Corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei Beni culturali LMR/02 Motivazioni dell attivazione e della scelta della sede Da dieci anni a questa parte il percorso formativo per le professioni del restauro di beni culturali ha subito una serie di trasformazioni profonde, attraverso successive riorganizzazioni che hanno portato da una situazione che ammetteva diverse opzioni (scuole di restauro, corsi professionalizzanti regionali, formazione a bottega) alla creazione di una laurea magistrale a ciclo unico quinquennale abilitante, l unica legittimata a rilasciare la qualifica di Restauratore di Beni culturali. La disciplina attuale, sancita dai D.I. n. 86 e 87 del 26 maggio 2009 e perfezionata poi dal D.I. del 02 marzo 2011, individua la classe di laurea dedicata al restauro LMR/02, permettendone l attivazione da parte di università, accademie e istituzioni formative accreditate. Dei sei Percorsi Formativi Professionalizzanti (PFP) previsti dalla normativa, i primi cinque (1. Materiali lapidei e derivati; 2. Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile, 2. Materiali e manufatti tessili e pelle, 4. Materiali e manufatti ceramici, vitrei, organici, 5. Materiale librario e archivistico) sono stati attivati presso diverse istituzioni sul territorio nazionale. Il sesto percorso, Strumenti musicali; strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici, non risulta ancora attivato; una delle conseguenze è che in Italia non esistono, salvo poche eccezioni, restauratori di strumenti musicali e di strumenti della scienza e della tecnica autorizzati a operare su strumenti vincolati secondo la normativa vigente. La città di Cremona, oltre al suo particolarissimo contesto, connotato da più di 140 botteghe di liutai, il cui sapere e saper fare è stato recentemente riconosciuto dall UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell umanità, ospita almeno due interessanti collezioni di strumenti scientifici e tecnici, conservate presso il Liceo Daniele Manin e l Istituto tecnico per geometri Pietro Vacchelli, e un importate collezione di strumentazione scientifica presso il Museo Naturalistico del Comune di Cremona, senza contare la raccolta di reperti della bottega di Stradivari conservati nel Museo del Violino. Dal canto suo, l Università di Pavia possiede un eccezionale patrimonio di beni culturali accumulati e conservati nel corso della sua lunga storia. Importanti collezioni di interesse storico-scientifico uniche nel suo genere sono conservate presso le sezioni di Medicina e di Fisica del Museo per la storia dell Università di Pavia, ivi compresa la preziosissima la Collezione Golgi e il Gabinetto di fisica A. Volta con gli strumenti originali dell illustre cattedratico pavese. Il Museo della tecnica elettrica, istituito nel 2006 grazie alle preziose donazioni di Edison, ENEL e di molte aziende del settore come omaggio permanente ad Alessandro Volta, presenta il patrimonio storico della tecnica elettrica. Presso il Dipartimento di Fisica Alessandro Volta sono conservate numerose apparecchiature, le più antiche delle quali risalgono ai primi anni del XX secolo. Presso il Dipartimento di Chimica si conservano
