CONSORZIO ITALIANO BIOGAS



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CONSORZIO ITALIANO BIOGAS Rassegna Stampa del 04/03/2013 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.

INDICE CONSORZIO ITALIANO BIOGAS 03/03/2013 La Termotecnica BIOENERGY ITALY 2013: per incontrare i maggiori investitori in fonti rinnovabili 03/03/2013 La Provincia di Cremona - Nazionale Finale col botto: +20% di visitatori 01/03/2013 Infoimpianti.it 00:04 Biogas. Le 5 richieste del CIB al Governo per lo sviluppo del settore 8 9 10 ENERGIE RINNOVABILI 03/03/2013 Il Sole 24 Ore Energia troppo cara in Sicilia 04/03/2013 Il Sole 24 Ore Stop alle compravendite senza stima dei consumi 04/03/2013 Il Sole 24 Ore Standard di calcolo e sanzioni ad hoc in sette Regioni 02/03/2013 La Repubblica - Palermo Bioenergie e motori a metano due nuove proposte per l'ex Fiat 04/03/2013 La Stampa - Nazionale I Garrone: "Dal petrolio al vento Ecco la svolta verde della Erg" 04/03/2013 La Stampa - Asti "Possiamo ricavare gasolio dalle bottiglie di plastica" 02/03/2013 QN - Il Resto del Carlino - Ancona La discarica di Barchi ora solleva diversi interrogativi 02/03/2013 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro Impianto biogas: attesa sentenza della Corte Costituzionale 03/03/2013 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara Studenti a lezione di energia sostenibile 03/03/2013 QN - Il Resto del Carlino - Modena «Verremo consultati dal Comune sui temi ambientali» 12 13 15 17 18 20 21 22 23 24

04/03/2013 QN - Il Resto del Carlino - Ancona Biogas, la pratica affidata a un legale 03/03/2013 Il Gazzettino - Padova Bacardi fa shopping di caldaie a biomasse alla Uniconfort 04/03/2013 Il Gazzettino - Rovigo Biomasse, la polemica arriva in consiglio 02/03/2013 QN - Il Giorno - Legnano Pressing della Provincia La centrale di Bernate rinuncia all'uso dei liquami 02/03/2013 Libero - Nazionale Come evitare la Tobin Tax 02/03/2013 Il Foglio I grillini vogliono precipitarci in una cultura pre industriale 04/03/2013 Il Foglio Anche JP Morgan studia, perplessa, la «Grillonomics» 02/03/2013 ItaliaOggi - Nazionale Il manager che dà energia 02/03/2013 L Unita - Nazionale Via al gasdotto Il metano arriverà a Procida 03/03/2013 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Lecce Lecce è la regina delle «città dell'energia» 02/03/2013 QN - La Nazione - Arezzo Baraclit: in Svizzera mega-impianto fotovoltaico 02/03/2013 QN - La Nazione - Lucca Alce, la «New.co» realizzerà la centrale a biomasse 03/03/2013 Gazzetta di Mantova - Nazionale Centrale a biomasse, via ai lavori 04/03/2013 Il Centro - Chieti No alla centrale biomasse primo giorno, 300 firme 02/03/2013 Il Denaro AgroEnergy, fonti energetiche 02/03/2013 Il Mattino di Padova - Nazionale Un impianto a biogas all'agricola Berica 02/03/2013 Il Mattino di Padova - Nazionale «Le aziende sfruttino il biogas per produrre energia pulita» 25 26 27 28 29 30 32 33 35 36 38 39 40 41 42 43 44

03/03/2013 Il Mattino di Padova - Nazionale «Il progetto biogas porterà solo miglioramenti» 04/03/2013 Il Mattino di Padova - Nazionale Domani assemblea infuocata sul biogas 02/03/2013 L'Arena di Verona Dalla Bassa all Est e alla Valpolicella 02/03/2013 L'Arena di Verona Centrale a biomasse, progetto addio 03/03/2013 L' Adige Biomassa, in arrivo nuovi impianti 02/03/2013 La Nuova Sardegna - Nazionale Paes: più solare e minieolico meno anidride carbonica 03/03/2013 La Nuova Sardegna - Nazionale Stop al fotovoltaico Restituire la terra a chi la lavora 04/03/2013 La Repubblica - Affari Finanza Decrescita ed energia verde le ricette della Grillonomics 04/03/2013 La Repubblica - Affari Finanza Il miracolo di Frendy Energy Più 88% dalla quotazione 04/03/2013 Corriere Economia Grillo e il cuore verde di Piazza Affari 02/03/2013 Milano Finanza - Nazionale IN PILLOLE 03/03/2013 La Termotecnica GUASCOR ITALIA S.p.A. 03/03/2013 La Termotecnica II grande potenziale delle FER IN MESSICO 03/03/2013 La Termotecnica RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA: ICE, GSi E ANIE CONFINDUSTRIA ALLA CONQUISTA DI ABU DHABI ICE, 03/03/2013 La Termotecnica Nel segno dell'acqua e dell'energia 03/03/2013 La Termotecnica Sviluppo di un processo termico per la generazione di calore ed energia da sansa vergine di oliva 45 46 47 48 49 50 51 53 56 57 58 59 60 61 63 64

01/03/2013 ADN Kronos 17:06 Le dieci priorità per rilanciare la green economy secondo la Fiper 01/03/2013 ADN Kronos 22:27 Ukraine Increases Its Energy Independence - Ukrainian President 01/03/2013 ANSA 18:28 Annunciata da Silex Power auto con 1.000 km autonomia 01/03/2013 ANSA 21:04 Legambiente, Ministero incoerente 02/03/2013 Data Manager online Le fonti low carbon domineranno il mix energetico europeo entro il 2020 01/03/2013 FinanzaOnline 13:51 Prysmian: nuova commessa da oltre 50 milioni di euro per il collegamento di un parco eolico in Germania 25/02/2013 ilb2b.it 08:39 Accordo strategico tra Punto Fotovoltaico e Riello Group 01/03/2013 WallStreetItalia 16:13 I boschi abbandonati, malati o incendiati sono il 'petrolio verde' d'italia 01/03/2013 WallStreetItalia 17:06 Le dieci priorità per rilanciare la green economy secondo la Fiper 02/03/2013 WallStreetItalia 09:18 Elezioni 2013, con i 5 Stelle un modello di sviluppo diverso 02/03/2013 Osservatore Romano Cina migliore mercato al mondo per le energie rinnovabili 04/03/2013 Giornale dell'umbria TerniEnergia completa l'acquisizione di Alchimia Energy 3, impianto in Umbria 01/03/2013 Il Risveglio Popolare - N.8-28 febbraio 2013 Sulla centrale a biomasse rispondono le istituzioni 02/03/2013 Il Roma Ecco le nuove metodologie per lo smaltimento dei rifiuti 02/03/2013 La Provincia di Cremona - Nazionale BioEnergy Italy 2013 Ribalta internazionale 02/03/2013 La Provincia di Cremona - Nazionale Biocarburanti e certificazione 70 71 72 73 74 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86

