Indice. pag. 3. Introduzione. Sezione 1. Le donne nella provincia di Milano. pag. 4. 1. Caratteristiche socio-anagrafiche. 2. Istruzione. pag.



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Indice Introduzione pag. 3 Sezione 1. Le donne nella provincia di Milano 1. Caratteristiche socio-anagrafiche 2. Istruzione 3. Lavoro 4. Retribuzioni 5. Imprenditoria 6. Servizi 7. Salute pag. 4 pag. 1 pag. 13 pag. 19 pag. 21 pag. 23 pag. 24 Sezione 2. Le donne immigrate nella provincia di Milano 1. Caratteristiche socio-anagrafiche 2. Motivazioni della presenza 3. Quale lavoro 4. L imprenditoria immigrata pag. 25 pag. 34 pag. 36 pag. 44

Introduzione Il Servizio Politiche di Genere e progetti speciali della Provincia di Milano si è dotato nell ultimo biennio di un apposita sezione statistica di genere all interno dell Osservatorio Donna: I numeri delle Donne. Questa sezione prende in esame e restituisce agli attori interessati - in primo luogo ai decisori pubblici, alle organizzazioni pubbliche e private, ai cittadini e alle cittadine - una raccolta di statistiche con dettaglio territoriale provinciale, organizzata per le aree tematiche maggiormente significative, al fine di illustrare le trasformazioni legate al ruolo delle donne nel più ampio contesto della realtà provinciale milanese. La convinzione che non sia più possibile una lettura neutra del mondo che ci circonda rende la disponibilità di statistiche di genere a livello locale una condizione indispensabile per leggere e comprendere in modo adeguato la natura e la portata delle tendenze che cambiano la vita delle donne e di tutti i cittadini del territorio e per sviluppare il gender mainstreaming. Nella prima sezione di questo rapporto viene fornita una rielaborazione in forma grafica dei dati disponibili accompagnata da brevi commenti utili alla lettura. E organizzata per aree tematiche: - Caratteristiche socio-anagrafiche - Istruzione - Lavoro - Retribuzioni - Imprenditoria - Servizi - Salute La seconda sezione è costituita da un approfondimento tematico che si è voluto realizzare in occasione dell Anno Europeo per il Dialogo Interculturale e presenta, attraverso i dati disponibili, le principali caratteristiche anagrafiche e lavorative delle protagoniste del fenomeno migratorio femminile a Milano. Vengono in particolare affrontate quattro aree tematiche: - Caratteristiche socio-anagrafiche - Motivazioni della presenza - Lavoro - Il fenomeno dell imprenditoria immigrata La sezione statistica completa è consultabile sul sito www.provincia.milano.it/donne 2

Sezione 1 Le donne nella provincia di Milano Caratteristiche socio-anagrafiche Più donne, più anziane La popolazione residente in provincia di Milano, in costante aumento nell ultimo quinquennio, all 1/1/27 era costituita per il 51,5% da donne. Popolazione residente, provincia di Milano. Anni 23-27, valori assoluti. Maschi Femmine 2.. 1.94. 1.88. 1.82. 1.76. 1.7. 23 24 25 26 27 Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT 8 7 6 5 4 3 2 1 Distribuzione popolazione residente in provincia di Milano per sesso e classi di età. 27 M - 5 6-1 11-15 16-2 21-25 26-3 31-35 36-4 41-45 46-5 51-6 61-7 71-8 81 e più F Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT 3

La composizione per età della popolazione rivela una vera e propria biforcazione tra i generi nei trend di invecchiamento, con un aumento sostenuto della presenza femminile a partire dai 45 anni in su. Le donne ultrasessanticinquenni rappresentano circa il 6% della popolazione in quella fascia di età e le ultraottantenni arrivano al 7%. Più nubili e divorziate, meno coniugate e vedove Popolazione residente a Milano. Anno 27 (valori assoluti e percentuali per stato civile) Vedove 12,5% Divorziate 2,6% Coniugate 48,6% Popolazione Residente 3.884.481 Femmine 2.2.18 Maschi 1.882.373 Nubili 36,3% Celibi 44,6% Coniugati 51,4% Divorziati 1,7% Vedovi 2,3% 4

Nell ultimo quinquennio si è registrata una contrazione dell incidenza delle donne coniugate sull intera popolazione femminile di quasi un punto percentuale e delle donne vedove dello,6%; le donne nubili sono invece cresciute di un 1,1% e le divorziate dello,4%. 5 4 Popolazione femminile per stato civile. Provincia di Milano - Anni 23 e 27 3 2 35,2 36,3 49,5 48,6 13,1 12,5 23 27 1 2,2 2,6 Nubili Coniugate Divorziate Vedove Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Basso quoziente di nuzialità I matrimoni nell anno 26 sono leggermente diminuiti rispetto agli anni precedenti attestandosi sulle 13.448 unità, di cui il 51,3% religiosi e 48,7% civili. Il quoziente di nuzialità è del 3,5 a Milano, contro il 3,6 della Lombardia e il 4,2 dell Italia. 6 5 Persone divorziate residenti in provincia di Milano. Anni 22-27, v.a. 4 3 2 1 22 23 24 25 26 27 Maschi Femmine Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT 5

Parallelamente, le persone divorziate residenti sono aumentate; tra il 22 e il 27 le donne divorziate sono cresciute di circa 1.7 unità e gli uomini divorziati di circa 6.7 unità. Maternità più tardi - Fecondità in lieve aumento Il numero medio di figli per donna è passato dall 1,27 del 22 all 1,36 del 26 e i tassi specifici di fecondità (nati per 1 donne in ogni specifica classe di età) sono cresciuti tra il 2 e il 26 per le età comprese tra i 32 e i 45 anni. Età media dei genitori alla nascita del figlio - 26 PADRE MADRE 35,3 31,7 Numero medio di figli per donna = 1,36 Fonte: ISTAT 12, Tassi specifici di fecondità per età della madre. Prov. Milano, anni 2-23- 26. 1, 8, 6, 4, 2,, 16 18 2 22 24 26 28 3 32 34 36 38 4 42 44 46 Anno 26 Anno 23 Anno 2 Fonte: ISTAT 6

