INAUGURAZIONE DELL ANNO GIUDIZIARIO 2009 SEZIONE GIURISDIZIONALE PER IL LAZIO



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INAUGURAZIONE DELL ANNO GIUDIZIARIO 2009 SEZIONE GIURISDIZIONALE PER IL LAZIO La corretta gestione del pubblico denaro, in tutte le molteplici articolazioni della Pubblica Amministrazione, che ormai sempre più coinvolge soggetti ad essa esterni, è una esigenza fondamentale del vivere civile, ed è avvertita dall opinione pubblica come una condizione essenziale per il buon funzionamento delle istituzioni. Ma, com è ben noto attraverso la comune esperienza, essa rischia di rimanere quasi sempre una irraggiungibile chimera, sia per l inadeguatezza delle strutture sia per i comportamenti assai spesso scorretti dei soggetti che sono incaricati delle funzioni di spesa delle risorse finanziarie disponibili. Ed è evidente che, in un periodo di grave e diffusa crisi economica, quale è quello attuale, si rende sempre più indispensabile rafforzare le misure di contenimento degli sprechi e di rimedio contro i più gravi comportamenti distorsivi, agevolati dal moltiplicarsi delle occasioni di spesa, che maggiormente espongono alle tentazioni di perseguire finalità personali o il soddisfacimento di interessi peculiari a scapito di quelli di pubblica utilità. Si constata, invero, che, non solo sono molto numerosi i casi di corruzione, nella tipica forma di illecita percezione di tangenti e di altri profitti personali, ma anche che negli ultimi anni si sono sempre più diffusi comportamenti caratterizzati da estrema leggerezza nell uso delle risorse ed anche da una disinvolta noncuranza del rispetto dei vincoli e dei limiti imposti dalla legge, non di rado improntati ad una apparente correttezza formale, ma sostanzialmente elusiva del precetto normativo, forse non rilevanti sotto il profilo 1

penale, ma con effetti obiettivamente catastrofici sulla spesa pubblica e gravemente limitativi della capacità di corrispondere ai bisogni dei cittadini. Se si tiene conto degli effetti devastanti che nel nostro ordinamento ha avuto la progressiva diminuzione, e perfino l abolizione, di ogni controllo preventivo, salvo pochissime eccezioni - anche a livello degli enti locali, nei quali oggi si concentra la maggior parte delle spese - e, contemporaneamente, la faticosa, complessa e spesso insufficiente realizzazione dei sistemi di controllo successivo sulle gestioni nonché dei controlli interni previsti, assolutamente inattuati, il quadro di generale disfunzione e di scarsa attenzione verso i fini pubblici è sempre più evidente, con effetti ancora più gravi in rapporto alla obiettiva minore disponibilità delle risorse, rispetto alle esigenze dei servizi, soprattutto di carattere sociale. Si rischia, così, di perdere ulteriormente terreno nella quotidiana ricerca di mezzi efficaci per il contenimento degli effetti peggiori della crisi economica, che si avvertono sempre più gravemente in tutti i settori produttivi e con particolare pregiudizio per le classi più deboli. In tale quadro la funzione costituzionale di vigilanza e tutela della gestione del pubblico denaro, affidata alla Corte dei conti, nelle diverse componenti della sua struttura, diventa sempre più importante. Si deve, invece, ancora una volta constatare che innovazioni molto rilevanti nell organizzazione e nell assetto funzionale della Corte vengono proposte con troppa improvvisazione, in assenza del preventivo parere della Corte medesima e senza il necessario approfondimento nella sede parlamentare, che le riforme di organi di giustizia dovrebbero sempre necessariamente comportare. Il corretto funzionamento della giustizia nelle materie di contabilità 2