03/03/2013 La Provincia di Cremona - Nazionale Nitrati, buone prospettive dal progetto Equizoo 01/03/2013 LatinaOggi Energia solare a scuola Il fotovoltaico si fa strada 03/03/2013 Prima Pagina Biomasse, no del Comitato al Consiglio di Stato 02/03/2013 LaGazzettaMarittima.it 05:00 ALOT lancia progetto AlpStore 01/03/2013 Yahoo Finanza 06:30 Wall Street alle prese col "sequester" 87 88 89 90 92

CONSORZIO ITALIANO BIOGAS 3 articoli

03/03/2013 La Termotecnica - 1 gen/feb 2013 Pag. 88 (diffusione:9000, tiratura:9000) Eventi Mostre & Convegni BIOENERGY ITALY 2013: per incontrare i maggiori investitori in fonti rinnovabili Anche quest'anno, BioEnergy Italy, in programma dal 28 febbraio al 2 marzo a Cremona, punta tutto sulla specializzazione e la professionalità. La Manifestazione non si limita a un'esposizione internazionale di alto livello, ma propone ogni anno un programma di eventi progettato per fornire spunti concreti agli operatori, che qui trovano un laboratorio non solo tecnologico, ma anche di idee e soluzioni innovative, perché BioEnergy Italy organizzata insieme a DLG (titolare delle fiere agroalimentari più importanti del mondo) si avvale della collaborazione di prestigiose realtà quali: Legambiente, Confagricoltura, AITA, AIIPA, ENEA, Consorzio Italiano Biogas, Chimica Verde, Università di Torino e di Milano. Grazie alla presenza degli specialisti più qualificati a livello internazionale, la Manifestazione offre una serie di appuntamenti per approfondire le principali tematiche del settore dal punto di vista tecnico, economico, scientifico e politico, come: lo sfruttamento degli scarti dell'industria alimentare, la normativa più recente, il fotovoltaico di ultima generazione, la bietola da biogas, il rapporto energia-territorio, la produzione di bioplastiche e l'offerta formativa e professionale. Da non dimenticare i workshop di presentazione degli espositori sui temi tecnici di maggior interesse. Durante il periodo della manifestazione, sono inoltre previste visite guidate a impianti biogas e fotovoltaici in attività: un'opportunità speciale per osservare dal vivo l'attività di un impianto in funzione e confrontarsi con i gestori. CREMONA FIERE - www.bioenergyitaly.com CONSORZIO ITALIANO BIOGAS - Rassegna Stampa 04/03/2013 8

03/03/2013 La Provincia di Cremona - Ed. nazionale Pag. 31 (diffusione:22748, tiratura:28110) Finale col botto: +20% di visitatori L quinto conto energia e un diverso (oltrechè meno premiante) scenario degli incentivi per la produzione delle rinnovabili non frenano l'interesse delle aziende agricole, dell'industria alimentare e degli amministratori pubblici verso un settore che ha ancora ampi margini di sviluppo. Lo dimostra il forte successo di Bioenergy Italy, il salone dedicato a biomasse e rinnovabili concluso ieri a CremonaFiere con risultati lusinghieri e per certi aspetti perfino superiori alle migliori aspettative: grande interesse per le proposte tecniche sviluppate in 35 fra seminari e workshop, e per le attrezzature esposte da 149 marchi provenienti da tutta Europa; ed un numero di visitatori attestato di poco sotto quota diecimila (9.884), con un incremento a due cifre - più 20 per cento - rispetto all'edizione 2012. Risultato che ha sorpreso molto favorevolmente gli stessi espositori, particolarmente soddisfatti anche per la qualità degli operatori professionali che hanno varcato i cancelli del quartiere fieristico. «BioEnergy si sta evolvendo», ha commentato il presidente di Cremona Fiere, Antonio Piva, tracciando un bilancio della manifestazione. «Fino ad oggi era importante soprattutto capire i sistemi produttivi nel settore delle rinnovabili, ma ora bisogna andare oltre: è necessario fornire strumenti tecnici e scientifici che consentano di ottimizzare la produzione e la gestione dell'energia, e soprattutto sperimentare per trovare soluzioni sempre più efficienti. Così, da quest'anno abbiamo proposto per primi temi di grande attualità: come la costituzione delle smart grid (le reti intelligenti di gestione dell'energia, ndr ), l'utilizzo degli scarti dell'industria alimentare nei settori della farmaceutica e della cosmesi, o la produzione di energia da pollina». Per arrivare ai buoni risultati di BioEnergy 2013, CremonaFiere e DLG, partner tedesco nell'organizzazione della manifestazione, hanno lavorato molto per riunire e coinvolgere (anche e soprattutto attraverso il programma convegnistico-seminariale) molte categorie professionali collegate anche solo indirettamente alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Nella consapevolezza che spesso proprio grazie al confronto si sviluppano le soluzioni più innovative. «Per questo - conclude il presidente Piva - tengo a sottolineare le importanti collaborazioni che abbiamo posto in essere grazie a BioEnergy Itaky: da Legambiente all'associazione italiana di tecnologia alimentare, dalle maggiori Università italiane a Confagricoltura, passando per realtà importanti come Crpa, Enea, Consorzio Italiano Biogas, CNR e Chimica Verde; il loro apporto è stato fondamentale per dare vita ad una manifestazione così variegata e qualificata in ogni suo aspetto». Grande soddisfazione anche da parte del direttore generale di CremonaFiere, Massimo Bianchedi. «Tra gli stand di BioEnergy, in questi tre giorni si è respirata un'aria da boom economico, altro che crisi e recessione...ad ulteriore riprova della straordinaria vitalità del comparto agricolo e di quanto vi gira intorno. Pure i nostri partner tedeschi sono molto compiaciuti per ciò che hanno visto e toccato con mano a Cremona. Da qui parte dunque un messaggio di ragionevole ottimismo, insieme alla constatazione che - puntando su qualità, innovazione ed il giusto approccio imprenditoriale - anche le fasi più difficili possono essere superate». CONSORZIO ITALIANO BIOGAS - Rassegna Stampa 04/03/2013 9

