Ma, oggi si attribuisce un effetto di biostimolazione a numerosi interventi biologici e fisici.



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Ma, oggi si attribuisce un effetto di biostimolazione a numerosi interventi biologici e fisici. 159

La stimolazione biologica indica una variazione funzionale che può essere positiva o negativa sul piano funzionale. Per questo, dobbiamo analizzare i veri effetti di tutto quello che comprendiamo in questo termine. 160

E, in particolare, dobbiamo approfondire il concetto di neocollagenogenesi, normalmente proposto in tutti i trattamenti di medicina estetica. 161

Il nostro intervento medico può portare ad una neocollagenogenesi di tipo reticolare o ad una neocollagenogenesi di tipo fibrotico, utili in modo diverso, a seconda dell età della paziente. 162

Ricordiamo che l aumento del collagene di I tipo caratterizza una cute invecchiata, mentre, l aumento del collagene di III tipo caratterizza una cute giovane. 163

L infiammazione induce la produzione di Trasforming Growth Factor Beta 1, questo stimola la moltiplicazione di Fibrotic Fibroblast che producono collagene di I tipo e fibrosi dermica. 164

La fibrosi dermica, però, retraendo determina un effetto lifting della cute, ma questo miglioramento estetico è accompagnato da un danno funzionale. Cioè, per ottenere un miglioramento estetico determiniamo un danno funzionale. 165

Infatti, la fibrosi dermica porta a compattamento del tessuto con irrigidimento dello stesso. La successiva retrazione del collagene di I tipo induce la distensione della cute con miglioramento estetico. 166

Ma, con la fibrosi del derma, abbiamo un danno biologico che porta ad un alterazione degli scambi metabolici della cute. 167

E la stimolazione dei recettori CD39 e dei CD40 che porta alla trasformazione del fibroblasto in fibrotic fibroblast e alla neoformazione di collagene fibrotico. 168

I recettori CD39 sono stimolati dai frammenti di acido nucleico ed i CD40 dai mediatori dell infiammazione. Infatti il collagene fibrotico si forma per riparare una danno biologico caratterizzato dalla rottura cellulare (liberazione di acido nucleico) e dal processo infiammatorio che ne consegue. 169

I Fibrotic Fibroblast si selezionano, come detto, nello stato infiammatorio (produzione di TNF-alfa) e producono collagene fibrotico. 170

Analizziamo ora i numerosi interventi biologici e fisici ai quali si attribuisce un effetto di biostimolazione. Abbiamo compreso che la stimolazione biologica, pur dando sempre un miglioramento estetico, può essere positiva o negativa sul piano funzionale. 171

La biostimolazione con fattori di crescita di derivazione piastrinica è oggi l intervento più fisiologico in medicina estetica. 172

Il trattamento nasce nel 2001 in Spagna per una intuizione del Prof. Victor J. Garcia. Il PDGF agisce sui recettori della tirosinkinasi (CD44) dei fibroblasti attivando sia la moltiplicazione che la funzione metabolica di questi. 173

Verifiche istologiche dimostrano che la biostimolazione con fattori di crescita piastrinici induce una rigenerazione dermica con neoformazione di collagene reticolare che permane fino a 9 mesi. Quindi il l effetto della Biostimolazione con PDGF è positivo sia sul piano funzionale che sul piano estetico. 174

I frammenti di acido ialuronico agiscono, specificatamente, attivando i recettori CD44 e si sovrappongono, come risultato al PDGF. 175

Anche la letteratura ci conferma che i frammenti dei componenti della matrice dermica stimolano la nuova sintesi di questa. 176

Ed, in particolare, che i frammenti di acido ialuronico compresi tra i 20 ed i 38 monomeri sono quelli che si legano ai CD44, attivandoli. 177

Al contrario, l acido ialuronico macromolecolare non induce nessun tipo di attivazione fibroblastica. 178

L acido ialuronico, in forma macromolecolare, induce un blocco funzionale del fibroblasto ed un attivazione della funzione catabolica delle metalloproteinasi. 179

