PIANO ENERGETICO COMUNALE



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PIANO ENERGETICO COMUNALE Volume 5 Le emissioni dei gas ad effetto serra Marzo 23

Indice 1. Le emissioni specifiche 4 1.1 I prodotti petroliferi 5 1.2 Gas naturale 5 1.3 I combustibili solidi 6 1.4 L energia elettrica 6 2. Le emissioni complessive 9 2.1 Considerazioni generali 9 2.2 Il residenziale 14 2.3 Il terziarziario 16 2.4 Le attività produttive 18 2.5 I trasporti 2 2.6 Altri interventi 22 2.7 Quadro riassuntivo 23 Le emissioni dei gas ad effetto serra 1

PAGINA LASCIATA INTENZIONALMENTE VUOTA Le emissioni dei gas ad effetto serra 2

PAGINA LASCIATA INTENZIONALMENTE VUOTA Le emissioni dei gas ad effetto serra 3

1. Le emissioni specifiche I gas di serra che derivano dai processi energetici sono essenzialmente l anidride carbonica (CO 2 ) il metano (CH 4 ) ed il protossido d azoto (N 2 O). In questa analisi consideriamo l effetto complessivo di questi gas utilizzando il valore dell equivalente di anidride carbonica 1 (CO 2 equivalente). Ricordiamo, comunque, che generalmente nei processi energetici l anidride carbonica contribuisce per circa il 95% all effetto complessivo, mentre la restante quota è ripartita in modo abbastanza equivalente tra metano e protossido d azoto. Per la determinazione delle emissioni dovute all utilizzo delle fonti energetiche, è necessario moltiplicare i dati di consumo per opportuni coefficienti di emissione specifica corrispondenti ai singoli vettori energetici utilizzati. Per ogni vettore energetico consideriamo due coefficienti di emissione, uno relativo alla produzione del vettore stesso, l altro relativo al suo consumo. Per quanto riguarda il primo coefficiente, è necessario fare uno studio delle modalità attraverso le quali il settore energetico garantisce l approvvigionamento dei diversi vettori sul mercato. Si tratta, in sintesi, di individuare il mix di fonti primarie utilizzate, di valutare l efficienza di trasformazione degli impianti operanti a servizio dell area considerata, di descrivere le reti di distribuzione stimando le perdite di trasmissione ad esse connesse. Questa analisi consente di ricostruire la struttura dell offerta energetica locale e di stimare anche l efficienza a valle dell ambito territoriale oggetto dello studio. Per il comune di Venezia, la struttura di approvvigionamento è stata ricondotta agli elementi seguenti: per quanto riguarda i prodotti petroliferi, alla rete di distribuzione commerciale ed alle provenienze dei singoli vettori (raffinerie e luoghi di estrazione); per quanto riguarda i combustibili solidi, alla rete di distribuzione commerciale ed alle provenienze dei singoli vettori; per quanto concerne il gas naturale, alla rete SNAM ed alla struttura distributiva locale (Italgas); per quanto concerne l energia elettrica, alla rete ENEL e di altri produttori e/o distributori; Il coefficiente di emissione specifica relativo al consumo di un vettore energetico si riferisce ai dispositivi utilizzati. Nell analisi riportata in questo capitolo, che si prefigge di ricostruire l evoluzione delle emissioni analogamente a quanto fatto per i consumi, si fa riferimento ad emissioni specifiche medie, considerando che per quanto riguarda le sostanze considerate non vi sono sostanziali differenze tra le emissioni specifiche di dispositivi diversi. 1 Tale valore è uguale ad uno per l anidride carbonica, a 21 per il metano ed a 31 per il protossido d azoto. Le emissioni dei gas ad effetto serra 4

1.1 I prodotti petroliferi I prodotti petroliferi consumati nel territorio veneziano (gasolio, benzina, GPL, olio combustibile) sono considerati equivalenti al mix di prodotti petroliferi a livello nazionale, per quanto riguarda sia le caratteristiche che la provenienza. Le emissioni dell equivalente di CO 2 corrispondenti ai prodotti petroliferi considerati in questa sede sono riportate nella tabella 1.1.1. Le emissioni specifiche relative alla produzione includono tutti i processi, dall estrazione di energia primaria, al trasporto internazionale, alla lavorazione fino alla distribuzione locale in Italia; le emissioni specifiche relative al consumo includono la combustione. Produzione Consumo CO 2 equivalente g/kg g/kg Benzina 292 3.67 Gasolio 294 3.19 Olio combustibile 375 3.424 Gpl 314 2.949 Tabella 1.1.1: Emissioni specifiche dei prodotti petroliferi 1.2 Gas naturale Le emissioni dell equivalente di CO 2 corrispondenti al gas naturale sono riportate nella tabella 1.2.1. Come per i prodotti petroliferi, le emissioni relative alla produzione includono tutti i processi, dall estrazione fino alla distribuzione locale, mentre quelle relative al consumo includono la combustione finale. Produzione Consumo CO 2 equivalente g/mc g/mc Gas naturale 423 1.879 Tabella 1.2.1: Emissioni specifiche del gas naturale Le emissioni dei gas ad effetto serra 5