Valori elevati per gli indici di pressione lavoro di cura Sono stati costruiti alcuni indici riferiti alla domanda del lavoro di cura, ritenendo che la presenza di bambini e adolescenti, da una parte, e di grandi anziani dall altra, la rappresentasse in modo abbastanza soddisfacente. Abbiamo inoltre supposto che la risposta a tale domanda di cura sia tuttora rappresentata, almeno in gran parte, dalle donne giovani e adulte, cioè quelle donne che, in differenti combinazioni tra le diverse classi di età, possono essere attive sia sul piano del lavoro per il mercato che sul piano del lavoro familiare. L indice così costruito misura la domanda di lavoro di cura rivolta alle donne attraverso il numero di bambini e adolescenti o di anziani per 1 donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Indice di pressione del lavoro di cura femminile: per bambini e ragazzi, calcolato come numero di bambini e ragazzi fino a 17 anni ogni 1 donne in età 25-64 anni (MF -17/F 25-64 * 1) per gli anziani, calcolato come numero di grandi anziani ogni 1 donne in età 25-64 anni (MF 75 anni e +/F 25-64 * 1) complessivo, calcolato come numero di bambini, ragazzi e grandi anziani ogni 1 donne in età 25-64 anni. MF -17 anni F 25-64 anni Indice di pressio ne del lavoro di cura per bambini e ragazzi MF 75 anni e oltre F 25-64 anni Indice di pressione del lavoro di cura per anziani Indice di pressione del lavoro di cura complessivo a b a + b Provincia MI 619.681 1.126.464 55,1 341.933 1.126.464 3,35 85,37 Comune MI 185.72 375.731 49,43 147.24 375.731 39,18 88,61 Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT 7

Da questi calcoli deriva un indice di pressione del lavoro di cura complessivo dell 85,37% per la provincia di Milano e dell 88,61% se si considera solo il comune di Milano, dove l indice di pressione del lavoro di cura per bambini e ragazzi risulta più basso e quello per anziani decisamente più alto rispetto alla provincia nel suo complesso. Nella lettura di questi indici va tuttavia ricordato che, nella fase attuale, la presenza di anziani rappresenta spesso una risorsa più che un vincolo per buona parte delle donne alle prese con i problemi della conciliazione lavoro-famiglia. In molte situazioni, specie laddove permangono forti modelli di cultura lavorativa e familiare tradizionale, risulta essenziale il ruolo attivo delle donne adulte e anziane (tra i 5 e i 7 anni), per lo più uscite dal mercato del lavoro, nel fornire supporto di cura e aiuti alle famiglie dei propri figli/e consentendo così alla componente femminile di riuscire a conciliare più facilmente impegni lavorativi e accudimento dei figli. D altra parte l invecchiamento crescente della popolazione fa aumentare le situazioni di solitudine e di isolamento, di disabilità e di malattie croniche nei cosiddetti grandi anziani. Anche in un contesto in cui diventa sempre più frequente l accudimento degli anziani da parte delle badanti, il carico di cura che queste persone richiedono continua a gravare anche sui familiari, perlopiù donne, che si trovano dunque a dover gestire doppi o tripli carichi divise tra lavoro, famiglia propria e famiglia di origine. Un altro indice riguarda la domanda del lavoro di cura espressa dai bambini fino a 2 anni, che in questo caso è messa in rapporto alle donne comprese in quella fascia di età nella quale è effettiva o potenziale la presenza di figli piccoli. L indice misura quindi il rapporto tra il numero di bambini fino a 2 anni e 1 donne tra i 25 e i 44 anni di età. indice di domanda del lavoro di cura materno per i bambini piccoli, calcolato come numero di bambini fino a 2 anni per 1 donne dai 25 ai 44 anni (MF -2/F 25-44 * 1). MF -2 anni F 25-44 anni Indice di pressione del lavoro di cura per bambini -2 anni Provincia di Milano 113.328 6.5 18,89 Comune di Milano 35.778 198.865 17,99 Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT 8

Istruzione Crescente investimento da parte delle donne Aumento quantitativo e qualitativo Le donne, dopo essere state le protagoniste dell innalzamento dei tassi di istruzione e aver velocemente colmato il ritardo storico sui tassi maschili in ogni grado di istruzione secondaria e universitaria, dimostrano un crescente investimento nei percorsi di studio. All aumento quantitativo delle studentesse nella provincia di Milano si affiancano sempre più una maggiore partecipazione e maggiori successi negli studi, come rivelano i dati sulle carriere scolastiche, che risultano più regolari di quelle dei colleghi maschi e con migliori votazioni. Permangono, tuttavia, scelte di indirizzo di studi connotate fortemente al femminile o al maschile. Diplomati in provincia di Milano in base alla valutazione conseguita. A. S. 26/7. 4,% 35,% 3,% 25,% 2,% 15,% 1,% 5,%,% 6 61-7 71-8 81-9 91-99 1 lode M F Fonte: Elaborazioni su dati CISEM 9

Regolarità dei percorsi di istruzione nel quinquennio per genere: media coorti iniziate negli a.s. 2/1 e 22/3 14 12 1 8 6 4 2 F M L.classico L.scientifico L.tecnologico L.linguistico Altri licei IT industriale IT commerciale IT geometri Altri IT IP industriale IP alberghiero IP commerciale Altri IP Totale Fonte: Elaborazioni su dati CISEM Distribuzione studenti per genere e tipologia di scuola. A. S. 26/27. Provincia di Milano (%) 12 1 M F 8 6 49,7 5,7 29,9 4 2 5,3 49,3 7,1 Scuole statali diurne Scuole private paritarie Scuole serali Fonte: Elaborazioni su dati CISEM 1

Distribuzione studenti nei diversi indirizzi per genere. A.S. 26/7. Provincia Milano. (%) M F 5 4 3 2 1 Liceo classico Liceo scientifico Liceo tecnologico Liceo linguistico Altri licei IT industriale IT commerciale IT geometri Altri IT IP industriale IP alberghiero Ip commerciale Altri IP Fonte: Elaborazioni su dati CISEM Nel 27, le laureate nelle università milanesi sono state 18.964 pari al 56% del totale dei laureati/e. Studenti/esse iscritti/e nelle Università di Milano. A.a. 26/7 Iscritti/e Regolari F 57,2% 56,3% M 42,8% 43,7%,% 1,% 2,% 3,% 4,% 5,% 6,% 7,% Fonte: Elaborazione su dati MUR 11

Lavoro Partecipazione: arresto della crescita? Cambiamenti nel quadro interpretativo degli aspetti qualitativi del lavoro Per un lungo periodo la provincia di Milano ha registrato una certa dinamicità della componente femminile con trend di crescita nella partecipazione e nell occupazione. Nel 27 una novità nel panorama di un mercato del lavoro è rappresentata da una lieve flessione, sia dei tassi di attività che dei tassi di occupazione, nonché da una frenata nella decrescita del tasso di disoccupazione, pur rimanendo al di sopra del dato regionale e nazionale e al di sotto per quanto riguarda la disoccupazione. 9 Tassi di attività, occupazione e disoccupazione - 27 75 6 45 3 15 Milano Lombardia Italia M F M+F M F M+F M F M+F Fonte: ISTAT Tasso di attività 15-64 anni Tasso di occupazione 15-64 anni Tasso di disoccupazione Il tasso di attività femminile che nel 26 era pari al 63,3 passa al 62,9 nel 27, il tasso di occupazione varia nello stesso periodo dal 6,5 al 6,1 mentre il tasso di disoccupazione femminile rimane invariato al 4,4. 65 Confronto tassi 26-27, femmine. Provincia di Milano 64 63 62 63,3 62,9 61 6 6,5 6,1 26 27 26 27 Tasso Attività Tasso Occupazione Fonte: ISTAT 12