Infatti, la letteratura scientifica ci dice che l acido ialuronico macromolecolare non attiva, ma blocca, la sintesi di matrice. 180

E, inoltre, attiva la distruzione di se stesso stimolando l attività delle metalloproteinasi (enzimi di distruzione della matrice) nella loro azione catabolica. 181

Lavori scientifici confermano questa affermazione. Un lavoro di ricerca immunoistochimica ha messo in confronto la risposta dei fattori di crescita piastrinici con due biostimolanti a base di acido ialuronico macromolecolare. 182

E si può notare che sia il procollagene (segno di attività metabolica dei fibroblasti) sia la proteina Ki67 (segno dell attività di proliferazione dei fibroblasti) hanno dato risposta nulla nel caso dei due medical device contenenti acido ialuronico macromolecolare. 183

Rimane che l acido ialuronico macromolecolare ha un importante funzione idratante ed antiossidante. 184

Per questo, in particolari situazioni, possiamo utilizzare l acido ialuronico non come biostimolante ma come sostitutivo. Infatti, nei soggetti con polimorfismo genetico negativo per il gene della Ialuronan-Sintetasi si può somministrare acido ialuronico macromolecolare. 185

Questa costituzione chimica consente un legame con molecole di acqua. In particolare, una molecola di acido ialuronico è capace di legare 500 molecole di acqua. 186

Visti, però i danni da acido ialuronico macromolecolare, è meglio utilizzare la soluzione idratante prima descritta. 187

I frammenti di acido nucleico danno una biostimolazione ma in senso fibrotico. 188

Infatti, il DNA è normalmente presente nel nucleo della cellula e per essere liberato deve esserci un danno cellulare. Il fibroblasto riceve questa informazione di danno mediante l attivazione dei CD39 e si attiva per una riparazione costruendo un tessuto cicatriziale (collagene fibrotico). 189

La letteratura scientifica ci conferma questo presupposto biologico: i frammenti di acidi nucleici inducono un attivazione dei recettori CD39. 190

La stimolazione dei recettori Purinergici 2 (CD39) è associata con una risposta infiammatoria cronica. 191

Il silicio organico attiva una risposta di tipo fibrotico. 192

Anche la letteratura scientifica ci conferma questo presupposto biologico: le particelle di silicio organico introdotte nell organismo inducono una reazione infiammatoria ed una risposta fibrotica. 193

In particolare: I silanoli si legano alle molecole idrofiliche del derma I silanoli inducono una stimolazione irritativa a carattere infiammatorio che stimola una risposta connettivale con neoformazione di collagene di I tipo Il ph di 5,7 satura i legami negativi della soluzione colloidale della matrice con gelificazione e coagulazione di questa 194

L acido polilattico attiva una risposta di tipo fibrotico. 195

L acido polilattico è un prodotto sintetico proposto inizialmente solo come filler. Successivamente il marketing lo ha consigliato anche come stimolo per una neocollagenogenesi, senza precisare il tipo di collagene prodotto. 196

La letteratura scientifica ci dice che le microsfere di acido polilattico inducono una reazione infiammatoria. La reazione da corpo estraneo riguarda, in modo diverso, i diversi filler in rapporto al loro tempo di permanenza. 197

La radiofrequenza attiva una risposta di tipo fibrotico con miglioramento estetico ma con danno biologico. 198

La radiofrequenza produce un innalzamento termico nella cute con conseguente contrattura delle fibre collagene, per denaturazione. Questo porta ad una distensione estetica della pelle ma con danno biologico. 199

Anche la letteratura ci conferma questa affermazione: la Radiofrequenza determina movimento molecolare nei tessuti con generazione di calore. Il calore causa contrazione delle fibre di collagene e nuova deposizione di collagene fibrotico per danno infiammatorio. 200

Il laser attiva una risposta di tipo fibrotico con miglioramento estetico ma con danno biologico. 201

Anche nel laser abbiamo la denaturazione delle macromolecole biologiche per perdita dei legami deboli che consentono la struttura spaziale di queste. 202