1.3 I combustibili solidi I combustibili solidi nel territorio veneziano (legna, carbone e coke) sono considerati equivalenti al mix di combustibili solidi a livello nazionale, per quanto riguarda sia le caratteristiche che la provenienza. Le emissioni dell equivalente di CO 2 corrispondenti ai combustibili solidi considerati in questa sede sono riportate nella tabella 1.3.1. Le emissioni specifiche relative alla produzione includono tutti i processi, dall estrazione, al trasporto, alla lavorazione fino alla distribuzione locale; le emissioni specifiche relative al consumo includono la combustione. Produzione Consumo CO 2 equivalente g/kg g/kg Legna -1.313 1.547 Carbone 294 2.588 Coke 588 2.66 Tabella 1.3.1: Emissioni specifiche dei combustibili solidi Si noti il valore negativo attribuito alla produzione di legna. 1.4 L energia elettrica Il comune di Venezia, come dettagliato nel Volume 2, è caratterizzato dalla presenza di numerosi impianti di produzione di energia elettrica di notevole dimensione. La produzione di energia elettrica stimata al 2 è di circa 12. GWh, a fronte di una produzione di circa 7.92 GWh nel 199. La produzione di energia elettrica nel 2 equivaleva a quasi quattro volte il consumo cittadino. Per quanto riguarda la destinazione dell energia elettrica prodotta, si considerano i seguenti punti: l energia elettrica prodotta dalle centrali ENEL entra nella rete nazionale e va a far parte del mix elettrico nazionale; l energia elettrica prodotta dalle centrali Edison è in parte ceduta direttamente ad utenze locali; l energia elettrica prodotta nelle altre centrali viene in parte ceduta ad ENEL ed in parte consumata in loco; Non si considera come mix elettrico locale esclusivamente ciò che viene prodotto localmente. In particolare, per tutti i settori tranne quello produttivo si suppone che l energia elettrica provenga dal mix nazionale, mentre per il settore produttivo il mix elettrico è composto da tutta l energia autoprodotta (in realtà parte dell energia prodotta viene ceduta ad ENEL), da quanto venduto da Edison (è stato possibile fare una stima di massima a partire dai dati di venduto a livello provinciale) e, per la parte mancante, dal mix nazionale. Mediamente, l energia elettrica Edison copre poco più del 5% dei consumi delle attività produttive, mentre la restante quota è coperta dagli altri due sistemi in parti simili (tale ripartizione ha comunque subito delle oscillazioni durante il periodo considerato). Le emissioni dei gas ad effetto serra 6

Sia per l energia elettrica consumata nei settori non produttivi (cioè derivante per intero dal mix nazionale), sia per quella consumata nel settore produttivo, si sono stimati i valori relativi all emissione di CO2 equivalente per la produzione di un chilowattora (è chiaro che le emissioni relative al consumo sono nulle), considerando sia la produzione e distribuzione dei combustibili come fonte primaria (come calcolati nei paragrafi precedenti), sia i processi di trasformazione di questi in energia elettrica. Il passaggio dal chilowattora prodotto al chilowattora consumato viene ottenuto dai valori precedenti in base alle perdite di distribuzione, maggiori per la bassa tensione (circa 14%) e minori per l alta tensione (circa 2%). Nella figura 1.4.1 si riportano gli andamenti delle emissioni specifiche stimati per i due casi. Si tenga presente che nel caso del settore produttivo le emissioni fanno riferimento anche alla produzione di vapore per le centrali a cogenerazione, benché la produzione faccia riferimento esclusivamente all energia elettrica. Per questo motivo le emissioni specifiche risultano essere maggiori che nell altro caso. Emissioni specifiche per l'energia elettrica Emissioni (g/kwh) 85 8 75 7 65 6 55 5 45 4 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Mix nazionale Mix settore produttivo Figura 1.1: Evoluzione delle emissioni specifiche associate alla produzione di energia elettrica Nella tabella 1.4.1 si riportano i valori di emissione specifica per alcuni anni. CO 2 equivalente g/kwh 199 1995 2 Mix nazionale 689 649 581 Mix settore produttivo 785 797 75 Tabella 1.4.1: Emissioni specifiche dell energia elettrica E interessante notare che il cambio dei combustibili utilizzati (soprattutto l aumento della quota di metano rispetto all olio combustibile) e l aumento dell efficienza media del parco delle centrali di trasformazione hanno portato ad una riduzione del mix nazionale di circa 15 punti delle emissioni di CO2 equivalente nel periodo considerato. A titolo di confronto si consideri che le emissioni specifiche delle centrali ENEL di Venezia equivalgono a circa 1.1 g/kwh. Le emissioni dei gas ad effetto serra 7