Questo andamento non si riscontra nella componente maschile che nello stesso periodo ha visto crescere il livello di partecipazione dal 78,3 al 79,1, il tasso di occupazione dal 75,6 al 76,5 e diminuire il tasso di disoccupazione dal 3,4 al 3,3. Le forze di lavoro femminili nella provincia di Milano ammontavano nel 27 a circa 815. unità, il 43,7% del totale delle forze di lavoro. Nel contempo l Istat registrava la presenza di circa 477. donne tra le non forze di lavoro, il 63,9% del totale delle non forze di lavoro. Composizione per sesso di forze e non forze di lavoro, 27 MILANO LOMBARDIA ITALIA Non Forze di lavoro Forze di lavoro F M F M,% 1,% 2,% 3,% 4,% 5,% 6,% 7,% Fonte: ISTAT Nel 27, il tasso di inattività delle donne in provincia di Milano è pari 37,1: circa 12 punti più basso del tasso italiano e circa 16 punti più alto del tasso di inattività maschile sul territorio milanese. Attraverso la lettura di dati statistici di flusso relativi agli avviamenti al lavoro nella provincia di Milano si può osservare cosa accade sul fronte della domanda di lavoro nell ultimo quadriennio. Nell anno 27 la provincia di Milano ha registrato 874.489 comunicazioni di avviamento al lavoro; tra queste il 47,7% è riferito a donne che, nell 83,2% dei casi, sono state assunte con un contratto di lavoro subordinato e per il restante 16,8% parasubordinato. Per quanto riguarda il 52,7% di avviamenti maschili, le percentuali di lavoro subordinato e parasubordinato sono rispettivamente dell 89,7% e del 1,3%. 13

1 Avviamenti al lavoro standard in provincia di Milano per sesso. Anni 24-27 Val. %. tempo pieno e indeterminato altre forme 8 6 79,7 64,5 83,2 7,1 84,7 7,4 84, 69,8 4 2 2,3 35,5 16,8 29,9 15,3 29,6 16, 3,2 F M F M F M F M 24 25 26 27 Fonte: Elaborazioni su dati OML - Provincia di Milano Già da diversi anni, il contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato (definito lavoro standard) non costituisce la forma maggiormente utilizzata dalle imprese milanesi per gli avviamenti al lavoro. Nell ultimo quadriennio questa forma di avviamento al lavoro è diminuita di oltre 4 punti percentuale, attestandosi nel 27 al 16,% degli avviamenti per le femmine e al 3,6,% per i maschi. La domanda di lavoro femminile ha registrato quindi un incremento complessivo dell utilizzo delle forme contrattuali non standard, che nel 27 arriva a caratterizzare l 84% degli avviamenti. L esistenza di un gender gap è evidente, poiché sul versante della domanda di lavoro maschile questa percentuale si riduce al 69,8%. Avviamenti per genere e tipologia di contratto. Anno 27 (Maschi = anello interno, Femmine = anello esterno) Valori % 21,5 16,5 32 1,6 1,3 3,2 1,8 2,6 52,7 57,8 Apprendistato Lavoro a tempo determinato Lavoro a tempo indeterminato Parasubordinato Altro Fonte: Elaborazioni su dati OML - Provincia di Milano 14

Una grossa parte degli inserimenti/reinserimenti delle donne nel mercato del lavoro provinciale è assorbita dai contratti a tempo determinato (58%) e da quelli di lavoro parasubordinato (16,8%). Avviamenti part time per sesso. Anni 24-27 3 25 2 15 23,6 21,4 26,6 27,5 femmine maschi 1 5 11,3 9,4 12 13,9 24 25 26 27 Fonte: Elaborazioni su dati OML Provincia di Milano Gli avviamenti part-time evidenziano nel 27 una percentuale di incidenza di questa tipologia di lavoro quasi doppia per le femmine (27,5%) rispetto ai maschi (13,9%), e in crescita rispetto all anno precedente. Sul fronte della composizione per età, è cresciuta nell ultimo quadriennio l incidenza degli avviamenti tra le donne di età superiore ai 35 anni. 25 Avviamenti di donne per classi di età. Prov. Milano, anni 24 e 27. V.% 2 15 1 5 fino 19 anni 2 a 24 25 a 29 3 a 34 35 a 39 4 a 44 45 a 54 oltre 55 24 27 Fonte: Elaborazioni su dati OML - Provincia di Milano 15

Rispetto al settore di attività, diminuisce complessivamente il peso degli avviamenti nell industria, che per le donne passa dal 15,8% del 24 al 9,6% del 27 e per gli uomini dal 23,5% al 14,9%. Cresce al contrario il peso del terziario che aumenta di circa 6,5 punti percentuale per quanto riguarda gli avviamenti femminili. 1 Avviamenti per genere e settore di attività. Variazioni % 23-27 5-5 -6,2 6,5 -,1-8,6 5,1 3,7 industria servizi costruzioni -1 Femmine Maschi Fonte: Elaborazioni su dati OML Provincia di Milano L analisi delle qualifiche evidenzia un riposizionamento del peso degli avviamenti per entrambi i generi, anche se con un carattere di maggiore intensità per la componente femminile. Tale variazione è in buona parte spiegata dall introduzione, nel 27, dell obbligatorietà delle segnalazioni per la Pubblica Amministrazione, nella quale, come è noto le donne sono presenti in misura consistente. 4 3 2 1 Avviamenti per le qualifiche che hanno registrato maggiori variazioni. Prov. Milano Anni 24 e 27. V. % 41,5 35,7 25,6 24,2 18,8 2, 11,9 6,9 9,3 4,5 4,3 5,8 24 27 24 27 Femmine Maschi Fonte: Elaborazioni su dati OML Provincia di Milano dirigenti impiegati addetti vendite Un ultimo dato che può tornare utile alla lettura dei movimenti delle donne nel mercato del lavoro milanese è quello fornito dall Osservatorio INPS sulle misure di 16

mobilità, che vede le donne prevalere sul numero totale dei beneficiari che hanno usufruito della mobilità tra il 22 e il 25 (in ciascun anno costituiscono sempre più del 55%). Beneficiari mobilità.prov. Milano, anni 22-25.V.% 25 44,7 55,3 24 43,5 56,5 23 42,6 57,4 Maschi Femmine 22 43,7 56,3 1 2 3 4 5 6 7 Fonte: Osservatorio INPS 17

Retribuzioni Persistente gender gap Le disparità esistenti nelle modalità di lavoro e la segregazione sia orizzontale che verticale che non diminuiscono di pari passo all aumentare dell occupazione, si riflettono in una differenza di remunerazione tra i sessi ancora molto persistente. Il confronto percentuale tra il totale di lavoratori e lavoratrici dipendenti, ammontare delle giornate retribuite e delle retribuzioni, su dati INPS relativi al 24 rivela a grandi linee le prime asimmetrie tra i generi. Lavoratori dipendenti, giornate retribuite e retribuzioni. Provincia di Milano, 24. Val. % 1, 8, 41,6 4,7 31,9 6, 4, 2, 58,4 59,3 68,1 Femmine Maschi, % su lavoratori totali % su giornate retribuite totali % su retribuzioni totali Fonti: Elaborazioni su dati INPS Differenza media retribuzioni maschi - femmine per livello. Provincia di Milano, 24 3 25 2 15 1 5 Operai Impiegati Quadri Dirigenti Totale Fonti: Elaborazioni su dati INPS 18