pubblica si pone invero, a pieno titolo, per la Corte dei conti, nella consapevolezza dei molti difetti e dei gravi ritardi che, come per tutto il sistema delle garanzie, hanno raggiunto livelli intollerabili, nella perenne attesa di una riforma organica che, per la Corte stessa, è carente fin dall entrata in vigore della Costituzione repubblicana del 1948, nella quale essa è prevista e garantita nelle sue componenti di controllo e giurisdizione. Per quanto, più particolarmente, riguarda il settore giurisdizionale, e segnatamente le funzioni del Pubblico Ministero, titolare dell azione di responsabilità amministrativa, le norme attualmente in vigore ne assicurano il corretto funzionamento e sono già sufficienti al fine di ottenere positivi risultati per la repressione dei casi di cattiva gestione del pubblico denaro, pur essendo frammentarie e frutto di modificazioni introdotte negli ultimi anni, di volta in volta, in alcune delle leggi finanziarie (basta ricordare, per la sua portata innovativa, l art. 174, I comma, della L. 23 dicembre 2005, n. 266, che ha riconosciuto al P.M. contabile, per una più efficace cura dei crediti erariali, la titolarità di tutte le azioni a tutela delle ragioni del creditore nel giudizio civile). Ma occorre anche sottolineare che, non essendo stato finora adottato un nuovo regolamento di procedura per i giudizi davanti alle sezioni giurisdizionali della Corte dei conti in linea con le norme costituzionali, e, più in particolare, con l art. 111 Cost. sul giusto processo - regolamento, purtroppo, invano sollecitato a gran voce ed in tutte le occasioni possibili da tutte le componenti della Corte e dall Avvocatura lo sforzo per assicurare il buon andamento della giustizia contabile ricade tuttora, in via interpretativa, sui magistrati, con riferimento alle norme del C.P.C., applicabili in forza del rinvio contenuto nell art. 26 dell attuale, quasi obsoleto, regolamento in vigore fin dal 1933. Ed è ben noto che, proprio 3

per il processo civile, sono in corso iniziative di più incisiva riforma, al fine di porre riparo agli enormi ritardi che caratterizzano attualmente tutto il contenzioso. In tale attesa, si devono, comunque, porre in essere tutti i possibili rimedi nelle diverse sedi: è il caso di ricordare il forte richiamo, avanzato lo scorso 30 gennaio 2009, dal Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione in occasione dell inaugurazione dell anno giudiziario, che, tra l altro, ha sottolineato la necessità, in primo luogo, di una cultura delle giurisdizioni, pregiudiziale anche al profilo ordinamentale e a quello processuale, e, quindi, di una vigile attenzione sul modo stesso di concepire il servizio giustizia e la sua organizzazione. Il perseguimento dell indispensabile finalità di una giustizia giusta, anche quando i mezzi giuridici e materiali siano difettosi o carenti, è il fine fondamentale che ispira, e deve ispirare, l attività di tutti gli organi della giustizia contabile ed, in primo luogo, la conduzione dell attività istruttoria del P.M., finalizzata all esercizio dell azione di responsabilità amministrativa, allorché ne siano state accertate le condizioni anche dopo l espletamento della formalità costituita dell invito a dedurre, cioè della preliminare contestazione ai presunti responsabili che chiude l attività istruttoria. Occorre ancora ricordare con forza l esigenza che, non solo presso l opinione pubblica ma anche presso i soggetti comunque facenti parte della Pubblica Amministrazione, si abbia una migliore e più corretta conoscenza delle funzioni della magistratura contabile e la consapevolezza dell obbligatorietà di un tempestivo esercizio dell attività istruttoria del P.M., nel pieno rispetto del buon funzionamento dei principi essenziali dell ordinamento. Si è, invece verificato, anche di recente, che soggetti chiamati a fornire chiarimenti o, comunque, a 4

rendere conto del proprio operato nel corso di accertamenti istruttori, abbiano mostrato fastidio o insofferenza, fino a rivolgere note di protesta al vertice delle rispettive amministrazioni ed informazioni distorsive alla stampa, per lamentare che la Procura regionale avvierebbe istruttorie c.d. a tappeto su interi settori dell Amministrazione alla ricerca di elementi costitutivi di responsabilità. Il riferimento più recente è ad un certo numero di istruttorie riguardanti il Ministero dell Economia e delle Finanze e quello (già Dipartimento di esso) dello Sviluppo Economico, come ampiamente riportato da alcuni organi di stampa. Pur rimanendo nei limiti ristretti del presente intervento, mi corre l obbligo di sottolineare che anche nella suddetta vicenda non si è assolutamente inteso avviare indagini a carattere generale in base a programmi prestabiliti, bensi ha avuto corso, a seguito di denuncia, una istruttoria riguardante un numero circoscritto di casi di incarichi e consulenze esterne conferite per finalità ritenute non utili e quasi sempre raggiungibili mediante il personale interno, protrattasi per anni e scorporata, poi, in tante istruttorie quanti erano i casi emersi attraverso la documentazione trasmessa dall Amministrazione (in totale 199): casi, tutti, da approfondire uno per uno, attraverso accertamenti che hanno già consentito di instaurare alcuni giudizi (8 nel periodo dal 1 gennaio ad oggi) e di disporre numerose archiviazioni (50 nello stesso periodo, 10 delle quali dopo l invito a dedurre). E, pertanto, necessario sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, ricordando che alcuni allarmismi non giustificati sono diffusi, fors anche nell intento di accreditare, attraverso l asserita indebita generalizzazione degli accertamenti, la presunzione di un inammissibile intento persecutorio, fino ad ipotizzare, addirittura un danno per l amministrazione per essere costretta a 5

