WG 5 - Draft Template for Case Studies of good practice in translator training

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WG 5 - Draft Template for Case Studies of good practice in translator training Author (i.e. details of Optimale partner submitting case study): Name: Rossella Pugliese SubWP5: Domain specialisation Institution: Università della Calabria Email: r.pugliese@unical.it Title of case study: Technology Enhanced Terminology Project Work Abstract (outline in 150-200 words) defining the nature of the case study (e.g. specific module, curriculum, specific methodology, etc.), the overall objectives and how it relates to the sub-theme of the work package) Il rapporto tra traduzione e terminologia è molto stretto 1. La qualità di una traduzione specialistica come quella di testi per la comunicazione internazionale, ad esempio, non può ignorare una terminologia corretta, che deve non solo essere appropriata al settore di specializzazione, ma anche conforme all uso che ne fanno i destinatari e funzionale allo scopo del tipo di documento in questione 2. Per tale ragione, i corsi per la traduzione specialistica devono accentuare maggiormente l aspetto terminologico. Ciò non significa, però, limitarsi soltanto alla creazione di schede terminologiche, ma implica una riflessione sui principi del lavoro terminologico in senso più ampio. Uno dei possibili modi per ottimizzare la formazione alla pratica professionale per quanto riguarda la specializzazione settoriale, è quello di progettare, sviluppare e praticare nuovi modi di insegnare, e trasmettere competenze e abilità terminologiche. Un obiettivo che non è difficile raggiungere, grazie alle nuove tecnologie padroneggiate dalla maggioranza dei giovani studenti che frequentano le lezioni universitarie. In questa prospettiva, e al fine di offrire al futuro traduttore la possibilità di sviluppare le competenze professionali necessarie per la traduzione, è stato progettato e sperimentato un modello didattico. Oltre agli obiettivi generali del percorso formativo, quali lo sviluppo delle competenze terminologiche per la traduzione e l acquisizione dei fondamenti del settore di specializzazione, il modello si concentra, nello specifico, sulla ricerca terminologica con riferimento a testi per la comunicazione internazionale. Al contempo, esso mette a fuoco la creazione di schede terminologiche (bilingui) attraverso un lavoro progettuale in un contesto di 1 http://ec.europa.eu/dgs/translation/rei/traduzione/index.htm 2 Cfr. Ibidem

simulazione di un lavoro reale, utilizzando un ambiente tecnologico di apprendimento. Specific features (500-700 words) Students concerned (level of study, all in a year or specific groups, etc.) Contesto istituzionale e didattico I partecipanti al programma del Corso di lingua e traduzione tedesca, intitolato Technology Enhanced Terminology Project Work, sono stati ventuno studenti, tutti frequentanti il secondo e ultimo anno del Corso di laurea in Lingue e letterature straniere. Lingue di lavoro: Italiano - tedesco Learning outcomes (when relevant) Risultati di apprendimento Generale Sviluppare le competenze terminologiche per la traduzione. Accrescere le competenze nell ambito della traduzione settoriale. Specifico Ricerca terminologica Essere capace di creare, di usare e di gestire schede terminologiche. Essere capace di gestire un lavoro progettuale nell ambito della traduzione; Essere consapevole dell importanza che rivestono le schede terminologiche e la ricerca terminologica per le attività della traduzione settoriale. Specific teaching and learning methodologies applied Il modello didattico adottato per questo modulo, è costituito da una composizione di diversi modelli proposti da Peter A. Schmitt 3 e Ulrich Kautz 4. L'approccio adottato, in questo caso, si basa su una visione costruttivista (Vygotskij, 1978; Papert, 1993) e si avvale di un ambiente di apprendimento tecnologico per una forma di autoapprendimento collaborativo, blended e problem-based. Problem-based learning è un approccio 3 Peter A. Schmitt (2006), Computereinsatz in der Ausbildung von Übersetzern und Dolmetschen. In: Mary Snell- Hornby, Hans G. Hönig/Paul Kußmaul, Peter A. Schmitt (Hrsg.), Handbuch Translation, zweite verbesserte Auflage, Tübingen, Stauffenburg. S. 349 4 Ulrich Kautz (2002), Handbuch Didaktik des Übersetzens und Dolmetschens, München, Iudicium, S. 276.

