COMUNE DI LIZZANO. (Provincia di Taranto) Progetto di ristrutturazione edilizia per la realizzazione di una casa alloggio PROGETTO ETNICAMENTE



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COMUNE DI LIZZANO (Provincia di Taranto) Progetto di ristrutturazione edilizia per la realizzazione di una casa alloggio PROGETTO ETNICAMENTE PROGETTO ARCHITETTONICO: ARCH. Vincenzo La Gioia PROGETTO IMPIANTI: ING. Antonio Pisto C.S.P.: ING. Antonio Pisto ARCH. Vincenzo La Gioia OGGETTO: RELAZIONE SPECIALISTICA IMPIANTO IDRICO- FOGNANTE CODICE ELABORATO A.02 SCALA: ---- 1

INDICE PREMESSA... 3 1. IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE D ACQUA INTERNA... 3 1.1 OGGETTO... 3 1.2 GENERALITA... 3 1.3 CRITERI GENERALI... 4 1.4 DIMENSIONAMENTO IDRAULICO... 5 2. IMPIANTO DI SCARICO... 9 2.1 OGGETTO... 9 2.2 DESCRIZIONE... 9 2.3 SCELTA TIPOLOGICA... 9 2.4 DEFINIZIONE GEOMETRICA DELL IMPIANTO... 10 2.5 DIMENSIONAMENTO... 11 Dimensionamento del discendente:... 11 Dimensionamento del collettore al piede dell edificio:... 11 2

PREMESSA Il presente documento ha lo scopo di definire le specifiche tecniche generali e particolari, nonché le caratteristiche dell impianto idrico-fognante relativo al progetto esecutivo per la realizzazione di una casa alloggio per minori non accompagnati PROGETTO ETNICAMENTE, fornendo altresì gli elementi per una corretta valutazione economica degli impianti di seguito descritti. Il luogo dell installazione sarà l immobile sito in Lizzano alla via D. Guerrazzi angolo via Roma il quale sarà oggetto delle opere di ristrutturazione edilizia. 1. IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE D ACQUA INTERNA 1.1 OGGETTO Fanno oggetto della seguente relazione le descrizioni e le prescrizioni relative alla fornitura e posa in opera dell impianto di distribuzione d acqua a servizio di una casa alloggio per minori non accompagnati sito in via D. Guerrazzi ang. Via Roma sito nel Comune di Lizzano (TA). 1.2 GENERALITA La rete interna di un edificio ha origine nella sezione posta a valle del contatore generale. È di proprietà dell Azienda distributrice la presa in carico dalla condotta pubblica, la condotta che collega questa con il contatore, sulla quale prima della proprietà privata, è installata la chiave d arresto, e il contatore stesso. Conviene porre a monte e a valle di ciascun contatore un rubinetto d arresto seguito, dopo il contatore, da uno scarico. A monte del contatore si deve disporre un disconnettore che impedisce, in caso di abbassamento della pressione in rete, all acqua che si trova all interno delle tubazioni dell edificio di rifluire nella rete pubblica. A seconda dell edificio si possono avere una o più montanti con diramazioni ai vari piani. Per ogni colonna montante e all inizio delle principali diramazioni è utile porre un rubinetto d arresto. Quando la distribuzione avvenga con più colonne montanti, per migliorare la ripartizione del carico tra esse legata alla variabile distribuzione delle portate, si adotta lo schema a montanti con anello inferiore e contatore unico oppure a gabbia sempre con un unico contatore. 3