bloccare i propri servizi per corrispondere alle richieste istruttorie. Nulla di più inesatto, se si tiene conto che, comunque, i soggetti interessati hanno il dovere di corrispondere alle richieste istruttorie del P.M. e che, anche allorché siano stati assegnati dei termini, gli adempimenti richiesti possono essere differiti con semplice, motivata richiesta ovviamente, rispettando le eventuali urgenze connesse all eventuale decorso dei termini di prescrizione dell azione del P.M.. La vicenda ha riguardato la nota problematica dell eccesso di conferimenti di incarichi e consulenze, che da diversi anni costituisce una amplissima fonte di sperpero del pubblico denaro, a causa del mancato rispetto, presso molte Amministrazioni, dei rigorosi limiti imposti dal legislatore. Si deve sottolineare al riguardo la preoccupante persistenza del fenomeno, con connotati abnormi di ampiezza, tali da essere significativamente rivelatori dell insufficienza degli interventi di contenimento posti in essere dall Amministrazione finanziaria, anche attraverso consistenti tagli ai finanziamenti di bilancio. Anche il monitoraggio sempre più ampio del fenomeno da parte del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l Innovazione, finalizzato alla pubblicazione dei dati ed al referto al Parlamento, rischia di essere inutile anche per effetto di recenti iniziative che hanno limitato la diffusione dei dati sulle retribuzioni dei consulenti. Per comprendere le reali dimensioni del fenomeno, si deve ricordare che il legislatore ha posto una serie di vincoli ai quali non è lecito sottrarsi neanche per pretesi motivi di perseguimento di fini di pubblico interesse: la preventiva valutazione di esigenze urgenti ed indifferibili, e la verifica delle possibilità di perseguire le finalità prefissate attraverso gli organi interni dell Amministrazione, la corretta e puntuale definizione del contenuto degli incarichi, la fissazione di termini temporali assolutamente ristretti, la verifica obiettiva e responsabile dei 6

risultati ottenuti e, quindi, del puntuale adempimento dell incarico da parte del consulente, in sede di esecuzione del rapporto contrattuale. D altra parte, si deve ribadire che non è lecito aggirare il divieto di assunzioni di personale oltre i limiti consentiti dalla legge ricorrendo al conferimento di incarichi e consulenze addirittura prorogati per anni. Se la magistratura contabile deve svolgere le proprie funzioni in condizioni effettive di assoluta indipendenza ed autonomia, particolarmente nel settore giurisdizionale, la tempestiva notizia dei casi di corruzione e di sperpero deve poter attivare sollecitamente l iniziativa del Pubblico Ministero, organo centrale di effettiva tutela dell integrità delle risorse finanziarie dell Amministrazione pubblica ed unico promotore di giustizia di fronte alle continue e molteplici aggressioni dei tantissimi soggetti interessati a trarre personale ed illecito vantaggio nelle diverse occasioni offerte loro dal servizio. L esigenza di una rapida informazione sui fatti costituenti danno per l erario è stata ripetutamente ed ampiamente sollecitata, essendo tuttora assai modesto il numero delle denunce da parte degli organi tenuti all adempimento dell obbligo di legge rispetto all ampiezza dei casi di responsabilità che vanno emergendo, ma spesso incuranti dell effetto che la legge ricollega a tale omissione con il coinvolgimento dei funzionari negligenti nella responsabilità stessa, qualora l azione del P.M. risulti, così, prescritta. D altra parte, la diminuzione del numero delle denunce è anche conseguenza dell abolizione di controlli in ogni settore più sopra ricordato. Da qui la necessità per il P.M. di acquisire la notitia damni da tutte le altre possibili fonti di informazioni, sia attraverso le notizie di stampa, le interrogazioni parlamentari e delle assemblee degli enti locali e le iniziative di 7

