Circolare N.181 del 11 Dicembre 2013



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Circolare N.181 del 11 Dicembre 2013 Accordi di prepensionamento. L istituto ed i benefici Gentile cliente, con la presente desideriamo fornirle alcuni chiarimenti circa l istituto del prepensionamento ed i benefici di cui possono fruire i datori di lavoro che collocano anticipatamente a riposo i propri lavoratori. Si deve premettere che la procedura è onerosa, e prevede il versamento del trattamento corrispondente all indennità ASPI che spetterebbe al lavoratore fino al suo pensionamento definitivo. Il vantaggio consiste nella riduzione dell onere a carico del datore di lavoro, che sarebbe ordinariamente obbligato a versare la retribuzione del lavoratore. Si evidenzia da subito che tale procedura è attivabile nel caso in cui sia stato stipulato uno specifico accordo tra: i) datori di lavoro che occupano mediamente più di 15 dipendenti; ii) le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Inoltre, il lavoratore ammesso al prepensionamento deve conseguire il diritto alla pensione entro e non oltre i 4 anni. Con la presente informativa analizziamo l istituto ed, in particolare, i possibili benefici di cui i datori di lavoro possono fruire, che devono essere calcolati caso per caso sulla base della retribuzione erogata mensilmente al lavoratore.

Premessa L istituto del prepensionamento è stato introdotto dalla riforma del lavoro (legge n.92/2012), precisamente con i commi da 1 a 7-ter dell articolo 4. OSSERVA Con il DL sviluppo 2.0 o meglio, in occasione della sua conversione in legge il legislatore ha apportato alcuni correttivi alla disciplina prevista dalla legge n.92/2012. Parte delle disposizioni in argomento sono state modificate in occasione della conversione del DL n. 179/2012. Secondo quanto stabilito dal comma 1 della disposizione in esame, nei casi di eccedenza di personale, accordi tra datori di lavoro che impieghino mediamente più di quindici dipendenti e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello aziendale possono prevedere che, al fine di incentivare l'esodo dei lavoratori più anziani, il datore di lavoro si impegni a corrispondere ai lavoratori una prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti, ed a corrispondere all'inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento. La stessa prestazione può essere oggetto di accordi sindacali nell'ambito di procedure ex articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, ovvero nell'ambito di processi di riduzione di personale dirigente conclusi con accordo firmato da associazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro della categoria. Secondo quanto previsto dal comma 2, invece, i lavoratori coinvolti nel programma [ ] debbono raggiungere i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei quattro anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro. 1

Dall esame dei primi due commi dell articolo 4 legge n. 92/2012 è possibile individuare le principali caratteristiche dell istituto: SCHEMA RIEPILOGATIVO Casi di applicazione Ipotesi di applicazione Eccedenza di personale Procedure ex articoli 4 e 24 legge n. 223/1991 Processi di riduzione del personale dirigente Ambito di applicazione La procedura è riservata ai datori di lavoro che occupano mediamente più di 15 dipendenti Condizioni di applicazione Il datore di lavoro deve versare una somma corrispondente al trattamento pensionistico spettante al lavoratore, comprensivo dei Le condizioni contributi necessari perché maturi successivamente il diritto alla pensione. Entro 4 anni il lavoratore deve conseguire il diritto alla pensione. Effetti Il datore di lavoro con eccedenza di personale può destinare risorse per collocare a riposo uno o più lavoratori, fino a quando questi conseguono il diritto alla pensione. L onere economico dell istituto è a carico del datore di lavoro, pertanto il datore di lavoro deve versare all INPS il trattamento pensionistico spettante al lavoratore al posto dell ordinaria busta paga. In quale ipotesi si può applicare? Il prepensionamento può essere applicato nel caso di eccedenza di personale, riduzione del personale dirigente e procedure di licenziamento: INCENTIVO ALL ESODO MEDIANTE ACCORDO AZIENDALE: la prima fattispecie si riferisce al caso in cui, in presenza di eccedenze di personale, il datore di lavoro stipuli un accordo con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello aziendale. Tale accordo, anche nel caso in cui individui, in via diretta o indiretta, i lavoratori coinvolti, assumerà valore vincolante nei confronti dei singoli dipendenti solo a seguito dell accettazione da parte dei medesimi; ACCORDI SINDACALI NELL AMBITO DI PROCEDURE EX ARTICOLI 4 E 24 DELLA LEGGE 23 LUGLIO 1991, N. 223: la seconda fattispecie, introdotta dal decreto legge 18 ottobre 2012, n.179, si riferisce al caso in cui la stessa prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti sia oggetto di accordi sindacali nell ambito di procedure ex articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223. In questo caso il legislatore prevede semplicemente che la procedura di licenziamento collettivo, di cui agli articoli 4 e 24 della legge 223/1991, possa sfociare in un accordo (con le rappresentanze 2