La letteratura scientifica ci conferma la nostra affermazione: il laser non ablativo induce neoformazione di collagene e modellamento di cicatrici e rughe. Le evidenze istologiche dimostrano la natura fibrotica del collagene prodotto dal calore generato da questa metodica. 203

Concludendo, possiamo affermare che tutti questi trattamenti hanno un azione di stimolo biologico, ma solo alcuni inducono un miglioramento funzionale (rigenerazione) mentre gli altri danno un miglioramento estetico (riparazione) con un danno funzionale. 204

I trattamenti su esposti, inducono un miglioramento funzionale della cute determinando un incremento di collagene reticolare (III tipo) e di nuova matrice funzionale. 205

Mentre, questi trattamenti determinano solo un miglioramento dell estetica del volto per distensione della cute, ma inducono un danno biologico perché il tessuto neoformato (collagene fibrotico) rallenta gli scambi metabolici e la funzione dermica. 206

Nelle pazienti più anziane e con cute lassa possiamo agire con lo Skin Restructure. 207

Il nostro intervento medico dovrà portare ad una neocollagenogenesi di tipo fibrotico. 208

Perché la fibrosi dermica porta a compattamento del tessuto con irrigidimento dello stesso. La successiva retrazione del collagene di I tipo induce la distensione della cute con miglioramento estetico. 209

Le sostanze irritanti inducono nella cute una reazione infiammatoria del derma. A questa consegue la neoformazione di collagene fibrotico con distensione del tessuto, anche se con danno biologico. 210

Possiamo utilizzare un medical device costituito da una soluzione acida ed ipertonica contenente aminoacidi. 211

In ambiente acido, ricco di cariche positive, abbiamo una più facile secrezione di frammenti carbossiterminali (con carica negativa) e miglior formazione di collagene di I tipo. 212

La fibrosi dermica retraendo determina un effetto lifting della cute ma questo miglioramento estetico è accompagnato da un danno funzionale. Cioè, per ottenere un miglioramento estetico determiniamo un danno funzionale. 213

Il trattamento si esegue effettuando una serie di ponfi, a tappeto, sulla parte ipotonica. 214

Anche in questo caso possiamo preparare galenicamente il prodotto con una soluzione aminoacidica all 8,5% ed un attivazione meccanica dei fibroblasti. 215

Le soluzioni aminoacidiche per nutrizione endovenosa sono presenti in tutto il mondo. La concentrazione all 8,5% ci assicura un azione irritativa, oltre che per il ph acido, anche per l ipertonicità. 216

Il trattamento si può eseguire su tutti i tessuti ipotonici del volto e del corpo. 217

I risultati migliori sul viso, il collo ed il decolleté. 218

Ma anche sul corpo si hanno buoni risultati. 219

Completiamo il miglioramento estetico del volto delle nostre pazienti effettuando uno sbiancamento cutaneo per via iniettiva. 220

Il colore della pelle è dato dalla concentrazione della melanina, dalla microcircolazione e dallo spessore dello strato corneo. 221

La sintesi della melanina avviene a livello di una cellula particolare, di derivazione neuronale, il melanocita, presente a livello dello strato basale dell epidermide. 222

Oltre a determinare il colore della cute, la melanina, in caso di alterata sintesi, da luogo ad inestetici accumuli (macchie) che richiedono un intervento medico. 223

La melanina viene prodotta come conseguenza di stimoli irritativi locali (raggi UV, radicali liberi). 224

La cute risponde al danno aumentando lo spessore dello strato corneo e producendo melanina. 225

Il danno determina attivazione del p53 (tumoral protein 53) a cui consegue la liberazione di Pro-opio-melano-cortina che si divide in peptidi dei quali uno è l MSH. 226

L MSH si lega al recettore per la melanocortina presente sul melanocita. 227

Lo stimolo recettoriale porta a lettura del DNA per la sintesi dell enzima tirosinasi. 228

La tirosinasi trasforma la tirosina in melanine. 229

La melanina prodotta viene incorporata in melanosomi e questi vengono poi ceduti al cheratinocita. 230

Questo passaggio richiede un movimento attivo dei melanosomi verso la periferia della cellula. 231