singoli cittadini o di associazioni ed organismi vari, assai spesso autori di esposti e denunce. Nel ricordare che in proposito non può essere data diretta rilevanza a denunce anonime, certo non infrequenti nell esperienza quotidiana, il P.M. deve, comunque, farsi carico di ogni possibile iniziativa, consentita dall ordinamento, per verificare, attraverso gli organi di polizia finanziaria e gli altri strumenti a sua disposizione, l esistenza o meno di seri elementi di prova per l eventuale instaurazione di un giudizio di responsabilità. A proposito delle denunce e degli esposti provenienti da associazioni varie e, più frequentemente, da sindacati e gruppi di settore, non mancano i casi di segnalazioni ispirate da interessi particolaristici ed anche individuali, nei quali, però, bisogna attentamente approfondire la reale portata delle doglianze, avvertendo gli esponenti che l istruttoria di competenza della Procura regionale non deve e non può essere considerata uno strumento per risolvere questioni di parte, o, comunque, eventualmente di competenza di altre giurisdizioni. In ogni caso, anche le denunce dei singoli cittadini sono sempre oggetto di attento esame per tutte le possibili iniziative. Anche in tali casi, comunque, l apertura dell istruttoria viene sempre sollecitamente avviata, ed è, anzi, auspicabile che in futuro tali denunce siano sempre più presenti tra le notizie di danno, anche perché spesso sono rivelatrici di gravi disservizi e consentono, nelle fattispecie più rilevanti, di avviare tempestivamente gli opportuni provvedimenti cautelari, evitando il possibile decorso dei termini di prescrizione dell azione di responsabilità. Si verifica, poi non di rado, che gli autori di denunce, persone singole o soggetti collettivi, siano ansiosi di ottenere notizie sull espletamento delle istruttorie, non considerando che la necessaria riservatezza ed il segreto 8

istruttorio impediscono agli uffici della Procura di fornire tali notizie interlocutorie, fino alla conclusione degli accertamenti, e che, anche nella stessa fase dell instaurazione dei giudizi di responsabilità, il rispetto delle fondamentali norme di tutela della privacy delle persone coinvolte nelle rispettive vicende. Occorre, pur sempre, la massima cautela nella diffusione di informazioni, che, comunque, allorché riguardano casi di particolare rilevanza ed interesse pubblico, non si manca di fornire nelle forme consentite, anche attraverso gli organi di stampa, tenuto conto che, spesso, si tratta di vicende che, pur riguardando fatti eclatanti per le dimensioni delle ipotesi di danno, non sono state quasi mai, tempestivamente denunciate da chi per legge era tenuto a tale adempimento, ma venute a conoscenza del P.M. tramite la stampa stessa. Per i casi nei quali, in talune fattispecie, i soggetti denuncianti hanno lamentato la presunta lentezza con la quale la Procura regionale conduce a compimento le istruttorie, occorre ricordare che gli organi inquirenti devono rispettare le necessarie esigenze di approfondimento e di verifica per l assunzione degli elementi probatori indispensabili per l instaurazione degli eventuali giudizi e che sono costretti a procedere tra moltissime difficoltà, anche per l insufficienza e la carenza dei mezzi a disposizione, spesso da parte delle Amministrazioni si corrisponde alle richieste istruttorie della Procura regionale con poca sollecitudine ed in maniera incompleta, costringendo a reiterazioni di richieste ed alla fissazione di termini per le risposte. D altro canto, ai soggetti autori di denunce che vorrebbero, sempre e presto, vedere avviati giudizi di responsabilità in base alle loro prospettazioni - che spesso attengono al profilo della illegittimità degli atti e non già all illiceità dei comportamenti - occorre rammentare che l ordinamento attuale consente di procedere all instaurazione 9