01/03/2013 00:04 Infoimpianti.it Sito Web Biogas. Le 5 richieste del CIB al Governo per lo sviluppo del settore News Il Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione (CIB) ha presentato un documento con le aspettative del settore alle forze politiche che guideranno il Paese nei prossimi anni. Il potenziale produttivo del biogas è pari a circa 8 miliardi di gas metano equivalenti, circa il 10% del consumo attuale di gas naturale in Italia, un potenziale di circa 4 volte quello proposto dal PAN per il biogas al 2020: se si sfruttasse il reale potenziale di questa risorsa si otterrebbero risparmi sulle importazioni, con una conseguente opportunità per le imprese agricole e zootecniche italiane, contribuendo a far crescere il PIL dell'agricoltura sino al 5% circa (2 miliardi di euro/anno). Tale obiettivo da oggi è raggiungibile facendo ricorso a biomasse che oggi non hanno valore, ovvero che non sono oggi coltivate o sono uno scarto (colture di secondo raccolto, effluenti zootecnici, sottoprodotti agricoli e agroindustriali, colture su terreni marginali oggi non più utilizzati). Il CIB propone in 5 punti le richieste del settore al prossimo Governo per la crescita di un settore che può rappresentare per l'italia l'opportunità di creare una leadership a livello mondiale nella green economy. Già ora l'industria del biogas italiana è la seconda in Europa, dopo la Germania. 1 - Transazione al nuovo sistema incentivante: per l'accompagnamento verso la transizione al nuovo sistema incentivante (DM 6 luglio 2012) è indispensabile restino stabili le considerazioni sulla nozione di entrata in esercizio degli impianti, con particolare riferimento ai chiarimenti pubblicati dal GSE. 2 - Veloce applicazione delle norme per la promozione del biometano: per consentire lo sviluppo del settore è necessario applicare interamente quanto stabilito dal decreto legislativo n. 28/2011 sull'incentivazione della produzione di biometano introducendo semplificazioni riguardanti in primis la regolamentazione di tipo tecnico. 3 - Innovazione, ricerca, integrazione e sviluppo: si richiede che siano poste in essere misure per l'impiego di risorse pubbliche che privilegino la cooperazione tra i migliori centri di ricerca in Italia e in Europa. Il CIB si farà portatore di una campagna per stimolare anche i propri soci a cofinanziare progetti che abbiano una reale ricaduta sul mondo dell'impresa. 4 - Una gestione virtuosa delle iniziative imprenditoriali (digestato ed emissioni): si richiede una rapida approvazione del DM predisposto dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) che attua l'art. 52, comma 2 bis, della Legge 134/2012 con l'obiettivo di definire le caratteristiche e le modalità di impiego del digestato. 5 - Emissioni impianti a biogas: è necessario che per gli impianti di potenza inferiore al MWe siano imposti limiti di emissione in linea con quelli richiesti dai Paesi della Comunità europea, che considera dette installazioni assolutamente non significative dal punto di vista emissivo. Foto in apertura tratta da e-gazette.it (RQ) CONSORZIO ITALIANO BIOGAS - Rassegna Stampa 04/03/2013 10

ENERGIE RINNOVABILI 64 articoli

03/03/2013 Il Sole 24 Ore Pag. 22 (diffusione:334076, tiratura:405061) SICILIA Sviluppo bloccato. In ritardo il collegamento Sorgente-Rizziconi - Danni al Paese per 3,5 miliardi Energia troppo cara in Sicilia Montante (Confindustria): «Elettrodotto opera indispensabile» L'AUTHORITY Nell'isola il sovrapprezzo della corrente elettrica dovuto «all'obsoleto e mediamente più costoso parco di generazione» Nino Amadore Nino Amadore PALERMO In Sicilia l'energia costa di più e ciò è ormai insopportabile. Lo dice l'autorità per l'energia elettrica e il gas, lo ribadisce il presidente degli industriali siciliani e delegato nazionale di Confindustria alla Legalità Antonello Montante, che lancia un appello alla responsabilità. Serve, è opinione comune, il raddoppio dell'elettrodotto tra Sorgente (sul lato siciliano) e Rizziconi (sul lato calabrese), il cosiddetto Ponte elettrico tra la Sicilia e la Calabria che metterebbe in sicurezza il sistema elettrico nazionale e soprattutto quello siciliano: investimento di 700 milioni e posa di un cavo di 105 chilometri di cui 35 sottomarini. Opera già avviata ma finita nel mirino di comitati locali soprattutto sul lato siciliano. E il governo regionale guidato da Rosario Crocetta, cedendo alle pressioni, ha chiesto chiarimenti nonostante tutte le autorizzazioni siano state rilasciate. Ecco, secondo alcuni calcoli, il ritardo nella realizzazione di quest'opera è costata fin qui al sistema Paese oltre 3,5 miliardi: un valore che rappresenta il sovracosto dell'energia elettrica in Sicilia negli ultimi cinque anni. In dettaglio, nel rapporto dell'autorità si legge che nel 2011 la differenza di prezzo a Mwh tra la Sicilia e la zona Sud è stato mediamente di 24 euro e in particolare il prezzo medio mensile nell'isola è stato di 93,11 euro per Mwh mentre nella zona Sud il prezzo medio mensile è stato di 69,04 euro per Mwh. Non solo. Da un'analisi fatta la scorsa settimana su dati della Borsa elettrica nazionale nella fascia oraria che va dalle 19 alle 21 il costo dell'energia in Sicilia è stato di oltre 160 euro per Mwh mentre nella zona Sud è stato di 75 euro per Mwh. Nel mese di gennaio il prezzo medio dell'energia elettrica in Sicilia è stato di 90 euro per Mwh mentre nella zona Sud è stato di 60 euro. Nel periodo 2009-2012 si parte con un prezzo medio per la Sicilia di 88 euro per Mwh e di 59 nella zona Sud, e si arriva al 2012 con un prezzo medio nell'isola di 95 euro per Mwh e di 70 nella zona Sud. Una crescita del prezzo medio quasi dell'8 per cento. La realizzazione del raddoppio, secondo i tecnici, aiuterebbe la concorrenza e dunque il calo dei prezzi integrando la Sicilia con il resto del paese. Lo dice, anche, l'autorità per l'energia in una segnalazione inviata al governo a ottobre 2012 nella quale, tra l'altro, precisa che il maggior costo dell'energia elettrica in Sicilia è «riconducibile prevalentemente all'obsoleto e mediamente più costoso parco di generazione». L'elettrodotto sottomarino fa parte dell'elenco di opere strategiche stilato da Terna e Autorità per l'energia e che sarà oggetto di costante monitoraggio da parte dell'authority: il cronoprogramma prevede che l'opera sia consegnata nel giugno del 2015 anticipandolo di sei mesi. Su questo fronte si inserisce il richiamo di Montante il quale si appella al buon senso di tutti: «Le notizie sul costo dell'energia elettrica in Sicilia, a causa della mancata realizzazione dell'elettrodotto Sorgente-Rizziconi, sono diventate allarmanti e non necessitano di alcun commento - dice il leader degli imprenditori siciliani -. È necessario trovare al più presto un punto d'incontro per sgombrare il campo dalle remore e dagli ostacoli che ancora si frappongono alla realizzazione dell'elettrodotto, un'opera indispensabile, peraltro, anche per lo sviluppo dell'energia da fonti rinnovabili, che rappresentano per la nostra Regione una grande opportunità. Sono certo che tutti gli attori coinvolti riusciranno ad individuare soluzioni idonee che consentano la realizzazione di questa opera infrastrutturale strategica salvaguardando al contempo la salute dei cittadini e dell'ambiente». RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Presidente. Antonello Montante ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 12