Questo avviene mediante l azione delle proteine di movimento sul citoscheletro cellulare. 232

Infine, il melanosoma, giunto alla periferia del melanocita deve passare al cheratinocita. 233

Questo passaggio è permesso dall attivazione dei recettori PAR2. 234

I recettori PAR2 (protease activated receptor 2), come dice il nome, sono attivati dalle serin-proteasi. 235

Possiamo avere delle iperpigmentazioni con deposito epidermico ed iperpigmentazioni con deposito dermico. 236

Nelle iperpigmentazioni epidermiche dobbiamo rallentare la formazione di nuove melanine ed aspettare l esfoliazione dei cheratinociti melanici. Nelle iperpigmentazioni dermiche dobbiamo rallentare la formazione di nuove melanine ed attivare la fagocitosi dei macrofagi sui granuli di melanina. 237

Per lo sbiancamento della cute possiamo utilizzare un medical device che contiene i frammenti di acido ialuronico, gli aminoacidi, la cisteina e gli antiossidanti (glutatione ed ascorbato). 238

12/11/12 Il Glutatione e l Ascorbato bloccano la stimolazione del melanocita causata dai radicali liberi dell ossigeno. 239

12/11/12 La Cisteina, potente chelante del ferro, impedisce la liberazione di radicali liberi dalla Reazione di Fenton e la stimolazione del melanocita causata da questi. 240

12/11/12 Gli aminoacidi (alcuni di questi in particolare) inibiscono la sintesi della melanina agendo sulla polifenol-oxidasi (tirosinasi). 241

12/11/12 Dai frammenti di acido ialuronico si libera acetil-glucosamina che blocca l attivazione (glicosilazione) della tirosinasi (necessaria alla sintesi di melanina). 242

12/11/12 I frammenti di acido ialuronico si legano ai CD44 dei macrofagi attivandoli e migliorando la loro azione di eliminazione della melanina dermica. 243

12/11/12 Infiltriamo sotto la pigmentazione, più superficialmente possibile. 244

12/11/12 O, nello sbiancamento totale del volto, a tappeto su tutta la zona, con la stessa tecnica 245

12/11/12 Questo è il risultato dopo un solo trattamento. 246

12/11/12 Questo è il risultato dopo un solo trattamento. 247

12/11/12 Questo è il risultato dopo un solo trattamento. 248

12/11/12 Questo è il risultato dopo un solo trattamento. 249

12/11/12 Questo è il risultato dopo il trattamento (5 sedute) di un nevo di Becker. 250

Anche in questo caso, possiamo fare una preparazione galenica, unendo 4 ml di aminoacidi al 3%, 2 ml di Bicarbonato di sodio all 8,4% e 0,5 ml di Vitamina C (100 mg di Acido Ascorbico). 251

Il trattamento di Muscle Biostimulation si basa sul potenziamento del tono muscolare per migliorare la distensione cutanea attraverso la tonificazione dei muscoli del volto. 252

La tonificazione muscolare si effettua sul margine laterale del frontale, sulla porzione inferiore dell orbicolare dell occhio e sui due muscoli zigomatici. 253

Lo stimolo alla contrazione, propagato attraverso le fibre nervose, giunge al bottone sinaptico dove determina il rilascio del neurotrasmettitore (acetilcolina). 254

L'acetilcolina determina una depolarizzazione della membrana plasmatica della fibra. Questa depolarizzazione segue l'apertura dei canali ionici per il Ca 2+, situati a livello del reticolo sarcoplasmatico. 255

Il Ca 2+ diffonde per tutta la cellula, raggiungendo ogni miofibrilla e si lega alla troponina, con il trascinamento della subunità I, legata a sua volta alla tropomiosina. Questo movimento lascia libero il sito d'attacco per la miosina sull'actina, prima occupato dalla tropomiosina. La liberazione di questo dà il via alla fase di contrazione vera e propria. 256

Il tono muscolare si ottiene con il rilascio continuo di piccole quantità di acetilcolina. Invecchiando, i nostri livelli di acetilcolina scendono e causano la riduzione del tono muscolare. 257