Eseguito il montaggio, tutte le tubazioni devono essere lavate internamente e sottoposte alla prova a pressione prima di essere isolate e murate. La pressione di prova deve essere 1,5 volte quella di esercizio, ma comunque non inferiore ai 15 bar. Le tubazioni che convogliano acqua calda richiedono l adozione di compensatori di dilatazione a soffietto, ad U o a Z, i quali sono disponibili in diverse misure per i diversi coefficienti di dilatazione dei vari materiali impiegabili. 1.3 CRITERI GENERALI Sono utilizzati alcuni criteri di carattere generale nella definizione dello schema e nell assegnazione dei diametri: le ultime diramazioni devono avere diametro maggiore di quello dei rubinetti dipendenti; le tubazioni, nel loro percorso, non devono attraversare i giunti di dilatazione realizzati nelle strutture dell edificio; per il dimensionamento della rete si assegna per i vari tronchi delle distribuzioni (procedendo da valle verso monte) i valori delle portate massime (in l/s) occorrenti; la velocità v condiziona le perdite di carico ammissibili e per non avere vibrazioni e rumori nelle abitazioni si assume generalmente velocità pari a 3,5 m/s saranno accettabili. 0,5 v 1,5m / s anche se, come si vedrà, anche Le perdite di carico vanno valutate adottando per la scabrezza delle tubazioni i valori che si hanno a tubazioni invecchiate tenendo anche conto delle incrostazioni che possono aversi per i depositi calcarei. Il calcolo delle perdite di carico nella rete interna viene fatto in funzione della portata per i diametri di più frequente impiego nelle reti interne, utilizzando la formula di Colebrook: 2 λv J = 2gD dove λ = 0, 231 per una scabrezza assoluta e = 0,0025m dopo ampio periodo di funzionamento ovvero a tubazione invecchiata. Si farà quindi riferimento alla seguente tabella: Tabella 1- Perdite di carico in condotte circolari e scabrezza assoluta e=0.0025 v (m/s) Di = 15mm Di = 17,5mm Di = 20mm Di = 25mm Di = 30mm J Q (l/s) J Q (l/s) J Q (l/s) J Q (l/s) J Q (l/s) 0,10 0,0050 0,02 0,0039 0,02 0,0031 0,03 0,0022 0,05 0,0017 0,07 0,20 0,0193 0,04 0,0150 0,05 0,0121 0,06 0,0085 0,10 0,0064 0,14 0,30 0,0430 0,05 0,0335 0,07 0,0270 0,09 0,0190 0,15 0,0144 0,21 0,40 0,0761 0,07 0,0592 0,10 0,0478 0,13 0,0336 0,20 0,0254 0,28 0,50 0,1185 0,09 0,0922 0,12 0,0744 0,16 0,0524 0,25 0,0396 0,35 0,60 0,1702 0,11 0,1324 0,14 0,1069 0,19 0,0753 0,29 0,0569 0,42 0,70 0,2313 0,12 0,1800 0,17 0,1453 0,22 0,1023 0,34 0,0773 0,49 0,80 0,3018 0,14 0,2348 0,19 0,1896 0,25 0,1335 0,39 0,1008 0,57 4

0,90 0,3816 0,16 0,2969 0,22 0,2397 0,28 0,1688 0,44 0,1275 0,64 1,00 0,4708 0,18 0,3663 0,24 0,2957 0,31 0,2083 0,49 0,1573 0,71 1,10 0,5694 0,19 0,4429 0,26 0,3576 0,35 0,2519 0,54 0,1902 0,78 1,20 0,6773 0,21 0,5269 0,29 0,4254 0,38 0,2996 0,59 0,2263 0,85 1,30 0,7945 0,23 0,6181 0,31 0,4991 0,,41 0,3515 0,64 0,2654 0,92 1,40 0,9211 0,25 0,7166 0,34 0,5786 0,44 0,4075 0,69 0,3077 0,99 1,50 1,0571 0,26 0,8224 0,36 0,6640 0,47 0,4676 0,74 0,3532 1,06 1.4 DIMENSIONAMENTO IDRAULICO Le perdite di carico considerate sono quelle distribuite nei vari tronchi della rete e localizzate in curve, gomiti, raccordi a T e raccordi per rubinetti in erogazione. Per valutare queste perdite localizzate nelle raccorderie, si attribuisce ad ogni pezzo speciale una lunghezza equivalente, considerando quindi per le perdite una lunghezza fittizia del tronco considerato. Le portate da consegnare sono calcolate combinando le diverse e possibili destinazioni dell acqua. Per il calcolo ci si riferisce alle norme UNI 9182 che prevedono l adozione delle unità di carico UC, ognuna corrispondente a 0,1 l/s e che tiene conto del tipo di apparecchio erogatore, delle sue caratteristiche dimensionali e della frequenza d uso. A ogni punto di erogazione si può quindi associare un valore di UC, anche nell ipotesi che a esso confluiscano più apparecchi nelle varie combinazioni. Tabella 2- Unità di carico per le utenze delle abitazioni private. Apparecchio Unità di carico Acqua fredda Acqua calda Totale Lavabo 0,75 0,75 1,00 WC con cassetta 3,00-3,00 I valori indicati in Tabella 2 sono le UC da utilizzare per il calcolo delle distribuzioni di acqua fredda, calda e le totali si utilizzano per la determinazione complessiva delle UC e quindi della portata a monte del sistema di preparazione dell acqua calda. La massima portata che può essere derivata dagli apparecchi allacciati a valle dipende dal numero degli apparecchi che possono essere contemporaneamente in funzione. È quindi la portata massima statisticamente utilizzata e non è uguale alla somma delle portate, bensì alla relazione: Q ( l / s) K Q ( l / s) p = dove K r è un coefficiente di riduzione che vale 0,5 per case d abitazione ed uffici, caratterizzati da portate derivate variabili ma di breve durata. r t 5