L evoluzione futura del mix elettrico che alimenterà le utenze di energia elettrica dipenderà da tre condizioni fondamentali: l evoluzione del parco termoelettrico in mano agli autoproduttori locali; l evoluzione del nuovo mercato dell energia elettrica; l evoluzione dell attuale mix elettrico nazionale. Per quanto riguarda quest ultimo aspetto, già si è visto che il mix elettrico nazionale è stato caratterizzato da una maggiore efficientizzazione negli ultimi anni in termini di rapporto emissioni/produzione. Un ulteriore spinta in questa direzione verrà sicuramente fornita dalla necessità del contenimento delle emissioni a livello nazionale determinata dall attuazione del protocollo di Kyoto. Un documento fondamentale, a tale proposito, è la delibera CIPE del 19 novembre 1998 riguardante le Linee guida per le politiche e le misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas di serra. Tali linee guida individuano gli obiettivi e le misure settoriali per la riduzione delle emissioni, come stabilito dal suddetto protocollo e dalle successive decisioni del consiglio dei ministri dell Unione Europea del 17 giugno 1998. Tra le azioni nazionali previste da queste linee guida, due sono riconducibili all efficienza del sistema elettrico: a) aumento di efficienza nel parco termoelettrico; b) produzione di energia da fonti rinnovabili. Le linee guida definiscono anche le riduzioni finali previste per i singoli settori rispetto al 199, come pure degli obiettivi intermedi di riduzione, secondo la tabella Riduzioni CO2 equivalente (Mton) 22 26 28-212 Aumento efficienza parco termoelettrico -4/5-1/12-2/23 Produzione energia da fonti rinnovabili -4/5-7/9-18/2 Tabella 1.4.2: Riduzione di CO2 equivalente come da Delibera CIPE 19.11.98 Questi dati ci indicano che si può supporre una riduzione di circa il 15% delle emissioni legate alla produzione di energia elettrica per il 21. Se si suppone che anche l energia elettrica degli altri operatori del settore (autoproduttori e fornitori) segua lo stesso andamento, si arriverebbe al 21 con emissioni specifiche pari a 637 g/kwh per il mix del settore produttivo ed a 494 g/kwh per il mix degli altri settori. Questi ultimi valori verranno di seguito utilizzati per la stima delle emissioni al 21. Le emissioni dei gas ad effetto serra 8

2. Le emissioni complessive 2.1 Considerazioni generali Le emissioni complessive nel 2 ammontano a 3.944 kton (figura 2.1.1). I valori relativi al 1995 ed al 199 erano 3984 kton e 4588 kton, rispettivamente. Dopo la diminuzione dei primi anni 9, le emissioni si sono quindi stabilizzate. Considerando i valori normalizzati, cioè che depurano i dati dalle condizioni climatiche ed anche dalla diminuzione dell estensione del territorio comunale, il valore al 2 risulta di 4.4 kton, facendo intravedere un leggero incremento durante gli ultimi anni (il valore era di 3.97 kton nel 1995). Le emissioni annue per abitante ammontano ad oltre 14 tonnellate, che è circa il doppio della media nazionale Emissioni dirette ed indirette CO2-equivalente (kton) 5. 4.5 4. 3.5 3. 2.5 2. 1.5 1. 5 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Indirette 3.183 3.285 2.797 2.515 2.533 2.581 2.547 2.483 2.479 2.454 2.525 Dirette 1.45 1.476 1.433 1.414 1.34 1.43 1.457 1.399 1.444 1.467 1.419 Totale 4.588 4.761 4.23 3.929 3.874 3.984 4.4 3.881 3.923 3.921 3.944 Totale normalizzato 4.584 4.699 4.27 3.896 3.97 3.953 3.972 3.95 3.911 3.961 4.4 Figura 2.1: Emissioni dirette e indirette Come per il consumo energetico, anche per le emissioni il peso maggiore è rappresentato dal settore produttivo, come evidenziato nella figura 2.1.2. Anzi, in questo caso la quota attuale del settore produttivo è oltre il 55% del totale (figura 2.1.3), a causa dell elevato consumo di energia elettrica. E il settore produttivo che governa gli andamenti macroscopici delle emissioni dei gas di serra. La quota relativa agli altri settori è attorno al 15% per ognuno. Le emissioni dei gas ad effetto serra 9

Evoluzione settoriale delle emissioni CO2 equivalente (kton) 5. 4.5 4. 3.5 3. 2.5 2. 1.5 1. 5 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Trasporti 484 51 513 512 524 543 553 558 593 613 61 Attività produttive 3.4 3.87 2.573 2.267 2.269 2.327 2.258 2.182 2.145 2.132 2.259 Terziario 447 484 479 485 482 496 531 521 554 568 514 Residenziale 653 69 664 666 599 619 662 621 631 68 56 Figura 2.2:Evoluzione settoriale delle emissioni Ripartizione settoriale delle emissioni 7 6 5 Quota (%) 4 3 2 1 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Residenziale Terziario Attività produttive Trasporti Figura 2.3: Ripartizione settoriale delle emissioni Le emissioni dei gas ad effetto serra 1