La retribuzione media annua delle donne rappresenta il 66% della retribuzione media annua dei colleghi maschi. Le differenze maggiori si registrano nelle qualifiche contrattuali più elevate, mentre la media annua delle giornate retribuite nell anno presenta un rapporto del 96,5%. Alla persistenza di un gender gap nelle retribuzioni dei lavoratori dipendenti si affianca un gender gap di reddito dei lavoratori parasubordinati, come risulta dai dati dell Osservatorio INPS sui lavoratori parasubordinati, che ha pubblicato per l anno 26 le informazioni sul numero di contribuenti collaboratori, suddivisi per sesso e classi di età, con l indicazione di redditi e contributi. In provincia di Milano risultano pertanto 174.524 contribuenti, il 43% dei quali sono donne. 12, Collaboratori, redditi e contributi. Provincia di Milano, 26. Val. % 1, 8, 42,9 27,6 28,6 6, Femmine 4, 2, 57,1 72,4 71,4 Maschi, % su numero totale % su redditi totali % su contributi totali Fonti: Elaborazione su dati INPS 19

Imprenditoria L analisi della consistenza dell imprenditoria femminile trova tuttora un limite nella difficoltà di far emergere con chiarezza, dai dati d impresa, presenza e ruolo delle donne, e difficile rimane il recupero di dati disaggregati a livello territoriale provinciale. Da quanto disponibile risulta tuttavia evidente la crescita del numero degli imprenditori e delle imprenditrici nel triennio 24-26. Imprenditori e imprenditrici. Prov. di Milano, 24-26. V.a. Uomo Donna 6. 45. 143.84 148.99 153.993 3. 15. 347.8 356.755 366.372 24 25 26 Fonte: Area Ricerca Formaper Riguardo alle imprese, l Osservatorio sull imprenditoria femminile aggiunge molti elementi di conoscenza riferiti però al livello regionale lombardo. Le imprese femminili attive al 3/6/26 in Lombardia sono 164.469, in crescita dell 1,6% rispetto all anno precedente, pari a circa il 2% sul totale delle imprese attive (mentre, come evidenzia il grafico soprastante, le donne imprenditrici rappresentano circa il 3% del totale). Più dinamiche le imprese femminili nel territorio milanese che mostrano una variazione positiva tra il 25 e il 26 di 3,3 punti percentuale. La suddivisione delle imprese femminili lombarde per forma giuridica vede prevalere la presenza di imprese individuali (57,1%), seguite dalle società di persone (28,4%) e dalle società di capitali (13,4%). 2

Imprese femminili per forma giuridica. Lombardia 31/12/25. Valori % 6 5 4 3 2 1 13,4 28,4 57,1,9,3 società di capitali società di persone Imprese individuali Cooperative Consorzi Altre forme Fonte: Area Ricerca Formaper Il tema dell imprenditoria femminile è successivamente ripreso nella sezione 2 del presente rapporto, che fornisce dati più dettagliati sull imprenditoria immigrata. 21

Servizi Pochi dati: area critica? Il tema dei servizi di sostegno alla cura della famiglia rappresenta da sempre un terreno di valutazione per il supporto alla conciliazione lavoro famiglia offerto dalle politiche pubbliche. I servizi, in primo luogo i servizi rivolti alla prima infanzia e agli anziani, rappresentano uno dei sistemi su cui si gioca la conciliazione, difficile da fotograre a causa della scarsa disponibilità di dati e della sua natura costantemente in divenire. Infatti, alla tradizionale offerta degli asili-nido comunali si è via via affiancata negli anni quella di altre tipologie di servizi educativi e la presenza dell attore privato, così come una diversificazione si è registrata sul fronte dei modelli organizzativi e pedagogici. Sul fronte della cura delle persone anziane, uno scenario critico è quello fornito dall ultima indagine multiscopo dell ISTAT 1, che rappresenta la principale fonte per stimare il fenomeno della disabilità in Italia. L indagine riferisce per l anno 25 la presenza di oltre 2 milioni e 6 mila persone con disabilità, di cui 2 milioni tra gli anziani; stima che non include le persone istituzionalizzate. La presenza di disabilità, fenomeno prevalentemente diffuso tra i molto anziani, quando le patologie cronico-degerative di tipo invalidante si cumulano al normale processo di invecchiamento dell individuo limitando in misura più o meno grave l autonomia della persona, si traduce in necessità di lavoro di cura che rimane in gran parte a carico delle famiglie. In un quadro così delineato e in assenza di dati aggiornati rispetto al rapporto del 27, si riportano alcune osservazioni di tipo qualitativo originate nell esperienza degli ultimi anni del servizio Osservatorio Donna della Provincia di Milano, che dispone di una linea verde per l'ascolto, l'informazione, l'orientamento e la consulenza alle donne. L attività delle operatrici qualificate che forniscono informazioni sui servizi esistenti ha condotto all elaborazione di una valutazione sulle criticità riscontrate dalle donne che si rivolgono al servizio. Tale riflessione è riassumibile schematicamente in: - forte necessità di servizi per l infanzia, non solo quelli per i bambini della fascia tra a 3 anni, ma anche per i bambini più grandi; - necessità di servizi a tutto campo, dai consultori all assistenza anziani; - problemi di accesso ai servizi legata non solo alla loro disponibilità ma anche a: ubicazione, orari e costi. Rimangono disponibili on line le tavole commentate nel report dell anno 27. 1 Con l indagine multiscopo Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari l Istat rileva presso i cittadini informazioni sullo stato di salute, il ricorso ai principali servizi sanitari, alcuni fattori di rischio per la salute e i comportamenti di prevenzione. 22

Salute Cause di morte: in aumento le cause accidentali e violente Le principali cause di mortalità hanno registrato alcune significative variazioni nel quadrienno trascorso tra il 23 e il 26, per le donne ma anche per gli uomini. Si è infatti registrato per entrambi i sessi un aumento nel numero di decessi per tumori mentre sono diminuite le morti per malattie a carico del sistema circolatorio. La diminuzione dei decessi per malattie del sistema respiratorio è stata più evidente per le donne, mentre sono aumentate le cause di morte accidentali e violente (+ 2%) a fronte di una diminuzione delle stesse cause nei decessi maschili (- 7%). 1 Variazione % 26/23 per cause del decesso, Lombardia. Maschi Femmine 5 5 3 3 2 1-5 -1-15 Tumori -4 Diabete mellito -7-9 -9 Mal. sistema nervoso Mal. sistema circolatorio -8-1 -11-14 Mal. sistema respiratorio Mal. apparato digerente -3-7 Cause accidentali e violente Altre cause -7 Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Provincia di Milano, 25 25, 23,39 23,11 2, 19,16 18,86 15, 1, 5, 7,37 7,34,,19 Fino a 14 anni 15-19 2-24 25-29 3-34 35-39 4-44 45-49,58 Fonte: ISTAT 23

