Gli odori negli impianti di trattamento di rifiuti: la prevenzione e la gestione del problema Alberto Confalonieri Scuola Agraria del Parco di Monza Vicenza, 16 aprile 2014
Il ruolo della frazione organica
La gestione dei rifiuti organici (1) Compostaggio (2011) n. Impianti 277 n. Impianti operativi 246 Impianti >1.000 t/a 200 FORSU 2.014.485 ton Rifiuti di parchi e giardini 1.322.546 ton Fanghi 446.876 ton Altro 385.226 ton TOT 4.169.133 ton Modificato da ISPRA 2013
La gestione dei rifiuti organici (2) Digestione anaerobica (2011) n. Impianti 32 n. Impianti operativi 27 FORSU 866.158 ton Rifiuti di parchi e giardini 66.754 ton Fanghi 20.025 ton Altro 11.313 ton TOT 964.250 ton Biogas 80.871.196 m 3 Modificato da ISPRA 2013
UMIDO VERDE Triturazione Aerazione forzata Miscelazione Ossidazione accelerata Maturazione Aerazione forzata/ rivoltamento Raffinazione SOVVALLI COMPOST Trattamento delle arie
Cause frequenti di disturbo olfattivo Mancato trattamento delle arie esauste odorose Bassa efficienza dei sistemi di presidio ambientale Mancata tenuta dei capannoni
Tempi di attraversamento: 36-45 sec Scuola Agraria del Parco di Monza Dimensionamento biofiltro Sistema di adduzione dell aria Letto filtrante Plenum Portata specifica: 80-120 Nm 3 /h m 3 Altezza del letto: 80-200 cm
Controllo qualità delle emissioni Parametri chimici (NH 3, H 2 S, ) ed olfattometrici (UO/m 3 )
Cause frequenti di disturbo olfattivo Mancato trattamento delle arie esauste odorose Bassa efficienza dei sistemi di presidio ambientale Mancata tenuta dei capannoni Fuoruscita di arie odorose da portali Pozze di percolato Stazionamento all aperto di sovvalli ad elevata componente fermentescibile Messa a parco in maturazione di materiale ancora fortemente odorigeno Interruzione precoce dei processi metabolici aerobi
Parametri di stato OSSIGENO consente il metabolismo aerobico TEMPERATURA influisce sulla fisiologia microbica determina le capacità evaporative del sistema UMIDITA è la sede dell attività biologica consente la termoregolazione
Fermentescibilità, consumo di O2 Scuola Agraria del Parco di Monza bioossidazione accelerata o ACT Maturazione Deposito T
Massa di odore Concentrazione di odore x flusso nell unità di tempo es.1: 18.000 m 3 /h @ 300 UO/m 3 1500 OU/s es.2: 72.000 m 3 /h @ 150 OU/m 3 3000 OU/s
Soluzioni ai problemi Corretta progettazione degli impianti Corretta gestione del processo e dei presidi ambientali Pulizia dell impianto Monitoraggio delle emissioni Rapporto con il territorio (es. lavorazioni in concomitanza con venti favorevoli, raccolta delle segnalazioni in tempo reale)
e se non bastasse? Esempio di attività di indagine Attivazione gruppo di lavoro Pianificazione attività di monitoraggio Svolgimento campagna di monitoraggio con naso elettronico e olfattometria dinamica Risultati Azioni intraprese
Gruppo di lavoro Provincia Comune ARPA ASL Impianto Laboratorio incaricato del monitoraggio Consulente tecnico
Modalità di svolgimento dell indagine 1. individuazione delle sorgenti interne e esterne all impianto 2. definizione del periodo di effettuazione dell addestramento dello strumento e del monitoraggio 3. Coinvolgimento dei residenti: individuazione siti bersaglio per il posizionamento dello strumento durante il monitoraggio 4. Installazione centralina meteo per la registrazione dei dati meteorologici (direzione e velocità del vento) 5. Elaborazione dei dati di monitoraggio
Fase di monitoraggio: i siti bersaglio FRAZIONE X RECETTORE 1 07/09/10-22/09/10 RECETTORE 2 22/09/10-07/10/10 IMPIANTO
Risultati analitici In totale 13.462 min di eventi (32% del tempo tot) il 42% degli eventi attribuiti all impianto sono fatti risalire al biofiltro sperimentale Sono stati registrati eventi nei we e nelle ore serali/notturne (70% di quelli attribuiti all impianto) Buona sovrapposizione con dati meteo
Segnalazione dei residenti Serata informativa con distribuzione agli interessati di una scheda di rilevazione del disturbo olfattivo 20 questionari ritirati dai residenti 12 questionari compilati e resi Le segnalazioni dei residenti coincidono quasi sempre con gli eventi di lunga durata registrati dal naso elettronico (il biofiltro è la sorgente principale)
Azioni conseguenti Installazione di una centralina meteo permanente sull impianto Realizzazione di un nuovo biofiltro, correttamente dimensionato raccolta strutturale delle segnalazioni da parte dei residenti Costituzione di una commissione tecnica permanente (impianto, amministrazione comunale, cittadini)
Per concludere Il problema degli odori negli impianti di trattamento rifiuti è legato alla frazione organica putrescibile, al suo metabolismo e alla gestione della sua componente volatile Esistono gli strumenti tecnico-normativi per una corretta progettazione e gestione di un impianto di trattamento Problematiche di molestie olfattive lamentate dalla popolazione residente devono essere correttamente gestite, non prescindendo dalla collaborazione dei residenti
Grazie Alberto Confalonieri Scuola Agraria del Parco di Monza 335.7829264 a.confalonieri@monzaflora.it