Nella ripartizione vettoriale (figura 2.1.4) si nota con evidenza il ruolo dell energia elettrica, il cui peso risulta essere di circa il 6% del totale (figura 2.1.5). Evoluzione vettoriale delle emissioni 5. 4.5 CO2 equivalente (kton) 4. 3.5 3. 2.5 2. 1.5 1. 5 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 GPL 66 62 57 51 5 54 6 52 72 78 71 Benzina 221 246 268 276 287 299 35 34 31 38 291 Gasolio 282 273 265 254 248 253 255 257 275 289 32 Gas naturale 1.85 1.159 1.95 1.81 987 1.4 1.92 1.26 1.34 1.41 995 Energia elettrica 2.935 3.21 2.544 2.266 2.31 2.338 2.293 2.241 2.232 2.24 2.285 Figura 2.4: Evoluzione vettoriale delle emissioni 7 Ripartizione vettoriale delle emissioni 6 5 Quota (%) 4 3 2 1 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Energia elettrica Gas naturale Gasolio Benzina GPL Figura 2.5: Riparizione vettoriale delle emissioni Le emissioni dei gas ad effetto serra 11

Le emissioni dei gas di serra sono quindi dominate dalle attività produttive, che le portano a livelli molto alti rispetto ad un contesto urbano medio. E anche evidente che il peso di poche ma grosse realtà produttive può fare cambiare in poco tempo le tendenze in atto, come si è visto con la riduzione dei consumi e delle emissioni avvenuta durante i primi anni 9 proprio a seguito dell interruzione di alcuni processi produttivi ad alta intensità energetica. Se si esclude il settore produttivo, si scopre che le emissioni seguono un andamento da realtà urbana più normale. La figura 2.1.6 riporta le emissioni complessive relative al settore residenziale, terziario e trasporti, valutate sia sui dati di consumo reale che sui dati di consumo normalizzati. Emissioni del settore civile e dei trasporti Emissioni (kton) 1.85 1.8 1.75 1.7 1.65 1.6 1.55 1.5 1.45 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Totale Totale normalizzato Figura 2.6: Emissioni dei gas di serra del settore civile e dei trasporti L incremento delle emissioni durante il decennio è stato del 6% se calcolato sui dati reali e del 14% nel caso normalizzato. A conclusione dell analisi si riporta l andamento delle emissioni dovute alle centrali termoelettriche presenti nel territorio comunale (figura 2.1.7). L incremento di queste emissioni è stato guidato essenzialmente dal gas naturale. La quota corrispondente al carbone resta comunque dominante. Questi dati vengono riportati in forma separata da quelli precedentemente trattati in quanto non vengono attribuiti alla città stessa, benché ricadenti sul proprio territorio. In effetti, viene attribuita alla città solo la porzione derivante dall energia elettrica prodotta localmente e qui consumata; il resto va in esportazione. Tale principio è coerente con la quota di emissioni associata all energia importata che, chiaramente, è stato attribuito alla città. Le emissioni dei gas ad effetto serra 12

Emissioni dalle centrali termoelettriche 12. 1. Emissioni (kton) 8. 6. 4. 2. 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Carbone 5.966 5.775 4.46 4.251 4.51 4.94 3.941 3.5 4.534 4.841 6.678 Olio combustibile 672 66 655 651 88 1.132 625 82 687 679 283 Metano 1.428 1.53 1.747 2.868 3.325 3.768 3.796 4.76 4.177 3.996 3.927 Figura 2.7:Emissioni dalle centrali termoelettriche Le emissioni dei gas ad effetto serra 13

2.2 Il residenziale L andamento delle emissioni dei gas ad effetto serra causate dal settore residenziale sono rappresentate nella figura 2.2.1 ripartite per singolo vettore. Settore residenziale - Emissioni di gas di serra 8 7 Emissioni (kton) 6 5 4 3 2 1 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 GPL 14 13 12 1 1 11 12 1 13 14 13 Gasolio 4 37 37 34 28 29 29 24 24 22 17 Gas naturale 46 443 42 426 366 388 431 399 45 388 355 Energia elettrica 193 197 194 195 194 191 19 187 188 184 175 Totale 653 69 664 666 599 619 662 621 631 68 56 Figura 2.8: Settore residenziale andamento delle emissioni dei gas di serra Il settore residenziale è stato oggetto, nel corso di questo lavoro, di vari approfondimenti, sia per quanto riguarda i consumi termici (riscaldamento in primo luogo) che i consumi elettrici. Questi approfondimenti hanno consentito di dettagliare lo stato dell arte attuale degli aspetti energetici ad esso associati e di ipotizzare, con altrettanto dettaglio, dei possibili scenari di sviluppo futuro. Le ipotesi di scenario sviluppate si riferiscono ad interventi volti alla riduzione dei consumi per riscaldamento sia mediante azioni di isolamento termico (in particolare delle superfici trasparenti) che mediante azioni volte all efficientizzazione del parco caldaie. Inoltre, sempre per quanto riguarda gli usi finali termici, si è valutata l ipotesi di sostituzione di parte dei sistemi tradizionali per la produzione di acqua calda medianti sistemi di sfruttamento dell energia solare. Per quanto riguarda gli usi finali strettamente elettrici, gli scenari riportati danno una forte enfasi all introduzione di tecnologie più efficienti. D altra parte, questa maggiore efficientizzazione è in competizione con la crescente diffusione di numerosi dispositivi. Gli scenari studiati hanno considerato anche lo sviluppo futuro della città in termini di nuove abitazioni edificabili. Le emissioni dei gas ad effetto serra 14

