il ruolo della medicina e della ricerca in una società divisa in classi; - nel dibattito fra professionisti, ricercatori, scienziati e docenti universitari, sul ruolo e sulle responsabilità che scienza, formazione e ricerca hanno nei confronti dei protagonisti di tali lotte. Medicina Democratica nasce dall incontro fra Giulio Alfredo Maccacaro, medico, scienziato e docente universitario, fondatore nel 1966 dell Istituto di Biometria e Statistica medica, che sa mobilitare intelligenze intorno alle applicazioni della statistica e del calcolo elettronico alla ricerca, alla riflessione critica sulla pratica e la ricerca pratica clinica e sul ruolo dell epidemiologia nel promuovere la prevenzione primaria, e il Gruppo di Prevenzione e Igiene Ambientale del Consiglio di Fabbrica della Montedison di Castellanza, che si è dato strumenti e metodi per l analisi delle condizioni di lavoro e dei cicli produttivi allo scopo di identificare e rimuovere, anche con la lotta, le condizioni e le esposizioni che mettono a rischio la salute dei lavoratori e delle lavoratrici nel breve, medio e lungo periodo. Questa convergenza di visioni e di interessi fra uno scienziato, critico nei confronti di una medicina e di una ricerca asservite al potere e al profitto, e un gruppo operaio pensante e attivo, nel promuovere il cambiamento con la ricerca e la lotta, produce il discorso fondativo del maggio 1976 (1) a cui ancora oggi il movimento si rifà come ad una dichiarazione di intenti attuale e, purtroppo, ad un testamento scientifico e politico: Maccacaro infatti morirà, per infarto, pochi mesi dopo, nel gennaio 1977. Molte delle idee che Maccacaro ha diffuso in Italia trovano oggi largo consenso: la medicina e la ricerca biomedica hanno riconosciuto la necessità di fondarsi su principi etici condivisi, il paese si è dato un organizzazione sanitaria fondata sui principi di Universalità, Equità, Solidarietà, la Prevenzione è stata riconosciuta come una priorità che può realizzarsi solo con il concorso delle forze sociali, economiche, culturali e politiche e non per effetto esclusivo dell iniziativa sanitaria, i diritti del malato vengono fatti valere anche in tribu- *Presidente di Medicina Democratica, Movimento di Lotta per la Salute -Onlus; docente di Statistica medica e Biometria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell Università degli Studi di Milano. atti 11

PAG 11 14 DUCA ok:505p06_081_084 5 12 2012 21:30 Pagina 12 nale, la formazione del medico si è mossa nella direzione della umanizzazione della pratica professionale, dell attenzione alla valutazione critica dell efficacia delle terapie e delle procedure diagnostiche ed anche dei loro effetti avversi, della valutazione e promozione continua della qualità delle prestazioni sanitarie. NON HA QUINDI PIÙ RAGIONE DI ESI- STERE UN MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE? Ovviamente non è così e per almeno due ordini di ragioni: 1. - come sarà esemplificato soprattutto nei lavori di gruppo, l affermazione dei diritti sulla carta non corrisponde alla loro immediata realizzazione nella pratica: solo l impegno continuo e gli sforzi dei diretti interessati e delle loro organizzazioni ottiene, talora, che ciò che è scritto venga realizzato; 2. - come illustreranno le relazioni che seguiranno, neppure il formale riconoscimento dei diritti può darsi per acquisito una volta per tutte, se una coscienza vigile e un organizzazione attenta pronta a mobilitarsi non se ne assume la difesa ogni volta che occorre (e in questi periodi occorre sempre più frequentemente). C è sempre in agguato un qualche amministratore delegato, un qualche tecnico, un qualche politico che tentano di spiegarci come non di diritti si tratti, conquistati con lotte e sacrifici, talora sanciti dalla Carta costituzionale stessa, ma di lussi che non possiamo più permetterci. UN ESEMPIO D ATTUALITÀ FRA TANTI: LA LOTTA ALLA TOSSI-CANCE- ROGENICITA DELL AMIANTO Che l amianto fosse causa di malattie polmonari era noto fin dagli anni 20 del 1900 e la prima segnalazione di tumori della pleura in lavoratori affetti da asbestosi è del 1943. Nel 1955 la sua cancerogenicità trova evidenze epidemiologiche prodotte da quello stesso Richard Doll che documentò anche il rischio cancerogeno