04/03/2013 Il Sole 24 Ore Pag. 26 (diffusione:334076, tiratura:405061) Gli adempimenti Stop alle compravendite senza stima dei consumi Ogni immobile deve essere dotato del certificato LA STRETTA Vietato autodichiarare che il fabbricato è in classe G La prestazione va indicata anche negli annunci su carta e online Augusto Cirla La certificazione energetica si allinea agli obblighi europei. Dallo scorso 28 dicembre il venditore non può più dichiarare che il proprio immobile è un "colabrodo termico" per evitare di predisporre la pagella verde. La possibilità era stata introdotta dalle linee guida nazionali (Dm 26 giugno 2009), che consentivano al proprietario del l'immobile di superficie utile inferiore o uguale a 1.000 metri quadrati di optare per una autodichiarazione sulla classe energetica più bassa, affermando cioè che l'immobile oggetto della compravendita è di classe energetica «G» e che i costi per la gestione energetica dell'edificio sono molto alti. Questa norma non si applicava in alcune Regioni - come Lombardia e Piemonte - dove esistono regole locali più severe di quelle nazionali, ma in buona parte del Paese consentiva di aggirare l'obbligo di dotare gli immobili della certificazione. Da qui una procedura di infrazione aperta da Bruxelles, per incompleta e non conforme attuazione della Direttiva 2002/91/Ce sull'efficienza energetica, alla quale ha posto rimedio il Dm del 22 novembre 2012 (pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» n. 290 del 13 dicembre 2012) ed entrato in vigore appunto il 28 dicembre. Queste ultime vicende vanno lette in parallelo con le altre che regolano la materia. Infatti, dopo un iniziale rigore da parte del legislatore, manifestatosi attraverso la previsione della nullità di tutti gli atti di trasferimento degli immobili a titolo oneroso qualora agli stessi non fosse stata allegato l'attestato di certificazione energetica (Ace), si è ritenuto di attenuare tale severità e di abrogare dunque le norme che avevano previsto l'obbligo di «allegazione» a carico del venditore. Pertanto, in base alla normativa nazionale, oggi l'obbligo è quello di «dotare» di Ace gli immobili in caso di trasferimento a titolo oneroso, senza poter più ricorrere all'autocertificazione in classe «G». Salvo i casi di compravendita di immobili nuovi, dove l'obbligo è per legge posto in capo al costruttore e la consegna del certificato energetico deve avvenire contestualmente a quella dell'immobile (si veda l'articolo a fianco), l'onere di dotazione ben può essere posto contrattualmente a carico dell'acquirente, che se ne addossa i costi, in deroga alla disposizione (articolo 6 del Dlgs 192/05) che prevede che la certificazione energetica avvenga «con onere a carico del venditore». Tutto è possibile quindi, purché resti ferma l'assoluta inderogabilità dell'obbligo di fare circolare l'immobile solo se dotato della certificazione energetica, quand'anche l'acquirente intenda espressamente rinunciarvi. Di conseguenza ora i proprietari di immobili devono comunque produrre l'attestato di certificazione energetica per il trasferimento di immobili, fatta eccezione per box auto, cantine, autorimesse, depositi, ruderi oppure immobili venduti nello stato di «scheletro strutturale», cioè privi delle pareti verticali esterne, o al rustico, cioè mancanti delle rifiniture e degli impianti tecnologici, sempre che così siano qualificati nell'atto notarile. A livello pratico, è il notaio che assume il ruolo di controllore dell'esistenza del certificato ai fini del rispetto dell'obbligo di dotazione, assumendo il compito di garante della legalità. In tale sua veste, il notaio ha dunque il dovere di informare adeguatamente le parti dei loro diritti e dei loro obblighi in materia di certificazione energetica e di illustrare loro le principali caratteristiche della normativa relativa al risparmio energetico degli edifici. Quelle descritte finora sono le norme nazionali, che però vanno coordinate con gli obblighi eventualmente previsti a livello regionale (si veda la tabella nella pagina seguente). Ad esempio, per un alloggio venduto a Roma si seguiranno fedelmente le norme statali. Per un altro venduto a Milano o Torino, l'ace dovrà essere allegato al rogito. ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 13