Le emissioni di CO2 equivalente dovute all utilizzo di combustibili e di energia elettrica vengono riportate nella tabella 2.2.1. Emissioni di CO 2 eq. Riferimento Attuale Tendenziale Potenziale Riduzione (199) (2) (21) (21) (21) Da combustibili (kton) 453 382 422 263 381 Da energia elettrica (kton) 193 175 158 12 146 Totale (kton) 646 557 579 383 528 Variazione su tendenziale (kton) -196-52 Variazione su riferimento (%) -14-1 -41-18 Tabella 2.2.1: Settore residenziale emissioni di CO 2 equivalente per diversi scenari Le azioni delineate con lo scenario di riduzione consentono di recuperare gli aumenti tendenziali delle emissioni al 21, riportandoli al di sotto dei valori del 2. Tale risultato è dovuto in gran parte al presunto miglioramento del mix elettrico in termini di emissioni specifiche, miglioramento che frena anche gli incrementi tendenziali dovuti al consumo di questo vettore energetico. Prendendo il 199 come anno di riferimento, gli interventi previsti comportano una riduzione sostanziale che si attesta attorno al 18% per lo scenario di riduzione, tenendo comunque presente che già nel 2 vi era stata una netta diminuzione delle emissioni rispetto al 199 (figura 2.2.2). Settore residenziale - Emissioni di gas di serra 1 Variazione (% - 199=) -1-2 -3-4 -5 1988 199 1992 1994 1996 1998 2 22 24 26 28 21 212 Storico Tendenziale Potenziale Riduzione Figura 2.9: Settore residenziale variazione delle emissioni di CO 2 equivalente Come risulta evidente dal grafico, il potenziale di riduzione massimo è molto alto. D altra parte questo potenziale deriva anche da una completa revisione del parco edilizio e, quindi, non potrà essere assolutamente raggiunto a breve. Resta il fatto, comunque, che il residenziale si conferma un settore con ampi margini di azione e con buone possibilità di riuscita. Le emissioni dei gas ad effetto serra 15

2.3 Il terziario L andamento delle emissioni dei gas ad effetto serra causate dal settore terziario sono rappresentate nella figura 2.3.1 ripartite per singolo vettore. Settore terziario - Emissioni di gas di serra 6 5 Emissioni (kton) 4 3 2 1 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 GPL 14 13 12 1 1 11 12 1 13 15 14 Gasolio 17 16 16 15 14 14 14 12 13 13 1 Gas naturale 168 193 178 18 174 18 21 191 21 227 196 Energia elettrica 248 261 272 279 285 292 35 38 318 314 295 Totale 447 484 479 485 482 496 531 521 554 568 514 Figura 2.1 Settore terziario andamento delle emissioni dei gas di serra Il settore terziario è stato caratterizzato da un forte incremento sia dei consumi elettrici che termici durante tutto il periodo analizzato. E possibile che questo andamento sia da attribuire in parte ad un incremento delle unità adibite a terziario e dall altro, soprattutto, dall espansione dell utilizzo di numerose apparecchiature. Gli scenari considerati ipotizzano un ulteriore incremento dell utilizzo di apparecchiature elettroniche come pure degli impianti di condizionamento estivo e inoltre vengono quantificati possibili incrementi di volumetria che verrà adibita ad attività terziarie. Come per il residenziale, si da enfasi all introduzione di tecnologie più efficienti. In questo caso si introducono anche sistemi di controllo come i dimmer per l illuminazione. Per quanto riguarda i sistemi di refrigerazione e di lavaggio i dati di letteratura ci consentono di descrivere delle possibili variazioni in base all incremento dell efficienza dei nuovi impianti. Per i sistemi di raffrescamento si considera la possibilità di azioni volte al miglioramento, oltre che degli impianti in se, anche della gestione ed al controllo dei sistemi stessi. Si ipotizza, inoltre, lo sviluppo di accorgimenti atti al controllo microclimatico passivo degli edifici. Tutti questi elementi vengono riassunti come incremento di efficienza. Per quanto riguarda il riscaldamento, in generale valgono le considerazioni fatte per il residenziale. Non avendo a disposizione delle informazioni specifiche riguardanti le caratteristiche termofisiche degli edifici adibiti a terziario, si è supposto, in prima approssimazione, che l effetto sui consumi degli interventi sugli involucri degli edifici adibiti a terziario sia simile all effetto sui consumi degli stessi interventi nel residenziale come in precedenza analizzato. Ciò è senz altro vero per il terziario inserito in edifici ad uso misto. Analogamente, per i sistemi di riscaldamento valgono le stesse considerazioni fatte per il residenziale e ad esse si rimanda. Le emissioni dei gas ad effetto serra 16