sindacali aziendali) che preveda l impegno del datore di lavoro a farsi carico dei costi legati alla prestazione in questione; PROCESSI DI RIDUZIONE DI PERSONALE DIRIGENTE: l ultima fattispecie prevista dall articolo 4, comma 1, della legge 92 si riferisce al caso in cui l accordo sulla prestazione di importo pari al trattamento di pensione si collochi nell ambito di processi di riduzione del personale dirigente. Quali sono i requisiti del datore di lavoro e dei lavoratori? In riferimento ai requisiti del datore di lavoro, evidenziamo che la procedura è riservata ai datori di lavoro che occupano mediamente più di 15 dipendenti. Quanto ai requisiti dei lavoratori coinvolti, la riforma del lavoro prevede che questi debbano raggiungere i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei quattro anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro. Tale requisito sarà verificato dall Inps e sarà condizione per la validità della cessazione del rapporto di lavoro. Nel caso di accordo con adesione del lavoratore, infatti, quest ultima sarà resa invalida dalla mancata sussistenza dei presupposti. Qualora, invece, ci si trovi nell ipotesi di accordo nell ambito di una procedura di licenziamento collettivo di cui agli articoli 4 e 24 della legge 223/1991, sarà il coinvolgimento del lavoratore nella procedura ad essere inficiato. Quali sono i benefici? In riferimento ai costi/benefici della procedura di prepensionamento, vediamo il calcolo del costo del lavoro confrontandolo con il calcolo del costo del prepensionamento. Il calcolo di convenienza economica dell accordo di prepensionamento inizia necessariamente con la stima del costo del lavoro di ciascun dipendente che l azienda sostiene alle condizioni contrattuali vigenti. Il beneficio a favore dell azienda è, infatti, commisurato al minor costo che il datore di lavoro sostiene in caso di stipula dell accordo di prepensionamento e successiva cessazione del rapporto di lavoro. A fronte dell azzeramento del costo del lavoro (limitatamente ai lavoratori coinvolti), contestualmente alla cessazione del rapporto, l azienda dovrà tenere conto dell ammontare del costo complessivo dell operazione di prepensionamento. Per quanto attiene alla definizione qualitativa della struttura del costo complessivo del prepensionamento occorre distinguere la componente rappresentata dalla provvista e quella rappresentata dall onere da sostenere per l accensione della fidejussione bancaria a garanzia della solvibilità della provvista stessa. 3

La provvista si compone a sua volta di due componenti di costo: la prima è costituita dal valore della prestazione spettante al lavoratore, calcolata al momento di cessazione del rapporto di lavoro in attuazione dell accordo di prepensionamento; la seconda è costituita dalla contribuzione figurativa. La circolare Inps n. 119 del 2013 ha chiarito che la retribuzione sulla quale devono essere commisurati i contributi correlati, in analogia con la contribuzione figurativa calcolata in occasione della disoccupazione involontaria, è determinata dalla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni, comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive (retribuzione imponibile esposta in uniemens), divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il numero 4,33. Il costo di attivazione presso un istituto di credito della fidejussione è legato, inevitabilmente, alle condizioni contrattuali che ciascun istituto pratica alla propria clientela. Da una indagine eseguita è possibile però ritenere che il costo dell operazione possa oscillare dal 2,5% al 3,5% rispetto alla somma da garantire che come chiarito dall INPS si compone di una parte fissa, pari all ammontare della provvista, e di una parte variabile, pari al 15% della stessa. Il beneficio che l azienda può trarre dall accordo di prepensionamento dipende essenzialmente dai seguenti fattori: l importo della retribuzione al momento della cessazione del rapporto di lavoro; l importo della prestazione che spetta al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro. E evidente che a parità di trattamento retributivo in essere, tanto più basso è l importo della prestazione calcolata al momento della cessazione del rapporto di lavoro tanto più sarà profittevole per l azienda aderire ad un accordo di prepensionamento. Questo perché, da una parte l importo della prestazione è la componente di costo più importante (nell ambito dei costi di prepensionamento) e dall altra le altre componenti di costo si pongono, sostanzialmente, in relazione positiva con essa. Pertanto, più basso è il valore della prestazione e più basso sarà, sia il valore della provvista, che, conseguentemente, il valore del costo della fideiussione. 4

ESEMPIO Di seguito riportiamo un esempio di calcolo del beneficio (Fonte:Fondazione Studi Consulenti del Lavoro): COSTO LAVORO DIPENDENTE / PREPENSIONAMENTO Calcolo costo di lavoro dipendente RAL di riferimento 40.719,00 Valore ferie 3.132,23 Valore permessi 481,88 Contribuzione previdenziale 11.863,54 Premi assicurativi 223,88 TFR 3.062,27 TOTALE (non sono stati considerati costi per assistenza 59.482,80 sanitaria, previdenza complementare) Calcolo prepensionamento Rateo pensione mensile 2.500,00 Importo pensione annuale 32.500,00 Contribuzione figurativa (Ipotesi allo studio dell'inps 14.545,84 di procedere con valorizzazione al 33% della media degli ultimi 2 anni di retribuzione imponibile) TOTALE PROVVISTA ANNUALE 47.045,84 COSTO FIDEIUSSIONE BANCARIA 1.893,60 TOTALE COSTO OPERAZIONE 48.939,44 Calcolo beneficio adesione prepensionamento Costo retribuzione 59.482,80 Costo prepensionamento 48.939,44 BENEFICIO -10.543,36 (17,73%) 5