04/03/2013 Il Sole 24 Ore Pag. 26 (diffusione:334076, tiratura:405061) A questo mosaico normativo, va poi aggiunto un altro tassello. Recependo la direttiva n. 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili, l'articolo 13 del decreto rinnovabili (Dlgs 28/2011) ha previsto - a partire dal 1 gennaio 2012 - l'obbligo di riportare l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica anche negli annunci economici di vendita di edifici o di unità immobiliari (su riviste o volantini, su internet o affissioni a muri e portoni). A questo proposito, bisogna sottolineare che - alla lettera - va indicato l'indice di prestazione energetica (Ipe) e non anche la classe energetica, da «A» a «G», che pure risulta più facile da comprendere per il consumatore. Inoltre, la mancata indicazione dell'ipe non è sanzionata a livello nazionale, ma solo da eventuali norme locali. Particolarmente severe quelle della Lombardia, in cui sono previste sanzioni da mille a 5mila euro per unità immobiliare. RIPRODUZIONE RISERVATA IN SINTESI L'obbligo Nel momento della compravendita l'immobile deve essere dotato dell'attestato di certificazione energetica (Ace) che indica in quale classe di efficienza si colloca e rende noto l'indice di prestazione energetica (in pratica, i consumi) I soggetti Il proprietario deve far redigere l'attestato da professionisti o società abilitate. È ammessa anche la possibilità che l'onere di dotare il bene dell'ace sia contrattualmente posto a carico dell'acquirente Quale documento Dal 28 dicembre scorso non c'è alternativa all'ace, all'attestato redatto cioè dai tecnici abilitati, o con le regole nazionali o, se presenti, con quelle regionali. L'autocertificazione del proprietario sul fatto che l'immobile si trova nella classe energetica più bassa è stata cancellata I controlli Esclusa la possibilità di dichiarare nullo il rogito senza l'attestato, spetta al notaio informare le parti sull'obbligo e vigilare sul rispetto ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 14

04/03/2013 Il Sole 24 Ore Pag. 27 (diffusione:334076, tiratura:405061) Gli obblighi per i cittadini Standard di calcolo e sanzioni ad hoc in sette Regioni Le norme locali ampliano anche i casi in cui va elaborato l'attestato A CURA DI Maria Chiara Voci La funzione dell'attestato di certificazione energetica (Ace) è rendere immediatamente visibile, a chi acquista o affitta una casa, quali siano i consumi a cui dovrà far fronte in termini di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. Tuttavia, a discapito del l'obiettivo di trasparenza auspicato dalle direttive europee (la 2002/91/CE prima e la 2010/31/CE poi), l'applicazione della disciplina per il rilascio dell'ace - almeno in Italia - è ancora ben lontana dal l'aver centrato lo scopo informativo che il legislatore si era prefisso. Le regole regionali Innanzitutto, il certificato è di difficile lettura per un comune cittadino, digiuno di nozioni tecniche. Troppo difficile, non solo interpretare i valori, ma anche verificare la rispondenza delle analisi alla realtà dei fatti. In secondo luogo, l'italia - che pure era stata la prima nazione Ue a recepire con il Dlgs 192/2005 la direttiva emanata nel 2002 da Bruxelles - ha successivamente tardato a dettare regole operative univoche di funzionamento del sistema. Un ritardo che ha spinto le Regioni, soprattutto quelle del centro-nord, a muoversi in totale autonomia per mettere a punto meccanismi locali per il rilascio dei certificati. Con il risultato di un fiorire di norme differenti, anche nei metodi di calcolo utilizzati, che si trovano ora a stridere rispetto a quanto è stato deciso a livello statale. Gli indici presi a parametro cambiano infatti a seconda dei territori. Anche fisicamente, il modello di certificato rilasciato è del tutto differente a seconda che l'unità immobiliare sia ubicata in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna o, ad esempio, nel Sud Italia. La pagella energetica Nell'attestato di certificazione energetica (almeno questo accade ovunque) è riportata una scala, con differenti tacche colorate, che indicano la classe dell'edificio, contrassegnata con le lettere da A+ (la classe più efficiente) a G (la meno performante). Come si arrivi però a determinare questa classe non è univoco. Gli indici numerici, espressi in chilowattora per metro quadrato all'anno (kwh/m2 anno), cambiano da territorio a territorio. In linea generale, dando qualche indicazione per la lettura delle sigle, l'epi è l'indice più importante ed è quello che riferisce l'energia primaria per il riscaldamento invernale. Rappresenta, cioè, l'energia che si consuma in un anno per riscaldare un metro quadro di unità immobiliare. L'EPacs è, invece, l'indice energia primaria per la produzione di acqua calda sanitaria. Il suo valore dipende in gran parte dal modo con cui l'energia viene prodotta: se con caldaia autonoma, con boiler a gas o elettrico o con altri impianti, alimentati magari con pompa di calore o con fonti rinnovabili (ad esempio, i pannelli solari termici, eventualmente abbinati a una caldaia a gas). La somma dei due indici (cioè EPi+EPacs) fornisce quello che viene definito come EPgl o indice energia primaria globale. L'EPgl colloca l'immobile in una classe da A a G. Non ovunque però è così. Solo per fare un esempio, in Lombardia, l'ace riporta due indici che determinano l'efficienza energetica, cioè l'eph o indice di prestazione per la climatizzazione invernale, che non comprende il fabbisogno per la produzione di acqua calda sanitaria e l'etc per le prestazioni dell'involucro in regime estivo. E il discorso potrebbe continuare spostandosi in altre realtà. Nel caso di edifici esistenti (questo ovunque) l'ace, oltre a indicare la classe energetica, deve riportare anche i possibili interventi che possono essere realizzati per migliorare la prestazione dell'edificio. Un'indicazione importante, anche se spesso trascurata da chi acquista l'immobile. I criteri di calcolo ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 15