Le emissioni di CO2 equivalente dovute all utilizzo di combustibili e di energia elettrica vengono riportate nella tabella 2.3.1. Emissioni di CO 2 eq. Riferimento Attuale Tendenziale Potenziale Riduzione (199) (2) (21) (21) (21) Da combustibili (kton) 195 218 258 162 243 Da energia elettrica (kton) 248 295 36 224 273 Totale (kton) 444 512 564 386 515 Variazione su tendenziale (kton) -178-48 Variazione su riferimento (%) 15 27-13 16 Tabella 2.3.1: Settore terziario emissioni di CO 2 equivalente per diversi scenari Le azioni delineate con lo scenario di riduzione consentono di recuperare gli aumenti tendenziali delle emissioni al 21, riportandoli al di sotto dei valori del 2. Tale risultato è dovuto in gran parte al presunto miglioramento del mix elettrico in termini di emissioni specifiche, miglioramento che frena anche gli incrementi tendenziali dovuti al consumo di questo vettore energetico. Prendendo il 199 come anno di riferimento, comunque, nello scenario di riduzione rimane un incremento delle emissioni di circa il 16%, lasciando sostanzialmente inalterata la situazione rispetto al 2. Il margine potenziale di ulteriore miglioramento è comunque notevole (figura 2.3.2). Settore terziario - Emissioni di gas di serra Variazione (% - 199=) 3 25 2 15 1 5-5 -1-15 -2 1988 199 1992 1994 1996 1998 2 22 24 26 28 21 212 Storico Tendenziale Potenziale Riduzione Figura 2.11: Settore terziario variazione delle emissioni di CO 2 equivalente Le emissioni dei gas ad effetto serra 17

2.4 Le attività produttive L andamento delle emissioni dei gas ad effetto serra causate dal settore produttivo sono rappresentate nella figura 2.4.1 ripartite per singolo vettore. Settore produttivo - Emissioni di gas di serra 3.5 3. Emissioni (kton) 2.5 2. 1.5 1. 5 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 Gas naturale 511 523 496 475 447 472 46 436 419 426 444 Energia elettrica 2.493 2.564 2.77 1.792 1.822 1.855 1.798 1.746 1.726 1.76 1.815 Totale 3.4 3.87 2.573 2.267 2.269 2.327 2.258 2.182 2.145 2.132 2.259 Figura 2.12: Settore produttivo andamento delle emissioni dei gas di serra Per le attività produttive gli scenari di sviluppo hanno preso in considerazione alcuni inteventi particolari: - un intervento puntuale relativo ad un singolo processo produttivo presente in un particolare stabilimento (produzione di cloro/soda); - un intervento in un preciso processo produttivo che però si ripete in più realtà simili (produzione del vetro); - un intervento diffuso che può avere un riscontro in diverse possibilità applicative di un intero settore produttivo (motori elettrici nel comparto meccanico). Data la particolare natura del settore nella realtà veneziana, non si sono valutate possibili variazioni del numero complessivo delle attività o delle produzioni. Le emissioni dei gas ad effetto serra 18

Le emissioni di CO2 equivalente dovute all utilizzo di combustibili e di energia elettrica vengono riportate nella tabella 2.4.1. Emissioni di CO 2 eq. Riferimento Attuale Tendenziale Potenziale Riduzione (199) (2) (21) (21) (21) Da combustibili (kton) 511 444 444 4 4 Da energia elettrica (kton) 2.493 1.815 1.543 1.41 1.43 Totale (kton) 3.4 2.259 1.987 1.82 1.83 Variazione su tendenziale (kton) -185-183 Variazione su riferimento (%) -25-34 -4-4 Tabella 2.4.1: Settore produttivo emissioni di CO 2 equivalente per diversi scenari Nell ipotesi che non vi siano variazioni del numero e del tipo di attività produttive, lo scenario tendenziale vede comunque una riduzione delle emissioni dovute all utilizzo di energia elettrica per il presunto miglioramento dei valori di emissioni specifica di questo vettore. Gli interventi delineati consentono delle ulteriori riduzioni sia per quanto riguarda l uso di combustibili che di energia elettrica. Il calo delle emissioni che si è avuto negli anni 9 per la chiusura di impianti ad alta intensità energetica dovrebbe quindi proseguire per i prossimi anni a seguito degli interventi di efficientizzazione (figura 2.4.2). Settore produttivo - Emissioni di gas di serra Variazione (% - 199=) 5-5 -1-15 -2-25 -3-35 -4-45 1988 199 1992 1994 1996 1998 2 22 24 26 28 21 212 Storico Tendenziale Potenziale Riduzione Figura 2.13: Settore produttivo variazione delle emissioni di CO 2 equivalente Le emissioni dei gas ad effetto serra 19