dei giudizi stessi solo nei casi di danno erariale provocati da comportamenti dolosi o gravemente colposi, mentre per quelli connotati da colpa semplice, anche per ipotesi di danno molto rilevanti, deve essere disposta l archiviazione, ferme restando le valutazioni, anche discrezionali, di competenza delle diverse Amministrazioni, presso le quali le disfunzioni ed i comportamenti anomali emersi dovrebbero sempre ispirare l adozione di adeguati provvedimenti, o, comunque, di rimedi al fine di evitare ulteriori pregiudizi per il corretto impiego delle risorse finanziarie pubbliche. Se molti casi di illecito uso delle pubbliche risorse coincidono con fattispecie di reato, in tali ipotesi è essenziale un tempestivo ed efficace raccordo tra il P.M. contabile e quello penale anche al fine di consentire la sollecita attivazione delle misure cautelari. L esperienza, anche per l anno 2008, è stata ampiamente positiva, ma va ancora ricordata l esigenza che, in sede penale, l informativa al P.M. presso la Corte dei conti sia rispettata più attentamente, se si tiene conto del numero certamente più elevato rispetto agli anni precedenti, ma ancora insufficiente, delle comunicazioni dovute a norma dell art. 129, 3 com. delle disposizioni di attuazione del C.P.P. al momento dell esercizio dell azione penale. Occorrerebbe, come più volte autorevolmente ricordato dal P.G. presso la Corte d Appello di Roma, una più sollecita ed immediata informazione, pur nei limiti imposti dal segreto istruttorio, fin dall avvio dell indagine, nell ovvia considerazione che agli stessi vincoli di segretezza è tenuto il P.M. contabile. Altrettanto importante è, ovviamente, anche la sollecita trasmissione allo stesso P.M. dei provvedimenti di archiviazione, allorché riguardino comportamenti che, pur non perseguibili in sede penale, denotino elementi di danno per l erario. 10

La diffusione dei casi di corruzione e dei reati contro la Pubblica Amministrazione raggiunge livelli sempre altissimi: basti pensare al settore dei lavori pubblici ed alle gravi carenze in tutte le fasi del procedimento, tra le quali sono molto rilevanti le omissioni e gli abusi in sede di collaudo delle opere. Occorre, pertanto, intensificare ogni iniziativa per la tempestiva scoperta dei tanti fatti dolosi che come si può ragionevolmente ritenere rimangono troppe volte nascoste, e che sono sicuramente molto più numerosi dei casi emersi e denunciati. Anche per gli altri settori giurisdizionali (civile, amministrativo, tributario ecc ) nel dare atto della già avvenuta ampia collaborazione, si sottolinea ancora l importanza dell invio alla Procura regionale delle sentenze, nei casi di condanna a risarcimenti a carico dell Amministrazione pubblica o, comunque, di soccombenza della stessa. L esigenza di una più tempestiva informazione dei casi di possibile responsabilità per la cattiva gestione del pubblico denaro è, oggi, ancor più pressante per quanto riguarda i settori nei quali la giurisdizione della Corte dei conti è divenuta più ampia, per effetto della consolidata giurisprudenza della Corte Suprema di Cassazione (enti pubblici anche non economici, società per azioni a partecipazione pubblica totale o maggioritaria, soggetti privati investiti di funzioni delegate da pubbliche amministrazioni o comunque impegnati nell uso di risorse finanziarie pubbliche con particolare riguardo ai fondi comunitari). Sotto tale profilo è auspicabile una più vigile e diffusa attenzione degli organi di controllo dei rispettivi settori, che devono essere consapevoli dell importanza degli adempimenti richiesti, ricordando anche le possibili conseguenze di comportamenti omissivi, sia sul piano penale che su quello della 11

responsabilità civile od amministrativa. L esperienza degli ultimi anni, per quanto riguarda la fase conclusiva dell istruttoria presso il P.M. contabile, ha dimostrato, in misura sempre più ampia, l utilità della introduzione, ormai da un quindicennio, dell invito a dedurre, obbligatorio prima della emissione dell atto di citazione, in quanto consente ai presunti responsabili di fornire in tempo utile, anche attraverso l audizione personale eventualmente richiesta e comunque garantita dalla legge, i dati e gli elementi di valutazione da sottoporre all attenzione del P.M. per la possibile archiviazione dell istruttoria. Va, quindi, ribadita l inesattezza e in taluni casi, persino la malevolenza di notizie, talora diffuse per accreditare l affermazione che nella fase di definizione degli inviti a dedurre i magistrati del P.M. talvolta non prenderebbero in considerazione gli elementi forniti dai destinatari degli inviti a dedurre, pervenendo sbrigativamente all introduzione delle citazioni. E ben vero il contrario, se si considera che i casi di archiviazione dopo l invito a dedurre risultano sempre più numerosi, e che, nei casi in cui si emette l atto di citazione, si procede, in motivazione, all esposizione delle ragioni per i quali le deduzioni fornite non sono risultate sufficienti per l archiviazione. Ne va dimenticata, infine, l esigenza per il P.M. contabile di valutare con molta attenzione l esistenza dei requisiti e del fondamento probatorio necessari per dar corso alla citazione senza improvvisazioni e senza particolarismi, con attenzione anche al profilo dell eventuale, rilevante incidenza sul pubblico erario della condanna alla refusione delle spese di giustizia in caso di assoluzione. Devo, però, esprimere il rammarico per talune manifestazioni di insofferenza, spesso di incomprensione, con le quali le iniziative della Procura 12