del fumo di sigaretta, evidenze rinforzate dai risultati di Wagner del 1960 e di Selikoff del1968, che segnala l effetto sinergico di esposizione ad asbesto e fumo: evidenze tanto numerose e cogenti da escludere che i medici che lavoravano per l Eternit potessero ignorarle, evidenze che però, di per sé, risultarono del tutto insufficienti a proteggere i lavoratori e le lavoratrici. Come sostiene Benedetto Terracini, epidemiologo dell Università di Torino, direttore della rivista scientifica Epidemiologia e Prevenzione, fondata da Maccacaro, perito in numerosi processi a difesa della salute dei lavoratori dai rischi da cancerogeni professionali e ambientali: La sottovalutazione dei rischi, la reticenza sulle acquisizioni dei risultati della ricerca, l abilità nel mettere in dubbio le nozioni che depongono per l esistenza di rischi per la salute dei lavoratori sono una costante della storia della società industriale, tanto che studi finanziati dalle aziende forniscono regolarmente risultati più rassicuranti per la salute di quelli forniti da studi finanziati da enti pubblici. NON BASTA LA SCIENZA A REALIZZA- RE LA PREVENZIONE, NON BASTA LA COSTITUZIONE PER VEDER REALIZZA- TO UN DIRITTO (MA AIUTA) Poter fare riferimento alla nostra Carta Costituzionale per ribadire che la salute è un diritto da difendere e promuovere, se di per sé non garantisce la realizzazione nella pratica del diritto sancito, almeno lo rende esigibile con più forza, anche grazie alla centralità che da essa viene assegnata al lavoro ed ai lavoratori, centralità non a caso oggi sempre più fortemente messa sotto attacco, centralità che più che mai è necessario oggi difendere e ribadire. Art 1: L Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Art 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art 32: La Repubblica tutela la salute come 12 atti

PAG 11 14 DUCA ok:505p06_081_084 5 12 2012 21:30 Pagina 13 fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività. Art 41: L iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. PER PROMUOVERE DEMOCRAZIA E SALUTE OCCORRE ISTRUZIONE (PUB- BLICA) E PARTECIPAZIONE Benjamin Barber, nel libro Consumati. Da cittadini a clienti, afferma: In assenza di cittadini competenti le dichiarazioni dei diritti sono solo meri pezzi di carta. Perché la democrazia possa esistere, al di fuori della dimensione scritta della carta costituzionale, è necessaria la presenza di cittadini formati in scuole e università pubbliche. Siamo indotti a credere che il diritto di scegliere da un menù sia l essenza della libertà, ma se si considerano i risultati il vero potere e dunque la vera libertà consiste nel decidere che cosa mettere nel menù. E a proposito dell insufficienza del mercato e dello sviluppo economico nella promozione dei diritti di cittadinanza e dell importanza della scuola pubblica nel promuovere una reale democrazia Martha Nussbaum in Non per profitto ci ricorda come: I sostenitori dell attuale modello di sviluppo amano dire che la crescita economica porterà automaticamente salute, istruzione, equità. Ma alla luce dei fatti non sembra che ciò si realizzi. Le conquiste nella sanità e nell istruzione e la libertà politica sono scarsamente correlate alla crescita economica. Produrre crescita economica non significa produrre democrazia, né significa produrre una popolazione sana, impegnata ed istruita in seno alla quale le opportunità di una buona vita siano alla portata di tutte le classi sociali. Per questo è essenziale mantenere ed estendere l accesso a quella conoscenza che nutre la libertà di pensiero e di parola, l autonomia di giudizio, la forza dell immaginazione: precondizioni per una umanità matura e responsabile. ATTENZIONE A COME SI SVILUPPA IL SAPERE A questo proposito, nel segnalare il libro di Gianni Tognoni e altri Epidemiologia di cittadinanza, mi piace riferire questo pensiero di Paolo Prodi là riportato La specializzazione del sapere è stato il fenomeno più importante nella ricerca universitaria degli ultimi decenni con una prima conseguenza di parcellizzare il sapere e favorire, con la prevalenza della tecnica, l uso strumentale della ricerca agli scopi del potere e con la seconda conseguenza di rendere sterile una ricerca che procede per compartimenti stagni mentre