2.5 I trasporti L andamento delle emissioni dei gas ad effetto serra causate dal settore dei trasporti sono rappresentate nella figura 2.5.1 ripartite per singolo vettore. Settore trasporti - Emissioni di gas di serra 7 6 Emissioni (kton) 5 4 3 2 1 199 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2 GPL 38 36 33 31 3 33 36 32 45 5 44 Gasolio 225 219 212 25 26 211 213 221 238 255 275 Benzina 221 246 268 276 287 299 35 34 31 38 291 Totale 484 51 513 512 524 543 553 558 593 613 61 Figura 2.14: Settore trasporti andamento delle emissioni dei gas di serra Gli scenari sviluppati per questo settore sono derivati in gran parte dalle analisi effettuate all interno del Piano Urbano del Traffico. Gli interventi previsti nel PUT sono stati tradotti in termini di variazione dei consumi energetici e delle emissioni. Particolare enfasi è stata riservata allo studio dell evoluzione della domanda di mobilità prevista per i prossimi anni a seguito sia delle tendenziali dinamiche della popolazione, sia della riorganizzazione urbanistica della città. Lo studio dell evoluzione futura del parco degli autoveicoli ha consentito, inoltre, di stimare quale sarà il contributo medio alla variazione dei consumi sia a causa dell introduzione di veicoli più efficienti, sia a causa dell uso sempre crescente di veicoli di cilindrata superiore. Gli scenari ipotizzati nel PUT, assieme all incremento della domanda ed alle variazioni tecniche automobilistiche sono entrati a far parte dello scenario di riduzione. Si sono quindi ipotizzate ulteriori azioni di sviluppo del trasporto, sia pubblico che privato, ed altre miranti a favorire la mobilità non motorizzata. Con questi interventi si è ipotizzato uno scenario potenziale. Le emissioni dei gas ad effetto serra 2

Le emissioni di CO2 equivalente dovute all utilizzo di combustibili vengono riportate nella tabella 2.5.1. Emissioni di CO 2 eq. Riferimento Attuale Tendenziale Potenziale Riduzione (199) (2) (21) (21) (21) Totale (kton) 488 615 641 539 575 Variazione su tendenziale (kton) -12-66 Variazione su riferimento (%) 26 31 1 18 Tabella 2.5.1: Settore trasporti emissioni di CO 2 equivalente per diversi scenari Il settore trasporti ha aumentato le proprie emissioni negli ultimi dieci anni è le incrementerà tendenzialmente anche nei prossimi. Gli interventi di riduzione previsti riportano i valori ad un livello inferiore di quello del 2, ma non sarà possibile tornare al livello del 199. Tale ipotesi non dovrebbe verificarsi neppure per lo scenario potenziale. Quindi, nonostante gli sforzi di riorganizzazione della mobilità, si dovrebbe arrivare al 21 con liveli di emissione superiori di circa 18 punti rispetto all anno di riferimento (figura 2.5.2). Settore trasporti - Emissioni di gas di serra 35 Variazione (% - 199=) 3 25 2 15 1 5 1988 199 1992 1994 1996 1998 2 22 24 26 28 21 212 Storico Tendenziale Potenziale Riduzione Figura 2.15: Settore terziario variazione delle emissioni di CO 2 equivalente Le emissioni dei gas ad effetto serra 21