strumenti di analisi, vetreria, reagenti e materiale di documentazione. Altri oggetti di interesse museale sono conservati presso il Centro Grandi Strumenti. Inoltre il Museo di Storia Naturale costituito a scopo didattico da Lazzaro Spallanzani nel 1771 e che già nel 1780 contava oltre 24.000 esemplari tra beni mineralogici, zoologici e di anatomia comparata, nonché una ricca dotazione di strumenti scientifici. Infine il sistema museale d Ateneo comprende numerose collezioni, tra cui la preziosa collezione di strumenti musicali del Dipartimento di Musicologia e Beni culturali che ha sede a Cremona. Le fasi di recupero di oggetti così eterogenei e diversi tra loro nelle composizioni dei materiali di base, nelle componenti strutturali e nelle fasi di alterazione e degrado comporterà un impegno significativo da parte dei docenti basato su una pianificazione multidisciplinare ad ampio raggio, dove legno, metalli o vetri andranno a costituire la parte preponderante del complesso sistema di restauro e conservazione. Cremona, anche per la presenza del dell Università di Pavia, è dunque la sede ideale per attivare il percorso formativo professionalizzante n 6 - Strumenti musicali; strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici, completando così l offerta formativa che l accademia italiana propone nell ambito delle professioni del restauro. La scelta di Cremona, inoltre, trova le sue ragioni in una serie di circostanze che da anni premono in questa direzione: - Il (già Scuola di Paleografia e Filologia Musicale) è stata la prima sede universitaria italiana ad accendere un corso di Storia degli strumenti musicali, a cui nel tempo si sono aggiunti anche i corsi di Conservazione e restauro degli strumenti musicali e di Iconografia musicale; - Lo stesso Dipartimento è l unica sede universitaria italiana con una collezione di strumenti musicali inserita nel Sistema Museale d Ateneo; - Il Dipartimento ha svolto un ruolo centrale, grazie al lavoro di Laura Mauri Vigevani, nell elaborazione e pubblicazione delle schede SM Strumenti Musicali e SMO -Strumenti Musicali Organo dell ICCD del MiBACT. - Nel 1999 Cremona era stata scelta come sede del Centro Nazionale per il Restauro e la Conservazione degli strumenti musicali, secondo un accordo di programma tra Ministero Beni e Attività Culturali, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Cremona, sottoscritto il 29 luglio - 1999 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (Giovanna Melandri) - Regione Lombardia (Marzio Tremaglia) - Provincia di Cremona (Gian Carlo Corada)- Comune di Cremona (Paolo Bodini)-Ufficio Centrale per i Beni AAAS del Ministero Beni e Attività Culturali (Mario Serio)-Direzione Generale Cultura regione Lombardia (Pietro Petraroia). Il progetto non ebbe poi seguito, ma resta un evidente, chiara identificazione da parte del MiBACT della sede di Cremona come la più idonea ad ospitare le attività relative al restauro degli strumenti musicali. - A Cremona nel corso degli ultimi dieci anni sono stati realizzati diversi corsi IFTS nell ambito della costruzione e messa a punto degli strumenti musicali attraverso la costituzione di ATS tra gli stessi soggetti che adesso vorrebbero dar vita al corso di laurea in Conservazione e Restauro, e che perciò vantano una lunga e consolidata esperienza di lavoro e progettazione comune. Recentemente è stato attivato il primo corso di Tecnico del restauro di beni culturali. Strumenti musicali della liuteria classica, a pizzico ed archetteria, che costituisce un precedente prezioso in vista dell attivazione del corso di laurea. - Nel settembre 2013 a Cremona è stato inaugurato il Museo del Violino, che ospita diverse collezioni di strumenti ad arco di grandissimo interesse e di diversa provenienza. Il Museo ospita inoltre la preziosa e rara raccolta di strumenti tecnici della bottega stradivariana.