fondamentalmente incentrato sugli studenti che hanno dovuto risolvere i problemi legati alla ricerca terminologica, alla realizzazione di schede terminologiche e alla collaborazione terminologica 5. Metodo: Il modulo si è svolto essenzialmente in due fasi principali. In una prima fase, ossia nella sessione plenaria in praesentia, è stata presentata agli studenti la Rete Rei 6, la risorsa terminologica per coloro i quali scrivono o traducono testi istituzionali in lingua italiana. La Rete Rei è considerata un modello per la ricerca e la collaborazione terminologica. Essa offre ampio materiale di riferimento, ma anche gli strumenti per compiere scelte terminologiche informate e appropriate. La collaborazione terminologica della Rete Rei è rivolta a tutte le parti interessate, al fine di condividere i risultati della ricerca terminologica svolta nei rispettivi campi di competenza e renderli disponibili a tutti 7. Queste schede terminologiche, una volta esaminate e validate dagli specialisti della Commissione europea, andranno ad alimentare la banca dati interistituzionale IATE (Terminologia Interattiva per l'europa), il principale strumento terminologico per i traduttori dell'unione europea. Esso contiene quasi nove milioni di schede terminologiche in ventiquattro lingue 8. L obiettivo primario per gli studenti, era quello di risolvere un problema proposto. In questo modulo, gli studenti sono stati invitati a creare schede terminologiche per la Rete Rei al fine di fornire la traduzione di termini specialistici, o per quelli che non disponevano ancora di una traduzione valida in italiano. Dovevano, inoltre, suggerire soluzioni alternative alle schede ritenute insoddisfacenti e indicare eventuali errori. Le schede terminologiche richiedevano la compilazione di vari campi per dare il maggior numero d informazioni sul contesto d uso dei termini e sulle fonti di riferimento. In seguito, è stata fissata la data per la consegna delle schede terminologiche da trasmettere alla REI per la valutazione e per l'eventuale inserimento nella banca dati IATE. Poi si sono formati gruppi di lavoro. Ogni gruppo si è concentrato su un particolare ambito settoriale. La ricerca terminologica è stata quindi eseguita e le schede terminologiche create autonomamente dagli studenti a casa. Durante la seconda fase (adattamento del modello d insegnamento di Kautz/Schmitt al lavoro 5 Cfr. http://ec.europa.eu/dgs/translation/rei/traduzione/collaborazione.htm 6 Cfr. http://ec.europa.eu/dgs/translation/rei/rete/chi_siamo.htm 7 Cfr. www.reterei.eu 8 Cfr. Ibidem

terminologico), si sono svolte le riunioni virtuali. Un gruppo a settimana ha avuto un ruolo attivo durante gli incontri. All'interno di ciascun gruppo (cfr. Schmitt, 2006, p.349), tre studenti hanno avuto un ruolo specifico in ogni riunione: Uno studente ha svolto il ruolo di amministratore di sistema e ha gestito l incontro virtuale. Un secondo studente ha interpretato il ruolo di traduttore / operatore terminologico che ha consegnato il suo lavoro (scheda terminologica). Un terzo studente ha svolto il compito di supervisore/ valutatore. Durante il primo incontro online, il traduttore / l operatore terminologico del gruppo ha consegnato le schede terminologiche elaborate a casa. L amministratore di sistema le ha poi pubblicate sulla bacheca in modo che potessero essere condivise con tutto il gruppo, suggerendo anche eventuali correzioni o modifiche, che potevano essere obiettate o messe in discussione dal traduttore. Il valutatore si è occupato della valutazione (correzione per quanto riguarda l aspetto linguistico o di contenuto), suggerendo possibili correzioni alle quali il traduttore poteva rispondere, argomentando la sua scelta. Ogni correzione è stata eseguita dall amministratore di ogni gruppo, tutti gli altri studenti seguivano la redazione delle schede terminologiche dall inizio alla versione finale. Le schede terminologiche prodotte da ciascun gruppo nel corso di questo esercizio (comprese le osservazioni tecniche o teoriche in forma di note o proposte alternative etc.), sono state poi approvate dal "supervisore". In seguito sono state esaminate, commentate e - all occorrenza - riviste e valutate nuovamente nel forum. Il dibattito è avvenuto con la partecipazione attiva di tutti gli studenti. L'intero processo è stato monitorato dal docente, curando anche il controllo finale di qualità. Le schede terminologiche sono state raccolte dall "amministratore" in modo che potessero essere condivisi come risorse con gli altri gruppi. Come ultima attività, si è svolto una discussione conclusiva nel corso di una seduta plenaria online, un incontro durante il quale gli studenti hanno potuto condividere i loro pensieri con gli altri, indicando le loro idee e /o dando i loro suggerimenti.