Sezione 2 - La presenza delle donne immigrate nella provincia di Milano Caratteristiche socio-anagrafiche Il 28 è stato dichiarato dalla Commissione Europea l Anno del dialogo tra le culture. Nelle società multiculturali emergono con forza le contraddizioni legate a modelli culturali e valoriali differenti e, nel caso delle donne immigrate, si amplificano i divari sia rispetto agli uomini che affrontano un percorso migratorio analogo sia rispetto alla componente femminile autoctona. Il contributo che segue vuole partire perciò dalla ricostruzione del quadro della presenza delle donne straniere nella regione e nella provincia di Milano, attraverso la lettura dei dati quantitativi resi disponibili dalle statistiche ufficiali, per fornire un elemento conoscitivo indispensabile alla messa in atto di politiche di sostegno e di rafforzamento adeguate e coerenti con il contesto sul quale devono incidere. I dati relativi alla presenza femminile straniera sul territorio provinciale provengono da due fonti principali: la rilevazione sui bilanci demografici annuali degli stranieri iscritti in anagrafe, che registra la componente stabile dell immigrazione, e la rilevazione dei permessi di soggiorno rilasciati dalla Questura e forniti dal Ministero dell Interno, che formano la componente regolare. È evidente la crescita costante del fenomeno migratorio, che in cinque anni vede la quota delle donne straniere residenti in provincia di Milano quasi raddoppiata. Le donne straniere residenti in provincia di Milano. Valori assoluti e % sul totale della popolazione femminile residente. Anni 23-27 2 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1,, 7,8 7,1 6,4 5,1 4,4 126.54 142.394 155.88 85.65 99.335 23 24 25 26 27 18 16 14 12 1 8 6 4 2 Fonte: Istat % v.a. 2 Al 1 gennaio 27 24

Permessi di soggiorno straniere: valori assoluti provincia di Milano Anni 23 e 27 3 25 2 129333 15 83196 1 128446 5 8714 23 27 maschi femmine Fonte: elaborazioni Istat su dati Ministero dell Interno L andamento della presenza delle immigrate sul territorio provinciale negli anni più recenti mostra, inoltre, una maggiore intensità di crescita rispetto allo stesso dato riferito agli uomini. Nel 27 le donne rappresentano il 49,1% della componente straniera registrata all anagrafe. Donne straniere residenti in provincia di Milano: % su totale stranieri residenti - Anni 23-27 51 5,5 5 49,5 49 48,5 48 47,5 47 5,4 49,4 49,1 48,7 48,4 23 24 25 26 27 Fonte: Istat La femminilizzazione del flusso migratorio è ancora più evidente nelle classi di età superiori ai 45 anni, momento nel quale il rapporto tra i generi si inverte e la quota di straniere supera quella dei coetanei maschi. 25

Popolazione straniera residente in provincia di Milano: composizione percentuale per genere e classi di età. Anno 27 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % 51,6 5,7 5,6 53,4 49,2 48,4 49,3 49,4 46,6 5,8 da a 15 da 16 a 24 da 25 a 34 da 35 a 44 da 45 a 54 42,7 4,3 57,3 59,7 da 55 a 64 65 e oltre donne uomini Fonte: Istat Osservando il dato relativo alla presenza delle immigrate per classi di età negli anni, si evidenzia come si sia notevolmente ampliata l area di quelle comprese tra i 25 e i 44 anni, che attualmente rappresenta oltre la metà delle residenti. Questo indicatore non è da sottovalutare per le implicazioni che questa ampia fetta della componente femminile porta con sé, rispetto all atteggiamento, alle aspettative, al progetto di vita. È infatti plausibile immaginare che per la gran parte di esse si tratti di una scelta che va oltre il puro utilitarismo economico, una scelta più radicale di insediamento a lungo termine. Sono donne che esprimono bisogni concreti di integrazione, di creare/ricreare qui un ambiente e un nucleo familiare, di avere un autonomia abitativa che permetta loro di ricongiungere la famiglia o di costituirne una. In particolare, le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni, che solo nel 23 rappresentavano il 9,1% del totale della popolazione femminile in provincia di Milano, sono arrivate, nel 27 a superare il 16%, con un incremento di oltre 7 punti percentuali. 26

Le donne straniere in provincia di Milano. % sul totale della popolazione femminile residente per fasce di età. Anni 23 e 27 18 16 16,2 14 12 11,4 1,1 11,5 1 8 9,1 7,2 6 7,1 6,1 6,4 4 2,5 2 3,7 1,2,6 da a 15 da 16 a 24 da 25 a 34 da 35 a 44 da 45 a 54 da 55 a 64 65 e oltre 23 27 Fonte: Istat Le donne straniere in provincia di Milano. Popolazione femminile residente per fasce di età. Anni 23 e 27 Thousands 65 e oltre da 55 a 64 da a 15 5 4 3 2 1 da 16 a 24 da 25 a 34 da 45 a 54 da 35 a 44 Fonte: Istat 23 27 27

Numero di figli in Italia Lombardia 26 Valori % 6 5 4 3 2 1 1 2 3 4+ numero di figli in Italia numero di figli totale Fonte: Osservatorio regionale per l integrazione e la multietnicità Il confronto tra il numero dei figli che le donne immigrate hanno e quello dei figli che queste stesse hanno con sé in Italia fa apparire una quota piuttosto elevata di quante lasciano i propri figli nel paese di origine, forse con l idea di tornare presto, sicuramente con quella di mandar loro i soldi per farli studiare, spesso con quella di poterli far arrivare qui, facendo emergere nuove figure di madri che mentre curano i figli di altre donne cercano di mantenere dei legami a distanza con i propri, rimasti nel paese di origine 3. Numero medio di figli per donna (TFT) ed età media delle madre alla nascita per cittadinanza della madre e regione. Anni 25 e 26 25 26 italiane straniere italiane straniere Numero medio di figli per donna 1,2 2,58 1,23 2,75 Età media madre alla nascita del 32, 27,9 32,1 27,5 figlio Fonte: Istat Le cittadine straniere mostrano, rispetto ai due indicatori relativi alle dinamiche riproduttive, andamenti dissimili se non opposti rispetto a quelle italiane, con un aumento del numero medio di figli per donna tra il 25 e il 26 e una leggera diminuzione dell età media della madre alla nascita del figlio. 3 Il lavoro femminile immigrato a cura dell Osservatorio Inps, Coordinamento e Supporto attività connesse al Fenomeno Migratorio, 27. 28