- Presso il museo hanno sede due laboratori di ricerca mirata agli strumenti musicali che fanno capo all Università di Pavia (Laboratorio Arvedi di Diagnostica non invasiva) e al Politecnico di Milano (Laboratorio di Acustica Musicale). - Presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell ambiente dell università di Pavia ha sede un secondo Laboratorio Arvedi, per analisi diagnostiche invasive. - Il è inserito nel Centro interdipartimentale di studi e ricerche per la conservazione dei beni culturali CISRiC. Il Centro promuove studi e ricerche interdisciplinari su Beni Culturali mobili, immobili e superfici decorate. Grazie all attività di storici dell arte, chimici, fisici, geologi, biologi e ingegneri, il Centro ha collaborato e collabora al restauro di importanti monumenti della Lombardia, dalla Certosa alle basiliche romaniche di Pavia, san Pietro in Ciel d oro, santa Maria del Carmine, san Michele, ed è intervenuto anche sulla statua del Cristo degli Abissi a San Fruttuoso. Il CISRiC, avvalendosi delle analisi fornite dai laboratori dell Università di Pavia, coordina le attività di ricerca, di base e applicata: per lo studio dei processi di degrado e la previsione della sua evoluzione, per la ricostruzione di ricette che consentono il recupero di tecniche tradizionali di costruzione e di lavorazione dei materiali e il riconoscimento delle zone di approvvigionamento delle materie prime, per l individuazione, progettazione e testing di materiali e diagnostica per il restauro e la conservazione programmata, per la formazione nell ambito di progetti della Regione Lombardia. - Le istituzioni scolastiche di Cremona, in diversi casi di antica tradizione (come il Liceo Manin), posseggono interessanti collezioni di strumenti scientifici e tecnici storici. - L Università di Pavia si pone nel suo complesso come sede ideale per il PFP6: può infatti garantire una vocazione musicale specifica con il con sede a Cremona, ma anche un costante e profondo interesse per la scienza e la tecnica testimoniato dalla sua storia passata e recente e incarnato nello straordinario patrimonio delle collezioni di strumenti scientifici e tecnici sopra menzionate, che saranno messe a disposizione del corso di laurea. Progettazione del corso e istituzioni coinvolte Il corso di studi nasce in convenzione con tutte le istituzioni che nella città di Cremona ruotano a vario titolo intorno al mondo della costruzione e del restauro degli strumenti musicali, nonché della ricerca scientifica e musicologica nello stesso ambito, ovvero: l Istituto di Istruzione Superiore Antonio Stradivari Scuola internazionale di liuteria; Cr.Forma, Azienda Speciale Servizi di Formazione della Provincia di Cremona; il Politecnico di Milano (Scuola di Ingegneria industriale e dell informazione e Laboratorio di Acustica Musicale presso il Museo del Violino); il Laboratorio Arvedi di Diagnostica non invasiva presso il Museo del Violino di Cremona e diversi dipartimenti pavesi dell Università di Pavia (oltre a Musicologia e Beni culturali, Chimica, Fisica, Giurisprudenza, Ingegneria Civile e Architettura, Scienze Economiche ed aziendali e Scienze della Terra e dell ambiente); il Comune di Cremona; la Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona. L iter condiviso che ha portato al progetto del corso ha comportato anche un analisi attenta, da più punti di vista, della domanda di formazione, la cui ampiezza è stata garantita sia dal numero sia dalla diversa natura delle istituzioni coinvolte. L esito della progettazione è frutto di diversi incontri iniziati ad ottobre 2014. Il progetto si è sviluppato in seno al Distretto culturale finanziato da Fondazione Cariplo.
Sedi, struttura e organizzazione del corso La sede e le strutture logistiche di supporto alle attività didattiche sono presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali e presso il Politecnico di Milano Polo di Cremona; le attività di laboratorio saranno per il primo anno presso la sede di CR-Forma in via Cesari, Cremona, e dal secondo anno in spazi allestiti all uopo in Palazzo Fodri, sede prestigiosa nel centro storico di Cremona. Sarà a disposizione degli studenti anche il Laboratorio Arvedi di diagnostica non invasiva dell Università di Pavia presso il Museo del Violino di Cremona. Gli studenti potranno usufruire delle biblioteche delle diverse strutture coinvolte, tra cui quella fortemente specializzata del, dell aula informatica del Dipartimento, dove potranno svolgere attività di ricerca concernenti l applicazione di metodi e tecniche avanzate per la catalogazione e il trattamento automatico di documenti del patrimonio culturale italiano ed europeo, dell aula multimediale, delle aule didattiche, tutte attrezzate con apparecchiature di riproduzione del suono, computer e proiettori, nonché