Possiamo potenziare il tono dei muscoli migliorando la secrezione di acetilcolina a livello della placca neuro-muscolare. 258

L acetilcolina deriva, nella sua formazione, dalla colina (a sua volta derivata dal DMAE). Quindi, la somministrazione di questo precursore, a livello muscolare, consente di migliorare la concentrazione di acetilcolina e migliorare il tono dei tessuti. 259

Il trattamento si abbina a quello di rilassamento muscolare effettuato con la tossina botulinica. 260

La tossina botulinica agisce a livello della placca neuromuscolare impedendo, transitoriamente, il rilasci dell acetilcolina. 261

I vari tipi di tossina hanno punti di azione diversa ma, in ogni caso, bloccano l apertura delle vescicole contenenti il neurotrasmettitore. 262

Nella porzione superiore del volto possiamo effettuare un blocco muscolare della porzione mediale del frontale, del corrugatore, del procero e della porzione esterna dell orbicolare dell occhio. In contemporanea, possiamo tonificare la porzione laterale del frontale e la porzione inferiore dell orbicolare dell occhio. 263

La tonificazione della porzione esterna del frontale consente l elevazione del sopracciglio determinando l apertura della parte esterna dell occhio. 264

La tonificazione della parte inferiore dell orbicularis oculi e, a livello mediale, nella porzione pretarsale dello stesso, tonifica il muscolo e migliora la differenziazione dei cheratinociti dell epidermide. 265

Nella parte inferiore del volto, manteniamo alto l angolo della bocca (con l invecchiamento tende a cadere in basso), sia bloccando la contrazione del triangolare della bocca, sia tonificando li zigomatico major e lo zigomatico minor. 266

I due muscoli zigomatici, major e minor, tonificati, alzano l angolo della bocca. 267

Infiltriamo il prodotto nel muscolo con un ago da 6 mm 30G. Il trattamento si ripete ogni 7 giorni per 4 volte ed il risultato si mantiene con una seduta al mese. 268

Utilizziamo un medical device contenente colina o, in assenza di questo, possiamo preparare la biostimolazione, galenicamente, con prodotti farmaceutici. 269

Uniamo 2 ml di aminoacidi al 3%, 1 ml di Bicarbonato di sodio all 8,4%, 4 ml di Colina alfoscerato (600 mg). 270

Utilizziamo una dose per trattare il frontale e gli zigomatici. 271

Utilizziamo un altra dose per trattare la porzione inferiore dell orbicularis oculi. 272

Recentemente, abbiamo inserito anche il trattamento dei capi inferiori del pettorale per aiutare il sostegno, verso l alto, della mammella e della porzione superiore del gluteo, per sostenerlo verso l alto. 273

Per il seno, questo non deve essere di grandi dimensioni e rispondere, positivamente, al sollevamento dell arto. 274

Utilizziamo una fiala del medical device, contenente Colina, quale precursore dell acetilcolina con l aggiunta di 5 ml di Aminoacidi Iniettabili. Il trattamento si ripete 4 volte ogni 7 giorni e si mantiene con una seduta mensile. 275

Possiamo preparare il tutto galenicamente, unendo 4 ml di aminoacidi al 3%, 2 ml di Bicarbonato di sodio all 8,4% e 4 ml di Colina alfoscerato (600 mg). 276

Si ottimizza il risultato creando una coppa fibrosa a livello della porzione inferiore della mammella mediante il procedimento dello Skin Restructure (fibrosi dermica). 277

Anche in questo caso possiamo usare il medical device pronto o preparare galenicamente il prodotto con una soluzione aminoacidica all 8,5%. 278

Una paziente con due sedute. 279

Per il gluteo, si tende a tonificare la porzione superiore di questo al fine di sollevare verso l alto i tessuti molli sovrapposti. 280

Utilizziamo una fiala del medical device, contenente Colina, quale precursore dell acetilcolina con l aggiunta di 5 ml di Aminoacidi Iniettabili. Il trattamento si ripete 4 volte ogni 7 giorni e si mantiene con una seduta mensile. 281

