QUALI TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE PER UN EUROPA SENZA FRONTIERE? RADIOFONIA DIGITALE: POSSIBILE TRANSIZIONE VERSO UNO STANDARD UNICO? GIOVANNI MONTEFUSCO
IL NOVECENTO: UN'EUROPA CHE VIAGGIA BENE AD ONDE MEDIE E A MODULAZIONE DI FREQUENZA Ad onde medie, da Ginevra a Ginevra: "Geneva 1925", fissata larghezza di banda a 10 khz; "Brussels 1928", fissata larghezza di banda a 9 khz per emittenti fino a 1000 khz e a 10 khz per emittenti oltre 1000 khz; "Prague 1929", la frequenza di taglio per la canalizzazione da 9 a 10 khz è elevata da 1000 a 1400 khz; "Lucerne Convention European Wavelenght Plan (1932)", canalizzazione a 9 khz; "Montreux 1939", lavori incompiuti a causa della Seconda Guerra Mondiale; "European Broadcasting Convention Copenaghen (1948)", razionalizzazione dello spettro che conferma la canalizzazione a 9 khz fino a 1529 khz e introduce la canalizzazione a 8 khz nella parte superiore della banda; "Geneva Frequency Plan of 1975", supera la Conferenza di Copenaghen del 1948 e introduce nuove regolamentazioni nell'impiego dello spettro radioelettrico europeo in modulazione di ampiezza per risolvere il problema delle interferenze tra diversi Paesi.
IL NOVECENTO: UN'EUROPA CHE VIAGGIA BENE AD ONDE MEDIE E A MODULAZIONE DI FREQUENZA A modulazione di frequenza, da Stoccolma a Ginevra: "Stockolm Agreement (1961)", accordo tra 38 Paesi sulla definizione dello spettro radioelettrico di emissione in FM; "International Telecommunication Union (ITU) Conference Geneva 1984", abolizione del passo di frequenza di 50 khz. Nella classificazione ITU, l'europa appartiene alla "Regione 1" insieme ad Africa e Australia, con una gamma di frequenze da 87.5 a 108 MHz. A seguito della Conferenza ITU del 1984, in gran parte dell'europa si adotta un passo di frequenza di almeno 100 khz, in Italia permane ancora oggi l'utilizzo del passo di frequenza di 50 khz a causa della congestione dello spettro radioelettrico. Lo standard OIRT (65.8-74.0 MHz), in uso nell'unione Sovietica e nei Paesi del Patto di Varsavia, viene gradualmente abbandonato dopo il 1989 e, a oggi, resta ancora in esercizio in Russia, Bielorussia, Moldavia, Ucraina, Turkmenistan. Le trasmissioni analogiche in FM sono comuni a ogni Paese dell'unione Europea e, in genere, all'intero continente.
DAL VECCHIO AL NUOVO MILLENNIO: L'EUROPA SI CIMENTA NELLA RADIOFONIA DIGITALE
CHE COSA È LA RADIO DIGITALE DAB La naturale evoluzione della radiofonia analogica (articolo 24 legge 112/2004); Un medium capace di diffondere programmi audio in alta qualità, ma anche prodotti e servizi multimediali; Non necessita di una connessione internet fissa o mobile, perché riceve il segnale audio direttamente via etere come in AM e FM; È diffusa su una gamma di frequenze diversa dalla FM (banda III, banda L), senza obbligo di switch-off dei servizi analogici; Resta un medium di libera e gratuita ricezione a disposizione degli ascoltatori.
UNO STANDARD ALTERNATIVO AL DAB: IL DRM Impiega prevalentemente la gamma di frequenze finora utilizzate per la radiodiffusione analogica in onde lunghe, medie e corte; Le caratteristiche di propagazione delle onde elettromagnetiche in questa gamma di frequenze sono facilmente influenzabili da fenomeni atmosferici e dall irradiazione solare; Implica lo switch-off delle trasmissioni analogiche nella banda delle attuali emissioni AM.
RADIOFONIA DIGITALE: DUE STANDARD A CONFRONTO Lo standard DAB/DAB+: Spettro radioelettrico in Banda III (174-240 MHz) e in Banda L (1452-1492 MHz); Elevata qualità audio con lo standard DAB (codec MP2) e miglioramento della stessa con lo standard DAB+ (codec HE-AAC); Servizio esercitato a regime in numerosi Paesi europei ed extraeuropei; Disponibilità crescente di ricevitori consumer fissi, portatili e nel segmento automotive. Lo standard DRM/DRM+: Spettro radioelettrico entro 30 MHz (DRM) per trasmissioni a lunga distanza con possibile degradazione del segnale e da 30 a 300 MHz (DRM+) per distanze più ridotte; Elevata qualità audio con il codec HE-AAC e, sperimentalmente, con il codec xhe-aac; Tecnologia ancora in fase di test e per un numero estremamente limitato di operatori; Assenza pressoché totale di ricevitori consumer.