2.6 Altri interventi La rete di teleriscaldamento La rete di teleriscaldamento, come delineata nello scenario di riduzione, dovrebbe consentire un risparmio di circa 19 ktep (nel bilancio non si sono considerate eventuali perdite di rendimento delle centrali termoelettriche fornitrici del calore, ma neppure ulteriori risparmi derivanti dall attivazione anche di sistemi per il raffrescamento). Tale intervento consentirebbe di evitare l emissione di circa 54 kton di CO 2. La gestione dei rifiuti solidi urbani Lo scenario delineato di gestione dei rifiuti solidi urbani contribuirà anch esso alla riduzione delle emissioni dei gas di serra. Rispetto alla situazione del 199, quando l intera quantità di rifiuti prodotta veniva conferita in discarica, nel 2 parte del rifiuto è stato differenziato, parte è stato conferito in inceneritore e parte conferito in discarica. Nel 21 si prevede una quota maggiore di rifiuto differenziato, la stessa quantità del 2 conferita in inceneritore e la restante parte trattata per la produzione di CDR e conseguente combustione nella centrale termoelettrica di Fusina. Le emissioni di CO 2 equivalente stimate per i tre casi sono riportate nella tabella 2.6.1. Riferimento Attuale Tendenziale Emissioni di CO 2 eq. (199) (2) (21) Gestione RSU (kton) 225 177 41 Tabella 2.6.1: Gestione RSU emissioni di CO 2 equivalente Se si considera che la quota di CDR conferita nella centrale termoelettrica va a sostituire un equivalente quota (in termini di contenuto energetico) di carbone, le emissioni dovute alla combustione (circa 17 kton) non dovrebbero subire variazioni di rilievo e possono essere sottratte dalla quota complessiva di 41 kton. Quindi, la nuova gestione dei rifiuti dovrebbe consentire una riduzione di 22 kton rispetto al 199 e di 153 kton rispetto al 2. La gestione del verde La realizzazione del cosiddetto bosco di Mestre darà anch essa un contributo alla riduzione delle emissioni di CO 2 oltre che, ovviamente, all aumento complessivo della qualità dell aria a livello locale. Risulta abbastanza difficile, al momento, prevedere quale sarà l impatto di questo impianto sull assorbimento di anidride carbonica. In linea del tutto indicativa si può supporre un assorbimento annuo di CO 2 pari a circa 8 ton/ha per un bosco nella sua fase di crescita. Ipotizzando che al 21 dei 1.3 ettari previsti, circa 3 siano stati trasformati a bosco, l assorbimento complessivo annuo risulterebbe di circa 2,5 kton Le emissioni dei gas ad effetto serra 22

2.7 Quadro riassuntivo Dopo aver esaminato singolarmente l andamento delle emissioni per i vari settori, si aggregano i risultati ottenuti per ricostruire un quadro complessivo. La tabella 2.7.1 riporta i risultati corrispondenti al settore residenziale, terziario, produttivo e dei trasporti- Emissioni di CO 2 eq. Riferimento Attuale Tendenziale Potenziale Riduzione (199) (2) (21) (21) (21) Residenziale (kton) 646 557 579 383 528 Terziario (kton) 444 512 564 386 515 Attività produttive (kton) 3.4 2.259 1.987 1.82 1.83 Trasporti (kton) 488 615 641 539 575 Totale (kton) 4.582 3.944 3.771 3.11 3.422 Variazione su tendenziale (kton) -661-35 Variazione su riferimento (%) -14-18 -32-25 Tabella 2.7.1: Emissioni di CO 2 equivalente a livello settoriale per diversi scenari Nello scenario di riduzione, quindi, la differenza delle emissioni rispetto al 199 è del 25%. D altra parte era già del 14% nel 2, calo dovuto essenzialmente alla chiusura di processi produttivi ad alta intensità energetica. Considerando anche gli altri interventi ipotizzati (rete di teleriscaldamento, gestione degli RSU e gestione del verde), il risultato complessivo viene riassunto nella tabella 2.7.2. Emissioni di CO 2 eq. Riferimento Attuale Tendenziale Potenziale Riduzione (199) (2) (21) (21) (21) Settori (kton) 4582 3944 3771 311 3422 Rete teleriscaldamento (kton) -54-54 Gestione RSU (kton) 225 177 23 23 23 Gestione verde (kton) -2,4-2,4-2,4 Totale (kton) 487 412 3792 377 3388 Variazione su tendenziale (kton) -715-44 Variazione su riferimento (%) -14-21 -36-3 Tabella 2.7.2: Variazione complessiva delle emissioni di CO 2 equivalente La figura 2.7.1 schematizza i risultati complessivi. Per quanto riguarda le emissioni dei gas ad effetto serra, ancor più che per i consumi energetici, è risultato evidente il peso delle attività produttive, sia nel determinarne il livello, sia per guidarne le possibili variazioni. Escludendo tale settore dall analisi, risulta comunque che la possibile diminuzione delle emissioni è di circa il 15%, rispetto al 199, nello scenario di riduzione. Le emissioni dei gas ad effetto serra 23

1 Emissioni di gas di serra Variazione (% - 199=) 5-5 -1-15 -2-25 -3-35 1988 199 1992 1994 1996 1998 2 22 24 26 28 21 212 Storico Tendenziale Potenziale Riduzione Figura 2.16: Variazione complessiva delle emissioni di CO 2 equivalente La figura 2.7.2 riassume le possibili evoluzioni delle emissioni dei gas di serra dovute al sistema di produzione termoelettrica. Produzione termoelettrica - Emissioni di gas di serra 5 Variazione (% - 199=) 4 3 2 1-1 -2 1988 199 1992 1994 1996 1998 2 22 24 26 28 21 212 Storico Tendenziale Potenziale Figura 2.7.3: Variazione delle emissioni di CO 2 equivalente nella produzione termoelettrica Le emissioni dei gas ad effetto serra 24