regionale per il risarcimento dei danni erariali vengono accolte non solo dai presunti responsabili, ma anche dalle categorie alle quali essi appartengono ed anche da talune parti politiche. Giungono, al riguardo anche voci di possibili, ulteriori iniziative tendenti a porre freno o a ridimensionare il ruolo del P.M. nell attuale ordinamento della giurisdizione contabile: voci certamente poco attente alle fondamentali esigenze di autonomia ed indipendenza dell organo, come, del resto, di tutta la Corte dei conti, e che potrebbero, se attuate, svuotare di significato la funzione obiettiva di tutela dell integrità del pubblico erario e della legalità dell azione amministrativa per la spesa pubblica spettante al P.M. Si è, perfino, adombrata una proposta secondo la quale si potrebbe introdurre una sorta di visto sulle archiviazioni successive all invito a dedurre da parte di un magistrato della Sezione giurisdizionale che si aggiungerebbe a quello del Procuratore regionale, nonché un visto (addirittura) sulle citazioni in giudizio, al fine dichiarato di evitare la possibilità di citazioni strumentali. E evidente l inopportunità e la scorrettezza, sul piano costituzionale - e non solo - per il buon funzionamento delle istituzioni, di una simile proposta! Si avrebbe, nel caso che essa diventasse legge, una sconcertante ed assurda commistione di funzioni, che snaturerebbe lo stesso ruolo fondamentale del giudice: non si proporrebbe neppure l istituzione di una sorta di giudice delle indagini preliminari nel processo contabile, poichè il c.d. visto (capace di sbarrare la strada al naturale corso del processo già instaurato) non interverrebbe affatto nella fase preliminare (il paragone, qui, con il giudizio penale è logicamente impossibile, per la struttura stessa del processo). Si deve, quindi, ricordare che tutto il procedimento istruttorio, pur con il necessario 13

rispetto dell autonomia del singolo magistrato del P.M., è sottoposto già ad obiettive garanzie, quale l invito a dedurre, e che, comunque, il coordinamento dell attività dei singoli magistrati della Procura spetta al titolare dell Ufficio, nella sua responsabile e serena valutazione. E ovvio che, in qualche caso, possono verificarsi erronee valutazioni, ma l esigenza di evitare favoritismi e l avvio di giudizi in modo strumentale fa parte, indissolubilmente, del carico di responsabilità del magistrato stesso. Si confida, pertanto, nella giusta ed esauriente ponderazione delle proposte, nel caso che esse effettivamente vengano avanzate, nella competente sede parlamentare, con i necessari approfondimenti connessi all esigenza insopprimibile di una giustizia giusta, costituzionalmente garantita, e con l auspicio che si dia, finalmente, il via lo si ribadisce ancora una volta- all introduzione nel nostro ordinamento del nuovo regolamento di procedura per i giudizi davanti alla Corte dei conti, anche anticipando quelle riforme dell Istituto che da troppi decenni sono state vanamente attese, fatta eccezione per le innovazioni parziali degli anni 1994-1996. ATTIVITA DELLA PROCURA REGIONALE 14