degli spazi a loro disposizione presso il. Il corso di studi Percorso formativo attivato Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in conservazione e restauro dei beni culturali è attivato a Cremona dal dell Università di Pavia, con la collaborazione dei Dipartimenti di Chimica, Fisica, Ingegneria Civile e Architettura, Scienze Economiche e Aziendali, Scienze della Terra e dell Ambiente, con i Laboratori Arvedi (Pavia e Cremona), il CISRiC dell Università degli Studi di Pavia e in convenzione con: Politecnico di Milano Scuola di Ingegneria Industriale e dell informazione, Cr.Forma Azienza Speciale servizi di Formazione della Provincia di Cremona, Scuola Internazionale di Liuteria, Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari, Comune di Cremona. Il corso appartiene alla classe LMR/02 delle lauree magistrali a ciclo unico di cui al DM 2 marzo 2011 ed ha durata quinquennale; è a numero programmato e a frequenza obbligatoria; Il Percorso Formativo Professionalizzante attivato è il n 6 Strumenti musicali; strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici; saranno ammessi 5 studenti per ciascuna annualità; secondo le disposizioni normative, il rapporto docenti studenti per le ore di laboratorio è di 1 a 5. Obiettivi formativi Il Corso forma il Restauratore di Beni Culturali e abilita alla professione di Restauratore di Beni Culturali; mira a una formazione ampia e strutturata della figura del restauratore, coniugando solide competenze culturali in ambito umanistico e scientifico con lo sviluppo dell abilità manuale e con la consapevolezza dei problemi di ordine etico e deontologico che investono l ambito della conservazione e restauro dei beni culturali. I laureati saranno perciò in grado di definire lo stato di conservazione dei beni culturali e intraprendere azioni dirette e indirette per salvaguardarne il valore culturale, limitandone i processi di degrado materiale e assicurandone la conservazione; sapranno inoltre contestualizzare le opere comprendendone il valore artistico e culturale, e saranno in grado di operare in piena autonomia rispetto a queste esigenze.
Durante il corso gli studenti svilupperanno abilità manuali specifiche e matureranno elevate competenze scientifiche, tecniche e umanistiche; approfondiranno inoltre metodologie e tecniche di diagnostica, conservazione e restauro, nonché la conoscenza di base della normativa che riguarda i beni culturali. Ammissione Per essere ammesso al Corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali lo studente deve essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all estero riconosciuto idoneo dai competenti organi dell Università. Si richiede inoltre una buona preparazione iniziale in ambito umanistico e scientifico (a livello di esame di maturità), nonché una conoscenza musicale di base e il possesso di un adeguata abilità manuale, che saranno accertate in un esame di ammissione. Abilitazione Il titolo di studio è conferito previo superamento di una prova finale che ha valore di esame di Stato abilitante all esercizio dell attività professionale di restauratore di beni culturali. La tesi di laurea verrà discussa di fronte ad apposita commissione in cui siederanno anche due membri designati dal MiBACT. Piano di studi Nel quinquennio lo studente dovrà acquisire in totale 300 Crediti Formativi Universitari (CFU), di cui 100 nelle attività di laboratorio e 200 nell ambito delle discipline scientifiche, umanistiche e dei beni culturali, ivi compresi quelli relativi alla prova finale, ai tirocini e alle conoscenze linguistiche. Nello specifico: 100 CFU (2500 ore): didattica di laboratorio presso laboratori e cantieri di restauro; 176 CFU (1.146 ore): didattica frontale svolta in ambito scientifico e scientifico-tecnologico per il restauro (chimica generale e inorganica, chimica organica, Botanica ambientale e applicata, Fisica sperimentale, Fisica applicata ai beni culturali e ambientali, Chimica dell ambiente e dei Beni Culturali, Sistemi di elaborazione delle informazioni, Principi e tecniche di controllo ambientale, scienza e tecnologia dei materiali, Fondamenti di disegno e documentazione grafica, Acustica musicale), nell ambito dei beni culturali (Storia dell arte medievale, Storia dell arte moderna, Museologia, Metodologia della ricerca bibliografica, Storia della musica, Storia delle tecniche costruttive degli strumenti musicali, Strumenti musicali del mondo, Storia della prassi esecutiva, Paleografia applicata agli strumenti musicali, Storia della scienza), nell ambito delle metodologie per la conservazione e il restauro (Storia e teorie del restauro) e giuridico-economico (Legislazione dei beni culturali, Economia aziendale), a scelta dello studente, lingua inglese; 24 CFU (600 ore): per la prova finale, comprensiva di tirocinio.