le vere scoperte nascono sempre negli interstizi delle varie specializzazioni. E A COME SI PROMUOVE LA SALUTE DELLE POPOLAZIONI Per concludere la serie delle citazioni, rimando al volumetto di Geoffrey Rose Le strategie della medicina preventiva in cui troviamo una appassionata difesa della specificità, della rilevanza e delle responsabilità dell epidemiologia e della medicina preventiva: La principale preoccupazione del pensiero medico è stata quella di rispondere ai bisogni di singoli malati. Se così si aiutano gli individui non si risolve il problema della popolazione, più di quanto gli aiuti alimentari nel corso di una carestia, pur doverosi, possano servire a risolvere il problema della fame nel mondo. I determinanti principali della malattia sono di natura economica e sociale e quindi anche i rimedi devono essere economici e sociali. Medicina e politica non possono essere tenute separate se quella che si intende promuovere è la salute attraverso la prevenzione. atti 13

PAG 11 14 DUCA ok:505p06_081_084 5 12 2012 21:30 Pagina 14 CONCLUSIONE Nell invitare i relatori a svolgere ora i loro interventi, e in attesa che i lavori di gruppo ed il dibattito generale sviluppino, se lo ritengono, le riflessioni sopra abbozzate, vorrei concludere con alcune domande finali. Possiamo considerare la sanità pubblica (tutto ciò che serve alla promozione della salute, la prevenzione della malattia e della disabilità, la cura e l assistenza sanitaria) un bene comune, qualcosa di cui tutti possiamo e dobbiamo occuparci e gestire senza concessioni a privatizzazioni e a ingerenze di mercati e mercanti? Possiamo considerare laicamente il benessere fisico, psichico e sociale, in una parola la salute così come estensivamente fu stabilita dall Organizzazione Mondiale della Sanità, valore non negoziabile? E da un eventuale risposta positiva ad entrambi i quesiti, quali conseguenze dovremmo trarne in tema di indirizzi per l organizzazione sanitaria, la ricerca clinica e biomedica, la formazione universitaria delle professioni sanitarie? Nostro compito, in queste giornate, sarà di approfondire e articolare le premesse, formulare ed argomentare le risposte, delineare ed elaborare proposte di attività e iniziative che mobilitino nuove energie. La salute e la sua difesa, ci ha insegnato Maccacaro, si basano su e si sostanziano di partecipazione, per la cui attivazione dobbiamo definire luoghi, tempi, metodi e strumenti, identificando alleati ed avversari, risultati da conseguire, campagne da promuovere: A) per la difesa e lo sviluppo del Sistema Sanitario Pubblico, per cui occorre discutere i modi del finanziamento e quelli della NOTE 1. Qui si fa riferimento alla Relazione introduttiva svolta da Giulio A. Maccacaro al 1 Congresso nazionale di Medicina promozione della qualità di funzionamento (efficienza e sostenibilità) e di funzione (efficacia ed equità); B) per la promozione della Prevenzione, per cui occorre affrontare i temi della sicurezza, dell ambiente, dell inquinamento e dei rifiuti, dell acqua bene comune, dell energia; C) per l elaborazione di una nuova Cultura di Cittadinanza, per cui occorre confrontare e mescolare saperi, stabilire alleanze, animare e promuovere movimenti, associazioni, istituzioni che si oppongano ad ogni autorità priva di autorevolezza, contestino il mero perseguimento dell efficienza priva di efficacia, non si adeguino alle decisioni prese altrove ma affermino in ogni contesto che riguarda la collettività il diritto a contribuire a definire gli obiettivi da perseguire e i valori da promuovere, rifuggendo da qualsiasi paternalismo e provvidenzialismo. Da queste premesse, che verranno sviluppate e integrate dai relatori oggi, dai lavori di gruppo di domani, e dagli interventi nella Tavola Rotonda di sabato, inizia il VII Congresso Nazionale di Medicina Democratica, non prima però di avere rivolto un particolare ringraziamento, oltre che ai relatori e a tutti i presenti, alla Facoltà di Medicina e Chirurgia che ha accolto la richiesta di patrocinio testimoniando così il riconoscimento della validità delle idee di Maccacaro, che hanno fatto un lungo cammino anche grazie alle gambe che Medicina Democratica ha loro offerto, e l impegno a formare medici e operatori sanitari ad una medicina più umana, centrata sul paziente, basata su di una ricerca che abbia al centro l uomo come soggetto, non come semplice oggetto di studio. Democratica Movimento di Lotta per la Salute tenutosi a Bologna il 15 e 16 maggio 1976 presso il Salone del Podestà. 14 atti