Nel 2008 l attività della Procura regionale per il Lazio si riassume nella seguente tabella: istruttorie pendenti al 1 gennaio 2008 3.892 nuove denunce di danno pervenute 3.786 archiviazioni disposte in sede preliminare 1.974 archiviazioni a seguito di istruttoria 1891 archiviazioni a seguito di invito a dedurre 64 inviti a dedurre 347 audizioni personali 310 atti: a) di citazione (n. 397 convenuti) b) integrativi e di riassunzione 158 14 sequestri conservativi 2 conti giudiziali (visto del P.M.) 453 Appelli del Procuratore regionale 27 controricorsi in Cassazione 28 Le tipologie nelle quali si possono inquadrare i 158 atti di citazione sono le seguenti: 7 per attività limitative o ablative della proprietà; 22 per danno al patrimonio; 13 in tema di bilancio, conto del patrimonio e rendicontazione; 8 per attività contrattuale; 3 nel settore delle entrate; 20 per erogazione somme non dovute; 13 per incidenti; 2 per infortuni; 11 in relazione all attività contenziosa e ritardo nel procedimento; 8 in relazione a frodi comunitarie; 14 per conferimento incarichi professionali e consulenze; 1 per opere pubbliche incompiute; 7 nel settore del personale; 2 per attività istituzionale; 2 per danno da prodotti finanziari derivati; 20 per comportamenti di pubblici dipendenti costituenti reato; 15

5 verifiche amm.vo contabili. L importo complessivo dei risarcimenti richiesti con le citazioni nel 2008 ammonta ad oltre 582.000.000 euro. L attività della Procura regionale nel Lazio è fortemente impegnata dal numero e dalla qualità delle istruttorie, assai spesso molto delicate poiché investono comportamenti di soggetti appartenenti ad Amministrazioni centrali dello Stato e degli altri enti pubblici, aventi sede a Roma o nel Lazio, per provvedimenti adottati in sede centrale, anche quando riferiti ad opere o a servizi delle sedi periferiche. Già negli anni decorsi ho dovuto lamentare l insufficienza delle strutture, per la mancata copertura dei vuoti di organico del personale di magistratura ed amministrativo: problema che, com è noto, riguarda tutte le sedi periferiche della Corte, e che attende da anni interventi più risolutivi. Alle carenze dell organico dei magistrati connessi a cause, per così dire, fisiologiche (trasferimenti ad altre funzioni, collocamento a riposo ecc..), in questa sede si aggiunge notevolmente un ulteriore fattore di depauperamento, connesso al collocamento fuori ruolo per incarichi presso Amministrazioni diverse, senza che, contemporaneamente, vi siano adeguate sostituzioni: attualmente la copertura dell organico denota la mancanza di ben quattro unità, alle quali a breve scadenza si aggiungeranno altre carenze, per ulteriori collocamenti a riposo. Anche per il personale amministrativo di supporto all attività dei magistrati le carenze sono rilevanti e pericolose per le esigenze di funzionalità dell attività d istituto. Sono, quindi, indispensabili provvedimenti idonei per ogni possibile iniziativa. Né, d altra parte, in uffici giudiziari del livello della Procura regionale, si 16

può fare a meno di una severa selezione del personale, anche nelle qualifiche inferiori, al fine di mantenere sempre i necessari livelli di serietà, correttezza e riservatezza. Nonostante si sia dovuto operare ancora tra molte difficoltà, l impegno e l altissimo livello professionale dei magistrati della Procura ha consentito di mantenere un positivo rendimento, ulteriormente significativo rispetto all entità dei risultati conseguiti negli anni precedenti, portando a conclusione molte rilevanti istruttorie, spesso caratterizzate da nuove prospettazioni in linea con l evoluzione giurisdizionale sia della Corte dei conti, sia, ancor più, con le importanti linee guida scaturite da importanti sentenze della Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione. A tutti i magistrati della Procura ed al personale amministrativo va il mio vivissimo apprezzamento ben consapevole delle difficoltà incontrate nell adempimento delle funzioni del P.M. e dei sacrifici assai spesso imposti dalle esigenze di tempestiva definizione delle istruttorie. I dati numerici sopra esposti dimostrano che, malgrado i vuoti di copertura dell organico sopra ricordati, i risultati possono considerarsi soddisfacenti, e che, per la qualità e l importanza delle questioni emerse, occorre più che mai rafforzare l impegno individuale e di tutto il complesso dell Ufficio, in un momento storico come si è accennato più sopra certamente caratterizzato da fermenti connessi allo stato di crisi attuale dell Amministrazione pubblica e da fattori di turbativa ripetutamente insistenti. In tale stato di cose il magistrato deve saper mantenere sempre la massima serenità ed indipendenza di giudizio, nel rispetto delle funzioni degli altri organi, ma con assoluta obiettività e trasparenza. 17