Non è da sottovalutare l impatto che questa nuova componente, straniera per nazionalità dei genitori ma italiana di nascita, può avere in un futuro non troppo lontano sulle dinamiche non solo di crescita demografica generale ma anche di integrazione e di nuovi equilibri da ridefinire. L estrema varietà delle caratteristiche del fenomeno migratorio in Italia trova una lampante evidenza nel dato relativo alle interruzioni di gravidanza: a fronte di un 26% del livello nazionale si arriva a quote ben superiori al 5% da parte di alcune etnie. Interruzione di gravidanza. Percentuali di aborto sul totale delle gravidanze per area geografica di provenienza. Anno 24 Ex URSS 65,3 Corno Africa 6 Am Latina 59,5 Altro Africa 52,3 Africa Occid. 49,7 Europa Est 44,6 Sud Est Asiatico 4 Asia Altro 33,3 Medio Oriente 27 Europa Ovest (Italia) 26,7 Africa Nord 26,5 Osservatorio Regionale per l'integrazione e la multietnicità Rispetto all appartenenza religiosa, sebbene tra le donne, al contrario che tra gli uomini, prevalga quella cattolica, le quote di musulmane o afferenti ad altre confessioni non è affatto trascurabile e porta con sé una serie di implicazioni rispetto al grado di integrazione/interazione con i costumi e le usanze nazionali. Nessuna Altro Sikh Induista Buddista Altra Cristiana Copta Ortodossa Cattolica Musulmana Appartenenza religiosa Lombardia 26 1 2 3 4 5 6 uomini donne Fonte: Osservatorio regionale per l integrazione e la multietnicità 29

Sul territorio provinciale, alla data del 26, erano presenti 159 etnie (dato al 26) anche se solo 1 arrivano a rappresentare oltre il 5% delle donne straniere residenti nel 27: Straniere residenti in provincia di Milano: principali etnie. Anni 23 e 27 23 27 Filippine 13.391 18.531 Perù 9.71 14.32 Ecuador 5.995 14.81 Romania 4.545 9.94 Albania 6.76 9.738 Cina Rep. Popolare 6.17 9.84 Egitto 5.612 8.56 Marocco 5.142 7.653 Ucraina 1.92 6.573 Sri Lanka 3.996 5.881 Fonte: Istat Indice di variazione delle principali nazionalità (anno 23=1) 23 27 Filippine 1 38 Perù 1 58 Ecuador 1 135 Romania 1 119 Albania 1 6 Cina Rep. Popolare 1 49 Egitto 1 53 Marocco 1 49 Ucraina 1 246 Sri Lanka 1 47 Nostre elaborazioni su dati Istat I più alti tassi di crescita si osservano, tranne che in un caso, per le cittadine con minore anzianità migratoria dell est Europa, provenienti dai paesi entrati di recente a far parte dell UE. È il caso delle donne ucraine, rumene e albanesi. Le prime, come vedremo più avanti, risultano essere anche l etnia maggiormente avviata al lavoro in provincia di Milano nel 27. Le caratteristiche delle donne immigrate dal punto di vista del background culturale e formativo sono a tutt oggi forse troppo poco considerate. Le donne immigrate sono spesso donne istruite: oltre la metà di quelle residenti in Lombardia ha un titolo di scuola superiore, proviene da professioni qualificate e si 3

è trovata a svolgere un lavoro assai inferiore alle proprie capacità come porta d ingresso al soggiorno in Italia, per rispondere a pressanti esigenze di mantenimento, proprio e dei familiari, per problemi di lingua. In particolare, quasi il 5% delle straniere provenienti dalle zone dell Est Europa ha un titolo di scuola secondaria superiore, e oltre il 2% è laureata. È un circuito dal quale possono uscire, ma nel quale rischiano anche di rimanere intrappolate: spesso il lavoro di assistenza non permette la formazione, manca il riconoscimento delle credenziali educative, e gli stereotipi che penalizzano la donna nel mercato del lavoro colpiscono anche loro. Titolo di studio raggiunto per aree di provenienza Donne - Lombardia 26 Est europa Asia Laurea/diploma universitario Scuola secondaria superiore Scuola dell'obbligo 21,3 25,4 48, Laurea/diploma universitario Scuola secondaria superiore Scuola dell'obbligo 2,2 31,6 39,2 Nessun titolo formale 5,3 Nessun titolo formale 9, 2 4 6 1 2 3 4 5 Nord Africa Altri Africa Laurea/diploma universitario Scuola secondaria superiore Scuola dell'obbligo 13,7 3,3 41 Laurea/diploma universitario Scuola secondaria superiore Scuola dell'obbligo 8,4 35 42,3 Nessun titolo formale 14,9 Nessun titolo formale 14,3 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 America latina Laurea/diploma universitario 16,9 Scuola secondaria superiore 52,6 Scuola dell'obbligo 23,8 Nessun titolo formale 6,7 1 2 3 4 5 6 Fonte: Osservatorio regionale per l integrazione e la multietnicità 31

Titolo di studio raggiunto Donne - Lombardia 26 Laurea/diploma universitario 17,8% Nessun titolo formale 8,7% Scuola secondaria superiore 44,7% Scuola dell'obbligo 28,8% Fonte: Osservatorio regionale per l integrazione e la multietnicità 32

Motivazioni della presenza Desunte dai permessi di soggiorno rilasciati in Lombardia, le due principali motivazioni della presenza in Italia sono nell ordine: il ricongiungimento con il marito, o in generale con altri componenti del nucleo familiare la volontà di esercitare un attività lavorativa. In questo caso si tratta frequentemente di donne che per prime, all interno della loro famiglia, lasciano il loro paese di origine per cercare lavoro. Permessi di soggiorno straniere per motivo della richiesta provincia di Milano Anno 27 Valori % Altro Studio Religione Famiglia Lavoro 2 4 6 8 1 femmine maschi Fonte: elaborazioni Istat su dati Ministero dell Interno 33

Permessi di soggiorno straniere per motivi di lavoro. Province lombarde Anno 27 Mantova Cremona Lodi Pavia Brescia Bergamo Milano Sondrio Lecco Como Varese 1 2 3 4 5 6 7 Fonte: elaborazioni Istat su dati Ministero dell Interno La stragrande maggioranza delle donne che sono partite dal loro paese di origine per motivi di lavoro risiedono attualmente in provincia di Milano, dato questo abbastanza scontato considerata la grande forza attrattiva che il capoluogo può offrire dal punto di vista delle opportunità lavorative. La forte concentrazione della presenza femminile straniera a Milano comporta, d altra parte l inevitabile e non procrastinabile assunzione di una realtà che non può più limitarsi solo alla conoscenza del fenomeno, ma impone una rilettura orientata all attuazione di politiche del lavoro - ma non solo - che siano mirate o quantomeno adeguate a questo specifico segmento. 34