A questo punto è iniziato un nuovo ciclo di apprendimento con un gruppo diverso. Valutazione: Ogni studente è stato valutato dal docente sulla base delle schede terminologiche create. Specific resources required (equipment, licences, teachers, etc.) Risorse specifiche richieste Strumenti e risorse: LAMS attraverso PHI Nel caso specifico, l approccio è stato collaborativo perché gli studenti erano tenuti a trovare le soluzioni al problema attraverso discussioni tra pari e attraverso l auto-riflessione sulle proprie esperienze. A tal fine, è stato necessario utilizzare strumenti di comunicazione, come forum o chat, e quelli informativi, come la condivisione di risorse o la consultazione di bacheche. Di conseguenza, la seconda fase del lavoro del progetto si è svolto on-line. Gli strumenti sono stati forniti da LAMS 9, il nuovo software per la progettazione, la gestione e la distribuzione on-line di attività collaborative di apprendimento per gli utenti presso l'università della Calabria che accedono alla piattaforma PHI, il nuovo Personal Hybrid Intelligent Learning Environment. Gli studenti hanno ricevuto informazioni sui metodi e sui materiali grazie ai quali avrebbero potuto trovare la soluzione. Per risolvere il problema, hanno dovuto esplorare il proprio approccio metodologico, ma sono stati anche spinti a condividere i propri pensieri con gli altri in un forum, a postare idee e / o dare suggerimenti. Dopo aver presentato le loro risposte al problema sollevato dal docente, si sono impegnati in chat e in incontri virtuali per discutere le diverse soluzioni e percorsi seguiti. Il ruolo dell'insegnante durante l'intero processo è stato quello di tutor nelle fasi di blendedlearning, di moderatore per i momenti di collaborazione a distanza, e di facilitatore durante il selfstudy. I modi d interazione sono stati i seguenti: studente; studente-studente; studente-insegnante; studenti-insegnanti 10. 9 Cfr. http://www.lamsinternational.com/ 10 Plastina, A.F. (2007), Towards a Digital Perspective of European Languages: Designing and Producing an EFL Learning Object, In Laugier R. (a cura di), Quaderno del Centro Linguistico d Ateneo 2, Centro Editoriale e Librario, Università della Calabria, 235-252.

Specific conditions required (legal framework, classroom setup, etc.) Condizioni particolari richieste Aula tradizionale e aula virtuale; Personal learning environment mediante piattaforma PHI; Particular benefits for the training of translators Particolari benefici per la formazione di traduttori Nel complesso, questo tipo di approccio sostiene lo sviluppo di abilità pratiche e metodologiche e il loro trasferimento diretto in un ambiente di lavoro professionale. Esso promuove anche altri elementi rilevanti in questo settore professionale, come il valore del lavoro di gruppo e quello della comunità di pratica che, a sua volta, significa implementare uno sviluppo delle attività organizzative. L'esperienza diretta e la conoscenza pratica possono costituire la strada giusta verso la formazione alla pratica professionale nella specializzazione settoriale. Transferability (150-200 words) To what extent do you think this experience is transferable to other institutions? Credo che questa esperienza possa essere condivisa con altre istituzioni perché è applicabile a quasi tutti i settori di specializzazione riguardanti la comunicazione internazionale e a quasi tutti i contesti nazionali o regionali. Potrebbe essere estesa e sviluppata, dando luogo a una sorta di rete tra quelle università che si occupano di lavoro terminologico e di testi per la comunicazione internazionale. Inoltre, quest approccio potrebbe costituire una delle tante possibili vie per mettersi in contatto con importanti istituzioni del settore, cosa che sembra essere il vero bisogno per i futuri traduttori. Suggestions for improvements or adjustments Further details, e.g. web links; relevant references/publications Kautz, U. (2002), Handbuch Didaktik des Übersetzens und Dolmetschens, München, Iudicium. Papert, S. (1993), The Children's Machine: Rethinking School in the Age of the Computer, New York: Basic Books. Plastina, A.F. (2007.), Towards a Digital Perspective of European Languages: Designing and Producing an EFL Learning Object, In Laugier R. (a cura di), Quaderno del Centro Linguistico d Ateneo 2, Centro Editoriale e Librario, Università della Calabria, 235-252.

Schmitt, P.A., (2006), Computereinsatz in der Ausbildung von Übersetzern und Dolmetschen. In: Mary Snell-Hornby/ Hans G. Hönig/Paul Kußmaul, Peter A. Schmitt (Hrsg.) Handbuch Translation, zweite verbesserte Auflage, Tübingen, Stauffenburg. Vygotsky, L. (1978), Interaction between Learning and Development, In Mind in Society, Cambridge, MA: Harvard University Press, pp. 79-91. Websites: http://ec.europa.eu/dgs/translation/rei/traduzione/collaborazione.htm http://ec.europa.eu/dgs/translation/rei/rete/chi_siamo.htm http://www.reterei.eu http://www.lamsinternational.com/ http://ec.europa.eu/dgs/translation/rei/traduzione/index.htm