ATTI DI CITAZIONE Gli atti di citazione emessi dalla Procura regionale nel 2008 hanno posto in evidenza, ancor più che in passato, numerosi gravi casi di attività truffaldine e di colpevole disfunzione in molti settori della pubblica amministrazione, assai spesso disattenti, per non dire colpevolmente negligenti, nella cura del necessario rispetto dei fondamentali principi di legalità e di corretta gestione del pubblico denaro, che, sempre più frequentemente, evidenziano casi di danno anche all immagine della Pubblica Amministrazione. I casi più gravi riguardano, in prevalenza il settore della sanità pubblica, dove le carenze, come confermato dalle notizie di cronaca più recenti riguardanti in particolare Roma, assumono connotati di eccezionale dimensione nell attività istruttoria in corso. Tra gli atti di citazione in tale settore, comunque significativi, per il 2008 si ricordano: 1) Danno per una maxi truffa per mandati di pagamento contraffatti ( 1.160.886) nell ambito della ASL RMC; 2) una citazione, per danno di 166.351, riguardante l attribuzione di compensi illegittimamente maggiorati al direttore generale dell Azienda Policlinico Umberto I di Roma; 3) una citazione, per un danno di 5000, per risarcimento di lesioni da operazione chirurgica, nell ASL RM D; 4) una citazione, per danno di 540.534, per indennizzi corrisposti in relazione a danno permanente subito in occasione del parto, presso l ASL di Viterbo; 18

5) una citazione, per danno di 300.000, riguardante illeciti commessi nel corso dell espletamento di concorsi, nell ASL RMC; 6) una citazione, per danno di 2.667.293, derivante da irregolarità nella gestione dei medicinali a carico del SSN, finalizzata a procurarsi disponibilità da immettere nel mercato clandestino dell Africa settentrionale; 7) un procedimento che costituisce ulteriore sviluppo di quelli in precedenza avviati per l ASL RMC, in relazione ad una falsa transazione stipulata illecitamente con la complicità del legale e di amministratori della stessa ASL (per 47.250); 8) danno da mancata attivazione, da parte degli amministratori di una azienda ospedaliera, della polizza di responsabilità civile già stipulata ( 46.897); 9) danno per assenteismo di personale in una ASL ( 30.000); 10) danno da gravi e ripetuti inadempimenti di obblighi contrattuali nell ambito del servizio di pulizia dei locali dell Ospedale S. Spirito e di alcuni ambulatori ( 213.000); 11) danno da illecita percezione di somme a titolo di attività liberoprofessionale intra moenia per prestazioni chirurgiche in ambito ospedaliero senza autorizzazione presso l ASL di Latina ( 243.197); 12) una citazione, per danno di 17.536.788, per indebiti pagamenti in favore di case di cura private dell ASL RMH; 13) una citazione, per danno di 63.650, per indebita corresponsione di emolumenti a dipendenti utilizzati per il servizio 118, nell ASL di Frosinone. 19

Tra i giudizi già da tempo pendenti va segnalato che è pervenuto, finalmente, alla discussione in udienza nell ottobre 2008 uno dei più rilevanti giudizi di merito (per diversi miliardi di lire) nei confronti dell ex ministro della Sanità De Lorenzo e di altri convenuti, in conseguenza dell illecito aumento nel prezzo dei medicinali. Tra le citazioni riguardanti danno da illegittimo conferimento di incarichi e consulenze si ricordano: 1) sei citazioni riguardanti consulenze illegittimamente conferite presso il Comune di Roma, rispettivamente per 98.760, 21.000, 44.000, 487.265, 116.000 e 3.080; 2) una citazione, riguardante il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per 170.000; 3) una citazione riguardante l Azienda Policlinico Umberto I, per 99.000; 4) una citazione riguardante l Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per 242.500; 5) una citazione riguardante la RAI, per 103.275; 6) due citazioni riguardanti l Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino- Gaeta, rispettivamente per 50.000 ed 17.000; 7) una citazione riguardante l ANAS, per 15.558.011, relativa a due incarichi conferiti a società esterne per lo svolgimento di attività ricognitiva nel settore del contenzioso, a proposito di controversie pendenti; 8) una citazione riguardante l U.N.I.R.E, per 178.000. 20