Possiamo preparare il tutto galenicamente, unendo 4 ml di aminoacidi al 3%, 2 ml di Bicarbonato di sodio all 8,4% e 4 ml di Colina alfoscerato (600 mg). 282

Si ottimizza il risultato creando una coppa fibrosa a livello della porzione inferiore del gluteo mediante il procedimento dello Skin Restructure. 283

Anche in questo caso possiamo usare il medical device pronto o preparare galenicamente il prodotto con una soluzione aminoacidica all 8,5%. 284

Una paziente prima e dopo una seduta. 285

Il Face Sculpture è richiesto per mantenere la base, del così detto Triangolo della Bellezza, in alto ed evitare l inversione di questo, caratteristica della vecchiaia. Il trattamento di rigenerazione ossea a livello zigomatico si applica, nel Face Sculpture, in abbinamento al processo di apoptosi cellulare della porzione inferiore del volto. 286

La tecnica di apoptosi cellulare consente di diminuire il numero di cellule nel tessuto con spianamento di questo, senza danno. 287

Possiamo anche trattare i volumi in eccesso conseguenti all ipotonia tessutale. 288

L apoptosi cellulare, applicata al tessuto adiposo in ecceso nel volto, consente di ridurre, senza danno, le volumetrie. 289

L apoptosi è una processo biologico utilizzato dal nostro organismo per ridurre il numero di cellule. 290

La particolarità dell apoptosi, che la differenzia dalla necrosi cellulare, è l assenza d infiammazione. La cellula viene fagocitata dai macrofagi senza liberazione di mediatori infiammatori. 291

I principali danni infiammatori, per trattamenti di riduzione dei volumi adiposi, sono conseguenti all uso di soluzioni contenenti desossicolato. 292

Il desossicolato porta a rottura cellulare ed induce un processo infiammatorio dipendente dalla concentrazione utilizzata. 293

Il danno cellulare porta a rottura della membrana con liberazione all esterno di sostanze pro infiammatorie. 294

In particolare, il danno induce liberazione dell inflammosoma che agisce attivando la cascata degli ecosanoidi e l infiammazione. 295

La risposta infiammatoria può essere, sulla base della concentrazione utilizzata, causa di una leggera risposta irritativa. 296

Oppure determinare una necrosi del tessuto. 297

I problemi descritti ci hanno stimolato a studiare una tecnica di riduzione degli adipociti sicura: l apoptosi degli adipociti. 298

In letteratura troviamo molti lavori scientifici che ci dicono che gli antiossidanti svolgono questo ruolo di protezione della cellula a piccole dosi, mentre, ad alti dosaggi, diventano pro-ossidanti. 299

La letteratura ci riferisce, inoltre, che dosaggi di vitamina C, compresi tra lo 0,12% e lo 0,24%, inducono il processo di apoptosi, se infiltrati negli adipociti. 300

L acido ascorbico è utilizzato, anche in clinica, per trattare le neoplasie. 301

Per questo effetto si richiedono concentrazioni che vanno da 10-20 grammi ad 1 grammo/kg corporeo di acido ascorbico, sempre introdotti per via iniettiva. 302

12/11/12 Ma vediamo come l acido ascorbico induce apoptosi. In presenza di metalli di transizione (ferro ionico) l acido ascorbico attiva la Reazione di Fenton con liberazione di radicali liberi di tipo ossidrilico. 303

L aumento di radicali liberi determina, a livello cellulare, l attivazione dei canali del calcio con aumento intracellulare di questo ione. 304

L aumento di ioni calcio porta ad aumento di permeabilità dei mitocondri con liberazione del citocromo c ed attivazione della cascata delle caspasi. 305

In particolare, la morte cellulare avviene per attivazione finale di endonucleasi, che frammentano il nucleo, e di proteasi, che dividono la cellula in piccole porzioni (i corpi apoptosici) e liberano sulla superficie della cellula dei residui di fosfatidilserina. 306

I residui di fosfatidilserina rendono eterologhi i corpi apoptosici stimolandone la fagocitosi e la digestione, da parte dei macrofagi. 307