DIFFUSIONE DELLA TECNOLOGIA DAB/DAB+ NEL MONDO Paesi con servizio regolare Paesi con servizio sperimentale Paesi interessati alla tecnologia Paesi in cui il servizio non è più esercitato fonte: WorldDAB Forum
TECNOLOGIA DAB/DAB+ IN EUROPA Paesi con servizio regolare Paesi con servizio sperimentale Paesi interessati alla tecnologia
ATTUALE COPERTURA DEL DAB/DAB+ IN ITALIA Nord 45,88% Centro 19,57% Sud 23,42% Isole 11,13% 68% della popolazione può ricevere la digital radio ~5.000 Km autostrade, strade statali, tangenziali Mi/Bo e G.R.A. Roma Operatori di rete NAZIONALI Operatori di rete LOCALI ed ESTERI Radio Vaticana CRDAB RAS DABMedia DBTTA DigiLoc e altri Fonte: Club DAB Italia
EUROPA VS STATI UNITI: PAESE CHE VAI, RADIO DIGITALE CHE TROVI
IL DAB+: UN FORMATO RADIOFONICO SU MISURA PER L ASCOLTO IN AUTOMOBILE LE NUOVE AUTORADIO DAB+ E LE INFORMAZIONI SULLA MOBILITÀ I FORNITORI DI CONTENUTI SULLA MOBILITÀ PER AUTORADIO DAB+
E INTERNET NON STA A GUARDARE: BROADCAST VS WEBCAST BROADCAST (DAB/DRM) La radiodiffusione avviene via etere in modalità "circolare" da un apparato emittente a un numero virtualmente illimitato di apparati riceventi entro una determinata estensione geografica. WEBCAST (SHOUTCAST/ICECAST) La radiodiffusione avviene mediante internet in modalità "unicast" da un apparato emittente a un numero sia pur ampio ma sempre limitato di apparati riceventi, per motivi tecnici di capacità di banda.
WEBCAST E NUMERO MASSIMO DI UTENTI Il numero di connessioni contemporanee a una sorgente di trasmissione webcast è sempre limitato dalla qualità dell emissione (bit rate) e dalla capacità massima del sistema emittente (banda disponibile); per esempio, con una banda dati disponibile di 100 Megabit/s e trasmissioni a un bit rate di 32 kilobit/s è possibile servire nello stesso momento 3.125 ascoltatori (100Mbps:32kbps=3.125)
"UNO STANDARD, E BASTA" (BROADCAST O WEBCAST) OPPURE "C'È SPAZIO PER ENTRAMBI" (BROADCAST PIÙ WEBCAST) LA PRESUNTA COMPETIZIONE TRA BROADCAST E WEBCAST NON GIOVA CERTAMENTE ALLA RADIOFONIA, NÉ DEVE RAPPRESENTARNE IL DIBATTITO PRINCIPALE; È UN PO' COME DIRE SE, TRA TELEVISIONE E CINEMA, UNO DEI DUE MEDIA PREVALGA SULL'ALTRO; LA RADIODIFFUSIONE BROADCAST HA UN ENORME POTENZIALE NEL RAGGIUNGIMENTO DI UN'AUDIENCE AD ALTA DENSITÀ IN UN AMBITO CIRCOSCRITTO, SIA ESSO UNA CITTÀ, UNA REGIONE, UN INTERO TERRITORIO NAZIONALE; LA RADIODIFFUSIONE WEBCAST HA LA CAPACITÀ DI RAGGIUNGERE UNO SPECIFICO TARGET, A PRESCINDERE DALL'ESTENSIONE GEOGRAFICA DI UN BACINO TERRITORIALE DI UTENTI; LA VERA SFIDA È NEI CONTENUTI E NEL VALORE COMMERCIALE DEGLI STESSI IN RELAZIONE AL MEDIUM RADIOFONICO IMPIEGATO PER DIFFONDERLI (BROADCAST O WEBCAST); QUEL CHE È IMPORTANTE È RAGGIUNGERE UN SOLO STANDARD PER CIASCUN SEGMENTO EDITORIALE, TANTO BROADCAST QUANTO WEBCAST, CHE UNIFICHI L EUROPA ANCHE SOTTO IL VESSILLO DELLA RADIOFONIA DIGITALE.
GRAZIE!