L immobile in oggetto si articola su un solo livello avente un altezza interna di 3.05m e superficie di 630 m 2 circa ed è inoltre composto da un deposito al piano interrato di 75 m 2 circa. Il piano è fornito da bagni composti da lavabo e w.c. appartenenti alla prima categoria di cui si vuole dimensionare l impianto di distribuzione d acqua interno. Gli impianti di distribuzione a servizio degli apparecchi sono due: uno di acqua fredda e uno di acqua calda. Quello dell acqua calda serve il lavabo. Ci saranno due montanti dalle quali partiranno le diramazioni relative alle singole unità. A valle delle diramazioni sarà collocato il contatore, preceduto da una saracinesca, incassato nella muratura esterna ed ispezionabili. Le tubazioni saranno installate sottotraccia a pavimento o nelle murature, a seconda delle necessità tenendo conto anche della compresenza degli altri impianti tecnici (impianto di scarico, impianto termico, ecc.). Per la produzione di acqua calda il sistema è dotato di una caldaia autonoma a gas, verso la quale si farà giungere una diramazione dalla rete di distribuzione dell acqua fredda. Nel dimensionamento, considerando il bagno in condizioni più sfavorevoli, si parte dall apparecchio più lontano verso la montante e si considera la presenza di 1 WC e un lavabo. I gomiti consentono di far uscire la tubazione dal muro, terminando con il rubinetto attraverso il flessibile. Per l impianto di acqua fredda la tubazione si trova a 0,10 m dal pavimento mentre per l impianto di acqua calda la tubazione si trova a 0,06 m dal pavimento. Il rapporto delle perdite localizzate equivalenti su quelle distribuite è di 2:1. Quindi si hanno UC = 5 mentre le perdite di carico totali sono a vantaggio di sicurezza PC TOT = 1. 5m (considerando che 10kPa = 1mH 2O ). TOT 6

Fig. 3- Relazione tra unità di carico e portata per utenze d'abitazione. Le norme UNI riportano questo diagramma che dà la portata in funzione delle UC. Un criterio speditivo per il dimensionamento della montante e del tronco a monte consiste nello stabilire il diametro del tubo solo in funzione delle unità di carico allacciate, assegnando, per la corrispondente portata, una velocità dell ordine di 1,00 1,50 m/s. Quindi, entrando nel diagramma con 5 UC in presenza di vasi con cassetta, la portata corrispondente che mi indica la contemporaneità delle due distribuzioni a monte è di 0,5 l/s. Imponendo una velocità, dal seguente abaco ottengo il valore del diametro e delle perdite di carico: Fig. 1- Abaco delle perdite di carico per tubi dopo lungo esercizio e=0,0025. 7

Quindi risulta l altezza della montante D = 25mm e le perdite di carico h = 2m danno: m PCmon tan te = 0,30 * 2m = 0, 6m m m m J = 300 = 0, 3 che moltiplicate per km m Si considerino per le diramazioni dei lavabi un DN15 e per i WC DN25. 8

2. IMPIANTO DI SCARICO 2.1 OGGETTO Fanno oggetto della seguente relazione le descrizioni e le prescrizioni relative alla fornitura e posa in opera dell impianto di scarico a servizio di una casa alloggio per minori non accompagnati sito in via D. Guerrazzi ang. Via Roma sito nel Comune di Lizzano (TA). 2.2 DESCRIZIONE L immobile in oggetto si articola su un solo livello avente un altezza interna di 3.75 m circa e superficie di 100 m 2 circa. Il piano è fornito da bagni composti da lavabo e w.c. e doccia appartenenti alla prima categoria. Il circuito di scarico sarà costituito da un sistema di discendenti a servizio dei bagni; l'impianto si chiude con un sistema di collettori che collegano i discendenti alla rete fognaria; il collegamento alla rete urbana è realizzato tramite un interfaccia formata da un sifone posto all interno di un pozzetto ispezionabile, di dimensioni opportune, atto a facilitare le operazioni di manutenzione e d intervento in caso di guasto. 2.3 SCELTA TIPOLOGICA Si avrà una distribuzione sub-orizzontale che collega ciascun apparecchio alla scatola sifonata e questa al collettore di piano. Il discendente, nella parte superiore, termina oltre la copertura dell edificio con un esalatore fungendo anche da montante di aerazione. L intero impianto sarà realizzato con tubazioni in P V C del tipo pesante. Il vaso è del tipo con scarico a parete. 9

2.4 DEFINIZIONE GEOMETRICA DELL IMPIANTO 10

2.5 DIMENSIONAMENTO Per il dimensionamento considero la montante più sfavorita. In funzione delle U.S. di ciascun apparecchio, si ricava il diametro delle tubazioni delle diramazioni sub-orizzontali: Apparecchio U.S. φ (mm) Lavabo, bidet e doccia 3 40 Vaso a cascata 1 75 Tutte le pendenze devono essere maggiori dell 1%. Il piano produce 4 U.S. con la presenza di 1 vaso. Dimensionamento del discendente: Tenuto presente che: 1) È presente un solo piano 2) Le unità di scarico totali sono 4; 3) Il discendente più sfavorito è a servizio di 4 U.S. La sezione del discendente è assunta pari a 100 mm. Dimensionamento del collettore al piede dell edificio: Il totale delle unità di scarico raccolte dal collettore è di 4 U.S. Pendenza min. del 2%. Sezione minima del collettore: 100 mm Taranto lì 10.04.2014 Il Tecnico Dott. Ing. Antonio PISTO 11