PAG 15 16 capitolo 1 ok :505p06_081_084 8 12 2012 15:38 Pagina 15 Capitolo I I MOVIMENTI DI LOTTA PER L AFFERMAZIONE DEI DIRITTI UMANI, ALLA PACE, ALLA SALUTE, AL LAVORO, ALL AMBIENTE SALUBRE, AI BENI COMUNI

PAG 15 16 capitolo 1 ok :505p06_081_084 8 12 2012 15:38 Pagina 16 16 atti Medicina Democratica numeri 201-206 gennaio / dicembre 2012

PAG 17 24 BALZA ok:505p06_081_084 5 12 2012 21:47 Pagina 17 Dopo la vittoria dei referendum: una sconfitta epocale dei movimenti? di Lino BALZA* A oltre 3 anni di distanza dal Congresso di Brindisi dobbiamo riconsiderare, in termini pessimisti, la riflessione che svolgemmo sullo stato dei movimenti in Italia? E ammissibile un ulteriore pessimismo rispetto ad allora, quando addirittura è sopravvenuta la vittoria referendaria del 2011? Personalmente ritengo di sì. Già nella relazione del gruppo di lavoro Il ruolo fondamentale dei movimenti che svolsi a Brindisi erano presenti forti preoccupazioni: <<Esiste un immenso ma disperso patrimonio civile composto da mille vertenze sul territorio che si stanno scontrando sia con il potere economico sia con il potere politico in simbiosi, un patrimonio di movimenti che però non hanno spiccato il salto di qualità. Sono sì innervati in una serie di formidabili reti nazionali (acqua pubblica, rifiuti, inceneritori, ogm, elettrosmog, nucleare, tav, grandi opere, pace, grillo, amianto, Medicina Democratica, ecc.) tutte di fatto convergenti su un comune modello di sviluppo alternativo, però senza una esplicita piattaforma comune, però senza la spina dorsale di un coordinamento, però senza mezzi di comunicazione unitari, però con difficoltà e resistenze al collegamento e all unità, dunque sempre sull orlo della sconfitta epocale. Insomma: una forza politica straordinaria e inespressa. I contenuti non violenti e pacifisti e ambientalisti e civici delle mille vertenze territoriali aperte dai movimenti in Italia sono, di fatto, convergenti su un modello alternativo di sviluppo e - nel contempo - su un modello alternativo di politica, cioè formano, di fatto, un programma nazionale. Ciascuna vertenza si scontra con i poteri economico e politico in simbiosi. L occupazione del potere da parte della partitocrazia è speculare all esercizio del potere economico, indifferente alla pace, all ambiente e alla giustizia sociale. E la crisi della democrazia. Le mille vertenze sul territorio spostano il baricentro, dalla democrazia delegata occupata dai partiti, alla democrazia partecipata esercitata dai movimenti. Però in questi anni è mancato il salto di qualità. >> IL FALLIMENTO DEL PATTO NAZIO- NALE DI SOLIDARIETA E MUTUO SOCCORSO Per superare i suddetti limiti, negli anni precedenti il congresso di Brindisi, si era scommesso sul Patto nazionale di solidarietà e mutuo soccorso. Era il 14 luglio 2006 quando a Roma si siglò il documento di fondazione del Patto: basato su due discriminanti (non essere il partito dei movimenti, garantire l autonomia decisionale delle singole realtà) ma proiettato su ambiziose finalità nazionali. Purtroppo non si realizzò quanto previsto nel Documento fondativo, e cioè: a) - il Coordinamento nazionale (con sito web ed e-mail) costituito da un rappresentante di ogni organizzazione partecipante, b) - l allargamento a tutti gli altri Comitati, Reti, Movimenti e Gruppi. Ne derivò un mini patto che escludeva la più grossa parte del movimento ambientalista: teneva fuori tutti i coordinamenti nazionali delle Reti, come a dire centinaia di comitati, migliaia di persone. Si continuò così, ad ogni appuntamento, ad interrogarsi su come condurre a unità questo potenziale patrimonio di democrazia partecipata, come costruire il coordinamento unitario, gli strumenti unitari, la piattaforma unitaria, ma senza risultati convincenti (1). *Medicina Democratica, Sezione di Alessandria e provincia. atti 17