Noi utilizziamo quantità limitate di acido ascorbico e, al di la del risultato, stiamo verificando che questa concentrazione non induca danno nella parete cellulare. Infatti, i radicali liberi prodotti, se in concentrazione non eccessiva, inducono apoptosi. Ma se in eccesso possono lipoperossidare le pareti cellulari danneggiandole e portare a rottura cellulare. 308

Abbiamo affermato che la particolarità dell apoptosi, che la differenzia dalla necrosi cellulare, è l assenza d infiammazione. La cellula deve essere fagocitata dai macrofagi senza liberazione di mediatori infiammatori. 309

Possiamo distinguere l apoptosi dalla necrosi, al microscopio a fluorescenza, con differenti colorazioni. La positività all Annexina V caratterizza l apoptosi. La positività all Annexina V e allo Ioduro di Propidio, caratterizza la necrosi. 310

Anche clinicamente possiamo verificare l assenza di necrosi, misurando l assenza di risposta infiammatoria nel tessuto trattato. Attualmente possiamo affermare che concentrazioni di 40 mg di acido ascorbico/ml sono sicure. 311

Dobbiamo, poi, verificare la concentrazione osmolare. Questo perché l introduzione di acido ascorbico come tale determina la formazione di un edema per richiamo di acqua da iperosmosi. 312

12/11/12 Infatti, applicando la legge di Van t Hoff che lega la pressione osmotica alla concentrazione molare 313

12/11/12. vediamo che, per l acido ascorbico, l osmolarità è sette volte il valore normale. 314

12/11/12 Per questo, nella utilizzazione dell acido ascorbico, effettuiamo una diluizione di sette volte, dal volume di partenza, con acqua distillata. 315

L apoptosi degli adipociti è stata utilizzata inizialmente per gli eccessi adiposi del corpo. 316

Iniettiamo la soluzione nelle zone di adiposità localizzata in eccesso, assicurandoci un infiltrazione intradiposa. 317

Effettuiamo una puntura ogni cmq con ago da 6 mm 30G ed utilizziamo 24-30 mg di Vitamina C per centimetro cubo di tessuto adiposo. 318

I risultati sono rapidi, anche se dipendono dal volume da trattare. 319

Utilizziamo l apoptosi degli adipociti anche per ridurre l eccesso di volumi nel volto, per eccesso di grasso o conseguenti ad ipotonia dei tessuti. 320

In questo caso, effettuiamo una puntura ogni cmq con ago da 6 mm 30G ed utilizziamo 12,5 mg di Vitamina C per centimetro cubo di tessuto adiposo. 321

Il risultato è evidenziabile, rapidamente, dopo 2-3 giorni. 322

Alcuni risultati. 323

Prima e dopo una sola seduta. 324

Prima e dopo una sola seduta. 325

Prima e dopo due sedute. 326

Prima e dopo due sedute. 327

Prima e dopo due sedute. 328

Prima e dopo una sola seduta. 329

Prima e dopo una sola seduta. 330

Prima e dopo una sola seduta. 331

Prima e dopo una sola seduta. 332

Prima e dopo una sola seduta. 333

Le importanti risposte ci hanno indotto ad utilizzare il trattamento anche nelle borse palpebrali. 334

Infatti, a livello della palpebra inferiore, nell invecchiamento abbiamo un aumento del volume delle borse di grasso. 335

L apoptosi delle cellule adipose, in questi distretti, porta a soluzione del problema estetico senza chirurgia. 336

Si iniettano 0,1 ml di prodotto diluito, per ogni borsa, con un ago da 4 mm 30G. 337

Un caso. 338

Un caso. 339

Una paziente dopo un trattamento, di fronte 340

.. e lateralmente. 341

Come detto, il trattamento Face Sculpture è richiesto per mantenere la base, del così detto Triangolo della Bellezza, in alto ed evitare l inversione di questo, caratteristica della vecchiaia. La Rigenerazione Ossea si applica in abbinamento al processo di Apoptosi Cellulare, nella porzione inferiore del volto. 342