04/03/2013 Il Sole 24 Ore Pag. 27 (diffusione:334076, tiratura:405061) Lo "spezzatino" regionale dipende da scelte, anche di approccio, effettuate negli anni dalle Regioni. Innanzitutto sulla decisione di seguire o meno il sistema di calcolo definito dallo Stato e molto criticato da alcune amministrazioni. Così Lombardia, Provincia di Trento e Valle d'aosta hanno deciso di procedere per la propria strada, non adeguandosi alle norme Uni/Ts 11300. Con il risultato che, a Milano, ad esempio, si segue il Cened+ (che appunto ha indici differenti come l'eph) mentre in Valle d'aosta con il sistema Beauclimat viene presa in esame anche la performance dell'edificio in termini di climatizzazione estiva e di illuminazione, ma solo se si parla di non residenziale. Ancora più distante la situazione in Provincia di Bolzano, dove lo standard Cacaclima calcola, prima del risparmio garantito dagli impianti di riscaldamento e produzioni di acqua calda, l'efficienza dell'isolamento dell'involucro. Perché, spiegano dal l'alto Adige, «il modo migliore per risparmiare, in fondo, è evitare di consumare». Dove non esistono regole locali - quindi in tutto il Centro-Sud - ci si attiene invece alle regole nazionali di calcolo. RIPRODUZIONE RISERVATA GLOSSARIO ACE Acronimo di attestato di certificazione energetica: è il certificato redatto da un tecnico abilitato che comprende la diagnosi energetica dell'immobile, indica i consumi e la classe in cui si colloca CASACLIMA Modello di certificazione energetica obbligatorio a Bolzano, ma utilizzato anche altrove perché con parametri più severi che valutano soprattutto l'isolamento dell'intero edificio DLGS 192/2005 È il testo base della certificazione energetica nazionale. Da integrare con le regole regionale, se presenti EPI Indice di energia necessaria per il riscaldamento invernale all'anno per mq EPACS Indice di energia necessaria per l'acqua calda sanitaria all'anno per mq IPE L'indice di prestazione energetica è l'energia totale consumata dall'edificio climatizzato per metro quadro di superficie ogni anno LEED Protocollo americano che oltre a valutare l'efficienza energetica misura l'impatto ambientale e la salubrità della costruzione NORMA UNI Si tratta di una norma di tipo tecnico, volontaria. Quella utilizzata come standard per il calcolo delle prestazioni energetiche dell'edificio è la Uni/Ts 11300 PROTOCOLLO ITACA Modello regionale che valuta l'edificio, oltre che sotto il profilo dei consumi, anche sotto quello della sostenibilità ambientale ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 16

02/03/2013 La Repubblica - Palermo Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) Trattative in corso sul futuro dello stabilimento di Termini. I nomi delle aziende? "Top secret" Il caso Bioenergie e motori a metano due nuove proposte per l'ex Fiat Vancheri: "Stiamo lavorando per gli operai e i loro figli" I dubbi della Fiom "Soltanto annunci" Spuntano le ipotesi Ecogen e Newcoop Davanti a Palazzo d'orleans sit-in dei dipendenti Gesip MANUELA MODICA UPGRADING per i motori e bioenergia. Sono i paroloni sul tavolo del rilancio occupazionale dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Dopo il viaggio romano di Crocetta, giovedì scorso, per incontrare il ministro del Lavoro Elsa Fornero, il presidente della Regione annuncia in conferenza stampa le nuove proposte per i cassintegrati Fiat. Green economy da un lato e dall'altro upgrading, che in inglese vuol dire aggiornamento, e in questo caso conversione dei motori per il consumo a metano. Impossibile per il momento conoscere i nomi delle aziende, sicuramente italiane, per non turbare le trattative in corso. Di chiaro c'è soprattutto lo sfondo. Rilancio del lavoro da Termini Imerese a tutta l'isola. Le ambizioni dell'assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri, sono ampie: «Dobbiamo sfruttare la crisi e trasformarla in un'occasione di rilancio per la Sicilia. Stiamo lavorando per garantire l'occupazione non solo agli operai Fiat ma anche ai loro figli». Sul tavolo più proposte per ricollocare i 1.400 operai ex Fiat. Ritornano i nomi, gli unici rivelati, di Ecogen e Newcoop, che partecipano con un'offerta unica: «Avevano incontrato difficoltà burocratiche nella loro prima proposta, legate più che altro a un vuoto amministrativo. Difficoltà adesso rimosse». Novità di fronte alle quali fa spallucce Roberto Mastrosimone, segretario provinciale della FiomCgil: «Sono nomi già sentiti, di nuovo non c'è nulla. Finora abbiamo ascoltato solo annunci. È chiaro che siamo aperti a ogni genere di dialogo col governo, ma se non dovessero essere proposte in grado di assorbire tutti i cassintegrati, non otterranno gli stabilimenti dalla Fiat e neanche la nostra collaborazione». Delle duemila tute blu, sono adesso 1.400 quelle senza lavoro, con la sola garanzia della cassa integrazione in scadenza il prossimo 31 dicembre. Prossimi alla mobilità ben 600. Con la scadenza di fine anno davanti e i precedenti dietro le spalle, Mastrosimone non si entusiasma: «Abbiamo sentito di tutto finora, dai vivai alle protesi mediche, alle macchine elettriche. Abbiamo sentito i nomi, da Rossignolo a De Risio, da Ciccolella a Cimino, e molti poi hanno avuto problemi con la giustizia. In più occasioni abbiamo chiesto di conoscere le linee concrete di queste nuove prospettive, non ne sappiamo ancora niente». Ma la Vancheri rassicura: «Sono iniziative di grossa portata che hanno già attivi protocolli con il ministero dell'ambiente. Il cordone istituzionale è già in atto. Abbiamo voluto alzare il livello del tavolo in previsione di un ampio sviluppo industriale che vedrà la Sicilia tra le prime regioni d'italia per innovazione. Lo scopoè riattivare economicamente tutta l'area, e non solo. Nel caso delle bioenergie, per esempio, occorrerà servirsi di biomassee così coinvolgerei terreni agricoli. Una spinta per tutti, ma soprattutto per il futuro». Nel frattempo, il presente è fuori dal Palazzo. Davanti alla presidenza della Regione si radunano un centinaio di dipendenti della Gesip, la partecipata del Comune che ha cessato ogni attività lo scorso 31 dicembre. Una delegazione ha avuto un colloquio con l'assessore al Lavoro, Ester Bonafede. RIPRODUZIONE RISERVATA ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 17