PAG 17 24 BALZA ok:505p06_081_084 5 12 2012 21:47 Pagina 18 Malgrado tanto discutere, malgrado gli incoraggiamenti entusiastici di piccoli e medi comitati da ogni angolo d Italia, mancò il punto di fusione, che non procurarono quelle che erano allora le bandiere nazionali dei movimenti: No Tav e No Dal Molin. Così non si produsse l auspicato salto di qualità per costruire una Rete dei movimenti dei beni comuni che riconoscesse ciascuna vertenza territoriale come lotta di tutti/e, rafforzandone la capacità specifica e facendola risuonare come parte di una mobilitazione più generale, che costruisse una ancora più forte capacità vertenziale, mettendo in comune i saperi, le pratiche di democrazia sperimentata, le proposte alternative prodotte che si possono sintetizzare nel concetto di modello di sviluppo alternativo. Eppure sembrava chiaro come realizzare il salto. <<Come? Innanzi tutto cercando uno strumento comune di comunicazione fra le Reti, che consenta e unifichi il dialogo tra gli attuali e numerosissimi siti web e mailinglist che quotidianamente ma separatamente mettono in contatto migliaia di italiani, e che potrebbero diventare milioni. Sarebbe la controinformazione che manca, anzi una rivoluzione nella democrazia. Contemporaneamente, costruendo una Piattaforma comune dei movimenti italiani per un modello alternativo di sviluppo e fondato sulla partecipazione dal basso, nelle linee guida per l antagonismo e il protagonismo sociale, che intraprenda incisivi percorsi di trasformazione sociale e di rifondazione della democrazia. La Piattaforma come confronto collettivo per far avanzare l avviato percorso comune verso il cambiamento generale della società, nel rispetto delle forme e dei modi che ciascuna realtà di base riterrà più consoni alla propria specifica esperienza da rafforzare. Nella Piattaforma troveremmo le lotte quotidiane (insieme conflittuali e progettuali) di un universo di realtà e persone radicate e autoorganizzate nel territorio. Troveremmo dunque intrecciate le lotte presenti e sempre più future riferite in sintonia alla questione globale pubblico/privato-beni comuni e servizi pubblici, alla guerra globale permanente, all erosione della biodiversità nel pianeta, alla salute, all energia, all acqua, ai rifiuti urbani e industriali, alle infrastrutture, ai trasporti locali e nazionali, alle produzioni nocive, alla militarizzazione dei territori e delle relazioni sociali, alla pace, al sistema dell informazione, alla democrazia non delegata ma partecipata ecc. >>. Insomma, nel 2008 al Congresso di Brindisi, con l ottimismo della volontà, si auspicava una Rete delle Reti e una Piattaforma rivendicativa con una più forte capacità vertenziale, capaci di incidere, attraverso il conflitto sociale generalizzato, sull agenda politica nazionale. La nostra rivista (nn. 177/179 ) ospitò oltre venti pagine dedicate all analisi delle vertenze aperte sui territori: acqua pubblica, Val Susa, No tav Terzo valico dei Giovi, Mugello, corridoio 5, Brennero, No Dal Molin, No Mose, Ponte sullo Stretto, amianto, Casale Monferrato. Val Cecina, nucleare, Saluggia, Trino, Bosco Marengo, No F35, elettrosmog, rifiuti zero, rigassificatori, inceneritori, centrali, Marghera, Bussi, Spinetta Marengo, Rosignano eccetera. UN SUCCESSO L AUTOORGANIZZA- ZIONE DEI MOVIMENTI ANTINUCLEA- RI NEL 2010. CON L AUTOCONVOCA- ZIONE SI VA VERSO I REFERENDUM DEL 2011 L auspicio del 2008 al Congresso di Brindisi rimase tale. Fino a quando, nel 2010, in particolare per impulso di Medicina Democratica, l anniversario (8-9 novembre) del vittorioso referendum antinucleare del 1987 fu l occasione per risvegliare e stimolare la nascita di comitati antinucleari in ogni città e valorizzarli per la costruzione di un fronte nazionale in prossimità del previsto (e probabilmente perdente) scontro referendario acqua-nucleare, proprio mentre il governo stava rilanciando l opzione atomica. Fu un successo dell autoorganizzazione dei movimenti. Dal Trentino al Piemonte, al Lazio, alla Lombardia, al Veneto, alla Liguria, al Friuli, all Emilia Romagna alla Toscana, alla Basilicata, le giornate di lotta contro la follia nucleare civile e militare e a favore delle sue alternative ambientali ed economiche, furono caratterizzate da iniziative decise regione per regione, città per città. Tam tam su internet. Iniziative, tutte costruite dal basso da centinaia di movimenti, che coinvolsero 18 atti