Quale lavoro La forte crescita della presenza di manodopera straniera in provincia di Milano è messa ben in evidenza dai dati dei Centri per l Impiego relativi al numero di lavoratrici con cittadinanza non italiana avviate al lavoro. Nel 27, in provincia di Milano, sono state avviate al lavoro 36.976 donne straniere. Stranieri: Avviati e avviate al lavoro in provincia di Milano Anno 27 v.a. e % 12 1 8 6 4 2 69.473 65,3% 36.976 34,7% 16.449 Uomini Donne Totale Fonte: OML Provincia di Milano Lavoratrici italiane e straniere avviate al lavoro nel periodo 23-27 Valori % 85 84 83 82 81 8 79 78 77 76 75 23 24 25 26 27 25 2 15 1 5 Italiane Straniere Fonte: OML Provincia di Milano 35

La consistenza della forza lavoro straniera sul mercato milanese è evidenziata, oltre che dal numero assoluto di avviate al lavoro, anche dalla loro incidenza sul totale complessivo delle assunzioni. La quota di lavoratrici straniere passa dal 16,1% del 23 al 21,2% del 27. Oggi, quindi, ogni cinque assunzioni di donne effettuate dalle aziende della provincia, una riguarda una lavoratrice straniera. Le comunitarie (UE15) avviate al lavoro mantengono una dimensione numerica alquanto ridotta, ma una caratteristica peculiare che riguarda questa categoria è l elevata quota di donne (61,2%) che rovescia la composizione di genere riscontrabile nelle altre categorie di lavoratori stranieri. Diversa è la situazione delle lavoratrici comunitarie di nuova adesione che raggiungono nel 27 le 9.654 unità di avviate al lavoro (il 26,1% del totale delle avviate straniere). Si tratta, per la stragrande maggioranza, di cittadine rumene e bulgare. Per quanto riguarda le lavoratrici extracomunitarie, infine, nel 27 si registrano 25.61 persone avviate al lavoro che rappresentano il 69,2% del totale delle straniere avviate. Lavoratrici straniere comunitarie e non comunitarie avviate nel 27 in provincia di Milano. V.a. e % 3. 8 25. 69,2 7 6 2. 5 15. 1. 26,1 25.61 4 3 2 5. 4,7 9.654 1 1.721 UE15 UE nuova adesione Paesi extracomunitari Fonte: OML Provincia di Milano Le tre provenienze più numerose dopo le rumene sono quelle dall Ecuador e dal Perù. A fronte del consistente flusso di nuove residenti provenienti da Egitto e Marocco legato ai ricongiungimenti familiari degli ultimi anni, dobbiamo constatare il permanere di una certa difficoltà a collocarsi sul mercato del lavoro da parte della componente femminile di questi gruppi nazionali. I dati relativi al 27 mostrano come i primi otto gruppi nazionali coprano oltre il 65% del totale delle avviate al lavoro straniere. 36

Distribuzione per paese di provenienza delle lavoratrici straniere avviate al lavoro nel 27 provincia di Milano - V.a. e % Paese di origine V.A. % Romania 7.71 2,8 Ecuador 3.555 9,6 Perù 3.426 9,3 Filippine 2.718 7,4 Ucraina 2.312 6,3 Cina 1.722 4,7 Albania 1.67 4,5 Marocco 1.283 3,5 Brasile 933 2,5 Bulgaria 773 2,1 Sri Lanka 737 2 Egitto 296,8 Senegal 249,7 Tunisia 157,4 Pakistan 47,1 Altri Paesi 9.397 25,4 Totale 36.976 1 Fonte: OML Provincia di Milano Nel 27 gli avviamenti, che restituiscono il numero complessivo di movimentazioni di forza lavoro effettuate in un dato periodo in provincia di Milano (e dunque non corrispondono alle singole persone), sono stati 75.562. Avviamenti al lavoro nel 27: Straniere per macroarea di provenienza 6. 56.987 5. 4. 3. 16.117 2. 2.458 1. lavoratrici UE comunitarie nuova adesione extracomunitarie Fonte: OML Provincia di Milano 37

Dal punto di vista dell area di provenienza appare una distribuzione molto simile a quella già vista per le avviate con una particolarità. Le variazioni del peso percentuale sul totale delle tre macroaree possono fornire una prima indicazione. La quota degli avviamenti di lavoratrici UE è pari al 3,2%, inferiore a quella rappresentata dalle avviate. Ciò indicherebbe un grado minore di flessibilità rispetto, ad esempio, alle straniere extracomunitarie, la cui percentuale è del 69,2% se si considerano le singole lavoratrici, ma del 75,4% se si guardano gli avviamenti. A un livello del tutto indicativo, questi andamenti si concretizzerebbero in modalità di lavoro più stabili per le donne straniere dell UE a 15, rispetto a una instabilità che caratterizzerebbe le assunzioni delle donne provenienti da paesi non europei. Avviamenti provincia di Milano principali etnie 26-27 Ucraina Romania Perù Marocco Filippine Equador Rep.Pop.Cinese Albania 27 26 5 1 15 2 25 Fonte: OML Provincia di Milano Il 44,4% delle assunzioni è avvenuto nel settore Alberghi e ristoranti anche se va rimarcato che il peso di questo settore è influenzato dall alto ricorso agli avviamenti brevissimi e ripetuti di uno o due giorni. Nel 27 hanno raggiunto quote elevatissime proprio gli avviamenti relativi alle attività alberghiere. Gli altri due settori che raccolgono una consistente percentuale di avviamenti femminili stranieri sono quelli dei servizi alle imprese, perlopiù servizi di pulizie e affini, e quelli domestici. 38

Straniere: avviamenti al lavoro per settore di attività Anno 27- % Altri settori Istruzione Sanità e Ass. Soc. Altri servizi Commercio Trasporti, magazz. Servizi domestici,8 1,1 4,3 4,3 5,2 2,3 12,5 Industria manifatt. Costruzioni 1,2 5,7 Servizi a imprese Alberghi e ristor. 18,2 44,4 5 1 15 2 25 3 35 4 45 5 Fonte: OML Provincia di Milano Straniere: avviamenti al lavoro per qualifica Anno 27- % Non qualificati Conduttori imp Op. qualificati Add. vendita Impiegati Tecnici Prof. Intellett. Dirigenti 2 1,7 5,6 4,1 1,6 26,7 58,2 1 2 3 4 5 6 7 Fonte: OML Provincia di Milano 39

Tipo di lavoro svolto Donne immigrate in Lombardia anno 26 Operaie generiche nell'industria 5,7 Operaie generiche nel terziario 2,6 Operaie specializzate,7 Operaie edili,1 Operaie agricole e assimilati,7 Addette alle pulizie 7,1 Impiegate esecutive e di concetto 3,8 Addette alle vendite e servizi 4,3 Addette alle attività commerciali 1, Addette alla ristorazione/alberghi 13,7 Mestieri artigianali 2,7 Addette ai trasporti,4 Domestiche fisse 7,6 Domestiche ad ore 18,9 Assistenti domiciliari 13,6 Baby sitter 4,7 Assistenti in campo sociale 3, Medici e paramedici 1,9 Intellettuali 6, Prostituzione,3 Altro 1, Fonte: Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietincità Il fenomeno della concentrazione della forza lavoro immigrata, in determinati settori di impiego e in particolari ambiti professionali, è confermato anche quando si analizza il versante relativo alla professionalità esercitata. L inserimento lavorativo delle donne immigrate resta ancora in buona parte legato fondamentalmente alla richiesta del mercato del lavoro italiano di servizi domestici e di servizi alle persone. Tuttavia si evidenzia anche una quota di professioniste intellettuali che, insieme a quella delle imprenditrici, appare come un segnale della presenza di una mobilità di quante hanno potuto gradualmente lasciare i lavori di assistenza per dedicarsi all esercizio di professioni che valorizzassero le loro qualifiche. 4