04/03/2013 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 23 (diffusione:309253, tiratura:418328) L'INTERVISTA I Garrone: "Dal petrolio al vento Ecco la svolta verde della Erg" EDOARDO E ALESSANDRO In Europa siamo tra i primi gruppi nell' energia rinnovabile E investiremo circa 160 milioni sulla rete di stazioni di servizio ALL'ESTERO Ottime opportunità, abbiamo speso 90 milioni in Bulgaria e ne investiremo 160 in Romania. Siamo pronti a fare acquisizioni L'INTERVISTA DI TEODORO CHIARELLI A PAGINA 24 E 25 Pochi se ne sono accorti, ma la più grossa trasformazione industriale degli ultimi cinque anni fatta in Italia è passata da Genova, dal grattacielo del Wtc affacciato sul porto dove ha sede il gruppo Erg della famiglia Garrone. Pochi se ne sono accorti, ma la più grossa trasformazione industriale degli ultimi cinque anni fatta in Italia è passata da Genova, dal grattacielo del Wtc affacciato sul porto dove ha sede il gruppo Erg della famiglia Garrone. Qui, dagli uffici al ventitreesimo piano dai quali si gode una vista impareggiabile sulla città, è stato pianificato e poi realizzato il passaggio da operatore leader nella raffinazione, a gruppo leader nelle energie rinnovabili, da petroliere a imprenditore dell'eolico, dalla benzina al vento. Petroliere verde, si potrebbe azzardare. Se non fosse che, per quando difficile da immaginare, potrebbe addirittura essere riduttivo. Con la cessione, in varie fasi, dell'80% della raffineria Isab in Sicilia ai russi di Lukoil, la Erg ha incassato qualcosa come 2,4 miliardi di euro. Altri 350 milioni verranno a breve con la vendita del restante 20%. Contemporaneamente, ridotto l'indebitamento e coperte le perdite degli ultimi due anni che a causa della crisi economica hanno penalizzato duramente il settore petrolifero, Erg ha investito 2,5 miliardi di euro (1.064 milioni solo nel 2012) per sviluppare il settore eolico. Certo, al gruppo rimane comunque la terza rete nazionale di distribuzione di benzina e gasolio (3.100 stazioni di servizio, 11% di quota di mercato), ma la trasformazione-rivoluzione dei petrolieri genovesi è clamorosa, soprattutto per il breve tempo impiegato. Una trasformazione voluta dalla terza generazione dei Garrone presente in azienda, ma benedetta dal patriarca Riccardo poco prima della scomparsa, il 21 gennaio scorso, all'età di 76 anni. Edoardo Garrone è il presidente di Erg e della Sampdoria, primo dei sei figli di Ric cardo. Gli altri sono Alessandro, Vittorio, Filippo, Laura e Costanza e poi nel gruppo c'è il cugino Giovanni Mondini. Terza generazione che ricorda con grande affetto il patriarca Riccardo Edoardo Garrone racconta: «E pensare che solo dieci anni fa, nel Natale del 2002 papà ci aveva convocato tutti, compreso mio cugino Giovanni Mondini, per dirci che era deluso dall'italia, che bisognava valutare se vendere tutto. Nel frattempo io avrei fatto il presidente e Alessandro l'amministratore delegato». Interviene Alessandro: «In realtà aveva già tutto pronto: l'acquirente e il contratto da firmare. Ci abbiamo pensato, non è stato facile, ma poi abbiamo risposto che volevamo fare gli industriali e non i figli di papà con le tasche piene di soldi. Io, allora come amministratore delegato, mi sono caricato sulle spalle una responsabilità enorme. Papà non era convinto di esplorare la strada dell'eolico, è stata dura. Però, alla fine, è stato più che contento». Conclude Vittorio insieme a Giovanni Mondini: «Lui subito non ha detto niente, come al solito. Ma poi, qualche tempo dopo, abbiamo capito che aveva gradito». Poi ci fu l'offerta dei russi della Lukoil. Alessandro: «Quando è venuta fuori l'offerta di Lukoil temevo che papà si mettesse di traverso». Edoardo: «Per forza andavi a toccare la sua storia: lui era cresciuto nel petrolio e per il petrolio». Giovanni Mondini: «E invece no, è stato coerente con quanto andava dicendo da tempo: per essere un gruppo familiare indipendente eravamo arrivati al top, impossibile avere le risorse necessarie a competere con i colossi multinazionali». Vittorio: «Alla fine ci ha confortati nell'idea di andare avanti nella trasformazione del gruppo». Un'eredità comunque impegnativa quella lasciata da Riccardo Garrone alla terza generazione. Edoardo, Alessandro, Vittorio Garrone e Giovanni Mondini: «Ci restano i suoi valori: etica, trasparenza e libertà. Aveva una grande tenacia a difendere le proprie idee: posso farlo, sosteneva, perché non ho scheletri nascosti. Non è stato un maestro in senso tradizionale. Non parlava molto. Noi da piccoli ne abbiamo sofferto: puoi anche dirci qualcosa ogni tanto, mugugnavamo. Preferiva essere guida con l'esempio, senza intervenire direttamente. Era serio più che severo, ma sapeva tutto di noi tutti, sapeva essere presente. Preferiva il fare e l'essere al dire. Solo crescendo abbiamo capito. Così come abbiamo iniziato ad apprezzare ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 18

04/03/2013 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 23 (diffusione:309253, tiratura:418328) quel suo non essere mai servile coi potenti, né snob con le persone più umili. Certo, non era una persona facile. Tutti abbiamo litigato con lui: quando si metteva in testa una cosa, fargli cambiare idea era un'impresa, anche se gli dimostravi che stava sbagliando. Ora che non c'è più, però, è scomparso anche il nostro punto di riferimento. Ci ha trasmesso il senso del dovere». Nel frattempo la rivoluzione "verde" della Erg è ormai una realtà. Alessandro: «Con 1.231 MW installati siamo uno dei primi gruppi privati indipendenti in Europa, che oggi è vicepresidente operativo del gruppo - In Italia abbiamo una capacità doppia rispetto al secondo operatore, ossia l'enel. Ma vogliamo continuare a crescere: non in Italia, perché il nostro Paese per quanto riguarda l'eolico è ormai saturo. Ma all'estero ci sono ancora ottime opportunità. Con Lukoil abbiamo appena speso 90 milioni in Bulgaria e ne investiremo 160 in Romania. Entro il 2015 prevediamo di investire 300 milioni. A quel punto contiamo di essere fra i primi cinque in Europa». Edoardo: «Continueremo a investire anche sulla rete delle stazioni di servizio. Almeno 160 milioni nei prossimi tre anni. L'obiettivo è aumentarne l'efficienza, puntando insieme al partner Total su razionalizzazione e innovazione. Questo vuol dire anche ridurre del 15% i nostri 3.100 distributori. Se poi si presenteranno occasioni per crescere, non escludiamo acquisizioni». E il fotovoltaico, l'energia solare? Vittorio: «Non siamo interessati al solare tradizionale - dice Vittorio Garrone - Non ci crediamo. Stiamo investendo con alcuni partner nel fotovoltaico organico, una tecnologia che potrebbe avere sviluppi interessanti. Vedremo». Il gruppo in cifre Anno di fondazione Totale Punti vendita TotalErg Totale Megawatt (MW) installati eolico Totale MW installati termoelettrico Margine Operativo Lordo dei primi nove mesi del 2012 Le stazioni TotalErg Continueremo a investire anche sulla rete delle stazioni di servizio. Almeno 160 milioni di euro nei prossimi tre anni. L'obiettivo è quello di aumentarne l'efficienza, puntando insieme al partner francese Total sulla razionalizzazione e l'innovazione. Questo vuol dire anche ridurre del 15% i nostri 3.100 distributori. Se poi si presenteranno delle occasioni per crescere, non escludiamo acquisizioni. L'energia solare Papà non era convinto di esplorare la strada dell'eolico, è stata dura. Però, alla fine, è stato più che contento. Ora in Italia abbiamo una capacità doppia rispetto al secondo operatore, ossia l'enel. Non siamo interessati al solare tradizionale, non ci crediamo. Stiamo investendo con alcuni partner nel fotovoltaico organico, una tecnologia che potrebbe avere sviluppi interessanti. Vedremo. Foto: Da sinistra i fratelli Alessandro ed Edoardo Garrone Foto: Edoardo Garrone Alessandro Garrone È il presidente del gruppo Erg É il vice presidente esecutivo gruppo Erg Riccardo Garrone (1936 2013) Vittorio Garrone Giovanni Mondini È il vice presidente di Erg Renew Cugino dei fratelli Garrone, è il vice presidente del gruppo Erg Il presidente onorario della Erg è nato il 23 gennaio 1936 ed è scomparso il 21 gennaio di quest'anno Le energie rinnovabili Il Parco eolico del gruppo Erg Renew di Fossa del Lupo in Calabria in provincia di Catanzaro L'impianto è da circa 100 Mw ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 19

04/03/2013 La Stampa - Asti Pag. 52 (diffusione:309253, tiratura:418328) "Possiamo ricavare gasolio dalle bottiglie di plastica" Mirko Garbero Produrre gasolio dalla plastica riciclata non è più un argomento da fantascienza. Un gruppo di lavoro della Demont di Millesimo (azienda specializzata nel riciclaggio e bonifica), ha brevettato il sistema e realizzato un impianto pilota dimostrativo. Alla guida del team c'è l'astigiano Mirko Garbero, 36 anni, una laurea in ingegneria al Politecnico di Torino conseguita a pieni voti e la passione per i rally (è navigatore). La tecnologia che potrebbe offrire nuove prospettive al mercato energetico è stata sviluppata dopo studi e ricerche di laboratorio durati 5 anni. Il procedimento impiega poliolefine riciclate, note anche come densificato di scarto, che hanno ormai raggiunto la fine del loro ciclo vita, per produrre olio combustibile nel rapporto di un litro di gasolio ottenuto per ogni chilo di plastica utilizzato. I ricercatori indicano che il costo del gasolio così ottenuto, in un impianto medio piccolo come quello in cui hanno lavorato, è inferiore a 0,65 euro al litro, ma potrebbe scendere lavorando su scale maggiori. Un costo sicuramente competitivo e, quindi, economicamente sostenibile rispetto a quello ottenuto dalle raffinerie. «Il nostro gasolio però - spiega Garbero - è ricavato con il riutilizzo di sostanze che altrimenti finirebbero nelle discariche o negli inceneritori. Si tratta, quindi, di un sistema che produce energia pulita e questo a nostro parere potrà portare a interessanti sviluppi, circa il suo utilizzo, sia in Italia sia all'estero. Certo, abbiamo anche bisogno di una legislazione che consideri il nostro modo di produrre energia come un'opportunità per il Paese. Un concetto, questo, facile da spiegare, ma più difficile da concretizzarsi». Per ora l'ostacolo principale è proprio il modo di fare la raccolta differenziata: per le aziende che se ne occupano le plastiche sono tutte uguali e un'azienda che avesse necessità di grandi quantità di poliolefine riciclate troverebbe molte difficoltà. La Demont opera sul mercato internazionale come partner per la progettazione, fornitura, installazione, messa in servizio e manutenzione di impianti industriali e civili, soprattutto di impianti di produzione, trasformazione e distribuzione di energia, di impianti chimici e petrolchimici. Inoltre progetta, costruisce ed installa generatori di vapore, forni, impianti di dissalazione, componenti in pressione, carpenterie e arredamenti navali. Mirko Garbero, originario di Roccaverano, dove vivono i genitori, si è trasferito a Bubbio dopo il matrimonio con Erika, e tutte le sere torna a casa per passare qualche ora con i suoi figlioletti, Vittorio e Anna. «Ho ripreso e sviluppato l'idea di Ottavio Colombo - ricorda Garbero che su questo tipo di ricerca aveva avviato i primi esperimenti. Attualmente, del gruppo di ricerca che sostiene il nostro progetto fa anche parte la Ferrari». E conclude: «Per noi sarebbe veramente molto bello poter completare le nostre ricerche e metterle a disposizione del nostro Paese che potrebbe così migliorare l'ambiente e ridurre drasticamente la nostra dipendenza energetica dall'estero». ENERGIA PULITA «Si riutilizzano sostanze che finirebbero in discarica o negli inceneritori» ENERGIE RINNOVABILI - Rassegna Stampa 04/03/2013 20