Tipo di lavoro svolto per grandi aree di provenienza Donne immigrate in Lombardia anno 26 Est Europa Asia Nord Africa Altri Africa Am. Latina Operai generici nell'industria 6, 5,4 8, 13,6 1,5 Operai generici nel terziario 2, 1,4 6,5 6,2 1,3 Operai specializzati,8,, 2,5,7 Operai edili,1,,4,, Operai agricoli e assimilati,3 2,, 1,7,2 Addetti alle pulizie 5,7 3,4 8,7 1,7 9,8 Impiegati esecutivi e di concetto 3,6 4,4 1,5 3,7 4,6 Addetti alle vendite e servizi 4,6 2,8 5,3 3,7 4,8 Addetti alle attività commerciali,6 1,8 1,5 1,2,7 Addetti alla ristorazione/alberghi 13,7 14,9 17,9 15,3 1,1 Mestieri artigianali,6 8,2 1,1 2,1 2,2 Addetti ai trasporti,2,8, 1,2,2 Domestici fissi 8,5 9,1 2,7 7,4 7,1 Domestici ad ore 14,4 21,5 2,9 15,3 24, Assistenti domiciliari 22,7 7,6 4,2 3,3 13,7 Baby sitter 3,7 6,2 4,9 2,9 5,8 Assistenti in campo sociale 2, 1,6 2,7 2,5 6,1 Medici e paramedici 2,5 1, 1,9,8 2,5 Intellettuali 6,3 7, 1,3 3,3 4,1 Prostituzione,2,,8 2,1, Altro 1,5 1,2,8,4,7 Fonte: Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietincità 41

Analizzando gli avviamenti al lavoro relativi al 27 possiamo rilevare come la quota complessiva di assunzioni con le diverse forme di contratti a termine sia diventata prevalente anche tra le lavoratrici straniere che condividono in questo modo le tendenze più generali del mercato del lavoro provinciale. Va, tuttavia, evidenziato come la diffusione dei contratti a tempo tra le straniere rimanga significativamente più contenuta rispetto alla media provinciale. Avviamenti straniere - Modalità contrattuali di assunzione provincia di Milano - Anno 27 Altro Apprendistato Parasubordinato Lav. somministrato Tempo determinato T. indet. part-time T. indet. full-time,6 1,4 4,9 11,2 14,5 17,1 5,3 1 2 3 4 5 6 Fonte: OML Provincia di Milano 42

L imprenditoria immigrata Il fenomeno dell imprenditoria straniera, e di quella femminile in particolare ha registrato negli ultimi tre anni un vero e proprio boom, passando da 6.811 unità del 24 a oltre 8. nel 26 Parallelamente, tale crescita, ha interessato anche la quota rappresentata dalle straniere sulle imprenditrici nel complesso (ogni 1 imprenditrici donne ce ne sono più di cinque straniere) e sull imprenditoria immigrata, che nel 26 vede oltre un quinto delle imprese al femminile. N. imprenditrici straniere provincia di Milano Anni 24-26 Valori assoluti 8.5 8. 7.5 7. 7.55 8.136 6.5 6. 6.811 24 25 26 Fonte: elaborazioni Area Ricerca Formaper su banca dati Infocamere-Formaper Peso imprenditrici straniere su totale imprenditrici e su imprenditori stranieri provincia di Milano - Anni 24-26 5,4 5,3 5,2 5,1 5 4,9 4,8 4,7 4,6 4,5 26,6 2,4 2,7 5,1 5,3 4,8 24 25 26 % su imprenditrici donne % su imprenditori stranieri 3 25 2 15 1 5 Fonte: elaborazioni Area Ricerca Formaper su banca dati Infocamere-Formaper 43

Imprenditrici straniere per classi di età Provincia di Milano Anno 26 4 35 3 25 2 15 1 5 35,1 23,7 2,6 1 7,2 3,4 <25 25-34 35-44 45-54 55-64 >64 Fonte: elaborazioni Area Ricerca Formaper su banca dati Infocamere-Formaper Le imprenditrici straniere sono mediamente giovani, il 62,2% ha meno di 45 anni, il che lascia immaginare una progettualità di medio lungo periodo nella scelta di intraprendere questa strada e dunque un aspirazione alla stabilità. Secondo i dati della Camera di Commercio, il 26,3% di queste donne appartiene alla comunità cinese, ma vi è anche il 9,8% di rumene, il 3,8% di peruviane e il 3% di egiziane. Il maggior numero delle imprenditrici è impegnato nel settore commerciale, in quello dei servizi, nel settore tessile e dell abbigliamento. 44

Imprenditrici straniere per settore di attività provincia di Milano Anno 26 Settore di attività V.A. Commercio all'ingrosso 1.252 Altre attività professionali ed imprenditoriali 1.194 Commercio al dettaglio 1.178 Alberghi e ristoranti 93 Attività immobiliari 676 Tessili e abbigliamento 41 Costruzioni 35 Altre attività dei servizi 247 Informatica 235 Poste e telecomunicazioni 29 Trasporti terrestri 169 Attività ausiliarie del trasporto 145 Alimentari e bevande 142 Attività ricreative 14 Carta, stampa ed editoria 116 Fabbricazione prodotti in metallo 14 Macchine e apparecchiature elettriche 88 Altre manifatture 86 Cuoio e pelle 83 Sanità 77 Fabbricazione macchine e apparecchi meccanici 7 Intermediazione monetaria e finanziaria 67 Manutenziane e riparazione autoveicoli 66 Attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria 63 Istruzione 54 Agricoltura 46 Prodotti chimici e fibre sintetiche 46 Noleggio 27 Lavorazione minerali non metalliferi 22 Gomma e materie plastiche 22 Ricerca e sviluppo 19 Assicurazioni e fondi pensione 17 Legno 14 Fabbricazione mezzi di trasporto 13 Energia elettrica, gas e acqua 9 Estrazione di minerali 2 Smaltimento rifiuti 1 Fonte: elaborazioni Area Ricerca Formaper su banca dati Infocamere-Formaper 45

Ottobre 28 Provincia di Milano Servizio politiche di genere e progetti speciali Direzione Generale politichedigenere@provincia.milano.it www.provincia.milano.it/donne In collaborazione con: Elena Corsi e Marialuisa Di Bella Hanno collaborato: Barbara Tommasi, Responsabile Servizio Politiche di genere Luca Romano, Ufficio grafico 46